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Tozzi nei manuali scolastici del nuovo millennio

TOZZI NEI MANUALI DI LETTERATURA E NELL'EDITORIA

III.3 Tozzi nei manuali scolastici del nuovo millennio

«Il primo dato, che si ricava dal confronto tra i libri di testo di più recente pubblicazione con quelli in adozione nella scuola italiana fino agli anni Settanta, [...] è che oggi la parte antologica ha preso il sopravvento sul profilo di storia letteraria, anche in seguito alla diffusione

in ambiente scolastico della critica strutturalista e della narratologia».160

Tutte le antologie prese in considerazione, da quelle più specifiche destinate ai licei, a quelle più schematiche indirizzate agli istituti, stabiliscono la loro classifica degli autori canonici, collocando ai primi posti gli autori ritenuti classici. Questa considerazione si pone però a seguito di una riflessione attenta, che, se non fosse tale, ci porterebbe a credere nel dissolvimento del canone novecentesco, in cui si antologizzano il maggior numero di autori – tra maggiori e minori.

A tal proposito condivido l'analisi di Maria Rita Manzoni in Il canone letterario del

Novecento nella manualisica letteraria: «La prima sensazione che si ha, scorrendo i manuali

presi in esame, è quella di una pluralità di canoni, determinati non solo, per usare una metafora, dall'azione levigatrice del tempo, alla quale resistono solo le rocce più dure, ma anche dai gusti e dagli orientamenti critici dei loro autori».161

Per portare un esempio, Luperini è uno dei pochissimi che dedica a Federigo Tozzi un intero modulo, riconoscendogli lo stesso valore di altri autori a lui contemporanei, valore riconosciuto anche dalla mole di pagine a lui dedicata.162

Oggi infatti la figura di Tozzi rappresenta infatti un caso problematico, l'autore è sentito come canonico solo da pochissimi manuali.

A questo proposito è utile un'analisi, seppur limitata, delle maggiori opere di letteratura adottate negli ultimi anni nel triennio superiore (soprattutto nei licei), poiché il confronto probabilmente restituirebbe segnali contraddittori circa i criteri che presiedono all'antologizzazione e alla valutazione storico-critica, a partire dal numero di pagine e di testi riservati a ciascun autore, nonché dell'opera o delle opere ritenute canoniche.

160 MARIA RITA MANZONI, Il canone letterario del Novecento nella manualistica letteraria, in G. LANGELLA, Il

Novecento a scuola, cit., p. 59; www.modlet.it/sito_old/MOD_per_la_scuola/Milano/Milano_e_Venezia_2009_

Relazione_Rita_Manzoni.pdf (06/06/2015). 161 Ivi, p. 65.

A titolo esemplificativo segue quindi una ristretta, ma significativa, indagine della presenza – o assenza – di Federigo Tozzi in alcune delle maggiori e più recenti antologie scolastiche.

Come già emerso solo La Scrittura e l'interpretazione di Luperini163 e Testi nella storia. La letteratura italiana dalle origini al Novecento164 di Segre e Martignoni concedono all'opera di

Tozzi un'attenzione e uno spazio finalmente adeguati, mentre la maggior parte degli antologisti opta per scelte più caute e tradizionaliste.

Luperini riserva all'autore un intero capitolo, il decimo, alla stregua di Pirandello e Svevo, dedicando al toscano quasi quaranta pagine. Qui si analizza in particolare il romanzo Con gli

occhi chiusi, ma si dedica altrettanto interesse a Tozzi novelliere, con la proposta della novella Il Crocifisso. Interessanti gli approfondimenti tematici Anna e Ghisola: la madre e la prostituta o il

più diffuso Il conflitto padre-figlio in Tozzi e nella letteratura del primo Novecento. Luperini, attento critico tozziano, dedica in tutte le antologie da lui curate ampio rilievo alla produzione dello scrittore senese, prestando fede alla convinzione che Tozzi debba entrare a pieno diritto nel canone novecentesco e che meriti pari dignità dei suoi contemporanei.

Citiamo dunque altri due famosi manuali attualmente in adozione nei licei, dei quali ha curato l'edizione: Letteratura, storia, immaginario e Manuale di letteratura.

Segre nel suo Testi nella storia. Guida ai classici colloca Tozzi nel capitolo I maestri della

modernità novecentesca – a cui riserva ben 149 pagine – sottolineando, a mio parere, il valore

più importante dell'esperienza letteraria tozziana, ovvero la sua modernità. Il critico propone lo studio dei suoi tre romanzi principali Con gli occhi chiusi, Tre croci e Il podere, che ben riassumono la sua poetica.

In altri manuali recenti Federigo Tozzi è inserito all'interno del capitolo riservato alla narrativa di primo Novecento. È questo il caso di Rosa fresca aulentissima165 – curata da Corrado

163 R. LUPERINI, P. CATALDI, La Scrittura e l'interpretazione, Palermo, Palumbo, 1999.

164 C. SEGRE, CLELIA MARTIGNONI, Testi nella storia. La letteratura italiana dalle origini al Novecento, Milano,

Edizioni Scolastische Bruno Mondadori, 2000.

Bologna e Paola Rocchi, in cui allo scrittore sono dedicate sette pagine mentre a Gadda un intero capitolo – o di Dal testo alla storia, dalla storia al testo di Baldi, Giusso (1993). Assai recentemente, nel 2013, Pietro Gibellini, Maria Belponer, Alessandro Cinquegrani, Stefano D'Ambrosio e Marina Salvini autori di Vivo, Scrivo166 collocano Tozzi all'interno del modulo 7, Il romanzo della crisi, come esempio italiano della nuova forma di romanzo, accostandolo ai

grandi nomi della letteratura europea come Joyce, Proust e Mann.

Tempi e immagini della letteratura167 lo inserisce invece all'interno di un percorso tematico

dedicato alla linea senese del Novecento: non gli viene dunque attribuito lo stesso valore di altri autori degli anni Venti, confermando la problematicità della sua figura, che viene spesso recepitacome minore.

In altre antologie, che compongono il campione preso in esame per una valutazione della presenza di Federigo Tozzi nei testi scolastici dell'ultimo decennio, rappresenta il grande assente. Mi riferisco a Letteratura italiana, canone dei classici168 di Carlo Ossola e Giacomo Jori o a Letteratura, progetto modulare169 di Bàrberi Squarotti.