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TRADUZIONE DI ANGELA CASTELLO L.A. 126

Nel documento ASTROLOGIA KARMICA (pagine 43-56)

L’autrice si avvale di 15 anni di consulenza astrologica associata alla regressione ipnotica per introdurci nell’affascinante argomento del passato karmico. Il viaggio viene espresso sul tema individuale dall’interazione dei pianeti lenti e semilenti con quelli personali e si snoda attraverso le Case privilegiando alcuni aspetti specifici. Numerosi e illuminanti gli aspetti.

L’anima sceglie il momento della nascita perché il modello zodiacale deve essere in linea con le esperienze necessarie al suo livello di sviluppo

Howard Sasportas, The Twelve Houses

Il tema natale considerato secondo l’astrologia karmica descrive il carico di debolezze e di potenzialità che un individuo porta avanti da molte vite. Esso rappresenta ciò che si è acquisito per merito o demerito delle proprie azioni. Rispecchia, cioè, la legge di causa-effetto o karma individuale. Soltanto se si riconosce che i “problemi” sono dovuti al mancato apprendimento delle lezioni presentate da ogni vita e che, quindi, sta a noi cambiare lo schema, si riuscirà ad andare oltre il karma risolvendo il dilemma fato/libero arbitrio.

I modelli karmici sono raffigurati nel tema natale dagli aspetti conflittuali dei pianeti che indicano aree di rielaborazione o di orientamento verso un nuovo modello comportamentale. Sarebbe opportuno ricordare che i cosiddetti aspetti “armonici” come il trigono (120°) o il sestile (60°) possono dimostrarsi difficili se le energie non sono ancora integrate e, pertanto, quando un aspetto non è specificato i commenti si riferiscono a qualsiasi combinazione maggiore. Nel testo sono usati soltanto gli aspetti maggiori e il quinconce. L’aspetto di quintile (72°) è, tuttavia, quello del “fato” o del “destino” e può indicare un’area in cui l’anima ha deciso di non avere scelta.

Per il tema karmico si ritiene giusto allargare le orbite degli 8° per il quadrato, l’opposizione, la congiunzione o il trigono e 6° per il sestile fino ai 10° - 12°. Viene accettata l’orbita di 8° per il quinconce sebbene ciò includa, tecnicamente, il biquintile (144°).

Una difficoltà che si incontra spesso nell’interpretazione di queste carte consiste nel fatto che i clienti non sempre conoscono l’ora della nascita. Per alcuni la nascita fisica non coincide necessariamente con l’incarnarsi dell’anima nel corpo. Infatti, durante la regressione ipnotica, molti riferiscono che si sono sentiti “vagamente attaccati” al corpo per periodi che andavano dai pochi minuti fino a giorni, settimane e persino, in casi eccezionali ad anni prima di incarnarsi definitivamente. Ciò è particolarmente riscontrabile, per esempio, nei bambini autistici, ma ci sono anche adulti che mostrano tutti i segni apparenti di persone che ”stanno soltanto visitando il pianeta”. Quando non è attendibile o disponibile l’ora di nascita, può funzionare bene quella del sole sorgente, con il Sole alla cuspide della prima casa tenendo presente che, con questo tipo di carta, le energie planetarie potrebbero manifestarsi in sfere di vita leggermente diverse rispetto a quelle reali.

Si usa qui la domificazione placidiana in quanto la quantità di spazio assegnata ad una casa e il numero di pianeti da essa incorporati sembra rispondere meglio all’indagine karmica - malgrado le difficoltà rappresentate dalle latitudini dell’estre-mo nord, dove lo spazio ristretto di una casa potrebbe indicare un’area di vita non rilevante per l’incarnazione attuale mentre una casa più ampia indicherebbe un’a-rea importante su cui lavorare. Sembra che per alcune anime una parte dell’espe-rienza karmica consista nel trovare un equilibrio nell’ambito di condizioni ambientali durissime come l’oscurità e l’isolamento della lunghissima notte e l’effetto della luce continua del sole di mezzanotte sulla ghiandola pineale (un centro di collegamento spirituale).

Questo lavoro non intende essere un ricettario, ma un insieme di intuizioni sulle manifestazioni karmiche distillate attraverso quindici anni di esperienze con i temi natali e con le consulenze individuali. Di solito, non è possibile desumere da una carta i dettagli delle vite precedenti, anche se si riesce ad avere un’ampia pano-ramica dei modelli karmici. Si è dunque fatto uso di visioni psichiche e regressioni fino ad incarnazioni precedenti per esaminare il passato. Qui ci sono esempi delle tecniche usate e delle esperienze personali del viaggio karmico dell’autrice.

Dilemmi karmici

essere questo dilemma viene indicato dall’aspetto, “conflittuale” o “armonico”. Ma anche da Giove in Capricorno, governato da Saturno; e da Saturno in Sagittario, governato da Giove; o da Nettuno in Vergine (dove Nettuno si trova nel segno opposto a quello che governa e viene limitato dall’ele-mento terra con cui è in antitesi). Lo stesso avviene con Nettuno in Capricorno, governato da Saturno (ancora una volta Nettuno si trova incatenato alla terra) e con Saturno in Pesci, governato da Nettuno, (dove Saturno è sottoposto al disagio della sconfinata profondità dell’energia dell’acqua).

Il dilemma tra Misticismo/Pragmatismo viene indicato dagli aspetti tra Nettuno (il Mistico) e Saturno (il Pragmatico o il Realista) che fanno istintivamente pensare a gente dedita alla meditazione abituale. Può trattarsi, invece, di una persona che sta vivendo la parte Saturno dell’aspetto trascurando il richiamo seduttivo di Nettuno. Ma nei momenti di svolta o di crisi apparirà evidente la necessità di incorporare le energie mai realizzate. Così, i meditatori potrebbero scoprire che, malgrado la spiritualità in aumento, la carriera, le relazioni, i problemi di salute li stanno impercettibilmente trascinando indietro rispetto ai loro obiettivi di illuminazione interiore. Nello stesso modo, i materialisti potrebbero incominciare a sentire la mancanza di una dimensione della vita.

Le vite del passato indicate da un aspetto Saturno-Nettuno raccontano, da una parte, un approccio nettuniano che può spaziare dalla più alta spiritualità e consapevolezza fino alla fuga dalla realtà attraverso l’estasi del bere o delle droghe

o attraverso l’immaginazione, la pazzia e la disintegrazione; dall’altro, una scelta saturnina che fa vivere esperienze religiose mettendo l’accento su colpevolezza e repressione o su esperienze di tipo materialistico che non lasciano spazio alla spiritualità, basate come sono sulla sicurezza e sul potere temporale.

L’opposizione tra Nettuno - lo sconfinato desiderio di immergersi ed essere tutt’uno con il cosmo - e Saturno - il pianeta dei limiti e della separazione - si può risolvere soltanto riconoscendo che l’uomo è un eterno spirito (il Sé) rivestito da un corpo, un microcosmo che vive sulla terra e tuttavia fa parte dell’universo.

Gli aspetti positivi tra i due pianeti - in particolare la congiunzione, il sestile e il trigono, sebbene tutti gli aspetti abbiano l’implicita potenzialità di diventare positivi quando le energie che rappresentano sono usate in modo costruttivo - ed i pianeti in case ed elementi compatibili indicano antiche abilità cui attingere e potenzialità da esplorare. Per esempio, una persona con un aspetto Saturno-Nettuno che è riuscita a risolvere il dilemma misticismo/realismo durante le vite anteriori ed è ora capace di muoversi verso l’integrazione, può realmente vivere come un illuminato. Il Presidente John F.Kennedy, che aveva Saturno negli ultimi gradi del Cancro congiunto a Nettuno in Leone nella nona casa, tentò nella vita pubblica di mettere in pratica la forza di Saturno e l’idealismo di Nettuno, sebbene nel privato sembra aver vissuto altri lati dell’aspetto attraverso le attività extra-coniugali. Il fratello Roberto aveva un quadrato in segni fissi tra Nettuno in Leone e Saturno in Scorpione. Nel suo libro Un caso di reincarnazione, Christine Hartley ventilò l’idea del gruppo familiare che si reincarnava insieme vita dopo vita. Si riferiva in particolare ai Borgia che, malgrado fossero noti per i peggiori vizi immaginabili, si dimostrarono grandi protettori di artisti e arte, e si distinsero per i forti legami familiari in un’e-poca in cui i fratelli erano nemici fra loro. Li collegò in seguito alla potente famiglia dei Guise ai tempi dell’ultimo re di Valois. La Hartley si chiedeva se, guardandosi intorno non ci fosse qualche altro gruppo familiare del genere tornato ad incarnarsi per apprendere la lezione della futilità del potere temporale (1)

A questo punto l’autrice confessa di aver avuto delle conversazioni con Christine sulle possibilità che la famiglia Kennedy fosse legata ai Borgia, ai Guise o ai Medici, altro gruppo familiare con analoghe caratteristiche. Ciò spiegherebbe la tragica vita dei Kennedy, rappresentanti di un gruppo che ripete lo stesso modello perché non è ancora consapevole del suo karma. Particolarmente intrigante l’ipotesi di Jacqueline Kennedy nei panni di Lucrezia Borgia, figlia di Roderigo poi eletto papa sotto il nome di Alessandro VI, che aveva l’abitudine di avvelenare i suoi nemici e, talvolta, qualche amico. Ma, nel complesso, rimaneva una pedina politica in mano del padre, convinto assertore del nepotismo.

Tale idea getterebbe una nuova luce sulle “sofferenze” sopportate da Jacqueline nella presente incarnazione, contrassegnata dalla necessità di infrangere i “tabù” per ottenerne illuminazione (Ascendente Scorpione). Con Saturno in prima casa opposto a Venere in settima si porta dietro un pesante fardello che interessa soprattutto le relazioni, oltre che il matrimonio con Onassis, molto più vecchio di lei. Il suo Giove in settima rivela che si aspetta dai partner benessere e ricchezza mentre il suo Plutone in Cancro trascina problemi di potere e manipolazioni. Invece, Il Sole e Mercurio in Leone/8a mostrano che ha dovuto condividere il potere con altri. Il suo Nodo Sud in Scorpione/12a significa che ha sperimentato drammi e traumi nelle vite precedenti a livello collettivo. Nella sua attuale incarnazione ha bisogno di allontanarsi dall’emotività del Nodo Sud per immettersi nella sicurezza emotiva del Nodo Nord in Toro.

Il dilemma Ottimismo/Pessimismo viene messo in evidenza dagli aspetti di Giove (l’ottimista) e di Saturno (il pessimista) che mostrano, rispettivamente, lo scialacquatore e l’avaro, la speranza e la paura,

l’auto-indulgenza e la rinuncia, l’e-spansione e la repressione, il tutto esemplificato nel maniaco-depressivo. In parti-colare, il quadrato Giove-Saturno indica un’anima che ha ricevuto molte opportunità di crescita senza riuscire ad avvantaggiarsene e che ora deve combattere contro “circostanze” avverse. Il karma potrebbe essere quello dell’avidità, che un vecchio saggio indiano percepisce come “la malattia del cuore”.

Liz Greene descrive il conflitto Saturno-Giove come una netta dicotomia tra la percezione intuitiva e l’osservazione pratica, una scelta tra la fede che sorge da un intuitivo riconoscimento dello scopo nella vita, e la paura di identificarsi con le forze operanti nel proprio ambiente e di subirne il controllo (2). Il suo libro su Saturno offre penetranti intuizioni sul karma, espresso mirabilmente dal pianeta, che lei giustamente definisce il Signore del karma, e dalla sua interazione con gli altri pianeti.

La sfida degli aspetti Giove-Saturno consiste nell’integrare la percezione intuitiva della unicità della vita con le responsabilità personali e l’autodisciplina offerte da Saturno in modo da trovarne sia il significato sia un orientamento interiore. Una delle più tristi espressioni della vita è quella dell’individuo Giove-Saturno, depresso e senza scopi, che si rifugia nell’auto-indulgenza e nel conforto della dipendenza dal cibo o altre sostanze. Come, per esempio, un cliente virginiano con Giove in Sagittario largamente trigono a Saturno nella Vergine e una larga opposizione tra Giove ed Urano in Cancro, il quale si ”vide” nel passato prima come un individuo enormemente grasso, quasi incapace di muoversi, e poi come un asceta che eccedeva nelle rinunce fino a morire di fame. Il cliente affermò in seguito che aveva sperimentato tali estremi nella vita attuale, come grasso adolescente e come anoressico studente di teologia. Si era salvato dopo aver abbandonato il suo training sacerdotale ed aver intrapreso lo studio dell’astrologia, che gli aveva permesso di far entrare la gioia nella sua vita.

Volontà e Karma si intrecciano nei giochi di potere delineati dall’interazione dei pianeti lenti con

Marte che rappresenta la volontà. La volontà può rivelarsi come una forza di inibizione e controllo, inconsciamente espressa, alla mercé del potere aggressivo di qualche altro. Oppure, un’energia autodeterminata che dirige la vita secondo le necessità del Sé, un’abile volontà come l’ha definita Assagioli nel

The Act of Will (3). Essa mostra come un’anima ha sperimentato il potere nelle vite precedenti, come funziona nel presente, e i cambiamenti necessari per svilupparne l’uso positivo.

Giove in aspetto a Marte ha l’imperioso bisogno di espandersi, che può manifestarsi attraverso un volere ben diretto oppure, come in tutti gli aspetti di Giove, può indicare che l’anima è fuori controllo e può andare “al di là” del massimo per affermare se stessa. Ha, però, le potenzialità per imbrigliare la volontà e utilizzarla per raggiungere i suoi obiettivi. La volontà Giove-Marte è capace di realizzare tutto ciò che concepisce. Ha la qualità del coraggio, agisce con l’integrità del cuore e riesce ad aver ragione della paura perché ha una basilare fiducia nel suo potere e nei suoi scopi attraverso i legami con il cosmo.

Saturno in aspetto a Marte Sebbene nell’astrologia convenzionale i rapporti Saturno-Marte rivelino una forte volontà, dal punto di vista karmico questa è una forza in potenza che deve essere sviluppata nella presente incarnazione e denota, piuttosto, una volontà bloccata, una sensazione interiore di impotenza e debolezza proveniente dal passato, quando si era alla mercé del volere altrui. L’entità dell’evo-luzione in questo campo è data dal tipo di aspetti: quelli conflittuali indicano una battaglia che continua mentre quelli armonici rivelano un allentamento della tensione. Qualche anno fa, in una intervista televisiva, un’ex-suora, ora presentatrice televisiva e scrittrice, descrisse le sue esperienze di convento. Appena entrata, fu messa per giorni e giorni al pedale di una macchina da cucire vuota soltanto per imparare l’obbedienza alla Volontà divina. Questo cedere il volere personale ad un’entità superiore che non chiedeva altro se non la totale obbedienza era tipica dell’esperienza monastica cristiana ed era paragonabile all’esperienza degli schiavi costretti a sottomettersi al potere indiscusso del loro padrone. Ma, come dice Stephen Lawhead, “La vera religione nobilita, non umilia” La gente con aspetti Sa-turno-Marte deve imparare il modo di usare la propria volontà per trovare la sua forza interiore e dirigere personalmente la propria vita.

Urano in aspetto a Marte allude a problemi di eccessiva volitività e il bisogno di imparare il “corretto” uso della forza e delle vibrazioni. Un esempio è dato da una persona che “ricordava” di essersi fatto saltare in aria, non una, ma due volte. Aveva Urano quadrato a Sole/Marte. La prima volta avvenne quando incarnava un mago nell’antico Egitto, sperimentando, contro gli ordini, il potere della kundalini. La seconda quando era un artista vittoriano di music-hall mentre usava della polvere da sparo nella convinzione di poterla gestire. Nella vita attuale utilizza il suo potere come osteopata, ancora esercitando la “forza” ma per riallineare il corpo.

La carta natale si riferisce ad una donna che “ricorda” di essere stata presente quando ci fu la distruzione improvvisa di alcuni luoghi, un’altra sfaccettatura dell’a-spetto Urano-Marte. La prima volta si verificò in Atlantide, quando rifiutò di accettare l’avvertimento di partire, credendo di poter controllare la situazione con il potere dei cristalli. La seconda volta in Thera, l’antica Santorini, fu un po’ più saggia riconoscendo che niente avrebbe potuto impedire alle forze naturali di manifestarsi. Nella carta è presente la grande forza dell’energia

plutoniana che erompe dal profondo, un’energia che ora le riesce difficile controllare o dirigere; ed un trigono Urano-Marte che mostra come stia ancora lavorando per risolvere completamente il suo lato troppo direttivo.

Anche gli aspetti Nettuno-Marte offrono una lezione sulla volontà ma in chiave spirituale, allineandola con il Sé - quella parte interiore di noi che è divina - in modo da ottenere una direzione nella vita. Il potere della volontà è l’uso della forza per esercitare il controllo su di sé o sugli altri Ma spesso tali aspetti sono legati ad esperienze di droga o a dipendenza da alcol, come se il vecchio ed egoistico volere possa venire dissolto attraverso la totale dipendenza ed impotenza. I vari programmi “Anonimo” dedicati agli alcolisti hanno successo perché il primo passo include l’ammissione della propria impotenza ed il secondo l’affidarsi a Dio, come ognuno lo percepisce, per abbandonarsi, non sottomettersi, alla forza divina. A questo punto, un alcolista può avere una improvvisa intuizione o visione che gli permetta di vivere o morire.

Altri passi, sia per gli alcolisti sia per gli aspetti Nettuno/Marte includono un esame introspettivo attraverso il quale è possibile riparare alle azioni passate e chiedere il perdono, ma anche imparare a perdonare se stessi in maniera da liberarsi dal passato e trovare il sentiero dell’autotrasformazione. Infine, Nettuno/Marte è legato alla “dissimulata brama di conquista” in perfetto “stile missionario” dove la conversione, viene spesso ottenuta con una violenza velata dalla ingannevole gentilezza nettuniana in - migliaia di persone sono state uccise nelle guerre “sante” combattute in nome di un uomo che insegnava l’amore.

Plutone in aspetto a Marte L’influenza di Plutone nelle conversioni è piuttosto diversa da quella di Nettuno in quanto Plutone, sebbene ugualmente tortuoso, risulta più costrittivo. Un cliente con Giove/Saturno quadrato a Marte/Plutone durante la regressione si trovò in una vita in cui era stato un fanatico prete gesuita deciso a convertire con la forza e ad insegnare la “vera” religione ai bambini mediante l’uso di una disciplina durissima. Per coincidenza, una donna, cui l’uomo era attratto in modo compulsivo e reciproco, regredì fino alla stessa incarnazione e rimase terrificata dai suoi “occhi glaciali”. In seguito la donna affermò che non lo avrebbe mai creduto capace di tale fanatismo nel passato. Ma ciò spiegava perché, al loro primo incontro, lei se ne era sentita attratta e, nello stesso tempo, respinta dalla paura. Tuttavia, proprio in quel primo incontro l’uomo rivoluzionò la sua vita e l’aiutò a trovare il suo sentiero spirituale. In seguito, per riparare alla sua vita da ge-suita, l’uomo andò in Africa prestando servizio di volontariato, e lì confessò il suo passato ad un prete che credeva nella reincarnazione, e che lo assolse. Era stato risolto in lui il karma del potere rappresentato dal suo Sole congiunto a Mercurio e Plutone in Cancro.

Plutone-Saturno-Marte Avevo suggerito ad un monaco domenicano (Saturno opposto Plutone/Marte) che aveva lasciato il convento di riprendersi la Volontà personale che aveva affidato a Dio e imparare a controllare la sua vita utilizzando la decisionalità indicata dalla congiunzione Plutone/Marte. Il problema per cui mi aveva consultato era intimamente connesso alla sua sensazione di impotenza (Saturno opposto a Marte) e rassegnazione al destino, e alla proiezione che aveva fatto su un altro della sua capacità di volere. Era entrato in convento per molte ragioni ma soprattutto per sfuggire alle sue pulsioni sessuali. Invece, la prima notte fu brutalmente violentato da un altro membro della comunità e poi costretto ad un rapporto di tipo sado-masochistico che durò sette anni. In realtà, aveva liberato e proiettato su un altro i suoi violenti conflitti interiori Plutone-Saturno-Marte disconoscendo, così, la sua oscura (Plutone) ombra (Saturno) sessualmente

aggressiva (Marte). Quando lasciò il convento si sentiva ancora in balia del compagno e non riusciva più a con-trollare la sua vita nemmeno per le più semplici azioni, come prendere il treno dopo essersi assicurato di avere il denaro necessario per il biglietto. Incominciò gradualmente a riprendere i contatti con il mondo ma si sentiva ancora incapace di affermarsi malgrado le sue continue preghiere. Alla fine, gli fu offerto un lavoro per dirigere una clinica dove si curavano malattie veneree (Plutone e Marte sono associati agli organi sessuali). Accettò con gioia perché ciò gli dette l’opportunità di essere in contatto con la gente e di organizzare un piccolo centro curativo. Così imparò ad usare la sua volontà non per controllare ma per dirigere la sua vita.

Nel documento ASTROLOGIA KARMICA (pagine 43-56)

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