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ASTROLOGIA KARMICA

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Academic year: 2021

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CIDA - CENTRO ITALIANO DI DISCIPLINE ASTROLOGICHE

COLLANE CIDA

ASTROLOGIA KARMICA

Raccolta monografica di articoli comparsi sulla Rivista LINGUAGGIO ASTRALE

Edito in occasione del Congresso internazionale FAES organizzato dal CIDA

Milano 6-7 novembre 2004

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INDICE

3 - André Barbault : Requiem per l'Astrologia Karmica

6 - Djalma Cavalcante : la terapia delle vite precedenti, il suo fondamento e la reincarnazione

9 - M.Charvet : L'Astrologia e il Karma

11 - M.Luisa Monferini Gribaudi : Il cammino astrologico verso il Karma 13 - Graziella Melotti : una caso di reincarnazione: J.Fitzgerald Kennedy 18 - Clara Negri : Astrologia e reincarnazione

21 - A.Maria Pardera Lazzaro : il nostro karma secondo i "messaggi del mondo dello spirito"

24 - Monty Renov : Caratteristiche karmiche dell'Astrologia 26 - Martin Shulman . la parte di fortuna e il karma del presente.

28 - Arielle Aumont: L'Astrologia disciplina del risveglio 39 - Anna Ruiz : KARMA

41 - Rosario Delmau : Saturno il guardiano

43 - Judy Hall :Configurazione astrale del viaggio karmico 61 - Meskalila: Astrologia karmica

78 - Claudio Cannistrà: Breve bibliografia di A. karmica

81 - Come iscriversi al CIDA

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Dal supplemento n.92

André Barbault

REQUIEM PER L'ASTROLOGIA KARMICA

(traduzione di Jolanda Boyko) Tratto da L'Astrologue n. 93, I trimestre 1991 Alla fiera astrologica corrente, sembra dilagante la marea di astrologi che si interessa alle vite precedenti ed al karma.

Non è possibile affrontare questo argomento senza aver prima chiarito la propria posizione nei suoi confronti. Reincarnazione? Per quel che mi riguarda, io sono scettico, ma non mi disturba affatto la fede altrui che rispetto, come merita ogni onorevole tradizione. Ciò chiarito,come astrologo che va alla ricerca della verità, devo dire che l'applicazione di tale speculazione all'astrologia, per quel che la riguarda, mi lascia tutt'altro che indifferente, tanto essa appare come una pericolosa deriva per essa.

Mauriac, al tramonto della sua vita, ad un tizio che lo insultava, aveva scritto dicendo che il fatto che uno avesse già un piede nella tomba non voleva dire che fosse disposto a farsi pestare l'altro.

Io spero di non essere ancora arrivato a questo punto, oltre al fatto che sarò io adesso a pestare il piede dell'altro, e lo farò al servizio di una protesta anche questa sempre crescente e di cui mi farò porta parola; il bastone vendicatore è il medesimo e le mie costole sono tanto sensibili quanto le vostre. Che importa, era necessario dire francamente e ad alta voce quello che molti pensano silenziosamente.

Non si tratta di fare il cane da guardia ad una qualsivoglia tradizione e non penso per nulla di trascinare chicchessia ad un non so quale tribunale, né tanto meno soltanto di mettere qualcuno al palo. Fra istruire un processo e mantenere un silenzio risentito che potrebbe essere ritenuto come più colpevole, è preferibile ricorrere ad un dibattito quando si è divisi tra indignazione ed afflizione. Tanto più che alcuni intimi amici molto stimati sono stati ora contagiati da questo virus ed è per me una cosa spiacevole deluderli. Poiché io mi accingo a spettinare delle belle immagini d'Arcadia.Il fatto è che l'astrologia karmica si avvale del piedistallo di una lontana tradizione che le consente di farsi passare, acconciata dal mito, per una superiore compagnia spirituale; Urania avvolta in un manto di stelle, che si tuffa nel mistero più profondo, quello della vita e della morte; raddoppio del meraviglioso. Non ha forse anche per voi il karma un'atmosfera metafisica che innalza di punto in bianco i vostri discorsi con uno slancio trascendentale? Questo berretto dell'astrologia karmica, è come un cappello a punta e la tonaca di "una volta".

So bene che la mia critica solleva dei problemi di fondo.

Con quale diritto possiamo permetterci di avere delle prevenzioni teoriche quando la nostra attuale conoscenza è appena uscita dallo stato nebuloso e l'astrologia è come un povero Ulisse che, bene o male naviga ancora tentoni? L'astrologia è nata dalla sensazione che gli astri abbiano qualcosa a che fare con la nostra vita - prodigio della sua "idea-forza" - e, come sottile ne è l'origine , altrettanto tenue è il filo di Arianna che dalla sua intuizione porta alla chiara visione delle corrispondenze tra noi e loro.

All'interno di tale divario, ognuno può permettersi la sua libertà di gioco. Ciò non toglie che per l'esigenza di verità (ho visto tanti colleghi sprecare la propria vita a sbagliare ed anche perderla sprofondando nell'errore), io sia fra coloro che ritengono sia preferibile rinunciare a qualcosa in più anziché eliminare qualcosa in meno, e che l'accostarsi alla luce sia maggiormente facilitato mettendo provvisoriamente in disparte quanto è discutibile, dubbioso, aleatorio, ed a maggior ragione, l'elucubrazione.

Sia ben chiaro che saremo su queste posizioni sempre, e ciò non dispiaccia agli entusiasti autori che attraversano l'astrologia sul dorso di Petaso, inforcando le proprie fantasie a cavalcioni sulle stelle.Pensate che il principio di Laplace, che richiede che richiede che il peso delle prove sia proporzionale alla stravaganza dei fatti, non è neppure applicabile all'astrologia karmica, poiché le vite antecedenti, sulla cui nozione riposa interamente il karma -altrimenti il termine sarebbe privo di senso ed inutilizzabile - non sono che una pura e semplice speculazione, o come direbbero taluni, una dissolutezza speculativa. Quando si crede di conoscere qualcosa di personale "lassù", non si tratta che di una credenza.

Si può obiettare che dei"veggenti" possono ritrovare queste vite anteriori. Mah!... Durante l'ultima guerra mondiale, mio fratello Armand si era sentito dire da una famosa pitonessa, che egli era stato Marat, Ruggeri e Nicolas Flamel: gli sono state propinate delle storie. Egli frequentava in quel periodo diversi circoli di veggenti, fino al giorno in cui scoprì che nella stessa ora dello stesso giorno, lo spirito di Victor Hugo aveva mosso il tavolino simultaneamente in tre salotti parigini nei quali si ritrovavano tutte queste persone. Ciò non mi impedisce tuttavia di essere convinto della reale esistenza del fenomeno della veggenza, come testimone critico. Non sono però disposto a mandar giù una qualsiasi sbobba sull'al di là... Se mi rifiuto di allinearmi devotamente alle odierne certezze scientifiche che son più che certo saranno rivedute domani, perché mai il mio stesso spirito critico non dovrebbe intervenire di fronte a questo tuffo in questo grande buco nero? L'ignoto totale, l'inaccessibile, la pura ipotesi,la piena fantasia, ecco il mondo di fronte al quale noi ci troviamo.

Discutere su una mitica galleria di antenati -si può scegliere tra migliaia di miliardi di esseri umani che dopo Adamo ed Eva sarebbero transitati sulla Terra- per ottenere un'informazione astrologica, è altrettanto assurdo come tenere una conferenza a dei bacherozzi!

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Cadaveri eccellenti incapaci di fare la minima obiezione ad una qualsiasi fandonia. Come dire che è l'inintelleggibile allo stato puro che ci getta in una notte del pensiero astrologico, essendo al tempo stesso un filone ideale, la gallina dalle uova d'oro per il ciarlatanesimo.Che cuccagna per chi applica diligentemente ogni configurazione astrale, scoprire che i nodi lunari sono retrogradi! In tal modo si può fare marcia-indietro, senza vergognarsi, fino ai Galli - ritrovandosi rispetto allla materia del karma, press'a poco nei panni del cieco che vorrebbe introdurre la chiave in una serratura inesistente tenendo presente che nello stesso momento è in grado di inventarne una per interposti anonimi disincarnati. Questo impiego puramente artificioso delle nostre configurazioni, divenute parenti acquisiti, conduce inevitabilmente ad un percorso di caccia al tesoro donchisciottesco, in cui le galline dalle uova d'oro chimeriche non mancano mai. Poiché ci si trova in campo per "fantasmare" senza pietà sul deposito segreto ed impenetrabile delle vite anteriori che sono come altrettante città inabissate su cui plana un infinito silenzio. Francamente.ai margini di un'impresa di commercio tradizionale, questo non può che essere un camminare all'indietro di setacciatori del nulla.

Si può immaginare la sottile retorica di un tale esercizio che facilmente volge alla buffoneria, alla farsa ed alle burle, quando non ad insane facezie di pessimo gusto: "Signora, lei non ha potuto avere figli perché in una vita anteriore è stata una che procurava aborti illeciti". Ritrito ritornello consolante ma che va denunciato come abominevole raggiro intellettuale in quanto colpevolizzante e punitivo. Queste favole che sembrano uscite dal circo se non dall'asilo, sono ciò che fa la fortuna del potere astrokarmico di un operatore trasformato in burattino o in impostore.

Certo, so bene che ci sono stimati confratelli di questa famiglia che non saprebbero riconoscersi in un ritratto del genere: tuttavia non potranno fare a meno di darmi ragione perché denuncio questo carnevale.

Costoro, lo ammetto, hanno la dignità di comportarsi correttamente nelle loro interpretazioni. Ma in cos'altro possono consistere se non nello stabilire delle comparazioni, giudiziose certamente, ma che sono il prodotto di un pericoloso salto analogico d'oltre-tomba? Interpretare vuol dire rilevare una similitudine; la faccia dello specchio che rinvia al simile l'immagine può, certamente, essere un'illusione lirica, un al di là utopico o immaginario. Il meccanismo interpretativo può effettivamente funzionare sulla finzione che uno desidera, poiché l'analogia, non soltanto non ha confini, ma è anche ciò che stabilisce anche dei ponti sopra le frontiere.

Ora, quale è il beneficio dell'operazione di rapportarsi all' all'inconoscibile ignoto se non quello di renderci incontrollabili? Inoltre l'alienazione è in agguato. Si deve pur pagare....

Infine siamo manifestamente in presenza di un'operazione di recupero in cui la finzione diventa una maschera di fumo, che si deve far saltare ad ogni costo, perché sotto la sua copertura, che ha anche la funzione di travestimento, non c'è che un deserto a cui segue poi il vago terreno della divagazione con la sua fabbrica mentale di ninnoli e la sua fiera dei sogni. Non credete che sia già abbastanza difficile costruire le nostre interpretazioni riferendoci alla nostra autentica archeologia? Testare il nostro retaggio astrale sul suolo del nostro albero genealogico e rilevare i sedimenti della nostra infanzia, risalendo anche sino allo stato prenatale. Lì almeno il terreno è conosciuto o può esserlo, ed è il punto di appoggio di una informazione reale.

Anche se il campo dell'inconscio umano sotto l'aspetto fenomenologico e anche psicologico come noi li conosciamo, dà l'impressione di una certa esiguità nei confronti del fatto astrologico considerato in tutto il suo spessore, è là, direttamente tuttavia che noi possiamo fare il miglior lavoro di interpretazione, facendo dipendere l'astrologia dal mondo reale. Niente ventriloqui delle voci d'oltretomba, né scheletri nell'armadio p spettri che aleggiano. Il tema non può che essere il termometro che misura la nostra febbre; perlomeno deve esprimere una temperatura che sia reale. Infatti si è presenti nella propria interpretazione. Il successo dell'astrologia karmica, al di là del fenomeno della marea di traduzioni made in USA, non è estraneo ad una tendenza depressiva e schizoide dei tempi attuali che spinge a soluzioni pigre - boh! - e ispira - puah! il rifugio in patrie immaginarie. Interpretare in presa diretta con il reale per afferrare ciò che vive è una dura impresa che richiede lo sforzo della conoscenza. Una volta detto l'essenziale, non c'è posto per l'inflazione; più l'astrologia è svincolata dal suo messaggio, più naturale è l'astrologo, di una semplicità pura che lo dispensa dal folleggiare nei sogni trascendentali.

Esiste una maniera molto razionale di cadere in errore - lo attribuirò volentieri ad una incapacità di adattamento uraniano - che ricorda il seguente aneddoto : Due ubriachi si trovano di notte sotto un lampione.

"Che cosa stai cercando?" domanda il primo. "Ho perso la mia chiave" risponde l'altro. "Sei sicuro di averla perso proprio qui?" - "No, ma qui c'è più luce...." L'errore, nel caso specifico di tipo nettuniano, che io attribuisco all'astrologia karmica in vena di mistero e di meraviglioso, è di "annegare il pesce" facendo in modo da rendere ancora più inafferrabile ciò che ci sfugge già fin troppo. Essa è recisamente oscurantista, in quanto riocculta ciò che avrebbe già bisogno di essere svelato.

I veri esoteristi sanno che la conoscenza più profonda sta al di là della luce; non avanti alla sua venuta.

Questo fa venire in mente l'aneddoto dello studente interrogato dal suo professore su un argomento di cui era totalmente all'oscuro. La sua risposta fu quella di uno che vuol fare intendere di conoscere l'argomento ed assumendo un'aria saputa, disse: "Tutti sanno che se la parola è d'argento, il silenzio è d'oro", per sentirsi immediatamente apostrofare: Falsario! Perché aspettare dunque l'inevitabile disincanto dello spirito?

L'astrologia d'oggi nelle sue nuove scuole, soffre di già di una seria mancanza di realismo. E il suo verbo fraseologico vi scivola fra le dita senza che possiate trattenere qualche palpabile verità, come se Urania non fosse che un'arte evanescente; si deve dunque più che mai scoraggiare la diserzione del reale con questa fuga nell'immaginario. Giù le maschere: i sogni non devono avere che il loro tempo. Svegliatevi, e che cessi questa insolente miseria illusionista!

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A n.92

Djalma Cavalcante

LA TERAPIA DELLE VITE PRECEDENTI, IL SUO FONDAMENTO:

LA REINCARNAZIONE.

Il cervello umano possiede un'enorme gamma di possibilità per risolvere problemi che ha cercato egli stesso e, pertanto, può fare uso delle più svariate vie di soluzione. Eccellenti risultati possono essere ottenuti, in termini terapeutici, anche attraverso la sintesi di diverse tecniche e filosofie. Behaviorismo, Programmazione Neurolinguistica, Terapia della Gestalt, Terapia di Vite Passate, massaggi, terapie corporee,ecc...., possono unirsi e facilitare l'autoconoscenza, nonché la cura di numerosi tipi di problemi psicologici e psicosomatici.

La funzione primaria di un terapeuta o medico coscienzioso, è quella di curare e non di difendere questa o quella tecnica; è qualche cosa che deve essere assimilato 9n profondità da tutti coloro che lavorano per curare. Una vera accettazione di tale premessa permetterà la caduta di innumerevoli preconcetti, specialmente di quelli che in forma quasi spontanea,, si manifestano in relazione a ciò che costituisce novità.

E' importante chiarire che concetti che sembrano rappresentare due estremi opposti, come MATERIALISMO e SPIRITUALISMO, non possono più essere accettati alla luce delle attuali conoscenze della Fisica moderna. Ciò che ci sembra essere la realtà fisica non è che una costruzione cerebrale di un universo tridimensionale, oppure -in una affermazione più precisa - è una olografia costruita da un altro ologramma che chiamiamo cervello.

E' in questa visione, e stato della conoscenza umana, che dobbiamo definitivamente accettare che ricerche sull'aldilà non possono essere lasciate solo alle varie religioni, per quanto credibili queste possano essere. La psicologia della profondità deve e può divenire conoscenza di una enorme gamma di fenomeni, marginalizzati per molto tempo dalle scienze tradizionali. Quali i cosiddetti fenomeni parapsicologi e della reincarnazione.

Ciò che sembra essere valido in un universo vicino e macroscopico, legato ai nostri "cinque sensi", diviene inadeguato a spiegare fenomeni subatomici dove è accettabile solo un universo pluridimensionale.

Certi menomi mentali e spirituali non sono comprensibili entro il canone di spazio-tempo volgarmente accettati.

Questo è il canone della reincarnazione, la cui esistenza è una premessa fondamentale per lo sviluppo del lavoro sulla Terapia di Vite Passate che, alla fine dei conti, non è altro che uno strumento in più a disposizione di coloro che si propongono di fare della cura il loro oggetto di lavoro.

La scienza tradizionale non accetta la reincarnazione e ciò è coerente verso i suoi propositi e la sua metodologia di lavoro, visto che fino ad ora non ci sono prove del fatto che la reincarnazione è il cammino naturale di evoluzione dell'essere umano. Tuttavia, è necessario rendersi conto che la "scienza" esagera quando "a priori" non accetta una teoria basata su fatti "concreti", i quali dopo essere stati analizzati a partire da ogni ipotesi esplicativa esistente, si inquadrano in un'unica dottrina logica, che spiega perfettamente il fatto in sé.

Il tradizionalismo è una specie di eredità atavica dell'essere umano che, in generale, è contro ogni innovazione e lotta disperatamente per mantenere lo "status quo" vigente, sia in un cammino religioso, che in uno filosofico che scientifico. La storia è colma di esempi di essere umani che hanno tentato di introdurre concetti nuovi nella religione, ella filosofia o nella scienza e che sono stati condannati, colpiti da anatema o addirittura annientati.

Niente è eterno sulla faccia della terra, tutto è relativo e mutabile, tra l'altro anche la stessa concezione che l'uomo ha di Dio. L'essenza che viene attribuita alle cose e che dà loro l'idea di eternità è soggetta a variazioni.

Dio può essere solo un concetto dinamico e mutabile per la mente umana, nella misura in cui l'uomo si evolve materialmente, mentalmente e spiritualmente. E0 chiaro che Dio in sé è immutabile, infinito, onnipresente, onnipotente e onnisciente.

L'AVVENTO DELLA TERAPIA DELLE VITE PRECEDENTI

La diffusione e l'approfondimento delle ricerche sulla reincarnazione, così come i riferimenti alle vite passate emersi attraverso la pratica della psicologia clinica con l'uso dell'ipnosi, hanno finito col richiamare l'attenzione di vari psicologi clinici sulle possibilità terapeutiche basate sul ricordo di passate incarnazioni.

Le ricerche cliniche propriamente dette sono quelle che seguono, in forma sistematica, una

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metodologia il cui scopo è la liberazione dei pazienti da traumi inconsci subiti durante la vita intra-uterina, al momento della nascita, nella prima infanzia o in una vita anteriore.

Il metodo è stato scoperto e sistematizzato dallo psicologo clinico nord-americano MORRIS NETHERTON. Anche la psicologa clinica americana EDITH FIORI rivendica la maternità della scoperta. In entrambi casi gli psicologi sono di formazione religiosa protestante e non si erano mai interessati di argomenti quali: reincarnazione, parapsicologia, neo-spiritualismo, spiritismo, scienze esoteriche. Entrambi utilizzavano correnti psicoterapeutiche conosciute per la cura di disturbi emozionali e mentali (Psicologia Analitica di Jung, Psicosintesi di Assagioli, Psicologia Transpersonale di Grof e Ma slow); entrambi, senza volerlo, hanno finito per imbattersi nelle maglie della reincarnazione.

I lavori di Netherton con le vite passate ebbero inizio nei primi anni '70. Nel 1979 egli pubblicò il libro che sistematizzò il metodo della Terapia di Vite Passate (Past Lives Therapy). Dopo circa vent'anni di lavoro con la Terapia di Vite Passate (T.V.P.), Netherton avava già curato più di 15.000 pazienti con eccellenti risultati.

La tecnica impiegata da Netherton consiste, essenzialmente, nel portare il paziente a retrocedere a stati anteriori della propria vita attuale (infanzia, nascita e vita intra-uterina) oppure ad una o più vite precedenti. Tale regressione è effettuata con il paziente in stato cosciente (senza ipnosi o droghe) e il suo obbiettivo è identificare esperienze traumatiche represse nell'inconscio, che sono responsabili di disturbi di natura psichica o psicosomatica, di disturbi comportamentali od organici, e riviverli in modo tale che avvenga una liberazione del paziente in relazione al trauma.

Nella T.V.P. il ruolo del terapeuta non è né passivo né interpretativo. Al contrario, egli ha una funzione stimolante nella regressione della memoria, aiutando il paziente ad attingere a situazioni traumatiche, e sostenendolo affinché egli possa scaricare le emozioni contenute nei traumi. E' anche dovere del terapeuta aiutare il paziente a comprendere che tali traumi non appartengono al presente e che, pertanto, la vita attuale del paziente può riorientata.

Generalmente i risultati terapeutici si fanno sentire dalle prime sedute di regressione; ci sono casi, però, in cui la soluzione non è immediata, specialmente quando il problema che causa il trauma appare in più di una vita precedente.

E' necessario chiarire che nella metodologia della T.V.P. ogni trauma ha un inizio, una fine e un contenuto emozionale.Tale contenuto emozionale dev'essere necessariamente alleviato attraverso una profonda e intensa catarsi. Se alla fine di una seduta questa catrsinon si verifica, il paziente ne esce male e, in questi casi, è necessaria un'altra ricerca in una o più vite passate, cosa che si fa in una o più sessioni seguenti.

La tecnica usata da Edith Fiori differisce da quella di Netherton, in quanto la psicologia fa uso dell'ipnosi quale mezzo di accesso a uno stato alterato di coscienza, per cui con questa tecnica i pazienti regrediscono attraverso uno stato di non-coscienza.

Edith Fiori lavora con la T.V.P. fin dall'inizio degli anni '70 e ha già realizzato più di diecimila regressioni individuali; in più .è autrice dei libri "You have been here bifore" e "The unquist dead".

CONCLUSIONE

Così come Freud ha aperto le porte dell'inconscio, nuovi Freud hanno cominciato ad incamminarsi per le lunghe strade della "memoria extracerebrale" e degli stati alterati di coscienza, con l'obiettivo di ottenere nuovi mezzi per aiutare a migliorare e a risolvere problemi emozionali e mentali, e a comprendere il destino dell'essere dopo la morte.

La morte è l'inizio o la fine?

Esiste la reincarnazione? La reincarnazione è un fatto o una diceria?

O forse tutti gli scienziati e i ricercatori citati in questo articolo sono miopi e confondono una vipera con un bastone?

Se dicessimo di sì, affermeremmo che tutti sono vittime di fatti illusori, preda di una sindrome che potremmo definire "allucinazione della reincarnazione".

Possibile cha fra tutti questi studiosi della teoria della reincarnazione non ce ne sia uno che si sia accorto, in seguito a una lunga ricerca, che la reincarnazione predicata dalle religioni e dalle scuole filosofiche è solo una trappola?

Se accettassimo questa tesi, dovremmo ammettere che tutti ci siamo laureati, nelle più diverse specializzazioni, in università che concedono titoli di studio anche agli inetti.

Credo che ciò non sia possibile, e penso che i più siano d'accordo con questa conclusione.

Ma anche non essendo di questo avviso, bisognerebbe almeno valutare il fenomeno, per il puro e semplice interesse di verifica dell'autenticità o meno di una teoria.

Sono convinto che questa debba essere la posizione di un vero scienziato.

LE RELIGIONI E LA REINCARNAZIONE

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Praticamente tutte le religioni orientali accettano la reincarnazione quale processo naturale di evoluzione dell'essere. Nel caso dell'Induismo, il processo della reincarnazione è 'intrinseco meccanismo che fa sì che la legge del karma (precetto di base dell'Induismo) si compia. Nel Buddismo, particolarmente nella versione tibetana, la reincarnazione è vista non soltanto come una realtà, ma anche come una necessità affinché si compia quello che i tibetani chiamano la Ruota della Vita. Allo stesso modo anche lo Scintoismo accetta la teoria della reincarnazione.

All'interno delle grandi religioni della cosiddetta civilizzazione occidentale, la questione è un po' più complessa. Nella pratica più diffusa del Giudaismo, non è accettata l'idea della reincarnazione; tuttavia per la sua corrente esoterica, che è costituita da quelli che praticano e praticano la cabala, il fenomeno della reincarnazione è accettato come un principio fondamento per l'intendimento dell'esistenza umana. Vale la pena di dire che il Giudaismo cabalistico è più vicino alla religione originale di Abramo e di Mosè che quel Giudaismo più conosciuto e praticato ai nostri giorni.

Il cosiddetto Cristianesimo Essenico è reincarnazionista. Nel testo biblico, tanto nell'Antico quanto nel Nuovo Testamento, ci sono numerose citazioni e riferimenti alla reincarnazione. Tuttavia le religioni cristiane moderne ( il cattolicesimo e le diverse linee del protestantesimo) non accettano la reincarnazione. D'altra parte, questa è una delle ragioni per la scarsa divulgazione dei Manoscritti del Mar Morto e di altri documenti apocrifi dei tempi biblici, perché una volta diffusi rafforzerebbero la teoria della reincarnazione come via evolutiva dell'essere umano.

Nell'Islamismo, la reincarnazione non è accettata, e nei gruppi più radicali (gli sciiti per esempio) , è veramente condannata , come teoria.

Nelle sculture africane, nelle religioni sciamaniche dell'America, delle Isole del Sud del Pacifico e del Nord della Siberia, la reincarnazione è parte integrante non solo delle sue teologie, ma anche delle sue cosmovisioni.

Lo Spiritismo moderno, così come tutti i culti e le pratiche spiritualistiche dei nostri giorni, sono reincarnazioniste.

Se volgiamo la nostra attenzione al passato remoto (la cosiddetta Età Antica della Storia), possiamo verificare che praticamente tutte le religioni, di tutte le cicilizzazionim erano reincarnazioniste. E' il caso, ad esempio, delle religioni primitive della Cina, dell'India, della Mesopotamia, dell'Egitto, della Grecia degli Etruschi e dei Celti.

D'altra parte, se fissiamo la nostra attenzione nel presente e analizziamo le tendenze dominanti in direzione del futuro in termini di attitudine religiosa e mistica della maggioranza dei popoli della Terra, verifichiamo che la maggior possibilità è di una accettazione quasi universale del fenomeno della reincarnazione.

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LINGUAGGIO ASTRALE n. 92

Maurice Charvet

L'ASTROLOGIA E IL KARMA

(trad. Jolanda Boyko) Tratto da Astralis n. 39, gennaio 1993

La scena si svolge su Ganimede nel gennaio 1992.

"Ecco Charvet, direte che si mette a fare ora della fantascienza! Si sa in effetti che Ganimede è il più grande dei satelliti di Giove. Che idea fargli fare da Teatro e Dio sa quale storia contemporanea?"

Rassicuratevi (oso dire), non si tratta di fantascienza: Ganimede è anche il nome della sigla dell'asssociazione "Giove" -con sede nella zona parigina - animata da alcune persone che si sono qualificate personalmente "astrologi karmici". Daniel Vega, Laurence Larzul, Patrick Giani, Pierre Lasal sono i rappresentanti ed animatori di questa particolare corrente dell'astrologia d'oggi e, alcuni di essi, hanno scritto libri sull'argomento.

Alcune pagine di questo bollettino sono consacrate alla corrispondenza intercorsa tra Laurence Larzul, professore di astrologia karmica, e la sua allieva C. interessata alle sue impressioni sulla Luna Nera da lei esaminata in diversi oroscopi, tra i quali il proprio e quello dell'amico P., scomparso recentemente in un incidente automobilistico.

Il professore risponde dettagliatamente alle varie osservazioni dell'allieva, le cui interpretazioni e note vengono riesaminate, chiarite, corrette se del caso.Un lavoro fatto bene. Non ho nulla da ridire, tanto più che si tratta della Luna Nera e dei Nodi che, per quel che mi riguarda, sono punti su cui non baso la mia attenzione nell'interpretazione di un tema natale; non sono perciò competente per discuterne. Laurence Larzul confronta il tema di C. e di P. e spiega perché e come sia avvenuto l'incidente automobilistico che è costato la vita all'amico della sua allieva. Egli prosegue: "Malgrado ciò, sul piano karmico, P. era là per condurvi sulla vostra propria via poiché i suoi pianeti e la sua Luna Nera sono sul vostro Nodo nord. Ritengo che il decesso faccia parte del "programma". Ho l'intuizione che potrebbe tornare nella vostra attuale esistenza come un vostro futuro bambino. Quel che dico, non impegna che me, tuttavia i rapporti tra Nodo nord e i pianeti di un'altra persona rimandano di solito a incarnazioni ulteriori, così come i rapporti col Nodo sud indicano generalmente debiti del "passato" da regolarsi in questa vita". Fine della citazione.

"Ho l'intuizione che potrebbe tornare nella vostra esistenza attuale come costro prossimo bambino".

Ho riletto questo passo ben due volte prima di arrendermi all'evidenza: l'astrologia karmica è veramente un pretesto per dire qualsiasi cosa, sia pure mostruosa, di cui non si misurano esattamente gli effetti nefasti.

Siamo di fronte ad una persona smarrita che, brutalmente, ha perso l'uomo amato. Ed ecco che il suo professore di astrologia le racconta che lo ritroverà nel prossimo suo figlio.Che bel guaio! Se per caso C.

avesse un figlio, non vedrà in lui un bimbo, ma il suo amico P. scomparso da poco. E' inutile pensare al padre di questo bambino! Mi domando dove può collocarsi un simile intreccio...

Certo Laurence Larzul, ha cura di precisare, quasi per diminuire la portata del suo atto: "quel che dico non impegna che me..." prima di tuffersi poi in una spiegazione tecnica che giustifichi il suo impegno dandogli maggior consistenza.

Ciò non toglie tuttavia che partendo da quel che all'inizio era una lezione karmica - o o una consultazione se si preferisce - si arriva a delle imbecillità.

Non mi soffermerò sul fatto che parlando di vite anteriori o posteriori, il sedicente astrologo si pone sul terreno dell'ignoto inverificabile che lo lascia libero di delirare a tutto suo agio. Che cerchi di razionalizzare il suo delirio per mezzo di non so quale posizione della Luna Nera nei segni o nelle case, o con altre spiegazioni che si collegano all'osservazione del tema astrologico, è cosa secondaria: è un modo di tergiversare, di far credere al consultante od all'allievo che la sua parola è basata su di un meccanismo ben cementato. Bisogna pur avvolgere il suo discorso con un alone tecnico a buon mercato ma dall'effetto garantito sul Signor o Signora Vattelapesca. In realtà, il sedicente astrologo che pone la spiegazione delle cose della vita su un terreno sconosciuto, mente a se stesso come al suo consultante.

Ma che gli importa, visto che "funziona"; poiché si arriva in tal modo a stupire degli allievi, a spiegare, con l'appoggio degli aspetti, il perché sia avvenuto l'incidente mortale; poiché si possono impressionare dei clienti più o meno labili, proponendo loro delle soluzioni così inattese per il loro lato romanzesco e semplicistico, da riuscire a dissolvere almeno per un po' il più forte dei dispiaceri. Che volete che lo interessi, poiché in fin dei conti egli può esercitare un certo potere sui suoi simili...

Non sono competente per parlare del karma. Si tratta di una filosofia che ha i suoi sostenitori che l'appoggiano incondizionatamente, i suoi illuminati ed i detrattori, proprio come in tutti gli altri sistemi che si interessano dell'uomo e del mondo, che si tratti della religione (cattolica od altra), del scientismo, del marxismo,

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della psicanalisi, ecc. Quel che so, è che l'astrologia ed il karma sono due cose differenti, come lo sono l'astrologia e la psicanalisi, l'astrologia e la scienza, ecc...

Capita -e la cosa non è nuova, certo è vecchia quanto l'astrologia - che lo studio dell'astrologia non possa farsi senza un certo cammino personale nel campo della filosofia. In effetti, difficilmente si può immaginare che uno studioso sincero od un serio praticante di astrologia non abbiano nessuna idea sull'organizzazione del mondo e degli esseri che lo popolano. Ci troviamo qui nel campo della IX casa:

religione, filosofia, speculazioni intellettuali, studi elevati, viaggi (dello spirito come del corpo), di cui l'astrologia fa parte integrante. Alla stessa maniera, l'astrologia come tutte le altre discipline della conoscenza, è sempre stata attratta dalla corrente di pensiero propria della società ed all'epoca in cui essa è stata praticata; un astrologo del XVIII sec. non poteva non fare riferimento nei suoi lavori alla religione, mentre un astrologo contemporaneo fa difficoltà a non integrare sia pur di poco con dati psicoanalitici la comprensione dell'essere umano che egli descrive con l'aiuto del tema astrologico, essendo tale corrente di pensiero divenuta familiare in Occidente. Si può anche facilmente pensare che, se l'astrologo avesse avuto il diritto di cittadinanza nel defunto blocco comunista, si sarebbero trovati degli eminenti praticanti pronti a a fare una lettura marxista dei simboli astrologici e della dinamica dello zodiaco e dei pianeti. Non c'è dunque da stupirsi se un astrologi prima o poi sia tentato di abbandonare il terreno dell'astrologia propriamente detta per trasferirsi su quello della filosofia che le compete.Questa tentazione è tanto più grande quando egli ha a che fare con degli interlocutori già anticipatamente acquisiti alle sue idee: "l'astrologo detiene la verità, egli saprà mostrarmi il cammino". Egli dispone di un potere reale; certi astrologi non ne sono d'altronde ben coscienti, mentre ce ne sono altri che usano ed abusano senza scrupolo alcuno di questo potere. Quante persone che in tutta buona fede si sono recate da un astrologo perché gli chiarisca un qualche aspetto della loro vita (carattere, destino o preoccupazioni immediate molto concrete), si sono viste in effetti descrivere un certo schema del mondo in generale o della società attuale in particolare, e sono stati invitati ad abbandonare le loro idee banali di borghesi medi per sposare gli ideali politici o religiosi a fatica dissimulati da un guru locale che si era etichettato

"astrologo"? Le credenze , le idee politiche, la filosofia personale, la religione di ognuno, sono cose strettamente personali che non hanno posto nella consultazione astrologica. Se io, Maurice Charvet, mi permettessi di parlare da un momento all'altro di questa o quella tecnica astrologica, di criticare un libro di astrologia, di commentare o completare quanto affermato da questo o quell'autore su queste pagine, è perché si è stabilito che in una rivista di astrologia, le persone che hanno competenza in materia, possono esprimersi come desiderano. Ma se lo stesso Maurice Charvet, col pretesto di avere qualche conoscenza in campo astrologico od approfittando della sua posizione di redattore capo di ASTRALS, si mettesse qui a parlare di politica o di religione (campi in cui potrebbe avere ugualmente una certa competenza), commetterebbe un abuso di potere e giustamente lo si potrebbe giustamente rimproverare. Questa vale per l'astrologo che, per il fatto di esserlo, approfitta del suo statuto e della sua autorità, potere di astrologo per far passare un messaggio che non ha nulla a che vedere con l'astrologia.

L'inganno dell'astrologia karmica deriva dal fatto che i loro emuli cercano, con "fortune" differenti, di rimpiazzare i dati fondamentali dell'astrologia usando spiegazioni relativamente semplici - non si devono complicare troppo le cose perché altrimenti sarebbe troppo difficile convertire il pubblico - e mettere in scena i principi della filosofia del karma. Si tratta di una filosofia proveniente dall'India, riveduta e corretta da diversi occidentali che d'altra parte si ignorano con arroganza l'un l'altro. Cosicché dopo aver in qualche modo rivestito l'astrologia degli orpelli d'una filosofia detta karmica, essi presentano i segni, le case, i pianeti e gli aspetti come differenti attori di un insieme dei scenari la cui diversità varia a seconda dell'immaginazione dell'interprete. E dato che il loro sistema di pensiero li porta a inserire una situazione attuale e concreta in una storia di vite anteriori (e future, per i più dotati, presumo) da cui è assente il principio di realtà, la perdita di contatto con i significati tradizionali attribuiti ai componenti del tema astrologico lascia la porta aperta a tutti i deliri di cui si è visto sopra un triste esempio.

Di alcuni a priori si potrebbe criticare allo stesso modo l'astrologia psicanalitica. In Dall'astrologia alla psicanalisi, Andrei Barbault ha messo molto bene in evidenza le corrispondenze che si possono stabilire tra i concetti astrologici da un lato e quelli psicanalitici dall'altro.

Ma non si dovrebbe confondere una consultazione di astrologia psicanalitica che è questione di qualche ora, con un'analisi, cosa che richiede diversi anni: i processi messi in gioco non sono gli stessi, e così pure i risultati. E in ogni caso, lo schema della personalità sul quale funziona l'astrologia psicanalitica corrisponde ad una realtà ammessa oggi in tutto il mondo (sia pure con importanti varianti). Mentre la teoria del karma che ci viene servita in Occidente da uno o due decenni, non ha ancora - ed è il minimo che si possa dire - raccolto l'adesione delle persone sane di mente che sono alla ricerca di una comprensione sempre più adeguata della persona umana.

Mettere a confronto l'astrologia - per la sua parte psicologica che mira alla spiegazione del funzionamento della persona umana - con una teoria psicanalitica valida, rappresenta una procedura del tutto comprensibile: preoccupazione di coerenza nel campo delle scienze umane, arricchimento di una disciplina grazie ad un'altra, ecc. In questo caso, l'introduzione nell'astrologia di concetti che in partenza le erano estranei, non può snaturarla. E' pur vero che ci sarà qualcuno che si chiederà se questa procedura sia di qualche utilità, essendo l'astrologia già di per sé sufficientemente strutturata e vasta al tempo stesso. Ma quando si introducono nell'astrologia i concetti di una teoria di cui il meno che si possa dire è che ben lontana dall'essere convalidata (attraverso l'osservazione, per i suoi effetti terapeutici, ecc.), è necessario essere

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circospetti. E quando per di più si constatano i danni cui sfortunatamente può condurre questo genere di amalgama a buon mercato, non si può che disapprovare una tale procedura.

LINGUAGGIO ASTRALE n. 92

Maria Luisa Monferini Gribaudi

IL CAMMINO ASTROLOGICO VERSO IL KARMA

Tempo fa, durante una consulenza astrologica, mi resi conto che il mio interlocutore mi stava chiedendo qualcosa in più rispetto a quanto gli stavo dando. Si trattava di una richiesta non espressa ma che io sentivo come tale, di un ulteriore approfondimento, quell'approfondimento che io stavo richiedendo a me stessa da tempo. Il confronto con quella persona lo stava evidenziando. Quella richiesta mi costringeva ad una più approfondita presa di coscienza. Non potevo più rimandare.

Lo studio dell'astrologia è molto esigente ed io penso che non lo si possa esaurire sotto il profilo dell'impegno, né come ricerca, né come esperienza pratica e neppure come approfondimento interiore. Mi buttai a capofitto non solo a leggere numerosi testi ma a scavare dentro me stessa; questo lavoro mi ha consentito un approfondimento per una interpretazione spirituale della simbologia astrologica.

E' vero che, come più volte avevo letto, il significato profondo dell'interpretazione risiede nel centro del grafico, proprio in quel piccolo punto nel quale confluiscono simbologicamente tutte le linee, l'essenza stessa della nostra esistenza. E' in quel punto che si manifesta e si esprime il significato profondo delle case, dei pianeti e dei loro aspetti, delle energie sottili e di quelle sollecitate dalle forze scatenanti.

Quasi il grafico fosse una ragnatela le cui esili trame convergono tutte in un punto focale.

Quanto accade nella superficie della vita di ognuno di noi non ha un valore concreto, è quanto accade nel profondo, nell'essenza, che segna, imprime, nasconde e sarà causa, poi, dei nostri comportamenti.

E' chiaro che, durante quell'incontro avevo raccolto quella sollecitazione perché essa corrispondeva ad una precisa necessità interiore di una lettura del grafico in una chiave nuova, apparentemente diversa, ma sostanzialmente più approfondita.

In passato avevo fatto esperienza ed esperimenti in altri settori che mi avevano consentito di acquisire molti dati in proposito, tanto da confermarmi che ognuno di noi esprime, attraverso il proprio essere fisico solo una piccola parte del proprio esistere: quasi che il nostro essere fisico non sia altro che la punta di un iceberg la cui parte più ponderosa resta nascosta. Noi ci esprimiamo, infatti, limitatamente a quanto possiamo manifestare o a quanto scegliamo di apparire. Ogni nostra esigenza si scontra costantemente con questo limite rappresentato dalla nostra corporalità, sia soggettiva che oggettiva.

Questo limite non è dovuto al caso, ma ha una sua ragione di essere proprio in quel modo e non in un altro, e così è, e deve essere.

Se non è dovuto al caso, è però chiaro che ci deve essere una ragione, quella ragione superiore che nutre la radice delle nostre speranze, delle nostre aspettative, della nostra sete di giustizia, del nostro desiderio d'amore, di bellezza, che alimenta quelle aspettative che non riescono in alcun modo a trovare soddisfazione nel nostro quotidiano.

E' come se il limite sia posto per aiutarci a crescere attraverso quei condizionamenti e attraverso quelle prove e non altre.

Il mio studio e la mia riflessione si sono indirizzati alla ricerca del significato e del perché di tutto questo. Alla fine sono finalmente riuscita a radunare le tante tessere di esperienza e di studio di anni quasi fossero tessere di un puzzle e a farle combaciare, ottenendo una visione del tema molto più soddisfacente perché più articolata e soprattutto più ampia.

Credo di essere riuscita, in altre parole, a trovare una serie di accessi , attraverso questo metodo di lettura

"amplificata", alla parte sommersa dell'iceberg, a quella che condiziona i movimenti di superficie.

Ho imparato, così, che ogni simbolo del grafico natale può essere letta in una chiave più complessa, più dinamica, più interiore, più vicina al segreto di uno di noi. In quella chiave cioè che può trasformare l'interpretazione astrologica in una vera e propria terapia astrologica, ferma restando l'intenzionalità di agire in tal senso o no.

Sotto questo profilo, infatti, ogni tema natale assume la grandiosità del mistero. E tale grandiosità richiede a chi lo interpreta il rispetto silenzioso e partecipe a ciò che accomuna tutti noi in questa esperienza terrestre.

Ognuno di noi ha il suo impegno di vita, faticoso, sofferente, ma nel contempo ha pure la sicurezza di poter attingere forza attraverso la consapevolezza e l'umiltà della coscienza dei limiti e delle possibilità. Limiti e

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possibilità che vengono dichiarati, quasi offerti all'interpretazione astrologica che diviene legame di continuità tra passato, presente e futuro, quasi un cammino, certo, non facile ma di riscatto e di profondo significato, dove ogni nostra azione trova la sua ragione d'essere. Non solo ma dove la lettura astrologica si trasforma in vera e propria intelligenza (intus ligere = leggere dentro) astrologica.

Mi auguro che si intenda che non sto parlando di redigere un oroscopo karmico. Ritengo che non avrebbe alcun significato esprimersi in tal senso. Quanto ho imparato mi serve unicamente come aiuto per approfondire, con chi lo volesse fare, gli aspetti del carattere, della personalità, del comportamento. Ho acquisito, così, elementi di lettura, chiarimenti, utili per me, per interpretare in una dimensione più complessa, ma altresì utili per quanti, in quella misteriosa tensione dialettica, a volte palese, a volte segreta, che vitalizza il rapporto astrologante-astrologato (se mi si concede questa audacia linguistica), esprime la necessità, quasi sempre dolente, di una trasformazione radicale, di una svolta di vita, o almeno ne manifestano il desiderio.

Attenzione però; ritenere ad esempio che il nostro spirito possa avere avuto esperienze fisiche in tempi diversi, non significa che si debba necessariamente sapere quali esse siano state o che io voglia indagare quali siano state. Tutto questo non rientra nel mio interesse specifico. Ritengo, infatti, che se la nostra memoria non ci consente questo ricordo è perché non ci sarebbe di alcun aiuto averlo mentre, qualora fosse di aiuto lo avremmo. Il mio desiderio è quello di evidenziare per la persona che vive ora quali sono le conseguenze che deve riscattare in questa vita e a quali potenzialità potrà fare riferimento per vivere meglio ora.

Mi faccio, cioè, carico di cercare quali possono le paure che si nascondono nelle quadrature che tanto condizionano; di sapere come fluiscono le energie nelle opposizioni; di evidenziare quali sono i settori coinvolti maggiormente nel cammino di crescita spirituale.

In questo senso trovo utile inserire nel tema i nodi lunari, segnare quali sono i pianeti retrogradi ed esaminare con attenzione il signore del karma: Saturno.

Un piccolo esempio: avendo modo di trovarmi periodicamente con due amiche per confrontare le nostre esperienze astrologiche, esaminavamo un tema natale nel quale erano evidenziate molte opposizioni e quadrature. Nel grafico non erano stati rappresentati graficamente i nodi e i retrogradi. L'interpretazione era stata affrontata in modo serio ed approfondito, ed ognuna di noi aveva dato il suo contributo. Al termine proposi di inserire questi elementi. Essi confermarono la nostra analisi in modo più concreto, immediato e chiaro e per quanto mi concerne con un'immediatezza da cui la laboriosa lettura precedente mi aveva distolto.

Relativamente alla mia preparazione ed alla mia sensibilità, ritengo di poter sostenere che l'inserimento di questi dati ha questa utilità: l'immediatezza, che non si riferisce, si badi, al "colpo d'occhio" bensì alla penetrazione, all'approfondimento dello sguardo interpretativo: una sorta di "cattura".

E' chiaro che la richiesta di esprimere simbologicamente su un grafico questi elementi corrisponde ad una necessità interiore da parte di chi interpreta. Corrisponde ad una sua esigenza spirituale che vuole trascendere la dimensione della realtà immediata e inserirsi in una visione cosmica. Tiene conto, sempre, dell'individualità, della responsabilità individuale, ma anche in qualche modo della comune, collettiva responsabilità di crescita attraverso il bene e il male.

E' la coscienza che in ognuno di noi convivono bene e male, e che è nostra responsabilità imparare a mediarli in modo tale da vivere al meglio questa esperienza di vita, che ci viene data non finalizzandola in una dimensione di vita esclusivamente materialista.

L'Astrologia ci aiuta anche in questo senso. Sotto il suo profilo karmico ci sollecita a trascendere il quotidiano dandogli una dimensione di grandiosa speranza.

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da LINGUAGGIO ASTRALE n. 92

Graziella Melotti

UN CASO DI REINCARNAZIONE JOHN FITZGERALD KENNEDY

Dopo la sua morte, Kennedy fu paragonato ai grandi americani come Gorge Washington, Abraham Lincoln, Thomas jefferson e Franklin Roosvvelt. Sorprendenti, in particolare, le analogie con Lincoln.

- Kennedy è eletto presidente nel 1960; Lincoln fu eletto presidente nel 1860 - Durante la presidenza, la moglie di Kennedy perde un figlio.

Durante la presidenza, la moglie di Lincoln perse un figlio.

- La segretaria di Kennedy si chiama Lincoln e fa tutto ciò che è in suo potere per convincere il presidente a non andare a Dallas.

L'incaricato all'incolumità di Lincoln si chiamava John Kennedy. Fu lui a presiedere alla sua protezione fisica fin dai primi comizi, ma fatalmente non era presente al Ford's Theatre, e non arrivò in tempo a sconsigliare il presidente a recarvisi.

- Lee Oswald spara alla testa di Kennedy.

L'attore John W. Booth sparò alla testa di Lincoln.

- Kennedy è ucciso in presenza della moglie.

Lincoln fu ucciso in presenza della moglie

- Secondo la Commissione Warren Le Oswald, dopo aver sparato su Kennedy da un magazzino, si rifugia in un cinema.

Secondo la Polizia Distrettuale, John W. Booth dopo aver sparato su Lincoln in un teatro si rifugiò in un magazzino.

- Lee Oswald fu assassinato prima che lo si potesse processare.

John W. Both fu ucciso prima che lo si potesse processare - Lee Oswald era nato nel 1039

John W. Booth, pseudonimo di John Wilkes, era nato nel 1839

- A Kennedy succede alla presidenza Lyndon Johnson, nato nel 1908.

Il successore di Lincoln alla presidenza fu Andrew Johnson, nato nel 1808

A proposito dell'incaricato all'incolumità di Abraham Lincoln che si chiamava John Kennedy, è da precisare ancora che egli era un irlandese alto, ben piantato, con i capelli rossicci che gli scendevano arruffati sulla fronte. Qundo fu messo per la prima volta di protezione a Lincoln, era un poliziotto alle dipendenze dell'Agenzia Pinkerton, una sorta di FBI di allore.

Questo John Kennedy si imponeva come scorta di Lincoln deputato prima, e di Lincoln presidente dopo, il più delle volte vincendo la ritrosia dell'uomo politico a vedersi continuamente quel giovanottone invadente, insinuarsi al suo fianco, 'pistola in pugno'.

L'unica volta che Kennedy, ormai a capo dell'Agenzia Pinkerton, non potè intervenire di persona ad accompagnare il presidente, fu la sera in cui Lincoln fu ucciso. Il suo posto fu preso da un certo Colonnello Parker il quale, 10 minuti prima che John Booth sparasse al presidente, sparì misteriosamente. Fu poi detto che andò a "bere un bicchierino".

Ci fu uno scandalo nel constatare che a capo della scorta di Lincoln fosse delegato un uomo dedito all'alcool.

John Kennedy di persona piombò a Washington per svolgere le indagini ma più si scoprivano i vuoti lasciati volutamente accanto al presidente in quella fatale sera, più si facevano dense le responsabilità di più persone. Ci fu persino chi insinuò delle complicità in seno alla stessa agenzia Pinkerton.

Ma con la fanatica confessione di John Both, "Così vendico il Sud!", e con la sua uccisione prima che potesse chiarire la sua posizione davanti ad un processo, venne definitivamente archiviato il caso.

Queste analogie, in questo studio sulla vita di Kennedy, non rappresentano certo "delle curiose coincidenze" fortuite, come riportavano i giornali dell'epoca, bensì uno studio di astrologia karmica notevole.

Tutto è così lampante che mi stupisco nel considerare come nessun serio studioso di astrologia abbia avuto

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quantomeno la curiosità di intraprendere delle ricerche karmiche.

Lincoln ncque il 12 febbraio 1809, sotto il segno dell'Acquario, segno futurista. Avanguardista, rivoluzionario e collettivo, con un karma legato alla morte, inevitabile.

Le sue convinzioni contro la schiavitù provocarono la guerra di Successione. Nel 1863 abolì la schiavitù. Nel 1864 venne nuovamente rieletto per essere assassinato poi nel 1865 da un fanatico sudista dopo la caduta di Richmond, capitale degli stati confederali e la vittoria finale degli unionisti.

Uno stellium di pianeti nel segno dei Pesci, segno di equilibrio cosmico, non gli permetteva di accettare caratterialmente il grande problema, per lui, della schiavitù e della disuguaglianza fra le razze e gli individui.

Questo è indicato da Giove, Plutone e Mercurio congiunti in Pesci.

Questa spinta energetica è accentuata dalla posizione di Urano in Scorpione congiunto al nodo nord karmico, che significa l'evoluzione nella sua esistenza.

Urano, essendo il maestro governatore del segno dell'Acquario, dov'è la posizione del suo Sole, dà l'indicazione dell'importanza benefica che la sua vita avrebbe avuto per l'umanità.

Nelle sue vite passate aveva accumulato un debito karmico riguardante la terra e il problema degli schiavi, che aveva deciso di chiudere in questa esistenza, perché questo era probabilmente ciò che si portava come retaggio ancestrale, un passato, cioè, di schiavista e di potente latifondista.

Con il suo assassinio da parte di un presunto folle, queste gravi responsabilità sono state riscattate. Ma sicuramente, la conclusione spicciola delle indagini che portarono alla responsabilità della sua morte un'unica persona, non rispecchiava la verità.

La sua natura interiore, estremamente positiva, ed amante della giustizia aveva l'assoluta necessità di reincarnarsi là dove ingiustizia e violenza erano state commesse su di lui.

Nella sua esistenza, il lato sentimentale era stato molto sacrificato e così la sua sfera sessuale, continuamente fuorviati dai suoi multipli impegni ideali e politici.

Nella scelta di una nuova esistenza sarà necessario eliminare un debito sentimentale e sessuale con il femminile.

La famiglia Kennedy e nuovamente gli Stati Uniti d'America è la scelta ideale per la sua nuova incarnazione.

Ed ecco la nascita di John Fitzgerald Kennedy.

Johm Kennedy nasce il 26 maggio del 1917 a Boston.

Il suo segno di nascita è quello dei Gemelli e il suo ascendente è la Bilancia.

L'elemento aria domina questi due segni. La superficialità è la poca responsabilità sono le sue caratteristiche. Allora c'è da chiedersi: Era una persona superficiale? Tutt'altro. L'ascendente oltre il segno della Bilancia comprende parte del degno dello Scorpione, l'ottavo segno, e per analogia il Sole congiunto a Venere, si trovano in Ottava casa.

Lo Scorpione e l'Ottava casa sono un segno e una casa definite occulte che indicano forte responsabilità e coinvolgimento emotivo, mascherati però alla visione degli altri dall'elemento aria dei Gemelli e della Bilancia.

Questo connubio ha scaturito in lui energie fortissime e contradditorie, creando nella personalità di John Kennedy l'orgoglio e l'impulso alla sfida a ogni genere di pericoli.

L'ottava casa, così importante per Kennedy, indica la sessualità, le eredità materiali e occulte, oltre all'attrazione e alla sfida fatali verso tutto ciò che è pericoloso. Questo pregnante desiderio di dominio è tuttavia ammorbidito dalla presenza nel segno dei Gemelli del Sole, grande Luminare, e di Venere, tenendo conto che quest'ultimo, cioè Venere, è anche il pianeta governatore dell'Ascendente in Bilancia. Quet'ultima indicazione lo avrebbe portato a ricercare il femminile e il sesso come pulsione primaria.

Amava il successo. Era spregiudicato. Combatteva la mafia, ma era amico di alcuni mafiosi. E non era la sua unica contraddizione: era miliardario, grazie alla sua famiglia, e combatteva lo strapotere dei petrolieri;

era stato amico e sostenitore politico del cacciatore di streghe McCarthy e, tuttavia, con la sua presidenza si concluse la "guerra fredda" e si aprì l'epoca della distensione con il mondo comunista; dapprima favorì, poi si trovò in contrasto con le operazioni della CIA.

Il suo forte carisma gli permetteva, nonostante questo suo modo camaleontesco di esprimersi, di essere convincente e trascinatore.

Nonostante tutte queste forti energie ambiziose, il suo lato sofferente è molto incisivo. Plutone e Saturno in Cancro, segno d'acqua, introverso ed emotivo, faticano ad esprimersi sin dall'adolescenza.

L'incisività di Saturno, l'educatore familiare, creano, in questa sua breve ma intensa esistenza, la spinta karmica al successo, spinta oltremodo proveniente da una schiavitù psicologica verso la propria azione e legata alla collettività.

I Nodi Lunari e la Luna nera spiegano il meccanismo totale della vita di John Fitzgerald Kennedy.

Il Nodo lunare sud, simboleggia il suo passato. Non una passata incarnazione, ma piuttosto una combinazione di eventi, idee, abitudini e pensieri maturati nelle varie incarnazioni che hanno creato in lui un acculo di effetti non risolti, i quali hanno dato origine alla sua esistenza.

La casa che ospita il nodo lunare discendente, la Nona casa, è in Cancro, che indica il lato debole, poiché esso rappresenta le orme lasciate nelle vite passate, che rimaste intatte, lo obbligano a guardare al futuro nella sua esistenza (Nodo Nord) non permettendogli nell'immediato di esaminare gli effetti di tutto ciò che aveva creato nelle passate esistenze,fino a che tali effetti non gli si parino di fronte nel bel mezzo del suo

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cammino.

Il suo rapporto con la morte, non certo negativo, è dato dagli antichi ricordi inconsci di una morte avvenuta non in modo conflittuale. Il suo pensiero costante è sempre stato un avviso di pericolo, cioè una forte intuizione, che, come un "consigliere occulto", gli faceva presagire i pericoli che avrebbe potuto evitare.

Ma esiste un altro "tallone d'Achille" karmico, estremamente pericoloso: la Luna Nera.

La Luna Nera indica l'impronta negativa lasciata nel corso delle varie esistenze passate, che tende ad azionare il lato magnetico del materiale, abbagliando la verità e le giuste decisioni.

La posizione natale, nel segno del Leone in Decima casa, non è una brutta posizione, diventa però pericolosa per lui la spinta che gli viene dalla famiglia che continuamente lo incita nel quotidiano a non lasciare mai a qualunque costo la strada intrapresa. Questo è dato dal Nodo nord in Capricorno, il decimo segno, che richiama la Decima casa in Leone dove è posizionata la Luna Nera.

Questo rappresenta il grande pericolo per John Kennedy.

Indicando il Nodo nord un nuovo ciclo che egli non vede l'ora di sperimentare, lo induce ad agire sempre, nonostante gli errori che può commettere causati da non sempre positivi incitamenti.

Rinunciare alla visita nel Texas, a Dallas, avrebbe allontanato lui il pericolo, e avrebbe abituato la propria entità ad intuire nuovi pericoli per la sua vita che astrologicamente potevano protrarsi sino al 1968, non oltre.

Ma il timore materiale legato alla probabile non rielezione, intimoriva la sua influente d'origine, e il timore a lui trasmesso gli scatenò un meccanismo inconscio di sfida alla morte.

Alle nuove elezioni del 1064. nonostante le previsioni, sicuramente non sarebbe stato rieletto. Non gli erano favorevoli i transiti. E questa possibile prima sconfitta sarebbe stata per John Kennedy l'inizio di una lunga ricerca esistenziale che l'avrebbe indotto a fare, nel tempo, delle scelte più affini al bagaglio spirituale e umanitario che alla materia.

Questo è il significato del suo Nodo discendente, che egli non ha permesso a se stesso di poter sviluppare.

La popolarità gli sarebbe sempre stata accanto , passando dalla ricerca affannosa della sicurezza della materia, ad una spinta energetica, dopo una serie di sconfitte, di idealizzare la sua esistenza quotidiana, ricercando la giustizia che proviene dalle ricerche e conseguenti riscoperte di altissimi ideali che già erano parte integrante delle sue ultime esigenze passate.

Come ho già accennato inizialmente, le marcate contraddizioni non sono nient'altro che la spinta karmica a delle azioni che nel suo subconscio sentiva transitorie, non parte integrante della sua esistenza.

Anzi, erano situazioni passeggere che la parte razionale, concreta, la superficie della sua personalità, sentiva in modo impellente di compiere, velocemente, per poter assolvere alla reale necessità della sua evoluzione esistenziale.

Dopo aver superato le incertezze caratteriali e la non comprensione della propria natura interiore, imparando a scoprire e combattere i "cattivi" consiglieri, simboleggiati dalla Luna Nera, sarebbe iniziata realmente la sua evoluzione: sarebbe diventato un "Giusto".

Questa affermazione è avvalorata dalla posizione della Luna in Vergine in Undicesima casa che riceve un aspetto positivo di erigono da Marte che rappresenta la volontà di Kennedy e che, a sua volta è in sestile a Saturno.

La Luna, nel segno della Vergine, indica anche 'mettersi al servizio del prossimo', e Marte è congiunto a Mercurio che oltre a governare la Vergine richiama anche la Terza casa in Capricorno il cui signore, Saturno, dà la spinta al Nodo nord.

Tutto ciò sta ad indicare l'evoluzione reale in questa esistenza che avviene però nell'età saturnina, non certo rappresentata prima dei cinquant'anni.

Saturno è posizionato in Cancro, dove il Nodo sud indica che la sua entità è molto vecchia, ha vissuto tantissime incarnazioni e, nel trascorrere delle multiple sue esistenze materiali, ha acquisito la sapienza del grande saggio sovraccarico di esperienze, di conoscenza, di spiritualità.

Nella sua ultima esistenza avrebbe potuto nuovamente riprendere possesso delle antichissime alte saggezze, non lasciando più fagocitare dall'energia bassa della Luna Nera che esaurita completamente, avrebbe solo più magnetizzato le sue opere a favore dell'umanità.

Facciamo ora un passo indietro e analizziamo il rapporto di John Kennedy con le donne.

Il Nodo sud in Cancro e la Luna, il suo maestro governatore, confermano un altro punto debole della sua personalità. Gli incontri femminili sono incisivi e karmici.

Lincoln aveva trascurato per eccessi idealistici gli affetti familliari e gran parte della sua energia primaria e sessuale. Poteri forse ipotizzare attraverso lo strumento dell'astrologia, che la moglie di Kennedy, Jacqueline, possa essere stata la madre di Lincoln.

Essa ha rivestito un ruolo di madre non nutrice: infatti, la Luna di <Lincoln sulla Luna nera di Jacqueline, riceve un aspetto di quadratura, dissonante con Venere.

Questo difficile rapporto con la madre, non permise a Lincoln, in età adulta, di dare affettivamente alla donna, alla moglie, il giusto equilibrio sentimentale per armonizzare la sua vita di coppia.

Ecco che Jacqueline riveste il ruolo, nell'esistenza di Kennedy, di scioglimento di un suo debito karmico, subendo i tradimenti di suo marito che naturalmente le procurano sofferenza, dolore e umiliazione.

La sua posizione astrale indica, per questioni karmiche, di avere un esagerato senso del possesso e

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