Gli studi di Even-Zohar e di Lefevere sono utili per riflettere sulla creazione e le varazioni del canone letterario, influenzato dalla codificazione di una poetica, che implica la canonizzazione delle opere letterarie più vicine ai suoi precetti (canonic texts, secondo Even- Zohar); le opere a loro volta possono influire sul canone e sulla poetica costituendosi come modelli (canonical texts). Una volta avvenuta la codificazione di un canone da parte di uno o diversi patronage, la poetica ha una vita autonoma nel sistema, distanziandosi sempre più dagli ultimi cambiamenti nell’ambiente che circonda il sistema letterario: i cambiamenti in quest’ultimo, infatti, raramente generano immediati cambiamenti nella poetica.
Anche il concetto di «classico» è sottomesso al vaglio del patronage, che è in grado di definire, come tali, opere che appartengono al canone vigente, anche a breve distanza dalla pubblicazione. Come si vedrà, nella Querelle des Anciens et des Modernes è proprio in gioco l’idea di classico e i promotori delle due linee cercano l’avallo del potere. Il “classico” è un’etichetta mutevole, relazionata con la mutevolezza di concetti come Siglo de Oro (Blecua 2004), ma, come nota Lefevere, implica la presenza costante di alcune opere, canonizzate, che superano i cambiamenti di poetica dominante grazie alla costante reinterpretazione delle riscritture:
this is a clear indication of the conservative bias of the system itself and also of the power of rewriting, since while the work of literature itself remains canonized, the “received” interpretation or even the “right” interpretation in system with undifferentiated patronage, quite simply changes (Lefevere 1992: 19).
Alcune istituzioni, come accademie, riviste letterarie, case editrici, agiscono sull’immissione di nuove opere nel canone; le istituzioni educative e in particolare le università, agiscono sul canone stesso, attraverso la scelta dei testi da insegnare alle nuove generazioni, che continueranno ad essere stampati e conosciuti a discapito di altri. Di fatto, la canonizzazione, che influenza enormemente la reperibilità di un testo, aumenta il proprio potere con lo sviluppo del sistema educativo, che porta alla diffusione di compilazioni antologiche in cui
works of literature are taken out of their historical context and the whole genealogy of influence and rewriting of which they are part is silently obliterated. As a result, what has survived this process appears to be timeless, and what is timeless should, obviously, not be questioned.
La conservatività del sistema è osservabile anche nella capacità di assorbire le opere dissidenti rispetto alla poetica dominante, canonizzandole: accettare un’innovazione significa anche renderla innocua.
Rispetto al caso trattato, la questione del canone può essere considerata sui due versanti
target-oriented e source-oriented: nel primo caso ci si riferisce al canone letterario francese e
all'eventuale posizionamento di Lope de Vega al suo interno, nel secondo alla posizione di Lope nel canone spagnolo e al canone lopesco, relativo alla produzione drammatica di Lope de Vega e alla sua ricezione in Spagna, confrontandolo con le selezioni testuali dei rewiters. Riguardo alla prima questione, si può osservare che Lope è presente nel canone letterario della Francia seicentesca come autore fra i più importanti, un classico moderno, accostato ai classici dell'antichità, e che è al tempo stesso il massimo rappresentante della letteratura spagnola agli occhi dei francesi. Quindi si può affermare che Lope in quest'epoca è un autore canonico (canonic); ma è anche un modello letterario (canonical), se si osserva il riuso della sua produzione drammatica e poetica in Francia. Contemporaneamente, dagli anni Trenta, Lope de Vega si converte in un antimodello per i classicisti, pur rimanendo all'interno del canone degli autori moderni irrégulières. La formazione di una nuova poetica impone il proprio canone, escludendo autori che non lo seguono: così, durante gli anni intermedi del
turning point, Lope de Vega si trova a essere al tempo stesso canonical e antimodello, e così
la Comedia.
Con la Querelle des Anciens et de Modernes si genera un canone moderno francese in cui non trova posto Lope de Vega, mentre gli Anciens si rifanno ai modelli dell'antichità e ad autori moderni che li rispettino. La Comedia rimane periferica, legata a un fascino esotico già presente, in nuce, nel suo successo seicentesco.
L'opposizione tra Anciens e Modernes viene gradualmente superata nel corso del Settecento, in concomitanza con una maggiore apertura alle tradizioni drammatiche straniere. Negli
anciens comincia ad agire il fascino del primitivismo omerico, associato agli albori di
tradizioni drammatiche autoctone come quella inglese e spagnola, mitizzate nell'idea di un'innocente barbarie. I Modernes avvertono la necessità di una riforma teatrale che attinga alle libertà del teatro inglese e spagnolo. In questo clima favorevole all'entrata del théâtre étranger come canonic e canonical text si predilige il modello shakespeariano, per vari motivi su cui ci si soffermerà, tra i quali lo spostamento canonico di Lope de Vega nel sistema spagnolo. Nella Spagna settecentesca i classicisti tendono a considerare Lope come corruttore del teatro spagnolo e ad attribuire il valore di età aurea al Cinquecento. Di questo spostamento
canonico, come si vedrà, sono informati i francesi, che al tempo stesso osservano con stupore la costante ammirazione degli inglesi per Shakespeare.
Infine, all'interno della produzione drammatica di Lope de Vega si attuano degli spostamenti canonici corrispondenti alla fortuna, sul palscoscenico o sulla pagina scritta, di alcune sue
comedias rispetto ad altre. Come si rapporta il canone lopesco con la selezione dei rewriters?
La risposta a questo interrogativo vorrebbe essere uno dei futuri sviluppi di questa ricerca. Sarà possibile ora avanzare qualche ipotesi relativamente alle scelte dei traduttori, in cui bisognerà tenere conto delle condizioni materiali (il possesso di un volume, ad esempio), del gusto personale, di criteri estetici e ideologici legati alla delineazione di un’immagine della
Comedia, delle scelte dei precedenti traduttori e autori di adattamenti, della presenza di
II
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ÉNIE SANS RÈGLES
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EICENTO
FRANCESE
«en Francia ni varón ni mujer deja de aprender la lengua castellana» Miguel de Cervantes41