Con riferimento alla viabilità, il traffico proveniente dalla cava in esame è essenzialmente costituito da autocarri che trasportano i conglomerati prodotti con il materiale litoide estratto verso i luoghi di destinazione e/o impiego. I mezzi che accedono alla cava percorrono la strada provinciale n° 30.
Tale strada serve la popolazione residenziale e la zona artigianale del Comune di Melilli posto a nord, comunque caratterizzata da un modesto traffico veicolare.
Pertanto l'entità del traffico dei mezzi che accedono in cava per caricare i conglomerati prodotti non è tale da mettere in crisi le suddette vie di comunicazione (in media 8÷10 automezzi/giorno, circa un mezzo ogni ora), la cui fruibilità non viene quindi compromessa. Né si rileva un significativo incremento dell'inquinamento derivante dagli scarichi dei mezzi, grazie alla notevole diluizione temporale del traffico nell'arco dell'intero periodo lavorativo.
Pertanto, si rileva che l'entità delle lavorazioni svolte presso l'attività estrattiva presa in esame sono tali da non comportare alcuna sovrapposizione e cumulazione significativa degli impatti ambientali.
Relazione Paesaggistica
Rinnovo con ampliamento volumetrico del progetto di coltivazione della cava di calcare n° 79/Cp denominata “Palombara-Gentile”, sita in Contrada Palombara nel territorio del Comune di Melilli (SR)
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8 CONCLUSIONI
La seguente relazione paesaggistica è stata redatta dalla scrivente, ai sensi D.L. n°4 del 16/01/2008, a supporto del progetto della cava di calcare nel Comune di Melilli (SR), in osservanza ed ai sensi delle N.T.A. del Piano Cave vigente.
Alla luce di quanto sinora detto si può asserire quanto segue:
L’area di interesse progettuale è ubicata a sud dell’abitato di Melilli, dal quale dista circa km. 0.8 , in linea d’aria e dal quale non risulta visibile. Il sito non è visibile dal circondario se non ponendosi nell'immediate vicinanze nella parte di ingresso poiché si configura come una fossa.
dal punto di vista geostrutturale, la cava in progetto prevede lo sfruttamento per il completamento di un giacimento di calcare.
dal punto di vista idrogeologico, in relazione alla formazione dei calcari oggetto di estrazione risultano altamente permeabili e pertanto, alla luce di quanto sinora detto, si può asserire che l’impatto dell’attività estrattiva sulle acque superficiali e sotterranee è trascurabile.
L’area di interesse progettuale ricade all’interno del vincolo derivato dal Piano Paesaggistico della Provincia di Siracusa per cui non è possibile autorizzare l’apertura di nuove cave ma, ai sensi dell’art. 45 delle N.T.A. di cui al D.A. n. 5040 del 20 ottobre 2017 della Regione Sicilia, la prosecuzione dell’attività estrattiva delle cave esistenti nelle aree tutelate è consentita nei limiti delle autorizzazioni rilasciate dagli organi competenti.
L’attività estrattiva in relazione alla conformazione della cava a fossa non costituirà interferenza con la Zona SIC ITA0900020 –Monti Climiti il cui perimetro di contorno, nel vertice nordorientale, si trova distante circa 100 metri dall’area in esame che risulta essere attiva da molti decenni senza aver mai subito lati svantaggiosi nel corso dei vari percorsi amministrativi anche in occasione dell’ultimo rinnovo del 2003, nel corso del quale l’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana con nota n. 36073 del 12/06/2002, ha comunicato di avere ritenuto di dovere escludere il progetto di coltivazione dalla procedura di verifica, successivamente rispetto alla data di istituzione del SIC “Monti Climiti” concretato con Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela
Relazione Paesaggistica
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del Territorio del 3 aprile 2000 e pubblicato nel Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 95 del 22 aprile 2000.
L’attività estrattiva interesserà un’area per una estensione totale della superficie interessata dall’attività estrattiva complessiva pari a mq. 25.040 a fronte di un’area in disponibilità pari a mq. 41.478
Per quanto concerne l’inquinamento atmosferico e acustico, si prevede di adottare tutte le tecniche necessarie per ridurre al minimo tale impatto con l’ambiente circostante.
Inoltre sarà cura della ditta garantire quanto segue:
evitare la formazione e il ristagno delle acque, nonché il deflusso irrazionale delle acque, con la realizzazione della necessaria pendenza delle scarpate e di canali di gronda sulla sommità dell’area di cava e sul bordo della pista;
l’area di cava sarà interamente recintata e l’ingresso alla cava verrà servito da cancelli di chiusura;
verrà assicurata la rimozione delle attrezzature e degli eventuali manufatti collocati, al termine della coltivazione della cava.
Nel corso del rilevamento di superficie, nel sito di progetto, non sono stati evidenziati fenomeni erosivi e movimenti franosi in atto o potenziali; inoltre le aree ad elevata acclività risultano costituite da litotipi coerenti che esplicano elevata resistenza alla compressione ed al taglio, giustificando la morfologia esistente.
Pertanto, da quanto sin qui esposto, l’area oggetto di studio è da considerare morfologicamente stabile e che tale assetto morfo-strutturale non potrà essere modificato dalla realizzazione dell’opera in progetto.
In conclusione si può asserire che gli impatti apportati dall’attività estrattiva in progetto sono molto contenuti e comunque mitigabili, reversibili e temporanei. Tra l’altro le opere necessarie per la mitigazione di tali impatti hanno costi irrisori, pertanto il rapporto costi\benefici rimane alto.
Infine, costituiscono parte integrante della presente le separate relazioni e le tavole progettuali, richiamate nei paragrafi precedenti, di seguito elencate:
1) Relazione sullo studio di Valutazione di impatto ambientale dell’attività di cava 2) Relazione Tecnico-Mineraria
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3) Planimetria attuale a scala 1 :1.000, Tav. 1.
4) Planimetria intermedia a scala 1:1.000 Tav. 2.
5) Planimetria della fase finale a scala 1 : 1.000 Tav. 3.
6) Planimetria della fase finale con abbattimento del diaframma. Tav. 3 bis. Scala 1:1000.
7) Sezioni trasversali A-A’, B-B’, C-C’, D-D’, E-E’, F-F’ e longitudinale X-Y. Tav. 4. Scala 1:1000.
8) Relazione sullo studio di fattibilità e progetto di massima delle opere di recupero ambientale del terreno di cava.
9) Planimetria di recupero ambientale a scala 1:1000. Tav. 5.
10) Planimetria di recupero ambientale con abbattimento del diaframma a scala 1:1000.
Tav. 5bis.
11) Sezione di recupero ambientale a scala 1:1.000, Tav. 6.
12) Relazione Geologica comprensiva di carta geologica, carta Idrogeologica, colonna stratigrafica e sezione geologica.
13) Relazione dossier fotografico dell'area di cava comprensiva di rendering ante e post operam.
14) Relazione di Sintesi non Tecnica della Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi degli artt. 22 e 23 del D.Lvo 152/06 e ss.mm.ii..
15) Relazione sullo Studio di Incidenza Ambientale.
16) Relazione sulla stabilità dei fronti a cava esaurita nella conformazione finale di progetto.
Il Tecnico Progettista