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RELAZIONE PAESAGGISTICA

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Academic year: 2022

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(1)

ESERCENTE:

L’ ESERCENTE IL TECNICO PROGETTISTA

... ...

STUDIO TECNICO ING. AMBIENTE E TERRITORIO

RAIMONDI RAIMONDI RAIMONDI

RAIMONDI CARMELOCARMELOCARMELOCARMELO

Via Quinta Traversa n° 1/A 95032 BELPASSO (CT) Tel. - Fax. 0934-571539

Cell. 329-2217825;

e-mail: pmraimondi@gmail.com PEC: carmelo.raimondi@ingpec.eu

RELAZIONE PAESAGGISTICA

DATA:

PROGETTO Prosecuzione dei lavori coltivazione con ampliamento volumetrico relativi alla cava di calcare n° 79/Ep

denominata "Palombara-Gentile"

sita in Contrada Palombara

nel territorio del Comune di Melilli (SR) GENTILE SEBASTIANO

Via Pindemonte n° 47

96010 Priolo Gargallo (SR)

(2)

Relazione Paesaggistica

Rinnovo con ampliamento volumetrico del progetto di coltivazione della cava di calcare n° 79/Cp denominata “Palombara-Gentile”, sita in Contrada Palombara nel territorio del Comune di Melilli (SR)

Studio Tecnico Consulenza Ambientale Raimondi Ing. Carmelo 1

Via Quinta Traversa n° 1/A, 95032 Belpasso (CT) Tel-Fax 0934571539 Cell. 3292217825 e-mail: pmraimondi@gmail.com

INDICE

PREMESSA ... 3

1 UBICAZIONE DELLA CAVA ... 5

2 VINCOLI GRAVANTI SULL’AREA ... 7

2.1 Siti paesistici, ambientali, storici e archeologici ... 7

2.2 Siti di Interesse Comunitario, Zone a protezione speciale e Parchi naturali ... 12

2.3 Vincolo Geomorfologico ... 14

2.4 Vincolo idraulico di pericolosità ... 14

2.5 Vincolo dei dissesti e crolli... 14

2.6 Vincolo idrogeologico ... 14

2.7 Vincolo Boschivo ... 14

2.8 Fasce di rispetto ... 16

2.9 Vincoli demaniali ... 16

3 DESCRIZIONE DEL GIACIMENTO E CUBAGGIO DEL MATERIALE ... 17

4 MODALITÀ DI COLTIVAZIONE ... 20

5 PRODUZIONE E DURATA DELLA CAVA ... 22

6 DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE ... 23

6.1 Caratterizzazione meteo-climatica ... 23

6.2 Vegetazione, Flora e Fauna, Paesaggio ... 23

6.3 Vegetazione. ... 24

6.4 Fauna. ... 25

6.5 Paesaggio. ... 25

6.6 Aspetti idrologici ... 26

6.7 Suolo e Sottosuolo ... 26

7 ANALISI DEGLI IMPATTI ... 27

7.1 Emissioni in atmosfera ... 27

7.2 Produzione di rifiuti ... 28

7.3 Interazione con le acque superficiali e sotterranee ... 28

7.3.1 Circolazione delle acque superficiali. ... 28

7.3.2 Circolazione ed inquinamento acque sotterranee. ... 28

7.4 Inquinamento da rumore. ... 28

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Relazione Paesaggistica

Rinnovo con ampliamento volumetrico del progetto di coltivazione della cava di calcare n° 79/Cp denominata “Palombara-Gentile”, sita in Contrada Palombara nel territorio del Comune di Melilli (SR)

Studio Tecnico Consulenza Ambientale Raimondi Ing. Carmelo 2

Via Quinta Traversa n° 1/A, 95032 Belpasso (CT) Tel-Fax 0934571539 Cell. 3292217825 e-mail: pmraimondi@gmail.com

7.5 Inquinamento aria (smog). ... 30

7.6 Erosione, stabilità del suolo, frane. ... 30

7.7 Cambiamento caratteristiche chimico - fisiche del suolo. ... 31

7.8 Traffico ... 31

8 CONCLUSIONI ... 32

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Relazione Paesaggistica

Rinnovo con ampliamento volumetrico del progetto di coltivazione della cava di calcare n° 79/Cp denominata “Palombara-Gentile”, sita in Contrada Palombara nel territorio del Comune di Melilli (SR)

Studio Tecnico Consulenza Ambientale Raimondi Ing. Carmelo 3

Via Quinta Traversa n° 1/A, 95032 Belpasso (CT) Tel-Fax 0934571539 Cell. 3292217825 e-mail: pmraimondi@gmail.com

PREMESSA

La cava di calcare n° 79/Ep denominata "PALOMBARA-GENTILE" sita in contrada Palombara nel territorio del Comune di Melilli (SR) è esercita dal Sig. Gentile Sebastiano nato a Siracusa il 15.03.1971 Cod. Fisc. GNT SST 71C15 I754L, in qualità di titolare della omonima Ditta Gentile Sebastiano con sede in Via Pindemonte n. 47, del Comune di PRIOLO GARGALLO (SR), P.Iva 01851340891, tel. 3292217825 PEC: carmelo.raimondi@ingpec.it.

La cava fa parte dell’area estrattiva di completamento, individuata dal Piano Regionale dei Materiali di Cava, relativo alla Provincia di Siracusa, con il n° SR 021, approvato con DPRS del 3 febbraio 2016. La cava è in esercizio da oltre cinquant’anni ma ciò nonostante, e dato il lungo periodo di esercizio, si è estratto solo in parte il volume potenziale di materiale lapideo autorizzato.

La ditta esercente quindi, avendo attuato solamente in parte il programma di coltivazione autorizzato, al fine di rendere uniformi e razionali i lavori di estrazione, con geometrie regolari dei gradoni ed adeguato piazzale con conformazione a fossa, intende chiedere il rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività estrattiva realizzando nuove configurazioni delle rampe e delle piste che consentano l’accesso ai fronti di cava fino al piazzale di cava posto a quote più basse.

Questa nuova conformazione morfologica della cava, compatibile con la vigente normativa, determinerà un modesto aumento dei volumi ad oggi estraibili pur rimanendo sempre all’interno del contorno dell’area di coltivazione a suo tempo assentito. Si procederà fondamentalmente ad un abbassamento del piazzale inferiore di cava.

Si ritiene opportuno precisare l’excursus autorizzativo della cava che esiste, come già anticipato, da oltre un cinquantennio.

L’ultima autorizzazione all’esercizio della cava in questione è stata rilasciata dall’Ingegnere Capo del Distretto Minerario di Catania con provvedimento REG. n° 30/03 in data 06.06.2003 in testa alla ditta Gentile Giuseppe per il proseguimento dell’esercizio dell’attività estrattiva della cava “Palombara-Gentile” dopo avere ottenuto dapprima il nullaosta all’impianto art. 5 ex legge regionale 181/81 di cui al DDG n. 703/41 del 04/10/2001

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Relazione Paesaggistica

Rinnovo con ampliamento volumetrico del progetto di coltivazione della cava di calcare n° 79/Cp denominata “Palombara-Gentile”, sita in Contrada Palombara nel territorio del Comune di Melilli (SR)

Studio Tecnico Consulenza Ambientale Raimondi Ing. Carmelo 4

Via Quinta Traversa n° 1/A, 95032 Belpasso (CT) Tel-Fax 0934571539 Cell. 3292217825 e-mail: pmraimondi@gmail.com

nonché comunicazione di esclusione della procedura di verifica con nota ARTA prot. n. 36073 del 12/06/2002, fissando l’efficacia al 05.06.2018 (Vedasi l'Allegato c) alla relazione S.I.A.).

L'attuale esercente, Ditta Gentile Sebastiano, è subentrato nell'esercizio dell'attività estrattiva in virtù dell'autorizzazione di subingresso rilasciata dallo stesso Ufficio Minerario con Provvedimento REG. n° 02/16 del 15.04.2016 avente sempre scadenza il 05.06.2018 (Vedasi l'Allegato d) alla presente S.I.A.).

Per questo ha dato incarico per la redazione della presente relazione paesaggistica, a corredo del progetto di cava, allo scrivente Perito Minerario ed Ingegnere per l'Ambiente ed il Territorio Carmelo Raimondi regolarmente iscritto al n° 1037 del relativo Albo dell'Ordine Professionale di Caltanissetta

La seguente relazione contiene gli elementi necessari ed indispensabili al fine di verificare la compatibilità paesaggistica del progetto in oggetto, attraverso varie fasi:

 analizzare lo stato di fatto dei luoghi prima della realizzazione dell’intervento;

 analizzare il progetto, evidenziandone e caratterizzandone i fattori causali di impatto sul paesaggio;

 individuare e caratterizzare tali impatti, ossia le alterazione del paesaggio, sia in termini negativi che in termini positivi;

 produrre un quadro di riferimento che permetta la valutazione degli impatti;

 individuare gli interventi che consentano di mitigare gli impatti negativi residui.

Schematicamente, lo studio si è articolato secondo varie fasi successive:

- Ricerche bibliografiche e studio delle normative vigenti;

- Sopralluoghi ed indagini sui luoghi;

- Analisi dello Strumento Urbanistico Vigente;

- Analisi dei vincoli gravanti sul sito di interesse progettuale;

- Studio geomorfologico-geologico dell’area;

- Analisi floro-faunistico dell’area;

- Analisi degli ecosistemi;

- Analisi delle acque superficiali;

- Analisi climatologia;

- Analisi delle componenti paesaggistiche e ambientali.

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Rinnovo con ampliamento volumetrico del progetto di coltivazione della cava di calcare n° 79/Cp denominata “Palombara-Gentile”, sita in Contrada Palombara nel territorio del Comune di Melilli (SR)

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Via Quinta Traversa n° 1/A, 95032 Belpasso (CT) Tel-Fax 0934571539 Cell. 3292217825 e-mail: pmraimondi@gmail.com

1 UBICAZIONE DELLA CAVA

La cava di che trattasi ricade nel Foglio 274 IV SE della Carta d'Italia edita dall'IGM a scala 1:25.000 (vedasi l'Allegato a) alla presente relazione), tavoletta denominata

"Melilli" ed è inserita nella planimetria della Carta Tecnica Regionale a scala 1:10.000 n° CTR 646020 (Vedasi l'Allegato b) alla presente relazione).

L’area, nella sua parte centrale, ha le seguenti coordinate cartografiche piane in UTM ED 50: 4.113.574 m NORD e 512.928 m EST.

Catastalmente la cava, oggetto oggi dell’estrazione del materiale calcareo, è rappresentata dalla particella n° 51 del foglio di mappa n° 69 N.C.T. del Comune di Melilli (SR).

La superficie totale dell'area di proprietà St, particella catastale n° 51, misura mq 41.748 mentre quella non interessata alla coltivazione Sr, comprendente le fasce di rispetto dai confini, le zone di pertinenza, i piazzali di manovra, etc.., è stata calcolata in mq 16.708, pertanto la superficie netta Sn oggetto dei lavori di coltivazione risulta:

Sn = St - Sr = Mq 41.748 - mq 16.708 = mq 25.040 pari a circa il 60 % dell’intera area disponibile.

I Volumi estraibili di calcare sono stati calcolati in 372.000 mc in banco. Essi riguardano la configurazione finale con il mantenimento del diaframma tra le due cave, quella oggetto del presente progetto e quella contigua a est attualmente in esercizio denominata "Palombara- Vinci1", nella configurazione riportata nella tavola "Planimetria Finale - Tav. 3", allegato al progetto.

Qualora, invece, si procedesse all’abbattimento del suddetto diaframma di separazione, così come raffigurato nella tavola "Planimetria Finale con diaframma abbattuto - Tav. 3bis"

allegato al progetto, fermo restando la geometria topografica finale della cava, la superficie interessata alla coltivazione resterebbe la stessa ma il volume da cavare estraibile risulterà maggiore.

L'abbattimento del diaframma interposto tra le due cave comporterà una produzione di calcare estratto pari a circa 33.000 mc.

Di conseguenza il Volume totale utile estraibile risulterà pari a Vt 405.000 mc.

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Rinnovo con ampliamento volumetrico del progetto di coltivazione della cava di calcare n° 79/Cp denominata “Palombara-Gentile”, sita in Contrada Palombara nel territorio del Comune di Melilli (SR)

Studio Tecnico Consulenza Ambientale Raimondi Ing. Carmelo 6

Via Quinta Traversa n° 1/A, 95032 Belpasso (CT) Tel-Fax 0934571539 Cell. 3292217825 e-mail: pmraimondi@gmail.com

La formazione calcarea utile di detta superficie netta risulta completamente a giorno per cui non si ha, nella nostra cava, cappellaccio da sbancare preventivamente.

La produzione dipenderà dalla richiesta di mercato, in atto modestamente sostenuta, legata al settore edilizio pubblico e privato, ed alla produzione dei cementi. Si prevede di estrarre un volume netto di circa 26.500 metri cubi all’anno di materiali calcarei (circa 2.200 al mese).

Pertanto la cava avrà una durata, a tali livelli produttivi, considerando il volume totale Vt di materiale calcareo calcolato in 405.000 mc:

La produzione media si aggira intorno a 26.500 mc all’anno (circa mc 2.200 al mese).

A questi livelli produttivi la cava avrà una durata:

Durata = Vn : Pr. annua = Mc 405.000 : 26.500 mc/anno = Anni 15,28.

che si arrotondano a 15 anni.

Per raggiungere la cava bisogna percorrere la SS 114 – E45 Siracusa–Catania , dalla quale all’altezza dello svincolo di Melilli, si diparte la strada provinciale n° 95 per circa 2 km fino a giungere alla strada provinciale n° 30 percorrerla per circa 700 m ove vi è l’innesto della strada, lunga circa 500 metri, che adduce direttamente all’ingresso della cava di che trattasi.

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Rinnovo con ampliamento volumetrico del progetto di coltivazione della cava di calcare n° 79/Cp denominata “Palombara-Gentile”, sita in Contrada Palombara nel territorio del Comune di Melilli (SR)

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2 VINCOLI GRAVANTI SULL’AREA

2.1 Siti paesistici, ambientali, storici e archeologici

L’area in esame, oggetto di coltivazione di cava, non interessa nessuna componete del sistema naturale, individuati nel piano paesaggistico della provincia di Siracusa alla tavola "24 Componenti del Paesaggio (di cui si riporta uno stralcio alla Figura 1 seguente estratta dal geoportale della Regione Siciliana - sito:http://www.sitr.regione.sicilia.it/geoviewer/#)

L'area di cava in questione, di cui si richiede il rinnovo dell'autorizzazione per il completamento del piano di coltivazione con modesto ampliamento volumetrico, rientra tra le aree sottoposte a vincolo di tutela dei beni paesaggistici, anche se l'attività estrattiva è in essere sin dal 1970 e il giacimento è stato completamente portato a giorno.

Nello specifico si riscontra che vi è una modesta porzione posta a nord-ovest dell’area di coltivazione, considerata soggetta a tutela di cui all’art. 142 lett. g) delle N.d.A. "Aree Boscate", così come indicato nel piano paesaggistico della provincia di Siracusa alla tavola "31 Beni Paesaggistici” (di cui si riporta uno stralcio alla Figura 2 seguente estratta dal geoportale della Regione Siciliana - sito:http://www.sitr.regione.sicilia.it/geoviewer/#) ma nello stato di fatto detta area è stata a suo tempo ampiamente coltivata e ad oggi già predisposta con sistemazione finale per le opere di recupero ambientale.

Riguardo ai regimi normativi l'area oggetto di coltivazione della cava risulta appartenente all'area del Paesaggio Locale 07 definita “Pianura costiera megarese e Aree Industriali”

qualificandola come 7h – “Paesaggio fluviale delle “Cave”, aree SIC ed aree di interesse archeologico comprese (Canniolo, Cavalli, Corgiaro, Mostringiano, Località Biggieni, Sinerchia e Targia – SIC ITA090012 Grotta Palombara, ITA090020 Monti Climiti)” – Area con livello di tutela 2 – art. 20 delle N.d.A. ; così come indicato nel piano paesaggistico della provincia di Siracusa alla tavola "32_3 Regimi Normativi (di cui si riporta uno stralcio alla Figura 3 seguente, estratta dal geoportale della Regione Siciliana - sito:http://www.sitr.regione.sicilia.it/geoviewer/#.

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Rinnovo con ampliamento volumetrico del progetto di coltivazione della cava di calcare n° 79/Cp denominata “Palombara-Gentile”, sita in Contrada Palombara nel territorio del Comune di Melilli (SR)

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Figura 1. Carte delle Componenti del Paesaggio (fonte piano paesaggistico della Provincia di Siracusa -http://www.sitr.regione.sicilia.it/geoportale). L'ingombro dell'area di cava "Palombara-Gentile" è individuato con la sigla SR021 relativo al Catasto cave.

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Figura 2. Carte dei Beni Paesaggistici (fonte piano paesaggistico della Provincia di Siracusa -http://www.sitr.regione.sicilia.it/geoportale). L'ingombro dell'area di cava "Palombara-Gentile" è individuato con la sigla SR021 relativo al Catasto cave.

SR021

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Figura 3. Carte dei Regimi Normativi (fonte piano paesaggistico della Provincia di Siracusa -http://www.sitr.regione.sicilia.it/geoportale). L'ingombro dell'area di cava "Palombara-Gentile" è individuato con la sigla SR021 relativo al Catasto cave.

SR021

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Rinnovo con ampliamento volumetrico del progetto di coltivazione della cava di calcare n° 79/Cp denominata “Palombara-Gentile”, sita in Contrada Palombara nel territorio del Comune di Melilli (SR)

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Quindi, in base alla disciplina specifica dell’”Area 7h” , in queste aree non è consentito:

- realizzare attività che comportino eventuali varianti agli strumenti urbanistici previste dagli artt. 35 L.R. 30/97, 89 l.r. 06/01 e s.m.i., 25 l.r. 22/96 e s.m.i. e art. 8 D.P.R.

160/2010;

- realizzare tralicci, antenne per telecomunicazioni ad esclusione di quelle a servizio delle aziende, impianti per la produzione di energia anche da fonti rinnovabili escluso quelli destinati all’autoconsumo e/o allo scambio sul posto architettonicamente integrati;

- aprire nuove cave;

- ad eccezione di quelle mobili stagionali, realizzare serre provviste di strutture in muratura e ancorate al suolo con opere di fondazione;

- effettuare movimenti di terra e le trasformazioni dei caratteri morfologici e paesistici dei versanti anche ai fini del mantenimento dell’equilibrio idrogeologico;

- realizzare opere di regimentazione delle acque (sponde, stramazzi, traverse, ecc.) in calcestruzzo armato o altre tecnologie non riconducibili a tecniche di ingegneria naturalistica;

- realizzare discariche di rifiuti solidi urbani, di inerti e di materiale di qualsiasi genere;

- attuare interventi che modifichino il regime, il corso o la composizione delle acque, - fatte salve le esigenze di attività agricole esistenti;

Ma è sostanziale evidenziare che lo stesso Piano Paesaggistico, al TITOLO V – INTERVENTI DI RILEVANTE TRASFORMAZIONE DEL PAESAGGIO indicato all'art. 45 nelle Norme di Attuazione, consente la coltivazione di cave esistenti, la loro prosecuzione ed il loro rinnovo ed ampliamento.

A mero titolo semplificativo si riporta uno stralcio dell'art. 45 delle Norme di Attuazione del Piano Paesaggistico di Siracusa:

“a) Attività estrattive

Data la rilevanza e l’incidenza sul paesaggio dell’attività estrattiva e degli interventi indotti (vie di accesso, trasporti e movimento di terra) e di quelli necessari per il ripristino delle condizioni originarie, l’attività estrattiva, nelle aree di cui all’art. 134 del Codice, è ammessa esclusivamente per le cave esistenti.

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L’apertura di nuove cave, regolamentata dal Piano regionale dei Materiali di Cava come disposto dall’art. 7 della L.r. N.24 del 1991, non è pertanto consentita nelle aree sottoposte a tutela paesaggistica per effetto dell’art. 134 del Codice.

La prosecuzione dell’attività estrattiva delle cave esistenti nelle aree tutelate è consentita nei limiti delle autorizzazioni rilasciate dagli organi competenti. Eventuali ampliamenti e rinnovi sono consentititi esclusivamente per le attività estrattive concernenti la lavorazione dei materiali lapidei di pregio, come previsto dalla L.r. 127/80 e successive modifiche ed integrazioni e con l’obbligo di procedere al recupero ambientale e paesaggistico, ai sensi della medesima legge regionale, da attuare in base ad un progetto di sistemazione [….].”.

2.2 Siti di Interesse Comunitario, Zone a protezione speciale e Parchi naturali

Il sito in esame non ricade in S.I.C. Siti di Interesse comunitario (DIR 92/43/CEE) esistenti o proposti, in Z.P.S. (Zone a protezione speciale proposte (DIR 79/409/CEE) designate o proposte anche come siti di interesse comunitario, né in Parchi o Riserve naturali. Si rileva altresì la Zona SIC ITA0900020 –Monti Climiti il cui perimetro di contorno, nel vertice nordorientale, si trova distante circa 100 metri, dall’area in esame.

Quanto scritto, è possibile verificarlo dall'immagine riportata alla Figura 4 seguente estratta dal geoportale della Regione Siciliana - sito:http://www.sitr.regione.sicilia.it/geoviewer/# che individua con campitura la perimetrazione del SIC in questione e l'area di cava autorizzata

"Palombara-Gentile".

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Figura 4: Distanza di 87,50 metri dal Sito SIC ITA0900020 denominato "Monti Climiti”.

(fonte: http://www.sitr.regione.sicilia.it/geoportale).

SR021

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2.3 Vincolo Geomorfologico

L’area non ricade in aree con Pericolosità e Rischio Geomorfologico nulla, per cui non sono individuate all’interno del Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) approvato con D.A.R.T.A. n. 298/XLI del 4 luglio 2000.

2.4 Vincolo idraulico di pericolosità

L’area non ricade in aree a Pericolosità idraulica Nulla individuate nel Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) approvato con D.A.R.T.A. n. 298/XLI del 4 luglio 2000.

2.5 Vincolo dei dissesti e crolli

L’area non ricade in aree a rischio dissesti e crolli Nulla individuate nel Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) approvato con D.A.R.T.A. n. 298/XLI del 4 luglio 2000.

Vincolo idrogeologico 2.6 Vincolo idrogeologico

L’area non è sottoposta a Vincolo Idrogeologico secondo quanto riportato nella carta del vincolo idrogeologico redatta dall’ Ass. Reg Agricoltura e Foreste, Dipartimento Delle Foreste.

2.7 Vincolo Boschivo

L'area di cava in questione quasi completamente non rientra tra le aree sottoposte a vincolo, anche in virtù del fatto che l'attività estrattiva è in essere sin dal 1970 e il giacimento è stato completamente portato a giorno. Solo marginalmente ricade in zone boscate, così come anche riportato nella carta dei beni paesistici del Piano Paesaggistico della Provincia di Siracusa ma in realtà ad oggi sono già predisposte con sistemazione finale per le opere di recupero ambientale.

In particolare, così come è possibile dedurre dall'immagine seguente (estratta dal sito:http://www.sitr.regione.sicilia.it/geoportale) che individua con campitura le due zone dell'area di cava autorizzata identificata nel catasto cave con il n° SR 021 e con colorazione verde scuro le aree sottoposte a vincolo quale aree boscate, è interessata solamente una

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porzione limitata a nord-ovest, che è stata oggetto di coltivazione nel corso del tempo ed oggi è predisposta per la sistemazione finale per le opere di recupero ambientale.

Area di coltivazione di cava già abbondantemente sfruttata e con riportate le aree boscate individuate dalla carta Forestale. Con colorazione verde i limiti di disponibilità e in rosso il limite di coltivazione della cava, estratta dal sito:http://www.sitr.regione.sicilia.it/geoportale

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2.8 Fasce di rispetto

L’area in esame si pone al di fuori di ogni fascia di rispetto da autostrade, gasdotti, oleodotti, cimiteri, ferrovie, beni militari.

2.9 Vincoli demaniali

L’area insieme ad un vasto intorno risulta di proprietà privata e quindi non ricade in alcun vincolo di carattere demaniale.

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Rinnovo con ampliamento volumetrico del progetto di coltivazione della cava di calcare n° 79/Cp denominata “Palombara-Gentile”, sita in Contrada Palombara nel territorio del Comune di Melilli (SR)

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DESCRIZIONE DEL GIACIMENTO E CUBAGGIO DEL MATERIALE

La morfologia generale dell'area presa in esame è tipica della costa orientale a morfologia dolcemente degradante verso la costa ed i terreni in essa affioranti sono esclusivamente di natura calcarea.

In generale nel settore in studio l’ambiente fisiografico è quello tipico del settore ibleo, caratterizzato dalla presenza di estesi altopiani costituiti prevalentemente da termini litologici a consistenza lapidea interrotti da pareti ad elevata pendenza che li separano dall’ampia fascia costiera ad andamento sub-pianeggiante.

Nell’area in oggetto questa tipica situazione è rappresentata ad ovest dall’altopiano dei Monti Climiti che risulta delimitato, nel suo limite meridionale, da versanti ad andamento molto acclive che lo separano a sud dall’ampia fascia spianata del tratto terminale del Fiume Anapo.

Per quanto riguarda le condizioni generali di stabilità presenti nel settore in studio esse risultano essenzialmente legate alla natura dei termini litologici presenti ed alle locali condizioni di acclività. In corrispondenza dei bordi delle alture, ove affiorano maggiormente i livelli a consistenza lapidea di natura calcarea.

Sono stati rilevati, inoltre, lungo le linee d’impluvio che incidono in vario modo l’altopiano, fenomeni di erosione di fondo associati a forme di erosione laterale che si esplicano, quest’ultime, attraverso lo scalzamento al piede delle sponde. In questo particolare ambiente il grado di erodibilità risulta strettamente legato sia alle proprietà chimico-fisiche dei terreni affioranti, che alla presenza di discontinuità primarie (giunti di strato) o secondarie (faglie, fratture, etc.) dovute a stress tettonici subiti nei vari eventi geologici con notevoli modificazioni della struttura originaria.

Un altro parametro che sicuramente regola e condiziona il grado di erodibilità, ed in generale i processi esogeni, è quello climatico. Infatti, la diversa entità dell’erosione non dipende tanto dalla quantità assoluta delle precipitazioni, quanto dalla frequenza e dall’intensità di esse.

L’area in oggetto, risulta caratterizzata dalla diffusa presenza di un complesso litologico di età miocenica, afferente alla successione sedimentaria orientale dell’altipiano ibleo, meglio conosciuto nella letteratura specializzata come formazione dei Monti Climiti. In particolare, tale formazione risulta costituita da calcareniti e calciruditi di colore bianco, spesso notevolmente

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fratturate, disposte in strati e banchi di spessore variabile e che presentano una giacitura di tipo sub-orizzontale o immergono di pochi gradi verso sud-ovest.

Lateralmente, verso Est, affiora il termine sottostante della Formazione dei M.ti Climiti costituito da calcari bianchi passanti lateralmente ed in basso a calcareniti grigio verdi e marne siliciose. Stratigraficamente risulta attribuibile al periodo oligocenico.

Superiormente, sulla F.ne dei M.ti Climiti poggiano i termini delle F.ne di Carlentini.

Rappresentano i prodotti di manifestazioni vulcaniche basiche a carattere prevalentemente esplosivo costituiti da vulcanoclastiti con intercalazioni calcaree (bioherme a coralli, biolititi e calcareniti); tale complesso litologico passa verso il basso a calcari, calciruditi e calcareniti.

Stratigraficamente la F.ne di Carlentini risulta afferente al piano Tortoniano del periodo miocenico.

Sopra i termini lapidei del basamento, precedentemente descritti, poggiano, in trasgressione, i sedimenti marini pleistocenici posti talora in posizione di terrazzo. Si tratta di terreni la cui deposizione risulta legata alle ultime trasgressioni marine verificatesi nel Quaternario (Pleistoceneinferiore-medio). Risultano costituiti da calcareniti e sabbie, a stratificazione incrociata, talvolta con livelli e lenti di conglomerati poligenici.

Nella zona in oggetto tali terreni sono presenti nel settore meridionale a Sud dell’area di confine, alla base dei versanti che delimitano l’altopiano, sono localizzati modesti depositi di origine detritica a prevalente composizione sabbiosa-limosa con inclusi elementi lapidei di natura calcarenitica dalle dimensioni della ghiaia e della ghiaia grossa fino ai blocchi.

Dal punto di vista tettonico nell’area in studio sono state rilevate soprattutto all’interno della formazione calcarea numerose linee di dislocazione ad andamento sub-verticale o leggermente inclinato che si sviluppano secondo due principali direzioni:da NNE a SSW e da WNW a ESE.

Inoltre, ad Est sono presenti svariate linee di faglia e delle linee di sovrascorrimento che si intersecano spesso in modo ortogonale e che interessano soprattutto i termini inferiore e superiore della formazione. E’ stato inoltre accertato come l’attività di coltivazione, grazie anche alle caratteristiche tecniche del materiale, non incida sostanzialmente sulla stabilità del versante; allo stesso modo è stato verificato come i lavori non turbino il deflusso delle acque superficiali, e come le acque di circolazione sotterranea, non vengano coinvolte dai lavori in oggetto.

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Sulla base delle considerazioni sin qui fatte, si può affermare che da un punto di vista geologico sussistano condizioni di piena fattibilità per lo scavo in progetto.

La superficie totale dell'area di proprietà St, particella catastale n° 51, misura mq 41.748 mentre quella non interessata alla coltivazione Sr, comprendente le fasce di rispetto dai confini, le zone di pertinenza, i piazzali di manovra, etc.., è stata calcolata in mq 16.708, pertanto la superficie netta Sn oggetto dei lavori di coltivazione risulta:

Sn = St - Sr = Mq 41.748 - mq 16.708 = mq 25.040 pari a circa l’60 % dell’intera area disponibile.

I Volumi estraibili di calcare sono stati calcolati in 372.000 mc in banco. Essi riguardano la configurazione finale con il mantenimento del diaframma tra le due cave, quella oggetto della presente progetto e quella contigua a est attualmente in esercizio denominata "Palombara- Vinci1", nella configurazione riportata nella tavola "Planimetria Finale - Tav. 3", allegato al progetto.

Qualora, invece, si procedesse all’abbattimento del suddetto diaframma di separazione, così come raffigurato nella tavola "Planimetria Finale con diaframma abbattuto - Tav. 3bis" allegato al progetto, fermo restando la geometria topografica finale della cava, la superficie interessata alla coltivazione resterebbe la stessa ma il volume da cavare estraibile risulterà maggiore.

L'abbattimento del diaframma interposto tra le due cave comporterà una produzione di calcare estratto pari a circa 33.000 mc.

Di conseguenza il Volume totale utile estraibile risulterà pari a Vt 405.000 mc.

La formazione calcarea utile di detta superficie netta risulta completamente a giorno per cui non si ha, nella nostra cava, cappellaccio da sbancare preventivamente.

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4 MODALITÀ DI COLTIVAZIONE

Ai sensi dell’art.19 delle N.T.A. del Piano Cave vigente, così come previsto per i terreni calcarei litoidi, l'intera altezza utile e sfruttabile della cava verrà suddivisa, come meglio evidenziato nelle allegate Planimetrie, in fronti parziali o "gradini diritti" in numero di 6, aventi altezza di m 10 ciascuno, pedata di m 5 ed inclinazione di 70° posti rispettivamente da quota m 145 a quota m 83 ed a fine dei lavori di coltivazione assumerà verrà pertanto definita la conformazione a “fossa”.

Il piazzale di servizio finale di quota 83 m s.l.m. sarà collegato mediante rampe, che saranno realizzate più razionalmente con pendenze pari a 15% in modo da consentire lo sfruttamento organico e funzionale del giacimento.

La viabilità interna è assicurata dalle piste e dalle rampe di cantiere, come scritto, percorribili in maniera agevole, collegando i gradini esistenti con i futuri gradini.

Il materiale estratto verrà totalmente avviato al libero mercato.

Per quanto riguarda la sistemazione idrologica della zona si prevede di dare alle varie pedate dei gradini una pendenza tale da determinare lo scorrimento delle acque meteoriche lungo le basi delle scarpate non appena saranno ultimati i lavori nei singoli gradini. Il piazzale basso finale di quota 83 m slm, recepirà le acque che data l'elevata permeabilità della formazione calcarea, dovuta alle proprie discontinuità, favorirà l'assorbimento.

Di fatto, la coltivazione continuerà l'avanzamento nell'intento di delineare l'aspetto finale del progetto procedendo, a partire dalla parte alta dell'area di cava, con la definizione delle gradonature superiori ed a successive fasi, procedere verso il basso.

L’abbattimento primario del materiale calcareo avviene con l’impiego degli esplosivi mentre con i mezzi meccanici (escavatori muniti di benna e di martellone idraulico demolitore) avverrà l’abbattimento secondario del materiale riducendo i massi in dimensioni utili per il successivo carico su autocarri per il trasporto verso l'impiego e/o l'utilizzo finale.

Tale riduzione dei massi avviene nei piazzali di servizio dopo l’abbattimento con gli esplosivi.

L’eventuale impiego di esplodenti sarà effettuato nel rispetto delle necessarie autorizzazioni del Distretto Minerario di Catania ed dalla Questura di competente.

In alternativa all’utilizzo degli esplosivi come metodo di abbattimento principale potrà essere utilizzato il metodo di abbattimento per fette sub orizzontali, in pendenza da nord a sud del 15%, per tutta l’area, dello spessore medio di cm 30-40 per passata, mediante splateamenti

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ad opera di una dozer (tipo Caterpillar D9) corredata di ripper.

Al rippaggio segue ordinatamente un ruspaggio con la lama anteriore del bulldozer, addossando in cumulo il calcare pronto per essere caricato con la pala meccanica di cantiere sugli autocarri.

Ad ogni passata per tutta la superficie ne segue un’altra per sbancare uno strato sottostante dello stesso spessore e così di seguito.

Nel caso in cui si presenterà del materiale di scarto (partimenti argillosi e calcarenite) verrà selezionato meccanicamente con la stessa pala caricatrice e addossato in cumulo in aree già esaurite della cava per essere successivamente utilizzato nei lavori di recupero ambientale programmati.

Come si evince dalla premessa, dal calcolo dei volumi da estrarre e dagli elaborati grafici allegati, i lavori di coltivazione della cava sono risultati alquanto modesti, dovuti principalmente alla mancanza di lavori edili, stradali ed autostradali di un certo spessore nel territorio con un bacino di utenza altrettanto modesto.

Alla fine dei lavori di estrazione della formazione metamorfica utile la cava assumerà l’aspetto di un fossa come indicato nella planimetria finale.

Si precisa che, in itinere, tutte le porzioni di cava che avranno raggiunto il piano finale di coltivazione e che si riterranno non necessarie all'utilizzo per la successiva limitrofa coltivazione verranno sistemate procedendo con la sistemazione definitiva, con i materiali di esubero presenti, e/o approvvigionati dall'esterno, in attuazione alla realizzazione del progetto di recupero ambientale (Vedasi Tav. 6 -Planimetria della fase di recupero ambientale).

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5 PRODUZIONE E DURATA DELLA CAVA

La produzione dipenderà dalla richiesta di mercato, in atto modestamente sostenuta, legata al settore edilizio pubblico e privato, ed alla produzione dei cementi. Si prevede di estrarre un volume netto di circa 26.500 metri cubi all’anno di materiali calcarei (circa 2.200 al mese).

Pertanto la cava avrà una durata, a tali livelli produttivi, considerando il volume totale Vt di materiale calcareo calcolato in 405.000 mc:

La produzione media si aggira intorno a 26.500 mc all’anno (circa mc 2.200 al mese).

A questi livelli produttivi la cava avrà una durata:

Durata = Vn : Pr. annua = Mc 405.000 : 26.500 mc/anno = Anni 15,28.

che si arrotondano a 15 anni.

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6 DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE

6.1 Caratterizzazione meteo-climatica

L’area interessata dal progetto, così come in generale il territorio del Comune di Melilli, è caratterizzata da un clima tipicamente mediterraneo.

Il regime pluviometrico dell’area studiata risulta caratterizzato in linea generale da una concentrazione stagionale delle precipitazioni in corrispondenza del semestre ottobre-marzo, a cui si contrappone un semestre con precipitazioni molto scarse o assenti che determinano condizioni di accentuata e prolungata siccità.

I valori delle precipitazioni medie annuali si attestano tra i 760 mm e i 1.000 mm di pioggia. Le punte di piovosità massima si registrano nei mesi di novembre e dicembre, alternati a lunghi periodi di siccità durante i mesi estivi, in particolar modo tra luglio ed agosto.

L’attività estrattiva non avrà sicuramente nessun impatto per quanto riguarda l’andamento delle precipitazioni o delle temperature.

I venti dominanti, in considerazione dell’ubicazione dell’area, sono prevalenti dal mare, quindi da est in mattinata e dai versanti orientali nelle ore antimeridiane.

6.2 Vegetazione, Flora e Fauna, Paesaggio

Per quanto concerne le caratteristiche del territorio nell'intorno della cava esso è rappresentato dalla presenza dei Monti Climiti e dalla vicinanza della costa , con la distribuzione delle principali colture agricole, procedendo dalla parte orograficamente più bassa a quella più elevata, avviene secondo fasce altimetriche.

Il territorio si caratterizza per la dominanza, tra le colture agricole e arboree principalmente caratterizzate da piante di agrumi. Alquanto diffuse risultano le aree destinate a pascolo e a seminativo; piuttosto circoscritte sono le aree boscate.

Il settore di studio ricade nell’ambito del settore centro-settentrionale della Provincia di Siracusa.

Il territorio comunale Melilli è costituito da una morfologia collinare e declina verso est caratteristica dell’Avampaese Ibleo.

Nel caso del territorio in esame, lo sviluppo delle attività antropiche, in primis l’attività industriale, ha condizionato fortemente l’uso del suolo. Nella zona di Melilli-Augusta-Priolo

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Gargallo sorge uno dei più grandi insediamenti industriali petrolchimici d’Italia che occupa una vasta superficie dei rispettivi territori comunali.

Nel comune di Melilli lo sviluppo industriale del territorio ha fortemente condizionato il comparto agricolo.

L’area di interesse progettuale è ubicata a sud dell’abitato di Melilli, dal quale dista circa km. 0.8 , in linea d’aria e dal quale non risulta visibile se non ponendosi nell'immediate vicinanze nella parte di ingresso poiché si configura come una fossa.

L’area interessata dalla progettazione dell’attività estrattiva insiste ad una quota posta tra 145 e 83 m s.l.m. L’area estrattiva, è inserita nel contesto delle aree vincolate dal Piano Paesaggistico della Provincia di Siracusa specificatamente inquadrato come Paesaggio Locale 07 definita “Pianura costiera megarese e Aree Industriali” qualificandola come 7h – “Paesaggio fluviale delle “Cave”, aree SIC ed aree di interesse archeologico comprese (Canniolo, Cavalli, Corgiaro, Mostringiano, Località Biggieni, Sinerchia e Targia – SIC ITA090012 Grotta Palombara, ITA090020 Monti Climiti)” – Area con livello di tutela 2 – art. 20 delle N.d.A..

Inoltre, il sito in esame si trova distante circa 100 metri dalla Zona SIC ITA0900020 – Monti Climiti.

Nel corso del rilevamento di superficie, nel sito di progetto, non sono stati evidenziati fenomeni erosivi e movimenti franosi in atto o potenziali.

Pertanto, da quanto sin qui esposto, l’area è morfologicamente stabile e che tale assetto morfo-strutturale non potrà essere modificato dalla realizzazione dell’opera in progetto.

L’effetto sul paesaggio è fortemente circoscritto ed è osservabile solo nelle immediate vicinanze del sito.

Pertanto si può considerare che l’impatto prodotto è scarsamente significativo.

6.3 Vegetazione.

L’area di cava , come in riportato in altre parti si presenta oramai senza alcuna copertura vegetativa in forza del fatto dell’attività estrattiva condotta nel corso degli anni.

L’intera superficie del fondo catastalmente risulta essere sede di incolto sterile.

E' programmata nel corso dei lavori di coltivazione della cava (cosi come meglio descritto nella Relazione sullo studio di fattibilità e progetto di massima delle opere di recupero ambientale),

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un impianto di uliveto nel piazzale finale mentre nelle pedate dei gradoni verranno messe in opera delle essenze arboree ed arbustive autoctone.

6.4 Fauna.

Il patrimonio faunistico del SIC “Monti Climiti” è essenzialmente costituito dall’avifauna sia di tipo stanziale che migratoria.

Tra le specie di uccelli presenti nel sito protetto vi sono la Coturnice, il Calandro, il Biancone, il Falco di Palude, il Falco biarmicus (Lanario), il Falco Naunammi (Grillaio), il Falco peregrinus (Pellegrino), la Ficedula albicollis (Balia del collare), il Hieraaetus pennatus (Aquila minore), la Lullula arborea (Tottavilla), il Milvus migrans (Nibbio bruno), il Pernis apivorus (Falco pecchiaiolo) e la Streptopelia turtur (Tortora comune).

Tra i rettili meno comuni, presenti all’interno dell’area SIC, vanno annoverati la Testudo hermanni (tartaruga di terra) ed il serpente Zamenis situla (Colubro leopardino), facente parte della famiglia dei Colubridae.

Tra i mammiferi viventi nel sistema ambientale protetto vi sono, il Coniglio, la Lepre, la Volpe, la Donnola, animali che preferiscono stanziare in tane tra le formazioni rocciose più impervie.

Si precisa, tuttavia, che nell’ambito del sistema ambientale dei Monti Climiti, le specie animali e vegetali d’interesse comunitario, la cui conservazione è salvaguardata dalle normative europee e nazionali, risultano presenti solamente all’interno dell’area SIC, anche alla luce del fatto che l’area di cava risulta attiva da diversi decenni ed è totalmente antropizzata.

6.5 Paesaggio.

La superficie in cui insiste l’area di cava ha subito nel corso dei decenni una sostanziale trasformazione, da versante inclinato inaccessibile a pianoro, con una gradonatura di coronamento che raggiunge le quote più basse dell'area di cava.

Da quanto esposto finora è facilmente intuibile che il paesaggio non subirà variazioni di rilievo.

Sarà impiantato - per altro - un uliveto che arricchirà di verde un'area tendenzialmente brulla.

La coltivazione continuerà ad essere svolta prevalentemente a fossa, metodo di coltivazione che esclude la necessità di ricorrere a diaframmi per nascondere l'attività esercita o per attutirne il rumore.

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6.6 Aspetti idrologici

Per quanto riguarda quest’ultimo punto va subito detto che l’idrografia superficiale dell'area oggetto di estrazione è delimita dai contorni di escavazione dell'area di cava. Va precisato che le acque zenitali, per le blande pendenze, dei piazzali e dei gradoni già presenti e realizzati, e per la buona permeabilità del complesso metamorfico, si infiltreranno nel sottosuolo.

Il grado di permeabilità delle formazioni metamorfiche risulta medio-basso e dipende dalla giacitura delle stratificazioni. La componente lapidea, infatti, può talora, presentare delle discontinuità subnormali alle superfici di strato e creare condizioni più favorevoli di permeabilità. Tali formazioni sono state raggruppate sotto la voce terreni a permeabilità orientata.

6.7 Suolo e Sottosuolo

Lo sfruttamento progressivo del sito di cava non ha fortemente compromesso l’uso del suolo originario che di per sé non presentava particolare valenza agronomica in quanto classificabile come “praterie aride calcaree”.

Il progetto di rinnovo dell’autorizzazione di cava “Palombara-Gentile” non comporta ulteriore consumo di suolo, in quanto non è previsto alcun ampliamento della superficie di coltivazione.

Inoltre, a conclusione dei lavori di cava sarà effettuato il recupero ambientale del sito con ricostituzione del patrimonio vegetazionale che garantirà una ripristino delle proprietà agronomiche del suolo.

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7 ANALISI DEGLI IMPATTI

Gli elementi potenzialmente modificabili da un’ attività estrattiva generica risultano essere i seguenti:

- atmosfera - ambiente idrico - suolo e sottosuolo - ecologia

- contesto paesaggistico

Di seguito vengono individuate le interazioni certe o probabili tra le componenti ambientali caratteristiche dell’ambito territoriale in esame nella fase di esercizio della cava.

7.1 Emissioni in atmosfera

Tenuto conto delle modalità di coltivazione, la produzione di polveri si individua nella fase di estrazione, nella fase di caricamento, nonché alla movimentazione dei mezzi lungo le piste interne.

Pertanto, al fine di limitare le immissioni di particolato solido nell'atmosfera verrà eseguita la bagnatura delle piste e dei piazzali in lavorazione, a mezzo autobotte dotata di apposito sistema a spruzzo. D'altronde, la polvere sollevata in fase di estrazione è caratterizzata da granulometria grossolana, per cui si deposita nelle immediate vicinanze del piazzale in lavorazione (1÷5 m dal punto di coltivazione).

Il particolato solido, costituito appunto da grani piuttosto grandi, con diametro in media comunque superiore a 30 micron, ovvero ad una dimensione tale da non riuscire a penetrare oltre le vie aeree superiori dell'uomo e degli animali e tale da non incidere negativamente sul processo di fotosintesi clorofilliana della vegetazione, non occludendo gli storni delle foglie, quindi permettendo la normale funzione di traspirazione della pianta con l'ambiente esterno.

Inoltre Il diametro del particolato e, conseguentemente il peso dello stesso, non permette ai normali flussi ventosi di trasportarli a distanza tale da incidere sulla flora e sulla fauna.

I venti dominanti sono di provenienza da est verso ovest e pertanto l'area di cava risulta coperta e ben protetta sviluppandosi a fossa.

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7.2 Produzione di rifiuti

Nella cava non si producono rifiuti e quelli provenienti dalla manutenzione dei mezzi meccanici e degli autocarri, vengono conferiti alle stesse officine esterne che eseguono le riparazioni e provvedono a ritirare e conferire a ditte specializzate l’olio di ricambio e quant’altro.

7.3 Interazione con le acque superficiali e sotterranee 7.3.1 Circolazione delle acque superficiali.

La formazione, oggetto dell’utilizzo industriale della roccia calcarea estratta, attraverso la sua macroporosità ed alle microfratture, è in grado di assorbire le acque meteoriche raccolte nei piazzali, dimostrato dalla condizione dei gradoni e dei piazzali esistenti.

Il piazzale finale previsto in progetto (vedasi planimetrie allegate) è il ricettore principale delle acque juvenili meteoriche in esubero.

Pertanto non si creerà apporto esterno di acque superficiali e non verrà turbato l'assetto idrogeologico della zona interessata. Non ci sarà, tanto più, inquinamento delle acque superficiali, per il solo motivo che il materiale litoide non è inquinante.

7.3.2 Circolazione ed inquinamento acque sotterranee.

Per questo capitolo vale quanto detto prima; le acque verranno assorbite direttamente dal terreno di cava e fatte percolare in profondità, come in origine, attraverso le macrofratture esistenti nella formazione metamorfica e quindi non si verificheranno apprezzabili modifiche del regime idraulico delle acque sotterranee per cui non varierà in alcun modo il reticolo idrografico sotterraneo.

7.4 Inquinamento da rumore.

Nell’ambito degli interventi migliorativi dell’attività estrattiva, aI fine di caratterizzare e quantificare il disturbo percepito si sono eseguiti dei rilievi acustici per effettuare la valutazione dell’impatto acustico prodotto, tenuto conto che l’attività produttiva è a funzionamento discontinuo e l’attività è limitata al periodo diurno (ore 7 – 16).

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In particolare, si sono valutate le emissioni acustiche al confine dell’area ove insiste l’attività di cui in oggetto, oltre che lungo la Strada comunale di accesso. Per le valutazioni eseguite si è fatto riferimento alle seguenti normative:

 L. 26/10/1995, n. 447, “Legge quadro sull’inquinamento acustico.”

 D.P.C.M. 14/11/1997, “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore.”

 D.P.C.M. 01/03/1991, “Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno.”

 D.M. Ambiente 16/03/1998, “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico.”

Le emissioni di rumore prodotte dall’attività di cui in oggetto derivano essenzialmente dall'attività estrattiva condotta mediante l’utilizzo degli esplosivi e dai mezzi meccanici addetti all'abbattimento (escavatore munito di martellone idraulico demolitore o corredato di benna), dalla pala cingolata addetta al carico del materiale abbattuto, ed al trasporto a destinazione del materiale estratto con autocarro.

Nell’ambito delle valutazioni effettuate e al fine di confrontare i valori di rumorosità ottenuti con il limite di emissione di legge, si è tenuto conto solo del contributo offerto dall’attività in oggetto.

Poiché il Comune di Melilli non ha provveduto alla classificazione del territorio comunale in classi di destinazione d’uso (ai sensi dell’art. 6, comma 1, lettera a), della legge 447/95), si applicano i limiti di cui all’art. 6, comma 1, del D.P.C.M. 1° marzo 1991, ai sensi dell’art. 8 del D.P.C.M. 14 novembre 1997.

Secondo lo strumento urbanistico vigente nel territorio comunale, l’area di cava ricade prevalentemente in Zona Agricola E del vigente Piano Regolatore Generale.

Pertanto, durante l’attività lavorativa, le emissioni acustiche lungo la strada di accesso, quando non vi è traffico veicolare, risultano praticamente nulle, proprio grazie alla distanza intercorrente e i rilievi antistanti, oltre alla schermatura offerta dagli stessi fronti di cava rispetto le aree circostanti.

Inoltre, il livello di emissione di rumore determinato lungo i confini dell’area di cava è risultato variabile fino ad un massimo di 55 dBA in ogni caso di intensità inferiori a quelli indicati per la Classe di destinazione d'uso che è di tipo misto, così come definita dal DPCM 01/03/1991, art. 6

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Relazione Paesaggistica

Rinnovo con ampliamento volumetrico del progetto di coltivazione della cava di calcare n° 79/Cp denominata “Palombara-Gentile”, sita in Contrada Palombara nel territorio del Comune di Melilli (SR)

Studio Tecnico Consulenza Ambientale Raimondi Ing. Carmelo 30

Via Quinta Traversa n° 1/A, 95032 Belpasso (CT) Tel-Fax 0934571539 Cell. 3292217825 e-mail: pmraimondi@gmail.com

ovvero "classe III" e dal DPCM 14/11/1997 nell'allegato 1 Tabella "A", e che dunque fissa i limiti assoluti di emissione sonora nelle ore diurne a Leq(A) 60 dB(A)

Dall’analisi dei risultati ottenuti si rileva che in nessun caso vengono superati i limiti di legge con riferimento alle emissioni su aree ad uso pubblico, né con riferimento ai terreni confinanti.

Il progetto di coltivazione della cava di che trattasi, prevede inoltre, l’uso di esplosivi di 2° e 3°

categoria, con inevitabile emissioni di rumori molesti.

Al fine di garantire e mantenere i livelli delle emissioni di rumore entro i limiti stabiliti dalla normativa vigente, la ditta provvederà, qualora se ne dovesse presentare la necessità, ad utilizzare per la coltivazione volate di breve durata e comunque macchine e attrezzature destinate a funzionare all'aperto conformi al D.Lgs. 262/2002, curandone anche la manutenzione periodica. Inoltre, va aggiunto che gli operai addetti alla coltivazione ed operanti sui mezzi sono provvisti di dispositivi protezione infortuni quali cuffie, tappi acustici etc...

Da tenere presente, infine, che l’attività di cava è limitata alla giornata lavorativa dal Lunedì al Venerdì con sospensione nei giorni festivi, durante i periodi di pioggia perché il materiale calcareo non è lavorabile e per una settimana a cavallo delle grandi festività annuali.

7.5 Inquinamento aria (smog).

La fase di abbattimento della roccia calcarea non produce polvere se non durante la fase di caricamento degli autocarri ma in maniera minimale; detta polvere sarà riscontrabile nelle piste camionabili, specialmente durante il periodo estivo, e rimane all'interno dell'area della cava.

Tale pulviscolo, come in altre parti detto, viene abbattuto bagnando continuamente le piste con autobotte ove è montato, nella parte anteriore, un tubo orizzontale in ferro forato da cui fuoriesce l'acqua a pressione.

7.6 Erosione, stabilità del suolo, frane.

Nella nostra area ed in quella circostante non si rilevano dissesti in atto nè potenziali in quanto la formazione calcarea oggetto della coltivazione della cava è dotata di ottima stabilità.

Occorre in ogni caso, durante la fase di coltivazione, considerare la presenza nella massa rocciosa di discontinuità fisiche, sia orizzontali che verticali dovute a fenomeni di tettonismo.

Pertanto si ritiene opportuno lasciare in posto alla fine dei lavori, le pareti dei fronti (che hanno raggiunto la posizione finale) con inclinazione di circa 70°. Ovviamente, durante i futuri lavori di

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Relazione Paesaggistica

Rinnovo con ampliamento volumetrico del progetto di coltivazione della cava di calcare n° 79/Cp denominata “Palombara-Gentile”, sita in Contrada Palombara nel territorio del Comune di Melilli (SR)

Studio Tecnico Consulenza Ambientale Raimondi Ing. Carmelo 31

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coltivazione, se si rendesse necessario, verranno lasciati fronti a scarpa con minore angolo di inclinazione.

Man mano che si raggiungerà il limite di coltivazione, verrà eseguito un meticoloso ed accurato disgaggio delle pareti delle fronti per non lasciare appesi massi instabili e quindi impedire potenziali pericoli di caduta massi nel piazzale.

7.7 Cambiamento caratteristiche chimico - fisiche del suolo.

Non si apporterà nessun cambiamento chimico-fisico del suolo.

Non esiste materiale di risulta da trasportare a discarica esterna in quanto tutto il materiale sbancato ed estratto viene utilizzato per la vendita e il materiale di scarto utilizzato per l'esecuzione delle opere di recupero e ripristino ambientale programmati.

7.8 Traffico

Con riferimento alla viabilità, il traffico proveniente dalla cava in esame è essenzialmente costituito da autocarri che trasportano i conglomerati prodotti con il materiale litoide estratto verso i luoghi di destinazione e/o impiego. I mezzi che accedono alla cava percorrono la strada provinciale n° 30.

Tale strada serve la popolazione residenziale e la zona artigianale del Comune di Melilli posto a nord, comunque caratterizzata da un modesto traffico veicolare.

Pertanto l'entità del traffico dei mezzi che accedono in cava per caricare i conglomerati prodotti non è tale da mettere in crisi le suddette vie di comunicazione (in media 8÷10 automezzi/giorno, circa un mezzo ogni ora), la cui fruibilità non viene quindi compromessa. Né si rileva un significativo incremento dell'inquinamento derivante dagli scarichi dei mezzi, grazie alla notevole diluizione temporale del traffico nell'arco dell'intero periodo lavorativo.

Pertanto, si rileva che l'entità delle lavorazioni svolte presso l'attività estrattiva presa in esame sono tali da non comportare alcuna sovrapposizione e cumulazione significativa degli impatti ambientali.

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