• Non ci sono risultati.

8.1 Somministrazione della trasfusione

Prima della somministrazione della trasfusione la sacca contenente il sangue oppure i suoi derivati dovrebbe essere portata a temperatura ambiente per evitare l’ipotermia e possibili aritmie cardiache16. Per la trasfusione si usano deflussori con dei filtri particolari incorporati per evitare di somministrare coaguli che si possono formare all’interno della sacca di sangue. È consigliabile evitare il mescolamento nello stesso deflussore di sangue (oppure globuli rossi) e soluzioni liquide come Ringer lattato e destrosio in quanto il primo, per via della sua concentrazione di calcio ionizzato, può causare microagglutinazione, mentre il secondo può portare ad aggregazione dei globuli rossi, rigonfiamento, lisi16. Il concentrato di globuli rossi può essere diluito con fisiologica al 0,9 % se necessario2.

Come precedentemente detto, prima di iniziare con la trasfusione sia il sangue che gli

emoderivati devono essere riportati a temperatura ambiente. Questo può avvenire mettendo il sistema di infusione, oppure tutta la sacca, a bagnomaria (mai più di 37°C perché può causare lisi delle cellule ematiche e denaturazione delle proteine plasmatiche) oppure usando appositi macchinari per il riscaldamento, sebbene questa pratica sia molto più comune in umana. La via di somministrazione da preferire è quella endovenosa. È consigliabile un catetere di grosse dimensioni, un diametro più piccolo di 22G può danneggiare i globuli rossi2.

Nei casi in cui non è possibile trovare un accesso venoso nel paziente (es: paziente in shock cardiocircolatorio etc.) si può introdurre un catetere di grande calibro, oppure un catetere normale usato per il prelievo del midollo osseo, nella cavità midollare. I siti in cui poter effettuare questa manualità sono: la cresta iliaca, il tubercolo maggiore dell’omero oppure, nei soggetti neonati, la cresta tibiale. I globuli rossi entreranno in circolo entro 5 minuti.

La via intraperitoneale non è consigliabile in quanto le cellule rosse richiedono più tempo per passare nel torrente ematico (24-72h) e sembrerebbero avere un’emivita più corta16.

8.2 Dosaggio e modalità di somministrazione

Prima di trasfondere, il volume e la velocità devono essere appropriatamente calcolati. Il volume del sangue che deve essere trasfuso dipende dalla gravità dell’anemia, dalla disponibilità dei prodotti sanguigni, dal peso del ricevente e dall’Hct (ematocrito) o PVC (packed cell volume) del ricevente. Idealmente il sangue dovrebbe essere trasfuso in animali per raggiungere un obiettivo specifico come la normalizzazione dell’estrazione dell’ossigeno

52 da parte dei tessuti o per migliorare la perfusione tessutale. Non c’è un Hct o PCV definito che dovrebbe essere raggiunto con una trasfusione per considerarla ben riuscita.

Storicamente, il sangue è stato trasfuso fino ad avere un miglioramento dei segni clinici dell’anemia o fino alla loro risoluzione, come il raggiungimento della normalizzazione della frequenza cardiaca e respiratoria o delle concentrazioni di lattato. Tuttavia, questi segni clinici potrebbero anche essere influenzati dalla malattia sottogiacente. Quindi, il giudizio clinico sommato alla valutazione delle variabili di laboratorio è al momento il miglior approccio per determinare se è stato somministrato sangue sufficiente42.

Calcolo della dose

Una varietà di studi hanno descritto formule tipicamente basate sul PCV desiderato post- trasfusione per calcolare il volume di sangue che deve essere trasfuso.

Sono state trovate due formule per predire più accuratamente l’aumento del PCV con la trasfusione di PBRC (con un ematocrito del donatore di 60.9%) nei cani con anemia rigenerativa (Short et al. 2012). Queste sono mostrate in tabella 13 a e b.

Una singola formula è stata trovata per predire più accuratamente l’aumento del PVC con la trasfusione di WB (sangue intero conservato) (con un ematocrito del donatore di 38.8%) nei gatti anemici o, specificatamente, nei gatti con anemia rigenerativa. Per i gatti con anemia non rigenerativa, è stata considerata più accurata un’altra formula (Reed et al 2014).

Anche se tutte queste formule sono considerate statisticamente accurate i loro ampi intervalli di affidabilità suggeriscono che questi dovrebbero essere usati giudiziosamente e solo come linee guida nelle situazioni cliniche42, 47.

Formula 1 VT (mL)= incremento del PCV desiderato (%) x 1.5 x peso del ricevente (Kg)

Formula 2 VT (mL)= PCV desiderato – PCV del ricevente x 90mL/Kg x il peso del ricevente (Kg) PCV del donatore

Tabella 13: formule per fare una stima del volume di concentrato eritrocitario che deve essere trasfuso

nei cani con anemia rigenerativa. Pag 3742.

VT, volume di sangue che deve essere trasfuso; PCV, packed cell volume.

Nei pazienti ipovolemici di solito il PCV che si vuole raggiungere si aggira intono al 25-30%. Nei casi di anemia immunomediata il PCV si aggira su valori più bassi, intorno al 20-25% in modo da ottenere la stabilizzazione del sistema cardiocircolatorio senza portare però alla soppressione della produzione dei globuli rossi da parte del midollo.

53 Il volume massimo trasfuso generalmente consentito è di 22ml/kg/giorno, ma vari autori usano valori più alti senza gravi conseguenze. In ogni modo volumi superiori a questo possono portare a tetania ipocalcemica oppure ad uno stato di ipocoagulabilità2,42,43. Per calcolare il plasma necessario per una trasfusione nel caso di ipoalbuminemia si può usare la seguente formula:

Volume plasma in ml in caso di ipoalbuminemia16:

Formula Peso ricevente (kg) x 4,5 x [concentrazione di albumina desiderata –

concentrazione di albumina attuale (g/l)]

Calcolo delle modalità di somministrazione.

La modalità di somministrazione della trasfusione dipende dallo stato cardiovascolare dell’animale, sommato alla gravità dell’anemia.

Nei cani e gatti relativamente stabili senza una perdita di sangue in corso, si dovrebbe avere una velocità di somministrazione iniziale di 0.25-0.5 mL/kg per 15-30 minuti per permettere, in anticipo, l’individuazione di possibili reazioni trasfusionali. Quindi in seguito, la velocità può essere incrementata a 2-10 mL/kg/h fino al completamento della trasfusione. La velocità massima raccomandata per animali euvolemici è di 2-10 mL/Kg/h.

Velocità inferiori sono indicate in animali con malattie cardiache e in quelle condizioni in cui può esserci un sovraccarico circolatorio a causa della trasfusione, come nelle insufficienze renali o nell’anemia cronica. In situazioni di emergenza che presentano perdite di sangue maggiori, una velocità lenta iniziale può essere evitata e una velocità di trasfusione può essere in seguito aumentata in funzione delle esigenze rapportate all’emorragia in corso42.

Come già detto, la somministrazione della trasfusione inizialmente dovrebbe essere molto lenta a circa 0.25 ml/kg/h per i primi 15 min, ma se siamo di fronte ad un paziente che è ipovolemico per via di una perdita sanguigna la velocità di somministrazione può essere più alta, ma raramente si oltrepassano i 22 ml/kg/h16.

54

Documenti correlati