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Anche il trattamento farmacologico è molto utilizzato insieme alle altre terapie.

Purtroppo i farmaci psicotropi hanno valenza sintomatica, cioè alleviano i

problemi psichiatrici e comportamentali concomitanti, come aggressività,

autolesionismo, impulsività, iperattività, ansia e sintomi dell’umore, ma non

hanno alcun effetto sul nucleo dei sintomi, cioè non sono attivi sul disturbo dello

sviluppo in sé. [38] I miglioramenti osservati nell’interazione sociale sono un

effetto secondario di una riduzione complessiva dei comportamenti disadattivi e

non un effetto primario di questi farmaci. [41] In linea generale gli obiettivi di un

trattamento farmacologico devono essere: il miglioramento della qualità dalla

vita del bambino e della famiglia, la facilitazione dell’accesso ai trattamenti non

medici, il potenziamento degli effetti dei trattamenti non medici, la prevenzione

di comportamenti auto e etero-aggressivi, il trattamento di manifestazioni

collaterali e associate in comorbidità. Non avendo ancora dati sufficienti su

trattamenti prolungati in età evolutiva, l’indicazione all’utilizzo del farmaco è

quella di impiegarlo all’interno di cicli terapeutici definiti, con l’obiettivo di

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invalidanti, o con l’obiettivo di facilitare la mobilizzazione del quadro in alcune

fasi critiche dello sviluppo del bambino. [9]

La molteplicità fenomenica del disturbo autistico e le scarse conoscenze circa la

patogenesi di tale disturbo giustificano i molteplici tentativi terapeutici con

sostanze farmacologicamente anche molto diverse tra loro, di cui si è cercato di

volta in volta di sfruttare l’attività specifica su un sintomo. Le indicazioni del

farmaco non devono però basarsi solo sui comportamenti o sintomi, ma devono

prendere in considerazione i diversi nuclei psicopatologici. Il trattamento

farmacologico deve quindi essere preceduto da una attenta analisi funzionale del

disturbo, che evidenzi i nuclei bersaglio, che possono essere molto diversi nei

vari soggetti anche con sintomatologia apparentemente sovrapponibile. Bisogna

inoltre tener presente che le risposte ai farmaci sono molto differenziate nei

singoli casi, e su queste influiscono anche l’età cronologica, il funzionamento

cognitivo ed eventuali componenti neurologiche conclamate.

Al momento non c’è un farmaco che si è dimostrato efficace in tutti i casi di

autismo e resta ancora da provare la reale incidenza del trattamento

farmacologico sulla storia naturale del disturbo autistico. [9]

Sono stati descritti buoni risultati ottenuti con gli antipsicotici atipici per

l’aggressività, il comportamento autolesionistico o l’attacco d'ira; con gli inibitori

selettivi del re-uptake della serotonina (SSRI) per l’ansia e per i comportamenti

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Uno studio pubblicato sulla rivista Psychiatry and Clinical Neurosciences ha

esaminato le esperienze degli psichiatri giapponesi di bambini ed adolescenti

nella prescrizione di farmaci per l’aggressività nei pazienti con ASD/ADHD. [42] Si

ritiene che i comportamenti aggressivi, che sono molto comuni nei bambini

affetti dal ASD, potrebbero essere influenzati non solo dai sintomi della malattia,

ma anche dall’età, dal QI e da molti altri fattori. Al momento del sondaggio solo

tre farmaci psicotropi erano stati approvati in Giappone: metilfenidato e

atomoxetina per il trattamento di bambini con ADHD, e pimozide per il

trattamento di problemi comportamentali nei bambini con ASD o disabilità

intellettiva. L’85% degli intervistati (488/571) aveva prescritto farmaci per il

trattamento del ASD/ADHD in età pediatrica e adolescenziale. Tra questi

intervistati, il 61.3% (299) avevano prescritto farmaci psicotropi per trattare

l’aggressività in questi pazienti e invece il restante 38.7% (185) non li aveva

prescritti. I farmaci più comunemente prescritti erano il metilfenidato (MPH) nel

46.1%, seguito dalla atomoxetina (ATX) nel 34.1%, farmaci antipsicotici nel

13.4%, farmaci antidepressivi nello 0.6% e altri farmaci nel 5.8%. (figura 9). [29]

Tra i farmaci antipsicotici, il risperidone e l’aripiprazolo sono quelli che hanno

ricevuto l’approvazione dalla FDA statunitense per il trattamento dell’irritabilità

e agitazione nei bambini con ASD. Gli antipsicotici sono spesso prescritti anche se

mostrano notevoli effetti collaterali associati alla sindrome metabolica. Pur

conoscendo questo rischio, il loro uso è piuttosto alto, non solo negli Stati Uniti

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Ad oggi, gli unici farmaci approvati dalla FDA nel trattamento dei sintomi in

pazienti con ASD sono il risperidone (composto 1, figura 10) e l’aripiprazolo

(composto 2, figura 10), entrambi usati per trattare l'aggressività,

l’autolesionismo, e i gravi capricci. Il risperidone è generalmente ben tollerato,

con assenza di effetti collaterali gravi come quelli extrapiramidali o le

convulsioni, mentre sono frequenti effetti collaterali minori come una lieve

sedazione, aumento dell'appetito, affaticamento, vertigini e sonnolenza. Inoltre,

questo farmaco causa anche altri effetti collaterali legati ad alterazioni

metaboliche, come l’aumento dei parametri antropometrici e metabolici, come

l'indice di massa corporea e la circonferenza della vita, e l’aumento dei livelli di

prolattina nel siero. [43] L’aripiprazolo ha effetti simili ma mostra effetti

Figura 9 – Il grafico (a) mostra le percentuali degli intervistati che hanno considerato la terapia farmacologica per trattare l’aggressione nei bambini affetti da ASD/ADHD, mentre il grafico (b) mostra quelle che non hanno considerato la terapia farmacologia per l’aggressione. In entrambi i grafici, la parte bianca indica la percentuale di coloro che non hanno considerato mai la terapia farmacologica.

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collaterali più lievi che comportano aumento di peso, stanchezza, sonnolenza,

sintomi gastrointestinali e irrequietezza motoria.

Prima dell'approvazione di questi due composti, la clozapina, agente

antipsicotico di seconda generazione, è stata usata per l’aggressione e gli accessi

d'ira, ma ha un uso limitato a causa dei problemi di sicurezza ematologica. Anche

lo ziprasidone ha mostrato alcuni effetti benefici che hanno come target

l'irritabilità nei pazienti con ASD, senza alcun significativo aumento di peso o altri

effetti negativi. [44]

L'SSRI (inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina) fluoxetina

(composto 3, figura 10) ha mostrato vari potenziali benefici, tra cui riduzioni dei

rituali, comportamenti stereotipati e ripetitivi nei pazienti con ASD. Tuttavia,

questa molecola produce effetti collaterali come disinibizione, ipomania,

agitazione e iperattività. Inoltre, i farmaci escitalopram (composto 4),

fluvoxamina (composto 5), paroxetina (composto 6) e sertralina (composto 7)

(figura 10) mostrano gli stessi potenziali benefici e gli stessi effetti negativi della

fluoxetina. Una recente review ha riportato le prove limitate dell'efficacia degli

SSRI negli adulti. [45]

Gli antidepressivi triciclici come l’imipramina (composto 8), la nortriptilina

(composto 9), la clomipramina (composto 10) o la tianeptina (composto 11)

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comorbidità nei pazienti con ASD, però sono emerse prove limitate e discordanti

riguardo entrambi gli effetti, sia terapeutici che collaterali, di questi farmaci.

Figura 10 – Farmaci antipsicotici e antidepressivi che attualmente sono utilizzati nel trattamento farmacologico per ASD.

È stato proposto che gli anticonvulsivanti possano essere efficaci nel trattamento

dell'irritabilità e dei modelli ripetitivi nel comportamento nei bambini con ASD.

Tuttavia, lamotrigina (composto 12) e levetiracetam (composto 13) (figura 11)

non hanno mostrato efficacia nel miglioramento del ASD. D'altra parte, il sodio

valproato (composto 14) (figura 11) è risultato efficace nel trattamento

dell'irritabilità e dei modelli ripetitivi di comportamento nei bambini con ASD.

[46]

Poiché in alcuni individui con ASD sono stati descritti dei deficit nella funzione

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dell’acetilcolinesterasi come rivastigmina (composto 15), donepezil (composto