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Trattato del Comune di Genova con Abd-Allah, figliuolo e succes-

pag. 6

sore del precedente (3).

In nom e del Dio clem ente e m isericorde. B enedica Id dio ai Profeti tu tti q u a n ti e lor d ia pace.

S c rittu ra d e lla co nciliazio ne , accordo e convenzione o rd in a ti

(*) Id«m. Su la frase coranica contenuta in questo luogo si vegga il passo simile del diploma seguente, pag. 605 nel quale è più estesa la citazione.

(l) Manca nell’ originale il vocabolo m in h u che si legge nella 1.» edizione.

(3) Il diploma autentico in pergamena, serbato nello Archivio di Genova

(Trattati e materie politiche: Mazzo II) ha il testo arabico ed una parafrasi la tina interlineare. L’ originale somiglia perfettamente a quello del 1181, si pei caratteri, che pei segni e per l’ ortografia.

Testo e parafrasi furono pubblicati dal Sacy, op. cit. pag. M e segg.; 1’ uno e l’ altra, riveduti su l’ originale, si ristampano adesso, in questo volume, nel quale io aggiungo la versione italiana. Il testo è stato confrontato come il pre­ cedente e dal riscontro si vede che anche di questo il Sacy ebbe in mano una

cattiva copia, come per altro si poteva argomentare dalla nota (') eh’ egli messe in pie’ della pag. 17, confessando: « J’ignore si cette faute estdans l’ori-

( COI )

in perfettissim o a tto e s tra m e n to , i q u a li assente con la b e n e d i­ zione del S om m o Iddio e col [divin] favore di L u i — e h ’ Ei sia lod ato — s tr in g e , co n v alid a e co n fe rm a [da u n a parte] l ’ illu s tr is ­ sim o e m ir , l ’ e roe, u n ic o , o ttim o , A bu-M oham m ed-A bd-A llah- ibn-Ishàk-ibn-M oham m ed-ibn-Ali — che Id dio p e rp e tu i la su a po ssan za, lo faccia c o n tin u a re n e lle sue p ro s p e rità e g li d ia v it­ to ria — e [dall’ a ltr a parte] l ’ illu s tr e am b asciato re N iccolò Lec- canozze — che Id dio lo favorisca e g li ag e v o li il [co m p im e n to d e lle opere] che a L u i sieno p ia c e n ti ed accette — s tip o la n te a n o m e d e ll’ arcivescovo, de’ c o n so li, d e g li a n z ia n i e de ’ m a g ­ g io r e n ti che te n go n o il potere su p re m o n e l po polo d i G eno va e d i t u t t i g li a ltr i n o ta b ili e p o p o la n i d i essa c ittà — d e ’ q u a li Id dio conservi sem pre 1’ o n o ranza [accom pagnata dal] suo san to tim o re .

Il q u a le am b asciato re è g iu n to adesso con u n a le tte r a d e ’ m e ­ d e sim i [Genovesi], la q u a le p o rta che l ’ h a n n o in c a ric ato d i [trat­ tare] t u t t i lo r ne g ozi e 1’ h a n n o c o s titu ito p le n ip o te n z ia rio p e r

jl [assentire] t u t t i i d ir itti e i do ve ri [che lo ro tornano] e d ar

g u a r e n tig e d e lla presente concordia ( ') tr a le d u e p a r ti e

ginal ». E 1’ errore non era sol quello, occorrendone anche degli a ltri nei luoghi seguenti :

Edizione del Sacy pag. 14 lin. 3 Edizione nostra pag. 6 lin. 5

» » 15 » 19 » » 8 » 5

» » 16 » 5 » » — » 14

» » — » 18 » » 9 » 13

» » — » 19

» » 17 » 3 » » 10 » 3

l.a parafrasi latina ristampata la prima volta negli A m d e lla Società L i g u r e eli S t o r ia P a t r i a, I. 3S2 segg. si troverà a suo luogo nella seconda parte di questo

volume.

(*) Uso qui questo vocabolo non per significare p iù precisamente la natura del­ l’ atto, ma per ricordare che nel testo v’ ha qui un altro sinonimo diverso da quelli adoperati nel diploma stesso e nel precedente per designare sempre la stessa cosa. In diritto i Musulmani non poteano stipolare che tregue co’ C ri­ stiani; in fatto faceano e fanno sempre con essi, secondo le condizioni politiche,

^ accordi non meno intim i nè men durevoli che con a ltri Musulmani. E i loro se-

p ag . 7

L

u lt im a r la in g u isa che ne ris u lti p ie n a o b b lig a z io n e d a ll’ un o e d a l l ’ a ltro lato ( ' ) , piacendo a Dio glorioso e possente.

D onde l ’ illustrissim o e m ir Abu-M oham m ed-Abd-Allah-ibn-Ishàk- ibn-A li — che Iddio 1’ a iu ti e g li d ia v itto ria — e 1’ illu s tre a m b asciato re Niccolò — che Iddio lo favorisca — v ic a rio (2) dei Genovesi ricordati di sopra — i q u a li Iddio secondi a l [com pi­ m e n to d e lle opere] che a L ui sieno accette — h a n n o fe rm a ta la pre se nte tre g u a con a n im o sincero, scevro di o c c u lti [fini] e di [sinistri] d is e g n i, con p u r ità di p rop onim e n ti e d ’ in te n z io n i, e con [la clausola d i) g iu ra re inn an zi il Som m o Id d io i santi p a tti s tip o la ti in questa scrittura.

L ’ illu s tris s im o e m ir Abu-Mohamm ed-Abd-AlIah-ibn-Ishàk-ibn- M oham m ed-ibn-A li — che Iddio 1’ a iu ti e g li d ia v itto r ia — pro­ m e tte p e l presente accordo a ll’ illu stre am basciatore N iccolò ed a ’ su o i c o m m itte n ti l ’ arcivescovo, i consoli e tu tti i Genovesi — che Id d io l i favorisca [ispirando loro il santo] suo tim o re — che nes­ s u n o [abitatore] de’ suoi Stati quali essi sono (3) — che Iddio li g u a r d i — assalirà g li S tati di Genova [nè recherà a quelli] in ­ g iu r ia n è danno; e che da nessuno de’ suoi c o m b a tte n ti (4) e de’ suoi u o m in i adoperati ( 3) in qualsivoglia delle sue espedizioni

gretarii, per pompa e vezzo di stile, appiccicavano a cotesti trattati tutte le de­ nominazioni fornite dalla doviziosissima lingua arabica, e senza scrupolo usavanle come sinonimi, ancorché il significato radicale, ed anche il legale e quel del- 1' uso, fossero ben diversi.

(') Si vegga la stessa frase qui innanzi a pag. 595 nota 3.

(3) Il vocabolo usato nel testo, suona proprio cosi, e non è meno insolito in arabico che in italiano, trattando d' un ambasciatore.

l3> Io credo che Abd-Allah non fosse ubbidito in tutte le isole Baleari. Si r i­ scontrino i testi che ho citati a questo proposito nella Prefazione ai D ip lo m i arabi del R. A rc h iv io F io re n tin o , pag. XXXVI, nota 6.

(4) Forse qui ha il significato di corsali, come si é avvertito a pag. 596 nota 3. (■’) Rendo con questo il vocabolo m ìte se rre f, che nel presente luogo del testo e messo come participio, non già sostantivamente sì come l’ abbiam visto nel

diploma precedente, pag. 2 e 3 del testo arabico e 596 della traduzione italiana. Del resto si vegga la nota 2 nella citata pag. 596.

sarà tatto o ltra g g io ad essi [Genovesi] in m are n è in te rra . I co n fin i de' d e tti [Stati di G enova corrono] da S a n ta M a r g a r ita e Caneva infin o a lla p u n ta del Corvo. [Prom ette inoltre] che nes­ suno di q u e lli [com battenti ed u o m in i suoi] c o m m e tte rà a tto ostile contro le n avi d i essi Genovesi d o v u n q u e si trovassero n e ’ loro v ia g g i di S p a g n a , d e lla costiera d ’ A frica e d ’ a ltr i p a e s i: e che non p o trà senza colpa ( !) alcun o [de’ d e tti c o m b a tte n ti ed u o ­ m in i suoi] dare a iu to a ltr u i contro essi [Genovesi] con la p e r ­ so n a, nè con d e tti, nè con d a n a r i, nè con p re p a ra m e n ti [da guerra], nè con fa tti, nè con n a v i , nè con opere. P ro m e tte [inoltre che i Genovesi] non sieno im p e d iti d i [ricuperare g li a v a n z i di] loro n a u fr à g i e ciò che il m are ne g itti a r iv a ; e loro p e rm e tte di prendere a nolo [gente o b arch e ], q u a n te vo lte il b r a m in o , per cavar fu o ri ciò che r im a n g a n e l m are.

Il m edesim o [emir] — che Iddio lo a iu ti — h a concesso ad essi [Genovesi] per sua m a g n a n im ità , e per sua b o n tà e special cura li h a p r iv ile g ia ti in q u e s to , che a rriv an d o a M aiorca — la q u a le D io g u a r d i — a lc u n di loro v ia g g ia to r i, pro v v e n ie n te da qual- sifosse paese o re g io n e e in d irizza to a qualsifosse c a m m in o , non sia soggetto per questo a veruno b a lze llo ( 2) , e sia tr a tta to in tu tte le sue faccende n e l m odo e m a n ie ra p iù o n o re v o le ; che [i Genovesi] possano alb e rgare n e l fondaco che loro piaccia di scegliere per d im o ra e [usare] il b ag n o e il forno u n a v o lta la se ttim a n a , per b ag n arsi e cuocere [il pane].' Lor h a d a ta in o ltr e , in segno di onoranza eh’ e g li — cosi Dio 1’ a iu ti — rende a lo r m e r ito , e d i to lle ran za [usata] in g ra zia d i lo r lo d e v o li p o r­ ta m e n ti , la licenza di partecipar n e lla chiesa a l c o m p im e n to [de’ riti] d i loro re lig io n e.

(>) Literalmenle : non sarà tenuto buona (azione) l’ aiuto ecc. Questo patto manca nella parafrasi latina.

(,*) Cosi secondo la lezione proposta dal Sacy, la quale risponde al d r ic t u m

della parafrasi latina. La lezione del lesto significa « rovesciato, prepostero, assurdo »; ond’ è erronea evidentemente.

( 603 )

p ag . 8

\

Ed [ a ll’ incontro] l ’ illu s tre am basciatore Niccolò — che Id d io 10 favorisca — e , per fatto di l u i , i suoi c o m m itte n ti ric o rd a ti di sopra [cioè] l ’ arcivescovo, i consoli e tu tto il p o p o lo d i G enova — che Iddio li secondi [al com p im e n to d elle opere] che a lu i siano a c c e tte — hanno promesso a l l’ illu strissim o e m ir A bu-M oham m ed- Abd-Allah-ibn-Ishàk-ibn-Mohammed-ibn-Ali — • che Id d io l ’ a iu ti e g li d ia v itto ria — che non arm e ra n n o le g n i a d a n n o d i a lc u n o de ’ paesi d i esso [emir], nè presteranno a iu to c o n tro q u e lli ad a lc u n o nem ico dei m e d esim i p a e s i, con d e t t i, nè con f a t t i , nè con d a n a r i, nè con p e rso n e , nò con p re p a ra m e n ti [da g u e i ra ] , nè con n a v i, nè con opere, e che nessuno a b ita to re d e ’ paesi di esso [emir] riceverà in g iu r ia nè danno da a lc u n o d i essi [Geno­ vesi] , nè d elle loro ciurm e (*) nè di loro c o m b a tte n ti ( 2) in gale e ed a ltr i le g n i, in te rra , nè in m a r e , nè in lu o g o che pag. 9 fosse di q u a ls iv o g lia paese. Che se alcun ab ita to re d e g li S ta ti di

G enova v ia g g i in navi di nem ici de’ paesi d i esso [emir] mossi [effettivamente] a danno, di que’ p a e s i, c o s tu i, q u a n d ’ ei sia pre so, sia tratta to come g li stessi nem ici e cada so p ra di lu i lo. ste rm in io (3) m inacciato a quelli.

[Le d u e p a rti contraenti] costituiscono per q u e sto tra tta to u n ’ o b b lig azio ne u g u ale d ’ am bo le p a r ti, con p e rfe tta re cip ro ­ c ità e p a rità di condizioni, ed un [assoluto] im p e d im e n to d ’ o gni

( ‘) L a voce m oteserrcf, è qui usata sostantivamente. Si vegga la nota 2, alla pag. 596.

(a) Si vegga la nota 3 a pag. 596.

(3) 11 testo ha is t ls d l, che vuol dir l’ atto di sradicare, spiantare, esterminare. Questo vocabolo mi è occorso in un trattato arabico di Firenze con Tunis dato

11 1145 (D iplom iecc,. pag. 173), nel quale significa manifestamente « confiscar tutto

l’ avere », poiché si minaccia questa pena, insieme con quella di morte, a’ pirati

toscani che offendessero i Musulmani. Il qual significato 6 confermato dal patto

aggiunto nello stesso articolo, cioè che i Fiorentini, non potendo avere nelle mani il colpevole, prendessero tutte le sue sostanze e sì le mandassero a Tunis.

Nel presente diploma mi sembra evidente che V istlsd l significhi la doppia

pena della morte e della confiscazione, quella che risultava dal diritto pubblico de’ tempi.

cosi, che possa nuocere a ll’ u n a o a ll’ a ltr a d e lle d ue p a rti o far dispiacere a g li u n i o a g li a ltri.

L ’ illu s tre am b asciatore Niccolò Leccanozze — che D io lo fa ­ vorisca — h a d ich ia rato o b b lig a to rio p e ’ suoi c o m m itte n ti, [cioè] 1’ arcivescovo, i consoli e tu tto il popolo d i G enova — che D io li favorisca — [tutto] ciò che si co n tie ne n e l presente tr a tta to stip o lato e pace stab ile e ra ffe rm a; [la q u a le o b b lig a z io n e è fatta] secondo la com m issione [data] ad esso [Niccolò] n e lla le t­ te ra lo r o , la c o n fe ritag li a u t o r i t à r i prestare g u a r e n tig e , [la dichiarazione] di accettare o g n i suo fa tto e di tenersi v in c o la ti d a lle sue opere e p a r o le , e il [fatto d i averlo] creato p le n ip o ­ te n zia rio loro in questo n e g o z io , e d i a v e rg lie n e d a to a tto s ti­ p o la to e confe rm ato : [la q u a le d ich ia razio n e 1’ am b asc ia to re h a fatta] dopo avere ascoltato tu tto il co n te n u to del presente [ tra t­ tato] s p ie g a to g li n e lla sua lin g u a a p a ro la a p a r o la , in g u is a eh’ e g li ne intendesse c h ia ra m e n te ciascun c a p ito lo , e nessuno g lie n e rim a ne sse o cculto.

[Indi 1’ e m ir e 1’ am b asc ia to re suddetti] h a n n o assegn ato a q u e sta p ie n a co n ciliazio ne e tr e g u a fe rm a e sc h ie tta il te rm in e d i v e n ti a n n i i q u a li si co n te ran no d a l m ese d i g iu m a d i se­ condo, co rrispo ndente a ll’ agosto d e ll’ a n n o c inq ue ce n to ttanta- q u a ttro (1 1 8 8 ), n el q u a l te rm in e a v rà corso la pace fe rm a ta e a v rà v ig o re la g u a r e n tig ia de ’ p a tti.

Ed h a n n o g iu ra to per le a n im e l o r o , in n a n z i q u e l D io e h’ è Solo e che è O ttim o tra i t e s t im o n ii, di osservare questo tr a tta to ed h a n n o b a ttu to destra [a destra] p r o m e t­ te n d o col [sacramento] p iù forte che u o m a b b ia d ato m a i in q u a ls iv o g lia credenza e r e lig io n e , che q u esta pace sa rà os­ servata c o m p iu ta m e n te , n e l m odo p iù lodevole e con la p iù schietta le a ltà e [buona] in te n zio n e . « C hi v io le rà [questo accordo] tr a d irà 1’ a n im a sua p ro p ria ; e ch i c o m p irà i [patti] g iu r a ti in n a n z i a D i o , si che noi g li d arem o g r a n g u id e r ­

( G 05 )

pag. io

do n e » (*). I [suddetti] h a n n o costituito Iddio a v ig ile sopra lo ro [azioni] e basta che Iddio sia testim one e te n g a il conto (2).

Sono [state fatte di questa scrittura] due copie , con 1 a iu to di D io e h ’ ei sia lodato. Avvi la p o s tilla « Leccanozze » a l suo posto (3); e sta bene la d a ta s c ritta v i, cioè g iu m a d i se con d o , corrispondente a ll ’ agosto d e ll’ anno c in q u e e e n to tta n ta q u a ttro .

(S o scritta con 1 ' ’alàma) R e g g e o g n i] c o s a I d d i o g l o r i o s o e P O SSE N T E ( 4).

I I I .

Estratto dalla Cronaca di Kelaun sultano d’ Egitto e trattato di