• Non ci sono risultati.

Un cambiamento di paradigma: la Networked Sociability

2. Le tre rivoluzioni e il nuovo paradigma sociale: l’avvento del

2.1. Tre rivoluzioni non silenziose: società, internet e mobile

2.1.4. Un cambiamento di paradigma: la Networked Sociability

Partendo da Simmel e arrivando alle più recenti tecnolo- gie della comunicazione si è tentato di ricostruire rapida- mente, in una logica di contingenza, il ruolo che le tre rivolu- zioni hanno avuto sulla struttura sociale e sulle forme di re- lazione fra individui. I media e le tecnologie della comunica- zione più in generale non hanno innescato cambiamenti sulle capacità relazionali degli individui, ma piuttosto hanno lavo- rato su un contesto sociale già mutato da fattori endogeni alla società quali: rivoluzione industriale, forme di produ- zione e consumo, progressivo abbandono delle campagne, nascita delle metropoli, etc. L’evoluzione di Internet e del Mobile si collocano in un momento successivo. Essi rico- prono il ruolo di amplificatori e acceleratori di mutamenti,

80

che già erano in atto, sulle forme di relazionalità nella società contemporanea.

Forme di relazionalità che vengono definite networked so- ciability, ovvero «socialità basata sui network»:

«La cultura dell’individualismo non conduce all’isolamento, ma cambia gli schermi della costru- zione di socialità nei termini di contatti sempre più se- lettivi e autodiretti. La nuova tendenza è dunque rap- presentata dall’emergere della socialità basata sui net- work. Il medium di questa forma di socialità può va- riare […] La questione non è a tecnologia, ma lo svi- luppo di network di socialità basati sulla scelta e l’af- finità, che rompono i confini organizzativi e spaziali della relazionalità» (Castells, 2008, op. cit., p.161).

Una tale affermazione, a parere di chi scrive, pone l’ac- cento su tre elementi cardine: 1. Le relazioni sociali si basano sulle scelte dell’individuo, scelte che investono il ruolo che essi ricoprono all’interno dei rispettivi network di riferi- mento, network che si possono definire di scelta. 2. Nell’ef- fettuare tali scelte l’individuo opera sul processo di costru- zione identitaria dando vita a quello che Thompson chiama progetto simbolico autoriflessivo (Thompson, 1998, p. 293) ovvero la capacità realizzare un racconto coerente della pro- pria identità. 3. A sua volta il progetto identitario si alimenta e costruisce sulle scelte relazionali compiute dall’individuo, mettendo in luce quanto l’identità sia fortemente investita dalla relazionalità.

Nel chiarire ulteriormente le caratteristiche peculiari del paradigma del networked individualism, Wellman le pone in comparazione con i caratteri che contraddistinguono la so- cietà basata sui gruppi:

81

Società centrata sui gruppi Networked individualism

Contatti all’interno di gruppi e tra

gruppi diversi Contatti tra individui

Contatti di gruppo Contatti uno-a-uno

Comunità di vicinato Comunità multiple

Legami locali Legami locali e di lunga distanza

Leghe di bowling Gruppi mutevoli di amici che giocano a bowling

Legami omogenei Legami diversificati

Legami in qualche misura non volontari

di affinità e vicinato Legami di amicizia volontari

Forte controllo sociale Debole controllo sociale / possibilità di passare a un altro network

Ampio spettro di capitale sociale all’in-

terno del gruppo Forme di ricerca diversificate di capitale sociale specializzato

Confini netti tra i diversi gruppi Confini permeabili con altri network

Gruppi ricreativi organizzati Network mutevoli di amici per svolgere attività ricreative

Spazi pubblici Spazi privati e online

Albi degli annunci Facebook e Twitter

Unità di lavoro focalizzate Organizzazioni Networked

Autarchia Globalizzazione, outsourcing

Tabella 2 - Dai gruppi ai network: un'analisi comparativa Fonte: Networked, il nuovo sistema operativo sociale, 2012, p. 65 Il perenne stato di connessione dell’individuo, incentivato dalla penetrazione del mobile, moltiplica le declinazioni identitarie dell’individuo stesso, chiamandolo costante- mente a rinegoziare la sua identità e lo spettro delle sue rela- zioni.

«La persona diventa un portale che attiva e disat- tiva, selettivamente relazioni con singoli soggetti o con parziali porzioni dei propri network relazionali. I network […] sono infatti, in misura crescente perso- nali. […] ciò che è messo in gioco, non è un’astratta

82

(quanto problematica) nozione complessiva di per- sona, quanto piuttosto i singoli ruoli che ciascuno di noi si trova a rivestire nei diversi contesti sociali in cui opera» (Comunello, 2010, p. 101).

Il networked individualism non prende le mosse da un in- dividuo isolato, anzi è proprio la costante attenzione alle re- lazioni (unita al perenne stato di connessione) che ne confi- gura l’agire sociale. Una sorta di iper-relazionalità che porta il soggetto a scegliere.

«Individualismo non significa atomizzazione, iso- lamento dell’individuo dagli altri individui e dalla so- cietà nel suo complesso. Si tratta piuttosto di ricono- scere le modalità in cui si dispiega una socialità cen- trata, in modo crescente, sul singolo, attraverso stra- tegie che si affiancano e si sostituiscono alle forme tra- dizionali» (ibidem).

A tal proposito, risultano quanto mai attuali i concetti espressi da Boccia Artieri, già nel 2004, quando definisce la comunicazione come un vero e proprio luogo. In particolare, egli si interroga sul modo in cui l’evoluzione mediale contri- buisca ad evolvere il rapporto individuo/società. L’autore de- finisce il rapporto fra media e società come una co-evolu- zione in cui non si tratta di definire “chi influenza chi” ma di comprendere che:

«La comunicazione nel rivelare la forma sincro- nica di un’evoluzione tra media e società ci consente di dire che dietro al fatto concreto, dietro alle cose, dieto ai corpi, c’è qualcosa di più […]. C’è l’emergere di complessità e contingenza intesi come un orizzonte di riferimento ineliminabile fatto di altre possibili combinazioni selettive che costituiscono uno sfondo di “possibili altrimenti” che si fa concreto» (Boccia Ar- tieri, 2004, p. 18-19).

83

In questa prospettiva, l’orizzonte evolutivo individuale, ma soprattutto sociale, si fa sempre più atomizzato, nell’ac- cezione in cui i nodi della rete sono chiamati costantemente a scegliere.

2.2. I Social Media: tra piattaforme e pratiche d’uso