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Prevenzione: una sfida possibile

3.4 Una prevenzione efficace

Quando si affrontano temi di questa portata e ampiezza, non ci sono soluzioni facili e univoche; il primo passo verso il cambiamento, per rallentare e invertire l’aumento dell’obesità infantile, è sicuramente l’acquisizione della consapevolezza del problema.

40 È importante quindi informare correttamente e aumentare così la consapevolezza di ogni persona, attuando ampi piani di intervento a medio-lungo termine, comprensivi di livelli più generali fino a quelli sempre più individualizzati, che coinvolgano più soggetti (multi-stakeholder) in azioni congiunte tra governi e settore privato, volte ad aiutare a modificare significativamente e in modo permanente le scelte e i comportamenti delle persone (Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN), 2012) (Todisco, 2012).

Oggi gli interventi di prevenzione primaria sono sempre più orientati verso il modello di promozione della salute che risulta essere più efficace soprattutto nell’aumentare le abilità e nel potenziare le capacità individuali empowerment10

(Cuzzolaro, 2010).

Un programma di prevenzione può essere definito tanto più efficace11 quanto maggiormente viene diffuso il concetto di uno stile di vita salutare.

L’efficacia di tali interventi sarà evidenziata da una ridotta incidenza di nuovi casi, nei soggetti partecipanti al programma rispetto a coloro che non hanno partecipato.

Per ottenere informazioni utili per impostare un intervento preventivo efficace è indispensabile utilizzare un sistema di sorveglianza che monitorando la popolazione, permetta di descrivere accuratamente l’andamento della malattia e dei fattori di rischio. In questo modo è possibile realizzare un preciso intervento di prevenzione e osservarne in seguito i cambiamenti apportati (Ministero della Salute, 2018).

L’idea di fondo dei programmi di prevenzione è che dovrebbero essere condotti a vari livelli, e questo porta a spostare l’attenzione sul creare degli interventi coordinati e continuativi che coinvolgano in misura maggiore i principali luoghi della formazione identitaria: la famiglia e la scuola (Dalla Ragione, 2007-2008).

Tali programmi devono interessare primariamente i preadolescenti, insieme al coinvolgimento attivo delle figure adulte che interagiscono primariamente con loro, in modo da avere una struttura sociale di supporto (Dalla Ragione, 2007-2008) (Dalle

10 Seguendo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, possiamo dire che la parola empowerment indica il potenziamento della capacità di affrontare situazioni difficili, della capacità di modulare emozioni ed impulsi, affrontare e gestire situazioni complesse e scelte problematiche, il miglioramento dell’autostima e la capacità di critica nei confronti della pressione mediatica (Media-Literacy).

11 Secondo il WHO (2005) nella valutazione degli studi sulla prevenzione, riportati in letteratura, è importante distinguere tra efficacy ed effectiveness, cioè tra la capacità di un intervento di ottenere gli effetti auspicati in condizioni controllate (efficacia sperimentale) e la capacità di ottenere gli stessi risultati anche nell’ambito di un contesto non controllato (efficacia nella pratica).

41 Grave R. , 2013). Intervenire durante l'età evolutiva è di fondamentale importanza, perché ci dà inoltre la garanzia di risultati migliori e duraturi, soprattutto in tema di prevenzione dell’obesità.

Bisogna informare ed educare in primo luogo i genitori a seguire, gli insegnanti, il personale di strutture e società sportive (allenatori, educatori, accompagnatori), i pediatri ed i medici, cioè tutte quelle figure di riferimento che entrano in contatto con i bambini lungo tutto il loro percorso di crescita (Todisco, 2012).

Una prima azione di intervento deve essere fatta quindi a livello della famiglia, il cui coinvolgimento nei programmi di educazione alla salute è di fondamentale importanza, visto lo stretto contatto con il bambino. L’ambiente familiare, funge da modello per il bambino stesso, durante il suo sviluppo e può rappresentare lo scenario che predispone allo sviluppo di obesità e Disturbi Alimentari ma anche che contribuisce alla loro prevenzione (Todisco, 2012).

Il ruolo dei genitori diventa quindi molto importante, perché sono proprio loro a dover dare il buon esempio e garantire un ambiente di crescita sereno e sano per i figli.

Evidenze riportate in letteratura suggeriscono che per ottenere un intervento di prevenzione maggiormente efficace sulle figure genitoriali è importante intervenire anche prima della nascita dei figli, durante il periodo prenatale (Della Bella, Mauri, Terraneo, & Tognetti, 2015).

La qualità dell’ambiente e della dieta materna unite ad un corretto stile di vita durante la gravidanza hanno un’influenza determinante per la salute futura del nascituro, l’educazione del gusto e delle sue future preferenze alimentari (Barzanò, 2016).

Oltre alla famiglia, bisogna coinvolgere la scuola dove attualmente vengono svolti la maggior parte dei programmi di prevenzione. La scuola rappresenta un luogo prioritario d’incontro dei giovani in cui le relazioni sociali che si realizzano tra coetanei possono aiutare nella diffusione di corrette conoscenze e di comportamenti salutari (Istituto Superiore di Sanità - Ministero della Salute, 2008).

Inoltre, la scuola rappresenta un canale idoneo per contattare i genitori, coinvolgendoli nelle iniziative di prevenzione che li riguardano e favorendo occasioni in cui adulti e ragazzi si possono trovare a confronto (Rampelli, 2010).

42 I risultati ottenuti dai programmi scolastici analizzati, permettono di suggerire a chiunque sia interessato ad approfondire i temi della prevenzione, alcune considerazioni base, da cui partire per la realizzazione e l’ottimizzazione di nuovi programmi preventivi:

• Gli interventi dovrebbero maggiormente indirizzarsi verso la promozione della salute;

• Gli incontri devono essere inseriti facilmente nel contesto dell’orario scolastico con lezioni di durata non superiore ai 60 minuti e dovrebbero adottare una strategia informativa che utilizza il dialogo e le discussioni aperte;

• I conduttori dei programmi devono essere preparati adeguatamente ed in maniera esaustiva prima d’iniziare l’intervento;

• Il programma deve essere precedentemente redatto in dettaglio su un manuale per facilitarne il monitoraggio della fedeltà e la divulgazione;

• È consigliabile (per verifica dell’efficacia), usare un gruppo di controllo che non sia stato scelto nella scuola in cui è applicato l’intervento di prevenzione; • I programmi dovrebbero utilizzare misure di esito qualitative e quantitative per

valutare gli esiti primari e secondari che si desiderano raggiungere e anche la possibile comparsa di effetti negativi;

• Gli interventi devono essere continui e prolungati, con un follow-up a medio e lungo termine (Dalle Grave R. , 2013).

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Capitolo 4

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