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Capitolo 5. Attività svolte con l’ausilio delle attrezzature portatili

5.1 Le utilizzazioni forestali

Le utilizzazioni forestali sono una branca delle attività professionali e delle Scienze Forestali che riguardano le metodologie di lavoro applicate ai boschi e alle piantagioni, per passare dalla pianta in piedi, ai suoi assortimenti ed alla loro raccolta.

La finalità principale delle utilizzazioni è quella di applicare le regole selvicolturali per garantire la continuità ed il miglioramento delle condizioni dei boschi e quindi dell’ambiente. Gli obiettivi generali sono:

Ö conseguire e conservare gli equilibri ecologici nella biodiversità; Ö prevenire gli incendi;

Ö raccogliere il materiale legnoso;

Ö migliorare le condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza di chi attua le pratiche selvicolturali.

Per quanto riguarda l’ultimo aspetto sopra citato, la normativa vigente obbliga tra l’altro i costruttori e i datori di lavoro a fornire macchine, strumenti e vestiario che, abbinati

alle informazioni e agli studi tecnici ergonomici, permettano un lavoro meno faticoso e meno suscettibile a causare malattie professionali, e quindi globalmente più sicuro.

5.1.1 Le fasi delle utilizzazione forestali

Le utilizzazioni si suddividono nelle fasi di abbattimento e l’allestimento, di raccolta e di lavoro all’imposto. La prima fase, dopo l’abbattimento della pianta, prevede la sramatura, la sezionatura e la scortecciatura che può essere fatta manualmente o semimeccanicamente, oppure all’imposto, con grosse macchine operatrici.

La raccolta comprende invece il concentramento ed il successivo esbosco del legname. La prima operazione comporta la movimentazione dei tronchi dal letto di caduta alle vie di esbosco o direttamente alle strade, mentre nella seconda operazione il legname viene trasportato fino all’imposto.

I lavori svolti durante la terza fase, comprendono l’accatastamento del legname, il carico e lo scarico, l’allestimento manuale o meccanico nel caso che non sia stato fatto in bosco, la sminuzzatura, la scortecciatura meccanica e raramente, anche la preservazione del legno, attraverso trattamenti chimici.

5.1.2 Utilizzo della motosega in bosco

La prima fase dell’abbattimento di una albero, consiste nella determinazione della direzione di caduta e nell’eliminazione degli ostacoli che possono limitare o rendere pericolosa l’operazione. Per questo motivo andranno preventivamente eliminati rami bassi, cespugli e sassi dalla zona del colletto per un raggio di almeno 1÷2 m, creando inoltre due vie di fuga a circa 45°, all’opposto della direzione di caduta. Si provvederà anche all’eliminazione dei contrafforti basali degli alberi per prevenire danni al toppo basale (il più pregiato) durante l’abbattimento.

Ultimata la preparazione della pianta si deve valutare la zona di pericolo entro la quale non deve trovarsi alcuno, durante la caduta della pianta. Questa zona è

rappresentata da una superficie circolare con raggio doppio dell’altezza della pianta da abbattere (Figura 25). j Area di sicurezza k Abbattimento 1. Tacca di direzione; 2. Taglio di abbattimento; 3. Cerniera; 4. Direzione di caduta;

X. Area di sicurezza pari al doppio dell’altezza della pianta.

Figura 25 Abbattimento

Si procede quindi all’abbattimento che nel caso di piante con diametro al colletto inferiore a 20 cm si esegue con un solo taglio leggermente pendente verso la direzione di caduta. Nel caso la pianta presenti un diametro superiore, il taglio viene eseguito in più fasi successive. Inizialmente si effettua una tacca di direzione, costituita da due tagli di cui uno obliquo e uno orizzontale.

I due tagli sono ortogonali alla traiettoria di caduta ed hanno una profondità di circa 1/3÷1/4 del diametro del tronco. In genere si effettua prima il taglio obliquo e poi quello orizzontale che formeranno un angolo di 35°÷45°. Infine si esegue il taglio di abbattimento sul lato opposto del tronco, ad almeno 1/10 del diametro al disopra dell’altro taglio orizzontale. La zona integra tra la tacca ed il taglio di abbattimento è chiamata cerniera in quanto dirige la caduta della pianta. Il suo spessore è di almeno 1/10 del diametro.

L’abbattimento viene agevolato da accessori semplici ed economici di cui i più comuni sono i cunei e la leva di abbattimento che vengono inseriti nel taglio di abbattimento per sbilanciare la pianta verso la direzione di caduta.

Metodo a leva Metodo a pendolo

Figura 26 Sramatura

La sramatura consiste nel taglio dei rami rasente al fusto: a seconda del diametro dei rami vengono impiegate varie tecniche. Il metodo a pendolo (Figura 26) si applica ai rami con diametro inferiore ai 3 cm ed inseriti in modo regolare (conifere), mentre con diametri superiore ai 3 cm si impiega il metodo a leva (Figura 26).

1. punto ove eseguire il primo taglio; 2.punto dove eseguire il secondo taglio. Figura 27 Situazioni generanti la tensione all’interno del tronco

La depezzatura viene eseguita con tagli perpendicolari all’asse longitudinale del tronco. Se il fusto è piccolo e perfettamente appoggiato a terra non ci sono problemi di depezzatura, ma se il fusto è grosso si potrebbero generare tensioni all’interno del legno.

In questo caso si inizia il taglio nella parte compressa e si procede fino a circa 1/3 del diametro, quindi si attacca dalla parte opposta fino a far combaciare i due tagli (Figura 27).

5.1.3 Utilizzo del decespugliatore, in bosco e non

In ambito forestale i decespugliatori sono impiegati negli sfolli dei boschi nati da seme, per tagliare cespugli nonché per l’eliminazione delle piante infestanti. La macchina viene impiegata anche per il taglio di piante con diametro al colletto inferiore ai 6 cm, e la sua utilizzazione si rende agevole ed efficace qualora la copertura vegetazionale non superi il 20% della superficie di lavoro. Nell’abbattimento di piante arboree con il decespugliatore vanno rispettate alcune regole al fine di rendere il lavoro più sicuro e più produttivo. Qualora le piante abbiano un diametro al colletto non superiore ai 6 cm si effettua l’abbattimento con un solo taglio obliquo (Figura 14). Se invece i diametri sono maggiori di 6 cm, il taglio si realizza con tre incisioni, di cui i primi due laterali ed il terzo nella parte opposta alla direzione di caduta. Per l’abbattimento di piante con diametro superiore ad 11cm, dapprima viene fatta la tacca di direzione e successivamente il taglio di abbattimento alla stessa altezza del primo taglio (come con la motosega, Figura 28).

Tagli diametralmente opposti

1. direzione di caduta

Tagli diametrali visti frontalmente

Tacca di direzione e di abbattimento Figura 29 Abbattimento con il decespugliatore, per diametri superiori a 6 cm

Figura 30 Uso del decespugliatore in bosco