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V ERIFICHE EFFETTUATE PER ATTESTARE LA FUNZIONALITÀ DEI SISTEMI DI ALLARME E DI SICUREZZA

4   QUADRO RIASSUNTIVO DEI CONTROLLI E DELLE VERIFICHE ESEGUITE IN SEDE

4.3   V ERIFICHE EFFETTUATE PER ATTESTARE LA FUNZIONALITÀ DEI SISTEMI DI ALLARME E DI SICUREZZA

elettromeccaniche dell’impianto a conseguire i rispettivi risultati funzionali [lett. d) comma 8 art. 25 della L.R. n. 03/2000]

In merito alle verifiche effettuate per attestare la funzionalità dei sistemi di allarme-sicurezza e l’idoneità delle singole opere civili ed elettromeccaniche a conseguire i rispettivi risultati funzionali, lo scrivente ritiene che la loro descrizione non possa altro che essere affrontata in maniera congiunta, dettagliando queste stesse per singola tipologia di opera, apparecchiatura e/o impianto; sovente infatti alcune (molte) opere civili e/o elettromeccaniche costituiscono, di per se stesse oppure per equipaggiamento in dotazione, dei presidi ambientali e, più in generale, dei sistemi la cui funzionalità è quella di garantire la sicurezza e/o prevenzione nei confronti di eventi accidentali.

In tal senso, per l’avvio, ancorché in regime provvisorio, dell’attività di un impianto è essenziale verificare lo stato e l’efficienza dei presidi ambientali allo stesso asserviti; questa verifica è stata eseguita, per lo specifico impianto in discussione, in sede di collaudo degli stoccaggi, ossia durante i controlli e le verifiche che hanno portato alla stesura della “Relazione e certificato di collaudo delle aree di stoccaggio”, cui si rinvia per quanto riguarda:

- la verifica delle pavimentazioni e dei sistemi di captazione, raccolta e accumulo di acque meteoriche ed eventuali spanti/colaticci e più in dettaglio:

ƒ la verifica visiva della struttura delle pavimentazioni (sia scoperte che sotto-copertura), risultata idonea al sostegno ed alla movimentazione dei carichi nonché compatibile con l’esecuzione delle attività previste nel progetto;

ƒ la verifica visiva dell’integrità delle pavimentazioni sia coperte che scoperte (assenza di crepe e/o fessure passanti);

ƒ la verifica, sia visiva che mediante versamento di acqua (derivata da acquedotto), della sagomatura e della capacità di deflusso delle pavimentazioni scoperte, risultate idonee a confluire gli eventuali liquidi insistenti (assenza di ristagni e/o accumuli) nelle caditoie di captazione distribuite lungo la superficie stessa;

ƒ la verifica del collettamento dei liquidi ai sistemi di raccolta, mediante immissione di acqua nei sistemi che presidiano la pavimentazione (caditoie di captazione);

ƒ la verifica della presenza e consistenza di tutti i sistemi di captazione delle acque meteoriche a servizio dell’impianto e nello specifico:

- della rete di raccolta e regimentazione delle acque meteoriche di sgrondo dalla copertura del fabbricato centrale, costituita da,

- n.2 pozzi perdenti aventi teste pozzo installate dentro opportuni pozzetti di alloggiamento posati ad una quota inferiore al piano di calpestio del capannone e completamente sormontati (ed in parte anche affogata) dal massetto in cls armato della pavimentazione, raccordati direttamente, senza soluzione di continuità (senza pozzetti di connessione), mediante collettori sottotraccia (anch’essi realizzati e posizionati al di sotto della pavimentazione), ai pluviali della copertura, a loro volta incassati all’interno dei pilastri portanti la struttura,

- n. 4 pozzi perdenti aventi teste pozzo installate entro opportuni pozzetti di alloggiamento la cui copertura è a filo con la superficie scoperta pavimentata, coperta con chiusini sigillati mediante adesivo siliconico,

- dei sistemi di captazione, raccolta e gestione delle acque meteoriche scolanti dal piazzale e dalle altre aree coperte/tettoiate, nello specifico suddivisibili in n. 2 reti di captazione-convogliamento facenti capo ad altrettanti bacini scolanti, principale e secondario, di cui,

- uno, principale, di ampia estensione (pari a circa 6˙530 mq), costituito sostanzialmente dalla gran parte dell’area pavimentata posizionata sui lati nord, est e sud del sito (di superficie pari a 5˙770 mq, adibita a movimentazione mezzi e stoccaggio rifiuti ed M.P.S./E.o.W.) oltreché della copertura dalla tettoia lato nord-est (di superficie pari a 250 mq) e dalla copertura dell’edificio destinato ad uffici/servizi ed abitazione del custode (di superficie pari a 510 mq), presidiato da una batteria di caditoie e canalette grigliate di captazione (sulle pavimentazioni) oltreché grondaie (sulle coperture) raccordate ed afferenti ad un impianto di gestione delle acque meteoriche con suddivisione delle acque di prima e di seconda pioggia, entrambe convogliate ad impianti di trattamento dedicati prima dello scarico in pubblica fognatura (collettore acque nere di Via Volta);

- un altro, secondario, di modesta estensione (pari a circa 930 mq), costituito sostanzialmente dalla porzione ovest dell’area pavimentata (di superficie pari a 850 mq, adibita quasi unicamente al transito dei vettori) e dalla copertura della tettoia lato ovest (di superficie pari a circa 80 mq), presidiata da una batteria di caditoie di captazione raccordate ed afferenti alla linea di trattamento dedicata alla seconda pioggia proveniente dal bacino principale, prima dello scarico in pubblica fognatura (collettore acque nere di Via Volta);

- la verifica della presenza, consistenza ed allacciamento del nuovo impianto di gestione delle acque meteoriche di prima pioggia provenienti dal bacino principale (sezione di accumulo con decantazione/sedimentazione prolungata, sezione di disoleazione, sezione di ossidazione mediante insufflazione di aria, sezione di filtrazione in doppio stadio), con verifica attestazione di corretta installazione e messa in funzione della sezione di trattamento;

- la verifica della presenza, consistenza ed allacciamento dei sistemi esistenti (sezione di dissabbiamento/decantazione accelerata e sezione di disoleazione a coalescenza), dedicati alle acque meteoriche provenienti dal bacino secondario e alle acque di “seconda pioggia” provenienti dal bacino principale;

- la verifica della piazzola e dell’impianto di erogazione carburanti, con controllo dei presidi ambientali asserviti (pavimentazioni e sistemi di captazione, raccolta e collettamento di eventuali spanti oltreché di acque meteoriche di dilavamento).

Per quanto riguarda gli impianti elettrico e antincendio, invece, si ritiene che il collaudo previsto ai sensi della L.R. n. 03/2000 non debba contemplare specifiche verifiche volte a valutarne lo stato di efficienza;

vi è da considerare, infatti, che tali impianti non sono stati modificati a seguito della realizzazione del progetto e che tali operazioni (verifiche su impianti in essere) vengono regolarmente eseguite da tecnici abilitati, appositamente incaricati, che rilasciano peraltro specifica documentazione attestante la corretta funzionalità degli stessi, potendosi quindi limitare, in sede di collaudo, alla verifica della documentazione da questi ultimi fornita. La verifica in parola è stata eseguita, per lo specifico impianto in discussione, in sede di collaudo degli stoccaggi, alla cui documentazione si rinvia per quanto riguarda:

- la verifica della documentazione relativa all’impianto elettrico ed in particolare dell’attestazione di controllo messa a terra impianto elettrico e dell’attestazione di controllo messa a terra di eventuali masse metalliche.

- la verifica della documentazione relativa all’impianto antincendio ed in particolare del C.P.I rilasciato all’azienda e dell’esecuzione dei controlli periodici dei dispositivi antincendio e di allarme

Ing. Marco Selmo Relazione e certificato di collaudo funzionale Particolare attenzione, inoltre, deve essere dedicata a quelle apparecchiature e dotazioni tecnologiche che possono, per la loro stessa funzione, causare problematiche non indifferenti in sede di esercizio di un’attività di gestione rifiuti e fra queste, per quanto concerne l’impianto in discussione, sono senz’altro da annoverare la pesa e gli strumenti fissi e/o portatili di rilevazione radiometrica; anche in questo caso trattasi di dotazioni già in essere nell’impianto, di cui è stata verificata preliminarmente all’avvio dell’esercizio provvisorio, ossia in sede di collaudo degli stoccaggi (durante i controlli e le verifiche che hanno portato alla stesura della “Relazione e certificato di collaudo delle aree di stoccaggio”), è stata visionata la documentazione fornita dalle aziende installatrici ed in particolare:

- il certificato di corretta installazione del portale di rilevazione radiometrica, con attestazione di avvenuta calibrazione/taratura dell’apparecchio rilevatore (EXPLORANTIUM AT-900S);

- i certificati di corretta installazione delle pese, con rilascio di certificazione avvenuta calibrazione/taratura delle apparecchiature.

In ogni caso, per maggior sicurezza, in sede di collaudo funzionale è stato verificato il regolare funzionamento di queste dotazioni, come verificabile nel successivo capitolo 5, cui si rinvia per ogni opportuno approfondimento. Per quanto concerne la documentazione relativa al misuratore portatile (T98 SURCE FINDER) in dotazione all’azienda, in fase di aggiornamento all’atto della “Relazione e certificato di collaudo delle aree di stoccaggio”, (apparecchio avviato a verifiche di calibrazione/taratura) si rinvia al successivo cap. 5 ed all’Allegato 3 alla presente.

Discorso a parte, invece, merita di essere effettuato per i sistemi di raccolta - trattamento delle acque meteoriche asserviti alle aree scoperte pavimentate dell’impianto, che come detto sono suddivisi in:

- un sistema captazione e gestione (trattamento) delle acque meteoriche di prima pioggia provenienti dal bacino principale (primi 16,5 mm di pioggia insistenti sull’area presidiata), sistema che è stato modificato (dopo approvazione del progetto) con inserimento di un nuovo impianto di trattamento costituito da una sezione di accumulo con decantazione/sedimentazione prolungata, una sezione di disoleazione, una sezione di ossidazione mediante insufflazione di aria ed una sezione di filtrazione in doppio stadio, prima dello scarico delle acque (depurate) in pubblica fognatura (collettore acque nere di Via Volta);

- un sistema captazione e gestione (trattamento) delle acque meteoriche provenienti dal bacino secondario e delle acque di seconda pioggia (frazione successiva ai primi 16,5 mm di pioggia) provenienti dal bacino principale, sistema esistente, non modificato e costituito da una sezione di dissabbiamento/decantazione accelerata e da una sezione di disoleazione a coalescenza, prima dello scarico delle acque (depurate) in pubblica fognatura (collettore acque nere di Via Volta);

relativamente ai quali, come già detto, in sede di collaudo degli stoccaggi sono state verificate: la realizzazione e l’allacciamento delle opere, la corretta installazione e messa in servizio del nuovo impianto di gestione della prima pioggia proveniente dal bacino principale; il controllo della funzionalità effettiva, invece, è stato svolto, unitamente a quello di rispetto dei limiti allo scarico (dell’impianto), in sede di collaudo funzionale, potendosi quindi rinviare, per questi specifici aspetti, agli esiti delle verifiche dettagliate nel successivo capitolo 5.

Per quanto concerne, infine, l’idoneità delle opere civili, delle aree di stoccaggio, dei macchinari e delle apparecchiature di trattamento installate si rinvia a quanto già detto ai precedenti parr. 4.1 e 4.2..

4.4 Verifiche effettuate per attestare il regolare funzionamento dell’impianto nel suo complesso a regime di minima e di massima potenzialità [lett. e) comma 8 art. 25 della L.R.

n. 03/2000], l’idoneità dell’impianto a garantire il rispetto dei limiti di legge ovvero di quelli prescritti come condizione nel provvedimento di approvazione [lett. f) comma 8 art.

25 della L.R. n. 03/2000], l’esecuzione di campionamenti ed analisi sui rifiuti da smaltire o da recuperare, sui rifiuti prodotti, sui materiali recuperati, sulle emissioni e sugli scarichi, con specificazione dei valori, misurati all’atto del prelievo, delle variabili e dei parametri operativi [lett. g) comma 8 art. 25 della L.R. n. 03/2000]

Per quanto riguarda la descrizione delle verifiche effettuate per attestare:

• il regolare funzionamento dell’impianto nel suo complesso a regime di minima e di massima potenzialità;

• l’idoneità dell’impianto a garantire il rispetto dei limiti di legge ovvero di quelli prescritti come condizione nel provvedimento di approvazione;

• l’esecuzione di campionamenti ed analisi sui rifiuti da smaltire o da recuperare, sui rifiuti prodotti, sui materiali recuperati, sulle emissioni e sugli scarichi, con specificazione dei valori, misurati all’atto del prelievo, delle variabili e dei parametri operativi;

lo scrivente ritiene che, per sinteticità espositiva, queste stesse non possano altro che essere affrontate univocamente, in un unico paragrafo, descrivendo sommariamente i singoli controlli eseguiti e rinviando, per gli approfondimenti, alle relazioni ed ai paragrafi dedicati all’esito degli stessi. Gran parte di questi (controlli), infatti, può essere fatta valere per più di uno degli aspetti richiesti dalle lett. e), f), g) dell’art. 25 comma 8 della L.R. 03/2000, basti pensare, ad esempio, che il regime di massima potenzialità dell’impianto (inteso come quantitativo massimo di rifiuti conferibili, stoccabili e/o trattabili), piuttosto che l’esecuzione dei campionamenti e dei controlli analitici (sui rifiuti prodotti, sulle acque meteoriche di scarico,....), corrispondendo (anche) a precise prescrizioni del provvedimento di approvazione/autorizzazione, possono essere inquadrati sia come controllo del regime di massima potenzialità [lett. e) art. 25 comma 8 L.R. 03/2000], che come verifica dell’esecuzione dei campionamenti e delle analisi [lett. g) art. 25 comma 8 L.R. 03/2000], che come controlli finalizzati al rispetto delle condizioni prescritte nel provvedimento di approvazione [lett. f) comma 8 art. 25 della L.R.

03/2000].

Inoltre, in merito alle verifiche attestanti il regolare funzionamento dell’impianto in regime di massima potenzialità e il rispetto dei limiti di legge pare opportuno osservare che, essendo la fase di progettazione e approvazione del progetto (di un impianto di gestione rifiuti) necessariamente incentrata proprio su questi due aspetti fondamentali (definizione del regime di massima potenzialità e rispetto dei limiti di legge), la verifica della coerenza delle opere realizzate nonché delle apparecchiature e dei macchinari approntati rispetto al progetto approvato possa essere, almeno in parte, un buon presupposto per il rispetto tanto del regime di massima potenzialità quanto dei limiti di legge, potendosi in definitiva (almeno in parte) demandare ai controlli eseguiti in sede di collaudo delle aree di stoccaggio la verifica degli specifici aspetti citati.

In ogni caso, in sede di collaudo funzionale sono stati eseguiti specifici controlli e visite ispettive finalizzate a:

• valutare l’efficienza del nuovo sistema di gestione/trattamento acque meteoriche di prima pioggia (primi 16,5 mm) a servizio del bacino principale, mediante verifica del corretto funzionamento delle apparecchiature in dotazione oltreché con prelievo di campioni di acque da avviare ad analisi e (a seguire) controllo/ verifica degli esiti analitici di restituzione;

Ing. Marco Selmo Relazione e certificato di collaudo funzionale

• controllare lo stato di funzionalità del sistema di gestione/trattamento acque meteoriche in essere, presente nel sito, dedicato alle acque meteoriche provenienti dal bacino secondario ed alle acque meteoriche di seconda pioggia provenienti dal bacino principale, mediante prelievo di campioni di acque da avviare ad analisi e (a seguire) controllo/ verifica degli esiti analitici di restituzione

• verificare il funzionamento dell’impianto ed in particolare:

• la funzionalità dei processi di recupero in relazione alla quantità e qualità dei rifiuti da recuperare;

• la funzionalità delle apparecchiature di processo a conseguire i rispettivi risultati funzionali previsti;

• il regolare funzionamento dell’impianto, sia a regime di minima e che di massima potenzialità;

• l’idoneità dell’impianto, con riferimento alle operazioni svolte (di accettazione, stoccaggio e trattamento) ed ai materiali gestiti (rifiuti in ingresso, rottami metallici ai sensi dei Regolamenti UE n. 333/2011 e 715/2013 ed eventuali M.P.S. e rifiuti esitati/prodotti in impianto), a garantire il rispetto dei limiti di legge ovvero di quelli prescritti come condizione nel provvedimento di approvazione;

• l’esecuzione di campionamenti ed analisi sui rifiuti da smaltire o da recuperare, sui rifiuti prodotti, sui materiali recuperati, con specificazione dei valori, misurati all’atto del prelievo, delle variabili e dei parametri operativi;

• verificare il rumore esterno prodotto dall’attività.

Rinviando quindi al (seguente) capitolo 5 per quanto concerne l’approfondimento delle verifiche eseguite (in sede di collaudo funzionale), pare opportuno sottolineare che, il controllo sul funzionamento dell’impianto è stato eseguito mediante verifiche:

• visive, che hanno interessato in particolare:

• l’esecuzione delle operazioni di accettazione, stoccaggio, trattamento/recupero dei rifiuti e quelle di allontanamento rifiuti ed M.P.S./rottami metallici (ai sensi dei Regolamenti UE n. 333/2011 e n.

715/2013);

• lo stato di mantenimento, anche a livello gestionale, delle aree dedicate alle operazioni autorizzate;

• documentali - gestionali, che hanno interessato in particolare:

• il registro di carico/scarico, i f.i.r. e la documentazione di accompagnamento dei rifiuti accettati ed allontanati, i documenti di trasporto e/o prodotti relativamente ai rottami metallici (ai sensi dei Regolamenti UE n. 333/2011 e n. 715/2013) ed alle eventuali M.P.S., oltreché schede interne e quant’altro prodotto dall’impianto a livello gestionale;

• l’esecuzione, ove prevista/necessaria, dei campionamenti e delle analisi sui rifiuti e sugli altri materiali gestiti (rottami metallici/ M.P.S.);

• il rispetto di quanto previsto/riportato nel Piano di Gestione Operativa;

il tutto finalizzato a stilare un bilancio complessivo dell’esercizio dell’impianto che, anche mediante proiezione dei dati acquisiti e delle verifiche effettuate, ha consentito di verificare il regolare funzionamento dell’impianto (anche a regime di minima e di massima potenzialità), il rispetto dei limiti di legge ovvero di quelli prescritti come condizione nel provvedimento di approvazione, l’esecuzione di campionamenti ed analisi sui rifiuti da smaltire o da recuperare, sui rifiuti prodotti, sui materiali recuperati con specificazione dei valori, misurati all’atto del prelievo, delle variabili e dei parametri operativi.

5 VERIFICHE ESEGUITE IN SEDE DI COLLAUDO FUNZIONALE

5.1 Verifica di funzionalità del nuovo impianto di trattamento acque meteoriche di prima pioggia (a servizio del bacino principale) con controllo stato di funzionalità degli altri sistemi di trattamento acque meteoriche preesistenti

Come anticipato, per quanto concerne i sistemi di gestione (raccolta, convogliamento, trattamento e scarico) delle acque meteoriche, l’impostazione concettuale data al collaudo è stata quella di verificare puntualmente il nuovo impianto di trattamento acque meteoriche di prima pioggia (primi 16,5 mm) provenienti dal bacino principale (nuova dotazione introdotta con la realizzazione del progetto approvato), limitandosi invece ad un controllo puramente formale (verifica presenza, nonchè verifica allacciamenti, collegamenti e raccordi) per quanto concerne gli allestimenti, le dotazioni e/o gli impianti in essere, ovvero degli esistenti sistemi di dissabbiamento/decantazione accelerata e disoleazione a coalescenza, preposti alla gestione/controllo delle acque meteoriche scolanti dal bacino secondario e a quelle di seconda pioggia provenienti dal bacino principale, che come detto non rientrerebbero propriamente fra gli oggetti del collaudo, trattandosi nello specifico di opere esistenti, funzionanti, già collaudate all’atto della loro (precedente) messa a regime e la cui funzionalità non è stata modificata, essendo peraltro notevolmente sgravata in termini di quantitativi e qualitativi in ingresso, a seguito della realizzazione del progetto stesso.

Ciò detto, ricordando che in sede di collaudo delle aree di stoccaggio sono stati effettuati dei controlli inerenti lo stato delle pavimentazioni esterne, la loro sagomatura e capacità di deflusso dei liquidi insistenti nonché la realizzazione e l’allacciamento delle opere, la corretta installazione e messa in servizio della sezione di trattamento acque meteoriche di prima pioggia provenienti dal bacino principale e di tutte le apparecchiature dell’intero impianto, la verifica della funzionalità effettiva della nuova dotazione impiantistica, invece, è stata svolta (in sede di collaudo funzionale), unitamente a quella del rispetto dei limiti allo scarico, mediante controllo:

• del regolare funzionamento delle varie sezioni costitutive del nuovo impianto [ovvero del sistema di separazione della prima pioggia dalla seconda pioggia oltreché di sistemi di raccolta, decantazione, accumulo/rilancio, disoleazione, ossidazione e filtrazione in doppio stadio finale della prima pioggia corrivata dal bacino principale];

• dell’efficienza dell’impianto, sia per quanto concerne il conseguimento dei risultati funzionali previsti che per quanto riguarda il rispetto dei limiti previsti per lo scarico.

A tal fine, in date 11 e 13/05/2020, lo scrivente ha effettuato dei sopralluoghi durante i quali è stato controllato il corretto funzionamento delle apparecchiature dell’impianto di gestione acque meteoriche di prima pioggia e sono stati prelevati campioni di acque successivamente avviati ad analisi.

Durante la visita del 11/05/2020, effettuata dopo circa un’ora dall’inizio di un evento meteorico manifestatosi dopo un periodo di assenza di pioggia superiore alle 48 ore e caratterizzatosi, successivamente, con precipitazioni intermittenti che si sono protratte anche nel giorno seguente, il sottoscritto collaudatore ha provveduto a verificare, con esito positivo, la funzionalità idraulica del sistema, in particolare per quanto concernente il regolare deflusso delle acque e la separazione della prima pioggia proveniente dal bacino principale, convogliata nella vasca di raccolta e sollevata alle vasche di accumulo fuoriterra, così come previsto da progetto approvato.

Ing. Marco Selmo Relazione e certificato di collaudo funzionale Per quanto riguarda il prelievo e l’analisi di campioni di acque meteoriche atti a valutare l’efficienza dell’impianto e il rispetto dei limiti previsti allo scarico, queste operazioni sono state affidate al Laboratorio ALCHIMICA s.a.s, accreditato secondo le norme UNI CEI EN ISO/IEC 17025, che, col consenso dello scrivente ha provveduto, all’atto dell’ispezione del 11/05/2020, all’esecuzione di:

- n.1 campione (C1), identificato come acqua prima pioggia in ingresso impianto da pozzetto scolmatore, costituito da acque meteoriche di prima pioggia in ingresso all’impianto di trattamento acque di prima pioggia provenienti dal bacino principale.

Copia del verbale di prelievo e delle analisi condotte sono riportate in Allegato 4 alla presente.

Durante la visita del 13/05/2020, effettuata dopo circa 23 ore dalla cessazione dell’evento meteorico iniziato l’11/05/2020, il sottoscritto collaudatore ha provveduto a verificare, con esito positivo, la funzionalità idraulica del sistema, in particolare per quanto concernente il regolare funzionamento del sistema di sollevamento delle acque meteoriche di prima pioggia provenienti dal bacino principale (accumulate nelle vasche di raccolta/decantazione) con passaggio alla sezione di disoleazione a coalescenza e successivamente alla sezione di ossidazione mediante insufflazione di aria ed alla sezione di filtrazione, in doppio stadio, prima dello scarico delle acque (depurate) in pubblica fognatura (collettore acque nere di Via Volta), così come previsto da progetto approvato. Contestualmente è stato anche possibile verificare l’efficienza del sistema di rilevazione pioggia oltreché degli indicatori di livello e degli organi di comando (attacco/stacco) delle pompe e delle apparecchiature a servizio dell’intero impianto.

Per quanto riguarda il prelievo e l’analisi di campioni di acque meteoriche atti a valutare l’efficienza dell’impianto e il rispetto dei limiti previsti allo scarico, all’atto dell’ispezione del 13/05/2020, col consenso dello scrivente, il Laboratorio ALCHIMICA s.a.s., accreditato secondo le norme UNI CEI EN ISO/IEC 17025, ha provveduto all’esecuzione di:

- n.1 campione (C2), identificato come acqua di prima pioggia post decantazione e disoleazione da comparto di ossidazione, costituito da acque meteoriche di prima pioggia, provenienti dal bacino principale, dopo trattamento di decantazione (sedimentazione prolungata) e disoleazione;

- n.1 campione (C3), identificato come acqua scarico prima pioggia post trattamento completo da

- n.1 campione (C3), identificato come acqua scarico prima pioggia post trattamento completo da

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