Come più volte ribadito, l’IMU, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del Decreto Legislativo n. 23 del 2011, “è dovuta per anni solari proporzionalmente alla quota ed ai mesi dell’anno nei quali si è protratto il possesso; a tal fine il mese durante il quale il possesso si è protratto per almeno quindici giorni è computato per intero. A ciascuno degli anni solari corrisponde un’autonoma obbligazione tributaria.”
Al comma successivo, si stabilisce la regola generale che fissa le date utili per il versamento: “i soggetti passivi effettuano il versamento dell’imposta dovuta al Comune per l’anno in corso in due rate di pari importo, scadenti la prima il 16 giugno e la seconda il 16 dicembre. Resta in ogni caso nella facoltà del contribuente provvedere al versamento dell’imposta complessivamente dovuta in unica soluzione annuale, da corrispondere entro il 16 giugno.”
In merito alle modalità di versamento dell’imposta municipale propria, o unica, l’articolo 13, al comma 12, prevede che “il versamento dell’imposta, in deroga all’articolo 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n.446, è effettuato secondo le disposizioni di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, con le modalità stabilite con provvedimento del direttore dell’agenzia delle Entrate nonché, a decorrere dal 1º dicembre 2012, tramite apposito bollettino postale al quale si applicano le disposizioni di cui al citato articolo 17, in quanto compatibili.”
Le disposizioni dell’articolo 17 del Decreto Legislativo n. 241/1997 fanno riferimento al modello di versamento unitario (Modello F24).
Da notare che l’acconto del 18 giugno scorso, poteva essere versato solo ed esclusivamente mediante il modello F24. La norma chiarisce che dal 1° dicembre 2012 il pagamento dell’IMU potrà avvenire anche mediante bollettino postale.
Come previsto dalla normativa, l’Agenzia delle Entrate, con un primo Provvedimento del 12 aprile 2012, Prot. n. 53906/2012, ha provveduto all’“approvazione delle modifiche ai modelli di versamento “F24” e “F24 Accise”, per l’esecuzione dei versamenti unitari di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni” e con un secondo Provvedimento della stessa data, Prot. n. 53909/2012, ha approvato le “modalità di versamento dell’imposta municipale propria
Pagina | 86 di cui all’art. 13 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214”.
In data analoga a questo provvedimenti, l’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione n. 35/E ha provveduto all’“istituzione dei codici tributo per il versamento, tramite modello “F24”, dell’imposta municipale propria di cui all’articolo 13 del decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214. Ricodifica dei codici tributo per il versamento dell’imposta comunale sugli immobili.”
La risoluzione n. 35/E prevede l’istituzione dei seguenti codici tributo per consentire il versamento delle somme dovute a titolo di IMU, tramite modello F24:
Codice Denominazione
3912 “IMU - imposta municipale propria su abitazione principale e relative pertinenze - articolo 13, c. 7, d.l. 201/2011 – COMUNE”
3913 “IMU - imposta municipale propria per fabbricati rurali ad uso strumentale - COMUNE”
3914 “IMU - imposta municipale propria per i terreni – COMUNE” 3915 “IMU - imposta municipale propria per i terreni – STATO” 3916 “IMU - imposta municipale propria per le aree fabbricabili - COMUNE” 3917 “IMU - imposta municipale propria per le aree fabbricabili - STATO” 3918 “IMU - imposta municipale propria per gli altri fabbricati – COMUNE” 3919 “IMU - imposta municipale propria per gli altri fabbricati - STATO” 3923 “IMU - imposta municipale propria – INTERESSI DA ACCERTAMENTO -
COMUNE”
3924 “IMU - imposta municipale propria – SANZIONI DA ACCERTAMENTO - COMUNE”
Si introducono qui i codici “3923” e “3924” per completezza, anche se le fattispecie interessi e sanzioni sono oggetto del prossimo capitolo. Sempre a riguardo si evidenzia che in caso di ravvedimento, le sanzioni e gli interessi sono versati unitamente all’imposta dovuta.
Pagina | 87 A seguire, l’Agenzia delle Entrate espone quanto segue:
“In sede di compilazione del modello F24 i suddetti codici tributo sono esposti nella sezione “SEZIONE IMU E ALTRI TRIBUTI LOCALI” in corrispondenza delle somme indicate esclusivamente nella colonna “importi a debito versati” con le seguenti indicazioni:
nello spazio “codice ente/codice comune” è riportato il codice catastale del Comune nel cui territorio sono situati gli immobili, reperibile nella tabella pubblicata sul sito Internet www.agenziaentrate.gov.it.;
nello spazio “Ravv.” barrare la casella se il pagamento si riferisce al ravvedimento;
nello spazio “Acc.” barrare se il pagamento si riferisce all’acconto;
nello spazio “Saldo” barrare se il pagamento si riferisce al saldo. Se il pagamento è effettuato in unica soluzione per acconto e saldo, barrare entrambe le caselle101;
nello spazio “Numero immobili” indicare il numero degli immobili (massimo 3 cifre);
nello spazio “Anno di riferimento” deve essere indicato l’anno d’imposta cui si riferisce il pagamento. Nel caso in cui sia barrato lo spazio “Ravv.” indicare l’anno in cui l’imposta avrebbe dovuto essere versata.
Inoltre, i seguenti codici tributo, istituiti con risoluzione n. 201/E del 19 giugno 2002 per il versamento dell’imposta comunale sugli immobili (ICI), ferma restando l’esposizione nella “SEZIONE IMU E ALTRI TRIBUTI LOCALI” in corrispondenza delle somme indicate esclusivamente nella colonna “importi a debito versati” e la modalità di compilazione del modello F24, sono così ricodificati:
da “3901” a “3940” denominato “Imposta comunale sugli immobili (ICI) per l'abitazione principale”;
da “3902” a “3941” denominato “Imposta comunale sugli immobili (ICI) per i terreni agricoli;
101 Si anticipa a riguardo, che per l’anno 2012 non è possibile effettuare il saldo in un’unica soluzione,
poiché la aliquote e le detrazioni potrebbero subire della variazioni per rispettare l’impegno che il Governo ha preso in riferimento al gettito stimato da introitare.
Pagina | 88 da “3903” a “3942” denominato “Imposta comunale sugli immobili (ICI) per le
aree fabbricabili”;
da “3904” a “3943” denominato “Imposta comunale sugli immobili (ICI) per gli altri fabbricati”.
Si precisa che i codici “3901”, “3902”, “3903” e “3904” non sono più utilizzabili. I codici tributo istituiti con risoluzione n. 32/E del 2 marzo 2004 per il versamento degli interessi e sanzioni relativi all’imposta comunale sugli immobili restano invariati.
L’efficacia operativa di quanto previsto nella presente risoluzione decorre dal 18 aprile 2012.”
L’articolo 13, comma 12-bis, dispone che:
“Per l’anno 2012, il pagamento della prima rata dell’imposta municipale propria è effettuato, senza applicazione di sanzioni ed interessi, in misura pari al 50 per cento dell’importo ottenuto applicando le aliquote di base e la detrazione previste dal presente articolo; la seconda rata è versata a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sulla prima rata. Per l’anno 2012, l’imposta dovuta per l’abitazione principale e per le relative pertinenze è versata in tre rate di cui la prima e la seconda in misura ciascuna pari a un terzo dell’imposta calcolata applicando l’aliquota di base e la detrazione previste dal presente articolo, da corrispondere rispettivamente entro il 16 giugno e il 16 settembre; la terza rata è versata, entro il 16 dicembre, a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sulle precedenti rate; in alternativa, per il medesimo anno 2012, la stessa imposta può essere versata in due rate di cui la prima, entro il 16 giugno, in misura pari al 50 per cento dell’imposta calcolata applicando l’aliquota di base e la detrazione previste dal presente articolo e la seconda, entro il 16 dicembre, a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sulla prima rata. Per il medesimo anno, i Comuni iscrivono nel bilancio di previsione l’entrata da imposta municipale propria in base agli importi stimati dal Dipartimento delle finanze del ministero dell’Economia e delle finanze per ciascun Comune, di cui alla tabella pubblicata sul sito internet www.finanze.gov.it. L’accertamento convenzionale non dà diritto al riconoscimento da parte dello Stato dell’eventuale differenza tra gettito accertato convenzionalmente e gettito reale ed è rivisto, unitamente agli accertamenti relativi al fondo sperimentale di riequilibrio e ai
Pagina | 89 trasferimenti erariali, in esito a dati aggiornati da parte del medesimo Dipartimento delle finanze, ai sensi dell’accordo sancito dalla Conferenza Stato-città e autonomie locali del 1º marzo 2012. Con uno o più decreti del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Economia e delle finanze, da emanare entro il 10 dicembre 2012, si provvede, sulla base del gettito della prima rata dell’imposta municipale propria nonché dei risultati dell’accatastamento dei fabbricati rurali, alla modifica delle aliquote, delle relative variazioni e della detrazione stabilite dal presente articolo per assicurare l’ammontare del gettito complessivo previsto per l’anno 2012. Entro il 30 settembre 2012102, sulla base dei dati aggiornati, ed in deroga all’articolo 172, comma 1, lettera e), del Testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e all’articolo 1, comma 169, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, i Comuni possono approvare o modificare il regolamento e la deliberazione relativa alle aliquote e alla detrazione del tributo.”
Appare qui, chiaramente, quanto ribadito più volte, ovvero la predominanza del gettito “reale” da introitare rispetto alla chiarezza della norma stessa e al diritto del contribuente di essere assoggettato ad imposta su parametri definitivi e prestabiliti. Di conseguenza vi è una riserva, sia per i Comuni che per lo Stato, di modificare aliquote, relative variazioni e detrazioni per “assicurare l’ammontare del gettito complessivo previsto per l’anno 2012”.
Tali modifiche hanno ovviamente scadenze diverse.
I Comuni devono, entro il 30 settembre 2012103, approvare mediante Regolamento Comunale la delibera che include le aliquote, scelte rispettando le imposizioni e le barriere della norma, e le eventuali detrazioni, sempre nel rispetto della legge, concesse ai propri cittadini. Si ricorda che, in riferimento all’abitazione principale, il Comune ha
102
Alla data in cui si ultima il presente testo (1 ottobre 2012), il Ministero dell’Interno, con Decreto del 2 agosto 2012, dispone che “il termine per la deliberazione del bilancio di previsione per l’anno 2012 da
parte degli enti locali è differito al 31 ottobre 2012”, nonostante le precedenti proroghe, prima 31
marzo, poi 30 giugno e infine 31 agosto. Come già detto alla nota n. 97, si ritiene che la delibera comunale, concernente le variazioni relative alle aliquote e alle detrazioni dell’imposta municipale propria, slitti di conseguenza al 31 ottobre 2012. La dichiarazione rilevanti le variazioni ai fini IMU, poiché il Modello non è ancora stato approvato e, di conseguenza, rilasciato, sembra verrà prorogata al 30 novembre 2012.
103 Data prorogata inevitabilmente all’1 ottobre 2012, poiché il 30 settembre 2012 è un giorno festivo.
Sorge spontaneo ritenere che tale adempimento risulti ulteriormente prorogato a seguito del Decreto del 2 agosto 2012 da parte del Ministero dell’Interno, come già visto nella nota precedente.
Pagina | 90 facoltà di modificare la detrazione di euro 200,00, ma non può nulla sugli euro 50,00 a figlio di età inferiore ai 26 anni di età.
Lo Stato, mediante lo strumento dei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze, ha invece tempo fino al 10 dicembre 2012 per effettuare “la modifica delle aliquote, delle relative variazioni e della detrazione”.
È lecito ribadire che, nell’eventualità che l’organo centrale approvi le modifiche in extremis, ciò creerebbe non poche difficoltà a chi sarà costretto ad aggiornarsi in vista del saldo, per non commettere errori ed apprendere la “nuovissima” normativa modificata entro il giorno previsto per effettuare il saldo, ovvero il 17 dicembre 2012. Detto ciò, nel caso in cui i Comuni avessero deliberato le aliquote e le detrazioni applicabili entro la data dell’acconto IMU (18 giugno 2012), queste non avrebbero potuto essere considerate definitive e, insieme a quanto precedentemente detto, si inibisce, al contribuente, la possibilità di provvedere, ai sensi del comma 3 dell’articolo 9104 del Decreto Legislativo n. 23/2011, al pagamento dell’imposta in un’unica soluzione.
L’IMU “trova il suo fondamento nell’incertezza dell’aliquota da applicare”.105
Rivedendo quanto esposto dal comma 12-bis, l’imposta municipale propria va pagata in numero due rate106, una entro il 16 giugno e l’altra entro il 16 dicembre.
Fanno eccezione l’abitazione principale e le relative pertinenze, per le quali è concessa la facoltà di effettuare i pagamenti in numero tre rate107, 16 giugno, 16 settembre e 16 dicembre.
L’ulteriore confine agevolativo concesso all’abitazione principale e relative pertinenze non trova attuazione nel caso delle unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari e degli alloggi regolarmente assegnati dagli IACP e altri istituti comunque denominati.
104 Comma 3, articolo 9, D. Lgs. n. 23/2011: “I soggetti passivi effettuano il versamento dell’imposta
dovuta al Comune per l’anno in corso in due rate di pari importo, scadenti la prima il 16 giugno e la seconda il 16 dicembre. Resta in ogni caso nella facoltà del contribuente provvedere al versamento dell’imposta complessivamente dovuta in unica soluzione annuale, da corrispondere entro il 16 giugno.”
105 Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento delle Finanze, Circolare n. 3/DF del 18
maggio 2012, pag. 39.
106
Il 50 per cento di quanto dovuto con l’aliquota base a giugno e a dicembre il saldo con le “nuove” regole.
107
Il 33 per cento di quanto dovuto con l’aliquota base a giugno e lo stesso imposto a settembre; a dicembre il saldo con le “nuove” regole.
Pagina | 91 È ovvio che se il giorno 16 di uno di questi mesi cade di sabato o domenica, si fa riferimento alla prima data utile successiva. Per l’anno 2012, infatti, il giorno 16 giugno era di sabato, quindi la possibilità di effettuare il pagamento è stata posticipata al giorno 18 giugno. Lo stesso varrà per il saldo del 16 dicembre, dato che cade di domenica, la scadenza è posticipato al 17 dicembre.
Ipotizzando la presenza di due rate e riassumendo quanto visto, accadrà che con la prima rata, quella del 18 giugno 2012, l’imposta sarà del 50 per cento dell’importo ottenuto applicando le aliquote di base e riconoscendo il totale delle detrazioni che spettano al contribuente in possesso dei requisiti soggettivi imposti dalla norma. La seconda rata, quella del 17 giugno 2012, con il rinvenimento delle aliquote e detrazioni “confermate”, va a saldo e l’importo da pagare è conguagliato con quanto già versato. Due problematiche, una riferita agli arrotondamenti e l’altra ad eventuali importi minimi sotto i quali l’imposta non è dovuta, vengono affrontate dalla legge del 27 dicembre 2006, n. 296 (cosiddetta Legge Finanziaria 2007). I commi 166 e 168 dell’articolo 1 sono da ritenere applicabili all’IMU, ai sensi dell’articolo 9 del Decreto Legislativo n. 23/2011. Al comma 166 è previsto che “il pagamento dei tributi locali deve essere effettuato con arrotondamento all'euro per difetto se la frazione è inferiore a 49 centesimi, ovvero per eccesso se superiore a detto importo.”
La Circolare n. 3/DF del Dipartimento delle Finanza, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, specifica che “poiché a ciascuna tipologia di immobile è associato un differente codice tributo, l’arrotondamento all’unità deve essere effettuato per
ciascun rigo del modello F-24 utilizzato, allo scopo di salvaguardare le esigenze di
omogeneizzazione dell’automazione dei vari tributi, nel pieno rispetto delle modalità previste dal Capo III del D. Lgs. n. 241 del 1997, concernente la disciplina dei versamenti unitari”.
Sull’altra “problematica”, si fa riferimento al comma 168, che si esprime come segue: “Gli enti locali, nel rispetto dei principi posti dall'articolo 25 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, stabiliscono per ciascun tributo di propria competenza gli importi fino a concorrenza dei quali i versamenti non sono dovuti o non sono effettuati i rimborsi. In caso di inottemperanza, si applica la disciplina prevista dal medesimo articolo 25 della legge n. 289 del 2002.”
Pagina | 92 Il riferimento alla Legge Finanziaria 2003 (Legge 27 dicembre 2002, n. 289) è chiarificatore, poiché al comma 4 dell’articolo 25 si prevede che “l'importo minimo non può essere inferiore a 12 euro.”
La medesima Circolare n. 3/DF specifica che l’importi di 12 euro “deve intendersi riferito all’imposta complessivamente dovuta” e non alla singola rata.
Una particolarità riguarda l’acconto per l’abitazione principale e le relative pertinenze. Poiché il gettito derivante da tale immobili è totalmente a carico del Comune, il contribuente avrebbe potuto tenere conto delle agevolazioni deliberate dal Comune stesso che abbia esercitato la facoltà del comma 10 dell’articolo 13 disponendo “l’elevazione dell’importo della detrazione, fino a concorrenza dell’imposta dovuta, nel rispetto dell’equilibrio di bilancio”.
Questa eventuale deliberazione a favore del cittadino non esaurisce la pretesa tributaria del Comune nei confronti del contribuente. Entro il 30 settembre 2012108 vi può essere il ripristino dell’imposta, previsto dalla legge, da parte del Comune, che può rivedere quanto deliberato in precedenza, nel rispetto del principio appena visto.
Una categoria particolare riguarda i cittadini italiani residenti all’estero. È importante specificare, a riguardo, che non è più possibile quanto era previsto per l’ICI dall’articolo 1, comma 4-bis del Decreto Legge 23 dicembre 1993, n. 16 (convertito dalla legge 24 marzo 1993, n.75), ovvero la possibilità per tali soggetti di pagare il saldo rispettando la scadenza di dicembre con la maggiorazione, dovuta ad interessi, del 3 per cento.
Per versare l’IMU, questi soggetti potranno utilizzare le modalità di versamento già utilizzate ai fini dell’ICI, ovvero il vaglia postale internazionale ordinario, il vaglia postale internazionale di versamento in c/c e il bonifico bancario.
Ai fini dell’IMU, è concesso il pagamento mediante compensazione con l’eventuale credito risultante dal modello di dichiarazione 730/2012. Le istruzioni per la compilazione del modello precisano che “per utilizzare in compensazione questo credito il contribuente deve compilare e presentare alla banca o all’ufficio postale il modello di pagamento F24 anche se, per effetto della compensazione eseguita, il saldo finale è uguale a zero”.
108 Come già visto alle note 102 e 103, si ritiene che tale data risulti prorogata a seguito della mancata approvazione del Modello dichiarativo riguardante le variazioni ai fini dell’imposta, nonché alla proroga ufficiale, al 31 ottobre 2012, per la delibera del bilancio di previsione per l’anno 2012 da parte degli enti locali.
Pagina | 93 Si richiama l’attenzione sulla dicitura “senza applicazione di sanzioni ed interessi”, riferita al pagamento della prima rata dell’IMU, contenuta nel testo del comma 12-bis. Nella Circolare n. 3/DF, il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze, “ritiene che possano ricondursi anche le ipotesi disciplinate dall’art. 10, comma 3, della legge n. 212 del 2000, relative alla tutela dell’affidamento e della buona fede, nel caso in cui le novità recate dai criteri di calcolo e di versamento dell’IMU, per l’anno 2012, abbiano comportato errori del contribuente determinati da “obiettive condizioni in incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma tributaria o quando – l’errore che darebbe origine a sanzione – si traduce in una mera violazione formale senza alcun debito di imposta”.”
Al di fuori di questi casi, è da ritenersi ovvio che il mancato pagamento dell’imposta, o di una sua rata, comporta l’applicazione delle disposizioni in tema di sanzioni amministrative tributarie che sono esaminate nel capitolo successivo.
Un’attenzione particolare riguarda i fabbricati rurali ad uso strumentali e quelli non
censiti al Catasto dei fabbricati.
Il comma 8, dell’articolo 13 del Decreto Legge n. 201/2011, prevede che “per i fabbricati rurali ad uso strumentale di cui all’articolo 9, comma 3-bis, del decreto legge 30 dicembre 1993, n. 557, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 1994, n. 133 … per l’anno 2012, la prima rata è versata nella misura del 30 per cento dell’imposta dovuta applicando l’aliquota di base e la seconda rata è versata a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sulla prima rata.”
Ne consegue che il giorno 18 giugno 2012 è stata versata la prima rata nella misura del 30 per cento dell’imposta dovuta applicando l’aliquota di base. Si ricorda che l’aliquota di base per tali beni è “speciale”, quindi dello 0,2 per cento (è concessa ai Comuni l’ulteriore riduzione fino alla metà).
La seconda rata, entro il 17 dicembre 2011, prevede il pagamento dell’imposta dovuta applicando le regole approvate entro il 30 settembre109 dal Comune e entro il 10 dicembre 2012 dallo Stato, con conguaglio della prima rata.
Ulteriore attenzione recano i fabbricati rurali iscritti nel catasto terreni, quindi non censiti al catasto fabbricati.
109
Pagina | 94 Il comma 8 prosegue stabilendo che “per l’anno 2012, il versamento dell’imposta complessivamente dovuta per i fabbricati rurali di cui al comma 14-ter è effettuato in un’unica soluzione entro il 16 dicembre.”
Tale norma va letta congiuntamente al comma 14-ter, il quale prevede che “i fabbricati rurali iscritti nel catasto terreni, con esclusione di quelli che non costituiscono oggetto di inventariazione ai sensi dell’articolo 3, comma 3, del decreto del ministro delle Finanze 2 gennaio1998, n. 28, devono essere dichiarati al catasto edilizio urbano entro il 30 novembre 2012, con le modalità stabilite dal decreto del ministro delle Finanze 19 aprile 1994, n. 701.”
Da qui si evidenzia la necessità del versamento in un’unica soluzione. Poiché la dichiarazione di accatastamento è da effettuarsi entro il 30 novembre 2012, sarebbe improponibile chiedere una prima rata a giugno (oltretutto su quale valore?), così si effettuerà il saldo direttamente il 17 dicembre 2012, poiché si ricorda che il 16 dicembre