• Non ci sono risultati.

Il difficile quadro internazionale negli ultimi venti anni ha impedito una continuità dei progetti di scavo e di studio nella valle del medio Tigri, in territorio iracheno, de- stinandola ai margini del dibattito scientifico. Mancano dunque per questa zona tutti gli studi di tipo comparativo di cui sono state oggetto le altre aree alto mesopotami- che e manca una sequenza regionale di riferimento. Nonostante le evidenze disponi- bili dimostrino chiaramente come la regione sia stata teatro di sviluppi culturali com- plessi e di grande interesse, la conoscenza dei periodi pre-assiri ed in particolare di fine BA è quanto mai limitata. Ai grandi progetti di scavo di Ninive e di Assur, che hanno contribuito alla definizione delle basilari linee di sviluppo della storia alto me- sopotamica, si aggiungono gli scavi di salvataggio condotti in occasione delle canaliz- zazioni e della costruzione del bacino di Eski-Mossul, nonché più ad est le indagini di Tepe Gawra e Tell Billa. Lo stadio di elaborazione della documentazione sugli scavi di salvataggio è varia: non consente una correlazione puntuale delle sequenze regionali, ma complessivamente rende possibile valutare le linee evolutive che grosso modo hanno interessato la regione tra III e II millennio a.C., fornendo un quadro di massi- ma dell’orientamento culturale e delle tradizioni ceramiche che vi si sono succedute.

Una maggiore attenzione richiedono i grandi centri della valle del Tigri, Assur e Ninive, che, in tempi differenti, hanno entrambi ricoperto il ruolo di capitale. Per questo motivo sono stati prediletti nello studio del periodo assiro, i cui resti cospicui hanno in larga parte impedito l’indagine di livelli più antichi. Per entrambi i siti si impone inoltre la risoluzione di due differenti ordini di problemi: l’interpretazione della documentazione di scavo, in parte datata, ed il rapporto tra evidenza archeolo- gica e testuale. Quest’ultima è particolarmente ricca ma anche particolarmente diffi- cile da trattare: non è da sottovalutare infatti la possibilità che i documenti epigrafici che riguardano le due capitali rispondano, più che in altri casi, alle necessità di pro- paganda piuttosto che alla registrazione del reale.

5.1 La regione di Eski-Mossul

Una serie interventi di salvataggio è stata condotta nella regione di Mossul in occa- sione della costruzione del bacino idrico del Saddam Dam, poi ribattezzato Eski- Mosul Dam (Ball 2003 fig. 1-2).

La diga è stata costruita tra il 1981 e il 1985 ma le indagini archeologiche, a cui hanno partecipato sia missioni irachene che straniere217, sono continuate anche negli

anni successivi. Tra il 1987 e il 1994 un’altra serie di scavi di salvataggio, denominata Giazira Salvage Project o RJP218, è stata condotta da parte degli iracheni nella regione

nord-occidentale dell’Iraq, lungo il confine siriano, in occasione di ulteriori lavori di canalizzazione condotti dal Ministero per l’Irrigazione (Altawell 2006: fig. 1-2). I ri- sultati dei lavori sono attualmente in corso di pubblicazione da parte di M. Altawell (2006; 2007).

La regione del Giazira Salvage Project si divide in tre aree, settentrionale, meri- dionale e orientale, che vanno dalla zona di Tell Afar a nord, alla riva orientale del Tigri ad est, all’altezza di Mossul, fino alla regione a sud del Djebel Sinjar ad ovest (Altawell 2006: 155 e fig. 1). L’area a nord-ovest di Mossul è stata ulteriormente inda- gata da T. J. Wilkinson nella ricognizione della Giazira settentrionale (Wilkinson, Tucker 1995).

All’interno di questa regione sono stati individuati resti attribuibili al periodo compreso tra la metà e la fine del III millennio a.C. a Tell Fiesal al-Mish’an 1 (RJP 19) e a Tell Seh Qubad (RJP 30), mentre evidenze della prima metà del II millennio a.C., oltre ai siti appena nominati, sono state ulteriormente rintracciate a Tell Fiesal al- Mish’an 1, Tell Seh Qubad, Tell Hujiera 2 (RJP 18), Tell al-Butha 1 (RJP 21), Tell Ki- ber (RJP 23), South Garsur (RJP 28) (Altawell 2007), Tell Mughier (RJP 1) e Tell Ra- shied (RJP 4) 219.

Mentre molto poco si può dire per la maggior parte dei piccoli siti del Giazira Salvage Project, l’elaborazione dei dati di scavo è ad un livello leggermente più evolu-

217 Hanno partecipato agli scavi di salvataggio gruppi inglesi, giapponesi, tedeschi, polacchi e italiani. Gli

inglesi della British School of Archaeology in Iraq si sono concentrati inizialmente nella zona di Tell Mo- ammed Harab (sotto la direzione M. Roaf), sulla riva sinistra del Tigri, nella porzione meridionale del bacino, e successivamente a nord, nella zona di Tell Abu Dhahir, sulla riva destra del Tigri (sotto la dire- zione di W. Ball).

218 Il progetto venne inizialmente denominato come «Ray Jazira Project», o RJP, che in traduzione

dall’arabo suonerebbe come Jazirah Irrigation Project (Altawell 2006): nonostante l’acronimo sia rimasto invariato la dicitura venne successivamente sostituita con «Giazira Salvage Project» (Altawell 2007).

219 Sono riportate per ciascun sito varie tavole di ceramica, ma la documentazione non consente specifiche

5.1 La regione di Eski-Mossul

Una serie interventi di salvataggio è stata condotta nella regione di Mossul in occa- sione della costruzione del bacino idrico del Saddam Dam, poi ribattezzato Eski- Mosul Dam (Ball 2003 fig. 1-2).

La diga è stata costruita tra il 1981 e il 1985 ma le indagini archeologiche, a cui hanno partecipato sia missioni irachene che straniere217, sono continuate anche negli

anni successivi. Tra il 1987 e il 1994 un’altra serie di scavi di salvataggio, denominata Giazira Salvage Project o RJP218, è stata condotta da parte degli iracheni nella regione

nord-occidentale dell’Iraq, lungo il confine siriano, in occasione di ulteriori lavori di canalizzazione condotti dal Ministero per l’Irrigazione (Altawell 2006: fig. 1-2). I ri- sultati dei lavori sono attualmente in corso di pubblicazione da parte di M. Altawell (2006; 2007).

La regione del Giazira Salvage Project si divide in tre aree, settentrionale, meri- dionale e orientale, che vanno dalla zona di Tell Afar a nord, alla riva orientale del Tigri ad est, all’altezza di Mossul, fino alla regione a sud del Djebel Sinjar ad ovest (Altawell 2006: 155 e fig. 1). L’area a nord-ovest di Mossul è stata ulteriormente inda- gata da T. J. Wilkinson nella ricognizione della Giazira settentrionale (Wilkinson, Tucker 1995).

All’interno di questa regione sono stati individuati resti attribuibili al periodo compreso tra la metà e la fine del III millennio a.C. a Tell Fiesal al-Mish’an 1 (RJP 19) e a Tell Seh Qubad (RJP 30), mentre evidenze della prima metà del II millennio a.C., oltre ai siti appena nominati, sono state ulteriormente rintracciate a Tell Fiesal al- Mish’an 1, Tell Seh Qubad, Tell Hujiera 2 (RJP 18), Tell al-Butha 1 (RJP 21), Tell Ki- ber (RJP 23), South Garsur (RJP 28) (Altawell 2007), Tell Mughier (RJP 1) e Tell Ra- shied (RJP 4) 219.

Mentre molto poco si può dire per la maggior parte dei piccoli siti del Giazira Salvage Project, l’elaborazione dei dati di scavo è ad un livello leggermente più evolu-

217 Hanno partecipato agli scavi di salvataggio gruppi inglesi, giapponesi, tedeschi, polacchi e italiani. Gli

inglesi della British School of Archaeology in Iraq si sono concentrati inizialmente nella zona di Tell Mo- ammed Harab (sotto la direzione M. Roaf), sulla riva sinistra del Tigri, nella porzione meridionale del bacino, e successivamente a nord, nella zona di Tell Abu Dhahir, sulla riva destra del Tigri (sotto la dire- zione di W. Ball).

218 Il progetto venne inizialmente denominato come «Ray Jazira Project», o RJP, che in traduzione

dall’arabo suonerebbe come Jazirah Irrigation Project (Altawell 2006): nonostante l’acronimo sia rimasto invariato la dicitura venne successivamente sostituita con «Giazira Salvage Project» (Altawell 2007).

219 Sono riportate per ciascun sito varie tavole di ceramica, ma la documentazione non consente specifiche

riguardo al preciso contesto archeologico di provenienza (Altawell 2006: 158-9).

to per i siti della regione di Mossul220 e del distretto di Zammar221, nella provincia di

Ninive.

Nella zona di Eski-Mosul sono stati identificati 149 siti, nella maggior parte dei casi di dimensione piccola e medio-piccola. Tra questi Tell Jigan è uno dei maggiori. Le datazioni si fondano principalmente sui confronti ceramici, e nella maggior parte dei casi implicano un lasso di tempo molto ampio. Sul lungo periodo tuttavia offrono una buona prospettiva di analisi che permette una valutazione sostanziata della tradi- zione ceramica caratteristica della regione, consentendo l’identificazione dei tipi e delle classi maggiormente caratterizzanti e delle linee evolutive di massima. Per quan- to concerne il III millennio a.C., tutto il materiale complessivamente attribuibile alla seconda metà del periodo, tra il post-Ninivite 5 e il pre-Khabur, rientra sotto la de- nominazione di «accadico» (Ball 2003). L’orizzonte ceramico, diverso da quello coevo della Mesopotamia meridionale, comprende grandi contenitori in ceramica corsiva di colore verdognolo, spesso incisi, e una ceramica molto fine e compatta di tipo metal- lico, in una serie di sfumature di colore che abbracciano il grigio, il verde chiaro, l’arancio e il nero, che vengono accostate alla tradizione ceramica nota da Tell Taya (Ball 2003: 13)222. Le ceramiche metalliche di tipo classico, distintive dello stesso pe-

riodo più ad occidente, sembrano invece assenti.

I livelli della prima metà del II millennio a.C., identificati grazie alla distribuzione della ceramica Khabur, sembrano in forte continuità con la fase precedente. Come nel BA, anche nel periodo Khabur è diffuso l’impiego di fondazioni in pietra con al- zati in crudo, e le stesse pavimentazioni sono frequentemente in pietra223.

Circa 16 siti hanno restituito evidenze attribuibili grosso modo al periodo accadi- co-Ur III, ovvero alla seconda metà del III millennio a.C., mentre circa 25, ovvero la maggior parte, hanno restituito evidenze attribuibili alla prima metà del II (Roaf 1997).

Il periodo accadico/Ur III è attestato a Khirbet Hatara, Tell Abu Dhahir, Tell Dhuweij, Tell Fisna, Tell Jessary, Tell Jigan, Tell Karana 1, Tell Selal e Wadi Kha- tkhun. Tra questi continuano ad avere occupazione di II millennio a.C. Khirbet Hata-

220 Per i risultati preliminari si vedano: Roaf, Killick 1983; Killick, Black 1985; Ball, Black 1987; A.A.V.V.

1987; Matthews, Wilkinson 1989.

221 Per i risultati si vedano: Ball 2003; Simpson 2007.

222 Per questo motivo W. Ball (2003) suggerisce la possibilità di identificare la seconda metà del III mil-

lennio a.C. come «periodo Taya», a sottolineare la tipologia ceramica maggiormente distintiva. Alla fine tuttavia viene mantenuta la denominazione più tradizionale.

223 La denominazione di «periodo Khabur» nel contesto geografico di Zammar è preferito da W. Ball in

luogo di «periodo paleoassiro» al fine di evitare l’implicazione di risvolti politici che, nonostante siano possibili, rimangono da verificare (Ball 2003: 15).

ra, Tell Fisna, Tell Jigan, Tell Selal, Wadi Khatkhun, Tell Abu Dhahir e Tell Dhuweij, ed a loro si aggiungono il cimitero di Anzeh, Der Hall, Khirbet Shireena, Nemrik, Tell Baqaq 1, Tell Gir Matbakh, Tell Grai Qasim, Tell Hamad Āġa as-Saġīr, Tell Ha- mide, Tell Hamide West, Tell Jumbur, Tell Rijim, e Tell Sulaimah (Vedi schema 8).

Schema 8. Siti con attestazioni di periodo compreso tra metà III – metà II millennio a.C. nella regione di Eski-Mossul (Iraq settentrionale)224

Sito Periodo Accadico /Ur III Periodo (Isin/Larsa) /Khabur Bibliografia

Anzeh cemetery X Killick, Black 1985

Bardiya 4 (Zammar) X Ball 2003

Bardiya 5 (Zammar) X ? Ball 2003

Bardiya 6 (Zammar) X Ball 2003

Bardiya 7 (Zammar) X Ball 2003

Bardiya 8 (Zammar) X? Ball 2003

Bardiya 9 (Zammar) X Ball 2003

Der Hall X Killick, Black 1985

Girbil (Zammar) X Ball 2003

Khirbet Hatara X X Killick, Black 1985

Khirbet Shireena (Zammar) X Ball, Black 1987; Ball 2003

Khirbet Karhasan (Zammar) X Ball 2003

Nemrik X Ball, Black 1987

Siyana (Zammar) X Ball 2003

Tell Abu Dhahir (Zammar) X X Ball, Black 1987; Ball 2003;

Simpson 2007

Tell Baqaq 1 X Killick, Black 1985

Tell Dhuweij X X Killick, Black 1985; Ball,

Black 1987

Tell Fisna X X Killick, Black 1985

Tell Gir Matbakh (Zammar) X Ball, Black 1987; Ball 2003

Tell Grai Qasim X Roaf, Killick 1983

Tell Hamad Āġa as-Saġīr X (Ball

2003)

X Matthews, Wilkinson 1989

Tell Hamide X Matthews, Wilkinson 1989

Tell Hamide West X Matthews, Wilkinson 1989

224 Schema basato su Roaf, Killick 1983; Killick, Black 1985; Ball, Black 1987; Matthews, Wilkinson 1989.

ra, Tell Fisna, Tell Jigan, Tell Selal, Wadi Khatkhun, Tell Abu Dhahir e Tell Dhuweij, ed a loro si aggiungono il cimitero di Anzeh, Der Hall, Khirbet Shireena, Nemrik, Tell Baqaq 1, Tell Gir Matbakh, Tell Grai Qasim, Tell Hamad Āġa as-Saġīr, Tell Ha- mide, Tell Hamide West, Tell Jumbur, Tell Rijim, e Tell Sulaimah (Vedi schema 8).

Schema 8. Siti con attestazioni di periodo compreso tra metà III – metà II millennio a.C. nella regione di Eski-Mossul (Iraq settentrionale)224

Sito Periodo Accadico /Ur III Periodo (Isin/Larsa) /Khabur Bibliografia

Anzeh cemetery X Killick, Black 1985

Bardiya 4 (Zammar) X Ball 2003

Bardiya 5 (Zammar) X ? Ball 2003

Bardiya 6 (Zammar) X Ball 2003

Bardiya 7 (Zammar) X Ball 2003

Bardiya 8 (Zammar) X? Ball 2003

Bardiya 9 (Zammar) X Ball 2003

Der Hall X Killick, Black 1985

Girbil (Zammar) X Ball 2003

Khirbet Hatara X X Killick, Black 1985

Khirbet Shireena (Zammar) X Ball, Black 1987; Ball 2003

Khirbet Karhasan (Zammar) X Ball 2003

Nemrik X Ball, Black 1987

Siyana (Zammar) X Ball 2003

Tell Abu Dhahir (Zammar) X X Ball, Black 1987; Ball 2003;

Simpson 2007

Tell Baqaq 1 X Killick, Black 1985

Tell Dhuweij X X Killick, Black 1985; Ball,

Black 1987

Tell Fisna X X Killick, Black 1985

Tell Gir Matbakh (Zammar) X Ball, Black 1987; Ball 2003

Tell Grai Qasim X Roaf, Killick 1983

Tell Hamad Āġa as-Saġīr X (Ball

2003)

X Matthews, Wilkinson 1989

Tell Hamide X Matthews, Wilkinson 1989

Tell Hamide West X Matthews, Wilkinson 1989

224 Schema basato su Roaf, Killick 1983; Killick, Black 1985; Ball, Black 1987; Matthews, Wilkinson 1989.

Per i siti della provincia di Zammar: Ball 2003; Simpson 2007.

Tell Jessary X Ball, Black 1987

Tell Jigan X X Killick, Black 1985; Ball,

Black 1987

Tell Jumbur X Roaf, Killick 1983

Tell Karana 1 X Killick, Black 1985

Tell Rijim X Killick, Black 1985

Tell Selal X X Roaf, Killick 1983; Killick,

Black 1985

Tell Shelgiyya (Zammar) X Ball 2003

Tell Sulaimah X Killick, Black 1985

Usaila (Zammar) X Ball 2003

Wadi Khatkhun X X Killick, Black 1985

Schema 9: Siti con attestazioni di periodo compreso tra metà III – metà II millennio a.C. nella regione del Giazira Salvage Project (Iraq nord-occidentale)225

Sito Periodo me-

tà/fine III mil- lennio

Periodo Kha- bur

Bibliografia

Tell Fiesal al-Mish’an 1 X X Altawel 2007

Tell Seh Qubad X X Altawell 2007

Tell Hujiera 2 X Altawell 2007

Tell al-Butha 1 X Altawell 2007

Tell Kiber X Altawell 2007

South Garsur X Altawell 2007

Tell Mughier X Altawell 2006

Tell Rashied X Altawell 2006

Tra i siti maggiori del distretto di Zammar si annovera Abu Dhahir226. Tell Abu

Dahir misura circa 350x500 m e raggiunge un’altezza di circa 20 m sul livello del fiu- me. L’occupazione più antica risale al VII millennio a.C. Il sito viene forse abbando- nato nel corso del periodo Halaf mentre, secondo la datazione suggerita dalla compa- razione con il repertorio ceramico di Taya, raggiunge il livello di massima espansione nel periodo antico accadico (Simpson 2007). La ceramica è stata rinvenuta pressoché in ogni area di scavo, e accumuli consistenti sono stati messi in luce nell’area M, dove è stato rinvenuto un edificio, probabilmente di nuovo impianto, associato ad opera-

225 Schema basato su Altawell 2006; 2007.

226 Di Abu Dhahir al momento è stata pubblicata la documentazione di scavo (Simpson 2007), mentre i

zioni di terrazzamento (Ball 2003). Una caratteristica dell’architettura del periodo, che trova confronto nella regione circostante, è l’impiego di potenti fondamenta in pietra (Ball 2003). L’insediamento antico accadico viene violentemente distrutto, ed analoghe distruzioni sembrano riconoscibili in numerosi altri insediamenti lungo questo tratto del Tigri, ma non è possibile stabilire se siano da attribuire ad un’unica campagna militare o ad un clima generale di instabilità (Simpson 2007).

Ulteriori resti databili alla seconda metà del III millennio a.C. provengono da Tell Gir Matbakh, Tell Shelgiyya, Siyana227, Bardiya 4, 6, 7, Bardiya cemetery, Tell Hamad

Āġa as-Saġīr e forse a Bardiya 5 e Shaiikh Humsi cemetery (Ball 2003).

Rispetto al periodo Ninivite 5 la seconda metà del III millennio a.C. sembrerebbe registrare nella zona di Zammar un certo aumento nel numero degli insediamenti, in netto contrasto con le tendenze che emergono dalla regione di Tell al-Hawa, dove si registra una netta riduzione degli insediamenti rurali in favore della centralizzazione e della crescita dei centri maggiori (Ball et alii 1989).

Con l’eccezione forse di Siyana (Ball 2003: 15), la maggior parte dei siti della re- gione di Zammar che erano stati insediati nella seconda metà del III millennio a.C. continuano ad essere occupati anche nel periodo Khabur, ma oltre a questo si regi- strano una serie di nuove fondazioni: Khirbet Shireena, Khirbet Karhasan, che costi- tuisce uno dei maggiori centri del periodo Khabur e al momento quello che ha resti- tuito il repertorio ceramico maggiormente significativo, Bardiya 9, Usaila, Girbil, e forse Bardiya 8. Per quanto riguarda il modello insediativo si registra la diffusione di villaggi rurali, in conformità con quanto registrato poco più ad ovest nella regione di al-Hawa (Ball et alii 1989).

Nel periodo Khabur Tell Abu Dhahir rimane, come nella fase precedente, il sito maggiormente esteso: non presenta alcuna riduzione evidente, per cui è presumibile che mantenga la funzione di centro regionale (Ball 2003: 15). Per il periodo Khabur sono stati messi in luce resti di architettura monumentale, mentre le antiche vie di transito (hollow way tracs) sembrerebbero indicare, secondo S. J. Simpson (2007) una connessione diretta con i maggiori centri della Giazira settentrionale. Per Tell Abu Dhahir È stata ipotizzata una identificazione con l’antico centro di Lada, ma al mo- mento non è confermata.

Tra i siti della valle che hanno restituito risultati significativi per il periodo di pas- saggio tra III e II millennio si annoverano Tell Tell Hamad Āġa as-Saġīr, Tell Jessari, Tell Fisna, Tell Jigan, e Tell Rijim.

zioni di terrazzamento (Ball 2003). Una caratteristica dell’architettura del periodo, che trova confronto nella regione circostante, è l’impiego di potenti fondamenta in pietra (Ball 2003). L’insediamento antico accadico viene violentemente distrutto, ed analoghe distruzioni sembrano riconoscibili in numerosi altri insediamenti lungo questo tratto del Tigri, ma non è possibile stabilire se siano da attribuire ad un’unica campagna militare o ad un clima generale di instabilità (Simpson 2007).

Ulteriori resti databili alla seconda metà del III millennio a.C. provengono da Tell Gir Matbakh, Tell Shelgiyya, Siyana227, Bardiya 4, 6, 7, Bardiya cemetery, Tell Hamad

Āġa as-Saġīr e forse a Bardiya 5 e Shaiikh Humsi cemetery (Ball 2003).

Rispetto al periodo Ninivite 5 la seconda metà del III millennio a.C. sembrerebbe registrare nella zona di Zammar un certo aumento nel numero degli insediamenti, in netto contrasto con le tendenze che emergono dalla regione di Tell al-Hawa, dove si registra una netta riduzione degli insediamenti rurali in favore della centralizzazione e della crescita dei centri maggiori (Ball et alii 1989).

Con l’eccezione forse di Siyana (Ball 2003: 15), la maggior parte dei siti della re- gione di Zammar che erano stati insediati nella seconda metà del III millennio a.C. continuano ad essere occupati anche nel periodo Khabur, ma oltre a questo si regi- strano una serie di nuove fondazioni: Khirbet Shireena, Khirbet Karhasan, che costi- tuisce uno dei maggiori centri del periodo Khabur e al momento quello che ha resti- tuito il repertorio ceramico maggiormente significativo, Bardiya 9, Usaila, Girbil, e forse Bardiya 8. Per quanto riguarda il modello insediativo si registra la diffusione di villaggi rurali, in conformità con quanto registrato poco più ad ovest nella regione di al-Hawa (Ball et alii 1989).

Nel periodo Khabur Tell Abu Dhahir rimane, come nella fase precedente, il sito maggiormente esteso: non presenta alcuna riduzione evidente, per cui è presumibile che mantenga la funzione di centro regionale (Ball 2003: 15). Per il periodo Khabur sono stati messi in luce resti di architettura monumentale, mentre le antiche vie di transito (hollow way tracs) sembrerebbero indicare, secondo S. J. Simpson (2007) una connessione diretta con i maggiori centri della Giazira settentrionale. Per Tell Abu Dhahir È stata ipotizzata una identificazione con l’antico centro di Lada, ma al mo- mento non è confermata.

Tra i siti della valle che hanno restituito risultati significativi per il periodo di pas- saggio tra III e II millennio si annoverano Tell Tell Hamad Āġa as-Saġīr, Tell Jessari, Tell Fisna, Tell Jigan, e Tell Rijim.

227 In questo caso le evidenze si limitano ad una tomba.

5.1.1 Tell Hamad Āġa as-Saġīr

Hamad Āġa as-Saġīr si trova nella pianura settentrionale del Sinjar, in Iraq, circa 40 Km a nord di Tell Afar. Gli scavi sono stati intrapresi tra il 1987 e il 1990 da parte del- la Deutsche Orient Gesellschaft e dell’Istitut für Vorderasiatische Archäelogie dell’Università di Monaco sotto la direzione di P. Z. Spanos.

Il monticolo, che si eleva per circa 18 m sul piano di campagna, misura 225 m sulla direttrice est-ovest e circa 250 m sulla direttrice nord-sud: dopo al-Hawa è per- tanto uno dei maggiori siti della pianura del Sinjar. Nella zona nord-orientale del tell si trova una sorta di cittadella, ai piedi della quale erano visibili già in superficie i resti di un grande muro di recinzione in pietra (Spanos 1988: fig. 15).

I più antichi livelli messi in luce risalgono alla prima metà del III millennio a.C. ed i più recenti, apparentemente, alla metà o alla seconda metà del II millennio a.C. (Spanos 1987; 1988; 1990 a; 1990 b; 1992).

Sulla pendice meridionale della cittadella, le indagini in estensione nelle aree VIII-X hanno rivelato 4 livelli architettonici associati a ceramica Khabur (per cui si veda in Tav. 80 a, e b, Grabungsareal VIII-IX). È particolarmente degno di nota il li- vello 4, che ha restituito un ampio complesso architettonico, forse sede di un sovrano

Documenti correlati