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2. Il mandato professionale dell’assistente sociale

2.1 Il Codice Deontologico e le responsabilità professionali dell’Assistente Sociale

2.1.1. I valori del servizio sociale

Per poter analizzare la figura professionale dell’Assistente Sociale, conoscerne le caratteristiche, i ruoli e le responsabilità è indispensabile soffermarsi su quali sono le finalità della professione, costituite dall’insieme dei valori e dei principi fondamentali propri del servizio sociale.

Il sistema di valori e diritti che è andato sviluppandosi negli anni a livello mondiale, rappresenta infatti la base giuridico-normativa da cui la professione ha tratto i suoi valori e principi deontologici; valori che guidano il comportamento professionale e indirizzano l’operatore a stabilire delle priorità nel suo agire professionale. Essi, codificati in norme etiche, delineano i confini dell’operatività professionale e definiscono l’insieme di doveri e regole di comportamento che la professione ha nei confronti della società e delle persone.

Creano inoltre una cultura negli operatori e assicurano che gli operatori non abusino del loro potere, visto il ruolo di cura che svolgono nei confronti di persone fortemente vulnerabili.44

Negli anni ’50, individualizzazione, importanza dell’espressione dei sentimenti, controllo del coinvolgimento emotivo, accettazione, atteggiamento non giudicante, autodeterminazione dell’utente e riservatezza, sono i valori che, grazie a un padre americano, Padre Biestek, vengono proposti come fondamentali per la professione45. Valori ricavati

dall’etica del care, dall’etica del prendersi cura che pongono però l’enfasi sulla relazione di “casework su base volontaria”, una relazione d’aiuto iniziata per volere dell’utente.

Uno schema valoriale che si presenta per certi aspetti superato oggi, visto i numerosi casi complessi e spesso non connotati da volontarietà, che variano da interventi “in forza di legge” all’interno di strutture istituzionali a interventi più “tradizionali” con famiglie e comunità46, ma che comunque ha fissato alcuni dei valori fondanti la professione.

44Dominelli L., Il servizio sociale. Una professione che cambia, Centro Studi Erickson, 2005 45 Ibid.

46 Banks S., Etica e valori nel servizio sociale. Dilemmi morali e operatori riflessivi nel welfare mix, Centro Studi

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I valori del Servizio Sociale presentano quindi caratteristiche di continuità e discontinuità nel corso della storia. La loro formulazione completamente decontestualizzata, slegata da assunti epistemologici ha permesso il loro mantenimento nel tempo e la possibilità di applicarli in differenti contesti sociali e culturali; ma, allo stesso tempo, il significato che questi valori hanno assunto e l’utilizzo che di essi ne è stato fatto nei diversi contesti sociali, hanno creato alcune difficoltà nella loro concezione universale, determinando così situazioni di discontinuità nel discorso deontologico e professionale.

Più conosciuti e più diffusi in Italia si presentano invece i principi e i valori teorizzati da W. A. Friendlander, i quali influenzarono la cultura, gli atteggiamenti, l’orientamento e le tecniche del lavoro degli assistenti sociali nella cultura nord-americana 47

Nella teorizzazione proposta da Friendlander, l’idea fondante fu quella per cui ogni individuo avesse valore, integrità e dignità intrinseche in sé stesso. Concetto essenziale per il servizio sociale, in cui ogni uomo è un valore in sé stesso, dotato di dignità e meritante

rispetto, qualunque sia la sua situazione economica, politica e sociale, principio fondamentale

non presente nella lista di Biestek ma aggiunto da molti altri autori nel corso degli anni ’60 e ’70. 48

Altro ideale cardine fu quello che oggi viene definito con il concetto di

autodeterminazione e autorealizzazione: esso sottolinea come ogni individuo in stato di

bisogno debba avere il diritto di decidere autonomamente quali siano i suoi bisogni e in che modo voglia affrontarli. Deve essere libero di scegliere e di decidere per sé stesso, assumendo il controllo della propria vita, senza che nessuno possa sostituirsi al suo essere e al suo volere. Questa libertà di scelta non può considerarsi però assoluta49: il limite maggiore alla libertà di

autodeterminarsi è dato dai diritti dell’altro, i quali non possono mai essere sorpassati e calpestati in nome della propria libertà.

Friendlander indicò come fondamentale per l’agire professionale, inoltre, la necessità che tutti possano avere e ricevere le stesse opportunità, con le sole limitazioni imposte dalle capacità innate nell’individuo. La propria autodeterminazione e autorealizzazione richiede la

47 Villa F., Dimensioni del Servizio Sociale. Principi teorici generali e fondamenti storico-deontologici, Vita e

Pensiero, 2000

48 Banks S., Etica e valori nel servizio sociale. Dilemmi morali e operatori riflessivi nel welfare mix, Centro Studi

Erickson, 1999

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possibilità di avere delle alternative tra cui scegliere; in situazioni di deprivazione e povertà, materiale e non, diviene molto difficile se non impossibile farlo o acquisire le capacità per poterlo fare e per questo la professione deve intervenire da supporto e come strumento per superare tale condizione.

Un altro valore fondamentale del servizio sociale, e da sempre presente, è la

riservatezza. Già identificato anche nella teorizzazione di Biestek, questo valore è stato

sempre ritenuto una indiscutibile barriera alla fuga di informazioni di chi è coinvolto nelle relazioni d’aiuto50

Un valore che nel corso della storia ha creato problemi e criticità nella pratica professionale, in quanto difficile comprendere i confini netti entro i quali avvenga o non avvenga il rispetto di esso. Certa è comunque l’importanza di questo aspetto; testimonianza ne sono gli articoli propri del codice deontologico della professione successivamente affermatosi, che lasciano molto spazio alla riservatezza e a quello che verrà denominato segreto professionale, e le leggi nazionali relative a questo tema.

Di fronte a questo primo approfondimento appare evidente come l’etica e i valori fondanti la professione abbiano posto inizialmente l’attenzione sulla natura della relazione operatore-utente, soffermandosi soprattutto sugli atteggiamenti che l’assistente sociale avrebbe dovuto tenere nei confronti dell’utente. Al centro di questo insieme di valori si trovava sicuramente la nozione di individualità e libertà.51

Prendere in esame solo questo set di valori risulta però non sufficiente, in quanto la storia della professione ha messo in evidenza anche il ruolo e le responsabilità proprie del servizio sociale nei confronti della collettività; autori più recenti di etica e servizio sociale hanno infatti messo in evidenza come il rispetto e l’autodeterminazione della persona siano principi fondanti la professione ma come i professionisti spesso siano impiegati in enti pubblici, lavorino con limitazioni di leggi e regole procedurali e per questo promuovano e intervengano anche per il benessere della società in generale.

Per questo motivo troviamo come valore caratterizzante la storia della professione anche l’eguaglianza. Un valore che si allontana dalla relazione duale e mette in relazione l’individuo con “l’altro”, garantendo il diritto della persona di avere le stesse opportunità e

50Dominelli L., Il servizio sociale. Una professione che cambia, Centro Studi Erickson, 2005

51Banks S., Etica e valori nel servizio sociale. Dilemmi morali e operatori riflessivi nel welfare mix, Centro Studi Erickson, 1999

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possibilità di chiunque altro. Con esso si stabilisce come tutti gli uomini siano uguali e debba essere rifiutata qualsiasi forma di discriminazione nell’agire professionale, principio proclamato con la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo nel 1948.

Questo non significa eliminare tutte le differenze che caratterizzano gli uomini, ricchezza da preservare dell’umanità, ma non dare spazio a diseguaglianze sociali, frutto di posizioni economiche, appartenenze culturali, orientamenti sessuali o politici diversi. Il significato che assume il termine eguaglianza per il servizio sociale è dunque parità di diritti e di opportunità.

In corrispondenza a questo aspetto l’Associazione Nazionale Statunitense ha teorizzato inoltre un altro valore, sintetizzato così: esistono bisogni umani comuni in ogni persona, anche se ogni individuo è unico e diverso dagli altri 52

Questo valore così presentato può essere identificato con il concetto di unicità della

persona. Ogni persona infatti deve considerarsi unica e per questo diversa. Percorsi di vita

differenti, esperienze personali e familiari diverse, bisogni e ostacoli percepiti, vissuti e affrontati a proprio modo caratterizzano ogni individuo, rendendolo unico e irripetibile.

Il valore della solidarietàtrova così il suo posto in quanto condizione necessaria per realizzare l’uguaglianza sostanziale.53 E’ proprio il concetto di solidarietà che permette di

staccare l’attenzione dal singolo individuo per focalizzarsi sull’idea di individuo come parte di una comunità composta da diverse persone che attraverso la collaborazione e l’attenzione all’altro possono progredire socialmente, culturalmente ed economicamente sia individualmente che collettivamente.

Questo permette di dare significato più ampio all’intervento del servizio sociale: l’assistente sociale operando secondo una logica solidaristica, infatti, lavora per garantire giustizia sociale e eguaglianza di possibilità a tutti i cittadini.

Affinché avvenga questo un altro valore fondamentale nel servizio sociale è la

partecipazione: tra i valori infatti individuati dalla National Association of Social Workers viene

affermato che è condizione essenziale in una società democratica la piena realizzazione di

52 Villa F., Dimensioni del Servizio Sociale. Principi teorici generali e fondamenti storico-deontologici, Vita e

Pensiero, 2000

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ogni individuo e la partecipazione attiva alla vita sociale dei cittadini attraverso l’assunzione delle proprie responsabilità sociali54

In servizio sociale la partecipazione deve intendersi come promozione di una partecipazione individuale, che permetta una piena realizzazione dell’individuo, ma anche una partecipazione in senso collettivo, un impegno da parte di tutti i cittadini a lavorare per il raggiungimento di un benessere sociale condiviso.

I valori fin qui presentati quali autodeterminazione, eguaglianza, unicità, solidarietà, partecipazione, riservatezza rappresentano una pietra miliare della pratica del lavoro sociale e trovano inoltre una concretizzazione in quei principi operativi che permettono all’assistente sociale di intervenire e lavorare con l’utenza.

I principi posso definirsi delle modalità di concretizzazione dei valori, delle indicazioni di comportamento che assicurano azioni coerenti ad essi, delle direttrici che orientano e vincolano modalità e strumenti di azione professionale per garantire il raggiungimento di risultati efficaci55. Importante precisare che a differenza dei valori fondamentali che, come

abbiamo visto, pur incontrando alcune difficoltà, hanno negli anni mantenuto molti elementi di continuità, i principi operativi sono maggiormente soggetti a mutamenti nella storia, in quanto si ispirano da un lato agli ideali, valori che animano e regolano la vita della nostra società, e dall’altro trovano riscontro nelle acquisizioni scientifiche che spiegano il

comportamento umano56

L’attuazione di questi principi porta quindi con sé l’attenzione a una loro corretta e adeguata coniugazione con il contesto in cui vengono applicati: un contesto che nel tempo ha subito e subisce continue trasformazioni e che quotidianamente crea condizioni e fattori di barriera nell’implementazione dei principi. Una sempre maggiore complessità e problematicità della domanda, le sempre più veloci trasformazioni economiche e del mercato del lavoro, una costante precarizzazione dell’esistenza umana, l’aumento del fenomeno migratorio e i cambiamenti sociali che esso comporta, enti locali e servizi con sempre meno risorse e connotati da logiche sempre più aziendali influenzano e modificano continuamente il lavoro dell’assistente sociale.

54 Villa F., Dimensioni del Servizio Sociale. Principi teorici generali e fondamenti storico-deontologici, Vita e

Pensiero, 2000

55 Neve E., I principi del Servizio Sociale in Dal Pra Ponticelli M., (a cura di), Dizionario di Servizio Sociale, Carocci

Faber, 2005

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I principi operativi del servizio sociale, come i valori, mettono in relazione quindi non solo il professionista con l’utente, ma creano interazione anche tra professionista, organizzazione e comunità. L’assistente sociale si trova spesso a lavorare dovendo fronteggiare: problemi di tipo economico, quali mancanza di risorse formali e informali e situazioni politiche complesse, dove ideologie politiche si intromettono e si scontrano con alcuni valori fondamentali per il servizio sociale; un contesto in cui aumenta continuamente la visione individuale e fortemente individualista della vita e dei problemi, facendo sempre meno riferimento a principi e reti di solidarietà; la crescente diffidenza e indifferenza verso l’altro e la paura del “diverso”; la sempre più pressante attenzione da parte dei “potenti” al risultato e all’efficacia degli interventi piuttosto che ai processi e i mezzi per poterli realizzare; la rappresentazione stessa che viene data dell’assistente sociale dai media e dall’opinione pubblica.

Tutti aspetti rilevanti e che pesano molto nel lavoro sociale, creando difficoltà e perplessità nell’attuazione di quei valori che tanto hanno accompagnato e “protetto” la professione, e che ora non riescono a trovare spazio e pieno riconoscimento nel contesto professionale e sociale.

Si son volute fin qui mettere in evidenza le criticità del passaggio da valore come criterio teorico a principio etico-operativo ma questo non deve e vuole creare incertezza sull’identificazione chiara che esiste nel servizio sociale di questi principi, esplicitati attraverso la deontologia professionale e i suoi articoli. Per questo è fondamentale entrare nel vivo di questi principi attraverso un’analisi del Codice Deontologico dell’Assistente Sociale, soffermandosi sulla presentazione di questo fondamentale strumento professionale e sulla sua composizione.