3.3 Presentazione dei dati raccolti
3.4.5 Valutazione dei criteri di efficacia
Grazie ai risultati emersi dalla ricerca è stato possibile stabilire che tutti i processi di coinvolgimento degli stakeholders analizzati, non sono riusciti a soddisfare gli obbiettivi normativi e sostantivi della partecipazione pubblica nelle procedure VIA. Tale giudizio si basa sulla dimostrazione che non è stata permessa una reale influenza dei residenti nei processi decisionali e non è stata favorita l’integrazione della conoscenza locale nelle decisioni finali.
Le cause generali riguardano soprattutto: a) Il tardivo inizio della consultazione del pubblico; b) La carenza di indicazioni sulla fine del processo partecipativo; c) Il grado di complessità linguistica dei rapporti; d) la presentazione superficiale degli aspetti sociali ed economici; e) l’assenza di alternative al progetto; f) La composizione squilibrata degli stakeholders coinvolti; g) La scarsa rilevanza delle categorie svantaggiate; h) La mancata integrazione dei commenti emersi nel rapporto finale.
Solo il criterio relativo ai canali disponibili per esprimere le opinioni ha raggiunto mediamente un risultato migliore, poiché è possibile presumere che il vasto numero di mezzi a disposizione degli stakeholders abbia permesso al proponente del progetto di disporre di integrare le conoscenze locali nelle decisioni finali. In base ai motivi sopracitati, si può stabilire che la logica partecipativa applicata ai casi selezionati è di tipo strumentale.
Tendenzialmente, nei progetti più recenti non vi sono stati grossi cambiamenti in relazione agli approcci e agli strumenti adottati. Nonostante ciò, essi sono stati dotati di informazioni più dettagliate riguardo al processo di partecipazione pubblica. Inoltre si è osservato che la gestione del processo VIA non è influenzato dalla dimensione del progetto. In conclusione, si sostiene che la VIA viene considerata più come una procedura amministrativa e non come un’opportunità di migliorare qualitativamente il processo di formulazione delle decisioni. D’altro canto i cittadini dispongono di una piattaforma per far sentire la propria voce, ma attualmente ricoprono un ruolo marginale a causa del livello di coinvolgimento applicato.
3.4.6 Conclusioni
I risultati prodotti dalla ricerca hanno evidenziato alcune barriere, che minano l’efficacia della partecipazione pubblica all’interno del sistema VIA cinese. Tali barriere limitano la capacità di raggiungere gli obbiettivi posti dalla VIA, di coinvolgere attivamente il pubblico e, più in generale, di migliorare la qualità delle decisioni adottate in materia ambientale.
117 Dall’analisi del contesto normativo è emerso che nonostante il riconoscimento istituzionale del processo VIA e della partecipazione pubblica, la legislazione vigente manca di requisiti specifici per quanto concerne alcune fasi delle procedure VIA e l’inclusione degli stakeholders coinvolti.
In primo luogo, la normativa VIA del 2003 ha lasciato delle lacune che né le IMPPE del 2006, né la PEIAO del 2009 sono riuscite a colmare. Queste carenze sono rappresentate dall’assenza di clausole riguardanti il tempo da dedicare alla partecipazione pubblica, la divulgazione delle informazioni inerenti al processo VIA, la composizione degli stakeholders coinvolti e l’integrazione delle opinioni espresse dal pubblico. Come si è potuto notare in precedenza, secondo la legge, la procedura di partecipazione dovrebbe cominciare dopo che il proponente del progetto ha incaricato un agenzia di preparare il rapporto finale. Inoltre non ci sono articoli che trattano della durata e della conclusione del processo di consultazione dei cittadini.
Nella pratica, ciò risulta in un tardivo inizio della partecipazione, quando le maggiori decisioni sono già state adottate. In aggiunta la seconda parte del periodo dedicato alla raccolta di commenti della popolazione, avviene contemporaneamente alla presentazione della documentazione VIA alle autorità responsabili della revisione ed accettazione. La mancanza di obblighi In riferimento alla diffusione delle informazioni, ha portato ad utilizzare un linguaggio contenente un alto tasso di termini tecnici, rendendo i rapporti incomprensibili per la maggior parte della popolazione. Infine, non sono presenti nella normativa vigente articoli che trattano della composizione degli stakeholders da coinvolgere e dell’identificazione di alternative al progetto. Questo ha comportato una rappresentazione estremamente ridotta delle organizzazioni riconducibili alla società civile e delle categorie svantaggiate, provocando un aumento della marginalizzazione di questi individui. L’assenza di alternative costituisce un ulteriore grave barriera all’interno del sistema VIA cinese, poiché limita l’apertura e la trasparenza del processo decisionale scoraggiando una vasta consultazione del pubblico.
Lo studio delle dinamiche socio‐politiche del paese ha evidenziato anche dei problemi di natura amministrativa. I conflitti di interesse all’interno delle amministrazioni locali hanno portato ad incentivare lo sviluppo economico, anziché la protezione ambientale. In aggiunta gli EPB non hanno sufficienti poteri per garantire un efficace implementazione delle procedure VIA, poiché dipendono economicamente e politicamente dai governi a livello di contea e provincia. Al fine di migliorare l’efficienza del sistema VIA cinese è possibile sostenere che la legislazione necessita di requisiti più stringenti in relazione agli aspetti sopracitati del coinvolgimento pubblico, inoltre è fondamentale rendere gli EPBs indipendenti dalla volontà dei quadri del partito locale. Questo porterebbe ad un aumento del potere in mano agli EPBs, risultando in un miglioramento complessivo di tutto il sistema VIA.
118 Dalla valutazione dei casi di studio è emerso che le procedure VIA sono caratterizzate da un approccio di natura “top‐down”, incentrato sul parere dei singoli esperti anziché sull’ampia rappresentazione di tutti gli interessi coinvolti. In generale, i proponenti del progetto vedono la partecipazione pubblica come un elemento di instabilità all’interno del processo VIA, poiché essa è percepita come una minaccia alla legittimità del governo. Per di più le comunità locali non vengono coinvolte attivamente in quanto si pensa che, non possedendo competenze specifiche, essi non sono in grado di migliorare la qualità delle decisioni adottate. In un contesto simile la VIA è considerata come una procedura burocratica, in cui la consultazione degli stakeholders coinvolti contribuisce solo ad aumentare il tempo ed i costi del processo. In un contesto simile i cittadini sono dotati di possibilità limitate per influenzare le decisioni e per questo agiscono passivamente. Quindi per migliorare l’efficienza del sistema VIA cinese è necessario innanzitutto cambiare l’attitudine dei quadri del partito, mostrando loro i vantaggi derivanti da una maggiore inclusione del pubblico. Inoltre è doveroso anticipare l’inizio della partecipazione e fornire il tempo adeguato alle consultazioni dei cittadini, divulgare le informazioni secondo i canali più familiari alla popolazione e rafforzare il ruolo delle ONG di rappresentanza delle categorie svantaggiate.
In conclusione, la valutazione del sistema cinese di VIA mediante i criteri di efficacia ha dimostrato che la pratica di questo processo rimane ancora molto debole. Ad ogni modo, la VIA ha permesso ai cittadini di ottenere una piattaforma istituzionale in cui è possibile esprimere la propria opinione nei piani del governo, fornendo un opportunità storica per cambiare il volto socio‐politico della paese. Nella situazione attuale è prevedibile che lo sviluppo del settore idroelettrico continuerà ad essere stimolato dall’aumento della domanda di elettricità, dal desiderio di ridurre drasticamente le emissioni di Co2 e dal miglioramento delle tecnologie impiegate nella produzione di energia
idroelettrica. Perciò, la partecipazione pubblica può dimostrarsi di importanza fondamentale nel considerare gli impatti cumulativi causati dalla costruzione delle dighe, nel dare maggiore rilevanza agli effetti sociali ed economici e nel proporre alternative ai grandi impianti che esercitano conseguenze devastanti nelle zone limitrofe, migliorando le condizioni di vita di tutti coloro che non vengono inclusi oggigiorno nel processo.
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