• Non ci sono risultati.

In questa sezione verranno presentati i dati del test conclusivo svolto il 30 maggio 2020 (4.7.1), 10 giorni dopo aver concluso il training, e un follow-up svolto il 15 agosto 2020, a distanza di due mesi e mezzo dall’ultimo incontro (4.7.2). Inoltre è stato svolto anche un secondo test per confrontare l’esecuzione di una conversazione tramite tabella e di un’altra tramite segni, oltre a testare l’efficacia del dizionario visivo (4.7.3).

4.7.1 Segni del training: risultati del test conclusivo

La valutazione post-training è stata effettuata 10 giorni dopo la conclusione degli incontri ed è stato utilizzato il gioco del “memory” sia per la comprensione che per la produzione dei segni. Infatti, la ragazza doveva trovare e accoppiare l’immagine al segno giusto e ogni volta che girava una carta raffigurante un’immagine doveva produrre il segno prima di andare avanti e poterne girare un’altra. I risultati del test sono riportati nella tabella T12, insieme alla testimonianza dei genitori sulla frequenza dell’utilizzo di questi segni in casa.

T12. Dati della valutazione post-training.

Segno Comprensione Produzione Utilizzo

AMMALATO sì sì spesso ARRABBIATO sì sì spesso AVERE sì sì spesso BASTA! sì sì spesso COSA? sì sì su richiesta DOVE? sì sì su richiesta GIOCARE sì sì spesso PASSEGGIARE sì sì spesso PERCHÉ? sì sì su richiesta STANCO sì sì spesso STARE-BENE sì sì su richiesta TRISTE sì sì spesso VOLERE sì sì su richiesta

Dai risultati di questo test, A. sembra aver appreso 13 segni su 13, tuttavia sappiamo dai genitori che 5 di questi segni vengono usati dalla ragazza solo su richiesta e mai spontaneamente (COSA, DOVE, PERCHÉ, STARE-BENE, VOLERE), mentre gli altri 8 sono stati incorporati nel lessico quotidiano di A. Per questo motivo è stato deciso di fare un test follow-up successivo per verificare se A. si sarebbe ricordata questi segni più “deboli” anche dopo un periodo più lungo di tempo trascorso dagli incontri.

4.7.2 Segni del training: risultati del follow-up

Il follow-up è stato quindi effettuato il 15 agosto 2020, due mesi e mezzo dopo la fine degli incontri e del test finale, i cui risultati si trovano nella tabella T13.

T13. Risultati del follow-up.

Segno Comprensione Produzione Utilizzo Modifiche

AMMALATO sì sì spesso /

ARRABBIATO sì sì spesso conf. A

AVERE sì sì spesso /

BASTA sì sì spesso /

COSA? no no mai /

DOVE? no no mai /

GIOCARE sì sì spesso a volte direzione

controlaterale (=borsetta)

PASSEGGIARE sì sì spesso supporto della

mano

PERCHÉ? no no mai /

STANCO sì sì spesso /

STARE-BENE sì no su richiesta conf. 5

TRISTE sì sì spesso /

Come si può notare, i 5 segni che nel test post-training erano risultati essere più “deboli” in due mesi sono stati dimenticati dalla ragazza, forse anche a causa del loro mancato utilizzo durante le sue attività quotidiane. Un’altra possibilità è che la ragazza non ritenga questi termini fondamentali per lei, in quanto per fare richieste o chiedere domande (DOVE, COSA, PERCHÉ) continua a toccarsi l’orecchio con la mano in configurazione G nel segno VOGLIO-SAPERE, che per lei è più semplice ed economico rispetto a due segni combinati. Analogamente non fa distinzione tra il concetto di “avere” e “volere” e per indicarli usa indistamente il segno per AVERE. Per ultimo usa più spesso il segno FELICE, rispetto a STARE-BENE, quindi è comprensibile che anche quest’ultimo sia stato dimenticato in due mesi.

4.7.3 Confronto di una conversazione tramite segni e tabella

Insieme al test follow-up si è deciso di provare a confrontare tre conversazioni di A. con differenti persone, una persona che non conoscesse i suoi segni e con cui potesse parlare solo attraverso la tabella (V.), un’altra persona che invece conoscesse bene il suo segnato e con cui potesse comunicare solo con i segni (Fl.) e la terza persona con cui potesse tenere una conversazione sia con i segni sia con la tabella (F.). Inoltre, per testare l’efficacia del dizionario visivo è stato effettuato un breve training di un pomeriggio con la persona che avrebbe dovuto sostenere con lei la conversazione in segni, per verificare che conoscesse o si ricordasse tutti i segni di A.

Riportiamo qui di seguito tre brevi frasi prodotte rispettivamente attraverso la tabella (1), con i segni (2) e con entrambi i sistemi di comunicazione (3).

1. Frase solo con la tabella:

“Lunedì con mamma sono andata a comprare il giornalino al supermercato”.

2. Frase solo con i segni:

TRISTE GIOCARE GINESTRE NO GINESTRE

CUORE “Sono triste perché non posso giocare con le ginestre, che ce l’ho nel cuore (gli voglio bene)”.

3. Misto tabella e segni:

PAPÀ MAMMA CANE PASSEGGIARE BAMBINO

“Domenica vado con mamma, papà, Stella e Ronnie in montagna a passeggiare con i bambini e gli amici”.

Da questo test sono emerse alcune differenze tra queste 3 modalità. In particolare, tramite la tabella A. riesce a costruire frasi più complesse e con un contenuto più completo, anche se lo span attentivo e la durata della conversazione sono più brevi perché richiedono un maggiore sforzo. Al contrario, la modalità segnica richiede meno sforzo fisico e perciò la motivazione a tenere una conversazione attraverso questa strategia è maggiore, tuttavia la complessità della frase e di conseguenza i contenuti che riesce ad esprimere sono minori. La modalità mista invece risulta essere un po’ più agevole a livello motorio rispetto alla prima (perché richiede di indicare meno simboli sulla tabella), permettendo ad A. di esprimere contenuti più complessi ma con un minore sforzo fisico.

Da queste considerazioni si può notare quindi che A. riesce a farsi capire abbastanza bene in tutte e tre le modalità, anche se per le sue attività quotidiane preferisce di gran lunga i segni, mentre per tenere conversazioni più lunghe con persone che non siano i suoi genitori predilige una modalità mista sia con la tabella che con i segni. Per questo motivo i due sistemi di comunicazione sono indivisibili ed entrambi utili in contesti diversi.

Il dizionario visivo si è inoltre rivelato utile perché, grazie a un breve training, la persona in questione (Fl.) è riuscita ad avere almeno una panoramica generale dei segni di A. e quindi a capirla. Ovviamente ci vorrebbe più tempo per apprenderli e padroneggiarli, ma è un buon punto di partenza per le persone nuove che devono approcciarsi ad A. senza conoscere il suo segnato.