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“[…] E’ vero che c’è più sbattimento, detto in parole povere, però l’affitto a lungo termine comporta tutta una serie di problematiche che possono essere: se uno non dovesse pagarmi l’affitto, la morosità […] la ragione principale è la morosità, perché in questo senso mi sento più tutelata… sia da Airbnb che da Booking perché forni-sco una carta di credito e quindi son sicura che prendo anche meno, ma li prendo.”

Marta, 34, educatrice

Capitolo 7

Anche gli host di Vanchiglia, inoltre, hanno rimarcato la preoccupazione nel la-sciare ad un inquilino che non si conosce il proprio appartamento per lungo tem-po, poiché questi potrebbe non averne la cura necessaria e arrecarvi danni più o meno ingenti. Questo timore è espresso con rilevanza maggiore soprattutto da coloro che hanno investito, per esempio, nella rimessa a nuovo dell’alloggio, arredandolo spesso con particolare cura, a volte con l’intenzione di andare, in futuro, ad abitarlo personalmente. Uno di questi casi è rappresentato da Gior-gia, che ha posto il suo appartamento su Airbnb con lo scopo di pagare, con i ricavi di questa attività, le rate non solo dell’appartamento in questione, ma an-che di altri due immobili di sua proprietà. Sugli affitti tradizionali, invece, afferma:

“Ma… evito veramente di affittarlo con quelli tradizionali semplicemente per pau-ra che se vanno dentro te lo distruggono, perché uno quando sta poco non lo distrugge perché non ci pensa e comunque è attento, quanto danno può fare?

Invece se sta tanto tempo… distrugge tutto”.

Giorgia, 43, titolare sportello CAF

Anche nel suo caso l’aver vissuto una o più esperienze negative con gli in-quilini, ha influenzato negativamente la sua visione generale sugli affitti a lun-go termine, inducendola a prediligere quelli di breve periodo, sui quali ha un più ampio controllo e, di conseguenza, una maggiore sicurezza e tranquillità.

E proprio perché consapevole del valore del suo investimento e del suo apparta-mento, alla domanda “Ha mai valutato di tornare ad zaffittare il suo appartamento attraverso forme più tradizionali di contratto?” risponde negativamente, dicendo:

“No perché non voglio che la gente stia troppo tempo, voglio avere il mio appar-tamento a disposizione. [….] perché se arriva una famiglia con un bambino e non mi paga l’affitto, con la legge italiana che è una legge cattiva, cioè io non li posso sbattere fuori e vado a pagare le tasse e rimango… così. Perché non sei tutelato”.

Tali posizioni rivelano l’attitudine di queste persone a non fidarsi né delle for-mule tradizionali di locazione, né delle istituzioni che dovrebbero occuparsi di risolvere le situazioni spiacevoli legate ai casi riportati, ma la cui azione in tal senso è considerata insufficiente o eccessivamente lenta. Tutto ciò grava ine-vitabilmente sui potenziali affitti rivolti agli studenti, che, come si evince dalle interviste, a volte sono considerati anch’essi fonte di rischio, se non li si conosce personalmente o se non si ha la sicurezza della loro affidabilità. Alcuni host, infatti, non scartano completamente l’idea di affittare in modo tradizionale, ma solo a patto di consegnare il proprio appartamento nelle mani di persone fida-te, che assicurino il pagamento e una buona tenuta dell’alloggio, come sostiene Francesca, che in passato aveva già affittato il proprio alloggio con formule di lungo periodo e che alla stessa domanda “Ha mai valutato di tornare ad affittare il suo appartamento attraverso forme più tradizionali di contratto?” risponde:

“Si, si, si, se… trovassi qualcuno di cui, insomma, di cui mi fido, per cui sono… tran-quilla, si, sicuramente.”

Inoltre, il fatto che anche in Vanchiglia, come per San Salvario, sia stato piuttosto facile entrare in contatto con host che, economicamente, dipendono del tutto da Airbnb, fa comprendere, in un certo senso, l’importanza che questo tipo di attività

(Francesca, 33, designer)

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può rappresentare nella vita di tante persone che si trovano in stato di disoccupa-zione o di difficoltà lavorativa. La piattaforma, sotto questo punto di vista, ha dato la possibilità a molti individui di cimentarsi così in un vero e proprio lavoro che fosse più soddisfacente e più in linea con le proprie preferenze e le proprie necessità, e al tempo stesso sufficientemente remunerativo; un caso emblematico è qui rap-presentato da Simone, un giovane host che, ad un certo punto della sua vita si è ritrovato costretto a lasciare un lavoro che non riusciva più a gestire e che lo ave-va ridotto «uno straccio», come lui stesso afferma. Ha, così, deciso di guadagnarsi da vivere con l’affitto breve, gestendo gli appartamenti di alcuni proprietari, suoi conoscenti, e assicurandosi una percentuale sul totale mensile. Come egli spiega:

«[…] ho dovuto scegliere di farlo perché il lavoro non è… quello che so fare, il mio mestiere mi riduce uno straccio, mi uccide, non lo so più gestire. Fuori non c’è niente che ti dia sicurezza, l’unica cosa è farti da te, io però soldi non ne avevo perché me li sono sputtanati tutti e questo era, come uno che esce di galera, il primo modo per lavorare onestamente, senza rompere i coglio-ni a nessuno, umilmente perché servi la gente quindi… boh, io la vedo così»

(Simone, 32, ex cuoco e musicista)

Simone fa parte di quegli host che Semi e Tonetta nel loro studio, “Marginal Hosts:

Short-term rental suppliers in Turin, Italy” (2020), definiscono re-inventori”, ossia quelle persone che hanno avuto la possibilità di reinventare la propria vita lavorativa facendo dell’affitto breve il proprio lavoro principale, trasformandolo, quindi, nella primaria fonte di guadagno. Consapevole dell’attuale incertezza del mercato del lavoro, infatti, Simone ha scelto la via che ai suoi occhi si presentava più sicura e che gli avrebbe garantito una serenità maggiore, pur nella consapevolezza che questa non gli avrebbe garantito dei guadagni così elevati, come dichiara nell'intervista:

« … io non rincorro il denaro e quindi a me… quando vivo son tranquil-lo, poi se c’è il mese che… l’anno che mi posso comprare una chitarra in più son contento, ma se ne ho già una son felicissimo, quindi a me va bene.»

Un caso simile a quello di Simone è rappresentato anche da Giada, cinquan-tottenne temporaneamente disoccupata, la quale, per integrare in un qualche modo il reddito di famiglia ha pensato che l’attività con Airbnb sarebbe po-tuta essere una valida soluzione, poiché, oltre a fornirle un ricavo immedia-to, le avrebbe consentito di appagare il suo interesse per le relazioni umane e per le lingue, delle quali è un’appassionata studiosa: Come lei stessa spiega:

«[…] l’abbiamo trovato un sito affidabile con la possibilità di un… realizzo anche…

immediato. E… volevamo fare anche proprio un’esperienza da un punto di vista anche umano, perché comunque ti porti dentro un po’ di mondo, no? Varie prove-nienze quindi è anche un modo di relazionarti, anche se per poco, con delle persone di varie provenienze […] cercavo un part-time, questo più o meno può… rapportarsi a un part-time, può essere equivalente a un part-time grossomodo. E’ impegnati-vo ma si può fare, cioè se io avessi un altro laimpegnati-voro non potrei fare Airbnb, nel senso che comunque richiede una flessibilità e una presenza insomma… fisica anche»

(Giada, 58, host Airbnb)

Ai suoi occhi, l’attività con Airbnb può essere paragonata ad un lavoro part-time, sia per la prospettiva di guadagno che per il cospicuo impegno che richiede la ge-stione degli alloggi e dei clienti, così come hanno osservato anche altri host, come per esempio Luisa, che lascia tutti i weekend il suo appartamento agli ospiti Airbnb per riuscire a pagare l’affitto mensile, nonostante ciò rappresenti per lei un disagio,

(Tommaso, 39, attore, doppiatore e regista)

“un’ansia”, come lei stessa la definisce; un altro esempio ancora è Tommaso, il quale con una compagna e una figlia piccola a carico, ha pensato anch’egli di in-tegrare il suo reddito principale affittando con Airbnb le stanze libere del suo ap-partamento, pur ammettendo che ciò sia nel tempo cominciato a diventare fasti-dioso per lui e la sua famiglia. Entrambi gli host si sono, in tal senso, espressi così:

«Mah, guarda… emh cosa rappresenta Airbnb emh… prima che avessimo una figlia non era spiacevole però ora è diventata un po’ una rottura di pal-le… emh la mia donna… non le piace, si lamenta, è un problema che stiamo avendo però… lei non lavora e io non guadagno di più di quanto guadagno, ci serve, ci aiuta ad… ad ammortizzare le spese anche, nonostante le tasse»

(Luisa, 56, impiegata ospedaliera)

«[…] però il ruolo [di Airbnb] sulla famiglia forse è un po’ complicato, perché co-munque devi... è un impegno coco-munque con le persone, quando hai delle persone in casa comunque ti devi… ti mette un po’ in ansia»

Qualche host, riguardo la questione dell’impegno che richiede questa attività e che in certi casi si trasforma in una vera e propria fatica, paragona la forma di affit-to breve con quella dell’ affitaffit-to medio-lungo, ritenendo quest’ultima opzione più comoda e meno onerosa e quindi preferibile sotto questo punto di vista. Traspa-re, in alcuni casi, una sorta di desiderio degli host nel voler tornare alla tipologia tradizionale di locazione, ma molta insicurezza nel farlo a causa dei problemi os-servati, che hanno alla base, secondo le loro opinioni, un atteggiamento piuttosto

disattento delle leggi italiane nel far fronte ai problemi che riguardano le loca-zioni. La designer Francesca mette ben in chiaro, con le sue parole, questa pro-blematica che affligge la stragrande maggioranza degli intervistati dichiarando:

«Credo che per noi in Italia il problema fondamentale sia solo la legisla-tura, perché se uno avesse la sicurezza che dice va bè, mi metto in casa uno che però non mi paga o mi fa dei danni e sono sicura che posso intervenire e, insomma, non ho problemi e mi posso insomma, insomma sei tutelato, di-ciamo, allora non c’è nessun problema, cioè onestamente per me sarebbe mol-to più comodo, invece che dover star dietro tutmol-to il giorno a risposte, domande, chiavi, pulizie eccetera, tanto alla fine il nostro guadagno non è molto in più…

è paragonabile più o meno a un affitto normale, perché le bollette le dobbia-mo pagare tutte noi anche, mentre invece quando hai uno che viene in affitto le bollette se le paga lui, quello che consumi, consumi, sono affari tuoi e bon.»

Ciò fa intendere che, avendo maggiori garanzie di tutela da parte dello Sta-to che regola il mercaSta-to delle locazioni e una risoluzione più rapida del-le questioni del-legate ad esso, molti host, in particolare coloro che dichia-rano di non aver riscontrato guadagni molto più elevati rispetto ad una locazione tradizionale e per i quali Airbnb rappresenta unicamente una certezza per i pagamenti, tornerebbero ad affittare con questa formula.

E’ importante, infine, sottolineare che lo studente universitario compa-re spesso fra gli ospiti citati dagli host, alcuni dei quali, per di più, li pcompa-referi- preferi-scono. Come accennato precedentemente, infatti, molti universitari si fer-mano a Torino per periodi limitati, per sostenere, ad esempio, gli esami in alcuni periodi dell’anno o seguire a volte corsi e master di breve periodo.

Da questo punto di vista, la piattaforma costituisce uno strumento che, se equilibrato, aiuta a venire incontro ad esigenze diverse di persone che per

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un motivo o per un altro hanno la necessità di fermarsi in un determinato luo-go per un lasso di tempo più o meno breve. Altrettanto importante è reluo-golare le questioni e le problematiche del mercato delle locazioni private, affinchè si possa venire incontro alle necessità e alle preferenze di ognuno senza mettere in difficoltà nessuna categoria sociale.

Le agenzie immobiliari

V A N C H

I G L I A

Il rappresentante di Solo Affitti, al contrario, ha affermato di aver effettivamente riscontrato nelle zone universitarie una diminuzione di clienti che affittavano prima in modo tradizionale per poi passare all’affitto breve con Airbnb, no-nostante permanga una buona quantità di proprietari che preferisce affittare a studenti, perché considerati più affidabili rispetto ad altre categorie sociali.

In ogni caso, Airbnb, probabilmente considerato una fonte di guadagno o di sicurezza ancora maggiore, ha raggiunto una fetta di mercato abbastanza ri-levante dal punto di vista delle locazioni nel quartiere, sottraendo da questo diverse soluzioni di lungo periodo, come si evince dalle parole dell’intervistato:

(Operatore Tecnocasa Vanchiglia) Le domande rivolte agli operatori delle filiali Tecnocasa e Solo Affitti presenti in Salvario hanno, anche in questo caso, rivelato la presenza di visioni spes-so contrastanti su alcuni punti, relativi al fenomeno di Airbnb e i suoi effet-ti sul mercato immobiliare. Le teseffet-timonianze evidenziano, dunque, anche per il quartiere Vanchiglia, vicende ed esperienze differenti riportate dai rap-presentanti delle agenzie, che descrivono il fenomeno degli affitti brevi e le evoluzioni di quelli medio-lunghi per come appare ai loro occhi e attraverso le azioni dei propri clienti. Alla domanda principale, che ha l’obiettivo di in-dagare l’opinione dei rappresentanti riguardo l’impatto della piattaforma su-gli affitti tradizionali, le due parti hanno infatti risposto in maniera sostanzial-mente opposta: l’operatore Tecnocasa ha dichiarato che Airbnb non ha avuto un’influenza negativa molto evidente, rimarcando l’importanza degli affitti per studenti nel quartiere, privilegiati in maniera maggiore dai proprietari di case:

«Aibnb da quando è nato non ha impattato in modo importante in Vanchiglia, anche perchè molti proprietari di immobili che affidano a noi la locazione, prefe-risce utilizzare un classico contratto ad uso studenti»

(Operatore Solo Affitti Vanchiglia)

«Guardi, sicuramente nelle zone dove ci sono le università ha portato via pa-recchio lavoro, perché comunque oltre Airbnb il mondo dello studente è molto ricercato dai proprietari […] Studente e pensionato sono gli inquilini più ambiti dai proprietari. Però ha portato via del lavoro […]»

L’agente, infatti, ha poi spiegato di aver contattato gli host di al-cuni di questi appartamenti, colpiti dalla crisi del turismo causa-ta dall’emergenza sanicausa-taria da Covid19, chiedendo se fossero dispo-sti a tornare ad un affitto tradizionale, come si apprende dalle sue parole:

«[…] io proprio in questi giorni ho fatto un giro di telefonate per capire se vo-levano convertire la loro modalità appunto di Airbnb perché, secondo me, con questo problema del Covid sarebbe meglio poter affittare per un periodo leg-germente più lungo che l’affitto breve, perché avranno… hanno sicuramente ricevuto tutta una serie di disdette proprio per questo motivo del Covid, ecco»

Alla domanda successiva poi, quando viene chiesto agli agenti in che modo, secondo loro, Airbnb impatterà sugli affitti nel prossimo futuro, il rappresentante Tecnocasa si limita a prevedere un impatto del 30%, senza grandi conseguenze e trasformazioni, mentre quello di Solo Affitti parte proprio da una considerazione sul Covid19 e sugli effetti della pandemia a partire dai prossimi mesi e anni, che avrà presumibilmente delle conseguenze negative sugli affitti brevi e positive su quelli tradizionali; questi ultimi, spiega, andranno incontro ad una crescita maggiore, mentre gli affitti studenteschi non dovrebbero subire grandi cambia-menti. Di fatto, la portata degli eventi vissuti negli ultimi mesi è talmente ampia che è difficile avere una visione precisa e dettagliata sulle questioni di carattere

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(Operatore Tecnocasa Vanchiglia) sociale, economico e culturale ed è altrettanto difficile, quindi, pre-vederne gli effetti sul lungo periodo, che seguiranno inevitabilmen-te gli sviluppi delle vicende e delle direttive pensainevitabilmen-te al riguardo.

Le ultime domande, come visto precedentemente, hanno lo scopo di spin-gere ad una riflessione sul successo della piattaforma in ambito immobiliare che si pone un po’ come una concorrente anche delle agenzie immobilia-ri nell’ambito delle locazioni. Le immobilia-risposte sono comunque sempre oimmobilia-rientate a definire i vantaggi che si possono avere con gli affitti brevi rispetto a quel-li medio-lunghi, che riguardano, secondo i portavoce delle due agenzie in-terrogate, in primis la minor quantità di vincoli contrattuali e temporali, che impegnano per poco tempo gli stessi proprietari, alle quali si aggiungono anche dei maggiori ricavi e la certezza di ricevere effettivamente i pagamenti:

«La formula affitto breve o transitorio è sicuramente molto più snella dal punto di vista contrattuale, sicuramente meno vincolante dal punto di vista temporale e decisamente più redditizia».

(Operatore Solo Affitti Vanchiglia)

«Perché secondo me l’affitto breve dà al proprietario più la garanzia di essere pa-gato a breve termine, solo per quello. Infatti con l’affitto breve, come dicevo prima, ha meno vincoli, se ci sono problemi uno riesce a districarsi abbastanza in fretta e dà meno… dà meno vincoli, solo per quello. Appunto riesce a far girare di più l’appartamento, cosa che invece magari con l’affitto tradizionale l’appartamento gli sta fermo più tempo, perché magari se va via qualcuno magari con l’affitto tra-dizionale l’appartamento gli può star chiuso tre-quattro mesi, sei mesi, otto mesi».

PRO CONTRO

PA G A M E N T I M A G G I O R I E S I C U R I

P O T E N Z I A L E A T T I V I T À P I A C E V O L E E H O B B Y

P O S S I B I L TÀ

D I R I E N T R A R E P R I M A I N P O S S E S S O D E L L A C A S A

F AT I C A E I M P E G N O N O T E V O L E N E L G E S T I R E L ' AT T I V I TÀ

E G L I O S P I T I

Pro e contro dell'utilizzo di Airbnb secondo gli host intervistati PA G A M E N T O A U T O N O M O D E L L E S P E S E O R D I N A R I E

TAX

?

TA S S A Z I O N E N O N D E L T U T T O C H I A R A