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Vediamo ora in dettaglio la sola strada dello studio del lavoro. Come

Nel documento Cronache Economiche. N.136, Aprile 1954 (pagine 51-58)

abbiamo detto, la tecnica riguarda

10 studio dei metodi per migliorare

i metodi di produzione e la

misura-zione del lavoro per valutare

l'effi-cienza umana. Il primo porta al

ri-sultato di ottenere l'uso più

efficien-te dei maefficien-teriali, degli impianti, dei

mezzi di lavoro e della manodopera,

11 secondo rende possibile il

miglio-ramento della programmazione e il

controllo della manodopera, nonché

la costituzione di una sana base per

schemi di incentivo.

Le varie strade sono fra loro

col-legate praticamente. Analizziamo

con ulteriori dettagli lo studio dei

metodi che, come si è detto, vale a

migliorare i sistemi di produzione.

Innanzitutto si sceglie il lavoro da

esaminare e si fa una profonda

ana-lisi del metodo in atto, scendendo

sino ai più minuti particolari,

eco-nomicamente giustificati con

l'ado-zione di diagrammi di lavoral'ado-zione,

diagrammi dei movimenti, analisi

cinematografiche e altri mezzi

ido-nei. Si prosegue poi all'esame

criti-co dei dati prendendo in criti-

conside-razione lo scopo, il posto, la

se-quenza, la persona e i mezzi.

L'ul-teriore fase è quella dello studio del m e t o d o migliore in base alle con-dizioni vigenti. D a ciò si passa al-l'applicazione pratica del m e t o d o definitivo e controllato, sulla b a s e anche dei dati provenienti dalla mi-surazione del lavoro.

Il m e t o d o definitivo e controllato porterà all'ottenimento della miglio-re disposizione dell'impianto e dei posti di lavoro, alla riduzione della fatica, risultati tutti dai quali deri-va il miglior uso dei materiali, de-gli impianti, delle attrezzature e

della m a n o d o p e r a .

Volendo scendere in m a g g i o r i dettagli sarà b e n e esaminare parti-t a m e n parti-t e le varie voci che compon-gono le fasi dello studio dei metodi.

Sulla strada della misurazione del lavoro, atta a valutare l'efficien-za u m a n a , occorre passare p e r le fa-si appresso descrittte succintamen-te: scegliere il lavoro d a misurare, stabilire il m e t o d o da seguire, sud-dividere l'operazione in elementi f o n d a m e n t a l i , m i s u r a r e il lavoro ri-chiesto. I n quest'ultimo p u n t o oc-corre a d o t t a r e sistemi diversi a se-c o n d a se-che si tratti di lavorazione in serie o lavorazione singola. Nel caso di lavorazione in serie la misurazione del lavoro viene f a t t a m e d i a n -te lo studio dei -tempi, che consis-te nel classificare e c r o n o m e t r a r e cia-scun elemento, nel c o n f r o n t a r e il t e m p o i m p i e g a t o , nel normalizzare; occorre poi r a g g r u p p a r e gli elemen-ti simili, scegliere il t e m p o m e d i o p e r elemento, assicurarsi che t u t t e le condizioni di lavoro siano state considerate e, d o p o aver a p p l i c a t o gli a b b u o n i , derivare il valore del-l'unità di lavoro. Infine, d o p o l'ap-p o r t o di altri eventuali giustificati a b b u o n i , occorre stabilire il t e m p o concesso dal m e t o d o prescelto. P e r le lavorazioni singole si g i u n g e al t e m p o concesso p e r il m e t o d o pre-scelto m e d i a n t e la sintesi dei t e m p i e l e m e n t a r i stabiliti o p p u r e t r a m i t e la valutazione analitica, che consi-ste nell'applicare i t e m p i e l e m e n t a r i stabiliti e stimare gli altri

rapijrup-pare i tempi normali e applicare gli abbuoni.

T u t t o questo lavoro di misura-zione h a per fine la migliore pro-g r a m m a z i o n e e il controllo efficace nonché il migliore livello qualitativo del personale, la realizzazione e il calcolo di indici attendibili delle prestazioni, la creazione — infine — di b u o n e basi p e r controllare il co-sto del lavoro e p e r stabilire sche- • m i di incentivo.

I n linea teorica la maggior p a r t e degli studi e delle indagini dovreb-b e in generale essere svolta dai di-rigenti aziendali. Praticamente, in-vece, il lavoro viene svolto con pro-fitto dagli specialisti, sulla b a s e del-le ridel-levazioni predisposte d a loro stessi.

L a rilevazione dei d a t i è di tale i m p o r t a n z a da meritare u n cenno a parte. Infatti, dalla precisione con cui v e n g o n o schedati o c o m u n q u e registrati i dati analitici d i p e n d e il successo o l'insuccesso dell'opera-zione di riordino e di razionalizza-zione del lavoro. Il rilevamento

or-Jl controllo dei tempi sulla moviola.

ganico dei dati fa da base a d ogni ulteriore fase di studio, quale a d esempio, l'esame critico p e r lo svi-l u p p o dei metodi ideati.

Sotto il nome di process charting viene definita u n a delle principali tecniche di registrazione; essa è in sostanza l'illustrazione d i a g r a m m a -tica dell'intero processo posto sotto esame, e c o m p r e n d e in ordine cro-nologico le varie attività elementari. I n realtà, il process charting è reso concreto con d u e principali tipi di rappresentazione d i a g r a m m a t i c a : la

operation process chart e il fiow process chart.

Con il p r i m o tipo di r a p p r e s e n t a -zione viene dato u n semplice pano-r a m a genepano-rale del ciclo studiato, p o i c h é in esso si considerano solo le operazioni principali e i controlli (o collaudi) posti in f u n z i o n e p e r assicurarsi della loro efficienza. Si p r e s c i n d e in questo caso dalla loca-lizzazione, n o n si tiene cioè conto del luogo in cui v e n g o n o eseguite le operazioni e n e p p u r e da chi il lavoro viene svolto. Il floio process

Fotografia e cinematografia : mezzi moderni per lo studio del lavoro.

chart, invece, fornisce maggiori

det-tagli p e r c h è a n n o t a a n c h e tutte le operazioni di lavoro e di collaudo, s e g n a l a n d o p u r e gli spostamenti, le soste t e m p o r a n e e e l'immagazzina-m e n t o . U n a r a p p r e s e n t a z i o n e grafi-ca di questo tipo p u ò riferirsi sia al m a t e r i a l e sia agli operatori, p e r cui si h a n n o solitamente d u e versioni di u g u a l e elevato interesse ai fini del lavoro organizzativo.

U n altro tipo di r a p p r e s e n t a z i o n e il flow diagramm, « visualizza » il m o v i m e n t o nello spazio sia dei m a -teriali c h e degli operatori; si tratta a p p u n t o di u n a r a p p r e s e n t a z i o n e in scala dello spazio sul q u a l e si svol-ge la lavorazione. Mezzi comple-m e n t a r i ausiliari, i comple-modelli a d esecomple-m- esem-pio, v e n g o n o utilizzati p e r comple-t a r e il p i a n o .

Sotto il n o m e di d i a g r a m m a delle attività m u l t i p l e (multiple activity

chart) è conosciuto u n altro tipo di

registrazione. Esso vale essenzial-m e n t e p e r il c o o r d i n a essenzial-m e n t o delle varie attività e l e m e n t a r i esplicate d a soggetti diversi. Il multiple

acti-vity chart registra le attività dei

vari o p e r a t o r i r a p p o r t a t e a d u n a co-m u n e scala di t e co-m p o .

Lo studio collegiale dei vari responsabili è necessario per l'approntamento di posti di lavoro veramente razionali.

L e r a p p r e s e n t a z i o n i dianzi ac-c e n n a t e n o n esaurisac-cono la serie dei m e z z i posti a disposizione dei dirigenti e degli organizzatori; altri tipi possono essere allestiti con al-tre particolari t e c n i c h e di registra-zioni.

U n m e t o d o v e r a m e n t e m o d e r n o , flessibile, ricco di doti speciali, è la ripresa c i n e m a t o g r a f i c a che viene g e n e r a l m e n t e utilizzata q u a n d o l'oc-chio u m a n o n o n p u ò seguire agevol-m e n t e i agevol-m o v i agevol-m e n t i e l e agevol-m e n t a r i del lavoro con sufficiente chiarezza e precisione. L ' a n a l i s i della ripresa

c i n e m a t o g r a f i c a viene riportata su appositi d i a g r a m m i c o m u n e m e n t e d e n o m i n a t i film analysis chart.

E v i d e n t e m e n t e , la scelta del p i ù o p p o r t u n o m e z z o di registrazione e di illustrazione d i a g r a m m a t i c a di-p e n d e dal film c h e si vuol conse-guire e dalla e c o n o m i c i t à dello stu-dio; in u n a p a r o l a occorre a d e g u a r e l ' i m p o s t a z i o n e d e i m e z z i ai p r e s u n -ti raggiungibili risulta-ti. E ' neces-sario evitare u n o spreco di forze e di lavoro. L ' i m p i e g o di t r o p p i m e z -zi e di n u m e r o s i organizzatori p e r il r a g g i u n g i m e n t o di risultati

mo-desti d a r e b b e giustificazione alla garbata ironia dell'autore di «

Im-produttività ».

L o studio del lavoro non costi-tuisce u n a novità e c o m u n q u e è u n a questione di b u o n senso; così è stato rilevato da alcuni tecnici. R. M. Currie, l'autore di u n pre-giato studio edito dal British Insti-t u Insti-t e of M a n a g e m e n Insti-t , in u n a con-clusione risponde: « Questo è vero,

ma con lo studio del lavoro si è ten-tato di dare un certo ordine ai sug-gerimenti del nostro buon senso. Avendo stabilito un sistema di ana-lisi, l'uso del buon senso dovrebbe risultare più una questione di abi-tudine che di istinto o di ispira-zione ».

C o m e strumento tecnico, lo stu-dio del lavoro p o n e la direzione aziendale s e m p r e di f r o n t e a nuovi p r o b l e m i e la incoraggia a risolver-li. Il successo dello studio del la-voro d i p e n d e i n t e r a m e n t e dall'uso che n e f a n n o i dirigenti responsa-bili; d a qui la necessità di inserire la tecnica dello studio del lavoro nell'organizzazione direttiva. Que-sta n o n è u n a tecnica applicabile u n a volta tanto m a tecnica che d e v e e n t r a r e a far p a r t e delle normali f u n z i o n i direttive e d essere usata c o n t i n u a m e n t e sia p u r e modifican-d o n e i principi seconmodifican-do le circo-stanze. Infatti, i b u o n i risultati ot-t e n u ot-t i in d e ot-t e r m i n a ot-t i casi non im-plicano il r a g g i u n g i m e n t o dello stesso successo a u t o m a t i c a m e n t e in altri casi. Nel lavoro aziendale i

casi che si a v v e r a n o sono

difficil-m e n t e u g u a l i e o g n u n o di essi d e v e e s s e r e a p p o s i t a m e n t e studiato. R. M. C u r r i e p o n e in rilievo il ruolo i m p o r t a n t e che giuoca lo studio del lavoro n e l processo p r o d u t t i v o e nella t e n d e n z a generale di a u m e n -t a r e il livello della p r o d u -t -t i v i -t à p e r

il r a g g i u n g i m e n t o del m a s s i m o pro-gresso economico possibile.

R A S S E G N A D E L C O M M E R C I O E S T E R O f C o n t / n . da

S I N O S S I D E L L ' I M P O R T - E X P O R T

ADEN

Possibilità del mecato. — Il mercato di

Aden riveste — com'è noto — una par-ticolare importanza non solo per la no-tevole richiesta locale di prodotti manu-fatti ma anche per il commercio di tran-sito, data la funzione che esso svolge come principale fonte di approvvigiona-mento dei Paesi limitrofi.

Questo ha fatto ritenere opportuno far svolgere un'accurata indagine sulle condizioni del mercato e sulle possibi-lità di sviluppo delle esportazioni ita-liane.

A seguito di ciò è risultato che l'Italia — dopo taluni Paesi dell'area della ster-lina (Inghilterra ed India.) — è stato ed è ancora il principale fornitore del mercato di Aden.

Sembra inoltre accertato che le no-stre esportazioni potrebbero essere in-crementate sensibilmente — specie i causa della domanda di prodotti italiani esistente nei Paesi limitrofi — se da parte dei settori economici italiani ve-nisse dedicata una maggiore attenzione al mercato di cui trattasi. In partico-lare, secondo uno specifico studio del-l'Addetto commerciale italiano in Etio-pia, a seguito di una missione compiuta ad Aden, sono state suggerite le se-guenti iniziative:

1) creazione ad Aden di una effi-ciente organizzazione commerciale in quanto le poche ditte italiane colà

sta-bilitesi non possono svolgere un'ade-guata azione di collegamento; nè ci si può rimettere all'opera delle note ditte internazionali (come Besse, Mitchell, Cotts. Paul Ries, ecc.) che hanno agen-zie sulle due sponde del Mar Rosso e che non curano sufficientemente gli in-teressi delle ditte italiane anche quando ne hanno la rappresentanza;

2) maggiore moralizzazione del com-mercio di esportazione in quanto si sa-rebbero verificate gravi e numerose ina-dempienze contrattuali da parte degli esportatori italiani, specie nel settore delle coperte di lana rigenerata ed in quello del concentrato di pomodoro.

Secondo il parere del Consolato d'Ita-lia in Aden, tali irregolarità sarebbero la principale causa del regresso del com-mercio di esportazione italiana verso Aden, regresso che minaccia di aggra-varsi maggiormente se non verrà data una soddisfacente soluzione alle nume-rose vertenze in corso fra ditte locali ed esportatori italiani. Questa ammini-strazione ha disposto, nel frattempo, di far svolgere ulteriori Dassi presso le com-petenti autorità di Aden onde ottenere una attenuazione delle vigenti restrizioni alle importazioni.

ARGENTINA

Apertura di un nuovo Ufficio Informazioni.

- Il Ministero Argentino del Commercio Estero ha creato recentemente un nuovo ufficio la cui funzione è quella di assi-stere le ditte locali e straniere interes-sate ad iniziare od allargare attività commerciali d'importazione ed esporta-zione. Il nuovo ufficio viene chiamato « Servizio di Assistenza e Orientamen-to ». L'ufficio fornirà informazioni ri-guardanti richieste legali per importare ed esportare, ed anche particolari pro-cedimenti applicati a speciali prodotti. Fornirà pure informazioni riguardanti i mercati mondiali ai locali esportatori agricoli ed. agli interessati esportatori stranieri, notizie circa il mercato na-zionale.

Le domande degli interessati possono essere inviate al seguente indirizzo :

Servicio de Asesoramiento y Orientacion -Direccion General de Exportacion & Im-portacion - Ministerio de Comercio Ex-terio - Buenos Aires.

AUSTRIA

Facilitazioni nella legislazione delle valute

- La Banca Nazionale Austriaca sta stu-diando diversi provvedimenti destinati a diminuire i controlli sulla valuta estera per gli scambi commerciali. Probabil-mente, però, il commercio delle valute non sarà per ora autorizzato.

Liberalizzazione di importazioni. - Si

so-no recentemente liberalizzati dalla quota di importazione alcuni prodotti: ruote per ferrovie, frigoriferi da 150 litri, com-pressori per frigoriferi, aspirapolvere, macchine elettiche speciali, tubi fluore-scenti, prodotti chimici, nerofumo, mi-nerali di bronzo, stagno, latta, tubi di ghisa non malleabile superiori ai 30 mm. di diametro e catene. Quasi il 60 % delle merci importate è adesso liberalizzato.

Prestito internazionale austriaco 1% 1930. Tronche in lire italiane. - Il Ministero dei

tesoro ha reso noto che il Ministero delle finanze della Repubblica federale austriaca intende acouistare i titoli tut-tora in circolazione delle tranche in lire italiane del Prestito internazionale au-striaco 7 % 1930. L'acquisto verrebbe ef-fettuato al valore nominale più il 3 % di premio.

I portatori di detti titoli, che inten-dono venderli alle condizioni di cui sopra, potranno depositarli presso le fi-liali della Banca d'Italia.

BRASILE

Situazione del caffè. - I produttori di

caffè di San Paolo dichiarano che si può contare per il prossimo futuro, su di una diminuzione dei prezzi del caffè dal 20 al 25 %. Già per il prossimo rac-colto si prevede che 1/3 delle pianta-gioni distrutte l'anno scorso dal freddo sarà di nuovo atto a produrre, un altro terzo verrà risanato nel 1955. e, nel 1956. si prevede una completa normalizza-zione della crisi del caffè.

COLOMBIA

Importazioni libere. — Durante il mese

di marzo il Governo Colombiano ha tolto dalla lista d'importazione nume-rosi articoli e li ha elencati in una spe-ciale categoria n. 2. Essi saranno sog-getti, oltre la, normale tassa del 3 %, ad una tassa supplementare del 40%. Fra i prodotti che fanno parte della lista « proibita » sono il rayon ed altri tes-suti di fibra, alcuni testes-suti di lana e di cotone, copertoni, tubi e alcuni articoli di abbigliamento.

CUBA

Possibilità del mercato. - Lo zucchero

il tabacco ed i minerali (manganese, pi-rite, rame, nichel, cromo, ecc.) costitui-scono la base delle esportazioni di Cuba e la fonte della sua vita economica. Vari sono i prodotti che necessitano a Cuba per cui è costretta ricorrere alla importazione. Molti di essi interessano il mercato italiano, che si è già affer-mato in questo paese, quali: cavi ed articoli di gomma, materiale elettrico, marmo, prodotti chimici e farmaceutici, tessuti, vini e vermut, generi alimen-tari, ecc. Vi sono pure molte possibilità di trasferirà o di iniziare in questa terra attività proficue nel campo industriale, commerciale, agricolo sotto l'egida del Banco Fomento Agricolo Industriai de Cuba che ha preso in esame proposte

italiane di progetti. Fra essi l'impianto di una fabbrica di carta, centrali idro-elettriche e bonifiche terriere. Di prima-ria importanza è il programma di am-modernamento delle ferrovie cubane che prevede un ammontare di 45 milioni di dollari per acquisti di materiali ferro-viari all'estero. È interessante rilevare che la Repubblica Cubana, per favorire il proprio progresso economico, concede esenzioni da dazi doganali e da impo-ste, a tutto il materiale che si importa per installazioni di nuove industrie nel Paese. Finora le esportazioni verso Cuba erano monopolizzate dagli Stati Uniti che godevano di agevolazioni tariffarie preferenziali; con l'estensione di queste a molti paesi europei, essi si vengono a trovare in posizione di concorrenza, con possibilità di affermazione.

EGITTO

Aumento delle tariffe doganali. - L'Egitto

ha maggiorato le sue tariffe doganali del 40% sui tessuti di seta del 50% sui tessuti di rayon e di cotone, del 20 % sulle lanerie, del 30% sulle confezioni e dal 20 al 100 % sui vini comuni, i saponi, prodotti chimici, pelli, apparec-chiature elettriche e automobili. Que-sti aumenti, applicati in ritorsione alla Gran Bretagna che ha bloccato 10 mi-lioni di Lire sterline dovute all'Egitto, colpiranno gravemente altri paesi ed in particolare l'Italia e la Fi-ancia.

FRANCIA

Rinnovo semestrale degli accordi con i Paesi O.E.C.E. - I negoziati tra la

Fran-cia ed i vari paesi O.E.C.E. ritardati dalle incertezze sulla scelta della per-centuale di liberalizzazioni delle im-portazioni, sono stati avviati a conclu-sione dopo la deciconclu-sione del 9 aprile che stabilisce che il tasso delle liberalizza-zioni raggiungerà una media del 53 %, ossia circa il 68 % per le materie prime già praticamente liberalizzate ed il 48 % per i prodotti lavorati.

GERMANIA

Libera importazione di valuta tedesca in Germania. - Dal 1° aprile 1954 è abolito il

divieto di importazione in Germania di valuta tedesca. Ogni viaggiatore, che finora poteva portare con sè 300 DM. al massimo, sarà quindi libero di in-trodurre banconote e monete tedesche senza limitazione di valore. Egli potrà usare tali mezzi finanziari per spese di viaggio ed acquisti personali, ferme re-stando però le disposizioni in vigore sulle esportazioni di merci dalla Ger-mania, la prestazione di servizi a stra-nieri e le esportazioni invisibili.

Al momento di attraversare la fron-tiera, i viaggiatori stranieri dovranno far registrare sul passaporto od in un certificato speciale l'ammontare delle specie valutarie di cui sono in possesso; ciò allo scopo di poter liberamente rie-sportare le somme eventualmente non utilizzate. Rimane invece valido il di-vieto di esportare dalla Germania ban-conote e monete metalliche per un im-porto superiore a 300 DM.

Conti per stranieri in DM. - Le banche

germaniche per il commercio con l'este-ro sono state autorizzate ad aprire, a nome di « Devinsenauslànder » (citta-dini stranieri anche agli effetti valu-tari) dei conti in «DM liberamente con-vertibili », oppure dei conti in « DM li-mitatamente convertibili ». I primi conti potranno essere aperti solo a residenti in paesi dell'area del dollaro, i secondi

invece a cittadini di paesi, coi quali la Repubblica Federale ha concluso degli accordi bilaterali di pagamento.

La Bilancia commerciale itaio-tedesca in febbraio 1954. - Dalle cifre

provviso-rie, pubblicate da fonte ufficiale, risulta che la Repubblica Federale tedesca, iti febbraio, ha esportato verso l'Italia merci per un valore di 97,4 milioni di marchi, rimanendo cosi al di sotto di quello di gennaio, ammontante a 102,3 milioni.

Le forniture italiane, invece, hanno raggiunto la somma di 56,7 milioni eli marchi e si sono mantenute pratica-mente sul livello del mese precedente

(57,3 milioni).

Il deficit per l'Italia è stato quindi di 40,7 milioni di marchi a fine feb-braio 1954 contro 45 milioni a fine gen-naio dell'anno scorso.

Ottimo risultato dell'esportazione italiana di tessuti di lana verso la Repubblica Fe-derale. - Le statistiche sul commercio

estero della Repubblica Federale del-l'anno 1953 permettono di constatare un progresso veramente rallegrante per il prodotto italiano, il quale ha saputo piazzarsi, dopo la liberalizzazione delle importazioni di questo articolo, sin dal t" aprile dell'anno scorso, al primo po-sto Ira i paesi fornitori della Germania.

Le nostre esportazioni di tessuti di lana sono infatti salite da 17 milioni di marchi circa nel 1952 a 44 milioni di marchi nel 1953 ciò che equivale ad un aumento del 160 %.

Tale risultato veramente soddisfa-cente che l'industria italiana ha tena-cemente saputo realizzare, non ci deve però illudere circa le future possibilità del prodotto italiano sul mercato ger-manico. possibilità che non sono cer-tamente illimitate e che ci verranno sempre più contrastate dalla produzione germanica e dalla concorrenza estera.

Alcuni operatori italiani hanno pur-troppo in parte screditato, con le loro consegne avvenute con ritardi o ese-guite per qualità e misure non corri-spondenti alle condizioni contrattuali, il tessuto di lana di produzione italiana presso alcuni importanti confezionisti della Germania Occidentale, i quali ora preferiscono rivolgersi, per principio, ai nostri concorrenti francesi e olandesi. Sarebbe pertanto quanto mai augura-bile che anche questi fabbricanti ed esportatori si attenessero in futuro più scrupolosamente ai loro termini di con-segna ed ad altri impegni assunti nei riguardi dei loro clienti tedeschi affin-chè anch'essi contribuiscano al mante-mento e — se possibile — ad un ulte-riore miglioramento della posizione che l'industria laniera italiana si è potuta acquistare in Germania.

Una nuova fibra artificiale. — La Ditta

te-tesca « Agfa » ha prodotto un nuovo tipo di fibra sintetica chiamata « Wo-lorylon ». È molto simile alla lana ed

è insensibile agli acidi, è indeformabile,

ingualcibile e non risente variazioni cli-materiche.

Produzione germanica di perlon. — Dal

1950 ai 1953 la produzione di perlon nella Repubblica Federale Tedesca si è più che quintuplicata. Da 900 tonnel-late annue essa è infatti salita a 5.000 tonnellate.

Le industrie relative prevedono per l'anno in corso un aumento della pro-pria produzione che potrà far fronte al crescente fabbisogno. Nel settore delle fibre sintetiche la Germania occupa, nella scala mondiale, il terzo posto pre-ceduta dagli Stati Uniti e dall'Inghil-terra.

Nuove disposizioni per il commercio di transito. - Il commercio di transito

nel-la Repubblica Federale Tedesca, a par-tire dal 1° marzo c. a., è stato sotto-posto ad una nuova regolamentazione

2 A C R O N A C H E E C O N O M I C H E

che, nel campo degli acquisti a termine, presenta nuove prospettive ed allarga le possibilità commerciali. L'« autoriz-zazione di deposito », rilasciata su do-manda per ogni caso particolare, vale-vole per la durata di dodici mesi, è una delle caratteristiche più importanti del-la nuova regodel-lamentazione. L'autoriz-zazione globale di transito d'altro canto, d'ora innanzi sarà accordata per un va-lore totale di 500.000 DM anziché di 100.000 DM.

Nella nuova regolamentazione viene introdotta, inoltre, un'autorizzazione glo-bale di transito sotto il titolo « Comu-nità Europea ». Questa è valevole, a titolo revocabile, per le merci di

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