182 RIASSUNTO
Sono stati identificati i siti web che offrivano steroidi anabolizzanti androgeni e sono stati esaminati i prodotti disponibili. Le parole chiave per la ricerca sono state: “anabolic steroids” (steroidi anabolizzanti); “anabolic steroids buy” (comprare steroidi anabolizzanti); “anabolic steroids purchase” (acquisto di steroidi anabolizzanti). Sono stati presi in considerazione i primi dieci siti che offrivano AAS nelle prime dieci pagine. Sono stati selezionati almeno due prodotti contenenti AAS per sito. Sono stati identificati trenta siti web con sede negli U.S.A. (46,7%), in Europa (30%). La maggior parte dei siti si occupava anche della vendita di altri prodotti anabolizzanti/ergogenici (clenbuterolo, 76,7%; GH/IGF, 60%; ormoni tiroidei, 46,7%; eritropoietina, 30%; insulina, 20%; prodotti per combattere gli effetti avversi degli AAS (soprattutto: antagonisti degli estrogeni, 63,3%; prodotti per la disfunzione erettile, 56,7%; inibitori della 5α-reduttasi, 33,3%; prodotti antiacne, 33,3%). Gli AAS venivano venduti come medicinali (69,6%) o come integratori alimentari (30,4%). Gli AAS contenuti nei medicinali erano principalmente: nandronolo (20,4%), metandrostenolone (18,4%), testosterone (12,2%). Gli integratori alimentari contenevano per la maggior parte DHEA e varie sostanze finte. Nel 97,9% dei casi i produttori dei medicinali venivano dichiarati. Per quanto riguarda gli integratori, solo il 66,7% dei produttori veniva dichiarato e, per di più, molti di essi non sono stati rintracciati su internet. Tra i benefici di tali sostanze venivano solitamente citati i pochi effetti collaterali avversi e l’assenza di estrogenicità. La tossicità, raramente menzionata, era presentata come di lieve entità. Le dosi raccomandate erano il doppio/il quadruplo delle normali dosi mediche correnti. In conclusione si può affermare che le informazioni fuorvianti e le pratiche ingannevoli sono piuttosto comuni sui siti che offrono AAS: questo mette in guardia contro la loro potenziale pericolosità per la salute pubblica.
I risultati dello studio sono stati pubblicati:
Cordaro F.G., Lombardo S., Cosentino. M. Selling androgenic anabolic steroids by the pound: identification and analysis of popular websites on the Internet. Scand J Med Sci Sports. 2011, 21(6):e247-59. doi: 10.1111/j.1600-0838.2010.01263.x. Epub 2011 Jan 7.
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CONCLUSIONI
Il ricorso alle farmacie online in Italia è illegale ed è tuttora abbastanza limitato: la sicurezza della rete legale, la rimborsabilità dei farmaci essenziali e la scarsa propensione all’uso di internet e all’e-commerce hanno sicuramente contribuito finora ad arginare il problema.
Il fenomeno sta tuttavia crescendo grazie al progredire della «alfabetizzazione informatica», alla velocizzazione delle reti e allo sviluppo di strumenti di pagamento elettronico sicuri: parallelamente, la distribuzione illegale di farmaci si sta adattando al mercato italiano per diventare più efficace.
Oggi le farmacie illegali presenti sulla rete rappresentano comunque uno dei principali canali di distribuzione dei farmaci contraffatti.
(Documento approvato dalla 12ª Commissione permanente (Igiene e sanità) nella seduta del 29 luglio 2010 a conclusione dell’indagine conoscitiva sul fenomeno della contraffazione e dell’e-commerce farmaceutico. Atti parlamentari. Doc. XVII, n. 6).
Nel questionario “Informazioni medico-sanitarie su medicinali e integratori alimentari in internet: indagine tra i clienti delle farmacie”, riportato nel capitolo VII di questa tesi, sono emersi i seguenti risultati: il 68,47% dei partecipanti è a conoscenza della vendita dei farmaci in internet e il 31,53% non lo sa; il 9,21% ha espresso un parere positivo sulla vendita dei medicinali online, il 78,56% negativo, l’1,87% è incerto e il 10,36% indifferente. Sono ancora troppi gli italiani che non sono a conoscenza della vendita dei farmaci in internet, anche se la percentuale che ha espresso un parere positivo è bassa.
Nell’articolo “AIFA, troppa disinformazione sui farmaci falsi” di Giorgio Rasi del 2011 viene ancora considerata la scarsa informazione: “il 41% degli italiani non sa che è illegale acquistare farmaci online. Solo il 19% ha coscienza che sia illegale , mentre il 6% pensa sia legale e il 34% che sia legale solo per i farmaci senza ricetta. Il 33% poi valuta positivamente l’acquisto di farmaci online”.
Infine, da una ricerca elaborata dall’AIFA in collaborazione con la Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) su 613 medici di famiglia, è emerso che solo 1 camice bianco su 4 sa che in Italia è illegale acquistare medicinali tramite web. Oltre il 40% dei medici ritiene però che i propri pazienti potrebbero averlo fatto.
(Fofi. Farmaci contraffatti sul web: guadagni illeciti 150 volte superiori a quelli della droga. 28 novembre 2011.
URL: http://www.ilfarmacistaonline.it/stampa_articolo.php?articolo_id=6282; ultimo accesso: 5 dicembre 2011).
Quindi, la diffusione di un’informazione qualificata al pubblico sui rischi connessi all’acquisto di farmaci da fonti illegali, da realizzare possibilmente attraverso il filtro dei professionisti sanitari, è uno strumento necessario a rendere consapevoli gli utenti e arginare il fenomeno.
(Documento approvato dalla 12ª Commissione permanente (Igiene e sanità) nella seduta del 29 luglio 2010 a conclusione dell’indagine conoscitiva sul fenomeno della contraffazione e dell’e-commerce farmaceutico. Atti parlamentari. Doc. XVII, n. 6).
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I farmacisti e i medici dovrebbero cogliere le occasioni migliori per spiegare il fenomeno ai propri pazienti (ad esempio, quando vengono chiesti chiarimenti riguardanti notizie circa farmaci o malattie prese da internet).
Nell’appendice F di questa tesi è riportato il capitolo “La mia alimentazione” scritto per il CAI: gli integratori alimentari sono stati descritti dopo l’alimentazione per evidenziare che non sono medicinali, ma prodotti alimentari; si informano poi gli escursionisti circa i pericoli di un’eventuale acquisto di integratori alimentari in internet.
In particolare, i giovanissimi sono una categoria a rischio rispetto all’offerta di farmaci contraffatti attraverso internet: alla luce di questo sarebbe utile e opportuno avviare una attività di sensibilizzazione del pubblico di fascia scolare.
(Documento approvato dalla 12ª Commissione permanente (Igiene e sanità) nella seduta del 29 luglio 2010 a conclusione dell’indagine conoscitiva sul fenomeno della contraffazione e dell’e-commerce farmaceutico. Atti parlamentari. Doc. XVII, n. 6).
Questo potrebbe avvenire, ad esempio, nell’ambito di corsi di alfabetizzazione informatica, di nozioni di base di tutela e promozione della salute e di automedicazione nelle scuole. Per quanto riguarda l’informazione agli operatori sanitari, le iniziative di formazione intersettoriale per gli operatori di Forze di polizia, dogane, enti sanitari andrebbero sostenute con continuità e affiancate ad altre attività di formazione sistematica destinate ai professionisti sanitari (farmacisti, medici, infermieri), da realizzarsi col supporto delle organizzazioni di settore, ricorrendo anche a strumenti di formazione a distanza.
In questo ambito appare necessaria l’istituzione di master universitari in «Farmaceutica forense» e l’integrazione con appositi insegnamenti dei curricula universitari relativi ai corsi di laurea maggiormente interessati alla materia come quelli in medicina, farmacia, scienze infermieristiche, chimica.
(Documento approvato dalla 12ª Commissione permanente (Igiene e sanità) nella seduta del 29 luglio 2010 a conclusione dell’indagine conoscitiva sul fenomeno della contraffazione e dell’e-commerce farmaceutico. Atti parlamentari. Doc. XVII, n. 6).
Le iniziative di contrasto alla contraffazione dei farmaci sono importanti, ma è ancora più importante non creare i fattori di rischio:
• In Italia per diversi motivi, non facilmente identificabili, esiste un problema di carenza di medicinali nelle farmacie aperte al pubblico. Attualmente, i pazienti possono non trovare nelle farmacie territoriali i farmaci essenziali per la loro salute; questo potrebbe portarli a cercarli in internet e, conseguentemente, esporli ai rischi della contraffazione dei medicinali.
• Se il furto di farmaci in un ospedale crea una carenza di medicinali nella zona pertinente alla struttura stessa, i pazienti potrebbero cercarli ovunque anche su internet.
Infine, la contraffazione dei medicinali è un fenomeno che richiede un monitoraggio continuo. Quindi, qualsiasi studio in merito potrebbe essere importante. Di seguito, si riportano alcune proposte:
• La somministrazione agli adolescenti nelle scuole di questionari anonimi sull’acquisto di farmaci e/o integratori alimentari da canali non controllati.
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• La somministrazione a farmacisti e medici di questionari sui casi di effetti collaterali derivanti da medicinali acquistati su internet.
• Un’indagine negli ospedali per individuare pazienti con effetti collaterali attribuibili a prodotti comprati online.
• Un’indagine tramite computer circa la vendita in internet di prodotti per la terapia delle disfunzioni erettili, farmaci anoressizzanti, psicofarmaci, antitumorali. A questo proposito, si ricordi che nei Paesi industrializzati i farmaci contraffatti sono rappresentati essenzialmente da anabolizzanti, prodotti per la terapia delle disfunzioni erettili e psicofarmaci; inoltre, in Europa gli antitumorali sono stati spesso oggetto di sequestro.
In conclusione, la rete deve essere considerata anche per le molteplici opportunità che è in grado di offrire:
• Lo Stato, ad esempio, attraverso il Servizio Sanitario Nazionale potrebbe promuovere lo sviluppo di siti istituzionali interattivi a disposizione dei cittadini per il reperimento di informazioni medico-sanitarie valide e "certificate”.
• Gli operatori sanitari (medici e farmacisti in primo luogo) dovrebbero considerare la rete come una sede nella quale espandere la propria attività, a partire dalla disponibilità a fornire informazioni qualificate, sviluppando in tal modo nuovi profili della professione adeguati alle richieste della società, nel quadro di una globale tutela della salute pubblica individuale e collettiva.
• Lo Stato, ad esempio, nelle scuole potrebbe promuovere la formazione dei giovani utenti circa il reperimento in rete di informazioni (malattie, farmaci, consultori, ospedali, servizi sanitari, ecc.) e sull’acquisto di prodotti per la salute.
199 APPENDICE A
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Progetto di ricerca: INDAGINE SUL REPERIMENTO DI INFORMAZIONI E SULL’ACQUISTO DI MEDICINALI E INTEGRATORI ALIMENTARI SUL WORLD WIDE WEB
Gent.ma Signora, Egr. Signore:
La invitiamo a partecipare a un progetto che intende investigare sui fattori che inducono all’acquisto di un farmaco e/o un integratore alimentare.
Il progetto è coordinato dalla Dr.ssa Simona Lombardo, la quale sta frequentando il Corso di Dottorato di Ricerca in Farmacologia Sperimentale e Clinica presso il Dipartimento di Medicina Clinica dell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese.
La partecipazione al progetto consisterà nella compilazione del questionario allegato a questa lettera. Il questionario è anonimo e in nessun modo le risposte fornite potranno essere ricondotte alla sua persona.
La ringraziamo anticipatamente per la sua preziosa collaborazione. Distinti saluti
La responsabile del progetto Dott.ssa Simona Lombardo
Il docente-guida Prof. Marco Cosentino
Per informazioni e chiarimenti: Dr.ssa Simona Lombardo Dipartimento di Medicina Clinica
Sezione di Farmacologia Sperimentale e Clinica Università degli Studi dell'Insubria
Via Ottorino Rossi n. 9 21100 Varese VA
Tel. (segreteria): +39 0332 217401/397401 Fax: +39 0332 217409/397409