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Venuta dei M ornesini alla nuova chiesa

Nel documento RIMEMBRANZA DI UNA SO LEN N ITÀ (pagine 62-73)

Oggi lascio a parte ogni altro fatto p e r esporre con p a rtic o la ri circostanze la venuta dei Mornesini alla nuova chiesa. A m a g g io r chiarezza del r a c ­ conto giova r ic h ia m a re a m e m o ria com e questo paese da m o lti a n n i vedesse le sue vendem m ie quasi totalm ente d i­

stru tte dalla c ritto g am a (1). Gli a b itan ti p ie n i di fede n ella potenza di Maria Ausiliatrice p ro m isero il decim o del frutto delle loro vigne se fossero stati lib e ra ti da quel flagello. F u ro n o e s a u ­ diti, la v en d em m ia fu a b b o n d a n te ed essi m a n te n n e r o fedelm ente la fatta p rom essa. Ma i lo ro c u o ri n o n sem ­ b ravano paghi se n o n avessero dato u n pubblico segno di divozione, ve­

n en d o a r in g r a z ia r e la Celeste loro B enefattrice nel nuovo tem pio a Lei dedicato. P e rtan to in n u m e ro di q u a ­ r a n t a padri o capi di famiglia con alla testa il Sindaco ed u n sacerdote che ra p p re se n ta v a il P aroco p e rco rsero u n s e tta n ta m ig lia di cam m in o p er venire qu ali a m b asciato ri a p o rta re i com uni ossequii a Maria. La loro c o m p a rsa fra noi destò non poca m araviglia. Al­

c u n i avevano in capo u n b erretto rosso ed alto: altri con cappello a la rg h e falde : e con b ra c h e tte , con farzetti o con altri abiti all’antica, eccitarono

(1) V. Let t. Catt. fasc . M araviglie della G ran M adre di Dio. pag. 172.

viva curiosità di sapere chi eglino fos- sero. Ma chi lo c re d e r e b b e ? Ognuno parlava, rispondeva in m odo cortese e garbato come uom o di scienza e di c o m p iu ta educazione.

Il Sacerdote che loro aveva tenuto com pagnia si fece in te rp re te del p e n ­ siero di tutti ed in presenza di risp e t­

tabili ed autorevoli personaggi tenne questo d iscorso: Non vi rech i m a r a ­ viglia, o sig n o ri, il vedere q u a raccolti questi ra p p re s e n ta n ti del popolo di Mornese. Se n o n ne fossero stati im ­ pediti dai lavori cam pestri forse sa ­ re b b e r o venuti tu tti. Essi a d u n q u e fanno le veci di q u a n ti rim asero alle lo ro case. Scopo nostro è di r i n g r a ­ ziare la Santa Vergine Ausiliatrice dei benefizi ricevuti. Maria p e r noi è u n g r a n nom e, ascoltate. Due a n n i o r sono molti giovani del nostro paese dovendo a n d a re alla g u e r r a , si posero tutti sotto la p rotezione della S. Vergine m e t­

tendosi p e r lo più in collo la m edaglia di Maria Ausiliatrice. A n d a ro n o , af­

frontarono coraggiosam ente ogni sorta di perico li, m a n i u no rim ase vittima

di quel flagello del Signore. Inoltre n e ’ paesi vicini fè strage la g r a n d in e , la siccità ed il c h o lé ra m o rbus, e noi ne fummo affatto ris p a rm ia ti. B en e­

detti dal Signore e protetti dalla Santa Vergine l ’ a n n o scorso abbiam o avuto abb o n d an ti vendem m ie quali da m olti a n n i n o n si eran o p iù vedute. In q u e ­ sto anno poi avvenne cosa che p a re incredibile a quegli stessi che ne fu­

ro n o testim oni. Una g ra n d in e densa e grossa cadde su tutto il n ostro t e r ­ rito rio , e noi ci pensavam o che il r a c ­ colto fosse totalm ente distrutto. In tutte le case, da tutte le bocche si invocava il nom e di Maria A usiliatrice; m a c o n ­ tinuando la g ra n d in e oltre a qu in d ici m in u ti im biancò il te rre n o come fa la neve quan d o lu n g a m e n te cade n e lla invernale stagione. A caso tro v a ro n si là alcuni forastieri e al m ir a r e la co­

sternazione che ap p a riv a a tu tti in volto: Andate, dicevano con m alig n ità , andate da Maria Ausiliatrice che vi restitu isca q u a n to h a portato via la g ra n d in e .

Non p a rla te così, loro rispose uno

con senno: Maria ci aiutò l ’anno scorso, e perciò le siam o riconoscenti, se q u e ­ st’an n o c o n tin u a i suoi favori avrà u n motivo di p iù alla n o stra g r a titu ­ din e. Ma se Dio ci trovasse degni di castigo, n o i direm o col santo Giobbe:

Dio h a dato, Dio h a tolto, sia sem pre b en e d e tto il suo santo nom e. Mentre facevansi tali discorsi sulla pubblica p i a z z a , ap p e n a cessata la g r a n d i n e , g iu n se u n o dei p rin c ip a li possidenti del paese tutto ansante e g rid a n te ad a lta voce: Amici e fratelli non affan­

natev i, la g r a n d in e coprì le nostre t e r r e , m a n o n fece alcun danno. Ve­

n ite e a n d iam o a vedere q uanto sia g ra n d e la b o n tà del Signore.

Im m ag in atev i con quale p r e m u r a o g n u n o corse a vedere i suoi cam pi, i suoi p ra ti, le sue vigne che ra c c h iu ­ devano i teso ri e le risorse di ciascuna famiglia. O gnuno trovò vero q uanto l ’amico aveva riferito, sicché in t u tto il p aese ogni bocca esaltava il nom e della S an ta Vergine aiuto dei Cristiani. Io stesso, u n altro i n te rru p p e il bu o n p re te , io stesso, in u n mio cam po, ho

veduto la g ra n d in e in to rn o alle piante di m eliga che faceva u n a specie di riv a;

m a le p ia n te n o n avevano sofferto al­

cun guasto. È voce c o m u n e , c o n tin u ò il prelodato Sacerdote, che la g ra n d in e n o n solo n o n ab b ia fatto alcun m ale alle cam pagne, m a fece del b e n e ; p e r ­ ciocché ci liberò dalla siccità che m i ­ n acciava le n o stre te r r e . Dopo tanti segni di b e n e d iz ion e , for sechè vi sa rà u n m o rn e sin o che n o n cerch i di p r o ­ fessare la p iù sentita riconoscenza a M aria? F in c h é n o i v iv re m o , c o n s e r­

v erem o c a ra m e m o r ia di tanti favori, e ci to r n e r à sem pre della p iù g ra n d e consolazione ogni volta che po trem o v e n ire in questa chiesa a p o rta re l ’obolo della riconoscenza ed in n a lz a re u n a p r e g h ie r a di g r a titu d in e alla divina b ontà. F in qui il Sacerdote di Mornese.

Que’ divoti am basciatori com pierono la loro missione in m a n ie r a del tutto edificante. Si accostarono al santo Sa­

cram en to della Confessione e della C o m u n io n e , p resero p a rte a tutte le p ra tic h e religiose che si co m p iro n o S a b a t o , Domenica e L unedì fino a

mezzogiorno. In quell’ o ra si ra c c o l­

sero tutti in siem e, e lasciando tra noi u n lum inoso esempio di religiosa e b u o n a educazione coll’alleg ria nel cu o re e col riso sulle la b b ra r i t o r n a ­ rono in seno alle loro famiglie.

CAPO XIX.

D o m e n ic a 14 g iu g n o , 6° g io r n o d e l l ’ o tta v a rio .

Funzioni religiose.

Oggi a p p e n a si è a p e rta la chiesa rim a n e p ie n a di fedeli. Alle 6 m o n ­ signor Ghilardi com incia la sua messa, tra cui proferì il solito serm oncino.

Nella Santa Messa, egli dice, si offre in tutte le p a rti del m o n d o ed in tutte le ore del giorno il Sangue di Gesù Cristo al Divin P ad re, Sangue che solo v a le a m itig are il giusto sdegno, e a com pensarlo di tutte le in g iu rie e di tutti gli oltraggi che recan o gli u o m in i alla S uprem a Divina Maestà. Conchiuse di poi a nim ando tutti a rin n o v a r e spesso l’ in ten zio n e di p a rte c ip a re alle

Messe che si celebrano in tutta la Cristianità. Infine dispensò la S an ta C omunione che durò più di u n ’ora. Alle 1 0 1 2 Monsignor Galletti celebrò Messa solenne assistito dai R ettori delle Opere Pie r a p p re s e n ta ti dai Sacerdoti Bosco Giacomo R etto re del Monastero delle religiose di s. G iu se p p e ; Teol. Fissore Rettore dell’o p e ra di s. Michele detta M a te r n ità; S erra Giuseppe Direttore del Monastero delle Adoratrici P e r ­ p e t u e ; Teologo Cav. Rondo Rettore dell’Albergo di Virtù; D. Giacomelli Giovanni R ettore dell’Ospedaletto di s. F ilom ena.

T e r m in a ta la Messa, la Chiesa c o n ti­

n u ò ad essere stivata di gente p iù che p rim a . Allora il vescovo di Mondovì m ontò di nuovo sul pulpito e tenne u n com m ovente e fer voroso r a g io n a ­ m ento. Non m i m araviglio, egli com in­

ciò a dire, che sì g ra n d e moltitudine di gente di ogni età, sesso e condizione si tratten g an o in questa Chiesa quasi che n o n sappiano allo n tan arsi dalla loro Madre Maria. Passa di poi a tes­

sere la sto ria della g ra n d e divozione

che in ogni tem po i Torinesi professa­

ro n o a M aria, e come questa Madre dal suo canto corrispose con u n a serie n o n in te r r o tta di favori sp irituali e tem p o rali. P rese quindi a p a rla re delle grandezze di Maria come Madre del Divin Verbo, come Figlia dell’E terno P a d re , come Sposa dello Spirito Santo, conchiudendo che possiamo r ic o rre re a Lei come a m a d re che p u ò e vuole co n c e d e re in abbo n d an za i divini te­

sori. Additò in fine il modo con cui i figli di Maria possono assicurarsi la continuazione dei m edesim i benefizi cotanto necessari p e r la vita presente e p e r la fu tu ra .

Alle 4 di se ra m on sig n o r Galletti pontificò ai v e s p r i , dopo cui te n n e discorso m o n sig n o r Gastaldi. F u questo u n o dei p iù belli ra g io n a m e n ti. Comin­

ciò colle p a ro le di s. B e rn a rd o : T o tu m nos Deus habere v o l u it p e r M a r i a m . Notò alcuni dei più celebri m o n u m en ti che attestano la serie n o n mai i n t e r ­ ro tta delle grazie che Maria in ogni tempo nelle varie p a r ti del mondo ottenne ai suoi divoti; parlò di T orino,

della nuova Chiesa che in m odo co­

tan to provvidenziale potè in b r eve tratto di tempo edificarsi sopra il suolo che i Santi Martiri Ottavio ed Avventore b a g n a ro n o col p roprio sangue.

Rincresce di n o n p o te r avere questo discorso che serv ireb b e c e rta m e n te di cara rim e m b ra n z a a quelli che l ’h a n n o udito e a quelli che n o n potero n o trovarsi p resen ti.

Dopo la p re d ic a Monsignor Galletti c om partiva pontificalm ente la b e n e d i ­ zione col SS. S acram ento.

CAPO XX.

FA TT I PARTICOLARI.

Se taluno tu tto ra dim andasse: quale può essere la cagione di così s t r a o r ­ d in a rio concorso in u n a Chiesa di re c e n te c o n s a c ra ta al Divin culto, che diveniva ogni giorno m a g g io re ? Si r i ­ sponde, che oltre alle r a g io n i esposte fin qui, altri motivi concorsero a dare quello spettacoloso movimento. Le fu n ­

zioni e le p red ich e fatte da’ Vescovi conosciuti e rin o m a ti p e r la p red ica­

zione: il giorno festivo che p e rm e t­

teva alla gente o p eraia ed agricola di in t e r v e n i r e ; la ripetizione della m u ­ sica a p ie n a orchestra n ella Messa, dell’antifona S a n c ta M a r i a, e del T a n t u m ergo coi cori eccitarono una cu rio sità generale. Si a ggiunga la voce o gnor più diffusa che la Santa Vergine in u n a solennità così g ra n d e concedeva grazie p a rtic o la ri come in re a ltà m olti andavano raccontando.

Non pochi poi venivano p e r r i n g r a ­ ziare Dio delle grazie ricevute e p er lo p iù p ro c u ra v a n o di avere seco altri p a r e n ti od amici. P e r queste rag io n i si vedevano raccolti pa re c c h i augusti personaggi p ro v e n ie n ti da Torino, da M ilano, da V enezia, da Bologna, da Firenze, da Roma, da Napoli, ed al­

trove. La Chiesa rim ase letteralm en te stivata di gente in tu tta la g io rn a ta . F u u n m om ento che quelli in te rn i non potevano p iù uscire e gli esterni n o n potevano e n tra re . Si crede che n o n m en o di diecimila fossero presenti alla

predica di Monsig. Gastaldi, m en tre u n m ag g io r n u m e r o stava vagando al di fuori aspettando di p o te r in qualche m odo p e n e tra re nel sacro recinto.

Si deve a ttrib u ire ce rta m e n te alla speciale protezione della Beata Ver­

gine che in mezzo a tan ta gente n o n abbiasi a la m e n ta re il m in im o diso r­

dine nè in Chiesa, nè fu o ri di Chiesa.

Ognuno attendeva e cercava con p a ­ zienza di soddisfare alla p r o p r ia d i­

vozione e n o n altro.

Non pochi fatti sono in questo giorno attrib u iti a grazie r ic e v u te ; m a la m aggior p a rte sono s p iritu ali e perciò n o n da pubblicarsi; altre poi si rife­

riscono a cose tem porali, e le persone a cui r ig u a rd a n o p e r giusti motivi de­

sid eran o che p e r o ra n o n se ne parli.

CAPO XXI.

Nel documento RIMEMBRANZA DI UNA SO LEN N ITÀ (pagine 62-73)