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5• verifica la tua effettiva capacità di utilizzo e/o di comprensione degli strumenti e delle

informazioni: eventualmente, chiedi supporto e assistenza al tutor e/o ai colleghi; • se si tratta di un progetto complesso, suddividi il lavoro in più fasi;

• valuta in modo realistico i tempi necessari per portare a termine ogni singola fase del lavoro;

• alla fine del lavoro o al termine di ogni fase, oppure in caso di dubbi o perplessità, chiedi un feedback al tuo tutor.

Durante il tirocinio avrai a disposizione alcuni strumenti e materiali che dovrai condividere con i compagni di stanza, del piano o del tuo gruppo di lavoro. È molto importante capire quando, e per quanto tempo, puoi utilizzarli senza provocare impazienti sguardi all’orologio da parte dei tuoi colleghi.

Ricorda infine che è sempre molto utile annotare e tenere traccia scritta delle cose che fai e che impari (ad es. schematizzare delle procedure, tenere un’agenda degli appuntamenti, stilare resoconti delle riunioni, ecc.).

5.2 I problemi più frequenti

Quando si inizia un tirocinio, si è spesso animati da curiosità, entusiasmo, voglia di fare e di imparare. Ma può capitare che in corso d’opera sorgano dei problemi imprevisti e allora tutto l’entusiasmo iniziale rischia di svanire in breve tempo, lasciando spazio ad una forte sensazione di delusione, frustrazione, disillusione. Per evitare tutto questo, è necessario che i problemi vengano affrontati e risolti per tempo.

Del resto uno degli obiettivi delle nuove regolamentazioni regionali sui tirocini è proprio quello di impedire o prevenire la possibilità che si verifichino problemi o situazioni tali da pregiudicare l’esito e il valore formativo dell’esperienza. Tuttavia, se dei problemi dovessero comunque presentarsi, è bene sapere in che modo e con quali strumenti affrontarli. Può quindi essere molto utile sapere in anticipo quali sono i problemi che si presentano con maggior frequenza e quali sono gli atteggiamenti da adottare per venirne a capo. Ad ogni modo devi sempre ricordare che, per qualsiasi tipo di problema, puoi far riferimento non solo al tutor aziendale, ma anche al tutor del soggetto promotore, i cui riferimenti sono indicati all’interno del Progetto formativo.

I problemi che più frequentemente si verificano nel corso di un tirocinio sono riconduci-bili a 5 tipologie:

L’abbandono

Il problema di “sentirsi abbandonati” può presentarsi prevalentemente nei casi in cui il tutor aziendale è il Responsabile dell’area o della funzione in cui è inserito il tirocinante. Può in- 63

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fatti capitare che, a causa dei numerosi impegni cui è chiamato a far fronte, il Responsabile dell’area non disponga del tempo necessario per seguire e formare il tirocinante e, fatal-mente, finisca per trascurarlo. Di conseguenza lo stagista, non avendo mansioni o incarichi da svolgere, si sente abbandonato ed avverte la sensazione di essere un “corpo estraneo” all’interno dell’organizzazione.

Se dovessi trovarti in una situazione simile, la cosa migliore da fare consiste nell’individuare, nell’area in cui sei inserito, un collega che sia in grado di (e che sia disposto a) provvedere alla tua formazione, sostituendosi, di fatto, al tutor aziendale. In questo caso, è necessario che tu scelga un “tutor d’elezione” il quale, per qualità umane ed esperienza professionale, sia in grado di supportarti e formarti garantendo il raggiungimento degli obiettivi del tiro-cinio. Una problematica di questo tipo è capitata a Carmen, una delle tirocinanti che ci ha raccontato la sua esperienza (vedi Parte seconda, par. 8.1).

L’iper-responsabilizzazione

È, di fatto, il problema opposto rispetto a quello dell’abbandono. In questo caso, infatti, il tirocinante, sin dal suo ingresso in azienda, viene investito di responsabilità e caricato di compiti che, almeno inizialmente, non è in grado di assumere e portare a termine (vedi anche l’esperienza di Sveva, raccontata nel par. 8.5). Conseguentemente rischia di cadere preda dello stress, della tensione, del senso di inadeguatezza e di incapacità.

Se ti trovi in una situazione simile, la cosa migliore da fare consiste nel far presente quanto prima il problema al tuo tutor aziendale, indicando i limiti e le carenze, in termini di cono-scenze, competenze, utilizzo di strumenti, ecc., a causa dei quali non sei ancora in grado di svolgere determinate attività o mansioni. In tal modo non soltanto potrai dare delle indica-zioni importanti al tuo tutor in merito alle tue carenze/esigenze formative, ma eviterai anche di combinare guai tentando di svolgere attività di cui non sei ancora in grado di occuparti.

L’indefinitezza del ruolo

Questo tipo di problema si presenta nel momento in cui al tirocinante vengono affidate varie attività “di contorno”, ovvero tutta una serie di compiti e mansioni che i vari colleghi non hanno modo o tempo di fare. Lo stagista si ritrova quindi ad occuparsi, in genere su-perficialmente, di più cose, senza però entrare nel merito e nel vivo di nessuna di esse. In tal modo il tirocinante stenta a riconoscere il proprio ruolo all’interno dell’organizzazione e finisce per sentirsi soltanto un tappabuchi o un factotum buono per tutte le occasioni. Se ti sembra di vivere un problema di questo tipo, la prima cosa da fare è cercare di capire se si tratta di una condizione contingente e temporanea, legata magari ad un periodo di attività lavorativa particolarmente intensa. Se così fosse, è opportuno pazientare e attendere che la situazione “si normalizzi”. Se invece ti rendi conto che non si tratta di una situazione provvi-soria, la cosa migliore da fare è esporre il problema al tuo tutor aziendale, evidenziando la di-stanza tra le attività previste dal Progetto formativo e gli effettivi contenuti del tirocinio.

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Il tradimento delle attese

Si tratta del problema più grave che possa presentarsi durante un tirocinio: prima di iniziare lo stage, viene prospettato un determinato percorso formativo, ma poi il tirocinante si ri-trova a svolgere esclusivamente attività di profilo ben più basso rispetto alle promesse e alle attese della vigilia. Di qui la delusione delle aspettative e la sensazione bruciante di “esser stati traditi” (o presi in giro). In questo caso è necessario avere un colloquio chiarifi-catore con il proprio tutor aziendale al fine di capire, innanzitutto, se si tratta di una situa-zione temporanea o se di fatto l’intero tirocinio continuerà sulla stessa falsariga. Nel primo caso, sarà opportuno ridiscutere e ridefinire insieme al tutor i contenuti del ti-rocinio, chiedendo esplicitamente il rispetto degli obiettivi indicati nel Progetto formativo; nel secondo caso, sarà bene avvertire della situazione il tutor del soggetto promotore, af-finché possa intervenire contattando il tutor aziendale e cercando una soluzione al pro-blema. Se l’intervento del tutor del soggetto promotore non modifica la situazione e il tirocinio viene vissuto come un’esperienza frustrante e priva di reali contenuti formativi, allora non rimane altro da fare che interrompere lo stage (cosa che rientra fra i tuoi diritti). In tal caso è opportuno inviare al soggetto promotore una relazione in cui vengano illustrati i motivi che ti hanno portato all’interruzione anticipata del tirocinio.

Il clima sfavorevole

In alcuni casi si possono incontrare delle difficoltà non dovute ai contenuti formativi o pro-fessionali del tirocinio, ma all’ambiente in cui si lavora. Può capitare, ad esempio, di trovarsi all’interno di un contesto in cui si avverte in maniera palpabile un forte clima di competi-zione: i rapporti sono tesi e si respira una tensione che non aiuta certo l’inserimento di un tirocinante.

Se dovessi capitare in un ambiente difficile, la cosa migliore da fare è evitare di entrare nelle dinamiche che lo caratterizzano: mantenendo un atteggiamento disponibile e colla-borativo, concentrandoti sul tuo lavoro ed evitando di farti coinvolgere nelle tensioni e nelle conflittualità che spesso si accendono in contesti di questo genere, riuscirai a gestire efficacemente la situazione e a vivere il tuo tirocinio senza troppo stress.

Nella maggior parte dei casi i problemi che si incontrano nel corso di uno stage si possono superare con un po’ di buon senso ed agendo per tempo. È però importante saper ricono-scere un vero problema e non scambiare per problemi delle situazioni assolutamente nor-mali. Se ti viene richiesto di fare delle fotocopie, ciò non vuol dire che ti stiano sfruttando o che non siano rispettati gli obiettivi del Progetto formativo. Il problema sorge nel mo-mento in cui il tuo ruolo consiste esclusivamente nel fare fotocopie. Nel caso in cui il tiro-cinio si esaurisca nello svolgere attività di basso profilo e prive di qualsiasi valore formativo, allora è necessario intervenire e affrontare la questione con il tutor del soggetto ospitante

e/o del soggetto promotore. 65

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5.3 Le schede di monitoraggio e di valutazione

Nelle pagine che seguono troverai due esempi di schede di monitoraggio (iniziale ed in-termedio) e una scheda di valutazione del tirocinio. Si tratta di strumenti di autovalu-tazione che ti suggeriamo di utilizzare. Le schede di monitoraggio ti aiuteranno a verificare, nella fase iniziale e in quella intermedia del percorso, l’andamento e il regolare svolgimento del tuo stage. La scheda di valutazione, da compilare al termine del tirocinio, ti permetterà invece di tirare le somme, facendo il punto sulle competenze acquisite e sulla qualità com-plessiva del percorso formativo.

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