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della guerra dei Cento Anni

De origine El Victorial

Die Königstochter von Frankreich

4. Conclusioni

Le ramificazioni del motivo ebbero una diffusione talmente ampia in tutti i luoghi e in tutti gli ambienti culturali che risulta molto complicato tracciare delle genealogie tra i vari testi. Abbiamo visto che questo è possibile per alcune opere appartenenti a questa tradizione, ma nel caso di Emaré il compito si rivela piuttosto complicato, e possiamo solo limitarci a fare delle supposizioni. In primo luogo il poema non presenta indizi di un’eventuale discendenza dagli altri testi medioinglesi del corpus (mentre, come abbiamo visto, vi è una chiara derivazione dei testi di Chaucer e Gower da quello di Trivet), e poi non ne conosciamo la circolazione, essendo il testo tramandato da un unico testimone, e non essendo a nostra disposizione alcun tipo di notizia di seconda mano. Purtroppo il problema si pone per quasi tutto il repertorio dei romances medioinglesi dato che, come abbiamo visto, questi testi sono tramandati per lo più da pochissime copie; allo stesso modo è poco utile la dichiarazione di discendenza da una fonte francese, visto che questo potrebbe essere semplicemente un espediente convenzionale

adottato dall’autore per dare credibilità alla propria opera. L’unica possibilità per cercare di capire se il poema ha avuto qualche antecedente letterario identificabile è un’indagine sui testi cronologicamente antecedenti che presentano somiglianze nelle varianti del pattern narrativo, anche se questo, lo ripetiamo, non può condurci a risultati scientificamente certi, ma solamente a delle ipotesi.

Innanzi tutto dobbiamo prendere atto del fatto che Emaré non presenta la variante narrativa della “mano tagliata”, presente invece in numerose altre versioni, tra cui Man., BHC, e in tutte le versioni spagnole (tranne che l’Historia de la filla de l’Emperador Contasti). Il padre della protagonista è imperatore, anche se non è specificato di quale luogo, elemento comune anche, tra i testi sicuramente anteriori ad Emaré, a Mai und B. e al filone inglese che parte da Trivet; in quest’ultimo però si dice che il padre è imperatore di Roma, cosa che non può essere plausibile in Emaré, visto che proprio a Roma la protagonista arriverà dopo essere stata esiliata la seconda volta. Il motivo dell’espulsione è presente in quasi tutti i testi, con la variante che in alcuni è la fanciulla che fugge di propria spontanea volontà per evitare le avances del padre (per l’esattezza in BHC, in Die Reussenkönigs Tochter e in Mai und B.). Per quanto riguarda il luogo in cui l’eroina arriva e si stabilisce, Emaré è l’unico che rammenta la terra di Galis, verosimilmente la Galizia. Vi sono altri due casi in cui il posto menzionato si trova nella penisola iberica, ovvero nella storia di Florentina, che arriva in Navarra, e nell’Historia de la filla de l’Emperador Contasti (Cadice), negli altri casi il luogo più citato è l’Inghilterra (ben sei casi). Anche il motivo della suocera malvagia è presente in tutte le versioni con due sole eccezioni, il Roman du comte d’Anjou e la Leyenda de la doncella Carcayona, in cui sono rispettivamente la zia e le donne della corte del marito a ingannare la protagonista, e anche la modalità dell’inganno, ovvero lo scambio di lettere, sembra essere una delle caratteristiche più radicate del pattern. Emaré dà alla luce un solo bambino (Segramore) così come avviene in quasi tutti gli altri testi, tranne un ristretto numero di esempi in cui l’eroina partorisce due gemelli. L’ accusa rivolta verso la protagonista è nella maggior parte dei casi quella di aver partorito un mostro, anche se la caratterizzazione di quest’ultimo, ovvero le tre teste animali, è un tratto peculiare che non si ritrova in nessun altro caso. Altri elementi presenti solo in Emaré sono il personaggio del mercante che aiuta la protagonista in seguito alla seconda espulsione, sostituito in alcuni casi da un senatore, e la punizione della perfida

madre del re, che qui viene solamente esiliata, mentre nella maggior parte dei testi viene condannata a morte. Secondo l’interpretazione che dà Arthur del poema, che vedremo meglio in seguito112, questa attenuazione è effettuata per dare rilevanza all’elemento simbolico del vestito: questo rappresenterebbe un’allegoria della potenza salvifica di Dio che agisce su tutti i personaggi del poema, anche sulla suocera, dimostrando così che nessuno è escluso dalla salvezza eterna, nella vita così come nella finzione letteraria.

Un tratto interessante è invece costituito dal fatto che in molti testi la protagonista arriva, durante il suo secondo esilio, a Roma, dove ritroverà il marito e il padre giunti lì, in molti casi, per fare penitenza dal papa. Questo avviene in Mai und B., in Man., in Die Reussenkönigs Tochter, in TRIVET (e in Gower e

Chaucer), in Die Königstochter von Frankreich, nell’Ystoria regis Franchorum e nel Pecorone. La durata del distacco tra moglie e marito in Emaré è di sette anni, così come in Mai und B. e in Man.

Da questo breve riassunto è chiaro che non vi è un unico testo, o gruppo di testi, da cui Emaré ha tratto degli elementi in particolare, in quanto il poema, oltre a comprendere tutti i tratti fondamentali del motivo, ne include anche altri peculiari che non si ritrovano affatto nelle altre opere. Gli unici due testi che hanno un elemento specifico in comune con Emaré sono Mai und B. e Man. (i sette anni dopo i quali Emaré ritrova il marito), ma questo non è abbastanza per ipotizzare una derivazione diretta. È curioso notare come vi siano diversi elementi in comune tra Emaré e uno dei testi diffusi nelle Filippine, ovvero la vita della principessa Florentina, apparentemente tanto lontano. In entrambe le versioni la fanciulla viene scacciata dal padre e spinta in mare aperto su una barchetta senza remi, in entrambi il marito si allontana dal regno per combattere i Saraceni, e la protagonista viene affidata alle cure del castaldo del re, e inoltre anche nel testo filippino la madre del re non viene condannata a morte, ma viene solamente imprigionata. Anche in questo caso gli elementi non sono sufficienti per indicare l’appartenenza a uno stesso filone di diffusione del motivo, ma quanto meno consentono di ipotizzare che vi sia stata una circolazione comune a Spagna e Inghilterra di una stessa versione della trama, che ebbe luogo tra XV e XVI secolo.

In conclusione l’ipotesi più probabile sembra essere che l’autore di Emaré abbia tratto il proprio materiale dalle numerosissime versioni orali della storia che sicuramente erano diffuse nel Medioevo in Inghilterra come in tutta Europa. Questo non esclude però che vi sia stata una fonte letteraria francese, che forse era in parte basata su Man., ricombinata con elementi tratti dal folklore locale e con la personale inventiva dell’autore.

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