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Volendo disporre di 2 milioni di dollari con cui pervenire a una so luzione negoziata alla guerra con il Messico iniziata da due mesi ap-

Nel documento L'impero universale nella Nuova Spagna (pagine 158-160)

I MPERO E LINGUA LETTERARIA

4. Volendo disporre di 2 milioni di dollari con cui pervenire a una so luzione negoziata alla guerra con il Messico iniziata da due mesi ap-

pena, l’8 agosto 1846 il presidente James K. Polk interpellò la Camera dei rappresentanti per l’approvazione della nota di spesa. La nota fu approvata, ma con essa un emendamento firmato da David Willmot, deputato della Pennsylvania, che acconsentiva all’eventuale acquisto di territori messicani a condizione di bandire la schiavitù. Due erano i motivi alla base dell’emendamento Wilmott, che fu approvato alla Camera più volte e più volte bocciato al Senato. Il primo motivo era che non sarebbe stato giusto riportare la schiavitù dove era stata aboli- ta. Il governo messicano aveva infatti bandito il commercio degli schiavi nel 1829. Il secondo era che se la schiavitù fosse stata impor- tata nelle terre conquistate dal Messico si sarebbe estesa oltre la lati- tudine 36° 31’ che costituiva la frontiera negoziata fra gli stati del Sud schiavista e gli stati del Nord. A pervenire a questa linea di confine fra la libertà e la schiavitù fu il cosiddetto ‘Compromesso del Missouri.’ Fino al 1819, i territori ammessi alla federazione come nuovi stati e- rano entrati a coppie, uno schiavista e uno libero, e questo sistema a- veva permesso di conservare un discreto equilibrio fra le due sezioni. Ma nel 1819 i territori del Missouri chiesero di aderire all’unione co- me stato schiavista. Non solo la sua ammissione avrebbe rotto

nivano nella vita della polis erano despoti a casa propria, non per questo l’idea di liber- tà da loro elaborata doveva necessariamente velarsi di dispotismo. Anzi, proprio se- dendo fra pari, ossia fra despoti, i cittadini della polis potevano trattarsi l’un l’altro se- condo i dettami dell’uguaglianza di stato che sola rende pensabile l’idea di libertà. Questa idea non è quindi intimamente corrotta, ma contiene in se il germe utopico di una sua estensione a tutta l’umanità. L’idea di un ‘impero’ per la libertà in relazione ai territori ottenuti con l’acquisto della Louisiana compare in una lettera che Jefferson scrisse il 27 aprile 1809 a James Madison. “We should then have only to include the North in our confederacy, which would be of course in the first war, and we should have such an empire for liberty as she has never surveyed since the creation: & I am persuaded no constitution was ever before so well calculated as ours for extensive em- pire & self government.” Julian P. Boyd, Charles T. Cullen, John Catanzariti, Barbara B. Oberg, et al., (a cura di), The Papers of Thomas Jefferson, Princeton University Press, Princeton 1950-, 33 voll., vol. 1, p. 169. La locuzione ricorre altre volte nel lin- guaggio jeffersoniano, come nella letetra spedita a George Rogers Clark il 25 dicem- bre 1780 “”e shall divert through our own Country a branch of commerce which the European States have thought worthy of the most important struggles and sacrifices, and in the event of peace on terms which have been contemplated by some powers we shall form to the American union a barrier against the dangerous extension of the Brit- ish Province of Canada and add to the Empire of liberty an extensive and fertile Coun- try thereby converting dangerous Enemies into valuable friends”, ivi, vol. 4, pp. 237- 38.

l’equilibrio fra le sezioni, ma avrebbe consentito l’estensione della schiavitù nelle terre che l’articolo 6 del Northwest Ordinance del 1787 aveva stabilito dovessero rimanere per sempre libere. L’idea di esclu- dere la schiavitù a nord di quella linea fu proposta per la prima volta da Thomas Jefferson in vista del Northwest Ordinance del 1784. Ma in quell’occasione l’articolo fu bocciato dal Continental Congress. Con la Nortwest Ordinance del 1787, invece, il principio dell’esclusione della schiavitù viene reso norma di legge. È in questo dispositivo che si manifesta l’imperativo anti-coloniale americano che governò l’espansione territoriale degli Stati Uniti fino alla Guerra di Secessione e oltre. Ogni territorio confinante con gli Stati Uniti poteva essere accolto come nuovo stato a tutti gli effetti non appena avesse raggiunto una certa popolazione e si fosse data una costituzione re- pubblicana. È questo l’unico grande risultato che viene riconosciuto oggi al Continental Congress confederale che precedette il Congresso nato dalla Costituzione federale del 1788. Eletto presidente nel 1800, Jefferson aggiunse nuove terre alla frontiera del Nord Ovest acqui- stando la Louisiana da Napoleone I nel 1803. Si noti che nessuno sa- peva con esattezza dove iniziasse e dove finisse la Louisiana, tanto che le esplorazioni di Lewis e Clark portarono i suoi confini fino all’Oregon toccando il Pacifico. Nel pervenire al ‘Compromesso del Missouri’ del 1820 si intendeva dunque rispettare lo spirito che aveva animato la decisione di Jefferson nel 1784 alla luce del Nortwest Or- dinance del 1787 e dell’acquisto della Louisiana nel 1803. Quello che nel 1855 iniziava a venir meno era precisamente l’idea che compro- messi come quello del 1820 potessero impedire a chicchessia di porta- re i propri schiavi ovunque. Questa idea verrà definitivamente scartata nel 1857, con la decisione della Corte suprema sul caso Dred Scott v. Sandford. Nel dispositivo della sentenza si diceva esplicitamente che la Northwest Ordinance del 1787 non dava la libertà a chi schiavo at- traversava il confine con i nuovi territori. La sentenza non lo diceva esplicitamente, ma come attraversare un confine non depriva il pro- prietario della valigia del suo bagaglio, così attraversare il confine con uno schiavo al seguito non priva il padrone del suo schiavo. Di lì in avanti, nessun compromesso fra le due sezioni sarebbe più stato pos- sibile.4

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Sul periodo antecedente la Guerra di Seccessione, e più precisamente sui motivi che portarono alla guerra civile americana, è ancora molto utile la lettura del classico di David M. Potter, The Impending Crisis, 1848-1861, Harper, New York 1976. Si veda- no inoltre fra le migliori monografie sull’argomento: James M. Mc Pherson, Battle

5. L’espediente di estendere verso il Pacifico il confine fra stati liberi

Nel documento L'impero universale nella Nuova Spagna (pagine 158-160)