Dal 1410 iniziarono alcuni cambiamenti, i Walser di Alagna assunsero dagli affittuari di Rocca e Campertogno l’impegno di sfruttare gli alpeggi previo versamento di un canone annuo di affitto insediandosi così su quella terra in modo legale. Dopo questa data il cordone ombelicale che ancora li legava alle terre d’origine andò atrofizzandosi e con l’acquisto del diritto di vicinanza, sale, attrezzi e generi di prima necessità vennero barattati al mercato di Varallo Sesia con bestiame e formaggi.
IL MUSEO
Grazie a realtà come il Museo Walser, in frazione Pedemonte, inaugurato nel 1976, la cultura walser continua a rivivere. Si tratta di una costruzione tipicamente Walser perfettamente conservata che risale al 1628, è un esempio inalterato di ciò che la Casa Walser fu nei secoli e del suo utilizzo. Nel museo viene racconta la vita quotidiana della popolazione attraverso gli strumenti di uso comune.
L’edificio dove è stato predisposto il museo è disposto su tre piani, con il basamento di pietra su cui poggia la parte di legno
“Blockbau”, interamente in legno originale, mentre la copertura è in piode “blatte”, lastre di pietra. Al piano seminterrato si trovano la stalla con il pavimento in sasso, il soggiorno adiacente e comunicante con essa, con il pavimento di legno, la cucina con gli strumenti per la cottura dei cibi, la stanza per la lavorazione del latte e il locale per la preparazione dei filati e la tessitura della canapa. Al piano rialzato, sopra la stalla, sono allestite la stanza da letto, detta Stuba, con l’alcova, la stanza per il deposito degli attrezzi da falegname, il locale degli oggetti artigianali e la sala dei documenti. All’ultimo piano si visita il fienile con esposti gli attrezzi per l’agricoltura e per la lavorazione del legno e la dispensa con scaffali e rastrelliere usate per conservare i cereali e i cibi.8
8
Flaminia GIURATO, Alagna Valsesia, ai piedi del Monte Rosa con i Walser, La Stampa, Novembre 2019,
https://www.lastampa.it/monta- gna/turismo/2017/09/12/news/alagna-valsesiaai-piedi-del-monte-ro-sa-con-i-walser-1.34418513?refresh_ce
Valle d’Aosta Piemonte
Rima S.Giuseppe
Macugnaga Monte Rosa
Carcoforo Rimella Rimasco Riva Valdobbia Alagna
Valsesia
4.1 Il comprensorio MonterosaSki
Il MonterosaSki è un comprensorio sciistico che si trova ai piedi del Monte Rosa, nel cuore delle Alpi italiane.
Il Monte Rosa è il secondo massiccio più alto d’Europa.
Lo ski resort si articola a cavallo tra il Piemonte e la Valle d’Aosta.
Le valli di Alagna, Gressoney, Champoluc, compongono i vasto sistema di stazioni del comprensorio MonterosaSki, per un totale di più 180 km di piste. Le “3 Valli sci ai piedi”, sono il corpo principale del comprensorio a cavallo tra le due regioni confinanti, ed è completato da altre 5 stazioni satellite di località.
È possibile raggiungere i 3275 m con Punta Indren con la cabinovia del Passo dei Salati-Indren.
Visitamonterosa.com
Monterosa Ski
- comprensorio dal 2013
- 3 valli collegate tra loro sci ai piedi Valle d’Ayas, Valle di Gressoney e Valsesia
- più di 180 km di piste
- 170 km d’innevamento programmato - 6 località alpine
- 780.000 metri cubi di neve programmata prodotta mediamente in una stagione invernale - 2 valichi alpini per il passaggio degli sciatori:
Colle Bettaforza (2727 m s.l.m.) e Punta Indren (3275 m s.l.m.)
- 37 impianti - 49 piste
La società Monterosa 2000 S.p.A., costituita nel 1996, nacque per contribuire al rilancio e all’ammodernamento del comprensorio sciistico di Alagna Valsesia (è la parte piemontese del comprensorio MonterosaSki), che in quegli anni stava vivendo una situazione di grave crisi legata appunto alla necessità di rinnovamento degli impianti e del comprensorio.
Oggi è conosciuta a livello internazionale come paradiso dei Freeriders.
Gli impianti di risalita trasportano gli utenti dai 1212 metri dal centro di Alagna, fino ai 3275 metri di Punta Indren, nel cuore del ghiacciaio del Monte Rosa.
Punta Indren, nel periodo invernale, è punto di ritrovo di numerosi freeriders.
Base da cui partire per le proprie avventure.
La parte del comprensorio di Alagna Valsesia, ad oggi, è costituito da una varietà di piste notevole, sia per i principianti che per i più esperti.
Totale piste: 11 così suddivise 6 Piste Blu 55%
3 Piste Rosse 27%
2 Piste Nere 18%
Nel comprensorio è presente anche un’area, denominata Wold, dedicata ai principianti.1
1
Questa zona del comprensorio, staccata dal resto delle piste, in questa sede non verrà trattata.
Il Comprensorio, ancora oggi, è sottoposto ad un lungo processo di miglioramento. Dall’istituzione della Società, nel 2000 è stata realizzata una telecabina (denominata Alagna-Pianalunga) e una seggiovia (Pianalunga-Bocchetta delle Pisse).
Tra il 2003 e il 2004, con la messa in servizio dell’impianto Funifor
“Pianalunga – Cimalegna – Passo dei Salati”, è stato possibile garantire il collegamento intervallivo fra il Piemonte e la Valle d’Aosta. Parallelamente sono state realizzate delle nuove piste a servizio dell’impianto che ne permettono il collegamento, sci ai piedi, fra le due Regioni. In particolare, è stata realizzata la nuova pista di sci nella Valle d’Olen (chiamata appunto Olen) e altri due tracciati sull’Altopiano di Cimalegna.
Nella zona bassa del comprensorio, è stata risistemata la pista di discesa esistente che collega Pianalunga, all’abitato di Alagna, ed è stato completato il nuovo impianto di innevamento programmato che si estende da Bocchetta delle Pisse fino ad Alagna. È proprio in questa occasione che sono stati costruiti i due serbatoi interrati in calcestruzzo per lo stoccaggio dell’acqua necessario al funzionamento dell’impianto di innevamento.
Successivamente si è proceduto con la realizzazione dell’impianto di innevamento a servizio della pista Olen, che si è aggiunta all’installazione già presente sulla pista “Pianalunga-Alagna”.
A completamento dello scenario impiantistico descritto, nel 2017 è entrata in funzione la nuova seggiovia “Cimalegna”, grazie a cui è stato possibile un aumento considerevole delle capacità di trasporto della linea Alpe Pianalunga-Cimalegna-Passo dei Salati. Originariamente era servita dal solo impianto Funifor che non era più in grado di smaltire i picchi di portata
presenti durante la stagione invernale.
L’ultima novità del comprensorio è l’apertura, nella stagione sciistica 2019-2020, di due nuove piste, la Mullero 2 (o Mullero Competition) e il Raccordo Mullero. All’apertura di queste piste si è ampliato il sistema di innevamento già presente per garantirne il servizio alle nuove piste.
Il sistema di innevamento programmato, come descritto al capitolo precedente, sarà visto in dettaglio applicato al progetto di studio.
Sul finire dell’Ottocento, lo sviluppo turistico e l’energica svolta vissuta da Alagna e Riva Valdobbia, videro il centro di Alagna trasformarsi, sorsero numerose ville in stile liberty (come ad esempio Casa Smitt o Smith), destinate a locazione turistica.
Queste ville liberti si fusero con l’antica architettura Walser, infatti il Liberty ad Alagna, venne importato dagli alagnesi che in Francia e in Spagna avevano fatto fortuna, e si fonde in modo armonico con il legno e la pietra tipiche dell’architettura locale.
Già negli anni ’30 dopo la costruzione del rifugio Guglielmina al Col d’Olen, fu proposto un progetto che prevedeva l’installazione di un impianto a fune in grado di collegare il rifugio al paese, ma a causa di una mancanza di fondi il progetto rimase inapplicato.
Alcuni anni dopo, intorno al 1948, sempre con l’intenzione di collegare il centro di Alagna con il Col d’Olen, si costruì il primo impianto di risalita, l’ovovia del Belvedere inaugurata il 2 luglio 1950 da Alcide De Gasperi. Alla stazione di monte si trovava l’albergo Belvedere, costruito agli inizi del ‘900, fino ad allora era tappa fissa per gli escursionisti del Monte Bianco in estate, diviene la base della stazione sciistica.
L’impianto dell’ovovia del Belvedere fu chiuso nel 1971, dopo che un grave incidente in cui persero la vita quattro persone, ne compromise gravemente il funzionamento. L’anno successivo a causa delle copiose nevicate, l’albergo Belvedere, si sfondò sotto il peso della neve; chiudendo definitivamente l’espansione delle piste di sci verso Otro.
Un gioco che appassiona i giovani del posto era la discesa dal Belvedere in velocità, cercando di arrivare in paese prima che gli ovetti avessero compiuto un giro completo.
Considerato che gli ovetti viaggiavano alla velocità di 3 metri al secondo e il dislivello Alagna Belvedere era di 600 metri, si trattava davvero di tempo da record.
In quegli anni il comprensorio sciistico, grazie ai tre impianti di risalita e alle cinque piste principali, era diventata in fretta una stazione fiorente, tanto che aveva visto nascere varie attività legate allo sci (noleggio attrezzature da sci, una scuola di sci) e si prospetta un ulteriore ampliamento degli impianti.
Nel frattempo però, si era concretizzato il desiderio di collegare Alagna al Monte Rosa, con la nascita degli impianti di Punta Indren, che conducevano a 3260 metri. La funivia di Punta Indren, inaugurata il 1° maggio 1965, fu voluta dall’ingegnere Giorgio Rolandi, lungimirante imprenditore, che seppe capire il valore di un’opera che avrebbe poi stravolto l’economia del paese.
La sua costruzione segnò il passo tra il passato e il futuro di Alagna e Riva Valdobbia.
Rolandi progetta e finanzia questo progetto all’avanguardia e grandioso: Alagna-Zaroltu-Bocchetta delle Pisse-Punta Indren