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Qualsiasi sia il processo, il prodotto, l’area, ecc per cui si voglia calcolare l’impronta idrica, essa si ottiene dalla somma delle tre componenti: WFgreen, WFblu e WFgrey. Ciò che cambia sono le formule

di calcolo delle componenti le quali sono specifiche per un processo industriale, un processo di crescita di una coltura, un prodotto, un’area, un produttore o un consumatore.

In questo capitolo verrà presentata la metodologia di calcolo dell’impronta idrica specifica per i processi di crescita delle colture; essa fa riferimento al “Water Footprint Assessment Manual” di Hoekstra et al. (2011), testo di riferimento dell’intera metodologia. Gli autori del manuale, oltre al prof. Hoekstra A.Y., l’inventore dell’indicatore stesso, sono gli altri sviluppatori del metodo. Inizialmente si analizzeranno le fasi che compongono uno studio di WF ed i calcolci alla base delle tre componenti dell’impronta per un qualsiasi processo in generale, entrando poi nel dettaglio del caso delle colture.

3.1 SVILUPPO DI UNO STUDIO DI WATER FOOTPRINT

L’obiettivo fondamentale per il quale viene eseguita una valutazione di Water Footprint è quello di analizzare come le attività umane o specifici prodotti si relazionano rispetto a questioni di scarsità idrica e inquinamento in un dato luogo e tempo preso in considerazione e come questi stessi prodotti o attività possono diventare più sostenibili da un punto di vista idrico (Hoekstra et al., 2011).

Uno studio di WF si sviluppa in quattro fasi distinte, in accordo con Hoekstra et al (2011): 1) Setting goals and scope (definizione degli obiettivi e campo di applicazione) 2) Water footprint accounting ( calcolo di WF)

3) Water footprint sustainability assessment ( valutazione di sostenibilità di WF) 4) Water footprint response formulation (formulazione di risposta di WF)

Gli stessi autori del manuale specificano che non è necessario includere tutte e quattro le fasi in uno studio; l’inclusione o l’esclusione, in particolare della terza e/o quarta fase, dipende dagli obiettivi che ci si è posti inizialmente. Si può ad esempio decidere di fermarsi alla fase di calcolo dell’impronta e trattare le altre due fasi in un secondo momento (Hoekstra et al, 2011). Perciò il modello proposto è più una linea guida piuttosto che uno standard metodologico rigoroso.

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Secondo Hoekstra et al. (2011) i motivi per cui viene eseguito uno studio di WF sono vari. Ad esempio un governo può essere interessato a conoscere la sua dipendenza da risorse idriche esterne o conoscere la sostenibilità di uso dell’acqua nelle aree da cui vengono importati beni ad alto contenuto idrico. Un’autorità di bacino può essere interessata a conoscere se l’impronta idrica aggregata delle attività umane all’interno del bacino violi le richieste di flusso ambientale o gli standard di qualità dell’acqua. Una azienda può invece essere interessata a conoscere la sua dipendenza dalle risorse idriche lungo tutta la sua catena di fornitura o a comprendere come intervenire per contribuire ad abbassare gli impatti sul sistema idrico attraverso la sua catena di fornitura o i suoi processi aziendali interni.

La fase di accounting è la parte centrale di uno studio di WF e consiste nel raccogliere i dati e sviluppare il calcolo vero e proprio. Nella terza fase invece si valuta l’impronta idrica da un punto di vista tanto ambientale quanto sociale ed economico. La fase finale formula strategie e politiche mirate alla sostenibilità delle risorse idriche.

3.1.1 Setting goal and scope

Come già accennato nel paragrafo precedente, gli obiettivi di uno studio di Water Footrpint possono essere vari e applicati a diversi contesti. A seconda del livello di dettaglio con cui si vuole condurre l’analisi si include o si esclude una o l’altra fase; ad esempio se l’obiettivo è quello di aumentare la conoscenza, possono bastare delle stime medie globali o nazionali delle WF di prodotto. Quando invece l’obiettivo riguarda l’identificazione di hot-spots, sarà necessario includere maggiori dettagli sul campo di applicazione e sul successivo calcolo e valutazione, in modo che sia possibile localizzare esattamente dove e quando l’impronta idrica ha i maggiori impatti locali ambientali, sociali ed economici. Se il fine è la definizione di obiettivi politici di riduzione dell’impronta idrica, il dettaglio spaziale e temporale richiesto è ancora maggiore.

Il passo successivo è la definizione degli inventory boundaries (confini dell’inventario), ovvero cosa includere e cosa escludere dal calcolo. Ad esempio se includere il calcolo di tutte e tre le componenti di WF: poiché le risorse d’acqua blu sono più scarse e hanno costi di utilizzo più elevati dell’acqua verde, può essere un motivo per trascurare il calcolo dell’acqua verde. Qualora però l’oggetto di studio sia un processo di crescita di una coltura, l’inclusione dell’impronta verde è invece necessario. Nel caso in cui si tratti di un prodotto industriale, allora è fondamentale decidere anche dove troncare l’analisi andando indietro lungo la catena di fornitura; si può decidere di comprendere solo quelle fasi che contribuiscono all’impronta idrica in modo significativo. Ma cosa

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vuol dire ‘significativo’? Regole sono state definite nell’ambito del LCA citato al capitolo 1 dove si ritengono importanti i dati che generano un impatto più grande dell’1%, ma negli studi di WF a volte viene preso in considerazione il 10%. Un altro aspetto su cui discutere è l’inclusione nel calcolo di WF dei trasporti che usano biocarburanti o idroelettricità. Definire gli inventory boundaries significa anche definire il livello spazio-temporale e il periodo da considerare ( la disponibilità idrica varia infatti durante l’anno ed anche attraverso gli anni) (WF Hoekstra et al., 2011).

3.1.2 Water Footprint accounting

Il calcolo di Water Footprint è specifico a seconda che sia fatto per un’area, un prodotto, un’azienda, un processo, ecc. Nonostante ciò, la WF di una singola fase di processo può essere considerata la base per la costruzione di tutti i calcoli di Water Footprint. Tale concetto è meglio intuibile se si osserva la figura 3.2.

Figura 3.2: impronte idriche di processo come unità base per tutte le altre impronte idriche (Hoekstra et al, 2011).

L’unità di misura per un processo è espressa in volume per unità di tempo; ma dividendola per la quantità di prodotto si ottiene il volume per unità di prodotto. Inoltre, a seconda del livello di dettaglio che si vuole raggiungere, l’impronta idrica può essere espressa per giorno, mese o anno.

52 grey proc green proc blue proc proc

WF

WF

WF

WF

=

,

+

,

+

,

Come già anticipato la WF totale di un processo è data dalla somma delle tre componenti: blu, verde e grigia:

(1)

Qui di seguito queste vengono descritte nel dettaglio.

3.1.2.1 Blue Water Footprint

E’un indicatore di uso consuntivo dell’acqua, in particolare di acqua dolce superficiale (contenuta in fiumi e laghi) o sotterranea (falde acquifere). Si parla di uso consuntivo in quanto ci si riferisce ad uno dei seguenti quattro casi:

1) evaporazione dell’acqua;

2) l’acqua incorporata nel prodotto;

3) l’acqua che non ritorna nello stesso bacino; ad esempio quella che va in un altro bacino e/o finisce in mare;

4) l’acqua che non ritorna nel bacino di prelievo nello stesso periodo; ad esempio quando viene prelevata in un periodo di scarsità e ritorna in un periodo umido.

Il primo caso è quello solitamente più significativo. Gli altri tre casi vengono inclusi quando rilevanti.

L’impronta idrica blu di una fase di processo è calcolata come segue: