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WFproc, green= Evaporazione + Incorporazione [volume/tempo] (3)

3.1.3 Water footprint sustainability assessment

La valutazione della sostenibilità dell’impronta idrica è in primo luogo una comparazione tra l’impronta idrica antropica con la reale disponibilità di risorse idriche di acqua dolce.

Quando si va a valutare la sostenibilità dell’impronta idrica bisogna fare tre considerazioni: in primis che la sostenibilità ha tre dimensioni (ambientale, sociale ed economica), poi che gli impatti possono essere formulati a livelli differenti (impatti primari e secondari) e infine che l’impronta idrica ha tre componenti distinte (blu, verde, grigio). Oltre a ciò, la sostenibilità dell’impronta idrica può essere considerata da più punti di vista: geografico, di processo, di prodotto, di un consumatore o di un produttore.

Considerando i vari punti di vista, in un certo qual modo l’uno dipende dall’altro: infatti la sostenibilità dell’impronta idrica di un consumatore dipende dalla sostenibilità dei prodotti consumati che a sua volta dipende dalla sostenibilità del processo, la cui sostenibilità dipende da due criteri: 1) il processo è insostenibile quando viene svolto in un certo periodo dell’anno in un determinato bacino in cui l’impronta idrica complessiva è insostenibile, 2) il processo è insostenibile in sé stesso (indipendentemente dal contesto geografico) quando tutte e tre le componenti dell’impronta idrica potrebbero essere ridotte o del tutto evitate. Ma non è possibile valutare la sostenibilità di qualsiasi prodotto, processo o di un qualsiasi produttore, senza conoscere

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la sostenibilità dell’area geografica in cui i processi si verificano. In questo contesto, l’area geografica fa riferimento al bacino idrografico (Hoekstra et al. 2011; Antonelli e Greco, 2013).

3.1.3.1 Sostenibilità dell’impronta idrica di un bacino idrografico

La valutazione della sostenibilità di WF per un bacino idrografico segue un iter composto da quattro step:

1) Step 1: Identification of sustainability criteria (environmental, social and economic)

Affinché l’impronta idrica sia considerata sostenibile essa deve rispettare alcuni criteri, tanto ambientali quanto sociali ed economici; questi sono stati annunciati dagli autori del WF Assessment Manual (2011). Dal punto di vista ambientale, la WF è sostenibile quando vengono rispettati gli standard di qualità dell’acqua e i flussi sotterranei nella misura in cui questi ultimi garantiscano il mantenimento degli ecosistemi di acqua dolce e la sopravvivenza delle persone che dipendono da tali ecosistemi. La sostenibilità sociale dell’impronta idrica fa riferimento alla corretta allocazione delle risorse idriche per i fabbisogni essenziali di tutti gli esseri umani consistenti in acqua per bere, lavarsi, cucinare e produzione di cibo per assicurare un livello sufficiente di approvvigionamento alimentare per tutti. Per quanto riguarda invece i criteri di sostenibilità economica viene sottolineata la necessità di stabilire un giusto costo dell’acqua in modo che comprenda anche le esternalità, i costi associati all’uso e alla conseguente scarsità. Quando anche uno solo dei criteri non viene soddisfatto, l’impronta idrica non può essere considerata sostenibile dal punto di vista geografico.

2) Step 2: Identification of hotspots

Per hotspot s’intende un determinato periodo dell’anno in uno specifico (sub)bacino in cui la WF è insostenibile. Considerare gli hotspot a livello di sub-bacino è importante perchè alcuni hotspot possono scomparire a livello di bacino; ad esempio se si confronta l’impronta idrica grigia di un bacino con la capacità di assimilare inquinanti dello stesso può mostrare che c’è abbastanza capacità di assimilazione. Questo invece non succede se il dettaglio dell’analisi è a livello di sub-bacino, generalmente posto a monte e nel quale l’inquinamento del bacino si concentra.

Sulla base dei criteri di sostenibilità individuati nello Step precedente si identificano i rispettivi hotspot ambientali, sociali ed economici. Un hotspot ambientale si verifica quando i bisogni d’acqua dell’ambiente vengono preclusi o quando il livello di inquinamento idrico supera la capacità di assimilazione. Più in particolare si parla di hotspot ambientale quando la scarsità

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]

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[

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WA

green

=

green

env

unprod

d’acqua blu e verde o il livello di inquinamento dell’acqua superano il 100%. La scarsità di acqua blu (o verde) è calcolata come il rapporto tra la somma di tutte le WF blu (o verdi) in un bacino idrografico e la disponibilità di acqua blu (o verde) nel medesimo bacino in un determinato periodo.

Disponibilità di acqua blu ( blue Water Availability – WAblu):

[volume/tempo]

(5)

Dove Rnat è il natural run-off del bacino e EFR il flusso ambientale richiesto ovvero i flussi

d’acqua richiesti per sostenere gli ecosistemi di estuario e di acqua dolce e i fabbisogni umani che dipendono da tali ecosistemi. Se WFblu supera la disponibilità di acqua blu, i flussi idrici

ambientali vengono violati, generalmente in determinati periodi dell’anno. Ad esempio in figura 3.3 si può vedere che il periodo in cui l’uso di acqua supera la disponibilità va da circa metà aprile a settembre.

Figura 3.3: Water Footprint blu (WFblu) di un anno confrontata con la disponibilità di acqua blu (WAblu) (Fonte: Hoekstra et al., 2011).

La disponibilità di acqua verde (green water availability – WAgreen) è calcolata diversamente:

58 act grey

R

WF

WPL=

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[

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WA

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WF

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WS

green blu green blu green blu

=

Dove ETgreen è l’evapotraspirazione totale di acqua piovana dal suolo, ETenv l’evapotraspirazione

dalla vegetazione naturale e ETunprod l’evapotraspirazione dalla parte di superficie improduttiva dal

punto di vista della crescita delle colture (aree montane, edificate o periodi troppo freddi).

La disponibilità di acqua confrontata con l’impronta idrica e quindi con l’uso della risorsa suddetta indica il valore di scarsità idrica Water Scarcity (WS), mediante la formula:

(7)

Un hotspot ambientale si ha anche quando gli standard di qualità ambientali vengono violati, ossia quando la capacità di assimilazione degli inquinanti è stata tutta consumata. Si calcola il Water Pollution Level (WPL) di un bacino per misurare il livello di inquinamento e definendolo come la frazione della capacità di assimilazione che è stata esaurita.

(8)

E’ il rapporto tra la sommatoria dell’impronta idrica grigia totale in un bacino e il run-off effettivo (Ract) dal bacino idrografico. Quando WPL > 100% gli standard di qualità ambientale sono stati

violati.

Come già accennato, gli hotspot non sono solo ambientali ma anche sociali ed economici. Dal punto di vista sociale, l’impronta idrica è insostenibile quando i diritti umani di base o le regole di equità non sono soddisfatti per tutti gli abitanti di un dato bacino idrografico. I bisogni umani basilari comprendono acqua pulita e sicura per lavarsi, bere e cucinare; nel 2010 l’ONU ha dichiarato per la prima volta nella storia il diritto all'acqua sicura e pulita un diritto umano universale e fondamentale. Lo ha fatto l’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 28 luglio 2010, introducendo negli Obiettivi di Sviluppo del Millennio l’obiettivo di dimezzare la percentuale di persone che non possono raggiungere o permettersi acqua potabile sicura e di dimezzare il numero di coloro che non dispongono di servizi igienico-sanitari di base (Antonelli e Greco, 2013; www.un.org).

Dal punto di vista economico invece l’hotspot si crea quando il prezzo dell’acqua non copre l’intero costo economico, comprensivo dei costi delle esternalità, dell’opportunità derivata dall’uso e dalla scarsità come conseguenza dell’uso.

3) Step 3 e 4: Identification and quantification of the primary and secondary impacts in the hotspots

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Dopo aver localizzato gli hotspot e stabilito la gravità, è possibile valutare gli impatti primari e secondari per ciascun hotspot. Gli impatti primari più importanti sono: il run-off e livelli d’acqua associati e alcuni parametri rilevanti di qualità dell’acqua. Per quanto riguarda gli impatti secondari , la letteratura disponibile è vasta; alcune variabili da tenere in considerazione possono essere le seguenti: abbondanza di specie, biodiversità, perdita di habitat, salute umana, occupazione, sicurezza del cibo, pesca, turismo, produzione di energia idroelettrica, ecc. La stima degli impatti secondari resta comunque difficile e in particolar modo la traduzione degli impatti primari in stime affidabili di impatti secondari. Si possono utilizzare modelli, giudizi di esperti e approcci partecipativi.