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Note sull'edilizia genovese del Cinquecento

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Academic year: 2021

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G A B R IE L L A SIV O R I PO R R O

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L ’economia genovese presenta, durante il Cinquecento, una positiva evoluzione e partecipa al progresso dell’economia italiana ed europea, inse­ rendosi in un quadro di generale dinamismo economico. Fra i settori in espan­ sione si colloca l ’industria serica: l ’esportazione dei tessuti di seta, in fa tti, è in continuo aum ento sino al sesto decennio del ’5 0 0 ; intorno al 1 5 3 0 le espor­ tazioni di tessuti e seterie verso la Francia superano in valore circa un milione di scudi, m entre tra il 1 5 5 1 e il 1 5 5 6 le seterie in tro d otte nel Regno ascendo­ no a 4 ,5 m ilioni di lire l ’anno. Dopo il 15 6 5 incomincia un lento declino: il gettito dell’addizione sulle estrazioni di tessuti serici passa in fa tti da 2 4 .4 2 6 lire del 15 6 5 a lire 5 .7 6 0 del 1 6 0 0 , m entre il numero degli iscritti all’arte dei « seateri » passa da 2 5 0 del 1 5 6 5 a 1 4 2 del 1 6 0 6 , con un calo percentuale del 4 3 % circa e nello stesso tempo il numero dei telai subisce un calo del 7 0 % L ’industria della carta conquista i m ercati esteri e vede, tra il 15 3 2 e il 15 5 8 , raddoppiare le sue esportazioni che alla fine del secolo raggiungono le 2 2 4 .0 0 0 risme (cioè circa 9 .5 0 0 quintali di carta). Il settore cartario conser­ verà la sua im portanza anche per tu tto il S eic e n to 2. L ’espansione d ell’indu­ stria cantieristica è espressa d all’aumento del tonnellaggio della marina geno­ vese nella misura del 1 4 0 % fra il 1 4 9 8 e il 1 5 6 0 . N ell’ultim o periodo del se­ colo il settore en tra però in crisi a causa del sempre più frequente uso da parte dei m ercanti di navi ragusee e poi di quelle n o rd ich e3.

1 P, Ma s s a, L ’arte della seta nella normativa del X V e del X V I secolo, in « A tti della So­ cietà Ligure di Storia Patria » (in seguito A .S .L .S .P .), n.s., X / l (1970); Id., Un'impresa serica genovese della prima metà del Cinquecento, M ilano 19 7 4 ; G . Si v o r i, Il tramonto dell’industria seri­ ca genovese, in « R ivista Storica Italiana », L X X X IV (1972), pp. 8 9 7 , 9 3 2 , 934-37.

2 E. Gr e n d i, Introduzione alla storia moderna della Repubblica di Genova, G enova 19 7 6 ,

p p . 1 2 5 -1 2 6 ; anche M . Ca l e g a r i, La manifattura genovese della carta (sec. XVI-XVIII), G enova 1986.

3 C , Co s t a n t i n i, La Repubblica di Genova nell’età moderna, in « Storia d ’Italia », diretta da G . Ga l a s s o, Torino 19 7 8 , pp. 16 4 -1 7 2 ; M. Ca l e g a r i, Legname e costruzioni navali nel

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Di particolare valore per l ’econom ia genovese fu lo sviluppo d ell’alta fi­ nanza e d ell’edilizia, tanto che queste due a ttività sono state considerate, da­ gli storici, settori trainanti dell’econom ia genovese a partire dal 15 2 8 . L ’alta finanza è esercitata da un gruppo relativam ente ristretto di nobili ed è rivo lta soprattutto ai prestiti alla C orona spagnola. Le somme prestate presentano la seguente dinamica lungo il corso del secolo e danno u n ’idea d ell’im portan­ za e delle dim ensioni raggiunte dal settore; esse passano da 1 .8 2 6 .6 7 3 ducati nel 1 5 2 0 -3 2 a 4 .9 0 1 .2 1 4 ducati nel 1 5 5 2 -5 6 a 1 4 .0 0 0 .0 0 0 nel 1 5 5 8 -7 4 e a 3 2 .9 8 9 .9 7 3 ducati nel 1 5 9 8 -0 9 . Un deterioram ento d ell’attività finanziaria si avverte solo verso il secondo ventennio del S eicen to 4.

L ’attiv ità edilizia inizia negli anni 1 5 3 5 -4 0 , un ciclo espansivo che rag­ giunge la maggiore intensità nella seconda metà del C inquecento e si p ro ­ trae fino agli anni « trenta-quaranta » del S eicen to 5. Il settore p rivato d el­ le costruzioni è privilegiato dai grossi investim enti messi in atto dai nobi­ li finanzieri che cercano prestigio n ell’edilizia residenziale di lusso, per le lo ­ ro dim ore di « città » e di « villa », n ell’erezione di conventi, m onasteri e cappelle.

U n ’idea approssim ativa della produzione edilizia di lusso e religiosa, lungo il corso del secolo, si può avere dai seguenti dati così ripartiti:

cento, i n Guerra e commercio nell’evoluzione della marina genovese tra X V e XV II secolo, 2 ° , G e ­ n o v a 1 9 7 3 , pp. 7 9 - 1 4 8 ; L . Ga t t i, Compravendita di imbarcazioni m ercantili a Genova (1503-1645), ibid., pp. 14 9 -1 8 6 ; E. Gr e n d i, La Repubblica aristocratica dei genovesi. Politica, ca­ rità e commercio fra Cinque e Seicento, B o lo g n a 1 9 8 7 , pp. 3 09-364.

4 F. Br a u d e l, Civiltà materiale, economìa e capitalismo (secoli XV-XVIII), in I tempi del mondo, III, Torino 19 6 2 , pp. 14 0 -1 6 5 ; G . Do r i a, Conoscenza del mercato e sistema informativo: i l know-how dei mercanti-finanzieri genovesi nei secoli XVI-XVII, in La repubblica intemazionale del denaro tra X V e X V II secolo, a cura di A . De Ma d d a l e n ae H. Ke l l e n b e n z, Bologna 19 8 6 , pp. 68-74.

5 E. Po l e g g i, Strada Nuova. Una lottizzazione del Cinquecento a Genova, G e n o v a 19 7 2 ;

G . Do r i a, Investimenti della nobilità genovese nell’edilizia di prestìgio (1530-1630), i n « S t u d i S t o r i c i », 1 9 8 6 , n . 1, pp. 5-55; L . Gr o s s i Bi a n c h i, E. Po l e g g i, Una città portuale del Medioevo. Genova nei secoli X-XVI, G e n o v a 1 9 7 9 , pp. 2 5 3 -3 0 9 ; E. Po l e g g i, P , Ce v i n i, Le città nella storia d ’Italia. Genova, B a r i 1 9 8 1 , pp. 8 7 - 1 1 9 ; Aa. Vv., Catalogo delle ville genovesi, G e n o v a 1 9 8 1 ;

F . Po d e s t à, I l porto di Genova, G e n o v a 1 9 1 3 ; L . C . Fo r t i, Le fortificazioni di Genova, G e n o v a

1 9 7 1 , pp. 2 7-4 4; P . Ma s s a Pi e r g i o v a n n i, Fattori tecnici ed economici dello sviluppo del porto dì Genova tra medioevo ed età moderna (1340-1548), i n II sistema portuale della Repubblica di Ge­ nova, a c u r a d i G . Do r i a e P . Ma s s a Pi e r g i o v a n n i, A S L S P , n . s . , X X VIII/1 (19 88 ), pp. 1 0 8 -1 2 7 ; G , Do r i a, La gestione del porto di Genova dal 1 5 5 0 a l 1797, ibid., pp. 1 3 7 -1 6 1 .

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Edilìzia residenziale Periodo di costruzione

X V I secolo X V I secolo X V I secolo

(data imprecisata) ( l a metà) (2a metà)

Palazzi di città 43 64 totale 10 7

Palazzi di villa (ville suburbane nelle valli e nelle

Riviere) 5 2 13 3 9 totale 104

Edilizia religiosa Periodo di costruzione

1 5 0 0 -1 5 8 0 1 5 8 1 - 1 6 0 0

Chiese, conventi, monasteri (costrui­ ti o ampiamente ristrutturati a G e ­ nova, nella Valli Bisagno e

Polceve-ra e nelle Riviere) 2 6 4 2 totale 6 8

Il settore pubblico delle costruzioni, dal canto suo, beneficia dei num e­ rosi lavori intrapresi dalle autorità cittadine: essi vanno dalla ricostruzione del tessuto urbano a im portanti opere nelle stru tture portuali, murarie e re ­ cettive. I periodi di più intensa a ttività sembrano essere stati gli anni dal 1 5 3 0 al 1 5 5 0 e quelli dal 1 5 7 0 in poi. I principali in terven ti e gli anni di ese­ cuzione sono rip o rtati nel seguente prospetto:

Secolo X V I SecoloXVI

l a metà 2“ metà

Interventi urbanistici (apertura o

ampliamento di piazze e strade) dal 1 5 2 0 al 1 5 4 0 15 5 0 -6 4 ; 15 5 9 ; 15 6 5 -6 0 3 ; 1 5 8 1 ; 15 8 3-9 9; 15 8 4 ; 15 8 7;

Sedi civiche (rinnovate e ampliate) 1 5 1 5 ; 1 5 2 0 ; 1 5 2 8 ; 15 4 2 ; 1 5 8 3 ; 1 5 8 3 -9 1; 15 8 4 15 3 2-5 7

Mura (cinta difensiva e nuovi ba­

luardi) 15 3 5 -4 9 ; 15 8 2-8 7

Acquedotto dal 1 5 3 1 in poi

Strutture portuali:

Molo (prolungamento e migliora­

mento) 15 0 2 ; 1 5 0 4 ; 1 5 3 3 ; 1 5 3 9 ; 15 5 0 -5 2 ; 15 5 6 -5 9 ; 15 6

1-1 5 4 1-1 ; 1-1 5 4 4 7 1 ; 15 7 3 -7 7 ; 15 9 0-9 3

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Pontoni (manutenzione fondali) 15 0 4 ; 1 5 1 6 ; 1 5 3 0 ; 1 5 4 1 15 4 7 -5 0 ; 15 8 0 -8 2 Gaggioli e golette 15 0 7 -0 8 ; 1 5 1 6 ; 15 3 9 ; 15 4 3 -4 8 ; Darsene (escavazioni) 1 5 1 6 ; 1 5 1 9 ; 15 4 4 -4 7 15 7 4 -7 5 ; 1 5 7 6 ; 1583-1 15 9 6 -9 7 Ponti e moli 1 5 1 0 ; 1 5 3 8 1 5 7 0 ; 15 8 3 ; 15 8 4 -8 5 ; 15 8 6 ; 1 5 9 1 Ristrutturazione calate delle tre

darsene 15 7 3 -15 8 3

Ricostruzione Lanterna di Capo

di Faro 1 5 3 8 ; 1 5 4 3 -1 5 4 7 1 5 5 3 ; 15 9 3

Arsenale 15 9 2-9 9

M ura a mare (costruite) dal 1553-inizio 16 0 0

Strada portuale 15 8 3 -6 0 1

Magazzini in porto (sale, cereali, 1 5 5 3 ; 15 6 4 -6 8 ; 1 5 8 1 ;

trogli olio) 15 9 4

Con queste premesse sul trend d ell’edilizia ci si è posti l ’o b iettivo di v e ­ rificare se e come siano variati i salari degli operatori edili durante un secolo di così intensa attività e anche di rilevante dinamica dei prezzi, tenendo in o l­ tre presente che accanto allo sviluppo del settore delle costruzioni altri settori m anifestano invece segni di crisi.

A questo punto può essere interessante effettu are una stim a del settore edilizio come fo n te di occupazione, conoscendo il costo approssim ativo di al­ cuni m anufatti e l ’incidenza dei salari su di esso.

In uno studio sull’edilizia di « prestigio » della nobiltà genovese (nel pe­ riodo 1 5 3 0 -1 6 3 0 ) è stato stimato che il valore dei palazzi più im portanti oscil­ lava fra i 2 0 e gli oltre 5 0 m ila scudi d ’oro e quello delle ville suburbane fra i 15 e gli oltre 5 0 mila scudi d ’oro; che il valore dei palazzi m inori oscillava fra 8 e 2 0 mila scudi d ’oro e quello delle ville m inori fra i 5 e i 15 mila scudi d ’oro. Infine per la costruzione di una chiesa la spesa era di circa 5 0 -6 0 mila scudi d ’o r o 6. Considerando un costo medio di 2 3 mila scudi d ’oro per ogni costruzione residenziale e un costo medio di 5 5 mila scudi d ’oro per ogni chiesa e m oltiplicando tali valori per il num ero dei palazzi di città e di villa e per il num ero di chiese che si conosce essere state costruite nella seconda metà del ’5 0 0 , si ottiene un costo totale approssimativo tra i 4 e i 5 m ilioni di scudi d ’oro, di cui un buon 4 5 % andava a beneficio della fo rza lavoro im ­

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pegnata più o m eno direttam ente nei cantieri e d ili7. Espressa in num ero di giornate lavorate il 4 5 % della spesa totale potrebbe equivalere a 1 2 .3 7 0 .0 0 0 giornate (considerando un salario medio giornaliero di 12 soldi)8; rap p or­ tato al lungo periodo della seconda m età del ’5 0 0 tale cifra corrisponde ad una media di 1 .0 0 0 operai impiegati 2 5 0 giorni a ll’anno per tu tti i cinquanta anni.

A nche i costi sostenuti nell’escuzione di alcune opere nel settore d ell’e­ dilizia pubblica consentono di proporre un loro significato in term ini di gior­ nate lavorate. P er la form azione di Strada N uova sono spese in salari (nel 15 5 1) lire 2 .5 9 2 per 5 .7 6 8 giornate lavorate e (nel 15 5 8) lire 1 .2 1 6 per 2 .5 5 5 giornate la v o ra te 9. La costruzione dei magazzini dell’A bbondanza com porta

7 L ’analisi dei costi in due cantieri edili del ’5 0 0 ha portato al seguente risultato finale.

Voci di Costo Fabbrica del

Castelletto (1522-1523) Fabbrica e Riparazione Palazzo S, Giorgio (15 81-158 2 ) C O STO TO TALE 7 4 8 4 .1 .8 1 1 5 7 3 .8 .8

Totale incidenza manodopera 5 9 ,9 2 % 3 8 ,4 8 %

Totale incidenza materiali 3 6 ,2 3 % 5 9 ,6 3 %

Rapporto 1,6 5 4 0 ,6 45

Rapporti salari a tempo/Mate-

riali da costruzione 1,4 6 8

1,2 6 0

A .S .G ., Banco di S. Giorgio; Cancellerìa, nn. 2 9 6 , 2 9 7 , 3 6 7 , 3 68 ; Archivio segreto: Diversorum Communìs ]anue, n. 3 1 1 7 .

Si può osservare che la spesa sostenuta per la manodopera (cioè salari a « tempo », a « cottim o » e compenso al capodopera-architetto) rappresenta un valore che oscilla tra il 33 e il 5 9 % . M edia­ mente questo valore può essere rappresentato da un 4 5 % del costo totale. (Sull analisi dei costi di costruzione vedi più ampiamente G . Si v o r i Po r r o, Costi dì costruzione e salari edili a Genova nel secolo XVII, in A S L S P , n.s., X X IX/1 (1989), pp. '3 7 4-3 79 . P e r un pontone costruito nel 15 5 0 e costato lire 8 9 0 4 .7 .2 , il costo della manodopera fu del 4 2 ,3 2 % (P . Ma s s a Pi e r g i o vANNI,

Fattori cit., p. 1 1 1 ) .

8 Per la conversione degli scudi d ’oro in lire è stato calcolato un valore medio fra i valori del corso libero dello scudo nella seconda metà del secolo e cioè lire 3 ,6 6 5 . G . Fe l l o n i, Profilo economico delle monete genovesi dal 11 3 9 a l 18 1 4 , in G . Pe s c e, G . Fe l l o n i, Le monete genovesi dal 11 3 9 a l 1 8 1 4 , G enova 19 7 5 , p. 3 32 . Nella determ inazione del salario medio si è tenuto conto anche del rapporto numerico fra maestri e lavoranti come si era rilevato nello studio sui salari del secolo X V II e cioè di 1 a 2 ,4 (G. Si v o r i Po r r o, Costi cit., p. 363).

9 E . Po l e g g i, Strada nuova cit., tav. 6, tav. B.

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(nel 15 6 5-6 8) una spesa di lire 1 1 0 .2 5 8 per 9 4 .5 0 7 giornate ad un salario m e­ dio di soldi 1 0 ,5 . Per la ricostruzione della lanterna di Capo di Faro (dal 15 3 8 al 15 4 7) la spesa ammonta a lire 1 9 .7 4 1 per 1 9 .0 6 3 giornate ad un salario m e­ dio di soldi 9 ,3 2 . Per il molo e la scogliera (nella prim a m età del secolo) si sono spese circa 2 2 .7 0 0 lire per 2 4 .4 9 6 giornate ad un salario medio di soldi 8 ,3 4 e (nella seconda m età del secolo) lire 1 7 7 .6 7 1 per 1 3 3 .2 5 3 giornate ad un salario medio di soldi 1 2 “ .

C irca la dinamica e la variab ilità dei salari edilizi nel C inquecento, si può utilizzare utilm ente la serie dei « M andati » del fondo del M agistrato dei Padri del Comune, conservati presso l ’A rch ivio storico del Com une di G e n o v a 11. Nelle filze si trovano in fa tti i conti di spesa dei lavori edilizi fa tti eseguire per conto d ell’am m inistrazione comunale (riparazioni, sistem a­ zioni, costruzioni necessarie alla m anutenzione della città e ad una migliore fruizione della stessa) w. La docum entazione copre quasi interam ente il pe­ riodo considerato. A lcuni la vori hanno la durata di più mesi con note di spe­ sa liquidate alla fine di ciascuna settimana, altri di soli pochi giorni. Le no­ te di spesa esaminate sono liste nom inative di operai quali: m aestri « antela­

10 Per i costi delle costruzioni cfr. P. Ma s s a Pi e r g i o v a n n i, Fattori cit., pp. 1 0 8 -1 2 1 e G . Do r i a, La gestione cit., pp. 1 4 3 -1 5 9 .

11 A .S .C .G ., Magistrato dei Padri del Comune, Mandati, nn. dal 1 al 30; A tti, nn 2 8 6 287.

E come esempio si riportano alcuni lavori quali sono citati negli stessi conti di spesa:

molo, calata del ponte Spinola, calata del ponte C attanei,-pontone, calata v i­ cino porta dei Vacca, fuori della porta a Fontane Marose, trogoli, ponte;

1 5 2 3 « Clapea olei », pontone, acquedotto piazza Sarzana, Darsena, campanile S. Lorenzo;

15 5 1-5 2 strada S. Francesco, Castelletto, calafati alla coperta del pontone;

1 5 6 1 , 6 2 e 64 Strana Nuova, Ponticello, ponte Mercanzia, molo Malapaga;

158 2-8 3 dogana, pontone, condotto, « gabbioli » (fori nei muri che perm ettono lo

sfogo delle acque ma non delle macerie e dei rifiuti), stanza, Soziglia, Lan­ terna, piazza, volta del sale, fossi, fossato S. Lazzaro, ponte Chiavari, ma­ gazzini dogana, idem Cattani, portello di Carbonara, idem di Fontane M aro­ se, condotto pubblico di Ravecca, acquedotto fuori città, Malpasso, « gab- biolo », Mandraccio;

15 9 4-9 6 case, « astrico » strade, poggioli, molo, piazze, camere, « gabbiolo », osteria, acquedotto, « coniglio » (condotto sotterraneo sotto il selciato delle vie), « palificata », pontone, matadero, « carruggio », macelli, muraglia.

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mi » 13, « scalpellini » 14, « bancalari », « pontessatori », « rompitori », « calafa­

ti », maestri « d’ascia » e lavoranti comuni, questi ultimi distinti talvolta in

« impastatori » o « maltiroli » o « ammanuatori ».

A

lato di ciascun nome

è

indicato quasi sempre il salario giornaliero (espresso in soldi e denari di Geno­

va) 15, il numero delle giornate lavorate nella settimana16 e infine 1 importo

complessivo a lui spettante. Vicino al nominativo del maestro talora e segnato

« e suo famulo » ed il salario

è

espresso globalmente. Infine nelle liste non

si

è

mai rintracciato l’appellativo di garzone. Dai conti di spesa risulta che

gli operai edili sono sempre pagati esclusivamente in denaro.

Per quanto riguarda rilevazione ed elaborazione dei dati si rimanda a quanto è già stato d etto ampiamente nello studio sui salari edili a G enova nel secolo X V I I ° 17, ricordando in questa sede solo il particolare che i dati delle liste set­ timanali u tilizzati per queste note consistono nel numero delle giornate paga­ te, per ciascuna categoria professionale, al medesimo sala rio 1S. Per i m aestri antelami ed i lavoran ti il risultato finale è rip ortato nelle tabelle A e B, conte­ nenti la distribuzione di frequenza annuale delle giornate per ta riffa salariale (vedi appendice).

Le gamme salariali non mostrano, in tutto il periodo in esame, soluzione di continuità. La differenza fra salario minimo e massimo è normalmente, per i mae­ stri, di 3-5 soldi con punte, in alcuni anni, di 6-9 soldi; per i lavoran ti la d iffe ­ renza è norm alm ente di 1-2 soldi e in alcuni casi si colloca fra i 3-5 soldi .

13 Raramente chiamato maestro muratore.

14 Spesso chiamati « piccapietra ».

13 G . Fe l l o n i, Profilo cit.

16 II numero delle giornate, specialmente nei prim i anni del secolo, è indicato sotto fo r­ ma di aste. Come sottom ultiplo della giornata si è riscontrato mezza giornata, tre quarti di gior­ nata e un quarto di giornata.

17 G . Si v o r i Po r r o, Costì cit., pp. 3 80 -3 8 9 e note.

18 Nel conteggio delle giornate la mezza giornata e i tre quarti di giornata sono state cal­ colate come una giornata intera, un quarto di giornata non è stato considerato. Solo per i maestri muratori e per i lavoranti le tabelle mensili sono risultate più o meno complete di dati e quasi per tu tti gli anni del secolo. G li anni per i quali non si dispone di salari sono: per i maestri 15 0 0-0 2, 15 0 4 , 15 0 7 , 1 5 1 1 , 1 5 1 4 , 1 5 1 7 , 1 5 2 6 , 15 2 9 -3 0 , 1 5 3 3 , 1 5 3 5 , 1 5 4 1 , 15 4 6-4 8; p e r i lavo­ ranti 15 0 0 -0 2 , 1 5 0 7 , 1 5 1 4 , 1 5 1 7 , 15 2 6 , 1 5 2 9 -3 1, 15 3 3 -3 5 , 1 5 4 1 , 15 4 6 -4 8 . Per le altre categorie di operai (scalpellini, bancalari, calafati, maestri d ’ascia, ponteggiatori, rompitori) i dati raccolti sono molto più scarsi e presentano varie lacune.

19 Tali differenze sono inferiori a quelle riscontrate nei salari dei maestri e dei lavoranti nel secolo X V II. G . Si v o r i Po r r o, Costi cit., pp- 3 84 -3 8 6 .

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A ppare comunque delineata la tendenza secolare dei salari: nella prim a metà predom inano valori fra gli 8 e i 12 soldi per i maestri e fra i 5 e gli 8 soldi per i lavoran ti; dal 1 5 8 0 alla fine del secolo valori fra i 15 e i 2 0 soldi per i m aestri e fra i 10 e i 13 soldi per i lavoran ti. Le considerazioni sulla dinam i­ ca salariale saranno fatte, per i m aestri m uratori e per i lavoran ti, sul salario modale, cioè sul salario giornaliero al quale è pagato nel corso d ell’anno il maggior num ero di g iorn ate20. P er le altre categorie di m aestri, vista la scar­ sità dei dati raccolti, si farà riferim en to all’insiem e della distribuzione dei da­ ti annuali.

Nelle tabelle A e B, ultim a colonna, si osserva che il salario modale n el­ l ’am bito di alcuni periodi ( 1 5 0 3 -1 5 1 6 ; 1 5 3 1 - 1 5 3 7 ; 1 5 4 5 - 1 5 5 8 ; ecc.) presenta valori più o meno costanti con oscillazioni lim itate m ediam ente intorno al 7 -1 4 % , che non com prom ettono la tendenza di lungo periodo dei salari stes­ si. Per maggiore chiarezza si è riten u to opportuno non considerare le oscilla­ zioni della moda, ma rapportarsi invece ad una « moda interpolata » fra i v a ­ lo ri stessi, sulla quale sono basate le u lterio ri elaborazioni.

Salario modale interpolato

M aestri m uratori Lavoranti

15 0 3 - 1 5 1 6 8 soldi e 6 denari 1 5 0 3 -15 2 4 5 soldi

1 5 1 7 - 1 5 2 4 9 soldi 15 2 5 -15 2 9 6 soldi 15 2 5 -15 2 9 1 0 soldi 1 5 3 0 -15 6 4 8 soldi 15 3 0 -15 3 7 1 1 soldi 1 5 6 5 -15 7 5 9 soldi 1 5 3 8 -15 4 4 1 2 soldi 1 5 7 6 -15 8 2 1 0 soldi 1 5 4 5 -15 5 8 13 soldi 15 8 3 -15 9 3 1 1 soldi 1 5 5 9 -15 6 8 14 soldi 15 9 4 -15 9 5 1 2 soldi

1 5 6 9 -15 7 8 14 soldi e 6 denari 15 9 6 -16 0 0 13 soldi

1 5 7 9 -15 8 2 16 soldi

1 5 8 3 -15 9 2 18 soldi

15 9 3 19 soldi

1 5 9 4 -16 0 0 2 0 soldi

N el grafico n. 1 sono illustrate, con la linea spezzata, le serie delle mode con tu tte le loro oscillazioni, m entre, con la linea intera che m ette in evidenza l ’andamento di fondo delle serie stesse, è rappresentata la moda interpolata;

20 Quando si disponeva di due valori con la stessa frequenza, si è ricorsi alla media fra i due valori.

(11)

G R A F IC O (S C A L E S E M IL O G A R IT M IC H E )

(12)

nel grafico sono illustrate anche le serie dei dati che indicano gli stessi salari espressi in grammi d ’argento contenuti nel soldo.

La dinamica dei salari nom inali m ostra un andamento crescente lungo il corso del secolo. Si osserva in fa tti che il salario dei m aestri m uratori si m antie­ ne intorno a 8-9 soldi fin verso il 1 5 2 4 ; sale gradualm ente, dal 1 5 2 5 al 1 5 7 8 , fino a raggiungere i 15 soldi per continuare poi la sua ascesa più rapidam ente fino a raggiungere i 2 0 soldi nel 1 6 0 0 , In totale l ’aumento, dal 1 5 2 5 alla fine del secolo, è del 1 0 0 % circa.

Per quanto riguarda i la voran ti il loro salario presenta le seguenti fasi: si mantiene stabile fin verso il 1 5 2 4 sui 5 soldi; cresce sino al 1 5 3 2 , quando il salario arriva a quota 8 soldi, quota intorno alla quale si stabilizza fino al 15 6 4 ; per ricom inciare infine una nuova fase di ascesa fino alla fine del secolo quan­ do raggiunge il livello di 13 soldi. In term ini percentuali l ’aum ento in terven u ­ to fra il 15 2 5 e il 16 0 0 è del 1 2 0 % c irc a 21. Infine, durante il corso del seco­ lo, il rapporto fra il livello retrib u tivo dei m aestri m uratori e quello dei la vo ­ ranti varia come segue:

15 0 3-2 4 1,75 15 5 9 -6 4 1,7 5 15 8 3-9 2 1,6 4

15 2 5-2 8 1,67 15 6 5 -6 8 1,5 5 15 9 3 1,73

1 5 3 1-3 7 1,3 75 15 6 9-7 5 1,6 1 159 4-9 5 1,6 7

15 3 8 -4 4 1,5 0 15 7 6-7 8 1,4 5 15 9 6 -6 0 0 1,5 4

15 4 5-5 8 1,6 2 5 15 7 9 -8 2 1,6 0

Il divario salariale che separa i due gruppi tende a dim inuire nei prim i quaranta anni del secolo per poi risalire nei venti anni successivi e, a parte una bre­ ve flessione negli anni settanta, tende in fin e a stabilizzarsi a livelli più alti.

I salari di altre catagorie di m aestri impegnati nel settore delle costruzio­ ni quali scalpellini, bancalari, calafati e m aestri d ’ascia, dim ostrano, nonostan­ te le lacune, un andamento simile a quello riscontrato nei salari dei m aestri m uratori; una fase di stabilità dal 1 5 0 0 al 1 5 2 5 e una fase di crescita continua più accentuata dal 1 5 7 8 in p o i22:

21 A Firenze i salari edili sembrano avere un andamento crescente dal 1 5 3 0 circa fin verso il 1 5 8 0 ( G , Pa r e n t i, Prezzi e salari a Firenze dal 15 2 0 a l 16 2 0, in I prezzi in Europa dal XIII secolo a oggi, a cura di R. Ro m a n o, Torino 19 6 7 , pp. 2 2 2 -2 4 0 ; anche R . A . Go l d t h w a i t e, La costruzione della Firenze rinascimentale, Bologna 19 8 4 , appendice terza, pp. 6 05-608); a Venezia, i salari dal 1565 circa aumentano sino al 16 0 0 (B. Pu l l a n, Wages Earners and thè VenetianEconomy, 1550-1630, in « The Economie H istory Review », serie 2 ° , XVI/3 (1964), pp, 4 07-426).

(13)

15 0 0 -15 2 5 circa 15 7 8 fine secolo

Salario giornaliero in soldi

Scalpellini 8/9 14/15 18/20

Bancalari 9 14/15 18/20

M aestri d ’ascia 8/9 12/14 18/20

calafati 12 12/14 18/20

Nella fase crescente l ’aumento percentuale è pressapoco della stessa m i­ sura di quello dei m aestri m uratori ( 1 0 0 % circa).

I salari in esame sono espressi in m oneta di conto il cui potere d ’acquisto è fluttuante e soggetto a costante svalutazione. È opportuno quindi con fron ­ tare la tendenza di fondo delle serie storiche dei salari edilizi con la tendenza degli stessi salari espressi non più in soldi, ma in grammi d ’argento contenuti nel soldo (v. tabella 1 e gra fico)23.

I salari espressi in argento m ostrano pur con m olte lacune un aumento lungo il corso del secolo, ma meno accentuato rispetto ai salari nom inali. Il salario del m aestro m uratore, nel 1 5 0 7 , è sul valore 5 ,0 7 7 e subisce una fles­ sione nei prim i anni ven ti, per rito rn are al valore 5 ,0 7 2 nel 15 2 5 e raggiunge­ re gradualm ente alla fine del secolo il valore 8 ,2 9 0 con un aumento com plessi­ vo del 6 3 ,4 5 % dal 1 5 2 5 al 16 0 0 .

II salario del lavorante, nel 1 5 0 7 , è sul valore 2 ,9 8 6 e subisce una flessio­ ne nei prim i anni ven ti per ritorn are al valore 3 ,0 4 3 nel 1 5 2 5 e raggiungere alla fine del secolo il valore 5 ,3 8 8 con un increm ento globale del 7 7 ,0 6 % dal 1 5 2 5 al 1 6 0 0 ; tu tta via tale graduale ascesa è stata in terro tta negli anni cin­ quanta da una fase recessiva (sul valore di 3 ,7 94 ).

Si osserva che gli aum enti dei salari espressi in grammi d ’argento non sono stati sufficienti a coprire la svalutazione della lira; rispetto ai livelli del 15 2 5 , in fatti, alla fine del secolo, il loro potere d ’acquisto è inferiore di circa

ss. 14/15, nel 15 9 4 -9 5 ss. 13 ; ai pontessatori nel 15 8 4 -8 5 furono dati ss. 16/17 e nel 15 9 7 ss. 20. Il Gi a c c h e r ò ha rilevato alcuni salari corrisposti a lavoratori del settore delle costruzioni

impiegati in lavori pubblici ordinati dal G overno per alcuni periodi compresi fra il 1 5 4 4 e il 15 9 5. I dati non si discostano molto da quelli rilevati nel presente lavoro. C fr. G. Gi a c c h e r ò,

Il Seicento e le compere dì S. Giorgio, G enova 1 9 7 9 , appendice p. 683.

23 G . Fe l l o n i, Profilo c it., tab. 4, pp. 2 9 6 -2 9 7 e tab. 6, pp. 3 1 2 -3 1 3 . La riduzione dei salari in grammi d ’argento si è ottenuta moltiplicando il salario (modale, annuo, in soldi) per il contenuto argenteo del soldo risultante in ciascun anno dall’equivalenza metallica argentea della lira al corso libero. Quando non si disponeva di tale valore si è utilizzato il valore del corso legale.

(14)

TABELLA 1

Salario giornaliero dei maestri e dei lavoratori in grammi d’argento contenuti nel soldo

Anno Maestri Lavoranti

1507 5,077 2,986 1509 5,170 3,041 1514 5,278 3,105 1522 4,565 2,536 1523 4,565 2,536 1524 4,565 2,536 1525 5,072 3,043 1526 5,072 3,043 1527 5,072 3,043 1528 5,072 3,043 1529 5,240 3,144 1531 5,073 4,148 1534 5,758 4 ,188 1535 5,736 4,172 1537 5,775 4,200 1539 6,222 4 ,148 1554 6 ,166 3,794 . 1555 6 ,166 3,794 1556 6 ,166 3,794 1557 6,166 3,794 1558 6,166 3,794 1562 6,295 3,580 1567 6,250 4,018 1570 6,315 3,919 1582 7,032 4,395 1591 7,695 4,702 1593 7,942 4,600 1594 8,490 5,094 1595 8,290 4,974 1596 8,290 5,388 1597 8,290 5,388 1598 8,290 5,388 1599 8,290 5,388 1600 8,290 5,388

(15)

il 3 6 ,5 5 % per i m aestri e del 4 2 ,9 4 % per i lavoranti. Le curve dei salari no­ minali m eritano ancora un commento. Si ricorda che i salari pagati n ell’edili­ zia scaturivano da libere contrattazioni fra le parti in teressa te24 e ciò ren d e­ va più realistico un adeguamento delle m ercedi stesse alle diverse m utazioni del mercato della m anodopera e del costo della vita.

La fase di crescita dei salari inizia negli anni V en ti nei quali la R epubbli­ ca attraversa un periodo politicam ente instabile e segnato da carestie e pesti­ lenze. La fase di crescita dei salari si può pertanto ritenere anche collegata ad una probabile dim inuzione della popolazione e quindi d ell’o ffe rta di mano­ dopera, quando anche altri settori economici sono in rapido sviluppo o in espan­ sione e n ell’edilizia pubblica si sono già iniziati im portanti in terven ti urbani­ stici. C on l ’inizio del ciclo espansivo dell’edilizia fra il 15 3 5 e il 1 5 4 0 , la do­ manda di m anodopera si fa sempre più sostenuta con particolare accentuazio­ ne nel terzo quarto del secolo X V I °, quando è in piena fase quella che si d e fi­ nisce la « seconda stagione di Strada N uova », che vede la costruzione di die­ ci dei suoi palazzi (che in media richiedono quattro anni ciascuno) ed inoltre la costruzione d i m olti palazzi di « V illa » in particolare in A lbaro e nel Po­ n e n te 25. Q uesto significa l ’apertura in città di più cantieri edili contem pora­ nei, impegnati in costruzioni private; e ciò può aver stim olato o fa vo rito la concorrenza fra diversi com m ittenti per accaparrarsi e trattenere i migliori mae­ stri e per ved ere realizzato nei tempi p revisti quanto si è concordato.

La popolazione è in continuo aumento: da 5 1 . 1 5 0 abitanti del 1 5 3 1 è salita nel 1 5 7 9 a 7 0 .0 0 0 abitanti. La peste avvenuta nel 1579/80 provoca un notevole calo (oltre 2 0 .0 0 0 persone) e nel 1 5 8 1 gli abitanti sono rid o tti a circa 4 8 .0 0 0 individui. Solo nel 15 9 7 la popolazione rito rn a vicina ai live lli del 1 5 7 9 (circa 6 2 .0 0 0 a b ita n ti)26.

L ’o ffe rta di m anodopera non specializzata disponibile per l ’edilizia può forse accrescersi dal 1 5 7 5 in poi per effe tto della crisi dell’attività tessile e m arittim a (cantieristica e arm atoriale), ma tale aum ento è in parte neutraliz­ zato dal calo della popolazione provocato dalla peste. Per l ’o ffe rta di

mano-24 G . Si v o r i Po r r o, Costi cit., pp. 3 5 6 -3 5 7 , 3 97 -39 8. 25 E. Po l e g g i, Strada nuova cit.; G . Do r i a, Investimenti cit.

26 G . Fe l l o n i, Per la storia della popolazione di Genova nei secoli X V I e XVII, in « A rch i­ vio Storico Italiano », C X (19 52 ), II, p. 2 3 6 e sgg.; Id., Popolazione e case a Genova nel 15 3 1-35 , in A SL SP , n.s. IV/2 (1964); anche E. Gr e n d i, La repubblica aristocratica dei genovesi, Bologna 1 9 8 7 , p. 177.

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doperà specializzata (a parte i v u o ti che la peste può aver lasciato nelle file dei maestri) si sa solo che i m aestri antelam i lom bardi nel 1 5 2 6 erano 1 2 0 (di cui 6 9 scalpellini), nel 1 5 3 1 erano 12 5 e nel 1 6 3 0 erano circa 2 4 5 con un aumento del 1 0 0 % 21.

I salari dei m aestri m uratori, che dal 1 5 2 6 sono in continua ascesa, dal 1 5 7 9 in poi denunciano un aum ento più accentuato e più rapido. I vu oti la ­ sciati dalla peste nelle file degli operai qualificati, la pressione della dom anda e la concorrenza possono rappresentare le concause di una più veloce im pen­ nata dei salari nom inali della categoria.

I salari della m anovalanza rim angono più o meno stabili fino al 1 5 6 4 , quando iniziano ad aum entare percentualm ente anche in m aniera più elevata dei salari dei m aestri m uratori, fa v o riti dalla dom anda in atto nel settore delle costruzioni e dai vu oti creati d all’epidemia del 1579/80. Tale crescita conti­ nua sino alla fine del secolo.

La dom anda nel settore delle costruzioni sem brerebbe essere stata quin­ di in grado di assorbire forza-lavoro tanto da attenuare in parte i fenom eni negativi orm ai in atto in a ltri settori econom ici28.

Non vanno sottovalutate in oltre le conseguenze della cosiddetta riv o lu ­ zione dei prezzi, che caratterizza la seconda metà del X V I ° secolo e che ha la fase più acuta dopo il 1 5 9 0 2?. Le classi salariate, con l ’aum ento dei prezzi

27 E. Po l e g g i, La condizione sociale d e ll’architetto e i grandi committenti dell’epoca alessia- na, in Galeazzo Alessi e l ’architettura del Cinquecento, G enova 19 7 9 , p. 3 6 6 , nota 6; A .S .G ., sala Senarega, n. 1 0 7 3 : iscritti alle arti nel 1 5 3 1 ; A .S .G ., Camera del G overno: Finanze, n. 2 6 0 5 , ordine del 2 1 agosto 1 6 3 0 dove sono gli elenchi compilati per gruppi occupazionali per la rip arti­ zione delle imposte delle Nuove M ura. I totali ricavati sono: maestri m uratori senza altra indica­ zione 2 6 8 , maestri m uratori genovesi 80, maestri m uratori lombardi 13 9 ; scalpellini 16 0 . Nei totali sono compresi i figli e i « fam uli ». Negli elenchi gli scalpellini sono contati separatamente dai maestri muratori, perché a quell’epoca le due arti erano separate. G li scalpellini (al fine di poter raffrontare le cifre del ’5 0 0 con quelle del ’600) sono stati aggiunti al totale dei maestri lom bardi in base al rapporto che i maestri lom bardi e gli scalpellini hanno nel 1 5 2 6 (cioè 12 0 di cui 6 9 scalpellini).

28 A tale proposito cfr. G . Do r i a, Edilizia cit., Id. , La classe dirigeante à Gènes, in Pou- voir et institutions en Europe au XVlèm e siècle, a cura di A . St e g m a n n, Paris 1 9 8 7 , pp. 39-46; G , Fi n t o, L ’organizzazione del lavoro nei cantieri edili (Italia centro-settentrinale), in Artigiani e sa­ lariati: il mondo del lavoro nell’Italia dei secoli XII-XV, Pistoia 19 8 4 , pp. 1 0 0 -1 0 1 .

29 A . Fa n f a n i, Storia del lavoro in Italia dalla fine del secolo X V agli inizi del XVIII, M ila­ no 1 9 5 9 , pp. 33-37.

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dei generi di prim a necessità, si trovano nella condizione di chiedere aum enti salariali per adeguare le retribuzioni alle nuove condizioni di v ita 30. Se, co­ me e quando tale adeguamento si sia verificato può oggi accertarsi grazie ad una ricerca inedita di O. B affico sui prezzi del grano a G enova; i dati, rip o r­ tati nella tabella C, rappresentano la media annua delle medie trim estrali dei prezzi del grano acquistato d all’Ospedale di Pamm atone (v. appendice)31.

Com e è noto i prezzi del grano risentono sensibilmente delle annate di buon raccolto e delle annate di carestia; a parte le alte punte dovute a questi fa tti straordinari, si può osservare che il prezzo del grano incomincia a salire negli anni sessanta, cresce ulteriorm ente dagli anni settanta in poi e solo in ­ torno al 1 6 0 0 accenna a flettere.

R apportando ora i salari nom inali al prezzo del grano si ottiene il potere di acquisto di quei salari in chili di grano (tabella 2).

D alla tabella si evince che, con il suo salario, il maestro m uratore poteva com prare nella prim a m età del secolo dai 7 ai 9 kg. di grano, nella seconda metà dai 5 ,5 ai 7 kg. ed una quantità ancora m inore negli anni n ovanta al term ine dei quali si avverte una lieve ripresa.

Il salario del lavoran te gli consente di acquistare nella prima m età del secolo dai 4 ai 6 kg di grano, nella seconda m età dai 3 ai 4 kg, con una u lterio ­ re flessione tra il 1 5 8 6 e il 15 9 3 e qualcosa di più negli ultim i quattro anni del secolo. N el lungo periodo, quindi, la rivoluzione dei prezzi danneggia gli operatori edili in quanto neutralizza parte degli aum enti retrib u tivi da essi o t­ tenuti nel corso del seco lo 32.

30 Circa richieste di aumenti salariali si sa che nel 1 5 4 6 i consoli dei calafati e cosi pure dei maestri d ’ascia che lavoravano sulle navi « supplicavano » per ottenere l ’aumento delle re tri­ buzioni fissate a 10 0 e più anni prima (L. Ga t t i, Un catalogo dì mestieri, in Quaderni del centro di studio sulla storia della tecnica del C.N.R., 19 8 0 , pp. 5 2 , 102). I tessitori di velluto ebbero un aumento nelle tariffe nel 1 5 7 5 dal 14 3 2 mai variate; un altro aumento l ’ebbero nel 15 9 6 (P . Ma s s a, L ’arte cit., p, 14 4 e sgg.). Il compenso del « marangone », rimasto invariato tra il 14 5 1 ed il 14 9 3 , nel 1 5 4 8 risulta aver subito un aumento del 4 5 % (P . Ma s s a Pi e r g i o v a n n i, Fattori cit., p. 115).

31 V . anche E. Gr e n d i, Introduzione cit., pp. 14 6 -1 4 7 ; Id., La Repubblica cit., pp. 173-223.

32 G . Vi g o, R eai wages o f working class in Italy: building workers’ wages (14th to 18th cen- tury), in « The Journal o f european economie history », 3 (19 74 ), pp. 3 7 8 -3 9 9 ; F. Br a u d e l e F.

Sp o o n e r, i prezzi in Europa dal 1 4 5 0 a l 17 5 0 , in Storia economica di Cambridge, 4, Torino 19 7 5 , a cura di E.E. R ich-C .M . Wi l s o n, p. 4 9 7 e sgg.

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TABELLA 2

Potere d’acquisto del salario giornaliero del maestro muratore e del lavoratore in kg. di grano

Anno Maestri

Muratori

Lavoranti Anno Maestri

Muratori Lavoranti 15 1 5 18 ,6 2 10 ,9 5 15 6 4 4 ,1 8 2 ,3 9 1 5 1 6 6,95 4 ,09 15 6 5 6 ,7 4 4 ,33 15 1 7 11 ,4 3 6 ,35 15 6 6 5 ,6 4 3,63 15 2 9 3 ,8 1 2 ,9 8 15 7 0 5 ,2 9 3,2 8 1 5 3 1 6 ,4 1 4 ,6 6

_

_

_

15 3 2 7,32 5 ,3 2 1 5 7 6 5 ,4 5 3 ,7 6 — — — 15 7 7 5 ,4 7 3 ,7 7 15 3 4 6 ,1 8 4 ,4 9 15 7 8 4 ,9 6 3 ,4 2 1535 7,78 5 ,6 6 15 7 9 5 ,0 1 3 ,1 3 15 3 6 8,4 6 6 ,1 5 15 8 0 4 ,6 4 2 ,9 0 15 3 7 9,05 6 ,5 8 1 5 8 1 5 ,2 7 3 ,2 9 15 3 8 1 1 ,6 1 7 ,7 4 15 8 2 5 ,0 7 3 ,1 7 15 3 9 5 ,0 1 3 ,3 4 15 8 3 5 ,9 6 3 ,6 4 — — .— 15 8 4 6 ,3 6 3 ,8 8 15 4 1 7,22 4 ,82 15 8 5 6 ,3 9 3 ,9 0 15 4 2 8,62 5 ,7 4 15 8 6 4 ,55 2 ,7 8 1543 1 1 ,2 7 7 ,5 1 15 8 7 4 ,7 4 2 ,9 0 15 4 4 8 ,9 1 5 ,9 4 — — — 15 4 5 7,7 6 4 ,7 8 — — — 15 4 6 8,53 5,25 15 9 0 5 ,0 3 3 ,0 8 15 4 7 9,5 2 5 ,8 6 15 9 1 2 ,7 6 1,6 9 15 4 8 8 ,1 2 4 ,9 9 15 9 2 3 ,5 8 2 ,1 9 15 4 9 8,67 5 ,33 15 9 3 4 ,3 9 2 ,5 4 .— .— — 15 9 4 5 ,4 5 3 ,2 7 — — — 15 9 5 5 ,5 7 3 ,3 4 15 5 9 6,9 8 3,9 9 1 5 9 6 4 ,2 1 2 ,7 4 15 6 0 5 ,5 6 3 ,1 8 15 9 7 4,6 5 3 ,0 2 15 6 1 7 ,1 9 4 ,1 1 15 9 8 4 ,7 8 3 ,1 0 1562 6 ,4 6 3 ,6 9 15 9 9 5 ,2 6 3 ,4 2 15 6 3 6 ,4 0 3 ,6 6 1 6 0 0 5 ,9 4 3 ,8 6

Infine, volendo sintetizzare l ’aum ento dei salari edili dal 1 5 2 5 al 1 6 0 0 espressi in valore nominale, in grammi d ’argento e in kg. di grano, si ottengo­ no le seguenti percentuali:

Salari Maestri Muratori Lavoranti

nominali 10 0 96 12 0 %

in grammi d ’argento 6 3 ,4 5 % 7 7 ,0 6 %

(19)

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(20)

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(23)
(24)

TA B E L L A C

Prezzo del grano in soldi e centesimi di soldo di lira corrente per chilo

Anno Soldi Anno Soldi Anno Soldi

15 4 5 1,6 7 4 4 15 7 9 3 ,1 9 1 6 15 4 6 1,5 2 3 7 15 8 0 3 ,4 4 6 8 . 15 1 5 0 ,4 5 6 6 15 4 7 1,3 6 5 3 15 8 1 3 ,0 3 5 4 1 5 1 6 1,2 2 3 4 1 5 4 8 1,6 0 1 8 15 8 2 3 ,1 5 6 4 1 5 1 7 0 ,7 8 7 7 15 4 9 1,4 9 9 5 1583 3 ,0 1 7 8 15 8 4 2 ,8 3 1 8 15 8 5 2 ,8 1 7 5 15 2 9 2 ,6 2 6 1 15 5 9 2 ,0 0 5 6 15 8 6 3 ,9 5 2 9 1 5 6 0 2 ,5 1 8 3 15 8 7 3 ,7 9 4 5 1 5 3 1 1,7 1 5 2 15 6 1 1,9 4 6 2

_

15 3 2 1 ,5 0 2 8 15 6 2 2 ,1 6 6 2

_

15 6 3 2 ,1 8 7 1 15 9 0 3 ,5 7 5 5 15 3 4 1 ,7 8 1 2 15 6 4 3 ,3 4 5 6 1 5 9 1 6 ,5 1 0 8 15 3 5 1 ,4 1 3 7 15 6 5 2 ,0 7 8 2 15 9 2 5 ,0 2 0 1 15 3 6 1 ,3 0 0 4 1 5 6 6 2 ,4 8 0 9 15 9 3 4 ,3 2 5 9 15 3 7 1 ,2 1 5 7 15 9 4 3 ,6 6 9 1 15 3 8 1 ,0 3 3 1 15 9 5 3 ,5 8 9 8 15 3 9 2 ,3 9 2 9 1 5 7 0 2 ,7 4 2 7 1 5 9 6 4 ,7 4 6 1 15 9 7 4 ,2 9 9 5 1 ,6 6 1 2 - 15 9 8 4 ,1 8 6 1 1542 1 ,3 9 2 8 15 7 6 2 ,6 6 1 3 15 9 9 3 ,7 9 8 9 1543 1 ,0 6 5 0 1 5 7 7 2 ,6 5 0 3 1 6 0 0 3 ,3 6 6 5 15 4 4 1,3 4 6 6 15 7 8 2 ,9 2 5 3

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