Premessa 15
La problematica della tutela penale dell'attività bancaria ha assunto negli ultimi tempi un ruolo centrale nell'ambito politico-criminale. L'inte-resse crescente in dottrina (ma anche nella giurisprudenza) è stato determi-nato, come è noto, dalle recenti modifiche nonnative che, in esecuzione della direttiva comunitaria, hanno inciso profondamente sul tessuto legisla-tivo precedente.
Ma altrettanto noto è come la nuova disciplina sì sia resa necessaria di fronte all'emergenza "criminalità organizzata", con il collegato pericolo di inquinamento del circuito economico-finanziario derivante dalla massic-cia immissione dei proventi da attività illecita.
D'altra parte, l'esigenza di trasparenza che profila il nuovo volto del diritto penale bancario è comune agli altri Paesi socialmente e cultural-mente omogenei; anzi, i processi di integrazione nom1ativa sono particolar-mente marcati proprio nel settore in questione.
E' nata così l'idea di organizzare un seminario internazionale strut-turato secondo la duplice prospettiva menzionata: l'analisi delle fattispecie penali concernenti l'attività bancaria e le esperienze più significative in materia maturate all'estero.
Nella ovvia impossibilità per ragioni di tempo ed organizzative -di prendere come punto -di riferimento tutti i Paesi della U.E., si è preferito isolare la situazione nom1ativa degli Stati (Repubblica Federale Tedesca, Repubblica di San Marino, Spagna, Svizzera) nei quali, da diverse angolazioni, il problema presenta una sua peculiare fisionomia e quindi di maggiore interesse si rivela il contributo di diritto comparato.
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denominatore comune delle quattro sezioni è, peraltro, l'approc-cio teorico-pratico: l'analisi dei differenti reati, le questioni interpretati ve da essi sollevate sono affrontate c risolte secondo identiche cadenze metodologiche, imperniate sull'esame del fenomeno nella prassi.Ciò nella convinzione che non si può artificialmente isolare la teo-ria generale dall'applicazione degli istituti; l'osservazione della fattispecie nei casi concreti di realizzazione è stimolo invece per un più corretto inqua-dramento della sua struttura e dei suoi confini.
Nell'ottica riferita si comprende pertanto come queste giornate di studio abbiano visto la partecipazione non solo degli studiosi della materia, ma anche di magistrati, esponenti politici, organi di polizia giudiziaria, in grado di illuminare, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze,
l'oscuri-in materia bancaria e creditizia? E' possibile trarre, a conclusione dei lavo-ri, le linee-guida di una riforma della riforma? Sebbene non siano mancati nelle varie relazioni ed interventi spunti de iure condendo, il seminario ave-va in realtà obiettivi meno ambiziosi: ave-vale a dire, nell'immediatezza del-l' entrata in vigore della nuova disciplina bancaria, provvedere ad una rico-gnizione dei problemi esistenti, unitamente all'opera di concretizzazione contenutistica delle fattispecie. Anche al fine di analizzare se dalle singole figure delittuose possa estrapolarsi un "sistema di diritto penale bancario" dotato di propria autonomia e razionalità, ali 'interno del quale sviluppare un serio programma di politica criminale.
Lo svolgimento del seminario e la pubblicazione degli atti non sa-rebbero stati possibili senza il contributo economico degli enti pubblici e delle istituzioni private che, a vario titolo ma accomunati dallo stesso entu-siasmo, hanno ritenuto opportuno finanziare il progetto. Mi sia consentito pertanto ringraziare innanzi tutto la Commissione delle Comunità Europee,
il Dicastero della Giustizia, Pubblica Istruzione, Cultura e Università della Repubblica di San Marino, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l'Asso-ciazione Internazionale di Diritto penale- Gruppo Italiano, l'Istituto Supe-riore Internazionale di Scienze Criminali (I.S.I.S.C.), l'Istituto di Diritto Penale della Facoltà di Giurisprudenza di Roma "La Sapienza", il Comune di Urbino, la Cassa di Risparmio di San Marino, nonchè ovviamente i proff. Vittorio De Francesco e Antonio Nuzzo, che hanno dirottato i fondi univer-sitari a loro disposizione nel quadro di una ricerca gemellata- per la riuscita dell'iniziativa.
Ringrazio naturalmente il Preside della facoltà di Giurisprudenza di Urbino, prof. Gustavo Pansini, ed il Direttore dell'Istituto di Diritto Penale, prof. Lucio Monaco, i quali, nell'ambito delle rispettive competenze, han-no creduto nel seminario e lo hanhan-no appoggiato.
Un sentito ringraziamento va rivolto inoltre a tutti coloro che sono intervenuti, in qualità di relatori o di partecipanti, e che con la loro autore-vole e qualificata presenza hanno detem1inato l 'importanza dell'incontro. Non da ultimo, sento il bisogno di esprimere la mia profonda grati-tudine agli an1ici che sul piano organizzativo si sono sobbarcati ruoli non facili, pem1ettendo lo svolgimento del seminario: la dott.ssa Claudia Mengacci, la dott.ssa Giuliana Cari ello e la sig.na Emanuela Sabatini, della segreteria del convegno, il dott. Luigi Petrillo, che ha curato la
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ne degli atti, il dott. Antonio Cavaliere, traduttore delle relazioni del prof Bottke e del prof. Suarez Montales, la dott.ssa Simona Catalani, che si è sobbarcata il non facile compito della correzione delle bozze.
