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eBook per la Scuola | L. Cosmo - V. Morotti | LE SFIDE DEL PENSIERO 3 | Istituto Italiano Edizioni Atlas

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Academic year: 2021

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(1)

Lorenzo Cosmo, Valentina Morotti

Le sfide

del pensiero

Da Schopenhauer

alle filosofie contemporanee

LIBRO senza

3

PREPARAR SI ALLʼESAME DI STATO

(2)

B

Ulteriori Contenuti digitali integrativi sono disponibili sul sito della Casa Editrice www.edatlas.it

(3)

Lorenzo Cosmo, Valentina Morotti

Le sfide

del pensiero

Da Schopenhauer

alle filosofie contemporanee

3

Vai sul sito www.scuolabook.it e ACCEDI con e-mail e password (o iscriviti se è la prima volta

che usi la piattaforma). TITOLO DEL LIBRO ATLAS 1234 kmti02vibtderpdz

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Coordinamento redazionale: Bianca Rossi Redattore responsabile: Marta Bianchetti Editing: Simona Ciuchini, Francesca Trombacca Correzione bozze: Appears s.r.l.

Coordinamento grafi co: Massimiliano Micheletti Progetto grafi co: Appears s.r.l.

Copertina: VisualGrafi ka Sas - Torino Videoimpaginazione: Studio Mizar - Bergamo

Coordinamento iconografi co: Alessandra Veronese, Marco Cattaneo Ricerca iconografi ca: Marco Pavone

Coordinamento risorse digitali: Silvia Gadda Realizzazione delle risorse digitali: Atlas s.r.l.

senzaLIBRO: Atlas s.r.l. (ideazione e produzione); Appears s.r.l. (ideazione, sviluppo e contenuti) In copertina: The Ring Road, Islanda © Michelle Spollen by Unsplash.

Autori dell’opera originaria: Marcello De Bartolomeo e Vincenzo Magni Autore della presente edizione derivata: Lorenzo Cosmo

Autore delle rubriche “Oltre la fi losofi a” e “Il pensiero che cambia il mondo” e degli esercizi: Valentina Morotti Autore dei “Debate”: Emiliano Di Marco

Consulenza didattica: prof. Paolo Ferro

Si ringraziano inoltre i professori Stefano Mozzati e Amedeo Costabile per i preziosi suggerimenti sul progetto.

Il marchio Libro in Chiaro mette in evidenza le qualità del libro di testo e con la Carta d’Identità – in modo semplice, immediato e trasparente – indica gli elementi di cui è composto, descrivendone gli aspetti qualitativi e quantitativi, la validazione del processo produttivo, le modalità di rapporto con l’u-tente e l’osservanza delle norme di legge etico-comportamentali. Scopri, con la Carta d’Identità, la storia di ogni libro visitando il sito della Casa Editrice. L’accesso a tutti i contenuti digitali è riservato all’utente registrato, che ha accettato le relative condizioni generali di licenza d’uso riportate sul sito della Casa Editrice. Tale licenza non è trasferibile a terzi.

Il presente volume è conforme alle Indicazioni Nazionali e alle disposizioni ministeriali in merito alle caratteristiche tecniche e tecnologiche dei libri di testo.

Per fi ni esclusivamente didattici, nei volumi a stampa e relativi supporti vengono indicati link a siti internet di terze parti.

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compreso i microfi lm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.

Informazioni per studenti non vedenti, ipovedenti, disabili motori o con disturbi specifi ci dell’apprendimento sul sito www.edatlas.it/it/supporto/domande-frequenti

Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5 della legge 22 aprile 1941, n. 633.

Le riproduzioni diverse da quelle sopra indicate (per uso non personale - cioè, a titolo esemplifi cativo, commerciale, economico o professionale - e/o oltre il limite del 15%) potranno avvenire solo a seguito di specifi ca autorizzazione rilasciata da EDISER Srl, società di servizi dell’Associazione Italiana Editori, attraverso il marchio CLEARedi Centro Licenze e Autorizzazioni Riproduzioni Editoriali. Informazioni: www.clearedi.org

Proprietà letteraria riservata.

La casa editrice ATLAS opera con il Sistema Qualità conforme

alla nuova norma UNI EN ISO 9001:2015 certifi cato da IIP CERTICARGRAF

© Copyright 2020 - Istituto Italiano Edizioni Atlas

Via Crescenzi, 88 – 24123 Bergamo – Tel. 035.249711 – Fax 035.216047 – www.edatlas.it

Stampa: Vincenzo Bona (Torino)

Prima edizione: Gennaio 2020

Ristampa Anno

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Questo libro è stampato su carta che rispetta le foreste

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III III 63 63 63 63 competenze Laboratoriodelle 62 Unità di apprendimento 1La critica della ragione

1-18 Per il cristiano, la malattia che conduce alla morte non porta realmente alla fine, perché nella prospettiva del credente la morte apre la dimensio-ne dell’aldilà. Esiste però una malattia effettivamente mortale per l’uomo, perché si conclude con la caduta in un tormento senza speranza, senza nessuna possi-bilità di apertura ad un’altra dimensione dell’esisten-za. Questa malattia è la disperazione.

19-28 L’uomo che vive nella disperazione sperimenta quotidianamente il tormento, senza più alcuna speran-za davanti a sé, nemmeno quella della fine del proprio tormento. È una situazione apparentemente senza via di uscita, a differenza di una malattia fisica dall’esito fa-tale che porta con sé almeno la consolazione della

ces-sazione del dolore. La disperazione non può distrugge-re l’io, a diffedistrugge-renza, per esempio, di una malattia che può distruggere il corpo.

29-39 La disperazione perciò è un’autodistruzione impotente che non è capace di fare ciò che vuole essa stessa, cioè distruggere l’io per mettere almeno fine alle sue sofferenze. Quest’incapacità di liberare l’io sofferente dai suoi patimenti è esattamente ciò che costituisce il tormento della disperazione.

40-52 La disperazione autentica è disperazione per la propria condizione senza scampo e senza spe-ranza, non è tanto la disperazione di qualcosa o per qualcosa. L’io dispera di poter liberare se stesso da quel tormento che è per lui la sua stessa esistenza.

GUIDA ALL’ANALISI

in un’autodistruzione impotente. Lungi dall’essere un conforto per il disperato, il fatto che la disperazione non lo distrugge è piuttosto il contrario; quel conforto è proprio il suo tor-mento, è ciò che mantiene in vita il dolore che rode e la vita nel dolore; infatti, appunto per questo egli non si è disperato ma si dispera: che non possa distruggere se stesso, non possa liberarsi di se stesso, non possa annientarsi. Questa è la formula per elevare a potenza la disperazione, per indicare la febbre che sale nella malattia dell’io. Chi si dispera, si dispera per qualche cosa. Così sembra per un momento; ma soltanto per un momento, perché nel momento stesso si mostra la vera disperazione o la disperazione nella sua verità. Disperandosi per qualche cosa, egli, in fondo, si disperava per se stesso e ora vuole liberarsi da se stesso. [...] Disperarsi per se stesso, voler disperatamente liberarsi da se stesso, è la formula per ogni disperazione. […] Socrate dimostrò l’immortalità dell’anima dal fatto che la malattia dell’anima – il peccato – non la distrugge come la malattia del corpo distrugge il corpo. Nello stesso modo si può dimostrare l’esistenza dell’eterno nell’uomo dal fatto che la disperazione non può distrug-gere il suo io e che questa è proprio la contraddizione tormentosa inerente alla disperazio-ne. Se non ci fosse niente di eterno nell’uomo, egli non potrebbe affatto disperarsi; ma se la disperazione potesse distruggere il suo io, nemmeno esisterebbe disperazione. In questo senso la disperazione, malattia dell’io, è la malattia mortale. Il disperato è mor-talmente malato.

S. Kierkegaard, La malattia mortale, a cura di P. Brezzi, Edizioni di Comunità, Milano 1981, pp. 9-14

Rispondi, con parole tue, alle domande iniziali.

35 40 45 50 R

I contenuti e le argomentazioni del brano

1. Perché per il cristiano nessuna malattia fisica è in realtà mortale? (3 righe) Le riflessioni, le interpretazioni e i confronti

2. In che cosa consiste la contraddizione, il paradosso della disperazione? (5-7 righe)

verifica e di ricerca di Piste CONOSCENZA E LESSICO PREPARARSI ALLʼESAME DI STATO 1. Tra le quattro definizioni proposte, individua quella corretta.

A. L’ascesi in Schopenhauer è: A  la strada per raggiungere la volontà di vivere. B  il percorso che porta alla negazione della volontà. C  l’insieme delle pratiche per mortificare la corporeità. D  il modo per capire il dominio della volontà sull’uomo. B. Per Kierkegaard l’assurdo è:

A  la riduzione hegeliana del cristianesimo a speculazione. B  il fatto che Dio, verità eterna, si sia fatto uomo. C  l’impossibilità per la ragione di diventare cristiana. D  che un uomo abbia osato proclamarsi Dio. 2. Costruisci una mappa concettuale che illustri la nozione kierkegaardiana di singolo.

a. intuizione

3. Confronta le tesi fondamentali della filosofia di Hegel con quelle di: a. Schopenhauer. (15-20 righe)

b. Kierkegaard. (15-20 righe)

4. In una mappa concettuale, confronta la concezione dell’eticità di Kierkegaard con quella di Hegel.

Le parole dei filosofi 5. Kierkegaard. Abramo, il padre della fede.

Abramo gode di venerazione e gloria come padre della fede, quando invece il suo processo dovrebbe essere riveduto e lo si dovrebbe bandire come assassino. La fede è infatti quel paradosso per cui l’Individuo è al di sopra del Generale e nondimeno (cosa importante) in modo tale che il movimento si ripeta, e che, di conseguenza, l’Individuo, dopo essere stato nel Generale, si isoli ormai come Individuo al di sopra del Generale. […] [Ma] bisogna essere informati un po’ meglio su ciò che bisogna intendere con la parola fede, perché altrimenti si ricade nelle solite chiacchiere. [...] La fede è, appunto, il paradosso secondo il quale l’Individuo, come tale, al di so-pra del Generale, è in regola di fronte a questo, non come subordinato, ma come superiore; e nondimeno, (si badi bene) in modo tale che l’Individuo, dopo essere

CONFRONTO INTERPRETAZIONE DI UN TESTO 87 87 Mappa Capitolo 1 - Comte Fissa i concetti con la app LIBRO senza

La riorganizzazione spirituale della società deve essere fondata su

NUOVO SISTEMA POSITIVO

PERFEZIONE DEL SISTEMA SOCIALE

L’UMANITÀ È IL GRANDE-ESSERE

ORDINE consenso del popolo

SCIENZA POSITIVA ricerca delle leggi naturali

che permettono di prevedere e modifi care gli eventi a vantaggio

dell’uomo SOCIOLOGIA scienza della società che

deve stabilire le leggi dei fenomeni sociali per prevederli e modificarli

POLITICA E MORALE

SISTEMA COMPLESSIVO DEL SAPERE

astronomia fi sica chimica biologia sociologia matematica filosofia logica psicologia reale

STATICA (fattori di coesione della società) LEGGE DEI TRE STADI DINAMICA (leggi dello sviluppo della società)

utile certo preciso

teologicometafisicopositivo PROGRESSO industria = fonte di prosperità e benessere attraverso un che è basato su organizzata in si distingue in

unite per raggiungere ispirato a poiché altruismo che esclude

Pre

se

nt

azi

on

e

Ogni Unità di apprendimento si apre con una carta geografica e una linea del tempo, cui seguono le schede Oltre la

filosofia e Il pensiero che cambia il mondo, che fanno

emergere gli elementi di

interdisciplinarità alla base

della storia del pensiero.

Il profilo è scandito da brevi sottoparagrafi introdotti da una domanda che guida la lettura dei contenuti filosofici. I passaggi logici che conducono alla formulazione della risposta sono

sottolineati, scandendo così il ragionamento.

Infine, si presenta la risposta alla domanda.

Alla fine di ogni capitolo sono presenti una mappa, con caratteri ad alta leggibilità, una sintesi e una pagina di Verifica le tue conoscenze. Alla fine di ogni Unità è presente il

Laboratorio delle competenze, in

cui si trovano attività in preparazione all’Esame di Stato.

Nella ricca sezione antologica ogni testo è introdotto da alcune domande e scandito da sottolineature che fanno emergere gli elementi necessari a formulare una risposta.

1

Uni tà di ap prendimen to FILOSOFIA STORIA Jena Berlino Danzica Francoforte Gottinga Weimar Copenaghen Dresda IMPERO RUSSO REGNO UNITO DI GRAN BRETAGNA REGNO DI FRANCIA REGNO DI SPAGNA STATO DELLA CHIESA IMPERO OTTOMANO IMPERO D’AUSTRIA PAESI BASSI SVIZZERA SASSONIA BAVIERA HANNOVER REGNO DI PRUSSIA REGNO DI DANIMARCA PRUSSIA PIEMONTE

Situazione politica nel 1815

Schopenhauer Kierkegaard La critica della ragione 1 2 185 0 17 50 1788 nasce Schopenhauer 1813 nasce Kierkegaard 1843 Kierkegaard, Aut-Aut; Timore e tremore 1849 Kierkegaard, La malattia mortale 1819 Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione 1860 muore Schopenhauer 1855 muore Kierkegaard

Maschera della Medusa. Fine XVIII-inizi XIX secolo.

18 00 1794 in Francia inizia il Regime del Terrore 1848 moti rivoluzionari 1789 inizio Rivoluzione francese 1804 Napoleone imperatore 1821 muore Napoleone 1814-1815 Congresso di Vienna 298 IL PENSI ERO CHE C AMB IA I L M ONDO 299 Unità di apprendimento 5Le reazioni al positivismo

La fama dello scrittore francese Marcel Proust (1871-1922) è legata all’imponente romanzo Alla ricerca

del tempo perduto. Suddivisa in sette

libri pubblicati a partire dal 1913, alla

Recherche Proust si è dedicato per tutta la vita. Opera profondamente autobiografi ca, essa offre inoltre un vivido affresco dell’epoca compresa

tra la fi ne dell’Ottocento e la Prima guerra mondiale, caratterizzata da trasformazioni politico-sociali e importanti fermenti artistici e culturali. Nel primo libro, da cui è tratto il brano che stai per leggere, il narratore ricorda la propria infanzia nel villaggio di Combray, i rapporti con la madre e l’amata nonna, e le impressioni

avute sugli adulti che ha incontrato, in particolare i membri della famiglia Swann. Il brano presenta uno dei temi cruciali dell’opera: il senso del tempo e la memoria. La memoria involontaria Jacques Emile Blanche, Ritratto di Marcel Proust. Parigi, Museo d’Orsay.

dell’amore, colmandomi di un’essenza preziosa: o meglio, quell’essenza non era dentro di me, io ero quell’essenza. […]. E tutt’a un tratto il ricordo è apparso davanti a me. Il sapore, era quello del pezzetto di madeleine che la domenica mattina a Combray […], quando andavo a dirle buongiorno nella sua camera da letto, zia Léonie mi offriva dopo averlo intinto nel suo infuso di tè o di tiglio. La vista della piccola madeleine non m’aveva ricordato nulla prima che ne sentissi il sapore; forse perché spesso dopo di allora ne avevo viste altre, senza mai mangiarle, sui ripiani dei pasticceri, e la loro immagine s’era staccata da quei giorni di Combray per legarsi ad altri più recenti; forse perché, di ricordi abbandonati per così lungo tempo al di fuori della memoria, niente sopravviveva, tutto s’era disgregato; le forme – compresa quella della piccola conchiglia di pasticceria, così grassamente sensuale sotto la sua pieghettatura severa e devota – erano scomparse, oppure, addormentate, avevano perduto la forza d’espansione che avrebbe permesso loro di raggiungere la coscienza. Ma quando di un lontano passato non rimane più nulla, dopo la morte delle creature, dopo la E così, ogni volta che svegliandomi di

notte mi ricordavo di Combray, per molto tempo non ne rividi che quella sorta di lembo luminoso ritagliato nel mezzo di tenebre indistinte1 […]; come se Combray non fosse consistita che di due piani collegati fra loro da un’esile scala e come se non fossero mai state, là, altro che le sette di sera. Per dire la verità, a chi m’avesse interrogato avrei potuto rispondere che Combray comprendeva altre cose ancora ed esisteva anche in altre ore. Ma poiché quello che avrei ricordato sarebbe affiorato soltanto dalla memoria volontaria, dalla memoria dell’intelligenza, e poiché le informazioni che questa fornisce sul passato non ne trattengono nulla di reale, io non avrei mai avuto voglia di pensare a quel resto di Combray. Per me, in effetti, era morto. […] Erano già parecchi anni che tutto quanto di Combray non costituiva il teatro e il dramma del mio andare a letto aveva

smesso di esistere per me, quando, un giorno d’inverno, al mio ritorno a casa, mia madre, vedendomi infreddolito, mi propose di bere, contrariamente alla mia abitudine, una tazza di tè […]. Mandò a prendere uno di quei dolci […] che chiamano Petites Madeleines e che sembrano modellati dentro la valva scanalata di una «cappasanta». E subito, meccanicamente, […] mi portai alle labbra un cucchiaino di tè nel quale avevo lasciato che s’ammorbidisse un pezzetto di madeleine. Ma nello stesso istante in cui il liquido al quale erano mischiate le briciole del dolce raggiunse il mio palato, io trasalii, attratto da qualcosa di straordinario che accadeva dentro di me. Una deliziosa voluttà mi aveva invaso, isolata, staccata da qualsiasi nozione della sua causa. Di colpo mi aveva reso indifferenti le vicissitudini della vita, inoffensivi i suoi disastri, illusoria la sua brevità, agendo nello stesso modo

distruzione delle cose, soli e più fragili ma più vivaci, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l’odore e il sapore permangono ancora a lungo, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sulla rovina di tutto, a sorreggere senza tremare – loro, goccioline quasi impalpabili – l’immenso edificio del ricordo.

M. Proust, Dalla parte di Swann, in Alla ricerca del tempo

perduto, a cura di L. De Maria, trad. di G. Raboni,

Mondadori, Milano 1983

Georges de Feure,

Interno moderno.

1. tenebre indistinte: il narratore ricorda l’angoscia che, bambino, provava al momento di doversi separare dalla mamma per andare a dormire. PREPARARSI

ALLʼESAME DI STATO

Testoargomentativo

Comprensione e analisi 1. Che cosa intende l’autore per «memoria

volontaria», «memoria dell’intelligenza»? 2. Con quali espressioni l’autore descrive il riaffiorare

alla memoria degli episodi della vita di Combray che sembravano dimenticati per sempre? 3. Qual è la differenza tra i ricordi conservati dalla

memoria volontaria e quelli involontari come il ricordo rievocato dal sapore della madeleine? Produzione 4. Rifletti sull’importanza della memoria e dei ricordi nel presente di ogni individuo. Analizza

poi i rapporti tra memoria del singolo e coscienza, facendo opportuno riferimento alle teorie della psicoanalisi.

156

157 156

Sintesi

157

Verifica le tue conoscenze

Unità di apprendimento

Capitolo 1 - La sinistra hegeliana e Feuerbach 3La critica all’hegelismo Fai il punto con la app LIBRO senza Allenati con la app LIBRO senza

Con la morte di Hegel (1831), gli esponenti della sua “scuola” si dividono in due correnti sulla base della diversa interpretazione dell’identità fra reale e razionale: vecchi e giovani hegelia-ni”, poi definite destra e sinistra hegeliane.

La sinistra hegeliana privilegia il carattere eminentemente processuale della realtà, la necessi-tà storica del cambiamento, del rinnovamento di cose, idee e istituzioni. Hegel aveva considerato sia la religione sia la filosofia come manifestazioni supreme dello spirito assoluto, la prima nella forma della rappresentazione, la seconda nella forma del concetto. Gli espo-nenti della sinistra combattono le tesi della destra hegeliana come espressione del conservatorismo politico prussiano. Per essi, Hegel, con la teoria dell’autocoscienza umana, aveva liberato l’uomo dai condizionamenti della religione, riducendola a una pura espressione di esigenze umane. La polemica tra destra e sinistra hegeliane esplode con la pubblicazione nel 1835 dell’opera La vita di Gesù di Strauss che riduce il cristianesimo a mito, in quanto rappresentazione e non concetto. Secondo Strauss il cristianesimo è espressione di esigenze e di idee storicamente reali ed è effetto della straordinaria impressione suscitata dalla figura di Gesù. Bauer sostiene la tesi dell’assoluta immanenza dell’autocoscienza universale nel mondo e il primato della filosofia “critica”, cioè di una concezione che mira a una revisione radicale della cultura e della società tedesca. Stirner è fautore di un individualismo assoluto, che influirà sull’anarchismo. Il principale esponente della sinistra hegeliana è Feuerbach. Per lui, la religione è espressio-ne diretta dell’uomo, della sua natura, dei suoi bisogni e dei suoi sentimenti. L’uomo è il suo fondamento, con l’infinità del suo pensiero e la potenza del suo sentimento. Il mistero della religione consiste nel fatto che l’uomo ha proiettato la sua essenza fuori di sé, ha, cioè, alienato in Dio la sua essenza. Dio è un’alienazione dell’uomo da se stesso, è una proiezione dell’uomo e la coscienza che l’uomo ha di Dio è la conoscenza che l’uomo ha di sé: il merito e, nello stesso tempo, il limite della religione stanno in questo suo essere coscienza indiretta della natura uma-na. Perché l’uomo si affermi, Dio deve morire.

Secondo Feuerbach la filosofia di Hegel è astratta, perché pone l’essenza dell’uomo fuori dell’uo-mo. Come nella teologia, l’essenza umana viene trasferita – e oggettivizzata – nella trascenden-za divina, così nell’hegelismo l’essere dell’uomo viene proiettato – e oggettiviztrascenden-zato – nella tra-scendenza del pensiero. Come filosofia speculativa, l’hegelismo si risolve in una teologia. Su questa filosofia deve operare la stessa critica riformatrice che è stata applicata alla religione, per arrivare a una conclusione coerente della filosofia moderna. L’inizio della filosofia non è Dio, né l’assoluto: è il finito pensato come infinito. Compito della filosofia è proprio quello di «riconosce-re il finito come infinito». Non è il pensiero a esse«riconosce-re fondamento dell’uomo, ma il contrario: un uomo non dissolto nelle astrazioni dell’idea, ma recuperato nella sua natura sensibile, nella sua unità mente-corpo, nella concretezza irriducibile dei suoi bisogni e desideri. L’uomo «in carne e ossa» è l’oggetto e il fondamento della filosofia dell’avvenire.

CONOSCENZE

Vero o falso

1. La destra hegeliana ritiene il sistema hegeliano una giustificazione razionale della verità religiosa. VF

2. La destra hegeliana sottolinea la preminenza del negativo nel processo dialettico. VF

3. Secondo Feuerbach nella religione l’essere umano ha proiettato l’essenza umana fuori di sé. VF

4. Per Feuerbach compito dell’età moderna è quello di risolvere la teologia in antropologia. VF

5. Feuerbach ritiene che la natura sensibile e corporea dell’uomo sia causa della sua alienazione. VF

6. Il rapporto di comunicazione umana è per Feuerbach il fondamento essenziale del vivere. VF

7. L’umanesimo ateo afferma la divinizzazione dell’uomo attraverso la negazione del Dio biblico. VF

Collega

A Destra hegeliana

B Strauss

C Feuerbach

1  applica all’interpretazione dei testi biblici la tesi hegeliana della religione come rappresentazione: la religione è un mito, cioè un’immagine che esprime le effettive idee e aspettative messianiche del popolo ebraico.

2  ritiene ogni teologia un’antropologia mascherata: la religione è l’espressione diretta dell’essere umano, della sua natura, dei suoi bisogni e dei suoi sentimenti, attraverso la quale l’uomo può comprendere la sua stessa essenza.

3  pensa che religione e filosofia siano conciliabili, dato che entrambe sono manifestazioni supreme dello spirito assoluto, la prima nella forma della rappresentazione e la seconda nella forma del concetto.

LESSICO

Indica la definizione corretta a. L’alienazione è:

A  l’emancipazione dell’uomo, che sarà compiuta quando l’essere umano si sarà riappropriato di tutta la ricchezza infinita che ha posto in Dio.

B  la proiezione inconsapevole del valore massimo dell’uomo al fuori di sé, l’oggettivazione della sua essenza in un altro essere.

C  la coscienza indiretta della natura umana che l’uomo può attingere grazie alla conoscenza dei caratteri di Dio appresi nella religione. b. La filosofia dell’avvenire è:

A  l’unità di finito e infinito che si realizza nell’idea e nell’Assoluto, e che si ottiene riconoscendo l’infinito come finito.

B  lo studio dell’interezza dell’essere umano e della sua natura: corpo, ragione e cuore.

C  la riflessione, di ispirazione hegeliana, che tenta di conciliare verità della ragione e verità della religione.

COLLEGAMENTI

Realizza una mappa concettuale in cui riassumi il dibattito sull’eredità della filosofia hegeliana.

159 Capitolo 1 - La sinistra hegeliana e Feuerbach

158

Antologia

01 L’essenza della religione

In questo brano, tratto da L’essenza del cristianesimo, Feuerbach afferma che Dio è lo specchio dell’uomo, nel senso che, nella rappresentazione che l’essere umano si fa di Dio, si esprime la conoscenza che egli ha di se stesso. Dio non è un oggetto come gli altri: la sua sede è l’interiorità. È tale, quindi, da far compenetrare interamente coscienza e autocoscienza, cioè la coscienza dell’oggetto e la coscienza di sé da parte dell’uomo.

Che rapporto c’è tra l’essere umano e l’oggetto religioso? Quale coscienza ha l’essere umano di Dio? Che cosa rappresentano Dio e la religione per l’essere umano? L’essere umano è consapevole di che cosa rappresenti la religione? In che cosa consiste il progresso storico delle religioni?

Nel rapporto con le cose esteriori la coscienza che l’uomo ha dell’oggetto è distinguibile dalla coscienza che l’uomo ha di se stesso; ma trattandosi dell’oggetto religioso, la coscien-za e l’autocosciencoscien-za vengono senz’altro a identificarsi. L’oggetto sensibile è esterno all’uomo, quello religioso è in lui, a lui interiore, perciò è un oggetto che non si può scindere dall’uomo, così come non si può da lui scindere la consa-pevolezza di sé, la coscienza; è un oggetto intimo, anzi il più intimo di tutti, il più vicino. […] L’oggetto sensibile è in sé un oggetto indifferente, indipendente dai convincimenti, dal giudizio; l’oggetto della religione è, invece, un oggetto prescelto: è l’essere più pregiato, il primo, il più eccelso; per sua natura presuppone un giudizio critico, la distinzione tra il divino e il non divino, tra il degno di adorazione e il non degno di adorazione. E qui, perciò, vale senza riserve la proposizione: ciò che l’uomo pone come oggetto nell’altro è che il suo stesso essere oggettivato.

Come l’uomo pensa, quali sono i suoi principii, tale è il suo dio; quanto l’uomo vale, tanto, e non più, vale il suo dio. La coscienza che l’uomo ha di Dio è la conoscenza che l’uomo ha di sé. Tu conosci l’uomo dal suo dio, e reciprocamente Dio dall’uomo; l’uno e l’altro si identifica-no. Per l’uomo, è Dio il proprio spirito, la propria anima; e ciò che per l’uomo è spirito, ciò che è la sua anima, il suo cuore, quello è il suo dio; Dio è l’intimo rivelato, l’essenza dell’uo-mo espressa; la religione è la solenne rivelazione dei tesori celati dell’uodell’uo-mo, la pubblica professione dei suoi segreti d’amore.

Ma da quanto abbiamo detto non si deve dedurre che l’uomo religioso sia direttamente consapevole che la coscienza che ha di Dio sia la stessa autocoscienza del suo proprio es-D 5 10 15 20 FEUERBACH

sere, poiché, appunto, il non essere consapevole di ciò è il fondamento della vera e propria essenza della religione.

Per evitare questo equivoco, diremo meglio: la religione è la prima, ma indiretta autoco-scienza dell’uomo. Perciò, la religione precede sempre la filosofia, nella storia dell’umani-tà come nella storia dei singoli individuali. L’uomo sposta il suo essere fuori da sé, prima di trovarlo in sé. In un primo tempo egli è consapevole del proprio essere come di un altro essere. La religione è l’infanzia dell’umanità; il bambino vede il proprio essere, l’uomo, fuori di sé, ossia oggettiva il proprio essere in un altro uomo. Perciò, il progresso storico delle religioni consiste, appunto, nel considerare in un secondo tempo come soggettivo e umano ciò che le prime religioni consideravano come oggettivo e adoravano come dio.

L. Feuerbach, L’essenza del cristianesimo, Feltrinelli, Milano 1990

Rispondi, con parole tue, alle domande iniziali.

25 30 R

1-3 Nella percezione di una cosa esterna, la co-scienza della cosa e quella che l’uomo ha di se stesso sono distinte. Invece, nella rappresentazione di Dio, coscienza (di Dio) e autocoscienza si compenetrano fino a identificarsi, in quanto Dio ha sede nell’interio-rità dell’uomo.

4-12 Dio non è un oggetto come gli altri, anche perché esprime, da un lato, il massimo delle perfe-zioni, dall’altro una scelta, un criterio di distinzione fra umano e divino, in cui l’uomo esprime la sua es-senza. E poiché «è nell’oggetto che l’uomo acquista la coscienza di se stesso», nell’“oggetto” divino, che esprime il massimo delle perfezioni, in realtà l’uomo esprime l’essenza della specie, la sua natura più pro-fonda: «L’essere assoluto, il dio dell’uomo, è l’essere stesso dell’uomo».

13-14 Le proprietà che attribuiamo a Dio non sono nient’altro che l’oggettivazione di quelle umane. Ad esempio, aveva già affermato, «la divina trinità dell’uomo, al di sopra dell’uomo come individuo, è l’unità di ragione, amore, volontà». Di queste tre fa-coltà, che costituiscono la sua natura più autentica,

l’uomo «non è padrone, poiché nulla egli è senza di esse»: ebbene, nella visione cristiana di Dio si espri-me, secondo il filosofo, proprio questa natura ulti-ma dell’uomo.

15-19 L’alienazione religiosa, cioè la proiezione che l’uomo fa di se stesso, delle proprie qualità e aspira-zioni, nello schermo divino, è anche la prima forma di autocoscienza umana. Guardando in Dio, sostie-ne Feuerbach, troviamo noi stessi, ciò che siamo e vorremmo essere. In Dio si rappresentano – sia pure astrattamente – i desideri degli uomini.

20-31 La religione precede la filosofia, è «l’infanzia dell’umanità» (r. 28), nel senso che è una prima pro-iezione di ciò che l’uomo è e vorrebbe essere. Nella storia delle religioni vi è, tuttavia, anche progresso, perché ciascuna vede, in quelle che l’hanno precedu-ta, un aspetto non soprannaturale, ma umano. L’impresa filosofica di Feuerbach è quella di mostrare la natura umana della religione, evidenziando come la distinzione fra Dio e uomo non sia altro che la distinzio-ne fra specie umana (cioè l’insieme delle facoltà che costituiscono la natura umana) e il singolo individuo.

GUIDA ALL’ANALISI

I contenuti e le argomentazioni del brano

1.     

siderazione dell’oggetto religioso, la coscienza e l’autocoscienza si identificano? (3 righe)

2. Quali sono i caratteri dell’oggetto religioso? (3 righe)

3. Che cosa intende Feuerbach dicendo che «Per l’uomo, è Dio il proprio spirito» (r. 16)? (3-5 righe) Le parole e lo stile del filosofo

4. Indica il significato attribuito da Feuerbach ai seguenti concetti: coscienza dell’oggetto, oggetto religioso, coscienza di Dio, progresso storico delle religioni, compito della filosofia. (3 righe ciascuno)

verifica e di ricerca di Piste 494 495 Capitolo L’esistenzialismo: Jaspers e Sartre

3

Le filosofie dell’esistenza sorgono intorno agli anni Trenta del XX secolo, per influenza soprattutto di Heidegger e del suo Essere e tempo. Esse comprendono indirizzi di pensiero nei quali l’esistenza dell’uomo singolo, il suo essere-nel-mondo, costituisce il cuore di ogni problema e di ogni analisi. In quanto esistente, io sono colui che cerca, interroga e si conosce come interrogante. L’esistenza di ciascuno di noi, quindi, non può essere oggetto di considerazioni distaccate, perché è tutto ciò che siamo, ciò in cui siamo sempre

valgono l’uniformità e l’omologazione. Sul pensiero esistenzialista è molto forte l’im-patto di alcune grandi opere della letteratura contemporanea, in particolare quelle di Dostoevskij e Kafka.

Fëdor Dostoevskij (1821-1881) sviluppa nelle sue opere un’indagine nel “sottosuolo” della coscienza, con la descrizione delle lacerazioni intime, del tormento e delle contraddizioni che caratterizzano la coscienza stessa, con la visione del dolore nella vita dell’uomo e del ruolo che vi gioca la libertà, con le alternative drammatiche, e le relative assunzioni di responsabilità, che continuamente presenta. Franz Kafka (1883-1924) ci offre una raffigurazione straordinariamente penetrante della condizione umana nell’Europa fra le due guerre mondiali, con la sua descrizione della casualità e dell’insignificanza dell’esistenza, con la sua profetica descrizio-ne dell’impotenza dell’individuo di fronte agli arbitrii del potere e l’effetto silenzioso e devastante della piattezza del vivere quotidiano: un vivere che ha il potere metamor-fico di trasformare l’individuo in qualcosa di non-umano (ad esempio, nel mostruoso scarafaggio descritto nel racconto La metamorfosi). Costante, inoltre, è il contrasto fra la lucida razionalità del suo stile narrativo e l’as-surdità, l’illogicità della realtà che viene descritta, in particolare quella dei rapporti umani.

L’esistenzialismo è allo stesso tempo una filosofia e un’atmosfera cul-turale. Interpreta il senso di profonda angoscia diffuso nell’Europa della prima metà del Novecento e si identifica con un senso di fallimento della condizione esistenziale umana.

R

coinvolti, sin dalla nascita, dal momento in cui siamo stati gettati nel mondo. E la stessa domanda sull’essere, la costante ricerca dell’essere che caratterizza l’esistenza, è sempre e comunque domanda per quell’esser-qui-ed-ora che noi siamo.

Paul Klee, WI (In Memoriam), 1938.

Gli esistenzialismi

1.1 Le origini dell’esistenzialismo

Che cos’è l’esistenzialismo?

La nascita di una filosofia incentrata sull’analisi dell’esistenza si colloca negli anni dopo la Prima guerra mondiale, nel clima di disorientamento seguito al conflitto. Nel periodo fra le due guerre e in quello successivo all’immane catastrofe del secon-do conflitto mondiale in Europa l’esistenzialismo diviene un’atmosfera culturale che dalla filosofia si estende a diversi campi dell’arte (dal romanzo alla poesia, dalla pittura alla musica), fino a trasformarsi in fenomeno di costume, in atteggiamenti e prese di posizione anticonformiste o in modi di atteggiarsi e di abbigliarsi, diventando quasi una moda. L’esistenzialismo dà voce al sentimento di profonda angoscia che percorre la società europea e che la filosofia sembra interpretare come un senso di fallimento dell’esistenza che viene alla luce. Per questi aspetti, l’esistenzialismo riflette la condizione di una società europea se-gnata dalle tragedie storiche del presente, dalle logiche di sopraffazione e di dominio che sembrano prevalere, dagli oscuri processi storici che portano all’affermarsi di re-gimi totalitari e che, soprattutto, riflette l’avvento della società di massa e la percezio-ne che con essa si sia affermato un conformismo percezio-nel quale gli individui, come esseri singoli e irripetibili, sono soffocati.

Gli esistenzialisti denunciano il pericolo della perdita di spazio per la soggettività umana nel dominio della scienza e della tecnica e nella civiltà di massa, in cui

pre-1

D Gustav Klimt, Danae, 1907.

(6)

137 136

2Il positivismo sociale ed evoluzionistico

L’uomo comprende che solo tramite lo studio dei fatti, messo alla prova dal metodo sperimentale, si giunge alla verità e si dà vita a una conoscenza utile per l’umanità. Scienziati e industriali si sostituiranno al clero e alla nobiltà. Segue un periodo di crisi, in cui gli esseri umani mettono in discussione l’ordine precedente. La riflessione però si incentra su princìpi metafisici astratti. Politicamente è un periodo di cambiamenti, come quello della Rivoluzione francese. Il primo è lo stadio teologico, in cui gli uomini spiegano i fatti ricorrendo all’invenzione di entità fittizie (prima si crede che ogni cosa abbia un’anima, poi nell’esistenza di molti dèi, infine nell’esistenza di un Creatore). In questa fase, il potere è detenuto dal clero e dalla nobiltà, che rappresentano i guerrieri. Le essenze sono mere astrazioni. Anche l’essere umano, fuori dalla società, è un’astrazione. Ciò che esiste sono i fatti, su cui si basano le azioni. Il rapporto con i fatti si evolve attraverso tre stadi.

Se giunge a riconoscere la natura limitata della propria ragione, l’essere umano può accedere allo stadio religioso. Qui si abbandona a Dio, rinunciando a comprenderlo razionalmente. La verità può essere solo vissuta. Per superare la disperazione l’essere umano può accedere al secondo stadio, quello etico sceglie. Nella scelta egli coglie il proprio limite, pur percependo l’illimitato che lo sovrasta e di fronte al quale si sente in colpa. Il primo è lo stadio estetico, in cui tutti i valori morali sono indifferenti. Ci si rifiuta di scegliere per avere tutto, ripetendo ossessivamente gli stessi gesti e divendo una maschera vuota. Da qui la sua caduta nella disperazione. Le essenze sono mere astrazioni. Anche la società è un’astrazione. Ciò che esiste veramente è il singolo, il cui sviluppo si articola in tre stadi.

La tesi di Kierkegaard in breve: La tesi di Comte in breve: l’unica salvezza per l’umanità è la scienza. 1 2 3 4 I passaggi fondamentali dell’argomentazione di Kierkegaard

In classe. Dividetevi in due gruppi omogenei. Ciascun gruppo deve sostenere e difendere la tesi di uno dei due filosofi. A dirigere la contesa dialettica, scegliete due persone il cui giudizio deve rimanere neutro o che al massimo ritengano che nella vita serva un po’ di fede e un po’ di ragione e che i filosofi complichino le cose inutilmente.

A casa.Scegli quale posizione difendere. Scrivi una breve scaletta dei passaggi logici che ti servono per argomentare la tua tesi, pensando alle possibili obiezioni chepotrebbero farti i tuoi oppositori. Seleziona inoltre alcune fonti da citare in tuo sostegno. Organizza infine il tuo ragionamento in un testo argomentativo. ARGOMENTA CONFUTANDO l’unica salvezza per l’essere umano è la fede. I passaggi fondamentali dell’argomentazione di Comte

Alcuni spunti di riflessione

Leggi, se non l’hai ancora fatto, i brani T1 e T2 nell’Antologia di Kierkegaard, a p. 69, in cui l’autore espone la sua teoria sulla specificità del sing

olo, che non può essere ridotto a sistema, né a oggettività. Leggi inoltre il brano T1 dell’Antologia di Comte a p. 108, in cui il filosofo espone la legge dei tre stadi.

Il testo di riferimento per chiunque sia scettico nei confronti della scienza è l’intramontabile

Frankestein di Mary Shelley (Feltrinelli, Milano 2013). Per quanto riguarda la prospettiva di Comte, è interessante leggere il Ciclo della Fondazione di Isaac Asimov (Mondadori, Milano 2004), in cui vede la luce il sogno di una società g

overnata dagli scienziati, che si sviluppa talmente tanto da creare un’equazione in grado di prevede il futuro.

Quale ruolo svolge la scienza nella vita umana?

DEBATE

Kierkegaard vs Comte

Il dibattito in merito ai rapporti tra la scienza e la vita quotidiana è senza dubbio uno

dei più importanti del mondo contemporaneo. Per comprenderlo, è suffi ciente notare

quanto spesso se ne parli in ogni contesto sociale. Se ne discute nelle aule universitarie

e nel dibattito politico, ma non è raro che il tema venga trattato con più o meno

competenza davanti a un caffè nei bar, sui social media o sui mezzi pubblici.

Ciò avviene perché l’impatto delle applicazioni pratiche della scienza è enorme

nella vita quotidiana di ciascuno di noi, ma il pensiero scientifi co è rimasto

appannaggio di un ristretto numero di specialisti. Inoltre, la nostra cultura deve

moltissimo all’eredità di un movimento fortemente irrazionalista e antiscientista

come il Romanticismo. Non è raro leggere proprio sul Web opinioni che avversano

la tecnologia, ovvero proprio contrarie a quel mezzo che ha reso possibile

l’esternazione e la diffusione di quello stesso messaggio. In sintesi, la scienza

rappresenta un’evoluzione del pensiero umano o ci sta disumanizzando?

Per stabilire se la scienza rappresenti una fonte di salvezza dell’umanità o la sua rovina

confronteremo l’opinione di due grandi fi losofi tra loro molto distanti dal punto di vista

concettuale: Søren Kierkegaard e Auguste Comte. Partendo dalla stessa considerazione

iniziale, e procedendo con il classifi care lo sviluppo dell’individuo e del pensiero in tre

fasi, essi giungono a conclusioni diametralmente opposte.

fasi, essi giungono a conclusioni diametralmente opposte.

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Kierkegaard vs Comte

Nel vivo del dibattito

Per una prima introduzione all’argomento, guarda il video Søren Kierkegaard vs Auguste Comte, dove le idee dei due grandi filosofi sono messe a confronto attraverso alcune domande volte a far emergere i concetti-chiave del loro pensiero.

Con quale dei due filosofi ti trovi più d’accordo? Dunque, l’unica speranza di salvezza per l’umanità si trova nell’applicare il pensiero scientifi co a ogni aspetto del pensiero. Dunque, l’unica speranza di salvezza per

l’essere umano si trova nell’abbandonare la ragione e abbracciare la fede.

5

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• Comte, Discorso sullo spirito positivo

• S. Mill, Sulla libertà

• F. Nietzsche, Sull’utilità e il danno della storia per la vita

• H. Bergson, Introduzione alla metafisica

• B. Croce, Aesthetica in nuce

(7)

V

V

In

dice

Alla ricerca del perché 4

OLTRE LA FILOSOFIA La filosofia e la mistica nella musica di Wagner 4

L’Ottocento in Europa 6

IL PENSIERO CHE CAMBIA IL MONDO Il pensiero filosofico delle Upanishad 8

Capitolo

1

Schopenhauer 10

1 I presupposti filosofici 11

1.1 Da Platone a Kant, 11; 1.2 La liberazione dalla volontà di vivere:

religiosità orientale o ateismo?, 12

2 Il mondo come rappresentazione 14

2.1 «Il mondo è una mia rappresentazione», 14; 2.2 Le funzioni a priori

del rappresentare, 14; 2.3 Il campo della scienza, 15

3 Il mondo come volontà 16

3.1 Il velo di Maya, 16; 3.2 La volontà di vivere, 17;

3.3 L’oggettivazione della volontà: le idee, 18

4 La condizione umana, un’oscillazione fra dolore e noia 20 5 Le vie della liberazione umana 21

5.1 L’arte, 21; 5.2 L’etica della giustizia e della compassione, 23;

5.3 L’ascesi, 23

IL LESSICO DI Schopenhauer 25

INTERPRETARE La critica della felicità 26

Mappa Sintesi Verifica le tue conoscenze 27

Antologia

30

SCHOPENHAUER

01 Il mondo come rappresentazione 30

02 Il corpo e la volontà 32

03 Fra il dolore e la noia 34

Capitolo

2

Kierkegaard 36

1 La filosofia e l’autobiografia 37 2 Una filosofia dell’esistenza 39

2.1 Contro l’“ateismo cristiano”, 39; 2.2 La critica della ragione hegeliana, 40;

2.3 Il singolo, 41; 2.4 La verità è soggettività, 42; 2.5 La comunicazione

indiretta, 43

3 Gli stadi dell’esistenza 45

3.1 Lo stadio estetico, 45; 3.2 Lo stadio etico, 47; 3.3 Lo stadio religioso, 48

4 La condizione umana 50

4.1 La possibilità, l’angoscia e il peccato, 50; 4.2 La malattia mortale, 50

IL LESSICO DI Kierkegaard 52

Mappa Sintesi Verifica le tue conoscenze 53

Antologia

56

KIERKEGAARD

01 L’esistenza non è riducibile a sistema 56

02 L’Aut-Aut (Enten-Eller) 58

03 La malattia mortale 61

competenze

Laboratorio delle 63

(8)

VI

VI

Alla ricerca del perché 68

OLTRE LA FILOSOFIA Il Panopticon, il carcere ideale di Bentham 68

L’Europa nella prima metà dell’Ottocento 70

IL PENSIERO CHE CAMBIA IL MONDO Il romanzo naturalista 74

Capitolo

1

Comte 76

1 La riorganizzazione spirituale della società 76

1.1 L’ordine e il progresso, 77; 1.2 La legge dei tre stadi, 78

2 Il sapere scientifico 82

2.1 Il concetto di scienza, 82; 2.2 La classificazione delle scienze, 82;

2.3 La sociologia, 84; 2.4 La politica come scienza positiva, 85

IL LESSICO DI Comte 86

Mappa Sintesi Verifica le tue conoscenze 87

Antologia

90

COMTE

01 La legge dei tre stadi 90

Capitolo

2

Il positivismo sociologico e l’utilitarismo 92

1 Il socialismo utopistico 92

1.1 Saint-Simon, 93; 1.2 Fourier, 94; 1.3 Owen, 95; 1.4 Proudhon, 96

2 L’economia politica 97

2.1 I princìpi di economia di Ricardo, 97; 2.2 La teoria della popolazione

di Malthus, 98

3 L’utilitarismo 100

3.1 L’aritmetica morale di Bentham, 100

4 Mill 101

4.1 Il confronto con la dottrina di Comte, 101; 4.2 Il positivismo metodologico

e la logica dell’esperienza, 102; 4.3 L’utilitarismo liberale: la felicità generale

e l’utile individuale, 104; 4.4 La difesa della libertà e della sovranità

dell’individuo, 104; 4.5 La schiavitù e la liberazione delle donne, 105

IL LESSICO DI Mill 106

Mappa Sintesi Verifica le tue conoscenze 107

Antologia

110

MILL

01 L’individuo libero 110

Capitolo

3

Il positivismo evoluzionistico 112

1 L’evoluzionismo 112

1.1 Le prime ipotesi evoluzionistiche: Lamarck, 112

2 Darwin 114

2.1 La teoria dell’evoluzione, 114; 2.2 Dai primati all’uomo, 116

IL LESSICO DI Darwin 117

3 Spencer 117

3.1 L’evoluzionismo e il liberismo, 118; 3.2 L’evoluzionismo

filosofico, 118; 3.3 La teoria della società, 119; 3.4 Le teorie

della conoscenza e della morale, 121; 3.5 La scienza

e l’inconoscibile, 122

IL LESSICO DI Spencer 123

(9)

VII

VII

4 Il positivismo evoluzionistico italiano 124

4.1 L’antropologia criminale di Lombroso, 124

INTERPRETARE Copernico e Darwin: un’unica rivoluzione scientifica 126

Mappa Sintesi Verifica le tue conoscenze 128

Antologia

131

DARWIN

01 La similitudine dell’albero della vita 131

competenze

Laboratorio delle 133

DEBATE Quale ruolo svolge la scienza nella vita umana? - Kierkegaard vs Comte 136

Alla ricerca del perché 140

OLTRE LA FILOSOFIA La condizione dei lavoratori nella letteratura 140

L’industrializzazione e la società europea 142

IL PENSIERO CHE CAMBIA IL MONDO Le speranze sociali di Heine 144

Capitolo

1

La sinistra hegeliana e Feuerbach 146

1 La formazione della sinistra hegeliana 146

1.1 La polemica sulla religione, 147;

1.2 Le posizioni della sinistra hegeliana, 148

2 Feuerbach 149

2.1 L’alienazione religiosa, 150; 2.2 L’hegelismo come teologia, 151;

2.3 L’umanesimo come filosofia dell’avvenire, 153

IL LESSICO DI Feuerbach 154

Mappa Sintesi Verifica le tue conoscenze 155

Antologia

158

FEUERBACH

01 L’essenza della religione 158

Capitolo

2

Marx 160

1 La critica a Hegel, alla sinistra hegeliana e all’utopismo 163

1.1 I presupposti dell’opera di Marx, 163; 1.2 Il superamento

dell’hegelismo, 163; 1.3 Rovesciare la dialettica di Hegel, 164;

1.4 Il lavoro critico di Marx, 165; 1.5 L’alienazione e l’emancipazione

umana, 166; 1.6 La radice economico-sociale dell’alienazione

umana, 167

2 Il materialismo storico 168

2.1 Una nuova idea della storia, 168; 2.2 La coscienza come prodotto

sociale, 169

3 La filosofia e la rivoluzione 171

3.1 La critica della filosofia, 171; 3.2 La storia come lotta di classi, 172;

3.3 La borghesia e il proletariato, 173; 3.4 La rivoluzione, 174

4 La scienza economica: Il capitale 175

4.1 Il valore delle merci, 175; 4.2 La forza-lavoro crea il plusvalore, 176;

4.3 Il ciclo economico capitalistico, 177; 4.4 Le crisi di sovrapproduzione, 178;

4.5 L’abolizione del sistema delle merci, 179; 4.6 Il comunismo, 180

IL LESSICO DI Marx 182

INTERPRETARE Marx e la rivoluzione 184

Mappa Sintesi Verifica le tue conoscenze 185

(10)

VIII

VIII

Antologia

188

MARX

01 L’alienazione del lavoro 188

02 La concezione materialistica della storia 190

03 La lotta di classe e la borghesia 192

04 La via verso il comunismo 194

competenze

Laboratoriodelle 196

DEBATE Uguaglianza o libertà? - Marx vs Mill 200

Alla ricerca del perché 204

OLTRE LA FILOSOFIA Il laboratorio di psicologia sperimentale di Wundt 204

Verso il XX secolo 206

IL PENSIERO CHE CAMBIA IL MONDO La teoria e l'esperienza nella ricerca fisica 208

Capitolo

1

Nietzsche 210

1 Un pensiero critico, negativo e anticipatore 213

1.1 Un «maestro del sospetto», 213; 1.2 Le tre fasi del pensiero

nietzschiano, 214; 1.3 Un nuovo modo di filosofare, 215

2 Il periodo giovanile: tra Schopenhauer e Wagner 217

2.1 La nascita della tragedia, 217; 2.2 Contro Socrate, 219; 2.3 La critica

dello scientismo, 220; 2.4 La critica dello storicismo, 221

3 Il periodo genealogico-illuministico: la trasvalutazione dei valori 222

3.1 Il tramonto dell’arte e la passione per la conoscenza, 222;

3.2 La verità non esiste, 223; 3.3 La fine della metafisica, 224;

3.4 La morte di Dio, 225; 3.5 Il cristianesimo, la religione

della rinuncia, 226; 3.6 La morale del risentimento, 227;

3.7 La trasvalutazione dei valori, 228

4 Il periodo di Zarathustra: l’oltreuomo e l’eterno ritorno 230

4.1 Il nichilismo e la nascita dell’uomo nuovo, 230; 4.2 L’oltreuomo, 231;

4.3 L’eterno ritorno, 232; 4.4 La volontà di potenza, 233

5 Nietzsche e il nazismo 235

IL LESSICO DI Nietzsche 235

Mappa Sintesi Verifica le tue conoscenze 237

Antologia

240

NIETZSCHE

01 Socrate e l’illusione della metafisica 240

02 L’uomo folle e la morte di Dio 241

03 Dall’uomo all’oltreuomo 243

04 L’eterno ritorno 246

Capitolo

2

Freud e la nascita della psicoanalisi 248

1 Il metodo psicoanalitico 250

1.1 La scoperta dell’inconscio, 250; 1.2 La psicoanalisi come metodo

terapeutico, 251; 1.3 Dall’isteria alla psicoanalisi: il caso di Anna O, 252;

1.4 L’interpretazione dei sogni, 253; 1.5 I lapsus e gli atti mancati, 255

2 La struttura della psiche 256

2.1 La prima topica: l’inconscio, 256; 2.2 La seconda topica:

Es, Io e Super-io, 257

3 L’infanzia, la sessualità e la nevrosi 259

Unità 4 – Il Novecento e la crisi delle certezze

(11)

IX

IX

3.1 Lo sviluppo della sessualità e la nuova immagine dell’infanzia, 259;

3.2 La genesi della nevrosi, 262

4 Il disagio della civiltà 263

4.1 La potenza e l’infelicità dell’uomo, 263; 4.2 Il disagio nella civiltà

contemporanea, 264; 4.3 La religione è un’illusione, 265

IL LESSICO DI Freud 266

INTERPRETARE Il destino della psicoanalisi 268

5 La psicoanalisi dopo Freud 270

5.1 Adler e la pulsione aggressiva, 270; 5.2 Jung e la psicologia analitica, 270

IL LESSICO DI Jung 275

Mappa Sintesi Verifica le tue conoscenze 276

Antologia

279

FREUD

01 L’inconscio e il sogno 279

02 Il Super-io e il complesso di colpa 281

03 Al di là del principio del piacere 283

JUNG

04 L’inconscio collettivo 286

competenze

Laboratorio delle 288

Alla ricerca del perché 294

OLTRE LA FILOSOFIA La storia come disciplina scientifica 294

La Francia e la Germania tra il XIX e il XX secolo 296

IL PENSIERO CHE CAMBIA IL MONDO La memoria involontaria 298

Capitolo

1

Lo spiritualismo e Bergson 300

1 Spiritualismo contro positivismo 300 2 Bergson 302

2.1 La scienza e la metafisica, 302; 2.2 Un diverso metodo:

quello della filosofia, 303; 2.3 Il tempo e la durata, 304;

2.4 Il rapporto tra anima e corpo: la coscienza e il cervello, 306;

2.5 Le attività della coscienza, 307

3 L’evoluzione creatrice 310

3.1 La presa di distanza dall’evoluzionismo, 310; 3.2 L’istinto

e l’intelligenza, 311; 3.3 L’intuizione, 312; 3.4 Lo slancio vitale, 313

4 La morale e la religione 315

4.1 La società chiusa e la società aperta, 315;

4.2 La religione statica e la religione dinamica, 316

IL LESSICO DI Bergson 317

Mappa Sintesi Verifica le tue conoscenze 318

Antologia

321

BERGSON

01 Il tempo spazializzato e la durata reale 321

02 Lo slancio vitale 323

Capitolo

2

Lo storicismo e Dilthey 326

1 Il neokantismo e lo storicismo nella filosofia tedesca 326

1.1 Il neokantismo, 326; 1.2 Lo storicismo tedesco, 328

2 Dilthey 329

Unità 5 – Le reazioni al positivismo

(12)

X

X

2.1 La fondazione delle scienze dello spirito, 329; 2.2 L’Erlebnis, 330;

2.3 Il metodo analitico e descrittivo, 331; 2.4 L’intendere, 332;

2.5 La forza dell’irrazionale, 333; 2.6 Le categorie della comprensione

storica, 333; 2.7 Il problema della relatività della conoscenza, 334

IL LESSICO DI Dilthey 335

Mappa Sintesi Verifica le tue conoscenze 336

Antologia

338

DILTHEY

01 La scienza storica e l’intendere 338

Capitolo

3

Weber e le scienze sociali 340

1 La sociologia 340

1.1 Una nuova sociologia, 340; 1.2 Durkheim, 341

2 Weber 342

2.1 La pars destruens del nuovo metodo della ricerca storico-sociale, 343;

2.2 La pars construens del nuovo metodo della ricerca storico-sociale, 344;

2.3 Gli ideal-tipi, 347; 2.4 I modelli dell’agire sociale, 348; 2.5 L’etica della

responsabilità e l’etica dell’intenzione, 348; 2.6 La razionalizzazione e

l’ascesi intramondana, 349; 2.7 La burocratizzazione e i tipi di potere, 350

IL LESSICO DI Weber 351

INTERPRETARE La razionalità della società industriale 352

Mappa Sintesi Verifica le tue conoscenze 353

Antologia

356

WEBER

01 Il disincantamento del mondo 356

02 Il capitalismo e il calcolo razionale 358

03 L’idea di professione 359

competenze

Laboratoriodelle 361

Alla ricerca del perché 366

OLTRE LA FILOSOFIA Le scuole attive in Italia 366

Italia e Usa agli inizi del Novecento 368

IL PENSIERO CHE CAMBIA IL MONDO Il ruolo degli intellettuali nella società 370

Capitolo

1

Il neoidealismo italiano: Gentile e Croce 372

1 La rinascita dell’idealismo 504

1.1 Idealismo contro positivismo, 372; 1.2 Tra fascismo e liberalismo, 374;

1.3 Due riforme del metodo dialettico hegeliano, 375

2 Gentile 376

2.1 L’attualismo, 377; 2.2 La triade dialettica dello spirito, 378;

2.3 La svalutazione della scienza, 380; 2.4 La teoria dell’educazione, 381;

2.5 La teoria politica: lo Stato fascista come Stato etico, 382

IL LESSICO DI Gentile 383

3 Croce 384

3.1 Lo storicismo, 385; 3.2 L’estetica, 387; 3.3 La filosofia (o logica), 388;

3.4 L’economia, 390; 3.5 La morale, 392; 3.6 La storia come pensiero

e come azione, 392

IL LESSICO DI Croce 393

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(13)

XI XI

Antologia

397 GENTILE 01 Lo Stato etico 397 CROCE

02 La critica dello Stato etico 398

Capitolo

2

Il pragmatismo americano:

Peirce, James e Dewey 400

1 Il pragmatismo 400 2 Peirce 402

2.1 La conoscenza e la credenza, 402; 2.2 La logica, 403

IL LESSICO DI Peirce 404

3 James 404

3.1 L’idea come strumento di azione, 404; 3.2 La volontà di credere, 405;

3.3 L’universo multiverso e il migliorismo, 406

IL LESSICO DI James 406

4 Dewey 407

4.1 Lo strumentalismo, 408; 4.2 Ricostruire la filosofia, 410; 4.3 L’etica, 413

4.4 Le arti belle e le arti utili, 414; 4.5 La democrazia e l’educazione, 415

IL LESSICO DI Dewey 418

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INTERPRETARE La proposta educativa di Dewey 422

Antologia

424

JAMES

01 Che cos’è il pragmatismo 424

DEWEY

02 Le ragioni della democrazia 426

03 La scuola e la società 428

competenze

Laboratorio delle 431

Alla ricerca del perché 436

OLTRE LA FILOSOFIA La riflessione filosofica nel cinema di Bergman 436

La Francia e la Germania: dai totalitarismi alla Guerra fredda 438

IL PENSIERO CHE CAMBIA IL MONDO L’uomo è un condannato a morte:

Lo straniero di Camus 440

Capitolo

1

Husserl 442

1 La filosofia e il senso del mondo 444

1.1 La crisi di una civiltà, 444; 1.2 Alle origini della fenomenologia, 444;

1.3 La fenomenologia e il suo metodo: l’epoché, 446; 1.4 La filosofia

come scienza rigorosa, 446

2 La coscienza e la sua intenzionalità 448

2.1 Il primato della coscienza, 448 2.2 Il rapporto con il kantismo, 448;

2.3 L’intuizione delle essenze o eidetica, 449; 2.4 Le ontologie regionali, 450

3 La crisi delle scienze e la crisi dell’Europa 451

3.1 Un mondo tecnicizzato e ridotto a numero, 451

IL LESSICO DI Husserl 453

4 La fenomenologia dopo Husserl 454

4.1 Stein: la via mistica, 454

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(14)

XII

XII

Antologia

458

HUSSERL

01 Il principio della fenomenologia 458

02 La lontananza delle scienze dai problemi degli uomini 459

Capitolo

2

Heidegger 462

1 I presupposti del pensiero heideggeriano 464

1.1 La domanda sul senso dell’essere, 464; 1.2 La due fasi della riflessione

sull’essere, 465; 1.3 Il metodo, 466

2 L’essere e il tempo 467

2.1 L’Esser-ci come l’essere umano, 467; 2.2 L’Esser-ci come

essere-nel-mondo, 468; 2.3 Il circolo ermeneutico, 469; 2.4 La cura del mondo, 470;

2.5 La temporalità dell’essere , 470; 2.6 La vita inautentica: la banalità della vita

quotidiana, 471; 2.7 La vita autentica: l’essere-per-la-morte, 472;

2.8 Il destino, 473

3 La svolta 474

3.1 Tra svolta e continuità, 474; 3.2 La critica della metafisica della presenza e

del soggetto, 475; 3.3 La critica della metafisica del soggetto, 476; 3.4 Il senso

del mondo della tecnica, 476; 3.5 L’essere si nasconde e si mostra, 477;

3.6 Un pensiero rammemorante e non calcolante, 478; 3.7 Il linguaggio come

casa dell’essere, 479; 3.8 La poesia come apertura dell’essere, 480

4 Heidegger e il nazismo 482

IL LESSICO DI Heidegger 483

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Antologia

488

HEIDEGGER

01 L’epoca moderna e la metafisica del soggetto 488

02 La tecnica e il disvelamento dell’essere 490

03 L’enigma dell’opera d’arte e il porsi della verità 492

Capitolo

3

L’esistenzialismo: Jaspers e Sartre 494

1 Gli esistenzialismi 494

1.1 Le origini dell’esistenzialismo, 494; 1.2 Le filosofie dell’esistenza, 496;

1.3 Pensare l’esistenza, 496

2 Jaspers 497

2.1 Il compito della filosofia, 498; 2.2 L’orientamento nel mondo, 499;

2.3 La chiarificazione dell’esistenza, 499; 2.4 La metafisica, la trascendenza,

la cifra, 501; 2.5 La filosofia e il dialogo tra le verità, 502

IL LESSICO DI Jaspers 503

INTERPRETARE La «comunicazione esistenziale» 504

3 Sartre 506

3.1 L’essere, il nulla e la libertà umana, 507; 3.2 La nausea, 507;

3.3 L’angoscia, 508; 3.4 Lo sguardo dell’altro, 508; 3.5 Un Dio mancato, 509;

3.6 La responsabilità e la teoria della liberazione, 510

IL LESSICO DI Sartre 511

Mappa Sintesi Verifica le tue conoscenze 512

Antologia

515

JASPERS

01 I limiti e il valore della scienza 515

SARTRE

02 L’esperienza dell’assurdo 517

competenze

(15)

XIII

XIII

Alla ricerca del perché 524

OLTRE LA FILOSOFIA Il paradigma non deterministico della meccanica quantistica 524

La seconda rivoluzione scientifica 526

IL PENSIERO CHE CAMBIA IL MONDO Feynman: alla ricerca di nuove leggi fisiche 528

Capitolo

1

Il neopositivismo 530

1 La nascita e lo sviluppo del neopositivismo 530

1.1 Il Circolo di Vienna, 530; 1.2 Il vecchio e il nuovo positivismo, 532

2 La concezione scientifica del mondo 533

2.1 Il metodo dell’analisi logica, 533; 2.2 Il non-senso della metafisica, 534;

2.3 Schlick e Carnap: il principio di verificazione, 534; 2.4 I protocolli, 536;

2.5 Neurath e Carnap: il fisicalismo e l’ideale di una scienza unificata, 537;

2.6 Carnap: il principio della confermabilità, 538

IL LESSICO DEI neopositivisti 539

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Antologia

542

CARNAP, HAHN, NEURATH

01 La concezione scientifica del mondo 542

Capitolo

2

Popper 544

1 Un nuovo modello epistemologico 546

1.1 La critica dell’induzione e del principio di verificazione, 546;

1.2 Il metodo della scienza per congetture e confutazioni, 547;

1.3 Il principio di falsificazione, 548; 1.4 La scienza: un edificio costruito

su palafitte, 549

2 La scienza e la metafisica 550

2.1 La metafisica non è falsificabile, 550

3 La psicoanalisi e il marxismo 551 4 La società aperta e i suoi nemici 553

4.1 Contro i sistemi totalitari, 553; 4.2 La critica dello storicismo, 554;

4.3 Una società aperta e democratica, 555; 4.4 Una tecnologia sociale

gradualistica, 555

5 Il realismo critico e la teoria dei tre «mondi» 557

IL LESSICO DI Popper 558

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INTERPRETARE La metafisica nei programmi di ricerca 562

Antologia

564

POPPER

01 La verificabilità e la falsificabilità 564

02 La società aperta 566

Capitolo

3

La nuova epistemologia 568

1 Continuità e discontinuità con il neopositivismo e con le teorie di Popper 568

1.1 Le rivoluzioni scientifiche, 568; 1.2 Il primato della teoria, 570

2 Bachelard 571

2.1 Le rotture epistemologiche, 571

IL LESSICO DI Bachelard 572

3 Kuhn 572

3.1 La storia e i paradigmi della scienza, 572; 3.2 La scienza normale

e la scienza straordinaria, 573

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