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Le aziende informatiche. Il caso halley informatica s.r.l.

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Academic year: 2021

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INDICE ANALITICO

INTRODUZIONE ... 3

1) STORIA, EVOLUZIONE RECENTE E L’IMPORTANZA DELL’INFORMATICA PER LE AZIENDE. ... 8

1.1) EVOLUZIONE STORICA DELL’INFORMATICA A SUPPORTO DELL’AZIENDA. ... 8

1.2) DEFINIZIONE E CIRCOSCRIZIONE DEL MERCATO. ... 18

1.3) ANDAMENTI, TREND ED EVOLUZIONE FUTURA DEL MERCATO DIGITALE. ... 22

1.3.1) IL MERCATO DIGITALE A LIVELLO MONDIALE. ... 24

1.3.2) L’ANDAMENTO DEL MERCATO DIGITALE IN EUROPA. ... 27

1.3.3) AGENDA DIGITALE EUROPEA ... 30

1.4) L’ANDAMENTO E I TREND DEL MERCATO DIGITALE IN ITALIA ... 33

1.4.1) EVOLUZIONE DIGITALE NELLE AZIENDE ITALIANE ... 46

2) LA DOMANDA DI INFORMATIZZAZIONE. ... 51

2.1) SISTEMI INFORMATIVI COME STRUMENTI COMPETITIVI E STRATEGIA (I.C.T. PER LE AZIENDE INDUSTRIALI E DI SERVIZI). ... 51

2.1.1) INTRODUZIONE ALLE TEORIE DEI SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI ... 52

2.1.2) TEORIE DEI SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI E FABBISOGNI INFORMATIVI ... 55

2.1.3) INFORMATICA, SISTEMI INFORMATIVI E VANTAGGIO COMPETITIVO ... 61

2.3) COMPATIBILITÀ TRA ORGANIZZAZIONE INTERNA E RISORSE INFORMATICHE. ... 79

2.2.1) MUTAMENTI NEGLI ASSETTI ORGANIZZATIVI INTERAZIENDALI: 81 2.2.2) MUTAMENTI NELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI BASE DELL’IMPRESA. ... 84

2.2.3) MODIFICHE ALL’INTERNO DELLE SINGOLE UNITÀ ORGANIZZATIVE. ... 91

3) L’OFFERTA DI INFORMATIZZAZIONE ... 99

3.1) ANALISI ECONOMICA DEI BENI INFORMAZIONE ... 101

3.2) LA QUALITÀ NELLE AZIENDE INFORMATICHE ... 107

3.3) L’ORGANIZZAZIONE NELLE AZIENDE INFORMATICHE (L’IMPORTANZA DEI RAMI D’AZIENDA E DEI GRUPPI) ... 118

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4.1) ANALISI FINANZIARIA E PATRIMONIALE DI BILANCIO CONSOLIDATO

DELLA SOCIETÀ. ... 135

4.2) ANALISI ECONOMICA E REDDITUALE ... 173

CONCLUSIONI ... 183

BIBLIOGRAFIA ... 185

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INTRODUZIONE

Attualmente viviamo nell’era dell’informazione. Un’era in cui la linea che divide il successo dal fallimento di un qualsiasi attività imprenditoriale è diventata sottile. Detta linea non è solo sottile, ma è anche intangibile ed è rappresentata dall’informazione. La differenza tra una scelta giusta o sbagliata, tra un’iniziativa azzeccata o azzardata risiede nella qualità e nella quantità delle informazioni in possesso delle aziende.

Nell’era dell’informazione il sistema informativo in sé non è condizione sufficiente per garantire l’efficacia nelle attività aziendali, in questa era il sistema informativo deve essere automatizzato. L’automatizzazione del sistema informativo è una condizione necessaria per la sopravvivenza nelle turbolente condizioni che caratterizzano la domanda.

Banalizzazione dell’offerta, infedeltà della clientela, indifferenza del mercato nei confronti di apparenti “brillanti” iniziative commerciali delle aziende sono alcuni degli aspetti che caratterizzano un’economia globale, e in Italia in modo assai accentuato, marcata da una diminuzione crescente del potere di acquisto dei consumatori, minore propensione marginale al consumo e una maggiore concorrenza dovuta alla liberalizzazione dei mercati. In questo contesto per sopravvivere bisogna avere a disposizione delle informazioni di alta qualità che consentano di rispondere alle seguenti domande: E’ necessario aumentare o diminuire il prezzo? Bisogna intervenire sulla qualità dei prodotti? E’ opportuno diversificare? O forse è meglio specializzarsi?

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La necessità di trovare risposta ai precedenti quesiti genera una domanda da parte delle aziende, siano private o pubbliche, e da parte di soggetti privati. Questi soggetti domandano informazioni.

Così come dice certa dottrina la domanda crea la sua offerta. E le aziende specializzate nell’offrire soluzioni nel campo delle informazioni e dell’informatica trovano un’opportunità di sviluppo che non si era mai vista in tempi precedenti.

L’utilizzo di soluzioni informatiche non consente solo di poter disporre di informazioni qualitativamente elevate per il Management ma stravolge l’intera organizzazione delle aziende dall’alto fino alle basi operative. Le soluzioni informatiche modificano le modalità di svolgimento delle attività, anche le più elementari, fino al punto di stravolgere le più tradizionali strutture organizzative.

Possiamo affermare che l’era dell’informazione comporta una serie di sfide per le organizzazioni. Queste ultime competono non solo per l’accesso a informazioni pregiate ma anche per essere all’avanguardia nell’adozione, all’interno delle stesse, di soluzioni informatiche dati i risvolti positivi che queste comportano per l’intera organizzazione in termini di efficacia ed efficienza.

Nel particolare nell’era dell’informazione le aziende si vedono costrette a utilizzare gli strumenti messi a disposizione dalle scienze informatiche per ottenere vantaggi competitivi. Nel presente lavoro prestiamo attenzione, in particolar modo, allo sviluppo dei sistemi informativi aziendali perché il ricorso agli strumenti che consentono la loro automatizzazione costituisce uno sbocco chiave per le aziende informatiche.

Riteniamo che, per capire la domanda del mercato in cui operano le aziende informatiche, sia molto importante capire i motivi che spingono una determinata organizzazione a ricercare nel mercato una soluzione informatica

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per automatizzare il proprio sistema informativo. L’azienda informatica deve essere in grado di capire i profondi mutamenti che avvengono nelle organizzazioni clienti dall’automatizzazione delle attività, da quelle della base operativa fino quelle del vertice, perché deve essere in grado di illustrare alle stesse le conseguenze positive che ne derivano ma anche quelle negative che eventualmente ne possono scaturire.

Nel primo capitolo cercheremo di introdurre, dopo una breve storia dei principali sviluppi informatici, il mercato in cui operano le aziende informatiche. Come vedremo gli enti più autorevoli che analizzano il settore in questione, nei loro studi, data la necessità di adattare i principi metodologici utilizzati per effettuare analisi di mercato allo sviluppo di quest’ultimo hanno, in anni recenti, iniziato a parlare del più ampio concetto di Mercato Digitale. Quest’ultimo comprende anche servizi che vanno oltre la definizione, più stretta, che avremmo voluto intendere quando si parla del mercato delle aziende informatiche ma è comunque il perno centrale di riferimento se si vogliono capire le tendenze del mercato. Infine saranno evidenziati gli ultimi trend in questo settore e parleremo delle prospettive future per lo stesso. Nel secondo capitolo, circoscrivendo la nozione ampia di mercato digitale, parliamo di domanda di informatizzazione. Per domanda di informatizzazione intendiamo la domanda di soluzioni e servizi che possono essere adottate dalle aziende, pubbliche e private, che consentono, grazie all’ausilio dell’informatica, di automatizzare lo svolgimento delle attività. In breve sintesi questa sezione del presente lavoro si propone di discutere le principali tematiche che affrontano i clienti delle aziende informatiche quando adottano soluzione informatiche all’interno della propria organizzazione e, principalmente, riguardo al proprio sistema informativo. Si discuterà su come cambia la struttura organizzativa, i rapporti con l’esterno e con l’interno e di come vengono ridimensionate le mansioni (riteniamo che le ripercussioni

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nell’ambito delle risorse umane costituiscano un argomento estremamente importante).

Nel terzo capitolo abbiamo cercato di trattare alcune tematiche che sono di vitale importanza per le aziende informatiche:

a) La qualità:

b) L’organizzazione.

Nell’ambito della qualità vedremo quali sono le due norme che trovano applicazione per le aziende informatiche. Ottenere un certificato di qualità, per un’azienda informatica, può essere un mezzo per ottenere più credibilità nei confronti del proprio mercato oltre ad essere una condizione necessaria per il successo delle stesse. Nell’ambito dell’organizzazione vedremo che le caratteristiche proprie dell’informatica si ripercuotono nel modo di progettare la struttura dell’azienda informatica. Per queste ultime assumono importanza vitale la creazione di reti d’imprese, di rapporti di partnership e di collaborazione con l’esterno e di organizzazione in gruppo.

Infine, nel capitolo quarto, introduciamo il gruppo informatico Halley Informatica s.r.l.

L’azienda oggetto del nostro caso di studio è una realtà 100% italiana con oltre 500 dipendenti e operativa in tutta Italia e con un volume d’affari che supera i 20 milioni di Euro. Il suo core business è rappresentato dallo sviluppo di software e soluzioni informatiche ad hoc per gli enti locali. Ma il gruppo non si limita a ciò, quest'ultimo ha anche stabilito rapporti di partnership con aziende autorevoli e consolidate nelle soluzioni informatiche per le PMI e per i professionisti. Oltre a capire le modalità operative adottate dalla Halley Informatica approfondiremo la sua strategia di fondo e la sua organizzazione interna. Nel presente lavoro, inoltre, è stata effettuata la riclassificazione dello stato patrimoniale civilistico secondo il criterio gestionale, verranno forniti in

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dettaglio i passi seguiti per arrivare a quest’ultimo. Concluderemo, infine, il nostro caso di studio con l’analisi finanziaria del bilancio civilistico e l’analisi economica e di redditività del conto economico.

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1) STORIA, EVOLUZIONE RECENTE E L’IMPORTANZA

DELL’INFORMATICA PER LE AZIENDE.

1.1) EVOLUZIONE STORICA DELL’INFORMATICA A

SUPPORTO DELL’AZIENDA.

L’Informatica è intesa come la scienza che studia i modi e i mezzi per rappresentare ed elaborare informazione, ovvero come e con che mezzi organizzare, conservare, ritrovare e trasmettere informazioni e come e con che mezzi usarla, quasi fosse un ingrediente o una materia prima, in operazioni che risolvono problemi o comunque ricavano risultati che a loro volta costituiscono nuova informazione.

Il trattamento dell'informazione è sempre stato indispensabile, nella storia dell'uomo, ed è sempre stato effettuato in modo manuale e quindi con grande costo e fatica e con molte limitazioni. L'Informatica ha ricevuto grande interesse, sviluppo e diffusione quando si sono realizzate le possibilità di trattare l'informazione con strumenti automatizzati, in pratica con la diffusione dell'elaboratore elettronico.

Il termine stesso di Informatica si riferisce proprio al trattamento automatico dell'informazione: esso è un neologismo, derivato attraverso la lingua francese da una contrazione dei due termini informazione e automatica. Specificamente per gli aspetti più tecnologici, è anche invalso l'uso dell'acronimo ICT (per Information Communication Technology), che indica l'uso congiunto di tecnologie per il trattamento e per la trasmissione di informazione. Gli aspetti tecnologici sono naturalmente solo una parte del discorso, a cui appartengono anche con aspetti di fondamenti e di teoria, di natura tipicamente matematica, e aspetti di inserimento e uso nella società e nelle organizzazioni. Approfondire aspetti fondamentali e di teoria evidentemente non è compito del presente lavoro.

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Il contesto di utilizzo costituisce il sistema informativo, cioè l'insieme delle attività che gestiscono informazione. La parte di sistema informativo che si serve di un sistema informatico, dotato di macchine per il trattamento dell'informazione, costituisce il sistema informativo automatizzato.

Si può considerare che l'Informatica abbia oggi un ruolo analogo a quello giocato dalla Meccanica nella rivoluzione industriale: in quell'occasione, l'energia meccanica sostituì o si affiancò al lavoro muscolare umano e/o animale, rendendo minima la fatica fisica, esaltando la produttività e aprendo possibilità prima impensabili; analogamente, con l'Informatica lo strumento automatizzato affianca o sostituisce parti crescenti di lavoro mentale o intellettuale, con effetti simili su costi, fatica, produttività e con conseguenze almeno altrettanto sconvolgenti, anche se non ancora del tutto chiare, sui più vari ambiti della società. L'analogia comprende il fatto che in entrambi i casi una parte del lavoro necessario (muscolare riguardo alla meccanica, mentale riguardo all'informatica) resta sempre riservato all'uomo; col diffondersi e l'affinarsi della tecnologia, questa parte diviene sempre più limitata e sempre più "nobile": si pensi ad esempio al fatto che un'automobile non sa dove andare e deve essere guidata, ma con sforzo sempre minore per l'introduzione di servofreno e servosterzo; anche un computer non sa cosa elaborare e "guidarlo" diventa meno faticoso con l'evoluzione dei sistemi.

Esistono molti tipi di elaboratori elettronici, finalizzati ai diversi tipi di utilizzo; si suole raggrupparli in categorie, essenzialmente in base al livello di prestazioni; partendo dai più potenti, tradizionalmente gli elaboratori si distinguevano in:

1) Mainframe: Adatti a gestire contemporaneamente molti utenti diversi, come ad esempio i molti posti di lavoro di una banca, anche se geograficamente distribuiti;

2) Minicomputer (o elaboratori dipartimentali): Sostanzialmente versioni ridotte dei mainframe.

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3) Personal Computer (o PC) e workstation: Entrambi tipicamente destinati all’uso di un solo utente, ma i secondi con grafica sofisticata e prestazioni maggiori, paragonabili almeno a quelle dei minicomputer; 4) Supercomputer: Tipicamente ottenuti con l’impiego congiunto di molti

computer componenti e destinati a elaborazioni estremamente pesanti, spesso utili in vari settori tecnologici e scientifici, ad esempio per la simulazione di fenomeni fisici o chimici, o di fenomeni atmosferici per le previsioni del tempo

Il primo strumento informatico utilizzato dalle aziende di grande dimensione a partire dagli anni '60 è il mainframe1; l’introduzione di tale tecnologia ha permesso la creazione dei primi Centri di Elaborazione Dati o CED, luoghi fisici demandati al trattamento di informazioni e dati e allo svolgimento di semplici operazioni. ll termine mainframe si riferisce a quella particolare tipologia di computer (detti colloquialmente anche “big iron”) utilizzati fin dalla loro prima comparsa, intorno agli anni ‘60, principalmente per organizzare e processare enormi quantità di dati. Si tratta, in particolare, di veri e propri data center dalle prestazioni di alto livello la cui storia consente di ripercorrere l’affascinante corso evolutivo delle tecnologie informatiche. Dagli anni 60 agli anni 80 sono considerati i decenni d’oro del mainframe. Gli esordi del mainframe coincidono con la presentazione da parte di IBM nel 1964 del System/360, sistema di cinque potenti computer utilizzato per l’elaborazione di processi contabili, di fatturazione e inventario. Allora, forse, nessuno avrebbe potuto immaginare la fortuna successiva di queste macchine. E, tuttavia, già nel decennio successivo il mainframe andava trasformandosi in uno strumento centrale per il sistema economico, nelle mani di programmatori sempre più esperti e specializzati. Finanza, trasporti, assicurazioni: nessun settore avrebbe potuto più farne a meno. Un’altra pietra miliare nella storia del mainframe è rappresentata proprio dal 1973, anno di nascita di

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Compuware che nel 1977 lanciò il primo software per individuare e correggere eventuali bug del sistema. Anche gli anni ‘80 sono stati un periodo fortunato per il mainframe: lo sviluppo di nuovi linguaggi di programmazione e di nuove figure professionali sempre più competenti e specializzate nel settore non poteva che farne una realtà strutturale e consolidata, con ulteriori ampi margini di espansione.

Questa tecnologia ha vissuto, dagli anni 90 al 2000, delle fasi di declino e ripresa. Sono proprio gli anni ‘90 a mettere a segno una prima battuta d’arresto per il mainframe con la nascita e lo sviluppo massiccio di server a basso costo (in particolare Intel e UNIX). E, tuttavia, come spesso accade, lo sviluppo tecnologico in quegli anni – con l’accesso sempre più diffuso al web – ebbe risvolti del tutto inaspettati. Non solo, infatti, la nascita di colossi dell’e-commerce come Amazon ebbe un enorme impatto sullo sviluppo di nuove tecnologie mainframe, ma l’utilità del big iron nell’affrontare le ultime sfide poste dalla digital economy crebbe a dismisura, aumentandone l’affidabilità. Negli anni 2000, con l’affermazione del linguaggio Java e l’enorme mole di dati provenienti dalle transazioni sul web, il ruolo del mainframe iniziò a diventare strategico.

Quella del mainframe è una partita ancora aperta e una sfida, che continua nel futuro, che negli ultimi anni si è trovata a fronteggiare anche la diffusione capillare di dispositivi cellulari che oggi rappresentano uno degli strumenti privilegiati per l’accesso a internet. E il mondo dell’economia digitale non accenna certo a fermarsi, ma, anzi, sembra diventare ogni giorno più complesso e raffinato. Nel 2015 l’ultimo mainframe z13 di IBM è stato pensato per gestire 2,5 miliardi di transazioni al giorno. Un bel salto dalle schede perforate e dalla gestione delle fatturazioni del 1964. Tuttavia, c’è un fattore da non sottovalutare proprio in un settore dove il focus dell’attenzione sembra tutto puntato sulle prestazioni delle macchine mainframe: si tratta del fattore umano che riguarda gli sviluppatori e i responsabili IT “cresciuti” con il big iron. Il turnover, nei prossimi anni, sfiorerà il 70%. E, tra le nuove sfide

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del mainframe, ci sarà sicuramente anche quella di rendere i nuovi sviluppatori più competenti, produttivi ed efficienti. Nelle aziende si vanno così a costituire reparti specializzati nella gestione delle informazioni, definendo quella che viene detta informatica accentrata. L’attività di elaborazione di dati e informazioni viene quindi concentrata nei CED, che però risultavano scarsamente integrati nel sistema aziendale creando così una serie di problemi:

a) Mancata integrazione tra il personale CED, che elabora dati e informazioni, e i destinatari delle stesse, ossia coloro che le utilizzeranno per prendere le proprie decisioni;

b) Eccessiva lunghezza del tempo di accesso al sistema;

c) Mancanza di flessibilità del sistema nel rispondere a nuove richieste. Dagli anni '60 ad oggi, la tecnologia si è evoluta con dei ritmi elevatissimi, tuttavia lo sviluppo del mainframe non ha avuto la stessa velocità ed intensità per colpa dei loro sistemi operativi, progettati per non essere interattivi. Questa carenza di interazione ne ha decretato, nel corso degli anni '80, un rapido declino commerciale.

Il secondo strumento informatico introdotto nelle aziende a partire dalla seconda metà degli anni '70 è stato il minicomputer e il personal computer. Questo strumento ha un prezzo contenuto e questa caratteristica lo rende un investimento appetibile per quelle aziende di minori dimensioni che non sono in grado di costituire i costosi Centri di Elaborazione Dati, nei quali collocare i mainframe. Il minicomputer, pur rimanendo un piccolo mainframe, è interattivo, è dotato di terminali a caratteri e risulta particolarmente adatto per quegli utenti che non avevano da effettuare, nello svolgimento delle loro attività, numerose transazioni e calcoli.

Tra le caratteristiche principali, che ne decretano il successo commerciale, possiamo elencare:

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a) Sistema operativo e software applicativo interattivi; b) Dotazione di unità di memoria di massa;

c) Presenza di terminali che rappresentano dispositivi per l’ingresso di input e di output;

d) Costi ridotti rispetto ad un mainframe.

Attraverso i minicomputer l’informatica entra nelle aziende di piccole e medie dimensioni portando una vera e propria innovazione culturale legata alla diffusione dell’elaborazione elettronica dei dati da parte degli utenti.

Dall’inizio degli anni 70, l’evoluzione tecnologica è talmente rapida che bastano pochi anni per passare dai minicomputer ai primi personal computer, strumento di importanza fondamentale in quanto consente il definitivo passaggio ad un’informatica accentrata, ad una individuale: grazie al PC, l’utente può lavorare direttamente sui propri dati scegliendo i tipi di elaborazione ed i processi più rispondenti alle proprie necessità, assumendosi così la responsabilità della loro integrità e correttezza.

L’informatica individuale porterà alcune problematiche, rappresentate dall’impossibilità di condividere ed armonizzare dati e informazioni utilizzate dai singoli utenti i quali costituiscono i loro personali database, che vengono poi manipolati. Ciò determina una duplicazione dei dati che rappresenta, per l’azienda, un costo e una possibile fonte di interpretazioni differenti e discordi.

Soluzione a tale problema è lo sviluppo dei software basati sulla così detta architettura client/server che, insieme al personal computer, determineranno l’affermazione del concetto di informatica integrata e l’evoluzione dei Sistemi Informativi Aziendali.

Nonostante i costi elevati rispetto ad una macchina da scrivere, i PC si sono affermati rapidamente nelle aziende, sia di grande che di media/piccola dimensione, per via della loro facilità di utilizzo, la loro versatilità e la loro capacità di semplificazione delle attività di ufficio.

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Una volta risolto il problema della scarsa qualità di stampa, grazie alla sostituzione delle stampanti ad aghi con le prime basate su tecnologia laser, il PC si consacra definitivamente aprendo la costituzione delle prime reti aziendali di personal computer.

Le reti costituiscono, quindi, il terzo strumento informatico introdotto nelle aziende. Il fenomeno dell’utilizzo delle reti nelle organizzazioni è possibile per effetto dello sviluppo delle prime reti locali LAN, ha portato all’eliminazione dei grossi mainframe, attraverso processi di downsizing che hanno portato la loro sostituzione con reti di calcolatori indipendenti, interagenti e cooperanti.

Le reti di elaboratori, come molte altre realizzazioni tecniche e scientifiche, hanno avuto un impulso decisivo dalle esigenze e dai finanziamenti militari: tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio dei ‘70, il DoD64 americano volle dotarsi di un sistema che permettesse la comunicazione e la cooperazione tra i suoi Centri di Comando e in particolare tra i loro elaboratori, ovunque sparsi sul territorio; in pieno clima di guerra fredda, un requisito fondamentale fu naturalmente l’affidabilità, intesa sia come sicurezza della comunicazione anche a fronte dell’uso di linee di comunicazione scarsamente affidabili che come possibilità di mantenere i servizi (quelli possibili) anche in condizioni estreme, ad esempio quando molti collegamenti o parti della rete fossero attaccati e messi fuori uso; l’altra caratteristica essenziale era l’adattamento alla situazione territoriale e ambientale di utilizzo: i Centri da mettere in comunicazione erano preesistenti, e erano dotati di computer già esistenti, o comunque con le loro caratteristiche e la loro autonomia; quindi la topologia della rete veniva adattata all'esigenza di connettere i centri esistenti. Ne derivò la famosa rete ARPANET, realizzata mediante livelli stratificati di componenti software e hardware (come nell’esempio fatto sopra, ciascuno incaricato di risolvere i problemi di un certo livello) e caratterizzata da topologia irregolare (la presenza di canali di comunicazione era dettata dalle

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specifiche esigenze dei siti non da una predeterminata topologia astratta) e soprattutto da una grande cura nel rendere la comunicazione più affidabile di quanto gli stessi canali di comunicazione non potessero essere. Queste due caratteristiche risultano naturalmente vantaggiose anche per molte altre categorie di utenti e infatti negli anni successivi molti enti utilizzatori di elaboratori si sono dotati di reti private, specie in caso di ente distribuiti su più sedi geograficamente separate. Col tempo, le funzioni di comunicazione richieste dalla rete sono state realizzate a livello di software di base e i principali fornitori di hardware hanno incluso tra i loro prodotti, insieme ai sistemi operativi, i dispositivi e il software di comunicazione in rete; questi prodotti consentono la comunicazione tra elaboratori omogenei, della stesso produttore. Inoltre, altri produttori offrono sistemi di rete per mettere in comunicazione elaboratori di altri fornitori, ma sempre dotati dello stesso sistema di rete. Per le reti di elaboratori, si distingue tra Reti Locali o LAN (Local Area Networks), e Reti Geografiche o WAN (Wide Area Networks) a seconda che i componenti siano distribuiti in un edificio o una serie di edifici vicini (LAN) oppure a distanze maggiori, anche intercontinentali (WAN). Tra le due categorie si inseriscono le Reti Metropolitane o MAN (Metropolitan Area Network), che si estendono in ambiente urbano o regionale.

Le reti di PC, insieme ai vantaggi derivanti dalla condivisione di risorse hardware, software ed informazioni, garantivano:

Semplici comunicazioni fra gli utenti;

Maggior affidabilità dei sistemi informatici. Nel caso di guasto di un componente della rete, gli altri continuano a funzionare;

Risparmio dell’investimento con un miglior rapporto prestazioni/prezzo rispetto ai grandi sistemi centralizzati;

Possibilità di crescita graduale del sistema informatico aziendale.

Le reti di PC consentivano, pertanto, di poter aumentare la produttività abbattendo i costi.

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A partire dagli anni 90 un ulteriore progresso tecnologico mette a disposizione degli utenti prestazioni più brillanti, tempi di risposta rapidi e nuovi strumenti eccellenti quali ambienti di lavoro di tipo grafico, elevata potenza di calcolo, strumenti interattivi quali mouse e touch-screen.

Il passo successivo è stato l’introduzione delle prime applicazioni distribuite che rappresentano una grande opportunità per gli utenti per diversi ordini di motivi:

a) Permettono alle piccole e medie imprese di accedere alle tecnologie informatiche con costi ragionevoli rispetto a quelli necessari per l’acquisto dei minicomputer;

b) Permettono alle imprese di grandi dimensioni di articolare ulteriormente la loro architettura del sistema informatico.

Le reti così diffuse sono basate sulla così detta architettura client/server attraverso la quale un utente che disponeva di un PC, client, poteva utilizzare anche le risorse di calcolo e memoria di una o più macchine di livello superiore, server).

Le applicazioni client/server funzionano secondo il modello “Three Tier”: l’interfaccia è gestita dal client, il calcolo è affidato a un server applicativo e la gestione dei dati è collocata su un data-base server. L’utilizzo in azienda dell’architettura client/server ha poi agevolato la diffusione dei sistemi ERP, sviluppati utilizzando l’architettura in questione.

A partire dalla seconda metà degli anni '90, lo sviluppo della rete internet ha indotto le software house a sviluppare applicazioni web-based, che permettono alle aziende di adeguare l’architettura client/server al mondo internet e rendere accessibili, attraverso il web, molte applicazioni collocate su server molto distanti.

Oggi le aziende necessitano di un Sistema Informativo che non sia esclusivamente orientato al supporto dei processi di business, ma che sia anche caratterizzato da un elevato livello di flessibilità, in grado di crescere in

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tempi e costi contenuti e di integrarsi agevolmente con altri sistemi. Requisiti fondamentali delle infrastrutture sono quindi l’apertura e l’aderenza a standard condivisi: l’apertura consiste nella predisposizione di un sistema in grado di scambiare informazioni con l’esterno in modo agevole; l’aderenza a standard condivisi garantisce una maggiore coerenza dei sistemi, e quindi una più facile integrazione.

Dal punto di vista tecnologico, oggi sono presenti differenti tecnologie informatiche in grado di migliorare il livello di efficienza e di flessibilità del Sistema Informativo tra le quali possiamo citare il cloud computing e il software as a service. Il cloud computing consiste in una serie di servizi informatici messi a disposizione di terzi sulla rete internet; il software as a service consiste in una distribuzione di applicazioni attraverso il web e sotto forma di servizio. Si accede al software tramite la rete internet, senza dover acquistare, installare, mantenere ed aggiornare le componenti hardware e software. Il fornitore del servizio gestisce la sicurezza e l’aggiornamento dell’infrastruttura IT, generando così un vantaggio per l’azienda cliente.

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1.2) DEFINIZIONE E CIRCOSCRIZIONE DEL

MERCATO.

Come ben noto il settore delle ITC (Information e Communication Technology) e TLC (Telecomunicazioni) è in continua evoluzione. Questo impone che anche le metodologie di analisi dello stesso e il approccio utilizzato per capire le sue dinamiche sia costantemente in evoluzione. Infatti, gli enti che si sono incaricati di realizzare rapporti e trend di mercato riferiti al settore in questione hanno impiegato molto lavoro nel classificare la diversità di servizi/prodotti tecnologici/informatici offerti dalle aziende informatiche (come vedremo a continuazione).

Tra gli organismi più autorevoli in questo settore abbiamo l’ASSINFORM (associazione italiana per l’information technology) che rappresenta l’associazione delle principali aziende IT operanti in Italia. Costituisce quindi il riferimento per le aziende italiane del settore, di ogni dimensione e specializzazione: dai produttori di software, sistemi e apparecchiature ai fornitori di soluzioni applicative e di reti, fino ai fornitori di servizi a valore aggiunto e contenuti connessi all’uso dell’IT. La stessa, dall’anno 2012, con lo scopo di proporre una visione più aggiornata del mercato e della sua evoluzione, adotta una nuova e più allargata segmentazione del mercato per una corretta analisi. Da un punto di vista metodologico la formulazioni di nuove segmentazioni, nel mercato dell’alta tecnologia, è basata su un’attenta analisi dei segmenti di mercato precedentemente individuati.

Stiamo parlando della nascita del cosiddetto Mercato Digitale e la sua adozione ha comportato:

a) Il superamento della divisione tra prodotti/servizi IT e TLC a favore di una loro maggiore compenetrazione;

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b) L’ampliamento e la revisione della segmentazione grazie all’introduzione di nuove componenti di prodotto/servizio.

Il Mercato Digitale si compone di quattro macro aree di prodotti servizi:

a) Dispositivi e sistemi: Questa macro-area è ulteriormente scomposta in quattro categorie:

- Home & Office Device: intesi come dispositivi dedicati al singolo utente, sia consumer che business, con collocazione fisica fissa: PC desktop, stampanti (già incluse nel settore hardware), smart set-top-box (decoder digitali terrestre, multimedia home platform e altri decoder interativi), smart TV (internet TV), console fisse e altri prodotti come webcam, non inclusi precedentemente nel mercato ICT;

- Enterprise & Specialized System: Ovvero dispositivi aziendali, anche specializzati, con collocazione fissa e dedicati agli utenti business, nella maggioranza dei casi a una collettività di individui. Fanno parte di questa categoria: sistemi high end, server midrange, workstation, storage, PC server (già inclusi nel segmento hardware), sistemi di comunicazioni (centralini, apparati di videoconferenza e networking ecc., inclusi in passato mei sistemi e terminali di TLC), sistemi specializzati (ATM, POS, macchine a controllo numerico e apparati medicali, sistemi di videosorveglianza ecc., in parti non inclusi nel mercato ICT);

- Personal & Mobile Device: Cioè dispositivi dedicati al singolo utente, sia consumer che business, con collocazione fisica mobile: PC laptop, tablet (già inclusi nel segmento hardware), smartphone, telefoni cellulari standard/tradizionali (già inclusi nel sistemi e terminali TLC), e-reader, altri dispositivi come console portatili,

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videocamere, internet key, USB/storage key ecc. (in parte inclusi nel mercato TLC)

- Infrastruttura ICT: Ovvero infrastrutture di rete. In gran parte derivante dal segmento infrastrutture TLC del passato, la categoria include: infrastrutture di rete fissa, di rete mobile, infrastrutture trasversali –sia mobili che fisse- e sistemi satellitari, televisione e sistemi alla base della internet of things (IoT), intesi come sistemi di controllo e sensoristica funzionali allo sviluppo di soluzioni integrate machine-to-machine basate sull’interazione di diversi dispositivi volti all’automazione e alla gestione di processi (quali transazioni di pagamento, la verifica di un certificato come un titolo di viaggio, l’avvio di una procedura, il monitoraggio di parametri vitali da remoto).

b) Software e soluzioni ICT on-premise: Con le sole componenti software on-premise (non fruite in modalità as-a-service e da remoto):

- Software di base: sistemi operativi e sistemi operativi di rete;

- Software middleware: strumenti di information management & governance (esempi: network management, system management, asset management ecc.), ovvero software che permettono di monitorare o di abilitare e flessibilizzare le infrastrutture;

- Software Applicativo: soluzione orizzontali e verticali (produttività individuale, ERP e gestionali, CRM, SCM, applicativi core verticali e applicazioni tecniche); piattaforme per la gestione Web (gestioni siti e portali, commercio elettronico, social software).

c) Servizi ICT: Con due macro-aree di mercato:

- Sistemi ICT in senso stretto: Servizi progettuali di sviluppo e systems integration (che includono la componente sviluppo dei servizi e sviluppo/manutenzione della precedente tassonomia), di consulenza, di formazione, servizi di assistenza tecnica, servizi di data center (housing, hosting, back-up, precedentemente inclusi nel

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mercato dei servizi TCL), servizi di cloud computing, servizi di outsourcing ICT.

- Servizi di rete: Con i servizi di rete fissa (telefonia, trasmissione dati, accesso a internet, di advertising online e di outsourcing TLC) e servizi di rete mobile (telefonia, SMS/MMS e trasmissione dati, mobile broadband) della precedente tassonomia.

d) Contenuti digitali e pubblicità online: Composto con altre due aree di mercato:

- Contenuti digitali: Include le vendite dei contenuti digitali agli utenti finali erogati tramite rete fissa e rete mobile (news, banche dati e servizi internet, intrattenimento, gaming, musica, video, e-book) ad esclusione del mercato dei contenuti fruibili da supporto fisico (per esempio: CDrom, DVD ecc.)

- Pubblicità online: E’ la principale fonte di ricavi per gli operatori che erogano contenuti in modalità gratuita. Entrano in questa macro-area le attività che compongono l’advertising in generale: online search (sui motori di ricerca), inserzioni ecc.

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1.3) ANDAMENTI, TREND ED EVOLUZIONE FUTURA

DEL MERCATO DIGITALE.

L’andamento dell’economia mondiale in anni recenti, secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale, fa intravedere, dal 2013, un rafforzamento generale della crescita economica globale con tassi di crescita dal 2013 al 2015 (in linea con le aspettative e le previsioni riferibili agli stessi anni) all’incirca del 3%2

e si spera che negli anni a venire questo trend possa almeno continuare con lo stesso andamento. I principali elementi a supporto di quest’ultima tendenza possono essere così riassunti:

a) Una generale ripresa a supporto delle attività commerciali e produttive; b) L’aumento delle esportazioni dei mercati emergenti verso i paesi

avanzati;

c) Il passaggio dell’Area Euro da un contesto recessivo a una graduale ripresa;

d) La rapida crescita degli Stati Uniti, che ha dato e darà prevedibilmente una spinta alla domanda mondiale (e quindi al PIL).

Queste considerazioni sono facilmente visibili dai trend del PIL suddiviso in economie emergenti ed economie sviluppate3:

2 FMI. Word Economic Outlook. 2015. 3 FMI. WEO: too slow too long. Aprile 2016.

(23)

Più in dettaglio, la domanda finale nei paesi avanzati ha subito un buon recupero, che si è riflettuto nella riduzione della componente delle scorte. Nelle economie in via di sviluppo è la ripresa delle esportazioni a rappresentare il principale driver delle attività economiche a fronte di una domanda interna debole.

Nonostante tutto però, complessivamente, l’economia globale si vede orientata ad un maggior ottimismo per l’anno in corso. Ma ci sono elementi che riflettono il persistere di fragilità in molti paesi ed aree che invocano interventi da parte dei rispettivi governi. Infatti:

a) In molte delle economie sviluppate, i gap di crescita degli output si confermano rilevanti e, soprattutto nel paesi dell’area Euro, il basso livello di inflazione determina un incremento dell’entità del debito (in termini reali), dei tassi di interessi reali (la BCE cerca di tenere quelli nominali ai livelli più bassi possibili) e del rischio di deflazione4:

(24)

b) Così come evidenziato dal Fondo Monetario internazionale, nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo, la volatilità dei mercati finanziari e flussi dei capitali si accompagna a una generale debolezza della domanda interna, creando i presupposti per una possibile fuga di capitali. In questi casi è necessario avviare politiche monetarie che agiscano sui tassi di cambio, nel senso di un loro deprezzamento, per compensare il peggioramento delle condizioni dei finanziamenti esterni, oppure della crescita, tipicamente date dalla combinazione di politiche macroeconomiche e sforzi normativi.

1.3.1) IL MERCATO DIGITALE A LIVELLO MONDIALE.

Nel corso del 2013 il mercato mondiale delle tecnologie mondiali ha registrato un volume di affari di 4379 miliardi di dollari, segnando un rallentamento della crescita, chi si è attestata al 3,8% rispetto al 5,2% osservato nel 2012. Stesso fenomeno osservato nel 2014: cioè crescita rallentata. Le ragioni di tale andamento sono intuitivamente correlabili al perdurare della crisi mondiale che, come abbiamo visto, solo in alcune aree sta diminuendo i propri effetti, sia all’effetto di una maggiore diffusione e pervasività delle tecnologie digitali, proposte a prezzi via via calanti sui segmenti di offerta. Quest’ultima conseguenza è frutto di una sempre più crescente banalizzazione dell’offerta tecnologica derivante dalla rapida diffusione delle conoscenze e know-how

(25)

tecnologico a livello mondiale oltre che da un fenomeno di saturazione dei mercati (alcuni dei quali iniziano ad avere le caratteristiche proprie dei mercati maturi). Il tutto è riassunto dal seguente grafico5 (vengono mostrate le variazioni %, in miliardi di dollari, nel mercato mondiale delle tecnologie digitali):

L’andamento complessivamente positivo è comunque frutto delle dinamiche differenti delle diverse componenti del mercato: le aree più significative per dimensione di spesa, i Servizi di rete TLC (telecomunicazioni) e i dispositivi e sistemi, che rappresentano un po’ più del 60% del mercato, hanno registrato crescite nell’ordine dello 0,5% e 3%, sensibilmente inferiore in particolare con i servizi di rete TLC e in aumento per i Dispositivi e Sistemi. In contrasto, però, i segmenti di mercato più performanti sono stati quello dei contenuti e pubblicità digitale e il segmento dei software e soluzioni ICT (costituisce

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l’area di business più piccola del mercato rappresentando all’incirca l’8,9% dei volumi d’affari calcolati a livello mondiale.)

La ridistribuzione geografica dei volumi di affari del mercato digitale può essere apprezzata dal seguente grafico6:

Analizzando le dinamiche per aree geografiche si può valutare il modo in cui le differenti congiunture economiche abbiano influenzato l’andamento del mercato digitale. Emerge chiaramente, come, le zone geografiche che hanno superato i punti più critici della crisi economica mondiale, siano state quelle più performanti e siano state, inoltre, quelle in cui sono verificati gli incrementi più rilevanti e significativi nella spesa di tecnologie digitali. In particolare l’area dell’Asia Pacifico (APAC) è quella che, in valore assoluto, ha evidenziato la crescita più consistente (6%), mentre l’America Latina ha registrato una crescita del 3,3%. L’area del Nord America presenta caratteri di discreta continuità con quelli che sono i trend degli anni precedenti per cui rimane sostanzialmente stabile; notiamo, inoltre, che il 30% della spesa e

6 Nostra elaborazione su dati Assinform/NetConsulting. 2015

324.5 352.4 373 1120.7 1195.1 1267 405.9 429.4 443 1092.9 1082.9 1089 1274.6 1319.2 1365 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 2012 2013 2014 Me rcat o glob ale Anno di riferimento

Il mercato mondiale delle tecnologie digitale - Macroaree geografice - Valori medi in miliardi di dollari

(27)

investimenti mondiali nel mercato delle tecnologie avviene in questa macro-area geografica configurandosi come quella con più alta propensione marginale al consumo di prodotti/servizi digitali. L’Europa si intravede una leggera ripresa (+0,6%) grazie alla graduale (anche se contenuta) ripresa dalla recessione economica.

1.3.2) L’ANDAMENTO DEL MERCATO DIGITALE IN

EUROPA.

Nel corso del 2013, il mercato digitale in Europa ha registrato un calo dello 0,9%, fermandosi a un valore di circa 1.083 miliardi di dollari, in controtendenza negativa rispetto al 2012. Nonostante la contrazione che si è verificata nel periodo in questione abbiamo avuto modo di assistere ad una buona dinamica degli ambiti tecnologici più legati alle iniziative di digitalizzazione messe in atto dalle aziende e dagli utenti finali. Infatti, in un contesto di graduale uscita da in quadro recessivo, gli utenti hanno mantenuto la propria spesa/investimento proprio in ambito software e soluzioni ICT, e-content e digital advertising che per le aziende rappresentano una delle chiavi per rilanciare il business e renderlo più efficace, e per gli utenti finali il passo obbligatorio per partecipare ai nuovi canali di socializzazione e intrattenimento. Tuttavia, le maggiori voci di spesa continuano a essere riconducibili agli investimenti in dispositivi e sistemi e software e servizi (76,5% dell’intero mercato digitale europeo nel 2013) che, a causa del loro trend negativo, appesantiscono l’andamento complessivo del comparto7

: EUROPA 2011 2012 2013 2011/2012 2012/2013 DISPOSITIVI E SISTEMI 273,7 271,2 266,0 -0,9% -1,9% SOFTWARE E 108,6 112,3 118,1 3,2% 5,2% 7 Fonte: Assinform/NetConsulting. 2014

(28)

SOLUZIONI ICT

SERVIZI ICT 587,9 582,3 562,1 -1,0% -3,5% eContent e digital

advertising

116,2 127,1 136,7 9,4% 7,5%

Totale mercato digitale 1086,6 1.092,9 1082,9 0,6% -0,9%

Invece, nel 20148, la ripresa in Europa (1089 miliardi di dollari, +0,6%) è apparsa modesta, ma reale. I segmenti più dinamici sono stati: il software e soluzioni ICT, animato dalle piattaforme IoT, social e di business analytics; i contenuti e pubblicità digitale, spinti dalla domanda di e-book, news e mobile entertainment. È apparsa stabile la spesa per dispositivi e sistemi, sostenuta dal cloud e dalle infrastrutture ICT. I servizi ICT sono stati ancora in affanno frenati dai servizi di rete. Germania e Regno Unito sono stati ancora i mercati più importanti per volume (rispettivamente il 21% e il 18% del mercato) e per crescita (+2,6% la Germania, +1,4% il Regno Unito). Nessun segnale di ripresa è emerso nei mercati francese e spagnolo.

In ambito dispositivi e sistemi, gli investimenti in dotazione hardware tradizionali hanno continuato a mostrare un trend in calo coerentemente con il proseguimento di iniziative e progetti di consolidamento e virtualizzazione dei data center e al sempre maggiore interesse verso il cloud computing. Il decollo delle piattaforme di cloud computing, la continua attenzione alle tematiche della mobility e le buone previsioni di mercato relative alle piattaforme IoT determinano il persistere degli operatori di telecomunicazioni sulle infrastrutture di rete mobile, attraverso investimenti sul protocolli quali 4G e progetti di R&S che indirizzano le reti 5G, la cui adozione dovrebbe imporsi a partire dal 2020. Queste traiettorie di investimento impattano sulla domanda sia di servizi ICT sia di software e soluzioni ICT:

8 Fonte:

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- SERVIZI ICT: In ambito IT, crescono le attività progettuali che abilitano le traiettorie già evidenziate con riferimento particolare alle iniziative sistemistiche che favoriscono l’evoluzione dei data center a supporto delle strategie di consolidamento e virtualizzazione, di software defined data center e cloud computing. Aumentano, ma sono caratterizzati da una minore incidenza e spesso da entità economiche limitate, i progetti per l’implementazione e sviluppo di soluzioni applicative, comunque prevalentemente focalizzati in area mobile o business intelligence. Si riduce, al contrario, la domanda di servizi di outsourcing applicativo, sia di tipo infrastrutturale che di tipo applicativo, cannibalizzata rispettivamente dall’affermarsi dei servizi di cloud computing. Fa eccezione la domanda di servizi di mobile device management, a supporto del numero crescente di dispositivi mobili, spesso eterogenei, presso le aziende utenti.

L’area TLC si afferma. Viene confermata l’elevata domanda di comunicazioni mobili, che abilitano l’accesso remoto in mobilità con i sistemi aziendali e servizi di videoconferenza ma che, però, non generano un’analoga crescita dei valori di mercato. Le comunicazioni fisse continuano a essere caratterizzano dal calo della domanda (sempre più orientata alle connessioni mobili), e dalla riduzione delle tariffe applicate.

- SOFTWARE E SOLUZIONI ICT: La domanda di business application (ERP) appare irrimediabilmente matura. In netta contrazione sono anche i trend dei sistemi operativi, in linea con gli andamenti negativi delle dotazioni hardware tradizionali. In controtendenza appare, invece, l’adozione di mobile app (sempre più sostenute dall’agenda digitale europea), di soluzioni di business intelligence e, in misura inferiore, di BPM (Business Process Management), content management e collaboration a supporto di

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una maggiore efficacia dei processi di business. Cresce inoltre in ambito middleware (In informatica con middleware si intende un insieme di programmi informatici che fungono da intermediari tra diverse applicazioni e componenti software. Sono spesso utilizzati come supporto per sistemi distribuiti complessi con architetture multitier) la domanda di tool security, fondamentali per proteggere confini aziendali sempre meno definiti.

- CONTENUTI DIGITALI: L’andamento appare differenziato e basato su fattori diversi a seconda dei singoli paesi europei presi in considerazione. Da un punto di vista generale, si può affermare che il mercato europeo dei contenuti digitali è sostenuto dagli obiettivi delle iniziative dell’Agenda Digitale Europea e in particolare dal suo primo pilastro volto alla creazione di un “digital single market”. La commissione europea appare impegnata nel promuovere il download di contenuti di intrattenimento e l’adozione dei servizi di streaming, e con questo obiettivo sta tentando di semplificare la normativa in termini di diritti e contenuti e di armonizzare l’accesso ai pagamenti online.

1.3.3) AGENDA DIGITALE EUROPEA

Dal 1995 le tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni (ICT) rivestono un ruolo determinante per l'aumento della produttività e per la crescita nell'UE9. Il concetto di ICT copre un ampio spettro di tecnologie che vanno dalla tecnologia dell'informazione (TI), alle telecomunicazioni, ai mezzi radiotelevisivi, a tutti i tipi di elaborazione e trasmissione audio e video, fino alle funzioni di controllo e monitoraggio basate su reti. Negli ultimi tre decenni, la «convergenza» tecnologica ha reso meno netti i confini tra

(31)

telecomunicazioni, radiodiffusione e tecnologie delle informazioni. Gli smartphone, i tablet e la TV connessa rappresentano gli esempi più chiari di questo fenomeno. Anche se la trasmissione lineare continua a essere il mezzo principale di distribuzione di informazioni e di intrattenimento in Europa, sempre più contenuti audiovisivi sono disponibili su richiesta, mentre la crescita esponenziale della connettività Internet 4G e della «Internet delle cose» (IoT), riguardante le automobili connesse e dispositivi e sensori indossabili, dà a internet una dimensione sempre più onnipresente.

Dando seguito alla strategia di Lisbona10, l'agenda digitale per l'Europa11 è stata concepita come una delle sette iniziative faro della strategia Europa 2020 adottata dalla Commissione Europea.

Lanciata nel maggio 2010, l'iniziativa mira a stabilire il ruolo chiave dell'uso delle TIC affinché l'Europa possa raggiungere gli obiettivi che si è prefissata per il 2020. La strategia Europa 2020 sottolinea l'importanza della diffusione della banda larga per promuovere l'inclusione sociale e la competitività nell'UE. L'agenda digitale per l'Europa fissa i seguenti obiettivi in materia di banda larga:

1) Copertura con banda larga di base per il 100% dei cittadini dell'UE; 2) Banda larga veloce entro il 2020: copertura con banda larga pari o

superiore a 30 Mbps per il 100% dei cittadini dell'UE;

3) Banda larga ultraveloce entro il 2020: il 50% degli utenti domestici europei dovrebbe avere abbonamenti per servizi con velocità superiore a 100 Mbps.

A queste velocità Internet diventa un vero e proprio strumento di comunicazione globale composto di sensori, processori e unità di memoria

10

L'obiettivo della strategia di Lisbona è quello di fare dell'UE «l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale»: cfr. http://circa.europa.eu/irc/opoce/fact_sheets/info/data/policies/lisbon/article_7207_en.htm

11

(32)

altamente interattivi, costantemente collegati e facilmente espandibili, anche se sarà necessario concentrarsi maggiormente sulla dimensione mobile se si vogliono raggiungere tali obiettivi di connettività12. L'agenda digitale per l'Europa si propone di riavviare l'economia europea e di aiutare tanto i cittadini quanto le imprese dell'UE a ottenere il massimo dalle tecnologie digitali. La sua attuazione stimolerà l'innovazione e la crescita economica e migliorerà la vita quotidiana dei cittadini e delle imprese. L'agenda impernia le proprie azioni principali sulla necessità di affrontare i seguenti aspetti:

1) frammentazione dei mercati digitali; 2) mancanza di interoperabilità;

3) aumento della criminalità informatica e rischio di un calo della fiducia nelle reti; 4) mancanza di investimenti nelle reti;

5) impegno insufficiente nella ricerca e nell'innovazione;

6) mancanza di alfabetizzazione digitale e di competenze informatiche; 7) opportunità mancate nella risposta ai problemi della società.

Dall’anno 2015 la Commissione Europea ha adottato la strategia per il mercato unico digitale, che si fonda su tre pilastri:

1) miglioramento dell'accesso dei consumatori e delle imprese ai beni e servizi digitali in tutta Europa;

2) creazione di un contesto favorevole e parità di condizioni per consentire alle reti digitali e ai servizi innovativi di svilupparsi;

3) massimizzazione del potenziale di crescita dell'economia digitale. La Commissione ha definito una tabella di marcia con 16 azioni chiave

12

Fonte: Streaming and Online Access to Content and Services. Studio elaborato per la commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento europeo, 2014, http://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/join/2014/492435/IPOLMCO_ET(2014)492435_EN.pdf

(33)

nell'ambito di tali pilastri, da realizzare entro la fine del 2016. Ciascuna di tali azioni sarà materia di adeguata consultazione e valutazione d'impatto13

1.4) L’ANDAMENTO E I TREND DEL MERCATO

DIGITALE IN ITALIA

Nel 201314 il mercato italiano delle tecnologie digitali aveva accusato un ulteriore peggioramento, da interpretare però anche alla luce della crescente proposta di servizi e prodotti che affermano nuovi modelli di fruizione delle tecnologie, orientati al contenimento della spesa e impattanti sui prodotti e servizi digitali tradizionali. Così, il valore complessivo del mercato digitale, ha raggiunto un valore di poco superiore a 65 miliardi di euro, in contrazione del 4,4% rispetto al 2012 quando aveva superato i 68 miliardi di euro.

Nel 2014 il mercato ha mostrato segnali di ripresa, con un trend che, se pur restando negativo, segna un progresso: 64.234 milioni di euro, con un calo contenuto all’1,4%. I comparti più vivaci sono stati quelli del software e soluzioni ICT (+4,2% a 5.703 milioni) e dei contenuti e pubblicità digitale (+ 8,5% a 8.261 milioni), mentre quello dei servizi di rete ha penalizzato l’andamento del mercato complessivo per effetto della riduzione della spesa mobile in telefonia e dati. I servizi ICT hanno registrato un calo minimo rispetto agli anni scorsi (-0,3%), grazie al buon andamento dei servizi di data center e cloud. Anche il mercato dei dispositivi e sistemi è stato solo lievemente negativo (-0.1%), con i PC in ripresa. Così come è possibile apprezzare dal seguente grafico:

13

Comunicazione della Commissione intitolata «Strategia per il mercato unico digitale in Europa», (COM(2015)0192). Cfr. anche la documentazione complementare pubblicata con il comunicato stampa in: http:// europa.eu/rapid/press-release_IP-15-4919_it.htm. Informazioni sulle relative consultazioni pubbliche (aperte, programmate o chiuse) sono disponibili all'indirizzo: https://ec.europa.eu/digital-agenda/en/consultations.

(34)

Nell’anno 2015 si registra invece una variazione complessiva positiva (dopo già alcuni anni di recessione del settore in Italia).

I principali driver che hanno permesso di ottenere questo risultato e che condizionano le previsioni per l’anno corrente 2016 e per i prossimi anni a venire sono così sintetizzati:

a) Trend negativi ma in miglioramento nel settore dei servizi di rete

TLC: Le cause dello scivolone sono identificabili nella riduzione degli

oneri che i gestori di telefonia mobile applicano per le chiamate originate da utenze di rete fissa e in un ulteriore inasprimento della competizione basata esclusivamente sul prezzo. I servizi di telecomunicazione stanno vivendo probabilmente il periodo più difficile di tutta la loro storia in Italia. Le cause della contrazione della spesa sono ricorsive e possono essere ricondotte ad alcuni fatti:

-La congiuntura negativa, che ha spinto gli utenti di tutte le tipologie a cercare di contenere la spesa, attraverso rinegoziazioni, cambi di fornitore, adesioni a promozioni e ridimensionamenti dei servizi fruiti;

(35)

-La competizione fra carrier, sempre più stretti fra la minaccia dei servizi erogati da operatori over the top e la necessità di acquisire nuovi clienti in un mercato da tempo saturo, soprattutto nel mobile;

-Gli ulteriori e ripetuti interventi regolatori, che hanno determinato la riduzione dei costi di terminazione mobile delle chiamate originate da rete fissa.

L’effetto combinato e congiunto di questi fattori è stato forte sull’intero comparto dei servizi di rete fissa e mobile, e sul segmento mobile in particolare. Più in particolare:

- Il mercato dei servizi TLC di rete fissa: La tradizionale rete fissa è in corso di ammodernamento e gli operatori più rilevanti del mercato stanno gradualmente realizzando il piano di copertura del territorio con infrastrutture in fibra ottica pensate per erogare servizi di connettività a banda ultra larga. Oltre ai motivi già citati, per la telefonia di rete fissa va tenuto conto del sostanziale processo di sostituzione che ha visto assegnare preferenza al device mobile e calo del costo medio al minuto delle tariffe fisso-mobile. L’altra area impattata è quella dei VAS (value added service), in particolare se correlati alla rete fissa (numeri verde e numerazioni premium), che sono calati a doppia cifra (per esempio i numeri premium, introdotti in modo massivo anche nell’area dei trasporti per le prenotazioni e la vendita di biglietti, tendono ad essere bypassati dagli utenti che preferiscono effettuare le transazioni sul web). Il tutto è sintetizzabile dal seguente grafico15:

(36)

850 745 585 1030 950 905 3450 3295 3420 6680 6230 5750 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 2011 2012 2013

Il mercato dei servizi TLC di rete fissa - Valori in milioni di euro

VAS Trasmissione dati Accesso internet Fonia fissa

-

- Il mercato dei servizi TLC di rete mobile: Come detto, il mercato mobile è uno di quelli che più ha sofferto. Le ragioni di tali andamenti, oltre che nel già evidenziato taglio delle tariffe di terminazione fisso-mobile, risiedono in un contesto di competizione molto accesa e caratterizzata dal fenomeno della promozione continua, con offerte al ribasso provenienti sia dai maggiori operatori, sia da player alternativi (gestori di rete e operatori mobili virtuali) che adottano il prezzo come unica leva di marketing e che sanno di trattare con un prodotto ormai indifferenziabile. Mentre la componente messaggistica si tratta di una categoria ormai matura e in deciso calo, la componente servizi dati è parzialmente ravvivata dalla crescita della connettività mobile. Tali servizi di connettività sono utilizzati per la gestione della posta elettronica e per fruire di servizi di Instant Messaging e Gaming erogati on-line erogati da operatori over the top che sfruttano le infrastrutture esistenti per proporre servizi concorrenziali con la fonia e la messaggistica

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tradizionali, ma utilizzando un modello di business basato in gran parte sulla pubblicità. Ha invece registrato un trend brillante il segmento VAS mobili (si tratta di servizi quali: loghi, suonerie, oroscopi, meteo, news, video, sfondi ed altri). Le considerazioni appena fatte possono essere riassunte appropriatamente dalla rappresentazione grafica mostrata a continuazione16:

b) Continua crescita di software e soluzioni ICT on premise: Grazie soprattutto ai tool middleware a supporto delle tematiche di gestione di informazioni e dati (archiviazione, storage), degli aspetti di integrazione applicativa, e dell’evoluzione infrastrutturale dei data center. Le piattaforme IOT e di gestione web hanno ottenuto ottimi tassi di crescita a dimostrazione della crescente digitalizzazione degli utenti finali, degli ecosistemi e delle filiere settoriali.

16 Fonte: Nostra elaborazione basata su dati Assinform/Netconsulting. 2014

880 895 1120 5045 5360 5240 11450 5240 7910 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 2011 2012 2013

Mercato dei serivi TLC di rete mobile - Valori in milioni di euro

(38)

- Per quanto riguarda la parte del mercato dei software dei

sistema: In un quadro di generale rallentamento delle vendite

hardware, il mercato dei software di sistemi ha subito un’ulteriore contrazione nel 2015 dovuto anche al fatto che le aziende hanno investito piuttosto nell’aggiornamento e miglioramento delle soluzioni già in uso, sia per PC che per server. Tra le funzionalità di maggiore interesse per gli utenti sono i moduli per migliorare la sicurezza, fondamentali per proteggere i PC dagli attacchi di virus, spyware e malware, moltiplicandosi con l’aumento dell’utilizzo di social network e altre applicazioni17. Tali iniziative, caratterizzate da un’entità economica contenuta, hanno continuato a prevalere sulla migrazione completa a nuove release di nuovi prodotti; ciò spiegherebbe come il mercato dei sistemi operativi sia peggiorato. Il segmento dei sistemi operativi sconta, inoltre, tendenze che insistono sul rallentamento della domanda (conseguente alla saturazione del mercato). Oltre alla crescente affermazione del cloud, che a partire del 2012 ha determinato un graduale passaggio ai fornitori delle scelte infrastrutturali e dei relativi sistemi informativi, sono due trend che comunque influenzano la domanda di software di sistema, soprattutto nella componente dei dispositivi client: Il primo è che dal monopolio del PC, desktop o laptop, si sta passando a un sistema eterogeneo basato su più tipologie di device. Il PC, infatti, sente sempre di più la concorrenza di smartphone e tablet e ha smesso di essere il principale dispositivo adottato dall’utente finale. Ciò ha evidentemente portato a un calo della richiesta di software di sistema per PC e a un maggiore interesse per i sistemi operativi dei nuovi device mobili, spesso embedded nei dispositivi e il cui valore risulta imprescindibili dal prezzo

17 A proposito, Kaspersky rende noto che ogni giorno identifica 310.000 nuovi malware.

(39)

dell’hardware (si pensi al sistema operativo ANDROID di Google). Il secondo è che l’evoluzione di internet, da veicolo di contenuti a piattaforma di servizi e soluzioni software, ha consentito la nascita di applicazioni, anche gratuite (software open source) che hanno cannibalizzato funzioni rese disponibili dai sistemi operativi. Questi elementi, che negli ultimi anni hanno frenato lo sviluppo del mercato, nel breve-medio periodo porteranno i vendor a focalizzarsi sull’evoluzione tecnologica dei loro prodotti agendo sulla declinazione dei loro software su piattaforme diverse e sullo sviluppo di nuove interfacce grafiche e modalità alternative di interazione (tecnologia touch, comandi vocali e gestuali.)

- La parte di mercato riguardante il settore Middleware: Parte del trend positivo che ha caratterizzato la dinamica recente dei tool middleware (Il Middleware è un insieme di servizi di supporto alla distribuzione indipendenti dalle applicazioni. In definitiva il middleware è il software che risiede al di sopra della rete ed al di sotto delle applicazioni software) è dovuto, in primis, all’evoluzione infrastrutturale dei data center. Questi ultimi sono sempre più interessati da livelli di automazione che permettono alle infrastrutture di essere condivise in modo dinamico tra varie applicazioni e al crescere del livello di automazione. Nel prossimo futuro sarà possibile evolvere ad architetture a servizio, in cui il costo delle infrastrutture è contabilizzato sulla base dell’effettivo utilizzo. Al termine di questo percorso evolutivo, i data center aziendali saranno basati su infrastrutture ibride, tradizionale e cloud-based. I data center del futuro rappresentano la fase conclusiva dell’evoluzione di virtualizzazione e cloud. I componenti fondamentali dei data center del futuro sono rappresentati, oltre che, dalla virtualizzazione di server, dalla virtualizzazione degli apparati di sicurezza, dalle rete e dello storage, con benefici estesi alla

(40)

gestione dei dati (elaborazione, conservazione, protezione) e di conseguenza anche alle performance delle applicazioni business. In un contesto di questo tipo, la domanda di tool middleware è molto vasta. Al di là degli strumenti di IT management & governance che giocano un ruolo di regia e controllo è necessario dotarsi di soluzioni in grado di tenere sotto controllo aspetti di sicurezza, storage e performance management, in relazione al funzionamento di infrastrutture e applicazioni e in generale alle operazioni svolte dal data center. Le tematiche di security e storage management sono intrecciate. Alla protezione dei dati, intesa come controllo dell’accesso alle informazioni aziendale e come continuità e ripresa delle attività in caso di disastro, si deve accompagnare la gestione intelligente della disponibilità dei dati, garantita da strumenti di storage management di nuova generazione. Non è necessario che tutti i dati siano sempre disponibili a supporto di un’applicazione se questa ha picchi che richiedono il massimo di performance per periodi limitati: l’adozione di soluzione di intelligent storage management consente di avere la corretta disponibilità dei dati a seconda dei carichi, del ciclo di vita dello storage, delle sue capacità e performance. Sono vari i processi business stagionali per i quali un approccio di questo tipo appare utile: fatturazione, paghe, budgeting, monitoraggio delle performance aziendali ecc.

- Parte del mercato dei software applicativi: L’andamento del mercato in questione ha riflesso gli andamenti differenziati di soluzioni orizzontali e verticali in cui sono: i principali applicativi ERP ed extended-ERP, che presentano una domanda sempre più mature, orientata al rinnovo/arricchimento dei pacchetti in uso; le soluzioni IOT (internet of things) ha presentato uno sviluppo vigoroso negli ultimi anni grazie alla loro applicazione a supporto della compliance (intesa come conformità delle attività aziendali

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alle disposizioni normative, ai regolamenti, alle procedure ed ai codici di condotta), delle strategie di efficienza interna e di evoluzione dell’offerta; le piattaforme di gestione web, in crescita grazie alla prosecuzione della digitalizzazione dei profili d’acquisto e comportamentali degli utenti finali. Le osservazioni fatte sin qui sono sintetizzate nel seguente grafico18

All’interno delle soluzioni orizzontali e verticali, le caratteristiche della domanda variano a seconda degli applicativi considerati. In ambito ERP (Enterprise Resource Planning: letteralmente "pianificazione delle risorse d'impresa"; è un sistema di gestione, chiamato in informatica sistema informativo, che integra tutti i processi di business rilevanti di un'azienda come le vendite, acquisti, gestione magazzino, contabilità ecc.), le attività progettuali continuano ad essere limitate. Si conferma tuttavia il focus sulla razionalizzazione dei processi e del kernel (nucleo del sistema operativo), nonché la crescente propensione degli utenti ad abbandonare le piattaforme di tipo proprietario. La migrazione ad architetture cloud appare ancora molto arretrata relativamente alle componenti ERP core di produzione. Al contrario la veicolazione in SaaS (il Software as a service è un approccio della

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