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Biblioteca digitale, conoscenza, creatività, socialità

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Academic year: 2021

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Biblioteca digitale, conoscenza, creatività, socialità

Luigia Cerrone e Antonietta Marino

In ricordo di Ornella Falangola, il 12 gennaio scorso, presso il Dipartimento di Giurispru-denza nell’aula “De Martino” della Biblioteca Universitaria di Napoli, si è svolta la giornata di studi dal titolo “Biblioteca digitale,

cono-scenza, creatività, socialità”, organizzata dalla

Biblioteca Universitaria con l'Associazione Italiana Biblioteche, sez. Campania. La sua memoria è stata affidata ad un discorso profes-sionale, incentrato su una tematica che le è stata particolarmente cara e nella quale ha pro-fuso energia e passione, ovvero quella della Bi-blioteca digitale intesa come acceleratore della conoscenza, come stimolatrice della creatività sia del singolo, sia della comunità, una comu-nità fatta anche di utenti remoti. Dopo una breve presentazione dell'iniziativa, Maria Cri-stina Di Martino, già Dirigente MIBACT, ha ceduto la parola a Raffaele De Magistris, Di-rettore della Biblioteca Universitaria di Napoli che nel commemorare la dottoressa Falangola l’ha definita “visionaria” in virtù delle sue in-tuizioni scientifiche, rivolte alle potenzialità e all'applicazione degli strumenti digitali. Alla studiosa si devono, infatti, due iniziative che hanno portato ad impattare con questo nuovo mondo: la sala multimediale e il sito web per la biblioteca. La ricorda invece in qualità di do-cente di Organizzazione informatica delle bi-blioteche, Giovanna de Pascale, Presidente AIB sezione Campania, dando rilievo all’im-pegno elargito nell’organizzazione del corso di alta formazione “Progetto Bit - Biblioteche, in-novazione e tecnologie”.

Dopo i saluti iniziali autorevoli relatori hanno affrontato l’argomento da più punti di vista. A principiare è stato Giovanni Solimine – Sa-pienza Università di Roma, che nella sua rela-zione “L’information literacy e le biblioteche

del XXI secolo” ha posto l’accento sul tema dell’accesso alla conoscenza inteso come ele-mento necessario per lo sviluppo della società contemporanea: più sono le persone che acce-dono alla conoscenza maggiori sono i benefici per la collettività. Alla luce delle trasforma-zioni apportate dal mondo digitale la biblioteca deve creare negli utenti una capacità d’uso delle informazioni disponibili in rete, quindi ha il compito di fornire la padronanza degli stru-menti digitali attraverso i quali le conoscenze si traducono in competenze. E’ un nuovo modo per interpretare nel XXI secolo la sua grande vocazione di servizio pubblico rispetto ad uno scenario completamente diverso dal passato.

Fig. 1 L’elefante ed i sei ciechi

Naturalmente la realizzazione della Biblioteca digitale vede un percorso fatto di alleanze, si-nergie, di forze differenti tese ad uno scopo co-mune. Anna Maria Tammaro – Università degli Studi di Parma nel suo intervento “Faci-litatori di conoscenza e curatori di dati: le competenze del bibliotecario digitale” con la significativa parabola indiana dei sei ciechi e dell’elefante ha messo in evidenza che ognuno vede i problemi a modo suo, tende a non ascol-tare gli altri e non riesce quasi mai a configu-rarsi l’intero problema, ma solo una parte;

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in- 43 vece ciascuno dovrebbe spingersi oltre,

do-vrebbe imparare a conoscere il tutto, non limi-tarsi ad una parte. Ciò trasfuso nel mondo digi-tale sta ad indicare che la cosa importante è ve-dere la biblioteca nel suo insieme funzionale attraverso la “conversazione”, affinché cia-scuno non resti ancorato alla propria idea, ma apra la mente ad altri approcci. In quest’oriz-zonte si rinnova il ruolo del bibliotecario che diviene un addetto specializzato con compe-tenze relative all’infrastruttura tecnologica. Egli diviene un soggetto in continuo aggiorna-mento perché deve essere preparato a svolgere con efficacia il proprio compito di facilitatore di conoscenza. In sintesi con le tecnologie il bi-bliotecario digitale affianca al suo ruolo tradi-zionale competenze rinnovate al fine di soddi-sfare efficacemente i nuovi bisogni informativi degli utenti.

A seguire Laura Ciancio – Istituto Centrale per il Catalogo Unico MIBACT, che in quest’occasione disserta sull’argomento “In-ternet culturale, un laboratorio creativo per la conoscenza del patrimonio”. Obiettivo

prima-rio di Internet Culturale1 è promuovere la

co-noscenza del patrimonio librario italiano attra-verso l’accesso ai cataloghi bibliografici e al patrimonio digitale, e ancora valorizzare il pa-trimonio offrendo approfondimenti culturali sulle raccolte librarie. Entrando più nello spe-cifico la relatrice illustra come il portale adotti un motore di ricerca che consente di interro-gare simultaneamente i dati di opac sbn, edith 16, manus, cataloghi storici e la biblioteca di-gitale. L’erogazione centralizzata dei servizi di ricerca consente di dare uniformità all’espe-rienza dell’utente, mentre la modalità di pre-sentazione a faccette rende dinamici i risultati consentendo di elaborare e rinnovare la frui-zione. Il risultato della ricerca di Cataloghi pre-senta schede sintetiche da cui si accede alla

1 Il portale Internet Culturale è accessibile all’indirizzo: www.internetculturale.it

scheda di dettaglio corrispondente della banca dati originale. Nella ricerca semplice, a campo unico, in alternativa all’impostazione di de-fault su Cataloghi è possibile interrogare sepa-ratamente la Biblioteca digitale, Fulltext o il Sito web. Tuttavia se la ricerca integrata nelle diverse banche dati rappresenta un servizio es-senziale del portale Internet Culturale, l’ac-cesso alle risorse digitali, rese disponibili dai vari progetti di digitalizzazione ne costituisce il servizio qualificante. Il portale infatti ag-grega le collezioni digitali delle biblioteche ita-liane. Riceve le risorse digitali da 10 reposi-tory, tra questi la Magteca dell’Iccu che svolge per 103 istituzioni partner il sevizio di gestione di 70 collezioni. Questo ha significato costruire metodi efficaci per l’accesso più diretto e intel-ligente ai contenuti culturali molteplici, esi-stenti sul portale, rispondendo in modo più pre-ciso e qualificato alle richieste diversificate de-gli utenti. Internet culturale garantisce inoltre l’interoperabilità con CulturaItalia ed Euro-peana.

Tra le questioni connesse alla biblioteca digi-tale Maria Grazia Ronca – CAB “R. Petto-rino” Università degli Studi di Napoli Federico II, nella sua presentazione “Biblioteca digitale e utenza: luci e ombre di un rapporto ancora in costruzione” individua come particolar-mente cruciale, e perciò doverosa di un appro-fondimento, quella relativa alla disintermedia-zione che rappresenta un momento critico del rapporto fra utente e bibliotecario. Con l’intro-duzione delle risorse elettroniche ad accesso remoto l’utente può soddisfare autonoma-mente le proprie esigenze informative senza ri-correre alla mediazione del professionista dell’informazione. Ne consegue che gli utenti, in balia dei vari dati presenti in rete, si stanno disabituando a fare ricerche raffinate privile-giando la disponibilità immediata, spesso

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44 escludendo fonti informative importanti solo

perché non interamente disponibili elettronica-mente. Questionari e statistiche di utilizzo hanno identificato le caratteristiche comuni dell’utente medio che risulta essere dis-inter-mediato, poco consapevole dell’offerta a di-sposizione, interessato solo al full-text e inca-pace di valutare le fonti. In questo scenario, la biblioteca, con i suoi servizi, non può che ri-spondere con l’iper-intermediazione, cioè es-sere presente in rete tramite il catalogo, con elenchi e database, con la combinazione di più sistemi di accesso e con un sevizio di posta elettronica, dando agli utenti la possibilità di fare affidamento su personale qualificato che possa colmare questi vuoti di conoscenza, con-sigliare la strategia di ricerca migliore, indivi-duare fonti informative complementari o alter-native.

Un servizio, quindi, che conserva la sua fun-zione anche nell’era della rete.

Terminata l'esposizione dei relatori a conclu-sione del convegno è stato proiettato un video realizzato da Antonella De Robbio – CAB Centro di Ateneo per le Biblioteche, Università degli Studi di Padova e dedicato ad Ornella Fa-langola.

Figura

Fig. 1 L’elefante ed i sei ciechi

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