• Non ci sono risultati.

Comportamento predatorio ed influenza delle condizioni meteorologiche sulle strategie di attacco del grande squalo bianco, Carcharodon carcharias.

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Comportamento predatorio ed influenza delle condizioni meteorologiche sulle strategie di attacco del grande squalo bianco, Carcharodon carcharias."

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

Abstract

Predatory behavior and influence of weather conditions on the strategies of attack of the great white shark, Carcharodon carcharias.

The purpose of this research is to provide data on the surface behavior of the population of Great White Sharks at Dyer Island, South Africa. Carcharodon carcharias is an apex predator. It means that it’s at the top of the food chain and can not be preyed. The predatory strategies and the influence on environmental factors on feeding are important to know more about the behaviour of this species. This type of information is very useful to make decisions about the management of marine habitats. Our study examines 186 different specimens, sampled from 2008 to 2012. Specifically, the study focused on behavioral patterns, approaching two types of bait (seal decoy and raw tuna) and if these approach patterns were affected by changes in cloud cover. The results show 8 predatory behaviors (Parading, Bait Follow, Visual Inspection, Tail stand, Breach, Spy Hop, Rag e Tail Slap) and a significant interaction between approach type (Horizontal, Diagonal and Vertical attacks) and cloud cover. Instead, weather conditions doesn’t affect the choice between the two baits.

(2)

Riassunto

Il Grande Squalo Bianco, Carcharodon carcharias L. (famiglia Lamnidi, classe Condroitti) è all’apice della catena trofica e quindi riveste un ruolo ecologicamente importante essendo una “key species” e un “top predator”. Al mondo esistono almeno 8 hot-spots caratterizzati da presenze numericamente importanti di squali bianchi, tra cui le acque di Gansbaai, piccolo paese nei pressi di Cape Town, Sudafrica. La presente tesi si inserisce nell’ambito dell’attività di ricerca portata avanti dall’Unità di Studio e Ricerca Squali bianchi dell’Aquarium Mondo Marino – Centro Studi Squali di Massa Marittima, che si focalizza sui differenti comportamenti predatori degli squali bianchi della Riserva Naturale di Dyer Island, a 7.5 km da Gansbaai (34°40’ S; 19° 25’ N) e a 200 Km da Cape Town. In particolare, il lavoro di tesi si è basato sulle osservazioni effettuate nel mese di Aprile 2012 durante la IX° spedizione nella Riserva Naturale, che ospita colonie di leoni di mare del Capo Arctocephalus

pusillus pusillus, principale preda dello squalo bianco. Per questo motivo è stata scelta questa località come sito di studio, che ha portato all’osservazione del comportamento predatorio di 40 esemplari. Le osservazioni sono state effettuate dalla barca e in gabbia (cage diving) per dieci giorni e per almeno 8 ore al giorno.

Le osservazioni si sono concentrate sui differenti moduli predatori di superficie che si manifestano in presenza di due tipi di prede passive ed è stata valutata l’influenza delle condizioni ambientali su di questi. La predazione dello squalo può avvenire attraverso una strategia orizzontale (cioè nuotando in superficie), verticale (muovendosi direttamente dal basso verso l’alto con un angolo di 90° rispetto la superficie e spesso saltando fuori dall’acqua, dando così vita al comportamento di breach evidenziato da numerosi video e testi di divulgazione scientifica) o obliqua (una modalità intermedia tra le due precedenti, in cui lo squalo si muove dal basso verso l’alto, ma con un angolo minore di 90°).

In particolare, sono stati analizzati i seguenti aspetti:

• Variabilità dei comportamenti esibiti e differenze tra gli individui dei due sessi e in individui maturi e immaturi.

• Valutazione dell’influenza delle condizioni meteorologiche (copertura del cielo misurata in okta) sulle strategie d’attacco esibite.

Gli etogrammi relativi al comportamento predatorio sono stati ottenuti con l’elaborazione dei dati tramite il software Etholog 2.2 e i dati della spedizione di quest’anno saranno confrontati con quelli rilevati nelle precedenti spedizioni a partire dal 2007.

(3)

Premessa

pag. 1

1. Specie indagata

3

1.1 Sistematica, ricerca paleontologica e filogenesi

3

1.2 Anatomia

5 1.2.1 Scheletro 6 1.2.2 Dentatura 7 1.2.3 Cute 8 1.2.4 Galleggiamento e nuoto 9 1.2.5 Apparato muscolare 9 1.2.6 Sistema cardiovascolare 10 1.2.7 Sistema respiratorio 11 1.2.8 Sistema digestivo 12

1.2.9 Sistema urogenitale e riproduzione 13

1.2.10 Sistema osmoregolatore 15

1.2.11 Sistema nervoso 16

1.3 Fisiologia degli organi sensoriali

17

1.3.1 Sistema olfattivo 17

1.3.2 Sistema uditivo 17

1.3.3 Sistema visivo 18

1.3.4 Sistema della linea laterale 20

1.3.5 Ampolle di Lorenzini 20

1.4 Diffusione e habitat

21

1.5 Ecologia ed alimentazione

23

1.6 Etologia

25

1.6.1 Moduli predatori individuali 25 1.6.2 Moduli comportamentali sociali 27

1.7 Conservazione

29

2. Area d'indagine

30

2.1 Morfologia

30

2.2 Comunità biotiche

31

3. Materiali e metodi

33

3.1 Modello sperimentale

33

(4)

3.2 Raccolta dati etologici e morfologici

37

3.3 Analisi dei dati

38

4. Risultati

41

4.1 Analisi etologica

41

4.2 Influenza meteo sulle strategie d'attacco

45

4.3 Influenza meteo sulla scelta preda

50

5. Discussioni

53

5.1 Analisi etologica

53

5.2 Influenza meteo sulle strategie d'attacco

55

5.3 Influenza meteo sulla scelta preda

58

Conclusioni

60

Riferimenti

Documenti correlati

Il condizionamento contestuale alla paura o contextual fear conditioning (CFC), invece, richiede sia l’ attivazione dell’ amigdala che dell’ ippocampo, in quanto anche

• Si consideri il seguente albero di gioco dove i punteggi sono tutti dal punto di vista del primo giocatore.. • Supponendo che il primo giocatore sia MAX, quale mossa dovrebbe

- Uso dei precursori mieloidi per gli studi dei difetti di eosinofilo perossidasi e mieloperossidasi. Fino ad oggi le ricerche che avevano come scopo la

L’edizione presenta un apparato dei marginalia articolato in due sezioni; nella prima dedicata ai loci, ho dato conto delle fonti (individuate e dubbie) di cui si è servito il copista

Lelli Alla fine delle presentazioni, durante i dibattiti, sono state poste numerose do- mande da parte dei partecipanti che hanno indagato in modo approfondito l’esperien- za

Riassunto - La presente ricerca ha lo scopo di raccogliere le segnalazioni sulla presenza dello squalo bianco Carcharodon carcharias nel Mediterraneo, per contribuire, con altri

Nel settore di competenza del Governo Marittimo di Fiume la prima cattura si verificò il 5 agosto 1872 (2231/1872) quando nella tonnara Serschizza (Sr{}ica) presso Kostrena,

Il gruppo di Ingegneria dell’Università degli Studi della Tuscia sta supportando le aziende nella scelta dei materiali più adeguati all’applicazione (tessuto non tessuto di