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Academic year: 2021

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PNI 2006 SESSIONE SUPPLETIVA -

PROBLEMA 2

Nel piano, riferito ad un sistema monometrico di assi cartesiani ortogonali (Oxy), sono assegnate le curve di equazione:

𝑦 =π‘₯ + π‘˜ π‘₯2 ,

dove k Γ¨ un parametro reale non nullo.

a)

Dimostrare che non hanno punti in comune e ognuna di esse presenta uno ed un solo flesso.

La curva puΓ² essere scritta nella forma: π‘₯2𝑦 βˆ’ π‘₯ + π‘˜ = 0 che rappresenta un fascio di curve algebriche del terzo ordine. Consideriamo due generatrici di tale fascio, ponendo, per esempio, k=1 e k=-1:

𝑔1: π‘₯2𝑦 βˆ’ π‘₯ + 1 = 0 , 𝑔2: π‘₯2𝑦 βˆ’ π‘₯ βˆ’ 1 = 0 .

Queste due curve non hanno punti in comune, infatti il sistema:

{π‘₯

2𝑦 βˆ’ π‘₯ + 1 = 0

π‘₯2𝑦 βˆ’ π‘₯ βˆ’ 1 = 0 equivalente a {

π‘₯2𝑦 βˆ’ π‘₯ = βˆ’1

π‘₯2𝑦 βˆ’ π‘₯ = 1 Γ¨ impossibile.

Le curve del fascio non hanno quindi punti in comune.

Notiamo che avremmo potuto ragionare anche senza ricorrere al concetto di fascio, considerando due curve generiche (una con π‘˜ = π‘˜1 l’altra con π‘˜ = π‘˜2 ) saremmo arrivati al sistema ancora impossibile:

{π‘₯

2𝑦 βˆ’ π‘₯ = βˆ’π‘˜ 1

π‘₯2𝑦 βˆ’ π‘₯ = βˆ’π‘˜2 π‘‘π‘Ž 𝑐𝑒𝑖 π‘˜1 = π‘˜2 mentre, essendo le due curve diverse, Γ¨ π‘˜1 β‰  π‘˜2

Dimostriamo ora che ogni curva di equazione 𝑦 =π‘₯+π‘˜

π‘₯2 , π‘π‘œπ‘› π‘˜ β‰  0 presenta uno ed

un solo flesso.

La funzione di equazione 𝑦 =π‘₯+π‘˜

π‘₯2 Γ¨ definita e derivabile per ogni π‘₯ β‰  0.

(2)

𝑦′ =π‘₯ 2βˆ’ 2π‘₯(π‘₯ + π‘˜) π‘₯4 = βˆ’π‘₯ βˆ’ 2π‘˜ π‘₯3 𝑦′′ = βˆ’π‘₯ 3+ (π‘₯ + 2π‘˜)(3π‘₯2) π‘₯6 = 6π‘˜ + 2π‘₯ π‘₯4 β‰₯ 0 𝑠𝑒 π‘₯ β‰₯ βˆ’3π‘˜

Con π‘˜ β‰  0 la derivata seconda cambia segno a sinistra e a destra di π‘₯ = βˆ’3π‘˜ , quindi in tale punto abbiamo un (unico) flesso.

b)

Tra le curve assegnate, indicare con 𝛾 quella che ha come tangente inflessionale la retta

r di equazione x+27y–9 =0.

Il coefficiente della tangente inflessionale Γ¨ π‘š = βˆ’ 1

27 , quindi deve essere:

𝑓′(βˆ’3π‘˜) = βˆ’ 1 27 π‘‘π‘Ž 𝑐𝑒𝑖 ( βˆ’π‘₯ βˆ’ 2π‘˜ π‘₯3 ) π‘₯=βˆ’3π‘˜ = π‘˜ βˆ’27π‘˜3 = βˆ’ 1 27 ⟹ 1 π‘˜2 = 1 ⟹ π‘˜ = Β±1 Il flesso ha ordinata 𝑓(βˆ’3π‘˜) = (π‘₯+π‘˜ π‘₯2 ) π‘₯=βˆ’3π‘˜ = βˆ’ 2π‘˜ 9π‘˜2 = βˆ’ 2

9π‘˜ ; poichΓ© il flesso appartiene alla

tangente inflessionale, sostituendo nell’equazione di tale retta le coordinate del flesso si ha: βˆ’3π‘˜ + 27 (βˆ’ 2 9π‘˜) βˆ’ 9 = 0 ⟹ βˆ’π‘˜ βˆ’ 2 π‘˜βˆ’ 3 = 0 ⟹ π‘˜ 2+ 3π‘˜ + 2 = 0

che Γ¨ soddisfatta da π‘˜ = βˆ’1 ma non da π‘˜ = +1 : la curva richiesta Γ¨ ha quindi equazione:

𝛾: 𝑦 =π‘₯ βˆ’ 1 π‘₯2

c)

Disegnare l’andamento di 𝛾, dopo averne trovato le caratteristiche salienti e, in

particolare, l’equazione della retta t tangente alla curva 𝛾 nel punto A di ascissa 1 e le coordinate dell’ulteriore punto B che t ha in comune con 𝛾.

𝑦 = 𝑓(π‘₯) =π‘₯ βˆ’ 1 π‘₯2

(3)

Simmetrie notevoli:

Essendo 𝑓(βˆ’π‘₯) = βˆ’π‘₯βˆ’1

π‘₯2 diverso sia da 𝑓(π‘₯) sia da – 𝑓(π‘₯) la funzione non nΓ© pari nΓ©

dispari.

Intersezioni con gli assi cartesiani:

Se π‘₯ = 0 , la funzione non esiste Se 𝑦 = 0, π‘₯ = 1

Segno della funzione:

𝑦 > 0 𝑠𝑒 π‘₯ βˆ’ 1 π‘₯2 > 0 π‘‘π‘Ž 𝑐𝑒𝑖 π‘₯ > 1 Limiti: lim π‘₯β†’βˆ“βˆž( π‘₯ βˆ’ 1 π‘₯2 ) = limπ‘₯β†’βˆ“βˆž( π‘₯ π‘₯2) = limπ‘₯β†’βˆ“βˆž( 1 π‘₯) = 0 βˆ“ ∢ 𝑦 = 0 π‘Žπ‘ π‘–π‘›π‘‘π‘œπ‘‘π‘œ π‘œπ‘Ÿπ‘–π‘§π‘§π‘œπ‘›π‘‘π‘Žπ‘™π‘’ lim π‘₯β†’0( π‘₯ βˆ’ 1 π‘₯2 ) = limπ‘₯β†’0( βˆ’1 π‘₯2) = βˆ’βˆž ∢ π‘₯ = 0 π‘Žπ‘ π‘–π‘›π‘‘π‘œπ‘‘π‘œ π‘£π‘’π‘Ÿπ‘‘π‘–π‘π‘Žπ‘™π‘’

Non ci sono asintoti obliqui (essendoci quelli orizzontali sia al βˆ’βˆž che al +∞ .

Derivata prima:

𝑓′(π‘₯) =2 βˆ’ π‘₯

π‘₯3 β‰₯ 0 𝑠𝑒 0 < π‘₯ ≀ 2

La funzione Γ¨ crescente se 0 < π‘₯ < 2 e decrescente se π‘₯ < 0 𝑒 π‘₯ > 2 In π‘₯ = 2 abbiamo un massimo relativo (e assoluto) di ordinata: ΒΌ .

Derivata seconda:

𝑓′′(π‘₯) =2(π‘₯ βˆ’3)

π‘₯4 β‰₯ 0 𝑠𝑒 π‘₯ β‰₯ 3 .

Pertanto il grafico volge la concavitΓ  verso l’alto se π‘₯ > 3 e verso il basso se π‘₯ < 3 . π‘₯ = 3 Γ¨ punto di flesso con ordinata: 𝑦 =2

9 : 𝐹 = (3; 2

9) . Grafico:

Consideriamo il punto A di ascissa 1: 𝐴 = (1; 0) . Cerchiamo l’equazione della

tangente t in A:

(4)

Cerchiamo ora l’ulteriore intersezione di t con la curva: { 𝑦 = π‘₯ βˆ’ 1 𝑦 =π‘₯ βˆ’ 1 π‘₯2 ⟹ π‘₯ βˆ’ 1 =π‘₯ βˆ’ 1 π‘₯2 ⟹ π‘₯3βˆ’ π‘₯2βˆ’ π‘₯ + 1 = 0 ⟹ π‘₯2 (π‘₯ βˆ’ 1) βˆ’ (π‘₯ βˆ’ 1) = 0 (π‘₯ βˆ’ 1)(π‘₯2βˆ’ 1) = 0 ⟹ (π‘₯ βˆ’ 1)2(π‘₯ + 1) = 0 ⟹ π‘₯ = βˆ’1 (π‘œπ‘™π‘‘π‘Ÿπ‘’ π‘Ž π‘₯ = 1)

Quindi l’ulteriore intersezione della tangente in A con la curva Γ¨ il punto 𝐡 = (βˆ’1; βˆ’2)

Il grafico della funzione Γ¨ il seguente:

d)

Trovare l’equazione della circonferenza di diametro AB.

La circonferenza di diametro AB ha centro nel punto medio M di AB e raggio AM. 𝐴 = (1; 0), 𝐡 = (βˆ’1; βˆ’2): 𝑀 = (0; βˆ’1); 𝑅2 = 𝐴𝑀2 = 1 + 1 = 2

La circonferenza di diametro AB ha quindi equazione: (π‘₯ βˆ’ 0)2+ (𝑦 + 1)2 = 2 ⟹ π‘₯2+ 𝑦2+ 2𝑦 βˆ’ 1 = 0

(5)

e)

Calcolare l’area della regione finita di piano delimitata dalla curva 𝛾, dalla retta r e dall’asse x.

La regione compresa Γ¨ indicata nella seguente figura:

L’area richiesta Γ¨ data da: π΄π‘Ÿπ‘’π‘Ž = 𝐴1+ 𝐴2 𝐴1 = ∫ π‘₯ βˆ’ 1 π‘₯2 3 1 𝑑π‘₯ = ∫ (1 π‘₯βˆ’ 1 π‘₯2) 𝑑π‘₯ = [𝑙𝑛|π‘₯| + 1 π‘₯]1 3 3 1 = 𝑙𝑛3 +1 3βˆ’ 1 = 𝑙𝑛3 βˆ’ 2 3 𝐴2 = 6 βˆ™ 𝑦𝐹 2 = 3 βˆ™ 2 9= 2 3 π΄π‘Ÿπ‘’π‘Ž = 𝐴1+ 𝐴2 = 𝑙𝑛3 βˆ’2 3+ 2 3= (𝑙𝑛3) 𝑒 2 β‰… 1.10 𝑒2

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