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Le acque termominerali di Petriolo

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Academic year: 2021

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XQD¼QHVWUDVXOWHUULWRULR

Anno XII - 2017/2018

Etruria

natura

Periodico dell’Accademia dei Fisiocritici, Siena

Numero speciale sulle acque termali

ACCADEMIADELLESCIENZEDISIENADETTADE’ FISIOCRITICI

Coltivare conoscenza

per creare coscienza

(2)

Etrurianatura Accademia dei Fisiocritici onlus piazzetta Silvio Gigli 2, 53100 Siena

tel. 0577 47002 ZZZ¿VLRFULWLFLLW ZZZPXVHR¿VLRFULWLFLLW

Registrazione

Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 747 del 19-1-2004 Direttore responsabile Gianmichele Galassi 5HVSRQVDELOLVFLHQWL¿FL Roberto Fondi Roberto Mazzei Comitato editoriale Roberto Fondi Università di Siena

Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente, via Laterina 8, 53100 Siena

Folco Giusti

Università di Siena

Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente, via Mattioli 4, 53100 Siena

Roberto Mazzei

Università degli Studi di Siena Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente, via Laterina 8, 53100 Siena

Luana Paulesu

Università di Siena Dipartimento di Scienze della Vita, via A. Moro 2, 53100 Siena

Claudia Perini

Università di Siena, Dipartimento di Scienze della Vita, via Mattioli 4, 53100 Siena

Sommario

Realizzazione editoriale Betti s.r.l. Siena (Italia) www.betti.it redazione@betti.it

Nessuna parte di questa rivista può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore. L’editore è a disposizione degli eventuali detentori di diritti che non sia stato possibile rintracciare

© 2018 Accademia dei Fisiocritici Onlus, Siena ISSN 2282-2607

In copertina

Foto di Giovanni Bencini – viale Europa, comparto “I Pini”, 42 - 58022 Follonica (GR)

Retro copertina

Foto di Giovanni Bencini

Presentazione Contributi

Geotermia nella Toscana meriodionale: una risorsa importante da gestire con cura

Marcello Viti, Enrico Tavarnelli

Aqua et igni: scienza e senso del sacro delle acque termali per gli Antichi Carmelo Cannarella, Valeria Piccioni

Terapie termali nel trattamento delle malattie reumatiche: utopia o realtà?

Antonella Fioravanti, Sara Tenti, Sara Cheleschi, Mauro Galeazzi

/TQ PIJQ\I\ TI ÆWZI M TI NI]VI LMOTQ IUJQMV\Q \MZUITQ LMTTI <W[KIVI meridionale

Leonardo Favilli, Andrea Benocci, Claudia Angiolini, Giuseppe Manganelli

La risorsa geotermica nella Toscana meridionale, con particolare ZQNMZQUMV\WITTIJI[[IMV\ITXQI

Giacomo Biserni, Massimo Salleolini

4MIKY]MLMTTMUQVQMZMVMTTM+WTTQVM5M\ITTQNMZM

Alessandro Masotti

4M bWVM \MZUITQ UIZQVM" ]V UWLMTTW XMZ [\]LQIZM OTQ MٺM\\Q LMTT¼IKQLQÅKIbQWVMLMOTQWKMIVQ[]XWXWTIbQWVQVI\]ZITQ

Ilaria Corsi, Elisa Bergami

La parola all’immagine

L’Uomo incontra l’armonia della Natura nelle colline senesi

Giovanni Bencini

Il punto della situazione

Le acque termominerali di Petriolo

Massimo Fanti, Massimo Salleolini

«Heri mattina principassemo a tuore el bagno». Quando i Gonzaga venivano a Petriolo

Riccardo Bassani

Il recupero dei Bagni di Petriolo

Bagni di Petriolo, un grande impegno di Italia Nostra

Mariarita Signorini

Un esperimento di conservazione e valorizzazione

Adriano Paolella

<MZUMLQXWV\MÅKQMQUXMZI\WZQ

Anna Guarducci, Andrea Arrighetti, Barbara Gelli

Risultati e prospettive per la ricerca archeologica

Serena Massa, Susanna Bortolotto, Piero Favino, Andrea Garzulino

4M^IZQMNI[QLMTZMK]XMZW

Giovanni Minutoli, Stefano Bertocci

Un progetto per ricreare l’armonia del luogo

Massimo Bettini

Schede naturalistiche

4I <WUJI M\Z][KI LMTTM NWOTQM L¼WZW VMQ XZM[[Q LMTT¼IZMI \MZUITM LQ Petriolo: tra Archeobotanica e Storia

Claudio Milanesi 10 25 39 50 56 76 90 98 108 121 141 141 142 146 147 149 151 154

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LEACQUETERMOMINERALIDIPETRIOLO

“Non dimentichiamo che il ciclo dell’acqua e il ciclo della vita sono una cosa sola”

2IKY]M[A^M[+W][\MI]!!!

Fin dall’Antichità i popoli hanno utilizzato le acque per ÅVITQ\o\MZIXM]\QKPM1VXZI\QKIKWVTMIKY]M\MZUITQMTI loro storia nasce la medicina intesa come cura e manteni-mento della salute: al di là della loro sacralità, nella Roma imperiale esse assunsero un’importanza tale che il benessere [QKWVÅO]ZI^IKWVQTNZMY]MV\IZMTM\MZUM1T\MZUQVM;XIKPM attualmente indica le stazioni termali o in generale le azien-de che forniscono cure idroterapiche, azien-deriva dall’omonima cittadina belga nota dal XIV secolo per le sue acque mine-rali; tale termine è inteso anche come sigla del latino “Salus Per Aquam” o “Sanare Per Aquam” e cioè “la salute grazie all’acqua”. In Italia esistono numerosi complessi termali che hanno assunto fama in tutto il mondo, come ad esempio quelli di Abano in Veneto, Castrocaro in Emilia Romagna e Montecatini in Toscana. Nella Toscana meridionale, co-munque, se ne trovano alcuni certamente non meno rinomati XMZTIY]ITQ\oLMTTMTWZWIKY]MMVW\QÅVLITT¼MXWKIZWUIVIW addirittura etrusca, associati a peculiari circuiti idrogeologici QV[XMKQÅKQKWV\M[\QOMWTWOQKW[\Z]\\]ZITQ

Introduzione

L’articolo vuole descrivere in modo sintetico le caratteristiche geologiche ed idrogeologiche della zona di Petriolo, le quali hanno portato ad emergere acque calde dotate di particolari proprietà terapeu-tiche. Queste acque erano già conosciute nell’antica

Le acque termominerali di Petriolo

Massimo Fanti*, Massimo Salleolini**

0-:);ZT>QI;QZQI /ZW[[M\WUI[[QUWNIV\Q(PMZI[ZTQ\ =VQ^MZ[Q\oLMOTQ;\]LQLQ;QMVI,QXIZ\QUMV\WLQ;KQMVbM.Q[QKPMLMTTI<MZZIMLMTT¼)UJQMV\M;\ZILI4I\MZQVI ;QMVI UI[[QUW[ITTMWTQVQ(]VQ[QQ\ :WUI#QVNI\\QM[[M[WVWZQKWZLI\MLI5IZKW<]TTQW +QKMZWVMVMTTI[]I¹7ZIbQWVMXMZ5IZKW+WMTQWº XWKPQLMKMVVQXZQUILMTTIVI[KQ\ILQ+ZQ[\W+IU-bria, 2013). Per volontà della Signoria di Siena la località iniziò ad attrezzarsi a stazione termale a XIZ\QZMLIT#T¼IV\QKWMLQÅKQWvIVKWZI^Q[QJQTM []]VTI\WLMTXWV\MKPMI\\ZI^MZ[IQT<.IZUI.W\W 6MTQTUMLQKW/MV\QTMLI.WTQOVW[KZQ[[MQT

Tractatus de Balneis dove consigliava di curarsi con le

IKY]MLQ8M\ZQWTWIKWTWZWKPMMZIVWIٺM\\QLIUI-TI\\QMZM[XQZI\WZQMMLWTWZQIZ\QKWTIZQ4W[\M[[WNMKM 5QKPMTM;I^WVIZWTIVWVVWLMTXQ„KMTMJZM/QZWTI-mo), medico naturalista del tardo trecento, che ne M[IT\I^ITMXZWXZQM\oTMVQ\Q^MVMQKWVNZWV\QLMQLWTWZQ M¹LMTTM[WٺMZMVbMNZMLLMM]UQLMLMTTMUMUJZIº 6MTN]QVQbQI\ITINWZ\QÅKIbQWVMLMTTM\MZUMKWV lo scopo non solo di salvaguardarle dalle invasio-ni, ma anche di tutelare le illustri personalità che ^Q[QZMKI^IVWILM[MUXQW/QW^IVVQM*MZVIZLW LMQ5MLQKQVMTMQ/WVbIOIVMT.ZI\]\-\MTMNZMY]MV\IbQWVQ[XQKKIXMZQT8WV\MÅKM8QW11 IT[MKWTW-VMI;QT^QW8QKKWTWUQVQKPMXMZK]ZIZM un’artropatia vi si recò per la prima volta il 2 giugno 7OOQ8M\ZQWTWXZM[MV\IJIOVQ\MZUITQNZ]QJQTQ TQJMZIUMV\M.W\WM[\IJQTQUMV\QI\\ZMbbI\QIVKPM con strutture alberghiere.

Cenni geologici,

LGURJHRORJLFLHJHRPRUIRORJLFL

4I>ITLQ.IZUIvLIKWV[QLMZIZ[Q ]V\MZZQ\W-ZQW LQ MTM^I\W XZMOQW IUJQMV\ITM .W\W  TI K]Q

caratteristica principale è la varietà del paesag-gio; accanto ad una rilevante presenza di aree di IT\IKWTTQVILW^MIUXQM[]XMZÅKQ[WVWZQKWXMZ\M da boschi rigogliosi, vi sono molte aree rurali di media collina e numerosi sono i centri abitati an-KPM[MLQXQKKWTMLQUMV[QWVQTILMV[Q\oLQIJQ\IV\Q è piuttosto bassa). La zona di Petriolo, ubicata al KWVÅVM\ZIQKWU]VQLQ5WV\QKQIVW;QMVIMLQ +Q^Q\MTTI 8IOIVQKW /ZW[[M\W v QVKQ[I LIT KWZ[W QVNMZQWZMLMT<WZZMV\M.IZUIMJMV[QQV[MZQ[KMVMT KWV\M[\W OMWTWOQKW OMWUWZNWTWOQKW M XIM[IOOQ-[\QKWLMTTI^ITTMQZQTQM^QKPMZIOOQ]VOWVWIT\MbbM LQUMUW[\ZIVWUWZNWTWOQMTWKITUMV-te dolci, apparLQUMUW[\ZIVWUWZNWTWOQMTWKITUMV-tengono al settore orientale della ,WZ[ITM5MLQW<W[KIVITIY]ITMKWVÆ]Q[KMQV Y]MTTIXQ„IUXQILMT.Q]UM7UJZWVM

,ITX]V\WLQ^Q[\IQLZWTWOQKWQTJIKQVWLMT.IZ-ma mostra i contributi unitari1 medi annui più

MTM^I\Q KQZKI  4[ĖSU2) all’interno del bacino

LMTT¼7UJZWVMKWV^ITWZQLWXXQZQ[XM\\WIY]MTTW LMT.Q]UM7ZKQIKQZKI4[ĖSU2). Esso è

interes-sato da precipitazioni medie di circa 1.000 mm/ anno, concentrate nel quadrimestre settembre-di-KMUJZMWT\ZMQT LMT\W\ITMKWVUQVQUWI luglio e massimo a ottobre-novembre; le tempe-ZI\]ZMUMLQMIVV]M[WVWLQKQZKIˆ+KWV]V UQVQUWLQˆ+IOMVVIQWML]VUI[[QUWLQ

ˆ+IT]OTQWMLIOW[\W;MO]MVLWTIKTI[[QÅKIbQWVM KTQUI\QKILQ<PWZV\P_IQ\M! MOTQ[\]LQLQ*I-razzuoli et al!!TI>ITLQ.IZUIZQ[]T\IKWU-presa nei climi umidi B1 e B2QVLQKMLQ]UQLQ\o

globale compreso tra 20 e 60). La sua peculiare KWVNWZUIbQWVMvITT¼WZQOQVMLQ]V^Q[\W[WNMVWUM-VWLQQV^MZ[QWVM\MZUQKI#vQTNWVLW^ITTMQVNI\\QIL M[[MZMKWTWVQbbI\WLITNIOOQWLITT¼IKMZWLQUWV\M e persino dalla betulla, piante tipiche di altitudini UIOOQWZQ;\]LQW5I\\QWTQ;ZT

6MTTMOWTMLMT.IZUIIUWV\MLQ8M\ZQWTWIٻW-ZIVWNWZUIbQWVQLMT,M^WVQIVW8MZQWLWLMTT¼-ZI Paleozoica) risalenti a circa 400 milioni di anni NIKPM[WVWIVKPMTMXQ„IV\QKPMLMTT¼)XXMVVQVW 4¼M^WT]bQWVM\M\\WVQKIXW[\KWTTQ[QWVITMMTMLQٺM-renti caratteristiche litologiche hanno prodotto T¼I\\]ITMI[[M\\WLMTZM\QKWTWQLZWOZIÅKWMLPIVVW QVÆ]MVbI\WMLMÅVQ\WTIKQZKWTIbQWVMQLZQKI[]XMZ-ÅKQITMMXZWNWVLI#TIUWZNWTWOQIMTIXMVLMVbILMQ versanti rispecchiano le proprietà tecniche delle ZWKKMIٻWZIV\Q

1ZQTQM^QLMTT¼IZMILQ8M\ZQWTWNIKMV\QXIZ\MKWUM detto della Dorsale Medio -Toscana, sono in pre-^ITMVbIKW[\Q\]Q\QLITTMNWZUIbQWVQLMT>MZZ]KIVW MLMTJI[IUMV\WXITMWbWQKW=VQ\o<W[KIVMUM-\IUWZÅKPM[]K]QXWOOQIVWQT+ITKIZMKI^MZVW[W .ITLI <W[KIVI QV TMV\Q M TM =VQ\o 4QO]ZQ

\M\\W-Foto 1.-&EKRMHM4IXVMSPS%WMRMWXVEPIERXMGLIXIVQIGSRPEWSZVEWXERXIGLMIWEIRXVEQFIHMSVMKMRIQIHMIZEPI%HIWXVEPIEGUYIGEPHI ipertermali,

WIGSRHS1EVSXXE7MGE HMGYMWMTY{YWYJVYMVIKVEXYMXEQIRXITVSZIRKSRSHEPWSXXSWYSPSQIHMERXIYRTS^^SREXYVEPQIRXI¾YIRXIIH alimentano vasche in travertino sulle sponde e nel letto del Farma.

1TKWV\ZQJ]\W]VQ\IZQWLQ]VKWZ[WL¼IKY]IvLMÅVQ\WLITZIXXWZ\W\ZITIXWZ\I\IUMLQIUMV[QTMWIVV]IMTI[]XMZ-ÅKQMLMTJIKQVW[W\\M[W#Y]M[\IOZIVLMbbILMÅVQ[KMXMZ\IV\WQTKWV\ZQJ]\WKPMWOVQSU2LQJIKQVWNWZVQ[KMQVUMLQIUM[M

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LEACQUETERMOMINERALIDIPETRIOLO LEACQUETERMOMINERALIDIPETRIOLO

VQKIUMV\M [W^ZI[KWZ[M +W[\IV\QVQ et al., 1988; Lazzarotto et al., 2003; Aldinucci et al., 2008; En-OMTJZMKP\ .QO4IXIZ\QKWTIZMKWVNWZUI-zione geologico - strutturale è dovuta alla presen-za di due importanti strutture dirette: la prima, ILQZMbQWVMKQZKI-7vLMVWUQVI.IOTQILQ8M-triolo; la seconda, più o meno perpendicolare alla XZQUIvVW\IKWUM.IOTQILMTTM+ITLIVMTTM.QOO <ITQ[\Z]\\]ZMLQ[TWKIVWM[WTTM^IVWTMNWZUI-bQWVQXQ„XZWNWVLMLMT,WUQVQW<W[KIVWKWUMQT +ITKIZMKI^MZVW[WMTMÅTTILQLMTJI[IUMV\WUM-\IUWZÅKW ZQ[XM\\W ITTM [W^ZI[\IV\Q =VQ\o 4QO]ZQ# è proprio la loro intersezione e la variabilità di composizione litologica, insieme ai processi di in-\MZIbQWVMÅ[QKWKPQUQKIKWVVM[[QITKWV\I\\WLMTTM acque sotterranee con le rocce attraversate, ad essere responsabili della circolazione, dell’imma-gazzinamento e della venuta a giorno delle acque termominerali di Petriolo. Da rilevare ancora che QTZMOQUM\M\\WVQKWLQ[\MV[Q^WPINIKQTQ\I\WTIUM[[I in posto, al di sotto delle Unità Toscane metamor-ÅKPMMIL]VIXZWNWVLQ\oLQKQZKIT U[W\\W

QTTQ^MTTWLMTUIZM*ZWOQet al., 2005; Tinivella et

al., 2005; Brogi & Liotta, 2006), di masse intrusive

rappresentanti la sorgente di calore del termali-[UW [WZOMV\Q KITLM MUIVIbQWVQ OI[[W[M MKK ,ITX]V\WLQ^Q[\IOMWUWZNWTWOQKWQVÅVMvLIZQ-cordare che i principali dissesti dell’area sono do-^]\QINMVWUMVQOZI^Q\I\Q^QLQ\QXW¹[KWZZQUMV\W ZW\IbQWVITMº[]XWZbQWVQ[]XMZÅKQITQXQ„WUMVW IT\MZI\M KWT\ZQ MT]^QWKWTT]^QITQ LMT >MZZ]KIVW M del Calcare cavernoso riscontrabili lungo corsi d’acqua molto incisi; sui versanti impostati nelle Argille con calcari a palombini, invece, si rilevano XZM^ITMV\MUMV\MNMVWUMVQLQMZW[QWVMKITIVKPQ^I QVXIZ\QKWTIZMVMT\ZI\\W[M\\MV\ZQWVITM

6LVWHPLGL½XVVR

delle acque sotterranee

Gli ammassi rocciosi dell’area di Petriolo mo-strano un’elevata eterogeneità composizionale e, soprattutto, una limitata estensione; di

conse-Foto 2. A sinistra, panoramica della Val di Farma offerta dal Ponte di Petriolo sulla superstrada Siena-Grosseto. A destra, il geotopo2 “I Canaloni” (il

RSQIHIVMZEHEPPITVSJSRHIMRGMWMSRMGLIP´EGUYELEVIEPM^^EXSRIPPEVSGGMEEPXEQIRXIJVEXXYVEXE'SWXERXMRMet al., 2015).

1T\MZUQVMOMW\WXWv]\QTQbbI\WLQٺ][IUMV\MVMTT¼IUJQ\WLMTTIOM[\QWVMLMT\MZZQ\WZQWMLQVLQKITIXQ„XQKKWTI]VQ\o [XIbQITMOMWOZIÅKIUMV\MWUWOMVMIKQWv]VIXIZ\MLMTXIM[IOOQWKWVKIZI\\MZQM[\Z]\\]ZIZMTI\Q^IUMV\M]VQNWZUQ#Q OMW\WXQLMÅVQ[KWVWY]QVLQ]VQ\oLQ\MZZQ\WZQW[XIbQITUMV\MTQUQ\I\MMLQ[\QVO]QJQTQLITTMKQZKW[\IV\QM[[MVbQITUMV\MQVZMTI-bQWVMIXZWKM[[QOMWTWOQKQMOMWUWZNWTWOQKQLMÅVQ\Q8WTQ!!!#5WZM\\Qet al., 2005).

Fig. 1. 'EVXEKISPSKMGEHIPP´EVIEHMWXYHMS 'EVXE+ISPSKMGE6IKMSREPIMRWGEPE7I^MSRIEGYVEHM%UYret al., 2005, ripresa con

QSHM½GLIHE*ERXM ()437-8-'328-2)28%0-4378:-00%*6%2',-%2-a1a = frana complessa in evoluzione (Olocene); a1aq = frana complessa senza indizi di evoluzione (Olocene); aa = depositi di versante (Olocene); bn1 = depositi alluvionali (Olocene); bn2 = depositi EPPYZMSREPM 4PIMWXSGIRI ()437-8-0%'9786-)0%+92%6-4378):%436-8-'-1)77-2-%2-mes = brecce e conglomerati ad elementi di 'EPGEVIGEZIVRSWS 8YVSPMERSWYT 92-8ª0-+96-apa = argilliti grigie e calcilutiti (Cretaceo inf.); MUL = marne (Cretaceo inf.); dsd = radio-PEVMXMGSRMRXIVWXVEXMEVKMPPMXMGM 1EPQ *%0(%837'%2%cca!'EPGEVIGEZIVRSWS 8VMEWWYT 92-8ª837'%2)1)8%136*-',)Verrucano

Auctt. (vinc!QIXEGEPGEVMIQIXEGEPGEVMHSPSQMXMGMPMZIPPMHMGEPGIWGMWXMI½PPEHMGEVFSREXMGLI 'EVRMGS#2SVMGS src!½PPEHMUYEV^MXMGSQYWGSZMXMGLI

GSRMRXIVGEPE^MSRMHMQIXEGSRKPSQIVEXMI½PPEHMWGYVI 0EHMRMGSWYT'EVRMGS srca!QIXEGSRKPSQIVEXMUYEV^SWMGSRQEXVMGIUYEV^MXMGS½PPEHMGE (Ladinico sup.-Carnico); Ciclo mediotriassico inferiore (fne!½PPEHMQYWGSZMXMGLIIQYWGSZMXMGSUYEV^MXMGLIPSGEPQIRXIGSRPMZIPPMHMQIXEVIREVMII metaconglomerati (Anisico?); Successione tardo-paleozoica (cpe!WMPXMXMWGYVII½PPEHMGSRSPMWXSPMXMGEVFSREXMGM :MWIERSWYT2EQYVMERS 1= faglia diretta; 2= sovrascorrimento di 1° ordine; 3 = sovrascorrimento di 2° ordine; 4!WYTIV½GMIHMSVMKMRITVMQEVME5!WXVEXM½GE^MSRIETSPEVMXk rovescia; 6!WYTIV½GMIHMWGMWXSWMXkSGPMZEKKMS7 = asse di piega; 8 = zona cataclastica; 9 = zona di alterazione idrotermale; 10 = sorgente fredda;

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LEACQUETERMOMINERALIDIPETRIOLO LEACQUETERMOMINERALIDIPETRIOLO

guenza, non possono trovarvi sviluppo sistemi di Æ][[WIUXQKWV[WZOMV\QLQOZW[[IXWZ\I\I9]QLQ seguito sono evidenziate le peculiarità delle unità QLZWOMWTWOQKPMLQ[\QV\M)[\QKPMZ" xil Calcare cavernoso è da considerarsi la

XZQVKQXITM NWZUIbQWVM IKY]QNMZI QV ^QZ\„ LMTT¼IJJWVLIV\M M LQٺ][I XZM[MVbI LQ XWZQ ZM\QKWTQ NM[[]ZI\Q^Q M KWVLW\\Q LQ LQ[[WT]bQWVM dovuti alle caratteristiche intrinseche della ZWKKQI/IVLQVet al., 2000). Tutto ciò compor-ta condizioni di elevacompor-ta permeabilità seconda-ZQIXMZNM[[]ZIbQWVMMKIZ[Q[UWKWV^ITWZQLQ conducibilità idraulica3 che complessivamente

possono arrivare anche a 10-4U[.QWKKW

Ilardo, 2012);

xVMTTM=VQ\o<W[KIVMUM\IUWZÅKPMTIKQZKWTIbQW-ne idrica sotterraxVMTTM=VQ\o<W[KIVMUM\IUWZÅKPMTIKQZKWTIbQW-nea è quella tipica di un

hard-rock aquifer, cioè limitata alle porzioni interessate

LINM[[]ZIbQWVMMW[\ZI\WLQIT\MZIbQWVM[]XMZ- ÅKQITM4IXZM[MVbILQ]VIUI\ZQKMIZOQTTW[KQ[\W-[I XMZUM\\MQVWT\ZM LQ LMÅVQZM Y]M[\Q IUUI[[Q come acquitardi4, i quali localmente possono

I[[]UMZMTMKIZI\\MZQ[\QKPMLQUWLM[\QIKY]QNMZQ KWV]VIKWVL]KQJQTQ\oQLZI]TQKI^IZQIJQTMNZI-6

e 10-7 m/s. Una situazione simile si riscontra

nelle Unità Liguri dove la circolazione idrica at-tiva riguarda solamente la porzione litoide cal-carea, con capacità di sostenere sorgenti piccole e irregolari;

xi depositi neogenici e quaternari sono terreni con permeabilità variabile per la diversa porosi-\oMٻKIKM5. La discontinuità e la limitata

esten-sione non consentono una buona circolazione QLZQKI[IT^WTIXW[[QJQTMNWZUIbQWVMLQIKY]QNMZQ epidermici nella coltre detritica.

Le locali acque sotterranee sono legate a due sistemi di circolazione idrica ben distinti. Il pri-

UWXQ„[]XMZÅKQITMvNWZUI\WLIIKY]MNZMI\Q-Fig. 2.7I^MSRIKISPSKMGEPEGYMXVEGGMErVMTSVXEXERIPPE*MK 'EVXE+ISPSKMGE6IKMSREPIMRWGEPE7I^MSRIEGYVEHM%UYret al.,

VMHMWIKREXE TIVPEWTMIKE^MSRIHIPPIWMQFSPSKMIWMVMQERHEEPPEWXIWWE½KYVE

3. La capacità di una roccia di lasciarsi attraversare dall’acqua, in condizioni normali di temperatura e pressione, viene LMÅVQ\IXMZUMIJQTQ\o)LM[[IKWZZQ[XWVLM]VXIZIUM\ZWKPMXZMVLMQTVWUMLQKWMٻKQMV\MLQXMZUMIJQTQ\oWKWVL]KQJQ-TQ\oQLZI]TQKI3#QV\ZWLW\\WXMZTIXZQUI^WT\ILI0,IZKaVMT #\ITMXIZIUM\ZWLQXMVLM[QILITTIVI\]ZILMTÆ]QLW QVUW^QUMV\WKPMLITTIVI\]ZIMKWVNWZUIbQWVMLMTTIUI\ZQKM[WTQLI

)KY]QNMZQ%=VQ\oQLZWOMWTWOQKPMKPMKWV[MV\WVWQTUW\WMT¼QUUIOIbbQVIUMV\WLMTT¼IKY]I#M[[MIUUM\\WVWKWU-XWVMV\QLQUW^QUMV\W[QIWZQbbWV\ITMKWVXWZ\I\M[QOVQÅKI\Q^M^MZ[WTMWXMZMLQKIX\IbQWVMKPM^MZ\QKITM)KY]Q\IZLQ% La componente orizzontale è pressoché trascurabile; possono però essere sede di importanti movimenti verticali. Inoltre, se potenti, possono rappresentare importanti serbatoi di immagazzinamento, da cui l’acqua può muoversi in verticale ^MZ[WOTQIKY]QNMZQ)KY]QKT]LQ%-V\ZIUJMTMKWUXWVMV\QLQUW\W[WVW\ZI[K]ZIJQTQ4¼IKY]IX]M[[MZMXZM[MV\M[W\\W NWZUILQZQ\MVbQWVMVWV[WOOM\\IITTINWZbILQOZI^Q\o

4IXWZW[Q\oMٻKIKMKWZZQ[XWVLMIT^WT]UMLMQ^]W\QQV\MZKWU]VQKIV\QKWV\MVMV\QIKY]IM[\ZIQJQTMXMZOZI^Q\oQV rapporto al volume totale della roccia.

che in stretta relazione con le precipitazioni ed è spesso contraddistinto da un chimismo bicar-bonato-alcalino terroso con basse temperatura e salinità; è da sottolineare che alcune acque []XMZÅKQITQKTI[[QÅKIJQTQKWUM[WTNI\QKPM[XM[[W calciche), sono relazionabili a semplici processi LQ QV\MZIbQWVM KWV TM ZWKKM [MZJI\WQW IٻWZIV\Q ;WZOMVQI/MW\PMZUIT;ZTKWUMTI[WZ-OMV\M NZMLLI 8WZKIZMKKQI [Q ^MLI QV .QO  1T [MKWVLWXQ„XZWNWVLWvTMOI\WITTMIKY]MUM\M-WZQKPMKPMI\\ZI^MZ[WTINZI\\]ZIbQWVMLMTTMZWKKM raggiungono i serbatoi termali dove subiscono [QOVQÅKI\Q^M^IZQIbQWVQÅ[QKWKPQUQKPMIY]M[\W sistema è associata l’emergenza delle acque dei

Bagni di Petriolo e delle Caldanelle); la loro ra-pida risalita, per spinte termo-artesiane lungo TM bWVM LQ NZI\\]ZI KWV LQZMbQWVM IXXMVVQVQKI ed antiappenninica, consente di mantenere una KWUXW[QbQWVM[WTNI\WITKITQVW\MZZW[IML]VIKMZ-ta termalità accompagnaKWUXW[QbQWVM[WTNI\WITKITQVW\MZZW[IML]VIKMZ-ta da emissioni gassose I+72XZM^ITMV\M5QVQ[[ITM

Le emergenze termali naturali dell’area si ri-[KWV\ZIVW[WXZI\\]\\WT]VOWQT.IZUIIUWV\MLMQ *IOVQLQ8M\ZQWTW[Q^MLIQV.QOLW^M[Q\ZW^I T¼WXMZILQKIX\IbQWVM.QO.W\WKW[\Q\]Q\ILI due pozzi; tale opera alimenta sia le terme libere che gli stabilimenti Terme di Petriolo e Petriolo Spa Resort. Il pozzo n. 1 ha attraversato

litolo-Fig. 3.7XVEXMKVE½EHIPPISTIVIHMGETXE^MSRIVIEPM^^EXIE&EKRMHM4IXVMSPSHE8VIZMWER6EKKMRIP VMTVIWEHE*ERXM HEPTS^^SR

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LEACQUETERMOMINERALIDIPETRIOLO LEACQUETERMOMINERALIDIPETRIOLO

gie travertinose per 18 m, le Argille con calcari XITWUJQVQÅVWIULITXQIVWLQKIUXIOVIM QVÅVMTIJZMKKQILQ+ITKIZMKI^MZVW[WÅVWI ULQXZWNWVLQ\o#LI\ITMJZMKKQII[[WKQI\IITXQI-VWLQNIOTQI[KI\]ZQZWVW[XWV\IVMIUMV\MITQ^MTTW di boccapozzo circa 40 L/s di acqua termale alla \MUXMZI\]ZILQˆ+<ZM^Q[IV:IOOQ! # TIXZM[[QWVMLMTTINITLIKWZZQ[XWVLM^IIL]VTQ^MT-lo piezometrico di 1,70 m sopra il boccapozzo. Poco diversa è risultata la situazione del pozzo n. XWZ\I\ILQXWKWQVNMZQWZM\MVMVLWKPQ][WQTV 1), per cui esso potrebbe essere utilizzato in alter-nativa al precedente.

4¼IT\ZI [QOVQÅKI\Q^I MUMZOMVbI VI\]ZITM v TI Sorgente delle Caldanelle, la quale scaturisce in LM[\ZIQLZWOZIÅKILMTNW[[WWUWVQUW[Q^MLIQV .QO4¼IKY]I\MZUITMN]WZQM[KMLI]VINZI\\]ZI del Calcare cavernoso e viene captata da un’ope-ZILQXZM[IKW[\Q\]Q\ILI]VUIV]NI\\WQVKMUMV\W IZUI\W.W\W#]VI\]JIbQWVMQV\MZZI\IKWV[MV\M IY]M[\¼IKY]ILQI\\ZI^MZ[IZMQTNW[[WMLQQUUM\-\MZ[Q QV ]V IT\ZW UIV]NI\\W .W\W  LI K]Q [WZ-te nuovamen[WZ-tecon una portata di circa 8 L/s ed ]VI\MUXMZI\]ZILQˆ+LI\QZMTI\Q^QITXMZQWLW novembre 2013 - gennaio 2015; Asticher, 2015). -[[IX]M[[MZMKTI[[QÅKI\IKWUM[WZOMV\MXMZ¹[W-OTQILQXMZUMIJQTQ\o[W^ZIQUXW[\Iº+Q^Q\I trovandosi il Calcare cavernoso a contatto con la

NWZUIbQWVMLMTTM)ZOQTTMKWVKITKIZQIXITWUJQVQ \ZIUQ\M]VINIOTQILQZM\\IQUUMZOMV\MILM[\

Acqua termale è stata riscontrata anche in al-\ZQ[WVLIOOQMٺM\\]I\QVMTTIbWVILMTTM+ITLIVMTTM .QO#ITTMXZWNWVLQ\oLQKQZKIUMU essi hanno messo in evidenza serbatoi nel Cal-KIZMKI^MZVW[WMJZMKKQII[[WKQI\IKWVÅVI\Q\ZI NWZUIbQWVQ LQ JI[[I XMZUMIJQTQ\o Y]ITQ TM )ZOQT- TMKWVKITKIZQXITWUJQVQMTMÅTTILQLMT>MZZ]KI-VW1V\ITQ[WVLIOOQQ8ZWNM[[WZQ<ZM^Q[IVM:IOOQ dell’Università di Pisa eseguirono nel 1972 alcune XZW^M LQ MU]VOQUMV\W LQ T]VOI L]ZI\I XWZ\I\I complessiva di 32 L/s) aventi l’obbiettivo di ve-ZQÅKIZVMT¼QUXI\\W[]TT¼MZWOIbQWVMLMTTI;WZOMV\M Caldanelle; durante il pompaggio quest’ultima

Foto 3. L’opera di captazione n. 1 di Bagni di Petriolo da cui

fuorie-WGSRSPIEGUYIXIVQEPM

Foto 4.Opera di captazione della sorgente termale delle Caldanelle.

Foto 5.1ERYJEXXSMRWMRMWXVEMHVSKVE½GEHEPUYEPIIWGSRSPIEGUYI

termali della Sorgente Caldanelle.

LQUQV]zTIXWZ\I\IÅVWILM[I]ZQZ[Q\W\ITUMV\MI dimostrazione che la sua alimentazione proveniva LQZM\\IUMV\MLIQ[Q[\MUQLQÆ][[WXZM[MV\QVMT+IT-care cavernoso.

1V LMÅVQ\Q^I [MKWVLW TM ZQ[]T\IVbM W\\MV]\M LITTM^IZQMQVLIOQVQ<ZM^Q[IV:IOOQ! IN-NMZUIZWVWKPM¹le acque termali dei Bagni del Petriolo

provengono da una circolazione profonda, in pressione, che ZQ[ITMQV[]XMZÅKQMT]VOW]VIOZIVLMNIOTQIKWVXQIVWQVKTQ-nato verso est. Tale discontinuità tettonica è caratterizzata dalla presenza sui due lati di formazioni molto diverse fra loro, per età e caratteristiche litologiche, rappresentate LITTMÅTTILQLMT>MZZ]KIVWIW^M[\M]VKWUXTM[[WLQIZ-gille scagliose con intercalazioni di strati calcarei a est. Tra queste due pareti impermeabili l’acqua termale risale attraverso la breccia di frizione della faglia costituita in prevalenza da calcari, facenti parte della formazione del Calcare cavernoso”.

Seguendo l’approccio di Gargini et al.   la Sorgente Caldanelle rientra tra i “Sistemi di Æ][[W ZMOQWVITQ LQ JI[[I Y]W\Iº KPM [WVW KIZI\-terizzati da portate importanti ed alimentati da strutture tettoniche regionali; le emergenze ter-UITQKPM[KI\]ZQ[KWVWLIT>MZZ]KIVWT]VOWQT< .IZUIIUWV\MLMT^QILW\\W[WVWKTI[[QÅKIJQTQQV-^MKMKWUM¹;Q[\MUQTWKITQLQÆ][[WLQUQVWZOZILW gerarchico di bassa quota” in quanto mostrano una limitata espansione areale e portate ridotte

)[\QKPMZ8MZKWVNZWV\WTI;WZOMV\M8WZ-KIZMKKQIvLILMÅVQZ[Q]VI[WZOMV\MXMZ¹TQUQ\MLQ XMZUMIJQTQ\o QVLMÅVQ\Wº +Q^Q\I  \ZW^IV-dosi in un complesso litologicamente omogeneo KWUMQT>MZZ]KIVWMLM[[MVLWY]QVLQI[[WKQI\IIL una zona a permeabilità maggiore, rispetto all’in-\WZVWLW^]\II]VIUIOOQWZMNZI\\]ZIbQWVM#M[[I ZQMV\ZI\ZIQ¹;Q[\MUQTWKITQLQÆ][[WLQ^MZ[IV\Mº dove si posizionano sorgenti di piccola e media XWZ\I\IUI`4[

Aspetti geochimici

delle acque termominerali

4MIVITQ[QKPQUQKPMMٺM\\]I\MVMT\MUXW[]TT¼IK-Y]IZQ[ITMV\MVMTXWbbWLMQ*IOVQLQ8M\ZQWTW.QO QVLQKIVW]VINIKQM[\QXQKIUMV\M[WTNI\WJQKIZ- JWVI\WKITKQKWUIOVM[QIKITIKWUXWVMV\MLWUQ-nante è costituita dalla coppia ionica Ca++;7

4 --)

KWV]VIJ]WVI[\IJQTQ\oKWUXW[QbQWVITM):8)< #QLI\QLMTKWV\MV]\WQVQWVM[WTNI\WUW[\ZI-no concentrazioni medie superiori a 1.500 mg/L, mentre quelle dello ione calcio rimangono intor-no a 800 mg/L. Tale chimismo è comunemente QV\MZXZM\I\W KWUM QT ZQÆM[[W LQ ]VI KQZKWTIbQWVM QLZQKI VMTTM NWZUIbQWVQ KIZJWVI\QKWIVQLZQ\QKPM LMT5M[WbWQKWLMTTI;MZQM<W[KIVIY]ITQTI.WZ-mazione anidritica di Burano - Calcare cavernoso *MVKQVQ et al., 1977; Panichi, 1982; Minissale et

(7)

116

117

LEACQUETERMOMINERALIDIPETRIOLO LEACQUETERMOMINERALIDIPETRIOLO

al., 1997); altri esempi molto noti di questo tipo

[WVWKW[\Q\]Q\QLITTM[WZOMV\QLQ*IOVW>QOVWVQM delle Terme di Saturnia.

Anche la composizione chimica dell’acqua della ;WZOMV\M+ITLIVMTTMZQKILMVMTKIUXW[WTNI\WKIT- KQKWKWV^ITWZQUMLQLMOTQQWVQ[WTNI\WMKITKQWZQ-spettivamente intorno a 1.200 mg/L e 500 mg/L, XMZK]QX]M[[MZMQV\MZXZM\I\IKWUMQTZQÆM[[WLQ ]V¼IVITWOI KQZKWTIbQWVM QLZQKI 1T KWVNZWV\W KWV TMZQ[]T\IVbMIVITQ\QKPMLMQ*IOVQLQ8M\ZQWTW.QO 6) consente però di evidenziare che quest’ultime XZM[MV\IVW]VIUIOOQWZM[ITQVQ\o\W\ITMKQZKI g/L rispetto a 2,1 g/L) e soprattutto un più alto contenuto di sodio, potassio e cloruri, indicativi di ]VKQZK]Q\WXQ„XZWNWVLWMLQ]VIZQ[ITQ\IZIXQLI caratterizzata da mescolamenti trascurabili con IKY]MIXXIZ\MVMV\QIKQZK]Q\QXQ„[]XMZÅKQITQ)T contrario, le acque delle Caldanelle subiscono un UQ[KMTIUMV\WKWVIKY]MMXQLMZUQKPMXQ„NZMLLM

LQVI\]ZIUM\MWZQKIZMKMV\MKQZKWTIV\QVMT+IT-care cavernoso, che provoca anche un abbassa-UMV\W LMTTI \MUXMZI\]ZI LQ MUMZOMVbI  ˆ+ ZQ[XM\\WIQˆ+LMQ*IOVQLQ8M\ZQWTW#KQvI^^I-lorato pure dal comportamento della portata, che v[WOOM\\WIXMZQWLQLQUWZJQLIUI[[QUIKQZKI 4[MLQUIOZIUQVQUIKQZKI4[QVÆ]MVbI\Q LITTMXZMKQXQ\IbQWVQUM\MWZQKPM[\IOQWVITQLI\QZM-lativi al periodo novembre 2013 - gennaio 2015; )[\QKPMZ  9]M[\M LQٺMZMV\Q KWUXW[QbQWVQ KPQUQKPM[QZQÆM\\WVWVMTTMLQ^MZ[MLMXW[QbQWVQLQ [ITQITT¼MUMZOMVbI#QVNI\\QTMIKY]MLMQ*IOVQLQ Petriolo provocano marcate concrezioni calcaree QV\WZVWITJWKKIXWbbWbWVI\MZUMTQJMZMUMV\ZM quelle delle Caldanelle non presentano alcun tipo di deposito calcareo né in corrispondenza dell’o-pera di presa, né nelle sue immediate vicinanze.

Le composizioni chimica ed isotopica delle acque termominerali del Graben6 di

Siena-Radi-Fig. 5.%RHEQIRXSXIQTSVEPIHIPPIGSRGIRXVE^MSRMHIKPMMSRMQEKKMSVMRIPP´EGUYEXIVQSQMRIVEPIIQIVKIRXIHEPTS^^SHIM&EKRMHM4IXVMSPS(EXM

ripresi da Panichi (1982), Baldi (2013) e ARPAT (2014).

<MZUQVMXZW^MVQMV\MLITTITM\\MZI\]ZI[KQMV\QÅKI\MLM[KIKPMQVOMWTWOQI[\Z]\\]ZITMQVLQKI]VINW[[I\M\\WVQKIW^^MZW ]VIXWZbQWVMLQKZW[\I\MZZM[\ZM[XZWNWVLI\IIKI][ILQ]V[Q[\MUILQNIOTQMLQZM\\MWVWZUITQQVZMOQUM\M\\WVQKWLQ[\MV[Q^W <ZIL]MNW[[MILQIKMV\Q[QLQ[\QVO]M]VIbWVILQKZW[\I\MZZM[\ZMZMTI\Q^IUMV\M[WTTM^I\IKPQIUI\IHorstWXQTI[\ZW\M\\WVQKW

KWNIVQ8IVQKPQet al., 1979; Panichi, 1982), nel quale ricadono quelle della zona di Petriolo, indicano che le diverse emergenze derivano da KQZKWTIbQWVQ QLZQKPM XZWNWVLM [W[\IVbQITUMV\M LQٺMZMV\Q M ZMTIbQWVIJQTQ KWV TM KIZI\\MZQ[\QKPM idrogeologiche dei vari settori della struttura, pur avendo tutte una comune origine meteorica. 1V[QV\M[Q.QO"

y[]Q ÅIVKPQ LMTGraben si sviluppano circolazio-ni idriche nelle serie permeabili costituite dalle NWZUIbQWVQKIZJWVI\QKWIVQLZQ\QKPMUM[WbWQKPM LMTTI.ITLI<W[KIVIMQVUQVWZUQ[]ZILITT¼=-VQ\oLQ5WV\QKQIVW:WKKI[\ZILIZIXXZM[MV\I\I M[[MVbQITUMV\MLIT>MZZ]KIVW#Y]M[\MKQZKWTI-zioni possono interessare solo marginalmente la NW[[IXWQKPuITQUMV\IVWV]UMZW[M[WZOMV\QKWV chimismo sia bicarbonato-calcico, come quelle LQ ; /QW^IVVQ :IXWTIVW <MZUM KPM [WTNI-to-calcico come quelle di Petriolo, dell’Acqua ;IV\I+PQIVKQIVWMLQ*IOVW>QOVWVQ;9]Q-ZQKWL¼7ZKQI#

yLIOTQ[\M[[QÅIVKPQMLQVXIZ\QKWTIZMLIY]MTTW sud-occidentale, si sviluppa anche una

circola-bQWVMQLZQKIZMTI\Q^IUMV\MXQ„XZWNWVLIKPM^I ad interessare le rocce del basamento cristallino e che alimenta alcune sorgenti, di varia termali-tà e con chimismo clorurato-alcalino, localizza-te sia all’inlocalizza-terno del Graben ILM[MUXQWT¼)KY]I Borra di Castelnuovo Berardenga) che ai suoi TQUQ\Q []LWKKQLMV\ITQ IL M[MUXQW TM [WZOMV\Q Mortaione di Monticiano e Collalli di Montal-cino) e perciò denominate “acque del Graben” da Panichi et al.!!;MKWVLW,]KPQet al.!! il chimismo di queste sorgenti interne non di-pende dall’interazione con le rocce del basa-mento, ma rappresenta il risultato del miscela-UMV\W \ZI IKY]M XZW^MVQMV\Q LITTM NWZUIbQWVQ KIZJWVI\QKWIVQLZQ\QKPMMLIKY]MUIZQVMNW[[QTQ contenute negli spessi sedimenti argillosi marini del Pliocene.

9]M[\I LQٺMZMVbI M[Q[\MV\M VMTTI XZWNWVLQ\o LMQ ^IZQKQZK]Q\Q[Q\ZIL]KMVWV[WTWQV]VILQٺMZMVbQI-zione dei contenuti salini delle acque termomine-rali, ma anche in una sostanziale diversità delle \MUXMZI\]ZMKPMM[[MPIVVWI[[]V\WQVXZWNWVLQ\o# le composizioni chimiche e isotopiche delle acque

Fig. 6.'SRJVSRXSXVEPIGSQTSWM^MSRMGLMQMGLIHIPPIEGUYIHIM&EKRMHM4IXVMSPS &4 IHIPPE7SVKIRXI'EPHERIPPI 7' (EXMVMTVIWMHE*ERXM  

(8)

LEACQUETERMOMINERALIDIPETRIOLO LEACQUETERMOMINERALIDIPETRIOLO

Fig. 7. Sezione geologica schematica del Graben di Siena-Radicofani (Panichi et alQSHM½GEXE 1 = argille e sabbie prevalenti del ciclo

sedimentario neogenico (Miocene superiore - Pliocene); 2 !JSVQE^MSRMTVIZEPIRXIQIRXI¾]WGLSMHM +MYVEWWMGSWYTIVMSVI)SGIRI 3 = rocce carbonatico-anidritiche (Triassico superiore - Giurassico); 4!½PPEHMWGMWXMIUYEV^MXMHIPFEWEQIRXSGVMWXEPPMRSVIKMSREPI 4EPIS^SMGS8VMEWWMGS superiore); 5 = sorgente termominerale; 6 = circolazione idrica più o meno profonda; 7!VMGEVMGEQIXISVMGE%!EGUYIHIMQEVKMRMSGGMHIRXEPI ISVMIRXEPI&!EGUYIHIPGraben.

emergenti dal pozzo dei Bagni di Petriolo consento-VWLQ[\QUIZM^ITWZQLMTT¼WZLQVMLQ ˆ+MKWU]V-Y]MQVNMZQWZQIˆ+8IVQKPQ! 1VÅVMQTTWZW tenore in trizio7 permette di ritenere che il percorso

sotterraneo dalle zone di ricarica all’emergenza è stato compiuto in un arco temporale di almeno 40 IVVQ*I\\IOTQIet al., 1992; Minissale et al., 1997).

Conclusioni

Nella Toscana meridionale è presente un gran numero di sorgenti termominerali, la cui origine

dipende dai particolari circuiti idrogeologici: le ac- Y]MUM\MWZQKPMXMVM\ZIVWMKQZKWTIVWQVXZWNWV-dità assumendo calore dal contatto con gli strati sempre più caldi e prendendo in carico, per disso-luzione, sostanze varie. Il contenuto minerale ed il livello termico, così acquisiti, vengono talvolta KWV[MZ^I\Q XZM[[WKPu \W\ITUMV\M LITT¼IKY]I ÅVW ITTI[]IMUMZOMVbIQV[]XMZÅKQMKPMI^^QMVM[WTQ\I-UMV\MT]VOWNIOTQM;WVWY]QVLQTMZWKKM[MZJI\WQW tramite le proprie caratteristiche mineralogiche ed il concorso di altre variabili come pressione, tem-peratura e tempo di contatto, a determinare le [XMKQÅKPMKWUXW[QbQWVQKPQUQKPMLQY]M[\MIKY]M

1T\ZQbQWW\ZQ\QWvT¼Q[W\WXWZILQWI\\Q^WLMTT¼QLZWOMVW3H), con tempo di dimezzamento pari a 12,43 anni; esso viene

]\QTQbbI\WXMZKITKWTIZMT¼M\oZMTI\Q^ILMQKIUXQWVQKQWvLMT\MUXWQV\MZKWZ[WLITTI[MXIZIbQWVMLIT[Q[\MUII\UW[NMZQKW in quanto presente in elevate concentrazioni nelle acque più giovani, coprendo un intervallo teorico di circa 50 anni.

A partire dalla prima intuizione di Trevisan !OTQ[\]LQ[]KKM[[Q^QPIVVWLQUW[\ZI\WKPM la genesi tipica delle acque termominerali toscane è sostanzialmente da ricondurre alla concomitan-\MXZM[MVbILMQ[MO]MV\QMTMUMV\Q):8)<" yun importante serbatoio idrico nella serie

KIZJWVI\QKIUM[WbWQKI4IJ]WVIWT¼MTM^I-\IXMZUMIJQTQ\oXMZNM[[]ZIbQWVMMKIZ[Q[UW KPMY]M[\IUW[\ZINIKQTQ\ITIZQKIZQKIUM\MW- ZQKILQZM\\IQVKWZZQ[XWVLMVbILMQV]KTMQIN-NQWZIV\Q# y]VÆ][[WLQKITWZM\MZZM[\ZMLMZQ^IV\MLITTWKI-TMOZILQMV\MOMW\MZUQKWVWZUITMWIVWUITW a cui può aggiungersi il calore prodotto dalla reazione esotermica dovuta all’idratazione e \ZI[NWZUIbQWVMQVOM[[W+I;74Ė02

7LMTT¼I-nidrite che si trova alla base della serie carbo-natica; y^QMXZMNMZMVbQITQXMZTMKWZZMV\QI[KMVLMV\QLMT Æ][[W KWV^M\\Q^W QLZW\MZUITM -[[M [WVW ZIX-XZM[MV\I\MLINIOTQMLQ[\MV[Q^MXW[\WZWOMVQKPM TMY]ITQ[XM[[WXWZ\IVWQVIٻWZIUMV\WIVKPMQ nuclei mesozoici.

Queste emergenze, pertanto, sono da conside- ZIZ[Q[\ZM\\IUMV\MTMOI\MITTMNWZUIbQWVQKIZJWVI\Q-co-evaporitiche del Mesozoico della Serie toscana VWVUM\IUWZÅKI#*MVKQVQet al.!PIVVWM^Q-denziato, ad esempio, come rappresentando in un diagramma le temperature rispetto al contenuto QV[WTNI\QTIUIOOQWZXIZ\MLMTTM[WZOMV\Q\W[KIVM mostri una chiara correlazione dei due parametri.

Per molto tempo, e comunque ancora oggi, le sorgenti termominerali sono state osservate e stu- LQI\M[WXZI\\]\\W[W\\WQTXZWÅTWLQIKY]MLI]\QTQb-bIZMXMZ[KWXQ\MZIXM]\QKQ=VI^Q[QWVMÅVITQbbI\I Y]I[QM[KT][Q^IUMV\MITTI¹[NMZI[IVQ\IZQIºPIXMZ ostacolato una loro collocazione in un contesto [KQMV\QÅKWXQ„IUXQW+WVQTXZM[MV\MIZ\QKWTWLM-dicato alla conoscenza e alla tutela delle risorse idri-che sotterranee di una zona ad elevato valore pae-saggistico ed ambientale come quella di Petriolo, si è cercato di contribuire a colmare questa lacuna.

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Istanza di permesso di ricerca di risorse geotermiche “Murlo”. Al-legato F2 - Relazione tecnico-geologica. Relazione inedita per

W\\MVMZMQTXMZUM[[WLQZQKMZKIIQ[MV[QLMT,4O[NMJ-braio 2010 n. 22 e dell’art. 8 del D.P.R. 395 del 27 maggio 1991, 100 pp.

;\]LQW5I\\QWTQ;ZTMonitoraggio ambientale

ante-ope-ram fauna: relazione tecnica. Relazione inedita per conto

dell’A-<1 ;\ZIJIO ;X)1V\MZKIV\QMZQ >Q\\ILMTTW ;X) ZMTI\Q^I alla realizzazione dell’opera “Itinerario internazionale E78 ;/+/ZW[[M\W.IVW)LMO]IUMV\WIKWZ[QMVMT\ZI\\W /ZW[[M\W;QMVI;;LQ8IOIVQKWLITSUITSU 41+600 - Lotti 5, 6, 7, 8”, 52 pp.

<PWZV\P_IQ\M +? !   An approach toward a rational

KTI[[QÅKI\QWVWN KTQUI\M. Geographical Review, 38: 55-94.

<QVQ^MTTI=)KKIQVW.:W[[Q/6QKWTQKP:

8M\ZWXPa[QKITIVITa[Q[WN +:78 KZ][\IT[MQ[UQKLI\I. Boll. Soc.

/MWT1\>WT;XMK"

<ZM^Q[IV4!Una nuova ipotesi sull’origine della termalità

di alcune sorgenti della Toscana. L’industria mineraria, 2: 41-42.

<ZM^Q[IV4:IOOQ/! Relazione idrogeologica sulle

sorgenti termominerali di Petriolo. Relazione inedita per conto

del-TI;)/15;X)/ZW[[M\W!XX

=V T]VMLz []T ÅVQZM LMT UM[M L¼IXZQTM LMT 1460, alle prime ore del mattino, si abbassò il ponte levatoio del castello di San Giorgio, quel-lo verso il centro della città di Mantova, che di lì a poco venne attraversato da una lunga ca-valcata di signori e dignitari di corte, seguita da carri e muli carichi all’inverosimile. A gui-dare quel lungo corteo il marchese Ludovico III in persona1, che i sudditi e gli altri signori

del tempo giudicavano un principe abile nelle armi, colto e prudente, ma soprattutto integro e leale e che poneva sopra ogni considerazione il XZWXZQWWVWZMTINMLMT\oIOTQQUXMOVQXZM[QMQT JMVMLMTTI[]IKI[I\IMLMTTI[]IKQ\\o.W\W =VWXMZXIZ\MIT[]WÅIVKWKI^ITKI^IVW.MLM-ZQKWQT[]WXZQUWOMVQ\W.W\W2, e un bam-JQVWLQ[WTQW\\WIVVQ:WLWTNW.W\W3, il set-\QUWLMQLQMKQÅOTQKPMQTUIZKPM[MI^M^II^]\W dalla consorte Barbara di Brandeburgo4, donna

di grande cultura,che amava le arti e che ebbe

«Heri mattina principassemo a tuore el bagno».

Quando i Gonzaga venivano a Petriolo

Riccardo Bassani

>QILMTT¼)ZKW·4WK1M[I5WV\QKQIVW

]VZ]WTWVWV[MKWVLIZQWVMTNIZMLMTTIXQKKWTI corte mantovana uno dei più importanti centri dell’arte e della cultura rinascimentale. Non era bella la marchesa, aveva tratti energici e quasi maschili per i quali si era meritata il sopranno-UMLQ®^QZIOW¯.W\W

1V[QMUMIQTWZW[QOVWZQ]VNWT\WOZ]XXWLQ[M-OZM\IZQ KIVKMTTQMZQ UMLQKQ M NIUQOTQ LQ WOVQ OM-nere e stato completava il corteo. Attraversata la KQ\\oNZIITQLQNWTTI^MV]\II[IT]\IZMQTXZQVKQXM in partenza, la lunga carovana prese la strada per 5QZIVLWTIXMZIٺZWV\IZMQTT]VOW^QIOOQWKPMLQTz a una decina di giorni avrebbe portato il signore e i suoi dignitari a trascorrere un periodo di cure presso i Bagni di Petriolo, il complesso termale al-lora rinomatissimo sulla strada che da Siena porta in Maremma.

Siamo a conoscenza di questo viaggio e dei giorni trascorsi ai bagni, nonché di quello che accadde durante il soggiorno di cure, come

4]LW^QKW111/WVbIOI5IV\W^IOQ]OVW·/WQ\WOQ]OVW ÅOTQWLQ/QIV.ZIVKM[KW1/WVbIOIMLQ Paola Malatesta, dal 1444 secondo marchese di Mantova.

.MLMZQKW15IV\W^IT]OTQW·1^QT]OTQW \MZbWUIZKPM[MLQ5IV\W^I

:WLWTNW/WVbIOI5IV\W^I IXZQTM·.WZVW^WT]OTQW!Y]QV\WOMVQ\WLQ4]LW^QKW111M*IZJIZIN]QT capostipite dei Marchesi di Castiglione.

*IZJIZILQ0WPMVbWTTMZV[M\\MUJZM·5IV\W^IVW^MUJZM ÅOTQIXZQUWOMVQ\ILQ/QW^IVVQLM\\W T¼)TKPQUQ[\IÅOTQWLMTUIZOZI^QWLQ*ZIVLMJ]ZOW.MLMZQKW1MLQ*IZJIZILQ;I[[WVQI+WVQTXMZUM[[WLMTT¼QUXMZI\WZM Sigismondo di Lussemburgo, di cui Barbara era nipote, giunse all’età di appena 11 a Mantova dove nel mese di novembre KWVQTNI[\WMTIXWUXI\QXQKPMLQ]VIKWZ\MQ\ITQIVILMT:QVI[KQUMV\W[Q[^WT[MZWTMKMZQUWVQMV]VbQITQKWV4]LW^QKW111 ,I\ITI[]IOQW^IVQ[[QUIM\oQTUIZKPM[M/QIV.ZIVKM[KWTINMKMML]KIZMQV[QMUMIQXZWXZQÅOTQLI>Q\\WZQVWLI.MT\ZM [W\\WTIK]QO]QLI*IZJIZIIKY]Q[\Y]MTTIK]T\]ZIMY]MTTI[IOOMbbIXZI\QKIKPMXQ„\IZLQT¼I^ZMJJMZWZM[INIUW[IMKPM TMMZI[MVbIL]JJQWZQKWVW[KQ]\IWT\ZMKPMLITUIZQ\WMLIQÅOTQIVKPMLIQXIZMV\QMLIQLQOVQ\IZQLQKWZ\MKWUMZQ[]T\I evidente dai toni che ognuno di loro usava nelle lettere che le indirizzava.

Figura

Foto di Giovanni Bencini – viale Europa,  comparto “I Pini”, 42 - 58022 Follonica (GR)
Foto 1. -&amp;EKRMHM4IXVMSPS%WMRMWXVEPIERXMGLIXIVQIGSRPEWSZVEWXERXIGLMIWEIRXVEQFIHMSVMKMRIQIHMIZEPI%HIWXVEPIEGUYIGEPHIipertermali,
Fig. 1.  'EVXEKISPSKMGEHIPP´EVIEHMWXYHMS'EVXE+ISPSKMGE6IKMSREPIMRWGEPE7I^MSRIEGYVEHM%UYret al., 2005, ripresa con
Fig. 2. 7I^MSRIKISPSKMGEPEGYMXVEGGMErVMTSVXEXERIPPE*MK'EVXE+ISPSKMGE6IKMSREPIMRWGEPE7I^MSRIEGYVEHM%UYret al.,
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