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-1 3 3 )Produzione acque reflue (% mensile)___ mese m Produzione acque reflue (10

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(1)

Cinzia Alimentari

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Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente – Di3A

Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali – SAF

Dipartimento di Agraria

Progetto

Uso sostenibile dei sottoprodotti provenienti dalla lavorazione industriale degli agrumi Progetto finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico - MiSE

Seminario divulgativo

TRATTAMENTO DEI REFLUI AGRUMARI MEDIANTE FITODEPURAZIONE

con il patrocinio di:

G.L. Cirelli

(1)

, M. Milani

(1)

, V. Tamburino

(2)

, A. Sacco

(3)

(2)

• Le imprese di trasformazione dei prodotti agroalimentari, tra cui le industrie agrumarie, che nel nostro territorio assumono particolare rilevanza, producono una notevole quantità di acque reflue, contraddistinte da un’elevata concentrazione di carico organico (variabile secondo il tipo di industria, ma comunque sempre molto elevato, fino a 12 g di COD ogni kg di frutta trasformata) e da caratteristiche qualitative tali, da rendere necessario il trattamento depurativo, prima di poter procedere al successivo smaltimento.

• Le acque reflue agrumarie sono essenzialmente costituite da:

– acque di lavaggio dei frutti, degli impianti, delle attrezzature e dei pavimenti;

– acque di raffreddamento delle macchine;

– acque prodotte dalle linee di estrazione degli oli essenziali e di essiccazione delle scorze.

Premessa

(3)

Le acque reflue agrumarie – caratteristiche quali-quantitative

• Variabilità delle portate (Stagionale e infrasettimanale)

• Variabilità qualitativa (In funzione della varietà di frutta trasformata e della  tipologia di lavorazione)

• Squilibrio tra sostanza organica e nutrienti (COD/N/P >800/5/1)

• Presenza di oli essenziali, essenzialmente d‐limonene  (concentrazioni fino a 1.000 ppm).

• Presenza di solidi sospesi  ‐ colloidali (esperidina, pectina, etc.) e sedimentabili  (residui di polpe e/o scorze)

‐ La produzione di reflui è influenzata dal consumo idrico per unità di prodotto  trasformato, che cambia in funzione del  tipo di industria.

‐ Le industrie agroalimentari, compresa quella di trasformazione degli agrumi, 

sono operative solamente alcuni mesi dell’anno.

(4)

Le acque reflue agrumarie – variabilità quantitativa

0 2 4 6 8 10 12

Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Sett Ott Produzione acque reflue (103 m3 mese-1 )

0 5 10 15 20 25 30

Produzione acque reflue (% mensile)___

9.400 m3 mese-1 Media periodo feb-apr: 23,4% mese-1

5.000 m3 mese-1 Media periodo nov-giu: 12,5% mese-1 3.400 m3 mese-1 Media periodo nov-ott: 8,3% mese-1

Distribuzione mensile della produzione di acque reflue in un’industria agrumaria, assumendo un consumo idrico unitario costante di 1 m3 per tonnellata di prodotto trasformato (prossimo al consumo medio di impianti privi di processi produttivi secondari quali l’essiccazione scorze e con processi di minimizzazione dei consumi quali il raffreddamento con acqua ricircolata).

oltre il 70% della produzione risulta concentrata nel trimestre febbraio-aprile

(5)

Le acque reflue agrumarie – variabilità quantitativa

Distribuzione settimanale della produzione di acque reflue in un’industria agrumaria, assumendo un consumo idrico unitario costante di 1 m3 per tonnellata di prodotto trasformato – il periodo di indagine si riferisce all’aprile 2016 che coincide con uno dei mesi dell’anno in cui si riscontra la massima produzione di acque reflue.

(6)

Le acque reflue agrumarie – variabilità qualitativa

Lavaggio agrumi 3,5-6,7 17-1.195 59-3.723 392-5.237 Reparto essenze 4,4-5,0 815-22.319 4.525-171.045 4.234-28.692

Reparto succhi 4,2-5,5 1.531-3.578 3.570-9.570 4.196-6.048

Reparto scorze 12 39.887 17.119 52.297

Lavaggio agrumi 4,8-6,4 40-270 123-1.189 970-1.600 Reparto essenze 2,5-4,5 5.000-73.000 27.000-68.000 8.000-58.000

Reparto succhi 3,8 2.635 3.820 8.700

Prodotto lavorato

Arance

Limoni

CAMPO DI VARIAZIONE PARAMETRO COD (mg/L)

Solidi sospesi (mg/L) Line a di

lavorazione pH Residuo secco a

105 °C (mg/L)

Caratteristiche qualitative degli effluenti di diverse fasi di lavorazione dell’industria agrumaria (Di Giacomo e Calvarano, 1987, modificata)

L’elevata variabilità qualitativa delle acque reflue agrumarie è attribuibile, non solo al tipo e allo stato degli agrumi in fase di trasformazione, ma dipende anche dalle caratteristiche funzionali, costruttive e tecnologiche degli impianti di lavorazione.

• Oscillazioni del pH e dei carichi organici sono apprezzabili anche nell’arco della stessa giornata.

• Le caratteristiche qualitative dell’effluente agrumario sono contraddistinte da

un notevole grado di incertezza.

(7)

Problemi di depurazione delle acque reflue agro-alimentari

• Elevata variabilità quali‐quantitativa

• Le acque reflue agrumarie vengono solitamente trattate in impianti biologici intensivi (fanghi attivi) che:

1. non riescono a garantire un’adeguata affidabilità depurativa;

2. hanno un importante impatto economico;

3. richiedono una costante sedimentabilità del fango di ricircolo;

4. altra tendenza pressoché costante è la bassa concentrazione di azoto e fosforo che intralcia gli ordinari processi di sedimentazione;

5. i lunghi tempi di avviamento necessari per raggiungere una

sufficiente concentrazione di fango attivo nella vasca di ossidazione, in

relazione alla stagionalità che caratterizza la produzione delle acque

reflue agrumarie.

(8)

Problemi di depurazione delle acque reflue agro-alimentari

Oltre alla inaffidabilità gestionale, gli impianti intensivi evidenziano anche:

ridotta efficienza energetica, in relazione alla concentrazione di OD (1‐2 mg/L, fino a 3‐4 mg/L), necessario per consentire la penetrazione di ossigeno nei grandi fiocchi di fango;

alti costi di gestione (energia, personale, controlli qualitativi delle

acque, additivi)  fino al 2% del fatturato annuo aziendale.

(9)

Tecnologie di trattamento naturale delle acque reflue di interesse applicativo

Fitodepurazione

FWS

H-SSF

V-SSF

Lagunaggio

(10)

Tecnologie di trattamento naturale delle acque reflue

Primari Secondari Terziari disinfezione

Fitodepurazione

Lagunaggio

(11)

Interesse applicativo dei sistemi naturali

Relativa facilità di realizzazione anche da imprese locali;

Assenza (quasi sempre) di apparecchiature elettro‐meccaniche;

Produzione di fanghi molto modesta;

Semplicità ed economicità di gestione e manutenzione;

Affidabilità nel rendimento ed elevata efficienza nella rimozione di alcuni inquinanti;

Ottima capacità “buffer” per assorbire punte di carico idraulico ed organico;

Buon inserimento ambientale;

Possibilità di recupero di aree marginali;

Promozione della conservazione della biodiversità.

(12)

Esperienze sui sistemi di trattamento naturale

Le tecniche naturali, tra le quali i sistemi di lagunaggio e di fitodepurazione, sono ampiamente diffuse in tutto il mondo. Soluzioni semplici e basso consumo energetico secondo i principi di sostenibilità ambientale

Sistema di lagunaggio Mezè (Francia) – impianto ideato per servire 25.000 AE

Sistema di fitodepurazione FWS (Florida),  circa 20 ettari – trattamento terziario dei 

reflui civili

(13)

Giacinto d’acqua

(Eichornia crassipes)

Papiro

(Cyperus papyrus)

galleggianti radicate sommerse

radicate emergenti

Millefoglio d’acqua comune

(Myriophyllum spicatum)

Classificazione dei sistemi di fitodepurazione: macrofite

(14)

Sistema a flusso sommerso verticale (SFS-v)

Sistema a flusso sommerso orizzontale (SFS-h)

Sistema a flusso superficiale (FWS)

Flusso superficiale

Flusso subsuperficiale

Classificazione dei sistemi di fitodepurazione: regime idraulico

(15)

Bacini di forma allungata e bassa profondità

Utilizzati prevalentemente come trattamento terziario

Prestazioni significativamente variabili con le stagioni (poco applicabile in climi rigidi)

Problemi di impatto ambientale

Superficie occupata (oltre 3‐4 m

2

/AE per un trattamento terziario)

Pochi esempi di applicazione in Europa e in Italia

Sistema a flusso superficiale (FWS)

(16)

bacini impermeabilizzati di forma rettangolare allungata e altezza intorno a 60 cm

riempimento in materiale ghiaioso o misto ghiaioso‐sabbioso

il liquame viene fatto fluire orizzontalmente in continuo attraverso il terreno in cui sono radicate le macrofite (prevalentemente Phragmites sp.)

funzionamento in condizioni di terreno saturo, ma con il livello idrico non affiorante

Semplicità ed economia gestionale

Superficie occupata: 4‐5 m2/AE (trattamenti secondari) e 1‐2 m2/AE (trattamenti terziari)

Molto efficace nella rimozione di sostanza organica e SST, meno per la rimozione dei nutrienti

Interessanti prestazioni nella riduzione della carica batterica

Molto utilizzato in Europa, numerose applicazioni anche in Italia

Sistema a flusso sub-superficiale orizzontale (H-SSF)

(17)

Bacini impermeabilizzati di forma rettangolare e altezza variabile da 40 a oltre 80 cm

Riempimento in materiale ghiaioso e sabbioso, con stratificazioni a granulometria variabile

Il liquame viene fatto fluire verticalmente attraverso il terreno in cui sono radicate le macrofite (prevalentemente Phragmites spp.)

Funzionamento con cicli di riempimento‐svuotamento in modo da migliorare al massimo l’aerazione del terreno

Usati efficacemente come trattamento secondario o terziario

Presentano rendimenti migliori rispetto al flusso orizzontale (riduzione fino al 50% delle superfici a parità di rendimento)

Sono in grado di nitrificare efficacemente

Distribuzione omogenea del liquame su tutta la superficie costituisce un problema idraulico non banale

Sistema a flusso sub-superficiale verticale (V-SSF)

(18)

Le combinazioni impiantistiche maggiormente utilizzate sono:

H‐SSF + V‐SSF: lo stadio a flusso sommerso orizzontale rimuove gran parte dei solidi sospesi e del carico organico mentre lo stadio a flusso verticale effettua una rilevante ossidazione e un’efficace nitrificazione.

V‐SSF + H‐SSF: lo stadio a flusso sommerso orizzontale assolve alla funzione di denitrificazione dell’effluente in uscita dal sistema verticale;

H‐SSF + V‐SSF + FWS: lo stadio a flusso libero finale oltre a completare la rimozione delle sostanze azotate, affina ulteriormente l’abbattimento della carica microbiologica.

Soluzioni impiantistiche

(19)

Il progetto: “Uso sostenibile dei sottoprodotti provenienti dalla lavorazione industriale degli agrumi” – Attività 4.4 “Trattamento dei reflui agrumari”

1: Messa a punto dell’impianto sperimentale per lo studio dei sistemi di lagunaggio aerato per il trattamento secondario delle acque reflue agrumarie;

2: Messa a punto dell’impianto prototipale di fitodepurazione per il trattamento terziario delle acque reflue agrumarie;

3: Monitoraggio del sistema di lagunaggio aerato per la verifica dell’affidabilità di esercizio e della capacità di rimozione;

4: Monitoraggio dell’impianto prototipale di fitodepurazione per la verifica dell’affidabilità di esercizio e della capacità di rimozione.

5: Valutazione dell’applicabilità a scala reale del prototipo del sistema di fitodepurazione

Obiettivi Realizzativi:

L’attività di ricerca, sul trattamento dei reflui agrumari, viene svolta presso gli

impianti e sui terreni messi a disposizione dall’industria ORTOGEL e viene condotta

dal Di3A ‐ Università degli Studi di Catania e dal CSEI Catania.

(20)

Ubicazione dell’impianto di trattamento delle acque reflue agrumarie

Gli stabilimenti dell’azienda di trasformazione agrumaria ORTOGEL S.p.A. sorgono nella zona industriale di Caltagirone (Catania) in prossimità delle più vocate zone di produzione agrumicola siciliana.

(21)

ORTOGEL S.p.A. - Impianto di trattamento delle acque reflue agrumarie

S1

S2

S3

10.900 m3

10.900 m3

20.000 m3

Immissione reflui con elevata  concentrazione di sostanza 

organica e oli essenziali

Immissione reflui con  ridotta concentrazione di 

sostanza organica e oli  essenziali

(22)

ORTOGEL S.p.A. - Specifiche tecniche dell’impianto

Gli invasi sono realizzati in terra e successivamente impermeabilizzati con materiale plastico (PE) termosaldato.

L’ossigenazione delle vasche è affidata ad aeratori galleggianti (turbine da 15 kW).

Ognuno degli invasi è caratterizzato da

una profondità massima di circa 7‐8 m.

(23)

ORTOGEL S.p.A. – Schema Concettuale - Funzionamento dell’impianto

(24)

1 2

1. Ingresso S2 (reflui con ridotta concentrazione di sostanza organica e oli essenziali);

2. Uscita S3.

• Frequenza di campionamento acque reflue:

• Punti di campionamento

• Parametri rilevati sui campioni:

• Quindicinale (Marzo 2015 – Giugno 2015 e Novembre 2015 – Febbraio 2016)

• Mensile (Luglio 2015 – Ottobre 2015)

S1 S2 S3

• Nel primo campionamento: la totalità dei parametri imposti dalla Tabella 3, Parte terza, Allegato 5 al D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.;

• Nei successivi campionamenti: pH, colore, odore, materiali grossolani, SST, BOD5, COD, H2S, SO3, SO4, Cl, F, Ptot, N‐NH4, N‐NO2, N‐NO3, saggio di tossicità acuta, oli essenziali

Attività sperimentale lagunaggio: metodologia acque reflue

• Parametri rilevati in situ sulle acque invasate:

• pH, C.E., O.D., Potenziale Redox, Temperatura

(25)

Attività sperimentale lagunaggio: RISULTATI GESTIONE IN BATCH

Parametri Chimico ‐ fisici

IMPIANTO GESTITO IN  MODALITÀ «BATCH» 

Periodo:

Maggio / Settembre2015

INVASO S3

(26)

Attività sperimentale lagunaggio: RISULTATI GESTIONE IN BATCH VALUTAZIONE ABBATTIMENTO CARICO ORGANICO IN MODALITÀ BATCH

0 200 400 600 800 1000 1200

Evoluzione temporale COD in uscita

983 mg/L

800 mg/L

674 mg/L

257 mg/L

(27)

Attività sperimentale lagunaggio: RISULTATI GESTIONE IN BATCH VALUTAZIONE ABBATTIMENTO CARICO ORGANICO IN MODALITÀ BATCH

0 200 400 600 800 1000 1200

Evoluzione temporale Solidi Sospesi in uscita

820 mg/L

400 mg/L

50 mg/L 140 mg/L

(28)

Attività sperimentale lagunaggio: RISULTATI

η (%) = [(L i - L e ) / L i ] x 100

 EFFICIENZA DI RIMOZIONE DI COD

 EFFICIENZA DI RIMOZIONE DI BOD

5

 EFFICIENZA RIMOZIONE DEI SOLIDI SOSPESI

EFFICIENZA IMPIANTISTICA  VALUTATA IN MODALITÀ BATCH

Periodo Valutazione: 

maggio/settembre 2015

73,8%

65%

82%

(29)

Impianto prototipale di fitodepurazione

In prossimità del serbatoio S3 è stato realizzato un impianto di fitodepurazione a scala pilota per il trattamento di un volume di acque reflue pari a circa 10 m

3

/giorno (prelevate in uscita dal serbatoio S3)

IMPIANTO DI FITODEPURAZIONE superficie complessiva pari a circa 150 m2

3 vasche di fitodepurazione di  dimensioni pari a circa 5 x 10 m

(30)

Impianto prototipale di fitodepurazione

L’impianto di fitodepurazione è costituito da tre moduli di trattamento disposti in serie:

Vasca a flusso sub‐superficiale orizzontale (H‐SSF);

Vasca a flusso sub‐superficiale verticale (V‐SSF);

Vasca a flusso superficiale (FWS).

H-SSF V-SSF

FWS S3

P

P S3

P

H-SSF: Vasca a flusso sub -superficiale orizzontale V-SSF: Vasca a flusso sub -superficiale verticale FWS: Vasca a flusso superficiale

: Pompa

S: Serbatoio aerato

H-SSF V-SSF

FWS P

P S3

P

H-SSF: Vasca a flusso sub -superficiale orizzontale V-SSF: Vasca a flusso sub -superficiale verticale FWS: Vasca a flusso superficiale

: Pompa

S: Serbatoio aerato

H‐SSF V‐SSF FWS

Settembre 2016

H‐SSF V‐SSF FWS

Aprile 2017

(31)

Impianto prototipale di fitodepurazione: Vasca H-SSF

Condotta di alimentazione DN 50 PEBD PN6

Tessuto non tessuto + guaina + tessuto non tessuto

Condotta di scarico DN 50 PEBD PN6

Pozzetto prefabbricato Piante macrofite

1,5:1

Pietrame

Ø 8 - 10 cm Pietrisco Ø 8 - 10 mm

Sottofondo compattato 10,42 m

0,50 m 1,50 m

0,80 m

0,60 m

8,60 m pendenza fondo 1%

0,30 m

DN 50 PEBD PN6 SEZIONE A-A

scala 1:50

10,00 m pendenza fondo 1%

dall'invaso S3 Condotta di alimentazione DN 50 PEBD PN6

A

1:1

1,50 m

al Serbatoio di carico V-SSF Pozzetto prefabbricato

100 x 100 x 100 cm

DN 50 PEBD PN6

Condotta di scarico DN 50 PEBD PN6

0,74 m

0,66 m 0,70 m

3,20 m

A A

8,60 m 13,92 m

7,40 m 0,50 m 0,80 m

dall'invaso S3

al Serbatoio di carico V-SSF

• Altezza media letto filtrante = 0,70 m

• Pendenza del fondo letto = 1 %

• Area superficiale del letto filtrante = 50 m2

• Lunghezza media vasca = 10 m

• Larghezza media vasca = 5 m

• Scarpa delle sponde = 1:1

Guaina in PE Tessuto

non tessuto

Pietrisco 8-10 mm

Pietrame 8-10 cm Phragmites australis

6 rizomi/m2

(32)

Impianto prototipale di fitodepurazione: Vasca H-SSF

1,5:1 0,60 m

0,80 m 1,50 m

1,00 m

1,15 m

1,10 m

Massetto in CLS Spess. 5 cm Raccordo a vite completo

tipo Geberit - DN 50 Tubo regolazione livello

Sottofondo compattato Pietrisco Ø 8 - 10 mm

Pietrame Ø 8 - 10 cm

Condotta di scarico DN 50 PEBD PN6

DN 50 PVC PN6 Pozzetto prefabbricato

0,75 m

Piante macrofite

PARTICOLARE COSTRUTTIVO DEL SISTEMA DI SCARICO

scala 1:20

0,50 m

0,30 m

Tessuto non tessuto + guaina + tessuto non tessuto

1:1

Tubazione di distribuzione dei reflui

Pozzetto di scarico

Tubazione di regolazione del livello idrico

1,5:1

0,50 m

0,80 m

0,60 m

0,50 m 5 cm

Pietrame

Sottofondo compattato Tappo di ispezione

Condotta di alimentazione DN 50 PEBD PN6

Fori di distribuzione PARTICOLARE COSTRUTTIVO

DEL SISTEMA DI DISTRIBUZIONE scala 1:20

Tessuto non tessuto + guaina + tessuto non tessuto

1:1

Staffe

(33)

Impianto prototipale di fitodepurazione: Vasca V-SSF

Pozzetto prefabbricato 100 x 100 x 130 cm

al FWS

DN 50 PEBD PN6

A A

Condotta di scarico DN 50 PEBD PN6

Tubi di aerazione microforati DN 50 PEBD PN6

Condotta di distribuzione DN 40 PEBD PN6

Mattonelle di sostegno 20 x 20 cm

3,00 m

8,00 m

10,60 m

5,60 m

1,30 m

0,50 m 2,50 m

Condotta di alimentazione DN 50 PEBD PN6

17,60 m

11,60 m

1,60 m

2,55 m

2,55 m

2,35 m

Serbatoio in PE da interro Vol. 10 m³

Elettropompa sommersa

• Altezza media letto filtrante = 1,00 m

• Area superficiale del letto filtrante = 50 m2

• Scarpa delle sponde = 1:1

• Volume serbatoio di carico = 10 m3

Pozzetto scarico H-SSF

Serbatoio carico V-SSF

Timer per cicli azionamento pompe V-SSF Tubazione di

distribuzione dei reflui

Phragmites australis 6 rizomi/m2

(34)

Impianto prototipale di fitodepurazione: Vasca V-SSF

S

2,5 1,50 m

1,00 m

1,10 m

0,30 m

1,00 m

0,50 m

2:1 1:1

Piante macrofite

Ghiaia Ø 0 - 5 mm Spess. 5 cm

Sabbia lavata Spess. 10 cm

Ghiaia Ø 0 - 5 mm Spess. 15 cm

Ghiaia Ø 5 - 10 mm Spess. 15 cm

Pietrisco Ø 10 - 15 mm Spess. 15 cm

Pietrisco Ø 25 - 40 mm Spess. 40 cm

Tubi di aerazione microforati

DN 50 PEBD PN6 Condotta di scarico

DN 50 PEBD PN6 Condotta di distribuzione DN 40 PEBD PN6 Mattonelle di sostegno

20 x 20 cm Pozzetto prefabbricato

Tappi a vite

Massetto in CLS Spess. 5 cm Tessuto non tessuto +

guaina + tessuto non tessuto

Tubazione di regolazione del livello idrico

(35)

Impianto prototipale di fitodepurazione: Vasca FWS

• Altezza del pelo libero = 0,70 m

• Area superficiale della vasca = 50 m2

• Scarpa delle sponde = 2:1

• Sezione terminale SSF

7,30 m

2,30 m

Pozzetto prefabbricato 100 x 100 x 100 cm

Condotta di scarico DN 90 PEBD PN6

Condotta di sollevamento DN 50 PEBD PN6

dal V-SSF all'invaso S3

A A

15,29 m

Condotta di alimentazione DN 50 PEBD PN6

9,45 m

2,60 m 0,50 m

Guaina in PVC

Rete in biojuta

Pietrisco lavico 0 – 5 mm

(36)

Impianto prototipale di fitodepurazione: Vasca FWS

PARTICOLARE COSTRUTTIVO DEL SISTEMA DI SCARICO E DI SOLLEVAMENTO

scala 1:20

1,5:1

2:1

0,70 m

1,50 m

Elettropompa sommergibile Condotta di scarico

DN 50 PEBD PN6

Massetto in CLS Spess. 5 cm

Condotta di sollevamento DN 50 PEBD PN6 Pozzetto prefabbricato

Raccordo a vite completo tipo Geberit - DN 50

all'invaso S3 Tubo regolazione livello

Pietrisco Ø 8 - 10 mm

0,30 m

0,45 m

0,60 m

1,50 m

1,00 m

Tessuto non tessuto + guaina

1,10 m

1,45 m

Vetiveria zizanoides 6 piante/m2 Pozzetto di uscita

Tubazione di scarico dei reflui

Tubazione di scarico dei reflui

Tubazione di sollevamento dei reflui in S3

Tubazione di sollevamento dei reflui in S3

Tubazione di immissione dei reflui

Sezione finale SSF

(37)

Attività sperimentale fitodepurazione: obiettivi e metodologia

1 2 3 4

• Frequenza di campionamento acque reflue:

• Quindicinale

• Punti di campionamento:

1. Ingresso H‐SSF (uscita S3);

2. Uscita H‐SSF;

3. Uscita V‐SSF;

4. Uscita FWS.

H-SSF V-SSF

FWS S3

P

P S3

H-SSF V-SSF

FWS P

P S3

• pH, O.D., C.E., temperatura, colore, odore, materiali grossolani, SST, BOD5, COD, H2S, SO3, SO4, Cl, F, P , N‐NH , N‐NO , N‐NO , N , saggio di tossicità acuta, oli essenziali, Escherichia coli

• Parametri rilevati:

• Obiettivi:

• Valutazione dell’efficienza depurativa complessiva dell’impianto di fitodepurazione e dei singoli  moduli di trattamento

(38)

Attività sperimentale fitodepurazione: primi risultati

PARAMETRO Unità di

misura

Valore medio

Ingresso H-SSF Uscita FWS

pH unità pH 8,2 8,2

Colore Hanzen N 1:100 N 1:100

Odore - No Molestie No Molestie

Materiali grossolani - Assenti Assenti

Solidi Sospesi mg/L 50 28

COD mg/L 239 193

Solfuri (H2S) mg/L <0,01 <0,01

Solfiti (SO3) mg/L <0,05 <0,05

Solfati (SO4) mg/L 52 51

Cloruri mg/L 131 121

Fluoruri mg/L 0,066 0,064

Fosforo totale mg/L 6,8 5,4

Azoto ammoniacale mg/L 0,05 0,05

Azoto nitroso mg/L 4 0,7

Azoto nitrico mg/L 9,8 5,6

Azoto Totale mg/L 17,3 12,8

Tossicità acuta con batteri bioluminescenti % Inibizione <6 <6

Oli Essenziali mg/L 0,17 0,17

Escherichia coli UFC/100 mL 141 84

IMPIANTO IN ATTIVITÀ  Periodo:

Dicembre 2016 / Febbraio 2017

INVASO S3 

Gestito in modalità batch

Ridotte concentrazioni già  in ingresso al primo stadio 

di trattamento  dell’impianto di  fitodepurazione

(39)

Attività sperimentale fitodepurazione: primi risultati

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

SST COD Fosforo totale Azoto Totale

Efficienza media di rimozione (%) i

V‐SSF H‐SSF

Limitate efficienze di rimozione a causa:

1.Fase di start‐up;

2.Condizioni sature in entrambi i letti SSF, per favorire l’attecchimento della Phragmites australis;

3.Ridotte concentrazioni degli inquinanti in ingresso all’impianto.

(40)

Cinzia Alimentari

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Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente – Di3A

Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali – SAF

Dipartimento di Agraria

Progetto

Uso sostenibile dei sottoprodotti provenienti dalla lavorazione industriale degli agrumi Progetto finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico ‐MiSE

Seminario divulgativo

con il patrocinio di:

GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE

Catania, 11 aprile 2017

Polo Bioscientifico, Aula Ingegneria

G.L. Cirelli

(1)

, M. Milani

(1)

, V. Tamburino

(2)

, A. Sacco

(3)

Riferimenti

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