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Tra analogico e digitale. L’edizione dei documenti dell’abbazia di Santa Maria della Grotta

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Academic year: 2021

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(1)

FONTI PER LA STORIA DEL MEZZOGIORNO MEDIEVALE

(2)

In copertina: Napoli, Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria, 3 AA II6, ottobre 1202.

(3)

I DOCUMENTI DELL’ABBAZIA DI S. MARIA

DELLA GROTTA DI VITULANO (BN)

1200-1250

a cura di

(4)

Pubblicato con il contributo del progetto co:op – community as opportunity. the creative archives’ and users’ network (EU, Creative Europe 2014-2020) e

dell’Università degli Studi di Napoli Federico II contributo sugli accordi internazionali

ISBN 978-88-86854-74-0

© 2018 by LAVEGLIACARLONE s.a.s. Via Guicciardini 31 – 84091 Battipaglia tel. 0828.342527; e-mail: info@lavegliacarlone.it

sito internet: www.lavegliacarlone.it

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento to-tale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono ri-se rvati p er tutti i Paesi. Nessuna parte di questa pubb licazione può esri-sere ripro dotta, di-st ribuita o trasmessa in qualsivoglia forma senza l’autorizzazione scritta dell’Edito re, a eccezione di brevi citazio ni incorporate in recensi oni o per altri usi non commerciali per-me ssi dalla legge sul copyright. Per richieste di perper-messi contattare in forma scritta l’Edi-tore al seguente indirizzo: info@lavegliacarlone.it

Stampato nel mese di novembre 2018 da Printì - Manocalzati (AV)

(5)

TRA ANALOGICO E DIGITALE

L’EDIZIONE DEI DOCUMENTI DELL’ABBAZIA DI S. MARIA DELLA GROTTA ANTONELLA AMBR OSIO VERA ISABELL SCHWARZ-RICC I GEORG VOG ELER

L’edizione dei documenti dell’abbazia di S. Maria della Grotta del XII secolo

1

, già comparsa a stampa qualche anno fa, e quella della prima metà del XIII secolo, presente in questa sede, sono da considerarsi nel loro complesso un progetto svi-luppatosi in un’area di confine posta tra l’analogico e il digitale. Qui si tratterà dell’edizione del XIII secolo, sviluppatasi nell’arco di quattro anni, grazie a stru-menti e procedure di lavoro ben determinate, che si basa su alcune importanti acquisizioni teoriche del dibattito europeo riguardo alle Scholarly Digital Editions

2

, i primi passi del quale risalgono agli anni Novanta del secolo scorso

3

.

1

Le pergamene di S. Maria della Grotta di Vitulano (BN). Secc. XI-XII, a cura di A.

AMBROSIO, Battipaglia (SA) 2013 (Fonti per la storia del Mezzogiorno medievale, 21).

2

Tutti i siti I nternet indicati in seguito sono stati consultati per l’ultima volta il 31

luglio 2018. Cfr. per il concetto P. SAH LE, What Is a Scholarly Digital Edition (SDE )?, in Dig it al Sc ho la rl y E d it in g. Th eo ri es and Pr ac ti ce s, ed . b y M . DRI S C O L L - E . PIE R A Z Z O, Cambridge 2016 (Digital Humanities Series, 4), pp. 19-39.

3

Per l’ampio dibattito riguardante l’edizione digitale dei documenti storici si vedano

almeno: cfr. S. AU MA NN et a lii, From Digi tal A rchiv e to Digi tal Edi tion , i n «His tori cal Social Research», 24/1 (1999), pp. 101-144; I. H. KROPAC - H. BOSH OF, Digitale Edition ei ne s um f an gre ic he n Qu e ll en k or p us : Vo rg eh e ns we i se u nd P ro bl e me b ei de r A u fb ere

i-tu n g , S t r uk t u r i er u n g u n d K at e g o r is i e r u n g de s Q u e l l en m a t e ri a l s , in «G e s c h ic h t e u n d

Informatik», 11 (2000), pp. 93- 112; P. SAHLE, Vom editorischen Fachwissen zur digitalen E d i t i on . D e r E di t i o ns p r o ze ß z w i s ch e n Q u el l e n be s c h re i b u ng u n d B e nu t z e ro b e r fl ä c h e ,

in Quellen und Quellenedition im neuen Medienzeitalter , hg. v. S. JENK S - F. SCHMIEDER, Göttingen 2000 (Fundus. For um für Geschichte und ihre Quellen, 2), pp. 75-102 <http://

web do c. sub .g wd g.d e/ ed oc /p/ fu nd us/ 2/ sa hl e.p df >; G. VO G E L E R, Vo m Nu tz un d F rom me n digitaler Urkundeneditionen , in «Archiv für Diplomatik» 52 (2006), pp. 443-66; M. ANSA NI, E di zio ne d igi ta le di fon ti d ipl om ati che : es per ien ze , mod el li t est ual i, p rio ri tà , in «R eti

Medievali–Rivista», 7/2 (2006) , <http://www.rmoa.unina.it/1896/1/140-380-1-PB.pdf> ; P.

SAH LE, Digitales Archiv – Digitale Edition. A nmerkungen zur Begriffsklärung, in Litera-tur und LiteraLitera-tur wissenschaft auf dem Weg zu den neuen Medien. Eine

Standortsbestim-mung, hg. v. M. STOLZ - L. M. GISI - J. LOOP, Zürich 2007, pp. 64-84; P. SAHLE, Die diszipli-ni e rt e E di t io n – E in e ( kl e in e ) Wis s en s ch a ft s g es c hi c ht e , i n Ed i ti o ns w is s e ns c ha f tl i ch e

Kol loq uie n 20 05/ 20 07. Met hod ik – A mts büc he r – Dig it ale Edi tio n – P roje kte , hg . v.

M . TH U M S E R - J . TA N D E C K I, To r u n´ 2 0 0 8 ( P u b l i k a t i o n e n d e s D e u t s c h - P o l n i s c h e n Gesprächskr eises für Quellenedition, 4), pp. 35-52; P. SAH LE, What Is a Scholarly Digital E dition ( SD E)? , c it. Biso gna tene re presen te anche i l d ibatt ito per i test i letter ari. Una

buona sintesi: E. VA NH OU TTE, Defining Electronic Editions: A Historical and Functional Pe rs pe c ti ve , i n Te xt a nd G en re i n R e co ns t r uc ti o n. E ff ec t s o f Di g it al i za t io n on I de as ,

Be ha vi ou rs , P ro d uc ts an d I ns t it ut io ns , e d. b y W. MCCART Y, C am br id ge 20 10 (D ig it al

(6)

ANTONELLA AMBROSIO VERA ISABELL SCHWARZ-RICCI GEORG VOGELER

XVI

Si è ormai affermata da tempo una metodologia di edizione digitale che si è evoluta al passo della tecnologia con l’utilizzo del CD-ROM, con la diffusione di Internet, con lo sviluppo dei database e del World Wide Web

4

. È ormai chiaro, grazie ai contributi di studiosi di differente formazione ed esperienza, che l’ap-proccio digitale è in grado di influenzare profondamente l’elaborazione delle edi-zioni critiche, tendendo a transmedializzare le pratiche dell’editore, e di proporre nuovi modi di concepire il documento e il testo: multiforme il primo, fluido il se-condo.

Per quanto riguarda il primo punto, la transmedialità

5

, possiamo sottolineare che la metodologia ecdotica che agisce su supporto cartaceo è di fatto caratteriz-zata da scelte dettate dal mezzo che s tiamo utilizzando, e dalle relative consuetu-dini, inveterate dalla pratica e instauratesi a volte a discapito delle reali esigenze della documentazione e degli sforzi interpretativi dell’editore. Basti pensare a pro-blemi quali il tutelare la limitatezza dello spazio nella stampa, il tener sempre ben presenti le dimensioni e le caratteristiche del layout di pagina, la consapevolezza di stare producendo testi non modificabili dopo la pubblicazione. Fare edizioni in ambiente digitale consente, invece, di prendere decisioni riguardo all’edizione dei documenti sui quali si sta lavorando, indipendentemente dalle modalità con le quali essi vengono trasmessi al pubblico. Per questo motivo abbiamo deciso di speri-mentare più forme di output dell’edizione delle carte dell’abbazia di S. Maria della Grotta, gli stessi dati compaiono online s ul portale Monasterium.net (visualizzabili e scaricabili anche in formato XML)

6

e in un file PDF presto dispo-nibile su FEDOA

7

in open access: risorsa quest’ultima che s i caratterizza come

Humanities Series, 1), pp. 119-144. Riguardo alla stor ia e alla teoria dell’edizione digitale

s i v e d a i n p a r t i c o l a r e : P. SA H L E, D i g i t a l e E d i t i o n s f o r m e n . Z u m U m g a n g m i t d e r Üb e rl i e fe r un g u n te r d en B e di n g un g en d e s Me d i en w an d e ls , 3 vo l l ., N o r de r s te d t 2 0 13

( S c h ri f t en d e s I ns t i t ut s f ü r Do k u me n t ol o g i e u n d E d it o r ik , 7 - 9) ; E . PI E R A Z Z O, Di g i ta l Scholarly E diting. Theori es, Mod els an d Meth ods , Farnham 2015; DRIS CO LL - PIER AZ ZO, Dig it al S cho la rly Ed iti ng . Th eo rie s an d P rac ti ces , c it .; Adv an ces in D ig ita l Sc ho lar ly

Editing. Papers presented at the DiXiT conferences in The Hague, Cologne, and Antwerp,

ed . b y P. BO O T - A . CA P P E L L O T T O - W. DI L L E N, L e id e n 20 1 7 , a n c h e o n l i n e ( < h t t p s : / / ww w. s id es t on e .c o m/ b oo k s/ a dv a nc e s- i n- di g it a l- s ch o la r ly - ed i ti n g> ) .

4

Per la storia dell’ edizione digitale cfr. THA LLER, Archivi ed edizioni: alcune promes-se manten ute. Un pun to di vista pe rsona le , in qu esto volum e.

5

Cfr. SAHLE, Digitale Editionsformen , cit., II, pp. 164- 165.

6

I documenti dell’abbazia di S. Maria della Grotta di Vitulano ( BN) . 1200-1250 , a

cura di A. AMBROSIO - V. I. SCHWA RZ-RICCI - G. VOG ELER (con le edizioni di Antonella Ambrosio, Giovanni Araldi, Maria Rosaria Falcone, Paola Massa, Vera Isabell Schwarz-Ricci, Maria

E li sa bet ta Ve nd emi a, G eo rg Voge le r), ver si one di git al e: < ht tp :// mo nas te riu m. ne t/m om /

SMG1200- 1250/collection>.

7

Federico II Open Ar chive, l’archivio istituzionale dei documenti digitali

(7)

Tra analogico e digitale XVII indipendente dagli strumenti offerti da Monasterium.net, e, infine, nel presente formato a stampa.

Un’altra importante acquisizione del dibattito europeo riguardante le edizioni digitali consiste nella consacrazione della multiformità del documento

8

. Sebbene il fatto che un documento non sia assolutamente da intendersi come un semplice elenco di parole faccia parte da tempo dell’orizzonte mentale del diplomatista, la metodologia di edizione ‘tradizionale’ si è concentrata su una visione del docu-mento ridotto, di fatto, al testo, al quale si affianca il regesto come rappresenta-zione del contenuto del testo stesso. A ciò si può ovviare in ambiente digitale, in quanto in esso è possibile fornire diverse rappresentazioni, alternative tra di loro, dello stesso documento: come un’immagine, ma anche come un testo dotato di una struttura formale indagabile dal diplomatista, o ancora come un insieme di riferimenti a luoghi, a persone o a istituti giuridici. In particolare, l’immagine , se presente nelle edizioni online, ci permette di rilevare ogni singolo signum notarile e la sua collocazione sulla pergamena, o per esempio di confrontare la scrittura delle sottoscrizioni con quella del testo; quindi essa può considerarsi funzionale a cogliere tutto un complesso di informazioni, che seppure rapidamente catturate dallo sguardo esperto e suscettibili di poter essere analizzate in profondità dagli strumenti digitali, finiscono per risultare poco o male rappresentate in un’edizione su supporto cartaceo.

Infine, un ultimo aspetto è da considerare, assai cruciale per noi. Il dibattito sorto intorno alle Scholarly Digital Editions ha riconosciuto che l’edizione digi-tale consente di restituire non un testo rigido, fisso, come accade nell’edizione a stampa, ma un testo fluido

9

. Ciò comporta due possibilità: la prima è quella di migliorare ed accrescere il testo edito con nuovi dati di ricerca, con l’aggiunta di documenti effettuabile in un secondo momento, con proposte di interpretazione alternative a quelle già formulate, con la correzione progressiva nel tempo di even-tuali errori. Riuscire a pubblicare i documenti dell’abbazia di Santa Maria della Grotta nell’ambito di Mona sterium.net ha rappresentato da questo punto di vista,

8

F. FI S C H E R, A l l te x ts a re e qu a l, b u t. . : Tex t ua l Pl u ra l it y a nd t he C ri t ic a l Te xt i n Digital Scholarly E ditions, in «Variants», 10 (2013), pp. 77-91; SAH LE, Digitale Editions-formen, cit., III, pp. 45- 49.

9

G. VA S O L D, Prog re ss i ve E d it i on e n al s m ul t id i me n si o n al e In f o rm a ti o ns r ä um e , in Digital diplomatics. The computer as a tool for the diplomatist?, ed. by A. AMBRO SIO - S. BARRET - G. VOGELER, Köln, Weimar, Wien 2014 (Archiv für Diplomatik. Beiheft 14), pp. 75-88; R. SIEMENS - M. TIMNEY - C. LEITCH - C. KOOLEN - A. GAR NETT, Toward modeling the ‘so ci al e dit io n’ : An a pp roa ch t o u nde rs tan di ng t he e le ctr on ic s cho la rly edi ti on i n th e

context of new and emerging social media , in «Literary and Linguistic Computing», 27/

4 ( 2012 ) , pp. 4 45-4 61; P. ROB IN SO N, Where We Are with El ectro nic Sch olarl y Editi ons, and Where We Want to B e, in «Jahrbuch für Computerphilologie», 5 (2004), pp. 123-143.

(8)

ANTONELLA AMBROSIO VERA ISABELL SCHWARZ-RICCI GEORG VOGELER

XVIII

e continuerà a farlo nei prossimi anni, un vero e proprio potenziamento dell’edizio-ne, in quanto abbiamo potuto portare avanti un progetto, che seppure possa con-siderarsi concluso nei risultati affidati alla stampa, con tinuerà a crescere e ad essere migliorato in diversi aspetti e direzioni, anche grazie al contributo di ulterio-ri editoulterio-ri ed utenti che avranno accesso in futuro al portale. Al di là del nostro caso, la seconda possibilità del testo fluido consiste nell’offrire un testo e nello stesso tempo sue differenti redazioni. Un esempio agile di questa possibilità è la presentazione di un testo nel quale sono segnalati tutti gli scioglimenti delle abbre-viazioni e, contemporaneamente, dello stesso testo privo di segnalazioni di questo tipo; l’utente in questo caso potrà avere la possibilità di scegliere quale testo con-sultare in base alle sue esigenze nonché di modificarlo tramite un click del mouse. Naturalmente quello appena ricordato è uno dei molti esempi effettuabili riguardo a testi, in grado di rappresentare, con tali modalità, differenti fenomeni paleografici, diplomatistici e finanche di tradizione testuale.

Il lavoro dell’edizione dei documenti di S. Maria della Grotta, muovendo da tali basi teoriche, si è sviluppato poi nelle seguenti direzioni: si è utilizzata la piat-taforma Monasterium.net per la creazione e la pubblicazione dell’edizione. Da ciò è disceso l’utilizzo del linguaggio XML/CEI per effettuare la codifica di base, dell’editor online EditMOM3

10

, fornito da Monasterium.net, e la messa a punto di un modello di codifica adatto alla documentazione privata dell’Italia meridionale nonché la possibilità di adoperare l’interfaccia predefinita del portale, attraverso la quale si è resa possibile la visualizzazione dell’edizione e l’utilizzo di vari tool da esso previsti, come quello delle collection . Inoltre si è trovata una soluzione indi-pendente dal portale che fosse funzionale alla creazione di un PDF, e contempo-raneamente è stato organizzato un flusso di lavoro per la produzione della versio-ne a stampa dell’edizioversio-ne, indipendente dagli strumenti offerti da Monasterium.versio-net; sono stati coordinati i tempi e le modalità delle attività di un gruppo di lavoro, distribuito geograficamente tra Napoli, Roma e Graz, che hanno necessitato dello sviluppo di linee guida, di protocolli, di procedure e di istruzioni operative.

10

B. BURK ARD, EditMOM - ein spezialisiertes Werkzeug zur kollaborativen Urkunden-E r s c hl i e ß un g , i n Di g i t a le D i p l o m at i k . N e ue Te c h n o lo g i e n i n d e r h is t o r i sc h e n A rb e i t

mit Urkunden, hg. v. G. VOGELER, Köln, Weimar, Wien 2009 (Archiv für Diplomatik. Beiheft, 12) , pp. 255-270.

(9)

Tra analogico e digitale XIX Il portale Monasterium.net

11

Perché abbiamo scelto Monasterium.net come principale piattaforma tecno-logica per effettuare il nostro lavoro?

Monasterium.net, fondato nel 2002, è un portale che dà accesso ai documenti europei risalenti al Medioevo e all’Età moderna, sul quale un numero crescente di archivisti e di studiosi ha pubblicato, e continua intensamente a farlo, rappresenta-zioni digitali di archivi e di documenti. Alla data in cui si sta scrivendo, il portale fornisce l’accesso ai dati provenienti da 170 archivi. Questi archivi si trovano in 15 paesi (Austria, Croazia, Estonia, Germania, Italia, Macedonia, Polonia, Repub-blica Ceca, Romania, Ungheria, Serbia, Spagna e Svizzera) e sono localizzati pre-valentemente nell’Europa centro-orientale. Il portale contiene, inoltre, dati prove-nienti da fonti diverse da quelle conservate presso le singole sedi di conservazio-ne; su di esso sono infatti dispo nibili le cosiddette collection, in numero di 186 e varie per tipologia, che non provengono da archivi reali, ma da edizioni cartacee in un second o momento digitalizzate, nonché da documenti aggregati in base a sva-riati criteri, storici, paleografici, diplomatistici – e che nella realtà sono in archivi diversi –, oppure dalla fusion e di fondi archivistici differenti. Monasterium.net rappresenta attualmente e in totale 642.758 documenti. Tra di essi, anche l’intero fondo pergamenaceo conservato presso la Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria

12

. Pertanto l’idea di pubb licare proprio su Monasterium.net un’edi-zione digitale dei documenti dell’abbazia di S. Maria della Grotta, conservati in tale fondo pergamenaceo, discende già dalla decisione della Biblioteca della So-cietà Napoletana di Storia Patria, presa nell’ambito di un progetto di ricerca teso alla valorizzazione dei documenti della Campania, nato in collaborazione con ICARUS (International Centre for Archival Research) e l’Università di Napoli Federico II, di utilizzare Monasterium.net come piattaforma di pu bblicazione di una parte consistente della documentazione presso di sé conservata

13

.

11

Il portale monasterium.net: <http://www.monasterium.net> . Per il progetto e il suo

sv il up po ci s i r if er is ca a ll a b ib li o gr af ia pr es en t e i n: < ht tp :/ / ic ar -u s. eu /e n /c oo pe ra ti o n/

onl in e- por ta ls /m ona st er ium -n et /p ubl ic at ion s> . In i ta li an o: T. AIG N E R, Mon as ter iu m.N et – Documenti Europei online , in «Archivi», 5/2 (2010), pp. 123-128; A. AMBROSIO, Il pro-getto Monasterium in Italia: le prime esperienze a Napoli , in «Archivi», 5/2 (2010), pp.

129-145; M. R. FAL CONE, Il portale Monasterium.net. Documenti in rete e archivi digita-li , in Manuscript Digitization and on Line Accessibidigita-lity. What’s Going on? International

Workshop (Roma, Biblioteca Vallicelliana, 23 ottobre 2014), a cura di E. CA LD E LLI - M. MAN IA CI - S. ZAM PONI, Roma 2014 (Digitalia, 2), pp. 67-77, <http://digitalia.sbn.it/article/ view/1532/1032>.

12

< ht tp:/ /mo nas teri um. net/ mom /IT-BSN SP/ arch ive > .

13

A. AMBROSIO, Open the shrine. The South Italian charters preserved at the Biblio-t e c a d e l l a S o c i e Biblio-t à N a p o l e Biblio-t a n a d i S Biblio-t o r i a P a Biblio-t r i a a r e n o w a c c e s s i b l e f o r a l l o n

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ANTONELLA AMBROSIO VERA ISABELL SCHWARZ-RICCI GEORG VOGELER

XX

Per la realizzazione dell’edizione digitale è stata elaborata una collection. Nel nostro caso, ciascun editore ha lavorato dapprima in una collection privata, in un’area di editing non aperta al pubblico. Dipoi tutti i dati, elaborati con questa modalità dagli editori, sono stati trasferiti in un’unica collection, denominata Edi-zione digitale dei documenti dell’abbazia di S. Maria della Grotta di Vitulano (BN). 1200-1250, che è attualmente online

14

. Essa è da collegarsi ad altre due collection contenenti la documentazione della stessa abbazia: l’Archivio virtua-le dell’abbazia di S. Maria della Grotta , che è nato da un progetto intrapreso alcuni anni fa e consistente nella ricostruzione effettuata con le tecnologie digitali del fondo pergamenaceo dell’abbazia durante il XII secolo, nella realtà disperso in differenti serie della Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria; esso contiene dati minimi dei documenti tratti dall’edizione cartacea

15

; e la collection intitolata Octavianus notarius che è dedicata, invece, ai documenti rogati da un solo notaio, Ottaviano, legato in modo esclusivo all’ente ecclesiastico, e conte-nente edizioni integrali dei suoi documenti dei secoli XII-XIII

16

. Tutte e tre le collection sono concepite come entità aperte, cioè suscettibili di sviluppi futuri, sia in relazione alla quantità dei documenti sia alla tipologia e alla qualità dei dati.

La codifica

L’altro motivo che ci ha spinti a scegliere la piattaforma consiste nel fatto che Monasterium.net è in grado di offrire ai ricercatori gli strumenti adatti a produrre edizioni critiche digitali basate su un data model, sviluppato appositamente per i documenti diplomatici, e conforme agli standard di conservazione a lungo termine e agli standard di modellazione dei dati testuali utilizzati nelle discipline umanistiche. I dati presenti in Monasterium.net vengono infatti codificati con l’XML/CEI, con-forme al metastandard XML definito dal World Wide Web Consortium (W3C). Es so è un formato di base adatto allo scambio di dati sul web e utilizzato per la conservazione a lungo termine dei documenti nella pubblica amministrazione

17

.

M o n a s t e r i u m . n e t , 2 0 1 6 , < h t t p s : / / c o o p . h y p o t h e s e s . o r g / 8 6 7 > , i n i t a l i a n o q u i : < h t t p : / /

mona ste rium . ne t/m om/I T-BS NS P/ 00 0-I nt r o duc ti on /f ond > .

14

< http://m onasteriu m.net/mo m/SMG120 0-1250/co llection> .

15

<htt p://monasterium. net/mo m/SMG/collection> ; AMBR O SI O, Le p erg amene dell’a b-bazia di S. Maria della Grotta di Vitulano ( BN) . Secc. XI- XII, cit.

16

<ht tp://monasterium. net/m om/ae17f eaa- aa99-4264-a688 -f0f07a77853a/collection >.

17

Per l’XML si veda: <https://www.w3.or g/standards/techs/xml> e: Extensible Markup

Languag e (X ML) 1. 0 ( Fifth Edi tion). W3C Rec ommenda tion 26 Novemb er 2 008 , a cu ra

di T. BRAY - J . PAO L I - C . M . SP E R B E R G-MCQU E E N - E . MA L E R - F. YER G E A U, < h tt ps :/ / www.w3.org/TR/2008/REC-xml-20081126/>.

(11)

Tra analogico e digitale XXI Lo schema XML della Charters Encod ing Initiative (CEI)

18

si basa sulle linee guida della Text Encoding Initiative (TEI), nella sua versione P4

19

.

La TEI (Text Encoding Initiative) è lo standard più diffuso per l’edizione cri-tica digitale dei testi. Le sue linee guida indicano come rappresentare un testo, ad esempio quello di una fonte storica, in formato digitale. Il vantaggio di avvalersi della TEI per descrivere i testi, cioè di usare un set di tag XML non personalizzato ma predefinito, implica – come nell’ambito di tutti gli standard – la loro interscambiabilità e una determinata durata nel tempo. La TEI è stata concepita, in particolare, per i testi letterari e per la descrizione di manoscritti, ma può essere anche adattata ai requ isiti specifici.

In questo contesto il gruppo di lavoro CEI, fondato da uno degli scriventi, Georg Vogeler, ha sviluppato alcuni tag specifici per la descrizione del documento diplomatico, includendo nella tag library che si è andata progressivamente defi-nendo anche elementi già stabiliti dalla TEI. La CEI ha così fornito un linguaggio di descrizione per tutti i tipi di documenti, sia pubblici sia privati, tenendo conto in alcuni casi anche di specifiche tradizioni nazionali della metodologia di edizione

20

. Essa costituisce, quindi, una specie di ontologia per i documenti diplomatici, in particolare nei casi in cui ci si riferisce alla versione SKOS del Vocabu laire Internationale de la Diplomatique

21

.

18

Vedi <http://www.cei.uni-muenchen.de/>. La versione modificata della CEI usata in

Monasterium.net è disponibile nel repositorio github della software: <https://github.com/

icar useu /mom -ca/ tree /mas ter/ my/X RX/s rc/m om/ app/ cei/ xsd> . Cfr. G. VO G E LE R, Towards a st andard of enco ding medie val charte rs w ith XML , in «Li terary and L in guisti c C

om-puting», 20 ( 2005), pp. 269-280, IDEM, Charters Encoding Initiative (CEI) . Zu Möglichkeiten d er I nte gra ti on mi t Hi lf e ein es S tan dar ds f ür U rku nde nd igi tal is ier ung , in Alt e Ar

-chive - Neue Technologien , hg. v. T. AIG NER - K. WINTER, St. Pölten 2006, pp. 181-198; IDEM, Ein Standard für die Digitalisierung mittelalterlicher Urkunden mit X ML. Bericht v o n e i n e m i n t e r n a t i o n a l e n Wo r k s h o p i n M ü n c h e n 5 . / 6 . A p r i l 2 0 0 4 , i n « A r c h i v f ü r

Diploma tik», 50 (2004 ), pp. 23-34 (Tra duzione it aliana: Uno stan dard per la di gital

iz-za z io n e d ei d o cu m en t i m ed i ev a l i co n X ML . C ro n a ca d i u n Wo r ks h op i n t er n az i o na l e :

Mona co 5 -6 ap ril e 200 4 , in «S cri neu m», 2 (20 04) . < htt p:/ /ww w.f upr ess .net /i ndex .ph p/

scri neum/ar ticle/view/12104/11479>).

19

Per la TEI: <http://www.tei- c.org/.> TEI P4: Guidelines for Electronic Text Encoding

a n d I n t e r c h a n g e X M L - c o m p a t i b l e e d i t i o n , a c u r a d i C . M . SP E R B E R G- MCQU E E N - L . BU RN ARD, Charlottesville 2002, <http://www.tei-c.org/Vault/P4/> .

20

Ad esempio la definizione della tipologia del documento ( charta , memoriatorium ,

privi legi um ) c he si tro va talv olta ne lle edi zioni ( <ce i:cla ss> ), <h ttps: //ww w.ce i.lmu .de/

elemen t.php ?ID= 33>.

21

G. VO GE LER, Von der Terminologie zur On tologie. Das »Vocabu laire international de l a d i p l o ma t i q u e« a l s R e s s ou rc e d es Se m a n t ic We b , i n « Fr a n c i a. Fo r s c h un g e n z u r

westeur opäischen Geschichte», 40 ( 2013), pp. 281-297. L a versione SKOS del Vocabulaire

(12)

ANTONELLA AMBROSIO VERA ISABELL SCHWARZ-RICCI GEORG VOGELER

XXII

In estrema sintesi la TEI, accettata de facto come uno standard per la codifi-ca testuale nel codifi-campo delle Digital Humanities, ha fornito gli standard per la de-scrizione dei metadati del documento digitale, codificando i fenomeni testuali ge-nerali come le bibliografie, i riferimenti nei testi o le forme fisiche di un documen-to e persino la possibilità di eseguire semplici annotazioni semantiche, ad esempio per i luoghi e le persone citati, mentre la CEI riesce ad arricchire le definizioni della TEI, adattandole ai documenti diplomatici, permettendo una codifica non solo più agile della loro struttura, composta dalle forme estrinseche ed intrinseche dei documenti, ma anche più pregnante, sotto il profilo giuridico, nel momento in cui ad essere marcati sono le modalità di autenticazione quali sottoscrizioni, sigilli, et c.

Un’indispensabile precisazione: lo standard CEI utilizzato in Monasterium.net è calibrato sui documenti, soprattutto pubblici, prodotti al di là delle Alpi e in Italia centro settentrion ale. Il nostro gruppo di ricerca invece ha avuto l’esigenza di effettuare la marcatura dei documenti notarili dell’Italia meridionale, risalenti in qualche caso alla fine del XII secolo, ma per la maggioranza alla prima metà del secolo XIII. Prima di procedere alla cod ifica con EditMOM3, quindi, abbiamo sentito il bis ogno di testare nel tool l’adattamento che di tale modello propo sto nell’editor aveva elaborato da alcuni anni Antonella Ambrosio, partendo ‘dal bas-so’, dalle esigenze stesse della documentazione, e che si attagliava maggiormente al documento privato dell’Italia meridionale; si è poi discusso tale adattamento all’interno del gruppo nell’ambito di alcuni workshop, e alla fine si sono prodotte nuove e più consapevoli codifiche

22

.

La decisione di utilizzare questa piattaforma, naturalmente, non è scaturita solo da un più generale desiderio di arricchirla con l’edizione delle carte dell’ab-bazia di S. Maria della Grotta e di adoperare standard ormai riconosciuti da chi produce edizioni critiche digitali, ma anche dall’interesse di dimostrare quanto le

22

Ci si r iferisce qui ai workshop del 2014 e del 2015 per i quali cf r. la nota 32. Il modello

di co dif ica , in re alt à gi à in fa se d i spe rim ent azi one d al 2 012 , è sta to p res ent ato d a A.

AMBRO SI O, La marcatura e le fo rme dei document i privati medievali nell’Italia meridio-nale. L’ edizione digitale delle carte dell’abbaz ia di S. Maria in Gr uptis di Vitulano , i n

La ed ición diplomát ica d el do cumento notar ial y conce jil en la era digit al / The

Scho-la r l y E d i t i o n o f N o t a ri a l a n d M u n i c i p a l C h ar t e r s i n t h e D i g i t a l A g e , U n i v e r s i t y d i

Oviedo e DiXiT (Avilés, 10-11 October 2016) e poi utilizzato in EADEM, L’ edizione critica digitale dei documenti medievali. Le forme degli atti di Octavianus notarius, in Ingenita

Cu riositas. Studi di Storia Medievale per Giovanni Vitolo , a cura di B. FIGLIUO LO - R. DI

MEG L I O - A. AMB R O S IO, Sa ler no 201 8 (i n c or s o di st amp a) . La cod if ica XML d el l’a tt o o g g e t t o d i q u e s t o s a g g i o s i t r o v a q u i : < h t t p : / / m o n a s t e r i u m . n e t / m o m / a t o m / G E T /

metadata.charter.public/ae17feaa- aa99-4264-

a688-f0f07a77853a/0efe71d2-9ccb-41f1-95b9-8642e58af7f8.cei.xml>. Un esempio di codifica utilizzata nell’ambito dell’edizione si trova

(13)

Tra analogico e digitale XXIII basi teoriche, che hanno trovato una realizzazione nel portale Monasterium.net, si possano ben adattare alla pratica delle edizioni critiche digitali dei documenti, e che esse risultano di fatto abbastanza semplici da comprendere.

Il markup testuale effettuato con l’XML, per esempio, è largamente praticato nell’ambito dell’editing digitale e si tratta di una modalità di facile utilizzo, funzio-nale a codificare le osservazioni formulate dall’editore: così come le parentesi tonde segnalano gli scioglimenti delle abbreviazioni nelle edizioni a stampa, l’XML consente di incorporare nel testo codici per i fenomeni testuali e semantici, rac-chiudendo la parte di testo interess ato tra due tag (codes in parentesi uncinata). Monasterium.net è realizzato come un database XML nativo (eXist-db

23

) che, basandosi s ui documenti codificati, offre una visualizzazione standard dei dati e alcune funzionalità di ricerca, in particolare nel campo della Ricerca Beta. Inoltre, lo s tesso editor online, presente su Monasterium.net, è in grado di facilitare la codifica anche da parte di editori poco avvezzi alla metodica digitale, così come la maggior parte degli editori delle carte di S. Maria della Grotta. Lo strumento EditMOM3 difatti è un editor WYSIWYM (What You See Is What You Mean), che combina la visualizzazione delle immagini, una maschera strutturata di input e il markup testuale. La codifica XML inserita nel testo è nascosta all’utente e segnalata tramite virgolette. Essa viene realizzata selezionando il passaggio ap-propriato nel testo e utilizzando i menù a tendina predisposti allo scopo. L’utente può arricchire questo, ossia gli elementi, aggiungend o ulteriori informazioni, per esempio descrizioni di danni o identificazioni di luoghi, in forma di attributi da inserire in un pannello separato, posizionato a destra rispetto all’area riservata all’editor principale. EditMOM3 offre anche altre opportunità all’editore digitale: la possibilità di collegare parti dell’immagine del documento al markup effettuato nel testo (per esempio si può s elezionare ed estrapolare un signum notarile e collegarlo al CEI tag ‘segno grafico’

24

applicato precedentemente al punto appro-priato della trascrizione del testo), un’utile area dedicata agli attributi nella quale si possono collegare i nomi dei luoghi alla loro normalizzazione, inserire le coordi-nate geografiche funzionali a visualizzare le informazioni su una mappa, e finanche supportare la creazione automatica di indici. Ciò include la possibilità di marcare i termini utili a creare un index rerum

25 . 23 < htt p:// exis t-d b.or g>. 24 <cei:pict>, cfr. <https://www.cei.lmu.de/element.php?ID= 45>. 25

(14)

ANTONELLA AMBROSIO VERA ISABELL SCHWARZ-RICCI GEORG VOGELER

XXIV

Il formato pdf

Si è già detto che uno degli obiettivi della presente edizion e è consistito nella sperimentazione di più versioni e formati di un’edizione digitale. Tra questi formati quello che ha richiesto la produzione di un file pdf, adatto alla stampa e alla pub-blicazione online, indipendente da Mon asterium.net, è stato senza dubbio quello più oneroso in termini di impiego di energia nell’ambito del gruppo. Questa parte del lavoro ha avuto spesso la priorità sulla sperimentazione di tutte le potenzialità di EditMOM3 per un’edizione critica

26

. L’esigenza di non mettere a rischio l’effi-cacia della trasmissione dei risultati del nostro lavoro, nonché il suo pieno ricono-scimento – poiché un’edizione è soprattutto un atto di comunicazione all’interno della comunità scientifica di appartenenza – ha spinto a non considerare scontata la capacità di lettura di un file XML da parte degli utenti. D’altra parte la visualizzazione user-friendly degli XML, prodotti mediante la modalità di preview di Monasterium, oppure all’interno dell’editor, avrebbe solo parzialmente sopperito al problema dell’intelligibilità di un’edizione, qualora fosse stata prodotta esclusi-vamente in versione digitale. Questo è in definitiva il motivo per cui si è scelto di fornire di essa anche una versione a stampa.

Tale versione stampata non è stata creata naturalmente ex novo, ma da una conversione XSL-FO dei dati codificati in XML in Monasterium.net. L’XSL-FO (Extensible Stylesheet Language Formatting Objects) è uno standard W3C utile a descrivere il layout di pagina in XML e ad inserire strutture di dati provenienti da documenti XML

27

. L’XML di base si trasforma mediante l’XSLT (eXtensible Stylesheet Language Transformations)

28

in XSL-FO, in modo da poter produrre, con l’aiuto di processori FO, come ad esempio Apache FOP

29

, un PDF per la stampa oppure un file RTF per un’ulteriore elaborazione con formati standard dei processori di testo. Il principale inconveniente nell’utilizzo di XSL-FO nella nostra edizione è consistito nel dover fronteggiare la necessità di un doppio apparato di note e, più in generale, nel rendere le forme del consueto apparato critico del testo utilizzato dagli editori dei documenti. La risoluzione dei vari problemi è dovuta agli sforzi profusi nella programmazione da parte di Hans Clausen, presso il Center for Information Modelling dell’Università di Graz, a cui si deve anche la

traduzio-26

Oltre a un moderato utilizzo dell’ Annotation tool da parte degli editori, si r ileva un

sobrio sfrutta mento delle potenz ialità di codifica offe rte d a E di tMOM 3 sia in relazione

alla struttura diplomatistica dei documenti sia allo scioglimento delle abbreviazioni

pre-senti nei testi. Per essi si rimanda all’edizione digitale online e al manuale degli editori

nonché all’esempio di XML presente alla fine del saggio.

27

< ht tp s: / /w ww. w3 .o rg /s t an da rd s /t ec hs / xs l# w 3c _a ll > .

28

< https:// www.w3.org/T R/xslt20 />.

29

(15)

Tra analogico e digitale XXV ne dei codici XML in un testo descrittivo, che compare attualmente nelle note dell’edizione cartacea. Hans Clausen ha sviluppato il programma XSLT, del quale si è scritto sopra, a stretto contatto con i curatori dell’edizione, e in particolare con Vera Schwarz-Ricci.

Il gruppo di ricerca e l’attività collabor ativa

Esso è composto da alcuni studiosi: Antonella Ambrosio, Giovanni Araldi, Maria Rosaria Falcone, Paola Mass a, Vera Schwarz-Ricci, Maria Elisabetta Vendemia, Georg Vogeler. Un gruppo di ricerca, residente tra Napoli, Roma e Graz, eteroge-neo per esperienze di edizione sia analogica sia digitale, al quale si è affiancato Hans Claus en, dottorando di ricerca nell’ambito delle Digital Humanities. In un certo senso hanno fatto parte del gruppo anche gli studenti del corso di Paleografia e di Diplomatica del corso di Laurea in Scienze storiche, che da alcuni anni stanno producendo edizioni digitali nei loro corsi con l’ausilio di Monasterium.net. Essi con estrema curiosità e sguardo attento ci hanno fornito spunti inconsueti e qual-che suggerimento

30

.

In una prima fase, in realtà, abbiamo lavorato individualmente. In seguito ad incontri preliminari di necessario coordinamento siamo riusciti a lavorare alla no-stra documentazione con qualche difficoltà iniziali, utilizzando l’ambiente di editing predisposto in EditMOM3 per inserire il regesto, per descrivere le forme estrin-seche, per inserire informazioni sulla tradizione, per integrare la bibliografia. Pre-cipua attenzione è stata riservata alla parte dell’ambiente digitale dedicato alla trascrizione. Trascrivere e marcare in tale ambiente ha reso necess ario un lavoro di apprendimento e di allenamento. Rendere i classici interventi editoriali che si danno in nota con delle marcature non è stato semplicissimo per un gruppo come il nostro, composto per la maggior parte di editori con un background tradizionale per quanto attiene alla metodologia di edizione. Solo progressivamente molti di noi hanno appreso ‘nuovamente’ a descrivere i fenomeni do cumentali mediante la codifica e solo ad un certo punto l’attività collaborativa si è cominciata a

realizza-30

Gli editori sono supportati da finanziamenti dell’Università di Napoli e di due

proge t t i e u ro p e i d e l D i pa r t i m en t o d i S t u d i U ma n i s t ic i n e l l a s t es s a u n i ve r s i t à: EN A r C

European Network on Archival Cooperation (EU, Culture Programme 20072013) e co:op

-community as opportunity. the creative archives’ and users’ network (EU, Creative Europe

2014-2020). I finanziamenti hanno permesso in particolare la mobilità dei r icercatori per

effettuare i workshop e la dif fusione, l’elaborazione tecnica dei tool, alcune oper azioni di

raccordo e di gestione dei dati, la versione cartacea dell’edizione. Per l’ attività didattica

cfr. <http://www.recruitdigitaldoc.org/activities/didactics-activities/> e

(16)

ANTONELLA AMBROSIO VERA ISABELL SCHWARZ-RICCI GEORG VOGELER

XXVI

re spontaneamente. Effettuare una codifica nell’ambito di un gruppo significa porsi in modo prioritario il problema dell’omogeneità dei risultati dell’operazione. L’elaborazione di un manuale d’uso che fungesse da punto di riferimento per il lavoro delle edizioni che venivano progressivamen te elaborate è stato redatto in una prima stesura da Antonella Ambrosio; Vera Schwarz-Ricci si è occupata dei suoi ampliamenti sulla scorta della casistica concreta riportata dagli editori. Tale casistica ha imposto nel corso del tempo diverse riflessioni e decisioni da prende-re in seno al gruppo e talvolta nuo ve proceduprende-re.

Fin dall’inizio è apparso fondamentale condividere contenuti, bibliografie, stru-menti di lavoro. Inoltre, si è reso palese immediatamente quanto fosse necessario rimanere in stretto contatto, di persona

31

e tramite Skype e i social network, in particolare un gruppo Facebook, oppure più semplicemente grazie alla posta elet-tronica. Per la gestione collaborativa della bibliografia è stato adoperata Zotero

32

, una risorsa alla quale si accede con diversi link inseriti nelle nostre edizioni digitali su Monasterium.net. Sulla base della nostra esperienza, quindi, possiamo sostene-re che l’edizione collaborativa digitale apporta indubbi vantaggi: la condivisione degli strumenti e dei materiali, il confronto costruttivo tra studiosi che hanno idee e pratiche differenti, la suddivisione di parte delle responsabilità in seno al gruppo. In questo ambito la piattaforma utilizzata ha offerto notevoli prerogative ma an-che qualan-che limite. L’utilizzo degli strumenti finora descritti come Skype, posta elettronica etc., presenti al di fuori di Monasterium, ha evidenziato che quest’ulti-mo, alla fine, non facilita l’aspetto social della relazione, che talvolta si instaura nell’ambito di un gruppo collaborativo di ricerca, e le sue esigenze di una intensa comunicazione. Seppure esso offra un ambiente collaborativo di ricerca, non ha attualmente un forum o altri ambienti virtuali in cui gli utenti possano comunicare, confrontarsi e scambiarsi i materiali di lavoro. Non bisogna dimenticare però che in questo mome nto si dispone sul portale di un’ottima possibilità di condivisione dei contenuti tra coloro che lavorano allo stesso progetto editoriale: si possono

31

Di g i t al E d i t io n f o r D i pl o m a ti s t s ( Ri g s ar k i ve t C o pe n a g he n – 1 7 g iu g n o 2 01 4 ) ;

To w a rd s a d i g i t a l e d i t i o n o f t h e c h a r t e r s o f t h e a b b e y S . M a r i a d e l l a G ro t t a w i t h

Monasterium.Net (Dipar timento di Studi Umanistici, Università degli studi di Napoli

Fe-derico II – 16-17 f ebbraio 2015); Towards a digital edition of the charters of the abbey S.

Maria della Grotta with Monasterium.Net II (Dipartimento di Studi Umanistici, Univer

-sità degli studi di Napoli Federico II – 8 aprile 2015); Training Seminar on Digital Editions

with Monasterium.Net (Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli studi di Napoli

Federico II – 5 December 2016). Il link al manuale d’ uso citato nel testo si tr ova

nell’intro-duzione dell’edizione digitale presente su Monasterium.net: <http://monasterium.net/mom/

SMG1200- 1250/collection>.

32

<https://www.zotero.org/>, la bibliografia del gruppo si può consultare qui: <https:/

(17)

Tra analogico e digitale XXVII apportare cambiamenti, usufruendo del proprio account, ad un documento che un altro editore sta elaborando e ha condiviso, infine condividere il proprio documen-to con ciascun membro del proprio gruppo di ricerca e teoricamente con chiunque si sia registrato per accedere al portale e del quale si conosca l’indirizzo e-mail

33

. In conclusione, si è convinti che l’utilizzo e la messa a disposizione online delle riproduzioni fotografiche dei documenti ad alta risoluzione, la codifica XML dei dati, la produzione di varie forme di testo, l’adozione di strumenti come l’Annotation tool e le collection, l’integrazione di link a risorse esterne, la fruizione di un ambiente collaborativo di ricerca predispos to all’editing e ad un eventuale crowdsourcing, la collocazione dell’edizione in una più vasta rete di documenti e di dati europei siano stati tutti elementi che hanno reso l’edizione dei documenti dell’abbazia di S. Maria della Grotta della prima metà del XIII secolo qualcosa di diverso, qualcosa di più rispetto all’edizione dei documenti di S. Maria della Grotta dei secoli XI-XII, pubblicata nel 2013; si spera, dunque, che si sia aperta una delle strade per elaborare in futuro, finalmente, edizioni di documenti più efficaci e largamente accessibili.

33

I risultati delle presenti ricerche sono stati presentati in varie sedi internazionali: A.

AM B R O S I O, Di g i t al C r i t ic a l E d i ti o n s o f M ed i e v al D o c u me n t s o n M o n a st e r iu m . Ne t , i n L’é di tio n en lig ne de d ocu me nts d’a rc hi ves méd ié vau x: e nj eux , mé th odo lo gie et d éf is ,

Co lloque international- Centr e de Recherche Universitaire Lorrain d’Histoire (CRUL H) de

Nancy (Nancy, 9-10 giugno 2016), Atelier de recherche sur les textes médiévaux, Tur nhout,

pp. 60 -71, i n cors o di sta mpa; Sout her n I tal y in th e Nor man an d Sta ufe n Peri ods , III:

Doc ume nts and D ig ita l Te chn olo gie s , Ses si one del Lee ds I nte rna tio na l Me die val Con

-gress, Institute for M edieval Studies of Leeds, Leeds (4- 7 luglio 2016), organizzata da A.

AMBR OS IO (V. I. SCHWA RZ- RICC I, Digital Ed itions and Di gital Arc hives of Char ters: The Ca s e o f t h e Ab b e y S a n ta Ma r i a d e l la Gro t t a o f Vi t u l an o , B e n e ve n t o ; P. MA S S A, Th e Pr i va t e D e e ds o f th e A bb e y o f S an t a Ma r ia d e ll a G ro t ta : P at t er n s an d Fu n ct i o ns i n

Nota ria l Pra ctic es, 1 0

th

- 13

th

C entu rie s; A. DI LO R EN ZO, Dona tio ns pro ani ma in G reek P r i v a t e D e e d s i n S o u t h e r n I t a l y u n d e r t h e N o r m a n s d u r i n g t h e 1 2

t h

C e n t u r y ) . A .

AMBRO SI O, La marcatura e le fo rme dei document i privati medievali nell’Italia meridio-nale. L’ edizione digitale delle carte dell’abbaz ia di S. Maria in Gr uptis di Vitulano , i n

L a e d i c i ó n d i p l o m á t i c a d e l d o c u m e n t o n o t a r i a l y c o n c e j i l e n l a e r a d i g i t a l / T h e

Scholarly Edition of N otarial and Mu nicipal Charters in the Digi tal Ag e, Uni versity di

Oviedo e DiXiT (Avilés, 10-11 ottobre 2016). Del libr o cartaceo e dell’edizione digitale si

è discusso in un seminar io tenutosi presso l’Università di Napoli (Università degli Studi

di N ap o li , Do t to r at o in S ci e nz e st o ri c he , ar c he o lo g ic h e e s to r ic o -a r ti s ti c he ; Co r so d i

Paleografia del corso di Laurea in Scienze storiche, 31 maggio 2018),

<http://www.coopunin a.or g/i docu ment ide llab bazi adi s mar i ade lla grot tad ivi tula no b n1 200 1250 edi

-zio ne -d igi ta le >. Pe r il la vor o c ol lab or at ivo co n Mo na st er ium .n et cfr. a nc he AMB R O S IO, Digital critical editions of medieval documents , cit ., p . 69 .

(18)

ANTONELLA AMBROSIO VERA ISABELL SCHWARZ-RICCI GEORG VOGELER

XXVIII

APPENDICE

Un esempio di marcatura XML effettuata nell’edizione

Parte iniziale: informazioni generali 1 <atom:entry xmlns:atom=”http://www.w3.org/2005/Atom”> <atom:id>tag:www.monasterium.net,2011:/charter/SMG1200-1250/4</atom:id> <atom:title/> <atom:published>2018-06-27T13:46:46.036Z</atom:published> <atom:updated> 2018-06-27T13:46:46.036Z </atom:updated> <atom:author>

<atom:email> edizionesmg@ gmail.com </atom:email> </atom:author>

<app:control xmlns:app=”http://www.w3.org/2007/app”> <app:draft> no </app:draft>

</app:control>

<atom:content type=”application/xml”>

XML namespace e identità dell’editore

<cei:text xmlns:cei=”http://www.monasterium.net/NS/cei” type= ”charter”> <cei:front>

<cei:so urceDesc>

<cei:sourceDescVolltext>

<cei:bibl>Edizione e codifica a cura di Vera Isabell Schwarz-Ricci. </cei:bibl> </cei:sourceDescVolltext>

<cei:sourceDescRegest>

<cei:bibl>Vera Isabell Schwarz-Ricci </cei:bibl> </cei:sourceDescRegest>

</cei:sourceDesc> </cei:front>

Parte principale

1) Numero d’ordine, regesto e data

<cei:body>

<cei:idno id=”a4092dd7-d7ea-45a0-8c8c-35f98e2765a5”>4</cei:idno> <cei:ch Desc>

<cei:class/>

1

Il documento qui riprodott o è il numer o 4 di questa edizione, BSNSP 3 AA II 2, e si tr ova on l i ne a l s e gu en te i nd i ri zz o: < h tt p: / /m on as t er iu m .n et /m o m/ SM G 12 00 - 12 50 /4 / ch ar t er > . P er fa cilitar e la lettura abbiamo suddiviso l’ XML nelle parti principali e contrassegnato con il grassetto le par ti compil at e non dal sistem a in auto matico ma dall’editore.

(19)

Tra analogico e digitale XXIX

<ce i:a bst rac t> Ess end o so rta una lit e tr a Fi lip po, fig lio del fu G ugl iel mo d i Eustasio, da una parte e il priore di S. Maria della Grotta dall’altra, ri-guardo al possesso della quarta parte di un castagneto, sito nel luogo detto <cei:quote>Valle de Lama </cei:quote> , che secondo Filippo sua nonna ave-va ceduto alla chiesa senza il consenso del suo mundualdo, nonché riguar-do ad una somma di denaro amm ontante a quarantadue tarì che, sempre secondo Filippo, sua nonna aveva depositato presso la chiesa e dei quali

s o l o d i e c i e r a n o s t a t i r e s t i t u i t i a l l a m a d r e d e l d e t t o F i l i p p o

<cei:quote>nomine quartae </cei:quote> ; poiché il priore di S. Maria della Gr o t t a di c h i a r a di a v e r r i c e v u t o l a q u a r t a p a r t e c o n i l c o n s e n s o d e l mundualdo della nonna di Filippo e di aver ricevuto la somma di denaro in deposito dalla donna stessa ma so stiene di non aver restitui to diec i tarì <cei:quote>nomine quartae</cei:quote> , avendo restituito invece interamen-te la somma alla madre del detto Filippo, Roberto giudice fa redigere uno scritto attestante la risoluzione della lite e stabilendo che il priore versi a Filippo dieci tarì e una cesta di castagen, e che quest’ultimo e sua madre rinuncino a ogni lite nei confronti della chiesa.</cei:abstract>

<cei:issued> <cei:placeName/>

<cei:dateRange from=”12011099” to=”12011099”>1201 ottobre</cei:dateRange> </cei:issued>

2) Tradizione, immagini con annotazioni, luogo di conservazione, descrizione fisica e stato di conservazione

<cei:witnessOrig>

<cei:traditioForm> Originale</cei:traditioForm> <cei:figure>

<cei:zone id=”BSNSP_12011099_3AAII_2_r_jpg_zone_04982627696292322”> <cei:desc> Signum iudicis </cei:desc>

</cei:zone>

<cei:zone id=”BSNSP_12011099_3AAII_2_r_jpg_zone_08522316718013045”> <cei:desc>Signum notarii </cei:desc>

</cei:zone>

<cei:zone id=”BSNSP_12011099_3AAII_2_r_jpg_zone_033533565484585426”> <cei:desc>Invocatio simbolica </cei:desc>

</cei:zone> < c e i : g r a p h i c u r l = ” h t t p : / / i m a g e s . m o n a s t e r i u m . n e t / i m g / c o l l e c t i o n s / SantaMariaDellaGrotta/BSNSP_12011099_3AAII_2_r.jpg”/> </cei:figure> <cei:figure> < c e i : g r a p h i c u r l = ” h t t p : / / i m a g e s . m o n a s t e r i u m . n e t / i m g / c o l l e c t i o n s / SantaMariaDellaGrotta/BSNSP_12011099_3AAII_2_v.jpg”/> </cei:figure>

(20)

ANTONELLA AMBROSIO VERA ISABELL SCHWARZ-RICCI GEORG VOGELER

XXX

<cei:archIdentifier>

< c ei : c o u n t r y > It a l i a < / c ei : c o u n t r y > , < c e i : s e t t le m e n t > Na p o l i < / c ei : s e t t l e m en t > , <cei:arch>BSNSP </cei:arch>, <cei:idno> 3 AA II2 </cei:idno>

</cei:archIdentifier>

<cei:physicalDesc> <cei:decoDesc> <cei:p/>

</cei:decoDesc>

<cei:material> Membrana con rigatura a secco. </cei:material> <cei:dimensions>mm 336/310 x 277/263 </cei:dimensions>

<cei:condition> Pergamena in discreto stato di conservazione, con alcune mac-chie, sbiadimenti d’inchiostro, fori e una lacerazione sul margine sinistro ch e non impegnano la scrittura. Presenta inoltre una macchia di umido sul margine sinistro che interessa la scrittura all’inizio delle rr. 3-8, e una erosione che riguarda la scrittura delle rr. 3-4. </cei:condition>

</cei:physicalDesc> <cei:auth> <cei:notariusDesc/> <cei:sealDesc/> </cei:auth> <cei:nota/>

<cei:rubrum>A <cei:foreign>recto </cei:foreign> segnatura numerica: 3. A tergo

tre annotazioni posteriori: <cei:quote>C<cei:expan> arta</cei:expan> de Valle de Lama </cei:quote> capovolta sul margine inferiore, con aggiunta di altra

m a n o : < c e i : q u o t e > d e u n o c a s t a g n y e t o < / c e i : q u o t e > . L a s e c o n d a :

<cei:quote> Carta filii Guillelmi de Eustasio </cei:quote> , immediatamente

sotto: < cei:q uote> Car <cei :expan > ta </ce i:expa n> fili i Guil lelm i Eust asii </

cei:quote>, annotazioni e segnature tarde. </cei:rubrum> </cei:witnessOrig>

3) Altra tipologia di tradizione (copie etc.)

<cei:witListPar> <cei:witness> <cei:traditioForm/> <cei:figure/> <cei:archIdentifier/> <cei:physicalDesc> <cei:material/> <cei:dimensions/> <cei:condition/> </cei:physicalDesc> <cei:auth> <cei:sealDesc/> <cei:notariusDesc/>

(21)

Tra analogico e digitale XXXI </cei:auth> <cei:nota/> <cei:rubrum/> </cei:witness> </cei:witListPar>

4) Edizioni, regesti, letteratura, commenti di varia natura, lingua

<cei:diplomaticAnalysis> <cei:listBibl> <cei:bibl/> </cei:listBibl> <cei:listBiblEdition> <cei:bibl/> </cei:listBiblEdition> <cei:listBiblRegest> < c e i : b i b l k e y = ” h t t p s : / / w w w. z o t e r o . o r g / g r o u p s / e d i z i o n e s m g / i t e m s / i t e m K e y / 3C5HZIZ8/q/elenco”>

<cei:title>Elenco</cei:title>, ASPN, 12 (1887), p. 443, n. 36. </cei:bibl> </cei:listBiblRegest> <cei:listBiblFaksimile> <cei:bibl/> </cei:listBiblFaksimile> <cei:listBiblErw> <cei:bibl/> </cei:listBiblErw> <cei:p>Indizione bizantina.</cei:p> <cei:quoteOriginaldatierung/> <cei:nota/> </cei:diplomaticAnalysis> <cei:lang_MOM>lat.</cei:lang_MOM> </cei:chDesc>

5) Testo con apparato critico e indicizzazione

<cei:tenor> <cei:pTenor>

< c e i : l b n = ” 1 ” / > < c e i : i n v o c a t i o > < c e i : p i c t t y p e = ” s i g n u m c r u c i s ”

facs=”BSNSP_12011099_3AAII_2_r_jpg_zone_033533565484585426"/> In no-mine Domini. </cei:invocatio> <cei:datat io type= ”cronica”> Anno millesi mo ducentesimo primo ab incarnatione domini nostri <cei:expan>Iesu

<cei:lb n=”2”/> Christi</cei:expan> , m<cei:expan> ense </cei:expan> obtubris, et q u i n t o a n n o r e g n i i l l u s t r i s s i m o d o m i n o r e g e n o s t r o < c e i : p e r s N a m e reg=”Fredelicus, rex Siciliae”> Fredelico</cei:persName >, indictione quinta. </cei:datatio><cei:index>Scri

(22)

ANTONELLA AMBROSIO VERA ISABELL SCHWARZ-RICCI GEORG VOGELER

XXXII

<ce i:l b n= ”3” /> ptum m emo rie </c ei: ind ex> ins tit utu m < cei :dam age> est a m e

<cei:persName reg=”Robbe rtus, iud.”> Robb <cei:expan> erto </cei:expan> < /

cei:persName>, iu </cei:damage><cei:persName reg=”Robbertus, iud.”> dice</ cei:persName> , de hoc quod in mea et <cei:persName reg=”Petrus, not.”> Petri

n o t < c e i : e x p a n > a r i i < / c e i : e x p a n > , < / c e i : p e r s N a m e > e t < c e i : p e r s N a m e

r e g = ” I o h a n n e s A l t i n i a n i ” > I o h a n n i s < / c e i : p e r s N a m e > < c e i : p e r s N a m e

r e g = ” A l t i n i a n u s , / v. / I o h a n n e s A l t i n i a n i ” > A l t i n i a n i < / c e i : p e r s N a m e > e t

<cei:persName reg=”Barbatus Mareide”>Barbati </cei:persName><cei:persName reg=”Mareide, /v./ Barbatus Mareide”>Ma

<cei:lb n=”4”/>reid<cei:expan>e</cei:expan></cei:persName> et aliorum bonorum h o m i < c e i : d a m a g e > n u < c e i : e x p a n > m < / c e i : e x p a n > < / c e i : d a m a g e > pres <c ei: dam age > ent ia , < ce i: per sN ame reg = ”Fi li ppu s, fil . ol im Gui li ell mi Eustasii”> Filippus </cei:persName></cei:damage>, filius olim <cei:persName reg=”Guiliellmus Eustasii, /v./ Filippus”>Guiliellmi Eustasii</cei:persName>, convenit in iudicio priorem <cei:placeName reg=”S. Maria de Cripta, /v./ S. Maria de Grupta”> Sancte Ma

<cei:lb n=”5”/> rie de Cripta </cei:placeName> de quadam possessione <cei:sic

corr=”/qui e di seguito, si intenda/ silicet”> silice <cei:expan> et </cei:expan></

cei:sic> de <cei:index lemma =”quarta”> quarta </cei:i ndex> avie sue q uam

habuit in quodam <ce i:index lemma=” castanetum”> castaneto </cei:i ndex> , quod est i n lo co u bi <cei:geogName reg=”Valle de Lama, l ocus”>Vall e de Lama </cei:geogName>

<cei:lb n=”6”/> dicitur, et yis circundatur finibus: a prima parte est finis rei <cei:sic corr=”/si intenda/ puplice”>plupice </cei:sic> , a secunda parte est finis

r e i < c e i : p e r s N a m e r e g = ” I o h a n n e s A r c h e r a i m i ” > I o h a n n i s < /

c e i : p e r s N a m e > < c e i : p e r s N a m e r e g = ” A r c h e r a i m u s , / v. / I o h a n n e s

A r c h e r a i m i ” > < c e i : c o r r s i c = ” A A r h c e r a i m i ” > A r c h e r a i m i < / c e i : c o r r > < /

cei:persName> et cum

<cei:lb n=”7”/> aliis propriis et certis finibus, quam quartam allegabat predictam ecclesi am iniuste detin ere ideo quia sine <cei:sic corr=”/qui e di seguito./ ”> a c t o r i t a t e < / c e i : s i c > < c e i : i n d e x l e m m a = ” m u n d o a l d u s ” > m u n d o a l l d i < / cei:index> sui prenomi

<c e i: l b n= ” 8” / > < ce i :d a ma g e> n </ c ei : da m ag e > at a m q u a rt a m p r ef a t e e c cl e si e <cei:sic corr=”/si intenda/ contulerat”> contulebat </cei:sic>; item de quodam <cei:index lemma=”depositum”>deposito</cei:index> quod dicebat aviam suam deposuisse penes ipssam ecclesia<cei:supplied type=”/Om. il segno abbr. per

l a l e t t e r a n a s a l e . / ” > < c e i : e x p a n > m < / c e i : e x p a n > < / c e i : s u p p l i e d > ,

silice <cei:expan> et </cei:expan>

<c ei :lb n= ”9 ”/ > qua dr ag in ta et du os < ce i: ind ex lem ma =” tar en us” > tar en os </ cei:index>, qui reperti fuerunt in <cei:index lemma=”marsupium”>marsupio </

cei:index> patris sui in obitu suo, sic quod rediti fuerunt ex illo

<cei:lb n=”10”/> deposito <ce i:unclear reason= ”/di le ttura in certa./”> nomine</

cei:unclear> quarte matri sue decem tareni, ideo iuste reliquos triginta et

duos tarenos ered<cei:expan> ita </cei:expan> bat se posse petere

(23)

Tra analogico e digitale XXXIII

11 lettere.”/> . Prior, pro parte et vice ecclesie sue, respondebat ecclesiam suam predictam quartam <cei:sic> castanaeti</cei:sic> iuste det<cei:damage agent=”Sbiadimento dell’inchiostro.”> e</cei:damage>nere, quia di

<cei:lb n= ”12”/><cei:damage> ceb </cei:damage> at aviam predicti Filippi, cum v o l u n t a t e e t a c t o r i t a t e m u n d o a l l d i s u i i p s s a m q u a r t a m i p s s i e c c l e s i e contu liss e, et offe reba t s e

< ce i : l b n = ” 1 3” / > pr o b a t u ru m pr e d i c t o s a ut e m t a r e n o s d e q u i bu s qu e s t i o movebatur non confitebatur patri sui fuisse verum confitebatur pre <cei:lb n=”14”/> nominatam aviam aput ipssam ecclesiam deposuisse, de quibus

ex mandato ipssius avie non nomine quarte decem fuerunt re

<c e i: lb n= ” 1 5” /> di ti m at ri s ue , re l iq ui a ut e m t ri g in t a e t du os t ar e no s q u i remanserunt ipssi avie. Post hec quia dubius est litis eve

< c e i : l b n = ” 1 6 ” / > n t u s e t t u t i u s e s t < c e i : s i c c o r r = ” / s i i n t e n d a /

transactiones”>t<cei:expan> r</cei:expan>a<cei:expan> n</cei:expan>sationes </ cei:sic> inire, coram me <cei:corr sic=”A predito”> predicto </cei:corr> iudice et prenominatis testibus, taliter tra <cei:supplied type=”/Om. il segno abbr. per la prima/ n”><cei:expan> n</cei:expan></cei:supplied> segerunt quod pre <cei:lb n=”17”/>nominatus prior <cei:dispositio> dedit dicto Filippo decem tarenos

et < c ei :i nd ex l em ma = ”co sc in um ”> cos si na m </ ce i: in de x> una m < c ei : in de x

lem ma =” ca st ane a” > cas ta ne ar um </ ce i: in de x> et di ct us Fi li p pu s < c ei :c or r

sic=”A una(m)”>una</cei:corr> cum matre

< c e i : l b n = ” 1 8 ” / > s u a p e r f u s t e m r e m i s e r u n t o m n e m q u e s t i o n e m e t

controv ersiam </ce i:di sposi tio> quam <cei: corr sic= ”A contram ”> contra </

cei:corr> predictam ecclesiam possent preponere, sup pena

<cei:lb n=”19”/> decem <cei:index lemma=”regalis”> regalium </cei:index> causa

r a t a f i r m a m a n e n t e . E t p r o o m n i b u s s u p r a d i c t i s < c e i : i n d e x

lemma=”wadia”> guadiam </cei:index> dicti priori pro parte ecclesie dederunt < c e i : l b n = ” 2 0 ” / > e t f i d e i i u s s o r e s s e i p s s o s p o s u e r u n t . < c e i : s e t P h r a s e

type=”Declaratio notarii”> Hoc in scriptis redegi ego qui super notarius.

< c e i : l b / > < c e i : p i c t t y p e = ” s i g n u m n o t a r i i ” facs= ”BSNSP_12011099_3AAII_2_r_jpg_zone_08522316718013045"/> </cei:setPhrase> </cei:pTenor> <cei:pTenor> <cei:lb n=”21”/> <cei:subscriptio type=”iudex”> <cei:pict type=”signum crucis”/>

<cei:hi rend=”lettere maiuscole”>Ego Robb<cei:expan>ertus</cei:expan> iudex</

c e i : h i > . < c e i : p i c t t y p e = ” s i g n u m i u d i c i s ” facs= ”BSNSP_12011099_3AAII_2_r_jpg_zone_04982627696292322”/> </cei:subscriptio> </cei:pTenor> </cei:tenor> </cei:body>

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ANTONELLA AMBROSIO VERA ISABELL SCHWARZ-RICCI GEORG VOGELER

XXXIV

6) Ulteriore indicizzazione, la tipologia del documento, etc.

<cei:back> <cei:persName/> <cei:placeName/> <cei:index/> <cei:divNotes> <cei:note/> </cei:divNotes> <cei:class/> </cei:back> </cei:text> </atom:content> </atom:entry>

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