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(1)
(2)

Soluzioni Esercizio 1

Si ha un ciclo triangolare costituito da:

• una trasformazione politropica di cui sono noti gli estremi ⇒ `e possibile determinare l’indice n da P(1−n)/nT =

cost (n = 1.26) ed il cX (−386 J/kgK, cV e cP sono rispettivamente pari a 717 e 1004 J/kgK - il gas `e in pratica

aria secca). Noti cV e cX sono immediatamente calcolabili ∆u = cV∆T (86012 J/kg) e q = cX∆T (−46314

J/kg), da cui L (132326 J/kg) grazie al Primo Principio per sistemi chiusi.

• una trasformazione isoterma, durante la quale ∆u = 0 e dunque l = −q = −T ∆s = T R∗ln(P

f/Pi) (l = −195257

J/kg, q = 195257 J/kg)

• una trasformazione isobara, durante la quale q = ∆h = cP(Tf− Ti) (−120417 J/kg) e l = −P (vf− vi) (34405

J/kg).

Il lavoro netto ln scambiato dal ciclo `e ovviamente pari alla somma algebrica dei lavori scambiati durante le tre

tra-sformazioni, o anche all’opposto della somma algebrica dei calori scambiati durante le tre trasformazioni (−28526 J/kg). Scegliendo la prima strada, sarebbe anche stato possibile considerare tutte le trasformazioni come in atto in sistemi fluenti, nel qual caso il lavoro durante la trasformazione isobara diventa nullo ed il lavoro lungo la politropica deve essere calcolato comeR vdP .

Il calore in ingresso qH`e solo quello ricevuto durante la trasformazione isoterma, pertanto immediatamente ηI = ln/qH

(14.6%) e ηII = ηI/ (1 − TC/TH) = ηI/74.3% = 19.6%.

Il lavoro perso o energia utilizzabile non utilizzata pu`o essere infine calcolato come lp= |lCR| − |ln| = ηCRqH− |ln| o

come TC(−qH/TH− qC/TC) facendo attenzione al fatto che qC `e composto da due contributi. lp= 116637 J/kg.

Esercizio 2

Dal Primo Principio per sistemi fluenti, nelle ipotesi di regime stazionario, adiabaticit`a, velocit`a in ingresso e uscita uguali (e trascurabili) si ha:

˙

L = M (v ∆P + g∆z)˙ da cui:

• nel caso ideale in assenza di perdite di carico: ˙

L = M [v (P˙ 2 − P1) + g∆z] = 9397 W

• in presenza delle perdite di carico: ˙

L = M [v (P˙ 2 + ∆PL − P1) + g∆z] = 10397 W

Esercizio 3

La dissipazione elettrica nella lamina centrale porta ad un flusso termico che deve essere smaltito dal sistema (per il resto composto da strati puramente passivi), in parte verso destra in parte verso sinistra, in proporzione legata alla configurazione del sistema dai due lati della lamina.

Dato che il dominio conduttivo `e simmetrico rispetto alla lamina, ma il dominio convettivo no, tale flusso termico si divide in parti disuguali.

E’ dunque necessario impostare il sistema:                    ˙ Q00sx= − T∞sx− Tlamina s/k + 1/hsx ˙ Q00dx= −T∞dx − Tlamina s/k + 1/hdx ˙ Q00tot= ˙Q00sx+ ˙Q00dx da cui: Tlamina = ˙ Q00+ T∞sx/ (s/k + 1/hsx) + T∞dx/ (s/k + 1/hdx) 1/ (s/k + 1/hsx) + 1/ (s/k + 1/hdx) p. 2/3

(3)

e nota Tlamina si calcolano facilmente i flussi nei due versi.

Sostituendo i valori numerici: Tlamina = 248◦C, ˙Q

00

sx = 3425 W/m2, ˙Q

00

dx = 6575 W/m 2.

L’andamento di temperatura nei due strati solidi `e lineare, con pendenza legata al flusso termico dato che la conduci-bilit`a `e uguale. Il salto di temperatura tra le facce esterne degli strati solidi ed i fluidi indisturbati dipende invece sia dal flusso termico sia dal coefficiente convettivo, diverso tra aria e acqua.

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