• Non ci sono risultati.

Maria Teresa Biagetti, Valutare la ricerca nelle scienze umane e sociali, Milano, Editrice Bibliografica, 2017

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Maria Teresa Biagetti, Valutare la ricerca nelle scienze umane e sociali, Milano, Editrice Bibliografica, 2017"

Copied!
3
0
0

Testo completo

(1)

Bibliothecae.it, 7 (2018), 1, 467-469 DOI <10.6092/issn.2283-9364/8493>

Maria Teresa BiageTTi, Valutare la ricerca nelle scienze umane e socia-li. Potenzialità e limiti della library catalog analysis, con scritti di An-tonella Iacono e AnAn-tonella Trombone, Milano, Editrice Bibliografica, 2017, 256 p., € 27,00.

Su pochi aspetti della vita sociale ci sono meno dubbi ed incertezze di quanto ve ne siano sui vantaggi ed i benefici che si accompagnano al progresso scientifico ed alle derivate acquisizioni tecniche; al punto che una fetta degli investimenti programmati dalle economie nazio-nali viene destinata alla ricerca scientifica, sia che venga applicata ad indagini di base sia che si impieghi in perfezionamenti tecnologici o, direttamente, in vantaggi sociali ed economici.

Nel quadro generale in cui si inseriscono, si indagano, si scrutina-no, si misurascrutina-no, e si valutano i principi, i metodi, ed i risultati della ricerca scientifica, sia pura che applicata, vanno incluse non solo le strutture didattiche e di ricerca, quali università, laboratori, e centri di indagine, ma anche l’insieme dei sistemi e degli accorgimenti orga-nizzati onde accrescere e migliorare i risultati ed il rendimento della ricerca, anche, e soprattutto, in competizione con le altre analoghe istituzioni degli altri paesi.

Ormai i sistemi di controllo e di stimolo della ricerca e della produ-zione scientifica hanno raggiunto un’importanza strategica talmente determinante per le posizioni di forza o di vantaggio relative ad ogni economia nazionale, che gli aiuti ed i controlli sulla macchina scienti-fica statale sono divenuti una delle leve degli indirizzi politici ed

(2)

eco-468

Bibliothecae.it 7 (2018), 1, 468-469

nomici di ciascun Stato industriale; e nessuno può più permettersi di adagiarsi sulle speranze anticipate dall’aforisma tradizionale secondo cui vanno comunque mantenuti dei pollai statali in attesa – non si sa quando o come – che ad un certo momento nasca la gallina che pro-durrà le autentiche uova d’oro.

In un mondo ormai rigidamente burocratizzato, a volte fino alla paralisi ed all’autoasfissia, i dispositivi di controllo e di verifica – in genere gestiti dalla burocrazia statale ma spesso anche semplicemente giuridici o economici – accompagnati dagli inevitabili premi o sanzio-ni, si sono diffusi ormai universalmente, anche con l’intento di ammi-nistrare e di gestire persino i centri responsabili della industria della scienza, che non è solamente quella relativa alle invenzioni ed alla tec-nologia, ma quella che si riferisce all’intero quadro delle attività che competono alla ricerca intellettuale, comprendenti quindi anche tutte quelle forme e manifestazioni che competono alle espressioni della creatività e della cultura.

Le tecniche burocratiche di indagine, di controllo e di verifica han-no tentato di individuare e di tracciare le tecniche ed i piani di una strategia di ricerca, ingegnandosi a scovare quei dispositivi, statistici o indicali, che fossero in grado di individuare e di segnalare quei ca-ratteri o quei sintomi capaci di mettere in evidenza la consistenza e le qualità, ma soprattutto la fertilità e la produttività, ad esempio, di un progetto di ricerca, o di una strategia ermeneutica, o di un piano di sviluppo.

Basandosi sui risultati pubblicati di ricerche precedenti, è stato fatto quindi essenzialmente ricorso, o a indagini di tipo statistico ed epidemiologico, o a riscontri bibliografici effettuati su materiale già pubblicato e presente nei maggiori centri bibliotecari e documentari. Se tali ricerche riuscivano generalmente bene ad evitare che si riper-corressero sentieri già battuti, non altrettanto accadeva che, dalle stra-tegie e dagli incroci bibliometrici o documentari si generassero spunti di sicura innovatività.

(3)

469

Bibliothecae.it 7 (2018), 1, 469-469

Il presente, ottimo studio di Maria Teresa Biagetti, introduce, in particolare, a quelle tecniche che dovrebbero servire alla valutazione della ricerca, da applicare, in ispecie, alle scienze umane, utilizzando in maniera specifica le tecniche di individuazione, di interpellazione e di confronto relative alla corrispondente produzione editoriale esi-stente e riscontrabile nelle maggiori raccolte librarie.

Se il suo giudizio è assai limitativo nei riguardi delle applicazioni bibliometriche, lo stesso si fa ancor più negativo quando gli strumenti di indagine e di confronto si applicano per utilizzare paralleli e con-fronti tra le pubblicazioni recenti contenute nei depositi librari. E ciò per due ordini di motivi: il primo risiede nella inadeguatezza delle segnalazioni catalografiche, di ardua collimazione e di fuorviante con-fronto; il secondo nella insufficienza e nella dispersività delle testimo-nianze documentarie, dimostrata attraverso la verifica della presenza delle monografie di un campione di autori in due cataloghi collettivi e in 22 cataloghi di biblioteche italiane e straniere.

Se la valutazione della ricerca era di per sé un wishful thinking, ed una sterile quanto ingannevole occasione per coltivare l’illusione di sentirsi impegnati in un lavoro di carattere scientifico, ancora più sconfortante è il dover ricorrere – per la insufficienza di un’adeguata organizzazione bibliografica – al soccorso dei precedenti documenti al riguardo.

Oltre a constatare l’inefficacia delle tecniche valutative proposte, rimangono comunque sia l’amarezza per dover subire le velleità di una burocrazia cieca, che pretende di indirizzare ricerche che non è in grado di comprendere, che il rimpianto per la assenza di una adeguata struttura intellettiva di rango efficacemente superiore.

Riferimenti

Documenti correlati

È anche una lotta impari: Carducci e i suoi hanno posizioni minoritarie, perdenti, ma osteggiano con ogni mezzo – proclami autoreferenziali, libelli sarcastici, articoli che

Ringrazio i miei compagni di studio: ognuno a suo modo, ha allietato e animato questi anni di duro lavoro, prima fra tutti “la Naty” con cui ho condiviso anche l’ultima

Dato il riscontro di Aβ42 plasmatica ridotta e rapporto Aβ40/Aβ42 aumentato nel nostro studio e negli altri studi sovracitati e considerato l’aumentato rischio di demenza e

Domenico Taddei Candidato: Maria Volpi Prof.

Note biografiche, l’importanza di tale figura nel panorama culturale romano; la scelta innovativa del poema scientifico didascalico: il De rerum natura, temi e peculiarità

o Nulla osta di accettazione della struttura ospitante (modulo/i “Progetto di tirocinio professionalizzante post lauream”, con allegati dichiarazione sostitutiva

si impegna ad accogliere presso le sue strutture un numero massimo di tre soggetti in tirocinio di formazione ed orientamento su proposta dell’UNIVERSITA’ DELLA

In order to discriminate the number of nuclei at the exit of the fragment separator, the leading idea of the FRIBs@LNS project was to apply the tagging technique: namely,