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Tchoukball

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Academic year: 2021

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(1)1. IL Tchoukball Tchoukball ( letto “ʧukbol” ) è uno sport di squadra poco conosciuto e promuove sia il lavoro di squadra sia la pace del gruppo piuttosto che la violenza. Il suo nome - che si legge “Ciùkboll” deriva dal suono onomatopeico provocato dal rumore della palla ( simile a quella usata nella pallamano ) durante il rimbalzo sulla rete del pannello di gioco.. Introduzione al tchoukball Questo gioco è basato su un ideale fondamentale: fare capire il potenziale educativo dello sport ad un maggior numero possibile di persone. In questo modo il TchoukBall è concepito come attività scolastica, gioco familiare, passatempo rilassante e anche come sport competitivo. I suoi maggiori vantaggi sono: il fatto di essere soprattutto un gioco non aggressivo, destinato a rendere le partite divertenti e piacevoli, sia tra i club che tra le nazionali. Il fatto di avere delle regole che obbligano i giocatori a rispettare i loro avversari, che non possono essere ostacolati dal corpo a corpo o placcati, come accade così spesso al giorno d’oggi, rende unico questo gioco. In alcuni sport, infatti, questi atteggiamenti sono delle vere e proprie aggressioni che richiedono l’espulsione del giocatore. l Tchoukball è uno sport di squadra che stravolge in ogni sua regola gli schemi tradizionali dei giochi sportivi di squadra. È un gioco semplice da praticare, veloce e con un alto valore educativo: in estrema sintesi, esso si distingue per gli alti valori di fair-play. La storia del TchoukBall in breve e suo sviluppo Per molti anni, il Dr. Hermann Brandt, un eminente biologo svizzero di Ginevra, studiò e sperimentò l’applicazione pratica della conoscenza scientifica nella sfera della attività fisica. Egli fu uno dei personaggi più autorevoli della storia sportiva svizzera: a lui si deve la diffusione nel suo Paese della pallavolo e pallacanestro femminile nonché la fondazione del controllo medico sportivo. La storia del Tchoukball risale all’incirca agli anni ’70, periodo in cui il medico svizzero aveva cominciato a notare che la maggior parte delle lesioni legata alla pratica sportiva, in molti casi, era dovuta al contatto violento tra i giocatori, soprattutto nei riguardi di articolazioni e strutture muscolari e tendinee. I suoi studi ed esperimenti condussero alla pubblicazione di un libro intitolato “Dall’educazione sportiva allo Sport attraverso la Biologia”. L’esplicita conclusione del suo lavoro fu che le attività sportive possono essere giustificate in modo soddisfacente solo attraverso il loro potenziale intento educativo. Nel 1971 Brandt presentò il suo lavoro, che conduceva all'invenzione del tchoukball come "Studio critico e scientifico degli sport di squadra", al Congresso della Federazione Internazionale di Educazione Fisica, che gli conferì il prestigioso "Prix Thulin". Con l'invenzione del tchoukball il medico ginevrino desiderava diffondere un nuovo sport di squadra che potesse eliminare il rischio di contrasti, ogni tipo di aggressività e che potesse essere giocato da tutti. Ma ben presto andò oltre l'idea originale. Parallelamente alla messa a punto del regolamento, durata diversi anni,.

(2) 2. scrisse infatti una carta etica che per i giocatori di tchoukball ha lo stesso valore delle regole del gioco. Il pensiero umanistico del dott. Brandt si può riassumere con una sua celebre frase: "L'obiettivo delle attività fisiche umane non è di costruire campioni, ma piuttosto di contribuire alla costruzione di una società migliore". All'inizio degli anni settanta cominciò la sua diffusione soprattutto in Europa, tanto che durante le Olimpiadi di Monaco di Baviera del '72 venne organizzata una partita dimostrativa. Nel novembre del medesimo anno però il dott. Brandt morì e questa grave perdita segnò una battuta d'arresto nel movimento di diffusione. Negli anni ottanta con grande fatica e lentezza riprese l'attività anche grazie a John Adrews, presidente della FIEP, a Michel Favre, amico fraterno di Brandt, ed al governo taiwanese che alla fine degli anni '70 fece diventare il tchoukball lo sport nazionale delle scuole, sostenuto e promosso dal Ministero dell'Educazione per la sua grande valenza educativa. Per questa sua caratteristica il tchoukball ha inoltre ricevuto nel 2001 un importante riconoscimento dall'ONU che lo ha dichiarato "sport a sostegno della pace e della fratellanza". Il TchoukBall, ribadiamo espressione pratica delle idee di Brandt risultante dal suo studio critico sui giochi esistenti, è quindi un nuovo gioco di squadra ispirato a vari sport già esistenti e combina elementi di pelota basca ( gioco spagnolo ), pallone col bracciale e pallamano: dalla pelota basca, il gioco riprende il rimbalzo mentre dalla pallavolo e dal tennis l’idea che un giocatore libero da pressioni esterne e da contrasti avversari può giungere ad maggiore disponibilità motoria finalizzata alla esplicazione del proprio miglior gesto tecnico possibile.. È un gioco destinato ad incontrare la necessità degli insegnanti di educazione fisica e soprattutto non è aggressivo, sebbene mantenga una sana atmosfera di competizione. Nonostante questo, sono sempre più numerose le squadre di questo sport e viene organizzato anche un campionato del mondo, sia maschile che femminile, dove coloro che dominano quasi sempre sono le compagini asiatiche, in particolare quelle taiwanesi. Tchoukball, come si gioca Per poter iniziare una partita è necessario avere a disposizione due squadre composte da almeno 7 o 9 giocatori, un pallone da pallamano e due pannelli speciali situati alle estremità del campo. È possibile sfruttare palestre, ma anche spiagge o prati per disputare una partita, considerato il fatto che qualsiasi tipologia di ambiente è in grado di adattarsi a questo sport. Ogni squadra avrà a disposizione tre passaggi per poter realizzare un’azione prima di attaccare lanciando la palla in direzione del pannello il quale, a causa del tessuto elastico, rilancerà indietro la palla. Una novità piuttosto divertente ed inusuale, poiché solitamente le varie porte da gioco trattengono la palla, non la respingono. Se la palla cade a terra, la squadra che ha attaccato guadagna un punto; se la palla viene presa al volo, il gioco riprende da parte della squadra in difesa, che passerà all’attacco. In questo particolare sport è possibile tirare senza problemi in entrambi i pannelli e per questa ragione viene definito come una sorta di gioco bipolare. Ogni giocatore dovrà essere in grado di diventare sia difensore che attaccante, a seconda delle condizioni in cui si ritrova. Il campo dovrà essere suddiviso in due zone vietate e semicircolari di circa tre metri, dove non sarà possibile entrare nel caso in cui si abbia in mano la palla. Stiamo parlando di un gioco molto divertente ed estremamente facile: anche i meno esperti hanno manifestato grande soddisfazione dopo i primi minuti, poiché i gesti di base da mettere in atto sono piuttosto semplici e molto naturali. Successivamente, aumentando il livello di gioco, i gesti tecnici richiesti diventeranno complessi e spettacolari. Per poter praticare questo sport, è necessario avere una sufficiente condizione fisica e seguire tutte le poche regole che sono facili da comprendere. L’assenza di contatto permette, inoltre, di giocare in squadre miste..

(3) 3. Cosa serve per giocare a tchoukball I materiali. Il pannello Il cosiddetto “pannello” rappresenta uno degli elementi caratterizzanti, innovativi e di grande attrazione e spettacolarità nel Tchoukball. Servono due pannelli da TchoukBall. Un pannello da TchoukBall è formato da una cornice metallica di 1m x 1m con al suo interno una rete di 80cm x 80cm. Questa rete è tesa con degli elastici fissati alla struttura metallica. Il pannello è posizionato all’esterno della superficie di gioco a metà del lato corto del campo; la parte con la rete è rivolta verso il centro del campo ed è inclinata di 55° rispetto al piano orizzontale. In virtù della sua inclinazione rispetto al suolo, esso respinge la palla scagliata contro con angoli di uscita che seguono la fisica del rimbalzo e la “regola dello specchio”, secondo la quale la direzione del rimbalzo della palla è simmetrica alla direzione del tiro stesso. La simmetria è presente sia sul piano orizzontale che su quello verticale e quindi l’angolo di tiro coincide con quello di rimbalzo. Per cui un tiro effettuato da destra avrà un rimbalzo verso sinistra e un tiro realizzato dal basso avrà un effetto “pallonetto” ( lob ). Ad un determinato tipo di tiro corrisponde un preciso punto di caduta della palla sul terreno di gioco. Per un giocatore è fondamentale assimilare queste regole di rimbalzo per eseguire efficacemente sia azioni offensive che difensive. La palla Per giocare a Tchoukball è necessaria una palla ( simile a quella di pallamano ), le cui misure variano in base alla categoria nella quale si gioca. La palla usata nei tornei maschili pesa circa 450g e la circonferenza massima misura 58-60cm ( misura 3 ), mentre quella usata nei tornei femminili e nei tornei misti pesa circa 365g e la circonferenza massima misura 5456cm ( misura 2 ). Il campo Fondo Il TchoukBall si può giocare su ogni tipo di terreno per il semplice fatto che la palla, durante un’azione, non deve mai toccare terra. Le versioni di gioco più usate sono quella in palestra ( preferibilmente parquet ) per il gioco 7 contro 7, mentre per il gioco 5 contro 5 si preferiscono la spiaggia ( Beach Tchoukball ) e l’erba..

(4) 4. Dimensioni. Le dimensioni del campo variano in base al numero di giocatori. Il campo regolamentare per il gioco 7 contro 7 corrisponde ad un campo da pallacanestro ( 28m x 15m ) e per il gioco 5 contro 5 diventa 22m x 12m. L’area Il campo deve avere 2 aree vietate ( “proibite” ) semicircolari di raggio pari a 3 metri, nelle quali non è permesso entrare mentre si è in possesso della palla durante ogni fase del gioco. L’area può essere tracciata con del nastro adesivo in palestra o usando dei cinesini se si gioca su prato o erba. La linea mediana La linea di metà campo è necessaria per far rispettare la regola ( un giocatore commette fallo quando, dopo la rimessa in gioco, tira al pannello senza che la palla abbia superato la linea mediana ). In palestra può essere tracciata senza problemi; sulla sabbia e sull’erba si utilizzano 2 cinesini posti a metà sulle linee laterali. Per motivi di sicurezza è sconsigliato segnare la linea mediana con oggetti, quali corde, cinesini o altro, che attraversano il campo. La partita La partita di TchoukBall può essere giocata su un campo regolamentare da due squadre composte da sette giocatori. I giocatori iscritti ad una partita sono un massimo di 12: 7 in campo e 5 riserve. Nelle partite non esistono limitazioni per quanto riguarda il numero di sostituzioni. Durata e Vittoria. Ogni partita di TchoukBall si gioca in tre tempi da 15 minuti adattabili secondo le esigenze. Fra il primo e il secondo tempo, come fra il secondo e il terzo, c’è un intervallo di massimo 5 minuti. Non c’è il time out tecnico ed il cronometro ufficiale non deve essere fermato durante il gioco. La squadra che al termine del tempo regolamentare ha il punteggio più alto vince la partita. Se il punteggio delle due squadre è in parità alla fine del tempo regolamentare e se la partita non può finire con un pareggio, deve essere giocato un tempo supplementare di 5 minuti. Nel caso in cui il punteggio sia in parità anche dopo il tempo supplementare, deve essere giocato un altro tempo supplementare di 5 minuti, e così via fino a quando non c’è un vincitore al termine di un periodo di gioco..

(5) 5. I punti Come si fa un punto? Un giocatore segna un punto a favore della sua squadra se fa rimbalzare la palla contro il pannello in modo che essa, dopo il rimbalzo, tocchi il terreno di gioco prima che un avversario riesca a recuperarla. I punti regalati Un punto regalato ( o consegnato ) è un punto che un giocatore “regala” alla squadra avversaria. Un giocatore regala un punto quando: 1) lancia la palla contro il pannello e la stessa, subito dopo il rimbalzo, cade dentro l’area vietata o fuori dal campo. 2) lancia la palla verso la rete ma non la colpisce. 3) lancia la palla contro il pannello e dopo il rimbalzo viene colpito da essa. Tchoukball: quali sono le regole fondamentali del gioco? Questo gioco non ha molte regole e la maggior parte sono semplici. Per fare un punto, è necessario che una delle due squadre lanci la palla nel pannello avversario, evitando che gli altri giocatori la catturino prima che cada a terra. I giocatori possono regalare un punto agli avversari nel caso in cui non riescano a centrare il pannello, se la palla rimbalza fuori dal campo dopo un tiro, se la palla finisce nella zona vietata a seguito di un rimbalzo o se rimbalza direttamente sul giocatore. Anche in questa disciplina è possibile commettere falli, ovvero quando un giocatore si sposta palleggiando con la palla, quando si fanno più di tre contatti al suolo mantenendo la palla, quando si effettua un quarto passaggio per la medesima squadra ( si conta un passaggio quando la palla è inviata o deviata da un giocatore verso uno dei suoi compagni ), se la palla viene lasciata cadere durante un passaggio, se un giocatore ostacola l’avversario durante le azioni, se si entra in contatto con la zona vietata, se una zona del corpo sotto al ginocchio tocca la palla, se si recupera una palla tirata nel pannello dal medesimo compagno di squadra o se si commette un cattivo rimbalzo, ovvero la palla tocca il bordo del pannello ( ferro ). I falli: riepilogo Un giocatore commette un fallo se: • contesta le decisioni dell’arbitro ( in questo caso si rischia l’ammonizione ) • fa cadere la palla • fa più di tre appoggi ( indicativamente 2 passi ) con la palla in mano • tocca la palla con una parte del corpo sotto il ginocchio • compie il quarto passaggio consecutivo a favore della sua squadra • esce dal campo oppure entra nella zona vietata mentre è in possesso della palla • volontariamente, o per errore, intercetta la palla mentre il possesso è dell’altra squadra • tocca la palla dopo che un suo compagno di squadra la ha fatta rimbalzare contro il pannello • esegue il quarto attacco consecutivo allo stesso pannello ( sommando gli attacchi di entrambe le squadre ). Il conteggio viene azzerato dopo un punto o un fallo • lancia la palla verso il pannello e colpisce il telaio metallico, i ganci o gli elastici: di conseguenza la palla non rispetta la regola dello specchio ( questo è detto “fallo di cattivo rimbalzo” ) • ostruisce l’azione degli avversari impedendo i movimenti degli altri giocatori, sia in fase difensiva che offensiva.

(6) 6. • attacca nella stessa rete dalla quale è stata effettuata la rimessa senza che la palla abbia oltrepassato durante l’azione corrente la linea mediana • mantiene il possesso del pallone per più di tre secondi. Da ricordare: - Il possesso di palla cambia dopo un fallo o dove il giocatore ha perso la palla e da quel punto il gioco dovrà essere ripreso; - nel caso di fallo di cattivo rimbalzo ( es., ferro ) la palla dovrà essere rimessa da fondo campo; - prima del tiro al pannello, dopo un fallo, deve essere effettuato almeno un passaggio; - ogni squadra può tirare indifferentemente su ciascuno dei due pannelli; - I giocatori non hanno diritto di tirare tre volte consecutive verso lo stesso pannello. Gli Arbitri e il Tavolo degli Ufficiali di Campo ➢ Il corpo ufficiale per le partite internazionali comprende 3 arbitri ( un arbitro principale e due arbitri di campo, così come 2 ufficiali di campo ( un responsabile del tempo e un responsabile del punteggio ) che operano al tavolo degli ufficiali di campo. ➢ Gli arbitri possono prendere decisioni non incluse nelle regole secondo l’interpretazione ufficiale delle regole, secondo analogia con altre regole, e secondo la propria esperienza, assicurandosi che queste decisioni portino con successo alla continuazione del gioco. ➢ L’arbitro principale si posiziona lungo la linea laterale vicino al tavolo degli ufficiali di campo. Gli arbitri di campo si posizionano vicino ai pannelli, lungo le linee di fondo. ➢ L’arbitro principale detiene l’autorità ultima sulla partita. Svolgimento del gioco Il gioco inizia con la rimessa da fondo campo, a fianco di uno dei pannelli, e la squadra in possesso di palla ha a disposizione tre passaggi per costruire un'azione, prima di attaccare, lanciandola contro il pannello. Avendo questo una rete elastica, invece di trattenerla come tutte le normali porte, la fa tornare indietro velocissima. Se il rimbalzo cade a terra nel campo, ma non nell'area antistante il pannello, la squadra in attacco ha segnato un punto, se invece viene presa al volo dagli avversari il gioco riprende immediatamente e la squadra che ha difeso ( prendendo la palla ) passa all'attacco. La particolarità di questo gioco è che si può attaccare, cioè tirare, indifferentemente su tutti e due i pannelli, che sono a disposizione di entrambe le squadre ( per un massimo di tre attacchi consecutivi ). Risulta evidente che gli schemi di attacco e difesa classici sono completamente stravolti, che la fase di attacco viene determinata esclusivamente dal possesso della palla, e dal tirare al pannello, qualunque esso sia. Per questi motivi il gioco è ricco di finte, contropiedi velocissimi ed azioni inaspettate, non vi è nulla di scontato e tutti i giocatori devono seguire costantemente lo spostamento della palla senza potersi mai distrarre, poiché, se è vero che ci sono 2 porte da attaccare, significa anche che ce ne sono 2 da difendere. Durante i passaggi la palla non può essere intercettata dagli avversari, anche perché non se ne vede la necessità visto che ogni squadra ha solo 3 passaggi per concludere l'azione. Per lo stesso motivo non si possono ostacolare gli avversari nei loro movimenti. L'idea originaria di Brandt era "let's play" ovvero lasciare ai giocatori la libertà del gesto tecnico, che senza ostruzioni può essere eseguito al meglio, come nella pallavolo o nel tennis. Questo non significa che gli avversari stiano passivi in campo, devono organizzare la difesa cercando di disporsi rapidamente e nel migliore dei modi per ricevere il pallone dopo il rimbalzo. Come già detto vi sono finte e contropiedi, e poiché l'attacco può avvenire ad entrambi i pannelli, la difesa va schierata su tutto il campo e non solo nella metà avversaria. Ogni giocatore deve essere sia.

(7) 7. difensore che attaccante e passare da un ruolo all'altro in tempi rapidi, anche perché dopo aver ricevuto la palla dal pannello ( difesa ) questa può essere rilanciata allo stesso pannello ( attacco ). Filosofia ed etica del gioco La Carta del Tchoukball Questo gioco esclude ogni ricerca, personale o collettiva, di prestigio. Il giocatore, dal punto di vista personale, deve rispetto agli altri giocatori, siano essi avversari o compagni di squadra, più deboli di lui. Il gioco è aperto a tutti; le capacità, costituzionali o acquisite, sono molto diverse, ed è dunque inevitabile che vi si incontrino tutti i gradi di qualità sportive. La considerazione e il rispetto dovuti a ciascuno devono spingere il giocatore ad adattare il proprio atteggiamento, tecnico e tattico, alle circostanze del momento. Dal punto di vista collettivo, un risultato, qualunque esso sia, non dovrebbe mai portare al giudizio sulla persona singola: esso non dà diritto a nessun tipo di discriminazione. Una vittoria può provocare piacere ed anche gioia, ma mai una reazione di orgoglio. La gioia provocata da una vittoria è un incoraggiamento; l’orgoglio del vincitore implica la lotta per il prestigio che noi non approviamo perchè è sorgente di tensioni e di conflitti nelle relazioni umane di ogni tipo. Il gioco è collaborazione, quindi una sorta di «generosità», bisogna dunque innanzitutto concentrare le proprie azioni, e l’agonismo, sulla palla. Bisogna osservare poi in modo amichevole ogni giocatore. Il dono di sè significa partecipazione collettiva agli avvenimenti in campo: il risultato è quello di “mischiare” le personalità nel confronto reciproco delle reazioni di gioco. Cioè: a) senso del rendimento collettivo della squadra: esso unisce i compagni di squadra, li lega gli uni agli altri, insegna a stimare ed apprezzare le loro doti, crea il senso dell’unità e dello sforzo comune in seno del gruppo ristretto; b) osservazione degli atteggiamenti di un gruppo chiamato “avversario” rispetto al quale bisogna opporre un gioco adeguato, ma che non deve mai ispirare dei sentimenti di ostilità di nessun tipo; c) la preoccupazione principale di ogni giocatore deve riguardare la ricerca del bel gioco; l’esperienza universale nello sport può riassumersi nella seguente espressione: “Il bel gioco richiama il bel gioco”. Questo orientamento etico è il cardine dell’azione del Tchoukball: esso permette di dirigersi verso l’atteggiamento sportivo ideale e di evitare, in ogni circostanza, delle azioni negative nei confronti degli “avversari”. Tutto ciò è ben più di una semplice regola di gioco: si tratta di una norma permanente che esce dal campo ed entra nella vita, che diventa componente psichica del comportamento e base della personalità sociale. L’obiettivo è dunque quello dell’eliminazione dei conflitti in una identica prospettiva. L’idea del “Fair play” è così oltrepassata, non si tratta di semplici concessioni fatte all’avversario, ma di azioni comuni che legano le squadre l’una all’altra cosicché il bel gioco dell’una richiama e rende possibile il bel gioco dell’altra. Il gioco, attraverso l’attività fisica, è un esercizio sociale; vi è una comunione nei mezzi di esecuzione; il migliore ha la responsabilità di “insegnare” ai meno dotati; non esiste dunque il campione nel vero senso della parola, ma una sorta di “una corsa alla competenza che permette di migliorarsi”. Quando si dice: “che vinca il migliore” bisogna riferirsi al fatto che “essere migliore” si acquisisce con una preparazione qualificata. È giusto dunque che i risultati sanciscano gli sforzi dei giocatori sul piano individuale e su quello collettivo..

(8) 8. Da questo punto di vista, una vittoria può e deve suscitare un normale senso di soddisfazione unito al rispetto dovuto all’avversario. La vittoria deve provocare negli avversari un senso di emulazione ( desiderio di fare altrettanto ) non già dell’annientamento o del dominio. I vincitori devono sforzarsi per favorire tale impressione. Una sana soddisfazione dei vincitori è la maniera di tendere la mano ai perdenti e di incitarli a continuare a migliorarsi con un allenamento efficace. Per tutte queste ragioni, la nozione di “campione” deve lasciare il posto a quella, più semplice e adatta, di “vincente”. Giocare per perfezionarsi: ecco il sentimento che ogni attività di gioco deve comportare e sviluppare, ed è verso questa conclusione che l’organizzazione del Tchoukball deve aspirare, dal semplice incontro amichevole fino al confronto più serio delle squadre al vertice. Bisogna ritornare quindi allo spirito olimpico originario.. Mission La visione della Tchoukball Italia ( TBI ) è quella di contribuire alla creazione di una società migliore, attraverso la diffusione e l’insegnamento del TchoukBall e della sua Carta. Questa visione nasce dalla condivisione delle idee e dei valori che hanno portato alla creazione ed allo sviluppo continuo di questo sport: rispetto, gioia, collaborazione, voglia di migliorarsi e di confrontarsi, amicizia. La TBI è un’associazione laica senza fini di lucro che opera sul territorio nazionale, con forti legami con le altre federazioni e associazioni nazionali di TchoukBall nel Mondo, riunite nella Federazione Internazionale di Tchoukball ( F.I.TB. ). La sua natura giuridica è quella di Organizzazione Non Profit. La TBI lavora per dare a tutti la possibilità di conoscere, di imparare e di giocare il TchoukBall, condividendo i valori guida della Carta. Inoltre, in qualità di unico ed esclusivo membro per l’Italia della F.I.TB. ( titolare del nome “TchoukBall” ), si impegna a proteggere il TchoukBall da eventuali manipolazioni, atte a modificarne lo spirito originario. Per raggiungere questi obiettivi, la TBI organizza attività di formazione ( corsi di insegnamento, di aggiornamento, di arbitraggio, per allenatori, … ), di promozione ( dimostrazioni, manifestazioni, … ) e di incontro ( campionati, tornei, incontri amichevoli, … ), sia a livello nazionale che internazionale. Incoraggia e favorisce la costituzione e lo sviluppo di associazioni di TchoukBall, affiliate alla TBI, all’interno di tutto il territorio nazionale. Per vigilare sul rispetto pieno dei valori del TchoukBall, all’interno della TBI, è costituito permanentemente il “Comitato Etico”. Le attività della TBI si svolgono attraverso un’organizzazione basata su gruppi di lavoro finalizzati alla realizzazione di progetti ad ampio respiro. Le risorse economiche necessarie sono raccolte con la fornitura di servizi negli ambiti propri dell’associazione, con la collaborazione e la cooperazione di soggetti pubblici e privati, con attività di “fund raising” tra i cittadini e soggetti privati, con richieste di finanziamento a fondazioni, enti pubblici, organizzazioni nazionali ed internazionali. La TBI collabora e interagisce a livello nazionale ed internazionale con enti e associazioni pubblici e privati, scuole e cittadini. I soggetti che entrano in contatto e lavorano insieme alla TBI devono rispettare i valori che hanno portato la nascita della TBI stessa e del Tchoukball. L’azione della TBI è resa possibile dalle competenze messe a disposizione dai propri soci che contribuiscono, su base volontaria, alla realizzazione degli scopi dell’associazione..

(9) 9. Breve Glossario Ala: giocatore posizionato sulle estremità destra ( AD ) o sinistra ( AG ) del campo; in attacco il suo ruolo principale è tirare sul pannello ( ill.1 ). Angolo di slancio/di tiro: angolo con cui il tiratore si avvicina al pannello, rispettivamente la traiettoria che prende il pallone dopo aver rimbalzato sul pannello ( ill. 2 ).. Bersaglio: punto di impatto virtuale del pallone al suolo dopo il rimbalzo sul pannello. Bipolare: gioco sui due pannelli. Capovolgimento del gioco: dopo aver iniziato un’azione su un pannello, passaggio a un compagno posizionato nella metà campo opposta e attacco sull’altro pannello. Centro-centro: giocatore posizionato nei pressi del centrocampo; in attacco il suo ruolo è di organizzare il gioco, in difesa di dirigere la seconda zona ( ill. 1 ). Centro-pannello ( o centravanti ): giocatore posizionato nei pressi della zona vietata; in attacco il suo ruolo è di proporsi per un eventuale passaggio, in difesa di dirigere i compagni di squadra nella prima zona di difesa ( ill. 1 ).. FITB: Federazione Internazionale di Touchkball Linea di fondo: linea che delimita il fondo campo. Vi sono due linee di fondo ( una nel caso in cui si giochi solo su una metà campo/gioco monopolare) lungo le quali è collocato il pannello e tracciata la zona vietata. Monopolare: gioco su un solo pannello. Pannello: viene disposto su ogni linea di fondo campo; è costituito da una rete tesa con degli elastici fissati su un bordo metallico. Profondità di tiro/del passaggio: distanza tra il punto di impatto sul pannello ed il bersaglio, rispettivamente i punti fittizi che rappresentano il tiratore e colui che recupera la palla. Punto dato: punto attribuito alla squadra in difesa al momento del tiro. Punto segnato: punto attribuito alla squadra che attacca. Rete: parte annodata e tesa con degli elastici fissati su un bordo metallico. Specchio ( o «effetto specchio» ): rimbalzo del pallone sul pannello simmetrico al tiro.. TBI: Touchkball Italia. Organizzazione Non Profit italiana con forti legami con le altre federazioni ed associazioni nazionali di Touchkball nel mondo. Transizione: inversione dei ruoli tra l’attacco e la difesa e viceversa. Zona di difesa: superficie virtuale tracciata attorno alla zona vietata ( tre in tutto ) nella quale i difensori prendono posizione per recuperare la palla ( ill. 3 ). Zona di gioco: porzione di campo senza le zone vietate ( ill. 4 ). Zona vietata: semicerchio di tre metri di raggio misurato dal centro di ogni linea di fondo ( ill. 4 )..

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