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Il consumatore e l'ordinamento russo

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Academic year: 2021

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INDICE

INTRODUZIONE………4

CAPITOLO I

I DIRITTI DEI CONSUMATORI NELLA FEDERAZIONE RUSSA: EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA E FONTI DEL DIRITTO 1.1 Nascita e sviluppo della disciplina………...…8

1.2 Introduzione alle fonti………...16

1.3 La Costituzione………..……….…19

1.4 Gli accordi internazionali………...….……....23

1.5 Il codice civile………...…31

1.6 Altre leggi federali……….……. 36

1.7 Altri atti normativi……….…..…41

CAPITOLO II

DISPOSIZIONI GENERALI 2.1 Struttura della Legge N.2300-1 del 7 Febbraio del 1992, “Sulla tutela dei diritti dei consumatori”………..……….44

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2

2.3 Produttore, esecutore, venditore……….50

2.4 Principali diritti riconosciuti dalla legge: educazione del consumatore…. ……….…………...54

2.5 Diritto alla qualità………...56

2.6 Diritto alla sicurezza………...61

2.7 Diritto all’informazione………..………65

CAPITOLO III

TUTELA DEL CONSUMATORE NELLA VENDITA DI BENI DI CONSUMO 3.1 La vendita dei beni di consumo nell’ordinamento italiano………..71

3.2 Responsabilità del professionista per la consegna di un prodotto non conforme nell’ordinamento russo……….79

3.3 Termini dell’azione del consumatore………..90

3.4 Responsabilità del professionista per il ritardo nell’adempimento……….95

3.5 Responsabilità per le violazioni dei diritti dei consumatori……….98

3.6 Responsabilità per danno alla vita, salute e proprietà dei consumatori………103

3.7 Risarcimento del danno morale e le problematiche connesse al suo riconoscimento………...…………111

3.8 Nullità delle clausole contrattuali lesive dei diritti dei consumatori………123

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3

CAPITOLO IV

Il CONTROLLO STATALE E LA TUTELA COLLETTIVA DEL CONSUMATORE

4.1 La riforma del 2004 e il nuovo Servizio federale di vigilanza sulla tutela dei diritti dei consumatori e del benessere della persona……...129 4.2 Il ruolo degli enti locali……….140 4.3 Associazioni pubbliche dei consumatori………...143 4.4 Azione collettiva a tutela di un “gruppo indefinito di consumatori”………..151

CONCLUSIONI………...157

(4)

4 INTRODUZIONE

Il 7 Febbraio del 1992 è stata adottata all’interno della Federazione Russa la legge federale N.2300-1 “Sulla tutela dei diritti dei

consumatori”, una delle prime leggi che ha avuto un impatto diretto

sulla riorganizzazione economica del paese. Per la prima volta nell’ordinamento russo viene adottata una legge il cui scopo è quello di predisporre strumenti di tutela a favore dei consumatori.

Nel quadro economico dell’Unione Sovietica, gli interessi dei consumatori rilevavano in modo del tutto marginale, quest’ultimi di conseguenza risultavano essere impotenti davanti alle violazioni dei lori diritti. L’assenza di una normativa a tutela del consumatore scaturiva dal fatto che in un sistema economico pianificato, la produzione e gli scambi commerciali erano assai limitati e l’intero sistema normativo risultava fondato sul primato degli interessi dei produttori, coincidenti con le organizzazioni statali.

Con la riforma politico-economica di apertura del paese e il passaggio dall’economia pianificata, che caratterizzava il sistema economico dell’Unione Sovietica, all’economia di mercato, si pongono le basi per la creazione di un nuovo mercato di consumo, il quale nel tempo ha permesso ai cittadini di ampliare le possibilità di scelta tra diversi prodotti, opere e servizi. A questo tuttavia né i cittadini né il legislatore risultavano preparati.

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5 Così il legislatore russo si è trovato di fronte alla necessità, in ritardo rispetto ai paesi occidentali, di creare una regolamentazione normativa in grado di proteggere gli interessi dei cittadini in veste di consumatori, e porre la sua attenzione su situazioni fino ad allora trascurate.

Con l’adozione della legge federale “Sulla tutela dei diritti dei

consumatori”, sono stati recepiti nell’ordinamento interno i più

importanti diritti riconosciuti a livello internazionale, favorendo così lo sviluppo di una legislazione specifica rivolta al fenomeno consumeristico, con la quale si persegue l’obiettivo di bilanciare la posizione di diseguaglianza che sul mercato caratterizza il rapporto tra consumatore e la sua controparte professionale.

L’obiettivo che si pone il seguente elaborato è quello di individuare i punti chiave della legislazione russa, al fine di delineare e ricomporre gli elementi fondamentali della disciplina a tutela del consumatore, operando anche un raffronto con la legislazione comunitaria e in particolare, quella recepita dall’ordinamento italiano.

Il primo capitolo della tesi porrà l’attenzione all’origine e all’evoluzione storica della disciplina all’interno della Federazione Russa; successivamente verrà fornito un quadro sulle principali fonti normative in materia.

All’interno del secondo capitolo verrà esaminata la struttura della legge “Sulla tutela dei diritti dei consumatori”, in seguito verranno analizzate le disposizioni generali in essa contenute, le quali

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6 contengono la disciplina comune applicabile sia in riferimento alla vendita di beni, sia per contratti di esecuzione d’opera e fornitura di servizi. Successivamente verranno analizzate le definizioni normative di consumatore, produttore, esecutore e venditore. Infine verranno approfonditi i principali diritti riconosciuti ai consumatori.

Alla disciplina predisposta nell’ambito della vendita dei beni di consumo è dedicato il terzo capitolo; al suo interno verranno approfondite le conseguenze giuridiche in caso di violazioni poste in essere dai professionisti; in particolare la responsabilità che sorge in caso di consegna di un prodotto di qualità non conforme e l’obbligazione di risarcimento del danno, riservando particolare attenzione alle problematiche che nella pratica sorgono in riferimento al riconoscimento del danno morale; infine, verrà esaminata la previsione che sancisce la nullità delle clausole contrattuali che producono l’effetto di diminuire la tutela prevista a favore del contraente debole, escludendo o limitando i diritti a questo attribuiti in base alla legge.

L’ultimo capitolo sarà focalizzato sul sistema di controllo statale, il quale ha lo scopo di vigilare sul concreto e corretto esercizio dei diritti da parte dei consumatori. Verranno, poi, trattati i mezzi predisposti dall’ordinamento per garantire la dimensione collettiva della tutela, da una parte grazie al ruolo riconosciuto alle associazioni dei consumatori e dall’altra la possibilità per i soggetti legittimati dalla legge di agire in giudizio per difendere gli interessi di “un gruppo indefinito di

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7 consumatori”, mettendo in evidenza le cause che rendono tale strumento sempre meno utilizzato dai consumatori russi.

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CAPITOLO I

I DIRITTI DEI CONSUMATORI NELLA FEDERAZIONE RUSSA: EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA E FONTI DEL DIRITTO

Par.1.1 Nascita e sviluppo della disciplina.

La relazione tra operatori che vendono in modo professionale beni e servizi ed altri soggetti privati, che hanno bisogno di tali beni e servizi per soddisfare le proprie esigenze di vita, definiti nella gran parte di ordinamenti giuridici come “consumatori”, è caratterizzata da un innato squilibrio. La competenza del professionista e le informazioni di cui dispone, nonché la sua forza contrattuale e finanziaria, lo pongono in una posizione preminente di fronte al consumatore, il quale necessita quindi di strumenti e strutture che possano in qualche modo proteggerlo e ristabilire una posizione di equilibrio tra i soggetti.

Nasce da qui l’esigenza di predisporre nuove regole per l’attività di impresa volte a tutelare non solo gli imprenditori concorrenti, ma anche i consumatori finali, in modo tale da preservarli da quegli abusi di potere contrattuale ed economico che la strutturale disparità di forza tra i soggetti del mercato permette e in qualche modo legittima.

Possiamo quindi definire la disciplina della tutela del consumatore come quel complesso di norme che nei vari ordinamenti è

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9 volto a difendere i diritti e gli interessi di un soggetto, inteso come fruitore di beni materiali e di servizi per uso privato. Tale complesso di norme comprende: la creazione di specifici diritti a favore dei consumatori, le forme di possibili violazioni e dei meccanismi di protezione, infine individua le responsabilità nei casi in cui tali diritti vengano violati.

Le origini della normativa europea a tutela dei consumatori sono di matrice comunitaria. La protezione dei consumatori infatti è sempre stato uno degli obiettivi primari della politica della Comunità Europea, fin dalla sua istituzione. L'art. 153 del Trattato CE stabilisce: “Al fine di

promuovere gli interessi dei consumatori ed assicurare un livello elevato di protezione dei consumatori, la Comunità contribuisce a tutelare la salute, la sicurezza e gli interessi economici dei consumatori, nonché a promuovere il loro diritto all'informazione, all'educazione e all'organizzazione per la salvaguardia dei propri interessi” 1.

1 La norma eleva al rango di politica comunitaria la protezione dei consumatori,

attribuendo alla Comunità una competenza specifica in materia. L’intervento comunitario si è concretizzato in azioni che hanno riguardato i molteplici aspetti di questa materia: dalla tutela della salute al controllo dei prezzi, dalle misure in materia di pubblicità ingannevole al commercio leale, all’etichettatura dei prodotti etc. Particolarmente sentita è l’esigenza di garantire una più adeguata promozione degli interessi economici dei consumatori e del loro diritto all’informazione. A tal fine, oltre all’istituzione di uno specifico organo consultivo (il Comitato dei consumatori) rappresentativo di tali interessi, sono stati creati uffici informativi appositi (gli eurosportelli) per tutelare i consumatori.

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10 Le prime leggi italiane a tutela dei consumatori vedono la luce alla fine degli anni '80 e la regolamentazione di tale materia è il frutto dell’adeguamento del nostro ordinamento alla normativa comunitaria. Seguendo diverse evoluzioni, il materiale normativo derivante dal recepimento delle direttive comunitarie è confluito per la maggior parte all’interno del Codice del consumo, (d.lgs. 6 settembre 2005, n.206), entrato in vigore il 23 ottobre 2005. Esso ha come obiettivo quello di armonizzare e riordinare la disciplina sino ad allora vigente, pertanto il Codice del Consumo costituisce la principale norma di riferimento nel nostro ordinamento.

Nella Federazione Russa la disciplina a tutela del consumatore, intesa come disciplina autonoma dell'ordinamento, è un fenomeno che ha iniziato a svilupparsi in tempi relativamente recenti, nei primi anni del 1990, e si è collocata in un contesto giuridico-economico profondamente diverso da quello in cui si trovavano i paesi capitalisti della allora Comunità Europea.

Durante il periodo sovietico, la specificità della posizione del cittadino in veste di consumatore non era oggetto di specifica regolamentazione normativa, e quindi i rapporti ricadevano nella disciplina comune prevista dalla legislazione civile2.

2 Tali norme disciplinavano diritti, obblighi e responsabilità dei soggetti all’interno dei

rapporti contrattuali senza prevedere una disciplina specifica per la tutela dei diritti dei consumatori e per la protezione dei loro interessi.

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11 L'assenza di una disciplina ad hoc è conseguenza di una mancata attenzione alle esigenze specifiche dei consumatori; nella pratica questo comportava una carenza di qualità dei prodotti sul mercato.

Questa condizione era data da due particolari fattori caratterizzanti il sistema economico dell'Unione Sovietica: da un lato vi era un assetto economico caratterizzato dalla economia pianificata, la quale comportava la distribuzione dei prodotti tra i consumatori in base a obiettivi fissati a livello statale, dall'altro le leggi fino a quel momento vigenti avevano la priorità di tutelare gli interessi dei produttori, fornitori e venditori, in quanto coincidevano con le organizzazioni statali. Tale particolare assetto economico e legislativo creava una condizione sfavorevole per il consumatore nei rapporti contrattuali e non forniva un’adeguata tutela in caso prodotti di scarsa qualità.

La carenza di tutele era evidente anche sul piano del diritto internazionale; le norme interne si ponevano in contrasto con i principi generali affermati con la risoluzione 30/248 adottata all'unanimità, dall'assemblea generale delle Nazioni Unite il 9 aprile 1985.

Questa divergenza si manifestava principalmente nel fatto che i diritti riconosciuti dalla comunità internazionale, come il diritto all'informazione, alla sicurezza, all’ educazione, al risarcimento del danno e il riconoscimento del diritto di fondare organizzazioni dei consumatori per tutelare i propri interessi non fossero adeguatamente regolati dalla legge sovietica.

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12 Facendo riferimento invece ai diritti riconosciuti dalla normativa interna, questi avevano carattere meramente dichiarativo, in quanto non erano previsti meccanismi per la loro concreta attuazione e a livello statale non venivano forniti strumenti di tutela giuridica attivabili in concreto da parte dei cittadini.

Con l’inizio della Perestrojka e la ristrutturazione dell’economia nazionale, si avvia il passaggio da una economia pianificata ad un mercato aperto alla libera attività imprenditoriale. In questo nuovo contesto economico si fa sempre più forte la necessità di una disciplina che tenga conto della specificità della posizione del consumatore. Il primo tentativo di creare una legge speciale si è realizzato nell’autunno del 1988, con un progetto di legge dell’Unione Sovietica intitolato “Sulla qualità dei prodotti e la tutela dei diritti dei consumatori” (О качестве продукции и защите прав потребителей). La previsione di un disegno di legge è il primo passo per la creazione di una disciplina ad hoc, per la prima volta si riconosce la necessità di adottare delle norme specifiche, nelle quali vengano stabilite le garanzie dello stato rivolte a favore dei consumatori.

Questo progetto non era senza difetti: in primo luogo nel disegno di legge non si distingue tra il consumatore considerato come singolo e consumatore come persona giuridica. In secondo luogo tutte le disposizioni erano correlate alla qualità dei prodotti, di conseguenza tutti i diritti fondamentali dei consumatori (come informazioni, risarcimento

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13 e il diritto di associazione) erano formulati unicamente al fine di assicurare il diritto alla qualità.

Il progetto fu ampiamente discusso, ma venne respinto in quanto la maggior parte delle sue disposizioni avevano natura dichiarativa e non potevano essere in concreto attuate.

Il punto di svolta nella creazione di una normativa specifica fu l'adozione il 22 maggio 1991 della Legge dell’Unione Sovietica “Sulla tutela dei diritti dei consumatori”; tale legge però non entrò mai in vigore a causa del crollo dell'URSS il 26 dicembre del 1991.

Meritano di essere comunque rilevati gli aspetti innovativi al suo interno. Questa legge conteneva molte disposizioni non incluse nella disciplina civilistica, venivano inoltre individuati i meccanismi necessari per la concretizzazione di tutte le sue norme; questo rappresentò senza dubbio un suo notevole progresso. La legge quindi non solo non aveva bisogno di ulteriori regolamenti attuativi, ma conteneva un esplicito divieto di creazione di atti lesivi degli interessi dei consumatori.

Inoltre la legge dell’Unione Sovietica “Sulla tutela dei diritti dei consumatori” è uno dei primi atti normativi, che riconosce il diritto dei cittadini al risarcimento del danno non patrimoniale.

L’evoluzione verso un sistema normativo completo e come autonomo ramo del diritto si conclude il 7 Febbraio del 1992, momento in cui entra in vigore nella Federazione Russa la legge N.2300-1 “Sulla tutela dei diritti dei consumatori”(Закон Российской Федерации О защите прав

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14 потребителей). Tale legge rappresenta il principale punto di riferimento per la disciplina dei rapporti che vedono coinvolti i consumatori. Uno degli aspetti più significativi consiste nel contenere al suo interno una apposita disposizione che vieta l’adozione di altri atti normativi pregiudizievoli per i consumatori e la diminuzione dei livelli di protezione dei diritti riconosciuti al suo interno.

Altrettanto importante è la disposizione di legge, che riserva il diritto di adottare atti incidenti nella sfera dei consumatori solo al governo e vieta espressamente la possibilità di delegare l’adozione di tali atti a ministeri o altri dipartimenti.

La legge definisce il consumatore come un individuo che acquista o intende acquistare beni (opere o servizi) per uso personale; le persone giuridiche quindi non rientrano nell'ambito di applicazione della legge. Per la prima volta nell’ordinamento interno vengono recepiti i diritti dei consumatori sanciti a livello internazionale e vengono predisposti i mezzi per la loro concreta attuazione.

Nella legge viene ampliata la tutela per i danni alla vita, alla salute e al patrimonio dei cittadini, si fissa un termine decennale di responsabilità del produttore, a prescindere dal rapporto contrattuale intercorrente tra le parti.

Si vuole garantire una concreta attuazione dei diritti agendo anche sul piano processuale della tutela, riconoscendo al consumatore la libertà di scelta del foro al quale rivolgersi e dispensandolo dal pagamento delle imposte dovute nel caso voglia presentare reclami.

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15 Oltre alla tutela individuale dei consumatori si prevede la possibilità della difesa collettiva, riconoscendo agli enti statali il potere di reprimere gli abusi tramite il potere di emettere sanzioni a carico dei responsabili.

Un’altra innovazione è stata la possibilità di agire in giudizio per tutelare gli interessi di un numero indefinito di consumatori; purtroppo a causa di imperfezioni nel testo legislativo questa forma di tutela non ha avuto la dovuta diffusione.

Anche nel nostro ordinamento lo strumento attivabile per tutelare diritti individuali omogenei dei consumatori e degli utenti, rappresentato dall’Azione di classe, introdotto con l’articolo 140 bis3 del Codice del

Consumo, non ha avuto una significativa applicazione a causa della carenza di strumenti idonei ad apprestare un’efficace ed effettiva tutela a situazioni giuridiche plurisoggettive.

L’organo principale al quale in origine veniva affidato il compito di controllare il rispetto della norme a tutela dei consumatori era il Ministero per la Politica antimonopolio ed il sostegno della concorrenza russo (il c.d. “MAP” o «MAП» in russo). Successivamente è stato creato il “Servizio federale di vigilanza sulla tutela dei diritti dei consumatori e del benessere della persona (Rospotrebnadzor)”.

3 L’articolo 140 bis è stato introdotto del Codice del Consumo dall’articolo 2 della l.

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16 Le autorità locali del Rospotrebnadzor sono attive in quasi tutte le regioni della Federazione Russa, la loro natura di organi federali permette loro di essere indipendenti nei rapporti con le autorità locali. Per la tutela dei propri diritti i consumatori possono rivolgersi anche agli organi di controllo presenti presso le amministrazioni locali, che sono attivi praticamente in tutti i centri abitati del paese.

La pratica dimostra che sono proprio questi ultimi organi a risolvere l'80% delle controversie.

Una garanzia essenziale di tutela è data dall'ampio riconoscimento del ruolo delle associazioni dei consumatori, ai quali è in concreto data la possibilità di partecipare allo sviluppo della politica nazionale a protezione dei consumatori.

Par 1.2 Introduzione alle fonti.

La legge della Federazione Russa del 7 febbraio 1992 N.2300-1 “Sulla tutela dei diritti dei consumatori” rappresenta il nucleo fondamentale della disciplina posta a salvaguardia dei consumatori.

Tuttavia leggendo l’articolo 1 della presente legge, emerge come la materia sia regolata anche da altre norme facenti parte di diversi rami dell'ordinamento.

L’articolo 1 infatti recita: “i rapporti nell’ambito della tutela del

consumatore sono regolati dal codice civile della Federazione Russa, dalla presente legge, da altre leggi federali e altri atti normativi adottati

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17

in conformità con tali leggi.” Il dettato “altri atti normativi” va

interpretato in base all’articolo 3 del codice civile della Federazione Russa, il quale tra le fonti autorizzate a disciplinare i rapporti tra i privati cittadini comprende anche i decreti del Presidente della Federazione Russa e regolamenti governativi.

Questi atti devono essere adottati nel rispetto della disciplina dettata all’interno del codice civile e della legge sulla tutela del consumatore; in caso di conflitto tra norme, saranno queste ultime a prevalere.

La Costituzione Russa non viene richiamata espressamente tra gli atti che fanno parte della legislazione a tutela del consumatore, ma nonostante questo, le leggi che disciplinano i rapporti con i consumatori devono attuare i principi richiamati in essa; è all'interno di quest’ultima che si possono ritrovare i diritti fondamentali che la disciplina legislativa intende tutelare.

È possibile affermare che il concetto di “legislazione in materia di tutela dei consumatori” non è un concetto unitario, ma un insieme sistematico e coerente di diversi atti normativi che in vario modo vanno ad incidere sugli interessi dei consumatori. Tra questi possiamo indicare anche il Codice sugli illeciti amministrativi, codice civile, codice penale, così come leggi speciali, regolamenti del governo della Federazione Russa e decreti del presidente. Tutti atti che in varia misura contribuiscono a disciplinare diversi aspetti della materia.

Al comma 2 dell'articolo 1 viene sancito un importante divieto:

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potere di adottare atti contenenti norme in materia di tutela dei consumatori.”

Da questa previsione si ricava che le norme in materia di tutela dei consumatori possono essere contenute esclusivamente negli atti degli organi legislativi centrali , atti del Presidente della Federazione Russa e dal governo, quando è prevista la loro competenza. Quindi gli atti emanati in violazione di tale divieto devono essere annullati in quanto considerati illegittimi.

Questo però non significa che gli organi di governo federali non possano intervenire in alcun modo; al contrario ci sono dei casi in cui è la stessa legge sulla tutela dei consumatori che pone in capo a tali organi precisi compiti di intervento.

Tuttavia questi atti devono avere carattere esclusivamente interno, e non possono in alcun modo arrecare pregiudizio alla posizione del consumatore, rispetto a quanto stabilito nella disciplina generale, sia dal punto di vista della tutela sostanziale sia processuale.

All’interno della legge “Sulla tutela dei diritti del consumatore” non si fa solo riferimento alle fonti di diritto interno; l'articolo 2 infatti riconosce anche il ruolo degli accordi internazionali in materia sottoscritti dalla Federazione Russa.

Il suddetto articolo recita: “nel caso in cui per mezzo di un trattato

internazionale la Federazione Russa, abbia stabilito ulteriori norme in materia di tutela dei diritti dei consumatori, rispetto alle norme

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contenute nella presente legge, dovranno essere applicate le norme derivanti dal trattato.”

Pertanto questo articolo non solo riconosce il ruolo del diritto internazionale, ma fissa anche il principio della prevalenza delle norme derivanti dai trattati sulle norme dell'ordinamento interno, così come previsto dall'articolo 7 del codice civile della Federazione Russa. Questa previsione rispecchia il principio enunciato nell'articolo 15 comma 4 della Costituzione, nel quale si afferma che le norme derivanti dall'ordinamento internazionale e dai trattati internazionali sottoscritti dalla Federazione Russa contribuiscono a formare il sistema della fonti dell'ordinamento interno, e in caso di contrasto fra norme saranno queste ultime che dovranno essere applicate.

Detto questo è possibile affermare che la legislazione a tutela dei consumatori risulta composta principalmente da:

• Costituzione Russa • Accordi internazionali • Codice civile

• Leggi federali

• Decreti del Presidente della Federazione e delibere del Governo.

Par. 1.3 La Costituzione.

Tra gli atti normativi che disciplinano i rapporti con i consumatori, un ruolo primario è assunto dalla Costituzione della Federazione Russa.

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20 L’attuale Costituzione della Federazione Russa (“Конституция Российской Федерации”) venne adottata con un referendum nazionale il 12 dicembre del 1993, sostituendo la precedente costituzione di stampo sovietico del 12 aprile 1978 a seguito della crisi costituzionale russa.

L’articolo 15 della stessa afferma che la Costituzione rappresenta la legge fondamentale dello stato e si trova al vertice nella gerarchia delle fonti, gli atti normativi della Federazione Russa devono essere conformi ad essa e non possono contraddirla.

All’interno della Costituzione vengono enunciati i principi generali dell'ordinamento e i diritti fondamentali dei cittadini che lo stato si impegna a riconoscere e garantire.

Il consumatore quindi non è tutelato soltanto come soggetto-contraente ma prima di tutto come persona e cittadino.

In un’ottica di tutela dei diritti della persona costituzionalmente garantiti, devono essere collocate quelle disposizioni che fissano gli standard sulla qualità e sicurezza dei prodotti, che mirano ad assicurare al consumatore una tutela di fronte a danni cagionati da prodotti difettosi, sia sotto il profilo preventivo che sotto quello risarcitorio. In queste ipotesi, il diritto del consumatore alla sicurezza dei prodotti deve essere inserito nell’ambito più generale delle problematiche connesse alla tutela della salute e all'integrità fisica ( diritti sanciti all'interno dell'articolo 41); elementi fondamentali per garantire il sano e libero sviluppo della persona umana.

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21 Le norme previste quindi a tutela della sicurezza e sulle informazioni del prodotto hanno l’obiettivo di garantire la tutela della salute e dell’integrità della persona tramite l’affidabilità del prodotto o del servizio. Da queste esigenze di tutela derivano anche le particolari disposizioni rivolte a disciplinare la pubblicità, le informazioni, la qualità e l'efficienza dei beni o servizi.

Il fondamento costituzionale di tali diritti trova conferma anche all’interno dell'articolo 7 della Costituzione che afferma: “la

Federazione Russa è uno stato sociale la cui politica è finalizzata a creare le condizioni per una vita dignitosa e il libero sviluppo della persona umana”.

È possibile evidenziare come tali disposizioni costituzionali assumano peculiare rilevanza applicate alla persona che agisce come consumatore, e si manifestano nell’esigenza di prevenire i rischi connessi alla produzione ed alla commercializzazione dei prodotti, di effettuare controlli preventivi circa la loro pericolosità e nocività.

Altra disposizione costituzionale che assume una particolare rilevanza nell'ambito della tutela del consumatore è l’articolo 43 al cui interno si afferma: “ogni individuo ha diritto ad un ambiente sano,

diritto di ottenere attendibili informazioni sulle condizioni ambientali e diritto al risarcimento del danno in caso di pregiudizio alla salute o al patrimonio, causato dalla violazione delle norme ecologiche”, in

relazione al consumatore questo si manifesta nell’esigenza di salvaguardare le garanzie igienico-sanitarie nei processi produttivi ed

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22 effettuare controlli preventivi sulla pericolosità delle sostanze inquinanti. L’articolo 8 primo comma della Costituzione sancisce “l’obbligo dello

stato di garantire l’unità dello spazio economico, la libertà dello spostamento delle merci, dei servizi e delle risorse finanziarie, il sostegno della concorrenza e la libertà dell’attività economica”, il

legislatore costituzionale vuole garantire in concreto l’attuazione di tali principi vietando l’attività economica rivolta alla monopolizzazione e alla concorrenza sleale (attività vietate dall’articolo 34 secondo comma). Questo articolo deve essere affiancato dalla lettura dell’articolo 74 della Costituzione, in modo da far emergere il bilanciamento di interessi che è stato effettuato dal legislatore. L’articolo 74 prevede la possibilità di porre delle limitazioni alla circolazione delle merci, servizi e risorse finanziarie, introdotte nel rispetto della legge federale, quando queste sono necessarie per garantire la sicurezza, la difesa della vita o della salute delle persone, la tutela della natura e del patrimonio culturale. Dalla lettura di questi due articoli emerge come l’iniziativa economica privata sia libera, ma comunque questa non deve porsi in contrasto con l’utilità sociale e di conseguenza il mercato e la libera concorrenza devono essere regolati in modo da evitare il prodursi di un danno alla sicurezza, libertà e dignità umana.

Ogni cittadino ha diritto di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e libertà (articolo 46 comma 1) così come ad ogni individuo è riconosciuto nell’articolo 30 della Costituzione il diritto di associazione comprendente il diritto di formare sindacati per proteggere

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23 i propri interessi. Entrambi questi diritti vengono attuati all’interno della normativa a tutela del consumatore, da un lato riconoscendo al consumatore il diritto di ottenere il risarcimento del danno, compreso il danno non patrimoniale, e dall’altro come prevede l’articolo 45 della legge N.2300-1, il diritto dei consumatori di formare associazioni o unioni di consumatori per tutelare i loro interessi.

Come la stessa Costituzione afferma nell’articolo 55 l’enumerazione dei diritti e delle libertà fondamentali, non deve essere interpretata come disconoscimento o svalutazione di altri diritti e libertà dell’uomo e del cittadino universalmente riconosciuti; lasciando così al legislatore la possibilità di individuare nuove situazioni meritevoli di tutela.

Gli atti normativi dello stato non possono in nessun caso limitare o negare i diritti fondamentali della persona e del cittadino (comma 2).

Par. 1.4 Gli accordi internazionali.

In conformità a quanto affermato nel comma 4 articolo 15 della Costituzione della Federazione Russa, un ruolo importante nella legislazione nazionale spetta agli accordi internazionali di cui fa parte la Russia. All’interno dell’articolo si afferma che i principi generalmente riconosciuti, le norme del diritto internazionale e dei trattati internazionali nei quali la Russia partecipa costituiscono parte integrante del sistema giuridico.

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24 Fonte di primaria importanza per la tutela dei diritti dei consumatori è costituita dalle linee guida adottate con la delibera dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 9 aprile 1985.

In ordine alle linee guida adottate dall’Assemblea Generale, è opportuno precisare che si tratta di norme programmatiche che necessitano di un ulteriore intervento specifico per dare loro contenuto obbligatorio. Questo documento è rivolto ai governi di tutti gli stati membri che assumono l’impegno alla realizzazione dei seguenti obiettivi:

 Collaborazione tra gli stati per garantire una adeguata

protezione ai propri cittadini in veste di consumatori;

• Promuovere la creazione di una struttura di produzione e

distribuzione, in grado di soddisfare le esigenze e le richieste dei consumatori;

• Promuovere il rigoroso rispetto di norme che impongono una

condotta etica ai soggetti coinvolti nella produzione e distribuzione di beni e servizi per i consumatori;

• Gli stati devono contribuire alla lotta contro le pratiche

commerciali sleali delle imprese sia a livello nazione che internazionale, in modo da evitare le conseguenze negative che queste pratiche possono avere sui consumatori;

• Favorire lo sviluppo di associazioni indipendenti di consumatori; • Ampliare la cooperazione internazionale nel campo della tutela

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25 • Incoraggiare la creazione di condizioni di mercato che

permettano ai consumatori una vasta possibilità di scelta di beni e servizi, a prezzi più vantaggiosi;

• Contribuire a promuovere modelli di consumo sostenibili4. Nella seconda parte della risoluzione si afferma che gli stati devono sviluppare o continuare a mantenere una politica attiva a protezione degli interessi dei consumatori, in modo da soddisfare quelle esigenze che sono state poste alla base dei principi fondamentali della risoluzione. Tali esigenze fondamentali in concreto sono:

• Protezione dei consumatori dai fattori di rischio per la loro

salute e sicurezza;

• Garantire l’accesso ai consumatori a quelle informazioni che

risultano essenziali al compimento di scelte consapevoli ed adatte alle singole esigenze;

• Educazione dei consumatori, comprendendo gli effetti di tipo

ecologico, sociale ed economico che possono derivare dalle loro scelte;

• Libertà per i consumatori di creare organizzazioni di

consumatori e diritto di tali organizzazioni di esprimere le proprie opinioni quando devono essere adottate decisioni che coinvolgono i loro interessi;

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26 • Creazioni di procedure efficaci per soddisfare le pretese dei

consumatori.

Tra gli accordi internazionali attinenti alla sfera della tutela del consumatore hanno particolare rilevanza gli accordi conclusi tra gli stati che fanno parte della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI). L’importanza di tali accordi deriva dal fatto che tra stati membri del CSI ci sono solidi legami commerciali e collaborazioni dirette a combattere le pratiche commerciali sleali. Queste collaborazioni risultano tanto più efficaci quanto più si realizza la cooperazione giuridica ed istituzionale tra tutti gli stati; coordinando le politiche nazionali e uniformando le legislazioni interne per perseguire una politica comune.

Una solida base giuridica per attuare il suddetto coordinamento tra gli stati è costituita dal trattato firmato a Mosca il 24 aprile 2000 intitolato

“Accordo sulle direttive fondamentali della cooperazione degli stati membri del CSI, in materia di tutela dei consumatori”. Il trattato ha la

durata di cinque anni ed è automaticamente rinnovabile alla scadenza, salvo che le parti decidano il contrario.

L’articolo 4 del presente accordo afferma che le parti collaborano per tutelare i diritti dei consumatori, tenendo conto della legislazione nazionale in materia di tutela dei consumatori, le norme generalmente accettate del diritto internazionale in questo settore, ed indica le direzioni che gli stati devono seguire nella loro collaborazione. Le linee direttive affermate nell’articolo sono le seguenti:

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27 • Assicurare ai consumatori, agli organi dello stato e alle

associazioni pubbliche dei consumatori, informazioni tempestive ed affidabili sulle merci (opere e servizi) e produttori (venditori, fornitori);

• Adozione di misure volte ad evitare attività sleali delle imprese

e l’ingresso nel territorio di merci con scarsa qualità;

• Creazioni di condizioni favorevoli per i consumatori, per

favorire la libera scelta di prodotti (opere e servizi), attraverso lo sviluppo di una concorrenza leale;

• Realizzazione di programmi educativi in materia dei diritti dei

consumatori, come parte integrante della formazione dei cittadini, nel sistema educativo degli stati;

• Coinvolgimento dei media, tra cui radio e televisione, nella

propaganda e nella costante informazione sulle questioni dei diritti dei consumatori;

• Avvicinamento delle normative nazionali degli stati partecipanti,

nella misura in cui sia necessario per l’attuazione degli indirizzi comuni contenuti nel presente accordo.

Nell’ambito del presente trattato viene creato un organo denominato Consiglio Interstatale sulla Politica Antimonopolio.

Questo organo ha il compito di coordinare le attività degli stati nella attuazione del presente accordo e svolge un importante ruolo anche nella creazione di un efficace sistema di regolamentazione dell’attività

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28 monopolistica, contribuendo in questo modo allo sviluppo dei rapporti di concorrenza, fornendo una protezione affidabile ai consumatori e ai cittadini.

Il Consiglio è composto dai rappresentanti degli stati, ogni stato ha il diritto di nominare due rappresentanti ma dispone di un solo voto.

Per quanto riguarda i rapporti tra Federazione Russa e Unione Europea è stato concluso il 1 dicembre 1997 l’accordo di partenariato e di cooperazione (APC), con l’obiettivo di consolidare la democrazia e sviluppare l’economia nei paesi interessati attraverso la cooperazione in una vasta gamma di settori, nonché attraverso il dialogo politico. Le parti hanno espresso fiducia nel fatto che l’attuazione dell’APC garantirà una maggiore coerenza tra i vari aspetti delle relazioni, quali il dialogo politico in questioni di politica estera di reciproco interesse, la cooperazione nella lotta contro la criminalità, le relazioni commerciali e la cooperazione economica, compresa la creazione delle condizioni necessarie alla futura istituzione di una zona di libero scambio; si è sottolineato che l’APC svolgerà un ruolo sempre più importante nel rafforzamento degli scambi commerciali e degli investimenti.

In tale occasione venne istituito un consiglio di cooperazione, incaricato di sorvegliare l’attuazione dell’accordo e la sua piena realizzazione. Il 27 gennaio 1998 a Bruxelles si è riunito per la prima volta tale Consiglio di cooperazione tra l’Unione europea e la Federazione Russa, nel corso dei lavori il Consiglio di cooperazione ha adottato i seguenti tre documenti:

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29  Regolamento interno (documento che pone i fondamenti istituzionali dei futuri lavori del Consiglio di cooperazione e del Comitato di cooperazione);

 Programma di lavoro congiunto per il 1998;  Conclusioni sulle questioni di politica estera.

All’interno del programma di lavoro congiunto vengono fissati i settori d’intervento nel quali gli stati si impegnano a collaborare.

Tra le priorità comuni particolare importanza assume al punto numero 4 la collaborazione in materia di ravvicinamento delle legislazioni, concorrenza e applicazione della legge, al suo interno si afferma: “Data

l’importanza delle relazioni UE-Russia nel settore degli scambi commerciali e degli investimenti, come pure del ravvicinamento economico nel quadro dell’accordo di partenariato e cooperazione, si dovranno compiere progressi nel ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative, per esempio in settori quali diritto delle società, contabilità e tasse, banche e assicurazioni, norme e standard tecnici, ambiente. La cooperazione dovrà anche tendere al ravvicinamento delle regole di concorrenza in settori quali: normativa antitrust, aiuti di Stato e sovvenzioni.”

Nel punto numero 7 intitolato “Norme e valutazione della conformità;

tutela dei consumatori” si fissa l'obiettivo di rafforzare la collaborazione

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30 riconoscimento nel settore delle attività di valutazione della conformità e di conseguire la compatibilità fra i sistemi di tutela dei consumatori.

Esistono anche altri accordi interstatali di cooperazione tra gli organi russi e stranieri, tra questi è presente l’accordo tra Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese sulla collaborazione nel campo della lotta alla concorrenza sleale e politica antimonopolio del 25 aprile 1996, con questo accordo gli stati si impegnano oltre a fornire l’un l’altro materiale informativo in materia, si impegnano anche a tenersi informati su atti legislativi e altre informazioni utili in materia di tutela dei consumatori( articolo 1 comma 2).

Possiamo anche ricordare l’accordo tra Federazione Russa e Repubblica Austriaca sul commercio e collaborazione economica (8 novembre 1993), al cui interno nell’articolo 5 si fissa la collaborazione delle parti rivolta all’armonizzazione delle norme rivolte alla disciplina delle certificazioni e standard nazionali dei prodotti.

Non esistono al momento accordi bilaterali tra l’Italia e la Russia, quindi per quanto riguarda la collaborazione in materia, tra i due paesi bisognerà fare riferimento a quanto stabilito all'interno dell’accordo di partenariato e di cooperazione (APC) tra Federazione Russa e Unione Europea.

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31 Par. 1.5 Il codice civile

L’importanza del codice civile della federazione russa in materia di diritti del consumatore emerge dalla stessa legge del 1992 N.2300-1, l’articolo 1 della presente legge infatti, nell’elencare le fonti che concorrono a disciplinare i rapporti con i consumatori colloca il codice civile al primo posto.

Tale rilievo deriva dalla posizione primaria che il codice civile della Federazione Russa occupa nel complesso della legislazione civile, così come affermato dall’ articolo 3 comma 2 dello stesso codice: “la

legislazione civile è composta dalle norme del presente codice e dalle altre leggi federali adottate in conformità ad esso, tali norme disciplinano i rapporti indicati nell’articolo 25 (primo e secondo

5 Articolo 2. Rapporti regolati dalla legislazione civile: La legislazione civile

determina la condizione giuridica dei soggetti dei trasferimenti civilistici di beni, i principi relativi alla nascita e all'esercizio del diritto di proprietà e degli altri diritti reali, i diritti sui risultati dell'attività intellettuale e sui segni distintivi (diritti intellettuali) ad essi equiparati, regola le obbligazioni contrattuali e di altro tipo, e anche gli altri rapporti patrimoniali e personali non patrimoniali, fondati sull'uguaglianza, sull'autonomia della volontà e sull'autonomia patrimoniale dei soggetti interessati. I soggetti interessati, nei rapporti regolati dalla legislazione civile, sono i cittadini e le persone giuridiche. Possono essere parte, nei rapporti regolati dalla legislazione civile, anche la Federazione Russa, i soggetti della Federazione Russa e gli enti municipali (articolo124)

La legislazione civile regola i rapporti in cui tutte le parti, o solo alcune, esercitano un'attività imprenditoriale, considerato che è imprenditoriale l'attività autonoma, esercitata a proprio rischio, finalizzata all'acquisizione sistematica di un profitto, tramite l'utilizzo di beni, la vendita di merci, l'esecuzione di lavori o la prestazione di

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32

comma). Le norme di diritto civile contenute in altre leggi devono essere conformi al presente Codice.”

In più da questa norma si ricava la regola della necessaria conformità delle leggi in materia civilistica al codice (e di conseguenza anche delle norme che disciplinano i rapporti con i consumatori) e la sua prevalenza in caso di conflitto tra norme.

Il codice civile russo è composto da quattro parti, le norme riferibili ai rapporti giuridici dei cittadini in veste di consumatori sono rintracciabili all’interno della parte prima e seconda.

La parte prima del nuovo codice civile, entrata in vigore in data 1 gennaio 1995, individua la base normativa della partecipazione dei cittadini, imprenditori, persone giuridiche alle attività giuridiche, formula il concetto di danno morale, tutela dell’onore e della dignità delle persone fisiche e giuridiche, stabilisce le condizioni generali del contratto.

La parte seconda del codice civile, entrata in vigore in data 1 marzo 1996, contiene le norme che definiscono le caratteristiche di

servizi, attività esercitata da soggetti registrati in qualità di imprenditori con le modalità previste dalla legge.

Le regole stabilite dalla legislazione civile si applicano ai rapporti in cui sono parte cittadini stranieri, apolidi e persone giuridiche straniere, se non è previsto diversamente dalla legge federale.

2. I diritti e le libertà indisponibili della persona e gli altri beni immateriali sono tutelati dalla legislazione civile, se non risulta diversamente dalla natura di tali beni immateriali.

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33 alcuni tipi di contratti civilistici (come il contratto di compravendita, il contratto di trasporto, contratto di appalto e altri), regola i rapporti patrimoniali delle parti nascenti dai contratti e disciplina il risarcimento dei danni, inclusi quelli morali.

L’articolo 9 della legge federale del 26 gennaio 1996 “Sulla

introduzione della seconda parte del codice civile della Federazione Russa” enuncia la regola generale valida per tutti i tipi di contratti di

diritto civile, richiama le fonti minori riconoscendo la loro competenza e fissa allo stesso tempo la gerarchia tra esse. Secondo tale articolo nel caso in cui una delle parti contraenti sia un cittadino che utilizza, acquista, ordina o ha l’intenzione di acquistare o ordinare merci (opere, servizi) per soddisfare bisogni di tipo personale o domestico, questo gode dei diritti riconosciuti come parte contrattuale ai sensi del codice civile della Federazione Russa, nonché dei diritti concessi al consumatore con la legge “Sulla tutela dei diritti dei consumatori”, e dagli altri atti normativi emanati in conformità ad essa.

Pochi anni dopo l’entrata in vigore della legge sulla tutela del consumatore la Corte Suprema in seduta plenaria è intervenuta il 29 agosto del 1994 con lo scopo di precisare le linee guida per il coordinamento delle varie fonti normative coinvolte in materia.

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34 Sulla base di tale delibera della Corte Suprema6 le leggi federali e gli

altri atti normativi in materia, si applicano oltre ai casi di rinvio espresso presenti all’interno del codice civile anche nei casi in cui:

 Leggi federali e altri atti normativi provvedono a concretizzare ed attuare le norme dettate nel codice

 Regolano rapporti non disciplinati dal codice

 Prevedono regole ulteriori e specifiche rispetto a quelle contenute nel codice, salvo il caso in cui quest’ultimo contenga un divieto esplicito d’intervento per altre fonti normative.

Successivamente anche il MAP si è pronunciato7 al fine di chiarire e

ribadire il ruolo preminente del codice civile nella gerarchia delle fonti, stabilendo che la tutela dei consumatori deve essere realizzata in conformità con le seguenti norme del codice civile:

1) vendita al dettaglio, fornitura d’energia, vendita di immobili, compravendita;

2) noleggio, locazione;

3) locazione di immobili a uso abitativo; 4) contratto d’ opera, appalto;

6 Delibera della Corte Suprema in seduta plenaria della Federazione Russa del

29.09.1994 N° 7 “Sulla prassi giurisprudenziale in materia di difesa dei diritti dei

consumatori”. Nella Federazione Russa gli atti dei tribunali supremi hanno carattere

normativo.

7 Ordinanza del Ministero per la politica antimonopolio ed il sostegno

dell’imprenditoria (MAP), del 20.05.1998, N° 160, “Riguardo alcune questioni legate

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35 5) contratto oneroso per la prestazione di servizi;

6) trasporto; 7) mutuo;

8) deposito bancario; 9) conto bancario;

10) disposizioni generali in materia di deposito, peculiari tipologie di deposito;

11) contratto di assicurazione; 12) commissione

La Lettera del Servizio Federale per la difesa dei diritti dei consumatori e per la tutela del benessere della persona (Роспотребнадзора) 8 precisa:

“Nei casi in cui singoli tipi di contratti di diritto civile che coinvolgono i consumatori (come per esempio il contratto di trasporto, la fornitura di energia e altri) siano regolati oltre che dal codice civile, anche da altre leggi speciali, queste potranno essere applicate nelle parti non contrastanti con il codice civile”.

In conclusione, è possibile affermare che l’ordinamento russo riconosce una supremazia assoluta del codice civile su tutte le altre fonti del diritto che disciplinano i rapporti con i consumatori, risolvendo a livello teorico a favore del codice ogni conflitto con le norme speciali.

8 Lettera del Servizio Federale per la del 11 marzo 2005, N 0100/1745-05-32:

“Informazioni sui rapporti regolamentati e non regolamentati dalla legislazione della Federazione Russa per la protezione dei diritti dei consumatori”.

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36 Par. 1.6 Altre leggi federali.

La tutela dei consumatori nella Federazione Russa viene attuata anche per mezzo di altre leggi federali, tra queste possiamo citare la legge

“Sulla tutela sanitario-epidemiologica della popolazione” del 30 marzo

1999, la legge N.108 del 1995 (modificata nel 2006) “Sulla disciplina

della pubblicità commerciale”, la legge della Repubblica Socialista

Sovietica Federale Russa “Sulla conservazione delle risorse naturali” N.2060-1 del 19 dicembre 1991 (con emendamenti del 10 luglio 2001) e la legge del 22 marzo del 1991 N.948-1 “Sulla concorrenza e la

limitazione delle attività monopolistiche nel mercato” (modificata nel

2006).

Particolarmente rilevanti risultano essere inoltre, le leggi rivolte alla disciplina delle attività svolte dagli enti statali preposti alla tutela degli interessi del consumatore9. Tali enti hanno lo scopo di garantire la

sicurezza, la qualità dei prodotti acquistabili sul mercato e la presenza di adeguate informazioni sulle caratteristiche e modalità di utilizzo del bene commercializzato; questi infatti svolgono un duplice compito: da un lato fissano i requisiti che devono essere soddisfatti dai beni e dai

9 Gli enti statali preposti alla tutela del consumatore e del prodotto sono il Ministero

per la Politica Antimonopolistica e il sostegno della concorrenza (MAP), l’Agenzia statale per la fissazione degli standard (Gosstandart), l’Agenzia statale per la sanità e la difesa dalle epidemie (Gossanepidnazor), il Ministero per i Beni Naturali e altri organi federali e locali.

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37 servizi immessi sul mercato, in modo da tutelare il consumatore non solo dai possibili rischi per la sua vita e per la sua salute, ma anche dai rischi che potrebbero arrecare all’ambiente, dall’altro si occupano di vigilare sull’effettiva osservanza delle regole e vigilano anche sul rispetto delle prescrizioni che vengono fissate allo scopo di garantire il principio della libera concorrenza.

Di fondamentale importanza è stata quindi inizialmente la legge federale del 1993 N.5151-1 intitolata “Sulla fissazione degli standard e

sulla certificazione dei prodotti e dei servizi”, legge abrogata con

l’entrata nel 2003 della legge federale adottata il 27 dicembre 2002 N.184 “Sulla regolamentazione tecnica”.

Per capire meglio le origini di tale peculiare normativa, occorre capire il contesto storico in cui tale legge è stata approvata. Dopo il crollo dell’URSS, il mercato russo è stato invaso da prodotti spesso di scarsa qualità provenienti dai paesi limitrofi; per far fronte a ciò nel 1993 è stata approvata la legge N.5151-1 del 10/06/1993 che trova il suo fondamento nella legge N.2300-1 del 07/02/1992 “Sulla tutela dei diritti

dei consumatori”, questa legislazione ha dato origine al famoso sistema

di certificazione Gosstandart, conosciuto con il nome abbreviato di “GOST” (abbreviazione di “Gosudarstvennyj Standart”, cioè Standard di Stato in russo).

Tale certificazione è un marchio che attesta la conformità del prodotto agli standard russi di riferimento ed è obbligatorio per un ampio numero di prodotti e costituisce il documento fondamentale per l’ingresso delle

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38 merci sul territorio. Il certificato di conformità GOST R, denominato anche certificato di qualità, conferma l’idoneità di una merce alle norme e alle caratteristiche tecniche vigenti in Russia.

Negli anni '90 la Russia avviò la trattativa per l’entrata nella OMC10 (Organizzazione mondiale del commercio), uno dei requisiti

essenziali per la sua adesione consisteva nella revisione del proprio sistema normativo in materia di certificazione del prodotto e la sua armonizzazione con i sistemi certificativi di altri paesi membri della OMC. Questo portò all’approvazione della legge federale N.184 del 27/12/2002 “Sulla Regolamentazione Tecnica” entrata in vigore nel 2003.

La legge ha introdotto il concetto di “Regolamento Tecnico”, i regolamenti tecnici avrebbero fissato dei requisiti cogenti per vari prodotti, mentre le norme GOST avrebbero fornito le linee guida per raggiungere la conformità a tali requisiti. In questo modo le norme GOST sono diventate norme di volontaria applicazione, mentre i Regolamenti Tecnici norme di obbligatoria applicazione.

10 La Russia, pur avendo fatto domanda per divenire stato membro (dell'allora GATT)

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39 La costituzione dell’Unione doganale11 tra Russia, Bielorussia e

Kazakistan12 segna l’apertura di un nuovo capitolo nel processo di

ammodernamento del sistema di regolamentazione tecnica russo con l’introduzione dei Regolamenti Tecnici dell’Unione doganale, molto simili alle Direttive dell’Unione europea.

Dal febbraio 2012, con l’entrata in vigore del primo regolamento tecnico dell’Unione Eurasiatica, in Russia, Bielorussia e Kazakistan si è assistito ad un veloce sviluppo della regolamentazione tecnica armonizzata.

Ad oggi le produzioni soggette a regolamentazione GOST sono ampiamente minoritarie (ma comunque presenti) rispetto a quelle che fanno riferimento alla nuova normativa basata sulla Dichiarazione di Conformità dell’Unione Doganale (Dichiarazione EAC).

La prescrizione di determinati standard tecnici e qualitativi dei prodotti da sola non basta a garantire una tutela effettiva dei consumatori, la tutela infatti deve essere realizzata anche su un piano diverso, quello cioè consistente nel dovere dello Stato di creare condizioni di mercato favorevoli per il consumatore, in modo che questo possa utilizzare al

11 L’Unione doganale fondata il 1º gennaio 2010 (costruita sul modello dell'Unione

europea), è uno spazio senza frontiere interne di libero scambio di merci, persone e capitali; è costituita da Russia, Bielorussia e Kazakistan. Quest’unione prevede l’adozione della normativa unica in materia di normazione tecnica e valutazione della conformità dei prodotti. Le attestazioni di conformità di prodotto, rilasciate nell’ambito di quest’unione, sono valide su tutto il territorio dell’Unione doganale ed accettate da tutte le autorità degli Stati membri.

12 Dal 2 gennaio 2015 l’Armenia è il quarto Paese membro dell’Unione, a seguito della

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40 meglio le sue risorse economiche a condizioni per lui vantaggiose, e prendere decisioni quanto più possibile informate, consapevoli e convenienti. Questo avviene grazie alla creazione di un sistema basato sulla libera e leale concorrenza tra le imprese sul mercato, i consumatori devono inoltre essere tutelati da possibili abusi nei loro confronti realizzati tramite condotte dovute allo sfruttamento di posizione dominante e utilizzo di pratiche commerciali scorrette nei loro confronti. Questo obiettivo è perseguito all’interno della Federazione Russa tramite la legge del 26 luglio 2006 N.135 “Sulla difesa della

concorrenza” che è andata a modificare la precedente legge N.948-1 “Sulla concorrenza e la limitazione delle attività monopolistiche nel mercato”.

La legge contiene delle restrizioni alla libera iniziativa economica e alla libertà contrattuale che vengono imposte alle imprese che occupano sul mercato una posizione dominante; si ha una posizione dominante quando un operatore economico è in grado di influenzare in modo decisivo le condizioni di scambio o circolazione delle merci, opere o servizi oppure ha la possibilità di ostacolare l’accesso sul mercato agli altri operatori economici che intendono intraprendere un’attività analoga.

La legge prevede espressamente le condotte considerate abusive e quindi vietate, tra queste è possibile ricordare: stabilire o mantenere prezzi monopolistici alti o bassi, ritirare le merci dal mercato per ottenere un aumento del prezzo, imposizione di condizioni contrattuali

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41 sfavorevoli alla controparte o prestazioni supplementari che non hanno alcun nesso con l’oggetto del contratto, rifiuto immotivato di stipulare contratti con alcuni compratori quando ci sia la possibilità di produrre o fornire le rispettive merci, creazione di condizioni discriminatorie, creare ostacoli all’accesso sul mercato (o all’uscita) agli altri operatori e violazione della disciplina normativa sulla formazione dei prezzi ecc.

L’organo preposto alla redazione ed applicazione della legislazione antimonopolio inizialmente era il Ministero per la Politica Antimonopolistica e il Sostegno della Concorrenza (MAP); attualmente i compiti sono stati trasferiti al “Servizio Federale Antimonopolio” (Федеральная антимонопольная служба). La violazione della legislazione fa sorgere responsabilità di tipo civile, amministrativo o penale.

Par. 1.7 Altri atti normativi.

Tra gli altri atti che dettano una regolamentazione dei rapporti che vedono coinvolti i consumatori devono essere compresi sia i Decreti del Presidente della Federazione Russa sia le delibere del Governo.

I Decreti del Presidente della Federazione Russa possono essere emanati per ogni questione in materia di diritto civile, e quindi anche in ambito della tutela dei consumatori, ad eccezione però di quei rapporti la cui regolamentazione è riservata esclusivamente alle leggi federali, come per esempio le norme sulla limitazione e sulla circolazione di beni

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42 e servizi all’interno del territorio della Federazione Russa, disciplina dei rapporti che vedono coinvolti cittadini stranieri e apolidi, protezioni di specifici beni materiali e tutela dei diritti e delle libertà dell’uomo.

Anche al Governo della Federazione Russa ai sensi dell’articolo 3 comma 4 del codice civile, viene riconosciuto il potere di adottare delibere contenenti norme di diritto civile sulla base ed in esecuzione dello stesso codice, delle altre leggi federali e dei decreti del Presidente della Federazione Russa.

All’interno della legge “Sulla tutela dei diritti dei consumatori” vengono indicati alcuni possibili ambiti di intervento da parte dei decreti governativi tra cui rientrano la disciplina di particolari tipologie di contratti di compravendita, regole sulla vendita di specifiche categorie di prodotti (come per esempio beni non alimentari o beni di consumo durevoli) e specifiche categorie di contratti d’opera e fornitura di servizi. Tra le delibere del governo di maggiore importanza possono essere citate la N.799 del 12 luglio 1996 “Sulle misure per la protezione del

mercato dei consumatori della Federazione Russa dall’ingresso sul territorio di prodotti importati di scarsa qualità”, la delibera N.918 del

21 luglio 1997 “Sulla approvazione delle norme che regolano la vendita

su campione” ed infine la delibera N.1037 del 15 agosto 1997 “ misure volte a garantire la presenza di informazioni in lingua russa sui beni non alimentari immessi nel territorio”.

Importante ricordare che l’adozione di tali atti normativi deve avvenire in conformità a quanto stabilito dalle norme del codice civile e dalla

(43)

43 legge a tutela dei consumatori, e il divieto imposto dalla legge di delegare agli organi governativi federali il potere di adottare atti in materia, rimanendo dunque tale materia riservata agli organi legislativi centrali della Federazione.

(44)

44

CAPITOLO II

DISPOSIZIONI GENERALI

Par. 2.1 Struttura della Legge N.2300-1 del 7 Febbraio del 1992, “Sulla tutela dei diritti dei consumatori”.

Come emerge dall’analisi del sistema delle fonti normative relative alla disciplina russa sulla tutela del consumatore, un ruolo fondamentale è svolto dalla legge del 7 Febbraio 1992, N.2300-1 “Sulla tutela dei diritti dei consumatori”(Закон Российской Федерации o защите прав потребителей).

Suddetta legge, così come indica il suo preambolo, regola i rapporti tra consumatori, produttori e venditori nella compravendita di beni, prestazioni di opere e fornitura di servizi.

Nonostante i contratti coinvolti e i rapporti da questi nascenti appaiano come differenti tra loro, in realtà questi presentano alcuni aspetti in comune che permettono una loro disciplina unitaria; al contempo sono presenti elementi di diversità che comportano la necessità di norme speciali per i singoli contratti.

Alla luce di queste considerazioni possiamo comprendere le ragioni che sono alla base della struttura della legge, che risulta così suddivisa:

Capitolo 1 “Disposizioni generali”, al suo interno sono contenuti articoli che hanno una portata generale, dettano una disciplina comune

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45 e stabiliscono criteri uniformi sia in riferimento alla vendita di beni, sia per contratti di esecuzione d’opera e fornitura di servizi ai consumatori. All’interno di questo capitolo meritano di essere rilevate due significative novità: l’introduzione della nuova formulazione dell’articolo 3 “Diritto all’educazione del consumatore” e l’ampliamento nel 2005 dei soggetti responsabili verso i consumatori, inserendo fra questi anche la categoria degli importatori.

Capitolo 2 “Tutela dei consumatori nell’acquisto di beni” come emerge dal titolo, il capitolo è volto a disciplinare specifiche questioni in materia di compravendita che data la loro peculiarità non rientrano nella disciplina generale.

Capitolo 3 “Tutela dei consumatori nei contratti di prestazione

d’opera e fornitura di servizi” dedicato a disciplinare aspetti contrattuali

che non ricadono nella disciplina generale e allo stesso tempo si differenziano dalla vendita di beni.

Capitolo 4 “Tutela pubblica e collettiva dei diritti dei

consumatori”, in questo capitolo vengono previsti speciali strumenti di

tutela a favore dei consumatori in caso di violazione dei loro diritti, si tratta di norme generali applicabili a tutti i tipi di rapporti che coinvolgono i consumatori.

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46 Par. 2.2 Definizioni legislative: Consumatore.

Il legislatore della Federazione Russa, così come avviene nel nostro codice del consumo all’interno dell’articolo 3, ha fatto ricorso alla tecnica normativa delle “definizioni”13 , questa tecnica permette la

creazione di appositi elenchi recanti la puntuale individuazione dell’accezione in cui una parola, un’espressione o una locuzione deve essere intesa ed interpretata in sede e ai fini dell’esatta determinazione dell’ambito di applicazione di una disciplina normativa e della portata precettiva delle disposizioni in cui essa si articola.

Le definizioni sono contenute all’interno del preambolo, la prima definizione che viene data è quella di consumatore. Il consumatore viene definito come: “individuo che ha

intenzione di acquistare o ordinare, oppure sta acquistando o ordinando prodotti, opere o servizi per soddisfare esclusivamente bisogni di tipo personale, familiare, domestico ed altri senza lo scopo di conseguimento di un profitto14”.

13 Questa tecnica viene normalmente utilizzata dal legislatore comunitario allo scopo

di impedire che i diversi significati che un medesimo termine è suscettibile di assumere nelle varie lingue ufficiali dei Paesi membri dell’UE possano condurre, nei singoli Stati nazionali, ad una interpretazione ed applicazione differenziata e non uniforme del medesimo regolamento CE ovvero delle normative interne di recepimento di una medesima direttiva CE.

14 Conformemente all’Articolo 2 del codice civile della Federazione Russa, i

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47 Facendo un confronto tra la definizione di consumatore prevista dal legislatore russo e la definizione prevista dall’articolo 3 del nostro codice del consumo (Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206) troviamo una prima corrispondenza attinente alla determinazione del momento iniziale in cui un individuo può essere considerato come consumatore. La definizione che troviamo all’interno del codice del consumo, recependo la definizione comunitaria, indica come consumatore o utente: “persona fisica che agisce per scopi estranei

all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta”. Nonostante la genericità del termine “agisce”

questa definizione insieme alle integrazioni interpretative elaborate, ci permette di considerare una persona fisica come consumatore nel momento in cui tale soggetto instaura un contatto strettamente e direttamente funzionale alla conclusione di un contratto15

.

Il legislatore russo nel definire un individuo come consumatore fa riferimento al termine “intenzione” di acquistare beni o usufruire di servizi, anche in questo caso si vuole affermare che una persona fisica è considerata come consumatore dal momento in cui istaura un contatto volto alla possibile conclusione di un contratto, conduce la relativa trattativa e/o manifesta la volontà di stipulare un contratto con

15De Cristofaro, Zaccaria, commento all’articolo 3, in Commentario breve al diritto dei

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