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L'infermiere Case Manager nei reparti intensivi

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Academic year: 2021

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Azienda Ospedaliera Universitaria Senese Dipartimento di Rianimazione

Reparto di Rianimazione 1.

L’infermiere “CASE MANAGER” nei

reparti intensivi:

Progetto di Fattibilità

Infermiere Case Manager specialista in Anestesia e Terapia

Intensiva -

Davide Lastrucci

Infermiere Case Manager specialista in Coordinamento delle Catastrofi -

Juri Gorelli

Che cosa è il Case Management ?

Una logica/filosofia di approccio del sistema sanitario che si è sviluppata in risposta alla necessità di contenere i costi sanitari, di ricomporre la frammentazione di erogazione dei servizi e di rispondere ai bisogni sanitari del cittadino con servizi di qualità.

Taddia P., Managed Care e Case Management: origini, principi, implicazioni, IPASVI, Foglio Notizie n.5 1997

Obiettivi di un progetto

di Case Management

1. Identificazione dei problemi del paziente in modo preventivo

piuttosto che retrospettivo

2. Riduzione o eliminazione dei duplicati di assistenza, dei trattamenti e dei test per la presenza di una sequenza coordinata di attività

3. Riduzione o eliminazione degli errori di trattamento

4. Assistenza individuale efficace ed efficiente, in quanto adeguata ai bisogni del paziente

5. Pronta identificazione dei bisogni di assistenza dei pazienti 6. Piano per la riduzione delle barriere reali e potenziali alla

dimissione paziente

7. Più efficace comunicazione con i pazienti e le loro famiglie 8. Educazione dei pazienti e delle loro famiglie

Le abilità dell’Infermiere Case Manager (ICM) Agente di cambiamento

Clinico

Individuatore dei casi Consulente

Educatore

Coordinatore e facilitatore di assistenza Manager di risorse Manager dei risultati e

della qualità Avvocato o facilitatore del paziente Chiari P., Santullo A.; L’infermiere case manager; McGraw-Hill; 2001

FUNZIONI E CARATTERISTICHE

DELL’ ICM

NON TURNISTA RENDE OPERATIVE LE CLINICAL

PATHWAY

MIGLIORA LA COMUNICAZIONE

NEL TEAM FA RISPETTARE IL PIANO DI CURE

ORGANIZZA RIUNIONI DEL TEAM PIANIFICA L’ASSISTENZA CON IL PRIMARI NURSE COORDINA I TEMPI OPERATIVI GARANTISCE ADEGUATA DOCUMENTAZIONE TIENE CONTATTI CON

LE STRUTTURE EXTRAOSPEDALIERE PARTECIPA AL TRASPORTO INTRAOSPEDALIERO RIDUCE TEMPI DI ATTESA FA CONSULENZA NEI REPARTI

La letteratura

Gautney LJ, Santon MP, Crowe C, Zilkie TM, “The emergency department Case Manager: effect on selected outcomes”. Lippincott’s Case Manager. 2004 May-Jun;9(3):121-9.

Gautney LJ, 2004

Miglioramenti sull’appropriatezza dei ricoveri in TI

Studio statunitense (svolto nel periodo di 1 anno)

prima dell’introduzione dell’infermiere Case Manager (ICM), in un dipartimento dell’Emergenza, solo 67 casi (44%, n. 152 ) incontravano i criteri necessari per l’ammissione in Terapia Intensiva,

dopola sua introduzione 85 (55%, n. 152) casi rispecchiarono i criteri richiesti, incrementando così i ricoveri dell’11%.

(2)

La letteratura

Burns JM, et al. “Implementation of an istitutionsal program to improve clinical and financial outcomes of mechanically ventilated patients :one year outcome lessons learned”…Crit Care Med 2003; 31(12): 2752-63.

Dries DJ ,Mc Gonigal MD, Malian MS, Bor BJ, Sullivan C. “Protocol – Driver Ventilation Weaning feduces use of Mechanical Ventilation, rate of early reintubation, and ventilator-associated pneumonia.” The Journal of Trauma Injury, Infection and Critical Care. 2004 May; 56(5):943-52.

Burns JM, 2003; Dries DJ, 2004

Miglioramenti nell’outcomes

Una gestione multidisciplinare con un percorso predefinito (es. clinical

pathway) e coordinato ad un infermiere Case Manager nel weaning ventilatorio

ha un maggiore successo rispetto a modelli tradizionali5, riduce i tempi di

degenza, migliora le condizioni di stabilità del paziente che viene trasferito dal reparto con conseguente riduzione di riammissioni; l’utilizzo inoltre di adeguati percorsi clinici può ridurre il tempo medio di ventilazione meccanica da 6 a 4.5 giorni diminuendo le complicanze da ventilazione prolungata.

La letteratura

Di Labio L, Cicalini G. “Nursing e soddisfazione dll’utente” Nursing Oggi 2005,(3):10-12. Herrick. CA, Bristow DP. “Emergency Department Case Manager :The Dyead Team of nurse Case Manager and social worker”. Lippincoot?s Case Manag. 2002 Nov-Dec, 7 (6); 243-51.

Di Labilo L, 2005; Herrik CA, 2002

Miglioramenti nella soddisfazione del paziente e dello staff

Riduzione dei tempi d’attesa e miglioramento della qualità delle cure erogate favorendo una maggiore soddisfazione del cliente e dell’intero staff che si sente più gratificato rispetto ai risultati ottenuti

Le esperienze italiane

Reparto post acuti Bellaria e Maggiore (BO)

Ospedale S.Orsola Malpighi

Ospedale S. Maria della misericordia, Udine

(Progetto)

Post Acuti

30 posti letto

suddivisi in 3 settori

ORGANICO :

Caposala

15 Infermieri

3 Case Manager

13 O.S.S.

Post Acuti

--MODELLO TEORICO DI RIFERIMENTO: LA TEORIA MODELLO TEORICO DI RIFERIMENTO: LA TEORIA

INFERMIERISTICA DELLE ATTIVITA

INFERMIERISTICA DELLE ATTIVITA’’DI VITADI VITA

--RESPONSABILITARESPONSABILITA’’CLINICA ATTRIBUITA AL MEDICO INVIANTECLINICA ATTRIBUITA AL MEDICO INVIANTE

--RESPONSABILITARESPONSABILITA’’ORGANIZZATIVA E GESTIONALE ATTRIBUITA ORGANIZZATIVA E GESTIONALE ATTRIBUITA

AL COORDINATORE

AL COORDINATORE

--MODELLO ASSISTENZIALE INTEGRATO FONDATO SUL LAVORO MODELLO ASSISTENZIALE INTEGRATO FONDATO SUL LAVORO

DI UN TEAM MULTIPROFESSIONALE

DI UN TEAM MULTIPROFESSIONALE

--CASE MANAGEMENT INFERMIERISTICO PER LA GESTIONE DEL CASE MANAGEMENT INFERMIERISTICO PER LA GESTIONE DEL

PIANO ASSISTENZIALE

PIANO ASSISTENZIALE

Post Acuti

PATOLOGIE AFFERENTI

•DECORSO POST OPERATORIO A LENTA

DECORSO POST OPERATORIO A LENTA

RISOLUZIONE

RISOLUZIONE

•ESITI DI POLITRAUMA

ESITI DI POLITRAUMA

•ESITI DI ICTUS CEREBRALE

ESITI DI ICTUS CEREBRALE

•SCOMPENSO CARDIACO

SCOMPENSO CARDIACO

•FRATTURA DI FEMORE

FRATTURA DI FEMORE

(3)

Un problema non risolto nelle nostre realtà è

la scarsa disponibilità di strutture in grado

di fornire

cure intermedie

cure intermedie

e la mancanza

di un rapido accesso ai centri di

riabilitazione funzionale che

obbligano

il

brusco passaggio da un’

assistenza

personalizzata delle T.I. a quella delle

normali corsie.

Perché il nostro progetto

Il Nostro progetto

Reparto

Para intensivo

con afferenza

da:

Rianimazione Medicina critica

perioperatoria

Terapie

intensiva

NCH

Terapie intensiva Cardiochirurgica Terapie intensiva Cardiologica Il Nostro progetto Pz in necessità di monitoraggio e supporto per singolo organo/sistema Respiratorio necessaria FiO2 > 0.5 NPPV o CPAP

tracheostomizzato che necessita di fisioterapia/aspirazione almeno ogni 2 ore

necessità di fisioterapia respiratoria e/o broncoaspirazione Cardiovascolare

monitoraggio continuo ECG e pressioni invasive SNC

depressione del SNC tale da pregiudicare controllo vie aeree post operatorio NCH con drenaggio liquorale Altro

Postumi di IRA o alterazioni idro/elettrolitiche /metaboliche

Pz che necessitano di un maggior grado di osservazione e monitoraggio

osservazione e monitoraggio che non possono esser predisposti in sicurezza sulla base di circostanze cliniche e risorse di reparto disponibili

Pz in necessità di cure postoperatorieestensive

Procedure

Esiti di complicanze post-chirurgiche

CRITERI DI AMMISSIONE AL

REPARTO

Levels of critical care for adult patients Intensive Care Society Standards 2002 (modificato)

IL TEAM

Coordinatore Infermieristico Infermiere Case Manager Infermiere Consulenti vari Medico Logopedista Assistente Sociale Fisioterapista

OBIETTIVI ASSISTENZIALI

• ASSISTENZA PERSONALIZZATA

• CONTRASTARE IL RISCHIO DI PERDITA DELL’AUTONOMIA FUNZIONALE

• EDUCAZIONE SANITARIA AL PAZIENTE E ALLA FAMIGLIA • COLLABORAZIONE DEI VARI PROFESSIONISTI E LA

FAMIGLIA PER LA GESTIONE INTEGRATA • DIMISSIONE PROTETTA

PRESA IN CARICO

Individuazione dei

pazienti da parte del reparto inviante Proposta di trasferimento Organizzazione del Trasferimento Ammissione Programmazione / lista d’attesa Valutazione I.C.M. Definizione programma

(4)

PROCESSO ASSISTENZIALE

• RACCOLTA DATI: anagrafici, notizie cliniche, situazione relativa alle ADV, situazione sociale e familiare

• DIAGNOSI INFERMIERISTICA: individuazione di un problema, reale o potenziale, risolvibile con intervento infermieristico autonomo o in collaborazione con altri professionisti

PROCESSO ASSISTENZIALE

• DEFINIZIONE OBIETTIVI espressi in

termini di eventi osservabili riferiti alla

persona; raggiungibili, misurabili e

pertinenti

• FORMULAZIONE PIANO DI AZIONE:

scelta degli interventi da attuare

per il raggiungimento degli obiettivi.

PROCESSO ASSISTENZIALE

• ATTUAZIONE: svolgimento degli interventi

pianificati

• MONITORAGGIO/VERIFICA giornaliera

delle condizioni di salute

(miglioramento/peggioramento)

• VALUTAZIONE

: esame della

situazione della persona per

decidere se concludere o

correggere il piano di assistenza

DIMISSIONE

concluso il programma assistenziale, concordato concluso il programma assistenziale, concordato concluso il programma assistenziale, concordato concluso il programma assistenziale, concordato il percorso post dimissione con il paziente ed i il percorso post dimissione con il paziente ed i il percorso post dimissione con il paziente ed i il percorso post dimissione con il paziente ed i familiari ,

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familiari , llll’’’’infermiere case manager infermiere case manager infermiere case manager infermiere case manager formula la formula la formula la formula la proposta di dimissione al medico, prende contatti proposta di dimissione al medico, prende contatti proposta di dimissione al medico, prende contatti proposta di dimissione al medico, prende contatti con strutture sociali o sanitarie se

con strutture sociali o sanitarie se con strutture sociali o sanitarie se

con strutture sociali o sanitarie se èèèè previstoprevistoprevistoprevisto

Quando:

EDUCAZIONE

AL FAMIGLIARE O CONOSCENTE

PERCORSI DI DIMISSIONE

PERSONA TRASFERITA IN ALTRO REPARTO DI DEGENZA PERSONA TRASFERITA IN STRUTTURA RIABILITATIVA PERSONA TRASFERITA IN CASA DI CURA ACCREDITATA

(5)

PIANIFICAZIONE DELLA DIMISSIONE

PROTETTA

• GESTIONE DEI TEMPI E DELLE MODALITAGESTIONE DEI TEMPI E DELLE MODALITA’’

• CONTATTI CON STRUTTURE EXTRA OSPEDALIERE PER CONTATTI CON STRUTTURE EXTRA OSPEDALIERE PER CONTINUITA

CONTINUITA’’ASSISTENZIALE A CURA DEL ICMASSISTENZIALE A CURA DEL ICM

• CONCRETIZZAZIONE DELLA CONCRETIZZAZIONE DELLA DIMISSIONE, COMPILAZIONE DIMISSIONE, COMPILAZIONE LETTERE DI DIMISSIONE LETTERE DI DIMISSIONE CLINICA E ASSISTENZIALE CLINICA E ASSISTENZIALE

STRUMENTI UTILIZZATI

Cartella Clinica-Assistenziale Integrata

Percorsi assistenziali definiti in multidisciplinarità

Protocolli operativi

Scheda di ammissioni

Scheda di dimissione

Scheda di proposta paziente

Conclusioni

L’introduzione della figura del Case Manager potrebbe ridurre le difficoltà nel pianificare e seguire con continuità i lunghi e complessi percorsi dei pazienti critici che hanno superato la fase acuta

Il modello Case Management, innovativo per la realtà italiana, offre stimoli e nuove opportunità nell’agire professionale

La gestione Case Manager potrebbe contribuire a risolvere le problematiche relative all’appropriatezza di occupazione dei posti letto di Rianimazione

Riferimenti

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