La ricchezza floristica dell’area in esame è paragonabile a quella di altri vigneti dell’area alpina e prealpina; il QBS massimale,
piuttosto elevato, è più simile a quello di suoli boschivi che di suoli agrari (elevato il numero di forme biologiche tipiche di suoli in salute). Sono emersi nuovi elementi di variabilità fra vigneti ed indicazioni sull'influenza delle caratteristiche fisico-chimiche del suolo e della tecnica colturale sulla loro biodiversità. Pur restando da approfondire le relazioni tra le pratiche colturali e la
presenza di microartropodi nel suolo e fra questi e la diversità floristica, emerge che la valutazione della biodiversità è un
utile strumento per stimare la qualità biologica di un ecosistema e l'impatto antropico su di esso.
BIODIVERSITÀ: STRUMENTO PER LA
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE IN VIGNETO
I risultati presentati sono stati raccolti su vigneti di Nebbiolo della Langa di Barolo (area di produzione del Barolo DOCG) (Figura 1) negli anni 2014 e 2015. La biodiversità garantisce beni e servizi essenziali alla sopravvivenza delle comunità viventi di un ambiente.
La diversità floristica è di supporto alla biodiversità complessiva a diversi livelli trofici fungendo da
nutrimento, attrazione e protezione per numerose comunità viventi fra cui quelle edafiche. Gli organismi
edafici assicurano la fertilità dei suoli e, pertanto, sono di interesse per tutti gli ambienti compresi quelli
agrari. L’ambiente e la gestione colturale possono influenzare le biocenosi e quindi modificare l'equilibrio
ecologico dei sistemi agrari.
Scopo del lavoro: valutare le componenti vegetale e animale della biodiversità; individuarne e descriverne la variabilità tra vigneti omogenei dal punto di vista pedologico ma eterogenei per aspetti stazionali,
microclimatici e colturali.
Figura 1. Da giugno 2014, il paesaggio vitivinicolo di Langhe-Roero e Monferrato è Patrimonio Mondiale dell’Umanità
Elena MANIA
1, Mauro PIAZZI
2, Luca GANGEMI
1, Andrea E. ROSSI
2, Fabrizio CASSI
2, Deborah
ISOCRONO
1, Maria Luisa PEDULLÀ
3, Silvia GUIDONI
1*1DISAFA, Università di Torino - 2TIMESIS s.r.l., San Giuliano Terme - 3Coop. Clorofilla – Giardino Botanico Oropa, Biella *silvia.guidoni@unito.it
CONAVI, Pisa 4-7 luglio 2016
Tabella 1. Specie vegetali più frequenti nei 33 vigneti indagati e loro frequenza di campionamento.
Specie Famiglia campionamentoFrequenza di (%)
Convolvolus arvensis L. Convolvulaceae 97 Taraxacum officinale Weber s.l. Asteraceae 91
Verbena officinalis L. Verbenaceae 88
Trifolium repens L. Fabaceae 82
Medicago lupulina L. Fabaceae 79
Trifolium pratense L. Fabaceae 79
Veronica persica Poiret Scrofulariaceae 79
Erigeron annuus (L.) Pers. Asteraceae 76
Lolium perenne L. Poaceae 76
Cirsium arvense (L.) Scop. Asteraceae 73
Picris echioides (L.) Holub Asteraceae 73
Lysimachia arvensis (L.) U. Manns &
Anderb. subsp. arvensis Primulaceae 70
Plantago lanceolata L. Plantaginaceae 70
Rumex crispus L. Polygonaceae 67
Sonchus asper (L.) Hill Asteraceae 64
Hordeum leporinum Link Poaceae 58
Bromus hordaceus L. Poaceae 55
Conyza sp. Asteraceae 52
Plantago major L. Plantaginaceae 52
Diversità vegetale: compilazione lista floristica
con osservazioni su 200 m2 di superficie in 33
vigneti.
Identificate 177 specie appartenenti a 42
famiglie. Numero di specie per sito variabile tra 6 e 56 (in media 33); 19 le specie campionate in
almeno il 50% dei siti (Tabella 1). La ricchezza
vegetale pare condizionata dal tipo di margine
(es. vigneto, area boschiva) e dalle scelte colturali
(es. modalità di gestione dell’erba e distanza fra i filari); queste hanno influenzato anche il grado di
copertura del manto erboso, in media del 70% e, generalmente, poco omogeneo.
Diversità animale valutata determinando
abbondanza e ricchezza dei microartropodi
edafici e l'indice QBS-ar (Parisi et al., 2005) su
zolle superficiali di terreno (1 dm3) campionate in
triplo nell’interfila di 10 vigneti (Figura 2).
Il metodo QBS-ar prevede di identificare i taxa
presenti nel campione attribuendo loro un
punteggio (indice ecomorfologico, EMI). Ai taxa
di elevata rilevanza ecologica (ad esempio Diplura,
Protura, Sinphyla, Figura 2) si attribuisce il
punteggio 20, ai taxa più generalisti 1, 5 o 10 in
base al grado di adattamento alla vita nel suolo. L'indice QBS-ar è calcolato sommando i valori EMI di tutte le unità sistematiche (US)
catturate.
I vigneti hanno mostrato abbondanza di individui e
indice QBS-ar variabili (tabella 2). Evidenziata
una possibile relazione con densità e porosità del suolo, caratteristiche largamente influenzabili dalle pratiche di gestione del suolo.
Tabella 2. Ricchezza e abbondanza in microartropodi, numero di unità sistematiche (US) e di individui di maggior rilievo ecologico (EMI20), valore massimale dell’indice QBS-ar, numero di individui rilevati per i principali taxa e punteggio EMI attribuibile a
ciascuno di essi.
punteggio EMI 20 10-20 1-20 1-10 1-5 Vigneto (numero di Ricchezza
taxa) Abbondanza (numero di Individui) US EMI20 (numero) Individui EMI20 (numero) QBS-ar max P ro tu ra D ip lu ra A ca rin a P se u d o sc o rp io n id a P au ro p o d a S Y n p h yl a D ip lo p o d a C h ilo p o d a C o lle m b o la C o le o p te ra H em ip te ra H ym en o p te ra 1 15 850 6 84 198 10 10 311 11 24 22 0 7 427 4 2 11 2 14 1485 4 55 154 0 0 807 3 15 34 0 3 576 6 3 10 3 14 828 7 69 216 3 8 299 1 21 22 0 11 432 4 0 8 4 14 276 6 15 183 3 5 111 1 0 4 1 1 102 2 28 3 5 16 1184 6 124 194 1 18 397 1 24 78 0 2 428 3 82 129 6 13 568 5 127 191 18 0 367 5 33 66 0 5 30 5 0 29 7 16 1185 7 135 232 7 12 542 41 27 38 5 9 417 3 12 63 8 13 898 6 66 201 0 2 226 7 8 42 3 4 435 1 13 150 9 13 1045 5 55 172 3 6 270 0 15 18 0 13 615 1 24 72 10* 9 897 3 9 131 0 1 353 0 0 7 0 1 202 0 1 325 media 13,7 922 5,5 74 187 5 6 368 7 17 33 1 5,6 366 3 17 80
Figura 2. Campionamento delle zolle per l’analisi del QBS-ar (a sinistra); stazione di estrazione dei microartropodi dal campione
di suolo (a destra); esempi di microartropodi (sotto).
Synphya Protura
Diplura
Bibliografia
MANIA et al., 2016. Plant Diversity in an intensively cultivated
vineyard agro-ecosystem (Langhe, north-west Italy). S. Afr. J. Enol. Vitic., 36, 378-388.
MENTA, et al., 2008. Nematode and microarthropod communities: comparative use of soil quality bioindicators in covered dump and natural soil. Environ. Bioindic., 3, 35-46.
PARISI et al., 2005. Microarthropod communities as a tool to assess soil quality and biodiversity: a new approach in Italy. Agriculture, Ecosystems and Environment 105, 323–333.