Gli apoidei
Le api di Villa Le Pianore
Le api e i loro prodotti
La villa e il percorso apistico
La villa Le Pianore è situata in Capezzano Pianore, comune di Camaiore. Il parco della Villa delle Pianore di Capezzano occupa una estensione di circa 5 ettari.
Si articola in boschetti alternati a prati con manto erboso spontaneo..
Le essenze arboree presenti fanno parte della flora tipica della macchia mediterranea (l’alloro, corbezzolo ecc…): molte altre sono di origine esotica (canfora, sequoia, maonia, l’albero dei tulipani, ecc…).
Primeggiano le palme (quella da datteri, la palma di S. Pietro, la washingtonia robusta e filifera) le quali concorrono a dare all’ambiente una impronta paesaggistica del tutto particolare e inusuale per la zona.
C’è anche la presenza di una flora erbacea (spontanea) di un certo interesse naturalistico ma che sfugge quasi completamente al visitatore. Ad esempio è da segnalare la presenza di alcune specie di orchidee spontanee, di due specie di ciclamini, l’acanto ecc…
Inoltre il parco è anche interessante per la varietà di specie di funghi presenti.
La storia
Il complesso della Villa è costituito da tre edifici di epoche diverse: la parte nord è stata costruita nel 1964, il corpo centrale alla fine del XVIII secolo , mentre la parte sud risale alla fine del XIX secolo. Il corpo centrale, la parte più antica della villa, è un edificio di modeste dimensioni, frutto della ristrutturazione di un mulino. Fu adibito a villa dalla duchessa di Lucca Maria Teresa di Savoia, moglie di Carlo Lodovico di Borbone. Alla costruzione era annessa una cappella che subì diverse modifiche nel corso dell'Ottocento.
Oggi si presenta con una curiosa facciata neo rinascimentale, realizzata mediante una struttura in legno dipinto con un portale con architrave, timpano e una lunetta che simula le ceramiche dei della Robbia. La costruzione ottocentesca, posta a Sud, è un imponente palazzo di tre piani che riprende alcuni temi architettonici rinascimentali. Sono ben conservate le ricche decorazioni degli interni: soffitti a cassettoni, stucchi e marmi policromi.
Il percorso apistico L’itinerario didattico si sviluppa all’interno del parco per circa… Il sentiero permette di attraversare le zone più significative del parco e ha un notevole valore per l’educazione, offrendo la possibilità d’interpretare la natura e conoscere le api mediante strutture semplici e di svolgere esperienze e scoperte che si rivelano di grande importanza formativa soprattutto per i ragazzi in età scolastica.
Percorrendo il sentiero ci si immerge dunque nella natura ed è possibile vedere e conoscere, grazie alla presenza dei cartellini e di appositi pannelli descrittivi, le numerose piante che arricchiscono il parco
Durante il percorso sono presenti stazioni di sosta dove si possono ammirare diversi tipi di apoideicome bombi, osmie, megachili ecc ecc.. grazie alla presenza delle centralineposizionate nel giardino allo scopo di favorire la nidificazione dei suddetti insetti pronubi, di alcuni nidi posti sugli alberi e delle aiuole contenenti le essenze attrattive per questi insetti.
Il percorso apistico offre la possibilità di intraprendere iniziative didattiche come ad esempio:
Dimostrazioni di RELEASING AND REARING: una tecnica di allevamento che consiste nel rilascio in natura di bozzoli o adulti nelle immediate vicinanze delle centraline di allevamento per favorire la nidificazione e permettere in seguito la raccolta di nuovi bozzoli.
Durante la primavera le scolaresche possono essere accompagnate per assistere ai lanci di adulti, e in autunno le stesse scolaresche possono visitare nuovamente le centraline per far vedere loro quanti nidi sona stati occupati e scoprire cosa c’è al loro interno.
Le centraline
Esplicano la funzione di nidi trappola artificiali, ne esistono principalmente due tipi: - Il primo è il più facile da realizzare e di semplice impiego è l’affastellamento di un certo numero di segmenti di canne (Arundo donax o Phragmites australis) e una volta legate assieme in un fascio esse possono essere appese su un qualunque supporto.
Il secondo tipo di nido artificiale è quello del NTAA intendendo con ciò Nido Trappola Artificiale Assemblato, esso consiste nell'assemblaggio di tavolette, di vari materiali quali legno, faesite, plastica riciclata, percorsi da solchi di vario diametro, chiusi ad un'estremità e assemblate le singole tavolette danno origine a dei veri e propri tunnel e dunque luoghi preferiti da molti insetti.
Questa modalità offre molti vantaggi quali la facilità di ispezione, robustezza, la buona maneggevolezza, la riciclabilità.
i loro prodotti
Le api
e
Famiglia Apidae Superfamiglia Apoidea
Le api come tutti gli insetti hanno il corpo suddiviso in tre regioni principali: il CAPO, il TORACE e l‘ADDOME (quest’ultimo, in base a differenze con gli altri insetti sul numero e sulla posizione di
segmenti che lo compongono viene detto “GASTRO”). CAPO
TORACE
GASTRO
La società delle api
Nel capo ci sono occhi, antennee apparato boccale.
Capo di operaia
Gli occhi sono cinque: due grandi occhi composti e tre piccoli occhi semplici detti ocelli.
Capo di fuco
Le antenne sono importantissimi organi per la ricezione di odori, temperatura e grado di umidità e funzionano anche come recettori tattili per riconoscere gli oggetti con cui
vengono in contatto.
L’apparato boccale, come quello degli altri Apoidei, si è adattato a "leccare" e "aspirare" il nettare dai fiori.
ligula
Le mandibole, a differenza di quelle delle
vespe, non sono assolutamente in grado
di mordere e tagliare.
Nel torace ci sono due paia di ali e sei paia di zampe.
Le ali non servono solo per volare ma anche per regolare la temperatura dell’alveare creando ad esempio circolazione d’aria in caso di troppo caldo. Le api adibite
al raffreddamento dell’alveare sono dette ventilatrici.
Le zampe sono dotate di vari strumenti e sono utilizzate per molti scopi, tra i quali la raccolta del pollinee la
pulizia del corpo.
Api ventilatrici
La raccolta del polline viene effettuata utilizzando le mandibole e raschiando i fiori con le zampe.
Il polline così raccolto viene trasferito alle cestelle che sono le strutture appositamente adibite al suo trasporto.
Il gastro, che è privo di appendici, oltre a contenere la parte più voluminosa del tubo digerente è anche la sede delle ghiandole del veleno e del pungiglione (che è assente nei maschi).
La particolare forma a seghetto dentellato che ha il pungiglione fa sì che questo rimanga incastrato nei tessuti se il malcapitato che viene punto ha la pelle morbida come quella dei mammiferi (uomo compreso).
Per l’ape questo fatto rappresenta un grosso inconveniente poiché in seguito alla puntura il pungiglione si strappa dal suo corpo per rimanere incastrato nella pelle della vittima. Dopo la puntura l’ape muore nel giro di poco tempo.
Il pungiglione non rimane incastrato quando la vittima è un animale che ha la “pelle” più coriacea come ad esempio quella di altri insetti.
Le api pungono solo
ed esclusivamente per
difesa propria
o dell’alveare
!
Le api sono insetti sociali che vivono organizzati in colonie (o famiglie) che durante la bella stagione possono essere
composte da almeno 50.000 individui.
L’attività delle api
Ogni famiglia è composta da da tre caste che sono diversamente rappresentate dal punto di vista numerico: una femmina fertile chiamata “ape regina”; qualche centinaio di maschi, detti “fuchi”; qualche decina di migliaia di femmine sterili dette “api operaie”.
L’ape regina nasce da uova fecondate che vengono deposte nelle celle reali, più grandi delle altre e con una caratteristica
forma “a ghianda".
Dal momento della schiusa dell’uovo le api regine impiegano sedici giorni a diventare insetti adulti. A differenza delle
altre api, le regine vengono nutrite con pappa reale per tutta
la durata della loro vita larvale.
Le regine adulte sono lunghe da 17 a 20 millimetri e si distinguono chiaramente dalle operaie per l'addome
molto sviluppato.
La vita media di un’ape regina varia dai quattro ai cinque anni. Durante la sua vita, compito della regina è quello di mantenere la coesione all’interno della colonia e di deporre le uova (fino a
circa 2.000 al giorno).
La regina neosfarfallata, dopo essere uscita all’aperto per accoppiarsi, rientra all’interno
dell’arnia dalla quale non uscirà mai più, salvo eventuali
sciamature che mediamente possono avvenire una o due
volte all’anno.
I fuchi Nascono, a cominciare dalla fine dell'inverno, da uova non fecondate, in celle un po' più grandi del normale.
Lunghi circa 15 mm, visivamente si differenziano dalle operaie per il fatto di essere più grandi e tozzi, con le ali più lunghe, e di avere occhi molto grandi.
Non raccolgono polline e nettare, non sono in grado di nutrirsi da soli, e non hanno un pungiglione.
Sembra che il loro ruolo all’interno della colonia sia
solo quello di fecondare le nuove regine. Sono pure lenti nello sviluppo visto che per diventare insetti adulti impiegano ben 24
giorni.
Le api operaie nascono da uova fecondate identiche a quelle delle regine, ma durante lo sviluppo, a partire dal terzo giorno in poi, seguono una dieta differente a base di polline e miele.
Il risultato del diverso regime alimentare è che le operaie ci mettono un po’ di più a svilupparsi (21 giorni contro i 16 delle regine), sono un tantino più piccole (12-13 mm),
e sono sterili.
La durata della vita di un'ape operaia può variare da circa 30 giorni durante la bella stagione a 6 mesi durante i periodi più freddi.
Le api che nascono in primavera quando l’alveare è in fermento consumano tutte le
loro energie lavorando per la colonia e non sopravvivono ad un mese di fatiche intense. Quelle nate alla fine dell'estate e in autunno, quando il lavoro di raccolta di nettare e polline cala fino a cessare, vivono molto di più.
Durante la loro vita le operaie cambiano molte volte lavoro.
Nei loro primi quattro giorni da api adulte si dedicano alla pulizia dell'alveare.
Durante la loro vita le operaie cambiano molte volte lavoro.
Durante la loro vita le operaie cambiano molte volte lavoro. Dal decimo al sedicesimo giorno producono cera e si dedicano alla costruzione e alla riparazione dei favi.
Durante la loro vita le operaie cambiano molte volte lavoro.
Dal sedicesimo al ventesimo smistano il polline e il nettare che entra in apiario.
Durante la loro vita le operaie cambiano molte volte lavoro.
A circa 20 giorni di età diventano guardiane.
Durante la loro vita le operaie cambiano molte volte lavoro.
Dalla terza settimana fino alla morte
diventano api bottinatricie si dedicano alla raccolta
di cibo e acqua.
La danza delle api
L'attività delle api, dipende dalla temperatura esterna, dal clima, dalla lunghezza delle giornate e dalla presenza dei fiori.
Con una temperatura esterna inferiore a 10 gradi le api non sono in grado di volare. La società delle api
Durante l'inverno le api restano nell'alveare formando il “glomere” una palla di api con al centro la regina, scaldata dal
corpo delle api a lei vicine.
Al centro del glomere le api, grazie ai movimenti della muscolatura alare riescono a mantenere una temperatura
costante di 35°.
Quando il numero di api all’interno della famiglia diventa troppo grande
o quando la regina inizia a invecchiare, le api allevano una nuova regina che prenderà il posto
della vecchia.
La vecchia regina vola via dall’arnia con parte delle operaie per fondare
un nuovo alveare. Questo fenomeno prende il nome di
“sciamatura” sciame
A qualche giorno dallo sfarfallamento, la nuova regina, che è rimasta nell’alveare di orine, esce dall'alveare per fare alcuni voli di orientamento. Dopodiché si accoppia con più fuchi.
Da questo momento in poi inizierà a svolgere il suo lavoro di deposizione di uova per garantire la continuazione della vita della
La danza delle api
Quando una bottinatrice trova una fonte di cibo, ne comunica immediatamente le coordinate alle sue sorelle utilizzando un linguaggio basato su movimenti del corpo che ricordano una vera e
propria danza. I prodotti dell’alveare Miele Cera Propoli Polline Veleno Gelatina reale Il lavoro dell’apicoltore
Il miele viene prodotto a partire dal nettare che le api raccolgono sui fiori oppure dalla melata.
Il nettare e la melata vengono rielaborati dalle api tramite l'azione di sostanze chimiche dette enzimi che loro stesse producono.
Una volta depositato nelle cellette del favo il miele viene “ventilato” per togliere gran parte dell’acqua contenuta dal
nettare.
La definizione di miele secondo la legge A questo punto il miele è “maturo” e le api chiudono
ermeticamente le cellette con un tappo di cera.
La definizione di miele secondo la legge
“Il miele è la sostanza dolce naturale che le api (Apis mellifera) producono dal nettare di piante o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o dalle sostanze secrete da insetti succhiatori che si trovano su parti vive di piante che esse bottinano, trasformano combinandole con sostanze specifiche proprie, depositano, disidratano, immagazzinano e lasciano
maturare nei favi dell’alveare” Direttiva 2001/110 CE
La melata è un liquido zuccherino e molto vischioso rilasciato soprattutto da insetti, appartenenti all’ordine dei Rincoti, che lo producono rielaborando
la linfa delle piante di cui si nutrono.
Rincote appartenente alla specie Metcalfa pruinosa
Il miele può essere composto dal nettare di un solo tipo di fiore (monoflorale) e prende di conseguenza il nome dalla pianta sulla
quale hanno bottinato le api.
Oppure, se le api lo producono dopo avere visitato più fiori di specie diverse, il miele è detto Millefiori o Poliflorale.
Il colore del miele dipende dal nettare di origine, e può andare dal giallo chiarissimo al marrone scuro.
Il miele appena estratto dai telaini è liquido, ma con il passare del tempo tende a solidificare cristallizzando. La cristallizzazione è un fenomeno naturale e può essere più o
meno veloce e più o meno grossolana a seconda tipo di miele. Se il miele cristallizato viene riscaldato torna allo stato liquido,
ma bisogna cercare di evitare temperature eccessive che comprometterebbero alcune delle sue tante qualità.
Le sostanze che compongono il miele sono diverse: le principali sono gli zuccheri, ma ce ne sono anche molte
altre aggiunte dalle api al nettare d’origine che hanno un'importanza fondamentale nel renderlo non solo un
dolcificante ma un ottimo alimento.
38% 31% 8% 4% 2% 18% Fruttos io Glucos io Acqua Dis accaridi S ostanze diverse Altri zuccheri
L’utilizzo quotidiano del miele è consigliabile a tutti: soprattutto ai bambini, agli sportivi e agli anziani. Questo perché è un alimento che viene assorbito immediatamente dall'organismo e
quindi fornisce energia immediatamente disponibile.
Come dolcificante è migliore dello zucchero. Pur non essendo un medicinale ha
La gelatina reale una sostanza gelatinosa di colore biancastro che viene prodotta dalle api operaie di età compresa tra i 5 e i 14 giorni e che viene utilizzata per alimentare l'ape regina durante tutto l'arco della sua vita e le api operaie nei primi tre giorni di
vita larvale.
In commercio si può trovare fresca o liofilizzata
La propoli è raccolta dalle api sulle gemme di diverse piante. Si tratta di una sostanza composta per la maggior parte da resine e
balsami ma contiene anche oli essenziali e cera. Le api la elaborano e la utilizzano per costruire barriere di difesa,
ma anche come antibatterico all'interno dell'alveare.
Attualmente viene utilizzata soprattutto in campo medico, ma anche per produrre vernici e come antiparassitario in agricoltura.
La propoli viene raccolta dall’apicoltore raschiando l'interno dell'arnia oppure utilizzando apposite reti.
Farfalla ladra di miele “sfinge testa di morto” mummificata con il propoli dalle api
All'interno dell'alveare il polline viene utilizzato per l'alimentazione delle larve di ape operaia e di fuco a partire dal terzo giorno di vita. Si tratta dell'unica fonte proteica che le api hanno a disposizione e
quindi è fondamentale per la loro crescita.
Per raccogliere il polline, l'apicoltore utilizza trappole a griglia da applicare all'esterno dell'arnia. Per permetterne la
conservazione il polline va essiccato e tenuto al riparo dall’umidità. Il suo contenuto proteico
e vitaminico lo rende un alimento utile anche per l'uomo, in particolare per i bambini, per gli
anziani.
celle con polline in sezione
La cera è prodotta da apposite ghiandole presenti sul corpo delle api che la utilizzano per la costruzione dei favi. E' composta principalmente da grassi e il suo colore varia col
tempo dal bianco, al giallo, al bruno. In passato è stata
utilizzata in moltissimi campi:
illuminazione, medicina, pittura etc.
ma ora è stata sostituita da sostanze più economiche come
la paraffina. Oggi è molto richiesta soprattutto dall'industria
farmaceutica e cosmetica.
Anche il veleno che le api usano per difendersi dai nemici può essere raccolto ed utilizzato dall'uomo. Al veleno d’api infatti vengono attribuite proprietà curative
specialmente per le malattie reumatiche. Un metodo piuttosto diffuso di utilizzo del veleno è quello di farsi
pungere nelle zone doloranti.
E' bene tenere presente che le punture delle api oltre ad essere dolorose possono anche essere pericolose e provocare gravi allergie.
ATTENZIONE!!!
Il veleno può essere usato solo sotto controllo medico.
Il lavoro dell’apicoltore
…si svolge con le dovute precauzioni! Strumento necessario, oltre ad una leva, è l’affumicatore che serve per tranquillizzare le api durante le operazioni
in apiario. Indispensabili sono anche i guanti e maschera protettiva per difendersi dalle punture!
In apiario
L’apicoltore fornisce alle api una casa detta arnia composta da
due parti principali: il melario dove le api provvedono a
immagazzinare il miele e il nido in cui vive la colonia. Un’arnia abitata da una colonia di api è detta alveare. Un insieme di più alveari è detto apiario.
Quando nei favi del melario il miele raccolto dalle api è maturo (cioè è stato arricchito da sostanze prodotte dalle api stesse e gli è
stata tolta l’acqua in eccesso) l’apicoltore preleva i melari e li trasporta al proprio laboratorio.
Nei favi dei melari il miele è stato opercolato dalle api con tappi di cera; per poterlo estrarre bisogna rimuovere gli opercoli. Questa operazione può essere fatta manualmente utilizzando un
apposito coltello.
Una volta disopercolati, i telaini sono inseriti in una centrifuga. La velocità della rotazione fa uscire il miele dalle cellette. Il miele raccolto sul fondo
della centrifuga subisce un primo processo di filtrazione grossolana
e un secondo di filtrazione fine.
Dopo la filtrazione il miele è già pronto per essere invasettato e messo in commercio.
Foto Miele In vasetti
Nel mondo esistono oltre 20.000 specie di api suddivise in 9 famiglie appartenenti alla Superfamiglia Apoidea. Delle 7 famiglie che vivono in Europa con oltre 560 specie,
sono state riscontrate essere presenti nel Parco di villa Le Pianore addirittura rappresentanti tutte e 7 le famiglie.
Andrenidae Megachilidae Apidae Halictidae Melittidae Anthophoridae Colletidae Le api e il miele La villa Le Pianore
Delle 7 famiglie di Apoidei presenti in Europa, solo gli
Apidi(l’ape mellifera e i
Bombi) vivono in società ben organizzate.
Le altre sei famiglie comprendono api che, non mostrano comportamenti sociali e che vengono per
questo chiamate “Apoidei solitari”
Gli Apoidei solitari
Gli Apoidei solitari fanno i loro nidi in tre modi diversi. 1) In cavità preesistenti: tronchi d’albero, cavità nelle rocce e
nidi di altri animali. 2) Tunnel scavati nel suolo con una o più gallerie. 3) Tunnel scavati in rami e fusti di piante dal midollo tenero.
Gli Apoidei solitari
…4) ovunque!!! La nidificazione di Osmia cornuta
Gli Apoidei solitari
I nidi possono essere dispersi, raggruppati in piccolo numero o formare delle autentiche aggregazioni, spesso chiamate a torto "colonie" in cui la densità è a volte notevole (anche 40 nidi per mq).
Morfologicamente gli Apoidei sono un gruppo molto eterogeneo. Alcuni sono fittamente pelosi, altri quasi sprovvisti di peli. La colorazione del loro corpo può variare dal nero al bruno al
giallo al rosso e può essere anche a strisce. La taglia varia da meno di 5 mm nei più piccoli fino a più di 20
nei più grandi.
La forma del corpo può essere tozza o slanciata. Gli Apoidei solitari
Gli Apooidei
Gli Apoidei solitari
Attualmente sono state censite nel Parco di villa Cavanis Le Pianore circa 53 specie diverse di Apoidei, ma le ricerche sul territorio continuano.
Ciclo biologico degli Apoidei solitari
A primavera o in estate, a seconda della specie, maschi e femmine lasciano i nidi e si accoppiano. Ecologia
Ciclo biologico degli Apoidei solitari Le femmine costruiscono più nidi in successione, ciascuno composto da un certo numero di celle (raramente una sola) dove
depongono le uova.
uova
larve
bozzoli
adulto
Il nido di Osmia cornuta
Ciclo biologico degli Apoidei solitari Gli Apoidei solitari passano l'inverno in “diapausa” allo stadio
larvale (talvolta però anche allo stadio adulto) nella cella del nido dove compiono tutto il loro sviluppo.
Bozzoli di Osmia cornuta contenenti insetti adulti in diapausa
La diapausa è un periodo di inattività simile al letargo dei mammiferi: si tratta di un rallentamento dell’attività fisiologica che permette agli Apoidei di superare i rigori della cattiva stagione protetti nel loro bozzoloall’interno del nido.
Ciclo biologico degli Apoidei solitari
Per passare dallo stadio di larva a quello di pupa e poi finalmente diventare adulti gli Apoidei tessono un bozzolo di seta all’interno del quale compiono in tutta tranquillità la loro
metamorfosi. Ciclo biologico degli Apoidei solitari
Bozzoli di Megachile rotundata Bozzoli di Osmia
Con il termine “metamorfosi” si indicano i processi di trasformazione che subiscono gli insetti durante il passaggio
dallo stadio larvale a quello adulto.
Stadi di sviluppo di Megachile
Ciclo biologico degli Apoidei solitari Ecologia degli Apoidei solitari
La maggior parte degli Apoidei selvatici sono insetti che amano il caldo, anche se le esigenze di temperatura variano molto fra le diverse specie e generi. Ad esempio Osmie e Andrene sono molto attive all'inizio della primavera e, come i Bombi, possono
essere attive anche con una debole pioggia, mentre il vento rappresenta un vero ostacolo.
ciclo biologico Relazioni con le piante
Ecologia degli Apoidei solitari Gli Apoidei prediligono ambienti aperti e assolati caratterizzati dalla presenza di una flora diversificata e di
condizioni favorevoli alla nidificazione.
Ecologia degli Apoidei solitari
Anche i giardini possono assumere una grande importanza in quanto offrono una flora abbondante e diversificata dall'inizio
della primavera fino all'autunno.
Relazioni con le piante Gli Apoidei dipendono totalmente dai fiori per la loro alimentazione: gli adulti si cibano di nettare, mentre le larve
di polline e nettare.
Mentre le femmine raccolgono grandi quantità di pollinee di nettare per l'alimentazione delle loro larve (ad eccezione delle
Api parassite), i maschi visitano i fiori soltanto per soddisfare i loro bisogni personali, giocando un ruolo secondario
nell'impollinazione. Ecologia
Le Api parassite non costruiscono nidi, ma depongono le uova all'interno di quelli di altre specie di Api. Sono prive di strutture di raccolta del polline e spesso
hanno una pelosità molto ridotta. Fra le principali si ricordano Nomada parassita di Andrene, Sphecodes parassita di Alictidi, Coelioxyse
Stelisparassiti di Megachilidi, Melectaparassita di Antoforidi e infine Psithyrusparassita dei nidi dei Bombi,
ma ottimo pronubo per l'accentuata pelosità. le Api parassite
Negli Apoidei solamente le femmine (le operaie nel caso delle specie sociali) sono dotate di dispositivi adattati alla raccolta di polline.
Adattamento per la raccolta di polline
Le femmine degli Apoidei solitari che raccolgono polline
sono ben riconoscibili per la spazzola situata sulle zampe posteriori o, come nei Megachilidi, sotto l’addome. Adattamento per la raccolta di polline
Osmia cornuta Osmia cornuta
Halictus scabiosae Dorso Ventre
Gli Apoidei che raccolgono il polline si riconoscono dal comportamento particolare: raschiano con le zampe il polline dai fiori aiutandosi spesso con le mandibole
Adattamento per la raccolta di polline
Il polline viene poi trasferito a livello della spazzola, sulle zampe posteriori o sotto l'addome, o dentro la cestella
caratteristica di api mellifichee bombi.
Adattamento per la raccolta di polline Adattamento per la raccolta di polline
Inoltre gli Apoidei si puliscono regolarmente il corpo per recuperare i grani di polline dispersi sui peli per
accumularli con gli altri già raccolti.
Apparato boccale
Megachile lagopoda
Anthophora plumipes
L’apparato boccale degli Apoidei (maschi e femmine) è fatto per leccare e succhiare il nettare.
La lunghezza della lingua (detta ligula)varia a seconda delle famiglie, e permette agli Apoidei di nutrirsi su fiori che hanno il
nettare più o meno in profondità.
ligula Api mellifiche
Come favorire le popolazioni di Apoidei selvatici Innanzitutto è importante
salvaguardare i luoghi già esistenti, che consentono l’aggregazione di
numerose specie. Inoltre è possibile incrementare le
condizioni favorevoli alla nidificazione per mezzo di siepi con arbusti e canne da potare in modo da
lasciare in campo legno morto (cataste di legna, rami, ceppi, tronchi,
alberi morti), mucchi di terra o spazi non lavorati situati in luoghi bene
esposti, oltre all’istallazione di
nidi artificiali.
Come favorire le popolazioni di Apoidei selvatici Un utilizzo più razionale dei fitofarmaci, dando la priorità ai
prodotti più selettivi e a quelli meno dannosi per gli insetti impollinatori, porterà vantaggi alle api domestiche e agli
Apoidei selvatici.
…E alla nostra stessa salute.
Nidi artificiali
Il nido artificiale più facile da realizzare è costituito da un fascio di segmenti di canna legati assieme che possono essere appesi ad
un qualunque supporto
Un altro tipo di nido artificiale è costituito da tavolette scanalate assemblate tra loro in modo da creare dei tunnel all’interno dei
quali gli Apoidei possono nidificare. Tali nidi possono essere costruiti con vari materiali: legno, faesite, plastica riciclata,
polistirolo, terracotta…
A seconda del diametro dei fori, i tunnel possono essere colonizzati da specie diverse di Apoidei.
Famiglia Colletidae
Colletes
Si tratta di api di dimensioni variabili (medio piccoli o medio grandi). La superficie del loro corpo è spesso ricoperta da molti peli fitti e corti generalmente di colore bruno rossiccio nel torace
con bande chiare nell’addome
Gli apoidei Famiglia Andrenidae Andrena ovatula Andrena fulvago Andrena limata Andrena marginata Andrena trimmerana Andrena hattorfiana Andrena labialis Andrena cinerea Andrena minutoloides
Si tratta di api di dimensioni variabili da molto piccoli a medio grandi. La superficie del loro corpo può essere più o meno ricoperta da peli di vario colore. Caratteristica degli andrenidi è la
forma schiacciata dell’addome.
Gli apoidei Famiglia Halictidae Halictus scabiosae Halictus subauratus Halictus smaragdulus Halictus fulvipes Lasioglossum albocinctus Lasioglossum marginatum Lasioglossum parvulum Lasioglossum puncticolle Lasioglossum sexnotatum Lasioglossum xathopum
Lasioglossum laevigatum Rophites
Si tratta di api di dimensioni variabili da piccolissimi a grandi. La superficie del loro corpo è scarsamente ricoperta da peli che possono essere disposti a bande bianche o nocciola. Le femmine
hanno un solco in fondo all’addome. Nei maschi l’addome è cilindrico Halictus rubicundus Lasioglossum pauxillum Gli apoidei Gli apoidei Famiglia Melittidae
Dasypoda cingolata Melitta
Famiglia Megachilidae Anthidium manicatum Chalicodoma anicetorum Coelioxys Heriades crenulatus Rhodanthidium septemdentatum Osmia rufa Osmia nana Megachile pilidens Megachile versicolor Megachile lagopoda Lithurge chrysurus Osmia cornuta Gli apoidei
Si tratta di api di dimensioni variabili (da molto piccoli a medi). La superficie del loro corpo è ricoperta da peli di vari colori da cui si
può vedere la cuticola che talvolta presenta riflessi metallici. Caratteristiche sono le strutture addominali per la raccolta del polline.
Famiglia Anthophoridae Amegilla garrula Amegilla albigena Anthophora plumipes Anthophora salviae Anthophora aestivalis Eucera vulpes Eucera longicornis Eucera nigrescens Habropoda tarsata Thyreus Melecta Gli apoidei
Si tratta di api di dimensioni variabili (da medio piccoli a grandi erobuste). La superficie del loro corpo è spesso ricoperta da molti
peli fitti e lunghi di colorazione varia. Caratteristica distintiva degli Antoforidi è anche quella di volare
molto velocemente. Famiglia Apidae Ceratina cucurbitina Ceratina chalybea Xylocopa violacea Apis mellifera Psithyrus rupestris Bombus Le api e il miele Gli apoidei
Gruppo molto eterogeneo che comprende sia Apoidei solitari che sociali. Le dimensioni corporee variano da piccole come le
ceratine a grandi come i bombi e le xilocope. I peli possono essere più o meno presenti e variamente colorati.
Genere Bombus
Bombus lucorum lucorum
Bombus humilis tristis Bombus hortorum
Bombus lapidarius lapidarius Bombus terrestris
Bombus pratorum Bombus ruderatus autumnalis Bombus humilis appeninus
Bombus humilis quasimuscorum
Bombus pascuorum melleofacies
Si tratta di insetti sociali di dimensioni medio grandi, caratterizzati da folta pelosità diffusa su tutto il corpo e da colori vivaci. Come per le api da miele le femmine sono divise in due caste: regine
e operaie.
Bombus sylvarum distinctus
Amegilla albigena Andrena cinerea Andrena labialis
Andrena ovatula Andrena fulvago Andrena hattorfiana
Andrena limata Anthidium manicatum Anthophora plumipes
Anthophora plumipes Anthophora salviae Anthophora aestivalis
Coelioxys Api parassite
Colletes Eucera longicornis
Eucera nigrescens Eucera vulpes Halictus scabiosae
Raccolta di polline
Halictus rubicundus Hebropoda tarsata Heriades crenulatus
Lasioglossum albocinctus Lasioglossum marginatum Lasioglossum parvulum
Lasioglossum pauxillum Lasioglossum laevigatum Lithurgus chrysurus
Megachile lagopoda Megachile versicolor Megachile pilidens
Osmia rufa Osmia cornuta
Raccolta di polline
Osmia cornuta
Osmia cornuta Osmia cornuta
La nidificazione
Setto di fango Uovo
Polline
Raccolta di polline Ciclo biologico Apoidei
Cella pedotrofica
Rhodanthidium septemdentatum
Xylocopa violacea Bombus pascuorum melleofacies Bombus pascuorum melleofacies
Bombus humilis quasimuscorum Bombus humilis appeninus Bombus ruderatus autumnalis
Bombus pratorum Bombus terrestris
La regina L’accoppiamento La colonia
Bombus terrestris
Bombus terrestris
L’accoppiamento
Bombus terrestris
La colonia
Bombus lapidarius lapidarius
Bombus hortorum Bombus humilis tristis Bombus lucorum lucorum
Bombus sylvarum distinctus Psithyrus rupestris Api parassite Apis mellifera
La nidificazione degli Apoidei solitari
Una femmina di Osmia cornutadeposita sul fondo del nido il suo carico di polline.
Gli Apoidei solitari
La nidificazione degli Apoidei solitari
Una femmina di Osmia cornutaprepara sul fondo della celletta del nido il letto di polline sul quale deporrà un uovo.
La nidificazione degli Apoidei solitari
Deposizione di un uovo di Osmia cornutain una celletta del nido.
La nidificazione degli Apoidei solitari
Una femmina di Osmia cornutacostruisce un setto di fango per separare all’interno del nido la celletta nella quale ha deposto un uovo da quella