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Cantina di Soave: una realtà in forte sviluppo

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Academic year: 2021

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in collaborazione con

Cantina di Soave: una realtà in forte sviluppo

Master Universitario di I livello Vini Italiani e mercati mondiali IV Edizione

Anno Accademico

2018/19

Autore:

Alessandro Jannece

Tutor Scientifico:

Dott. Pietro Tonutti

Tutor Aziendale:

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INDICE

1. INTRODUZIONE

3

1.1 Cantina di Soave

1.2 La mission aziendale 4

1.3 I valori aziendali 5

1.4 Le sedi operative 6

1.5 Le denominazioni 7

1.6 I prodotti 9

1.6.1 I vini “In Casa”

1.6.2 I vini “Fuori Casa”

2. OBIETTIVI DELLO STAGE

11

3. ATTIVITA’ SVOLTE

3.1 Progetto rilancio Equipe5 12

3.1.1 Restyling Equipe5 13

3.2 Analisi di mercato del vino biologico 14

3.2.1 Il biologico in Italia

3.2.2 Il biologico all’estero 16

3.2.3 Proposta di un vino biologico 17

3.3 Analisi di mercato degli sparkling wine 18

3.3.1 Proposta di un vino spumante 19

3.4 Inaugurazione Cantina di Soave 20

3.4 Organizzazione evento in partnership con Hugo Boss 21

4. CONCLUSIONI

22

5. BIBLIOGRAFIA

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(3)

1. INTRODUZIONE

Il Project work ha ad oggetto i temi e le esperienze affrontate durante lo stage, a loro volta collegati alle tematiche trattate durante le lezioni del Master “Vini Italiani e Mercati Mondiali”.

Il tirocinio, avvenuto presso l’Ufficio Marketing di Cantina di Soave è stato svolto nel periodo compreso tra agosto e dicembre con una durata di 520 ore circa.

1.1 CANTINA DI SOAVE

Cantina di Soave, fondata nel 1898, è una società agricola cooperativa la cui compagine sociale è formata da viticoltori appartenenti all’area di Soave, della Val d’Alpone, della Val Tramigna e della Val di Illasi.

A seguito di una lunga crescita, è diventata una delle principali realtà del panorama enologico italiano e internazionale. Attualmente conta circa 2.300 soci viticoltori, 6.000 ettari vitati, una produzione di 30 milioni di bottiglie. Il vino Cantina di Soave, declinato nei suoi vari brand, viene esportato in 60 paesi nel mondo.

All’origine della qualità vi è un sistema di controlli che consente il monitoraggio in tempo reale dei vigneti di tutti i soci mediante analisi del terreno, delle condizioni sanitarie delle piante, del meteo e di tutti quei fattori agronomici che influenzano la produzione dell’uva.

I grappoli al momento del conferimento vengono selezionati sulla base di 17 diversi parametri. Tali controlli scrupolosi permettono il mantenimento di standard qualitativi sempre elevati.

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1.2 LA MISSION AZIENDALE

E’ possibile sintetizzare la mission di Cantina di Soave in 4 punti fondamentali, alla base dell’identità aziendale:

• valorizzazione delle produzioni dei suoi soci, mantenendo un forte legame con il territorio che costituisce al contempo un vincolo e un punto di forza.

Vincolo in quanto Cantina di Soave non può produrre qualunque tipologia di vino seguendo le tendenze di mercato, punto di forza in quanto il legame con il territorio rappresenta l’elemento distintivo della cantina e la sua identità aziendale;

• valorizzazione delle denominazioni tipiche territoriali Soave, Valpolicella, Durello, che ha portato Cantina di Soave a rafforzare la propria posizione rispetto alla denominazione, attuando operazioni di fusione con le cantine di Illasi, di Cazzano di Tramigna e di Montecchia di Crosara;

• sperimentazione di nuove tecniche enologiche ed agronomiche: attività di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e nuove tecniche produttive;

• rafforzamento della politica di marca: il potenziamento dei marchi aziendali, abbinato al miglioramento del rapporto qualità prezzo garantisce la soddisfazione e la fidelizzazione del cliente.

In un mercato frammentato come quello del vino, che in Italia vede la concorrenza di piccole e grandi imprese e all’estero grandi competitors internazionali, la risposta di Cantina di Soave è stata quella di differenziarsi al fine di emergere.

La differenziazione passa attraverso la qualità percepita delle produzioni e la vasta gamma di prodotti offerti, che permette di assicurarsi cospicui volumi di vendita nel canale della distribuzione e, al contempo, un maggior utile con i prodotti di alta gamma su canali maggiormente qualificati ai quali affidare le politiche di brand.

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1.3 I VALORI AZIENDALI

Gli obiettivi di Cantina di Soave vengono perseguiti seguendo linee guida fondamentali che rappresentano i valori di riferimento aziendali. Tra questi troviamo:

- la soddisfazione dei soci e dei clienti. I soci, così come i clienti vengono considerati soggetti fondamentali per il successo aziendale;

- la centralità della persona: svolgere l’attività di promozione e sviluppo del territorio con riguardo alle esigenze e nel rispetto dell’individuo, adottando un comportamento etico basato sul principio di correttezza, affidabilità e irreprensibilità;

- la correttezza e la trasparenza: interfacciarsi nel rispetto dei principi di chiarezza, trasparenza e correttezza perseguendo le la soddisfazione delle aspettative del cliente;

- la valorizzazione delle risorse umane: fondamentale risulta essere la continua formazione del personale aziendale;

- l’attenzione del territorio alla collettività: operare con la consapevolezza del proprio ruolo e delle proprie responsabilità nei confronti della comunità;

- la tutela dell’ambiente: svolgere la propria attività in maniera sostenibile con riguardo all’ambiente

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1.4 LE SEDI OPERATIVE

- Cantina di Soave: stabilimento produttivo e centro direzionale inaugurato nel 1962, sorge appena fuori le mura di Soave. Qui hanno sede le due principali linee di imbottigliamento; - Rocca Sveva: ai piedi del catello medievale di Soave, a ridosso delle antiche mura sorge

Rocca Sveva. Inaugurata nel 2003, rappresenta un centro di eccellenza vitivinicola dove vengono prodotti gli spumanti metodo classico e i vini Rocca Sveva;

- Cantina di Cazzano di Tramigna: incorporata nel 1996, è principalmente destinata alla produzione di vini Valpolicella. Sede inoltre di un fruttaio per l’appassimento delle uve che origineranno l’Amarone;

- Cantina di Montecchia di Crosara: incorporata nel 2008, è destinata alla produzione dei vini base degli spumanti Cantina di Soave grazie all’area collinare particolarmente vocata; - Cantina di Soave USA: inaugurata nel 2010, ha sede a Boston, nel Massachusetts, ricopre

un ruolo fondamentale per la commercializzazione dei vini Cantina di Soave negli Stati Uniti, tra i principali mercati aziendali;

- Cantina di Illasi: incorporata nel 2005 rappresenta la sede principale per la produzione dei vini Valpolicella. Inoltre incorpora il principale centro di appassimento delle uve.

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1.5 LE DENOMINAZIONI

Cantina di Soave è espressione delle principali denominazioni veronesi: dal vino Soave, allo spumante Lessini Durello, fino ad arrivare ai gioielli enologici della Valpolicella.

Soave:

Soave, oltre ad essere sede operativa di Cantina di Soave, è l’aggettivo che meglio descrive il vino appartenente a tale denominazione, esprimendo a pieno la sua essenza, la sua armonia, la sua eleganza.

Cantina di Soave gestisce il 48% dei vigneti appartenenti all’area di produzione del Soave D.O.C. e il 43% dei vigneti appartenenti all’area di produzione del Soave Classico.

Valpolicella:

I vini Cantina di Soave appartenenti a tale denominazione traggono le proprie origini nelle valli di Illasi, Cazzano e Mezzane. Tali vini trovano la loro massima espressione nell’Amarone, famoso in tutto il mondo.

Cantina di Soave gestisce il 49% dei vigneti appartenenti all’area di produzione del Valpolicella D.O.C.

Figura 3: Areale di produzione dei vini Soave D.O.C. e Soave Classico D.O.C.

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Lessini Durello:

Rappresenta uno spumante che racchiude in sé le peculiarità della terra da cui trae le proprie origini. Infatti, il nome fa riferimento al carattere del vitigno autoctono Durella, allevato in terreni fortemente vulcanici. A ciò si deve l’inconfondibile freschezza agrumata tipica di tali spumanti.

Cantina di Soave gestisce il 70% dei vigneti appartenenti all’area di produzione del Lessini Durello D.O.C.

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1.6 I PRODOTTI

Cantina di Soave ha scelto di differenziare i suoi prodotti in base alle occasioni di consumo. I vini “In Casa” sono finalizzati al consumo domestico, i vini “Fuori Casa” al consumo extra domestico.

1.6.1 I VINI “IN CASA”

I vini “In Casa” sono principalmente destinati alla GDO.

Tra questi troviamo i brand: Maximilian I, Cadis, Donè, Terre al Lago, Duca del Frassino, Villa

Rasina/Rocca Alata e Cchia.

1.6.2 I VINI “FUORI CASA”

I vini “Fuori Casa” sono principalmente destinati all’ HO.RE.CA.

Tra questi troviamo i brand: Rocca Sveva, Equipe5, Settecento33, Perlit, Saxi, Poesie. Figura 6: brand "In Casa".

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- Rocca Sveva: i vini Rocca Sveva rappresentano una piccola, ricercatissima produzione tipica della tradizione veronese, dal Recioto di Soave al blasonato Amarone della Valpolicella; - Equipe5: blend di Pinot Nero e Chardonnay, rappresenta un marchio storico, nato nel lontano

1964 grazie alla collaborazione tra 5 enologi trentini che decisero di unire passione e competenze per realizzare questo spumante metodo classico millesimato, celebre soprattutto nel panorama nazionale, presente nelle enoteche e nei ristoranti più blasonati.

Di recente il brand è stato impreziosito da un’ulteriore spumante metodo classico con un lungo affinamento sui lieviti di almeno 120 mesi;

- Settecento33: rappresenta un brand giovane e di grande appeal, valida alternativa al Prosecco. Incarna l’essenza del Lessini Durello, uno sparkling vivace, glamour fresco ed inconfondibile. Disponibile in due versioni, Charmat e Metodo Classico Riserva;

- Perlit: rappresentano una vasta gamma di spumanti, Garda D.O.C. Brut, Rosé Extra Dry, Muller Thurgau Brut, Prosecco D.O.C. Brut e Recioto di Soave pensati per la mescita e la ristorazione qualificata.

- Saxi: riferimento ai tipici sassi della Lessinia, in cui affonda le proprie radici l’antico vitigno autoctono Durella.

- Poesie: rappresentano una raffinata espressione della tradizione enologica veronese, anch’essi destinati alla mescita e alla ristorazione qualificata.

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2. OBIETTIVI DELLO STAGE

La principale finalità dello stage è quella di mettere a confronto le nozioni teoriche acquisite nel corso delle lezioni del master con la realtà di un’azienda di grandi dimensioni (Cantina di Soave produce più di 30 milioni di bottiglie all’anno, ponendosi tra le più importanti realtà enologiche nazionali), da un punto di vista privilegiato sia per la mia collocazione in un’unità organizzativa di primo piano nell’ambito dell’azienda (l’ufficio marketing), sia per l’opportunità derivante da un momento di particolare importanza per alcune scelte legate alla commercializzazione di linee di prodotto strategiche (nuove etichette per rilanciare linee già esistenti e nuove linee di prodotti).

La mia esperienza in azienda mi ha consentito di acquisire anche nozioni relative alle linee d’azione di altre realtà italiane e straniere, considerate nell’imprescindibile confronto comparativo tra prodotti per definire nuove strategie aziendali.

Altro aspetto di particolare rilevanza è l’opportunità di meglio comprendere l’assetto organizzativo aziendale e le interazioni tra le varie unità organizzative, nonché gli stringenti, incalzanti impegni derivanti dalla progettazione, dallo sviluppo, dalla pubblicizzazione e dalla commercializzazione di un prodotto.

3. ATTIVITA’ SVOLTE

• Restyling, riposizionamento sul mercato e analisi dei competitor di Equipe5; • analisi di mercato per l’introduzione di una nuova linea di vini biologici; • analisi di mercato per l’introduzione di un vino spumante;

• organizzazione di eventi e accoglienza (inaugurazione “Cantina di Soave” e “Fruttaio S. Martino”);

• organizzazione di eventi in partnership con Hugo Boss presso le boutiques di Roma e Milano; • stesura di schede sensoriali dei vini aziendali;

• realizzazione e invio newsletter;

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3.1 PROGETTO DI RILANCIO EQUIPE5

Equipe5 rappresenta un brand storico, di grande valore, nato nel 1964.

La valorizzazione di Equipe5 è stata sviluppata con l’obiettivo di un riposizionamento verso l’alto del prodotto, aumentandone la qualità percepita attraverso:

• nuovo packaging;

• attività di promozione dell’immagine;

• partnership e operazioni di co-marketing (esaltazione delle suggestioni legate a collaborazioni con brand quali Hugo Boss e Porsche);

• attività di fidelizzazione di locali in aree pilota con una politica di vendita e di comunicazione specifica e personalizzata;

• materiale per punti vendita a sostegno del prodotto (targa ambassador, brochure, gadget brandizzati ecc.).

• partecipazione ad eventi quali:

Festival del Cinema di Cannes (Equipe5 è stato Official Wine dell’American Pavillion); Festival del Cinema di Venezia (Equipe5 è stato protagonista dell’Italian Pavillion); presenza in vari campi da golf.

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Fondamentale al fine della promozione del Brand è risultata essere inoltre la comunicazione attraverso vari canali: canali social (Instagram, Facebook e Twitter), attraverso l’ufficio stampa e le riviste di settore.

3.1.1 RESTYLING EQUIPE5

A seguito di un’attenta analisi di mercato, identificati i principali competitors (Ferrari, Trento D.O.C. e Franciacorta), i relativi pack e i prezzi medi, siamo giunti alla conclusione che il nuovo packaging di Equipe5 avrebbe dovuto rimandare alla tradizione e alla classicità, con un utilizzo di colori eleganti con richiami al passato; che la dicitura “Metodo Classico dal 1964” sarebbe dovuta essere espressamente riporta in etichetta così come l’annata, riportata sul bollino sul fronte della bottiglia.

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3.2 ANALISI DI MERCATO DEL VINO BIOLOGICO

In collaborazione con Wine Monitor Nomisma abbiamo svolto un’analisi di mercato che ha preceduto l’introduzione di un nuovo vino biologico.

Dall’analisi è emerso come il mercato bio sia un mercato in crescita, in Italia ma soprattutto all’estero.

3.2.1 IL BIOLOGICO IN ITALIA

In Italia, il 25% di popolazione compresa tra i 18 e i 65 anni ha avuto almeno un’occasione di consumo di vino biologico, mentre invece il 38% dei “bio wine consumer” risulta essere frequent user.

Si stima che il ritmo di crescita di acquisti annuo in Italia, nel periodo compreso tra il 2017 e il 2022, andrà in contro ad un incremento del +9,2%; inoltre entro il 2022 gli acquisti di vino raggiungeranno le 87,5 milioni di casse e la quota di vini biologici il 3,7%.

Quali sono i criteri di scelta che il consumatore italiano adotta?

In primis la regione e il territorio italiano di provenienza, seguita dalla marca, dalla presenza del marchio biologico, dal prezzo e dal packaging.

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Che caratteristiche distintive deve avere un vino biologico?

Il 24% dei tester sostiene che un vino biologico debba essere naturale, il 20% che debba essere sano, il 17% parla di “alta qualità”, il 16% di rispetto dell’ambiente, il 12% autenticità, il 4% di semplicità, il 2% rustico, elegante e costoso.

Figura 11: caratteristiche distintive del vino biologico.

Per quanto riguarda invece le tipologie di vino biologico principalmente consumate, Il vino rosso fermo detiene il 40% dei consumi totali di vino biologico in Italia, seguito dal vino bianco fermo con il 24%, dagli sparkling con il 17%, rosso frizzante 6%, rosé fermo 5%, rosé frizzante 4%.

Inoltre dall’analisi di mercato è emerso come i principali canali di acquisto dei vini biologici siano costituiti da ipermercati e supermercati per il 33%, vendita diretta per il 23%, enoteche e negozi specializzati in vino per il 19%, negozi specializzati nella vendita di prodotti biologici per il 18%, vendita online per il 6%.

In merito alle occasioni di consumo, il 50% degli user di vino bio lo consuma a casa, il 19% al ristorante, il 16 % in wine bar e altri locali, il restante 15% da parenti e amici.

Quanto è disposto a spendere mediamente il consumatore italiano?

Il prezzo medio che è disposto a spendere per un vino biologico è di circa 10€, il 20% in più rispetto agli 8€ dei vini non biologici.

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3.2.2 IL BIOLOGICO ALL’ESTERO

L’Europa costituisce il 78% del mercato mondiale di vino biologico, il 12% è costituito dagli Stati Uniti, la restante percentuale principalmente detenuta dal Giappone.

Per quanto riguarda i mercati esteri, Germania, U.K. e U.S.A. la fanno da padrone.

Il mercato tedesco rappresenta il mercato mondiale più grande in fatto di vini green con un taso annuo di crescita del 17,9% e consumi di vini bio che rappresentano il 6% dei consumi totali di vino. Quanto è disposto a spendere mediamente il consumatore tedesco?

Il prezzo medio che è disposto a spendere per un vino biologico è di circa 8€, l’11% in più rispetto ai 7€ dei vini non biologici.

Per quanto riguarda il mercato britannico, da una ricerca di mercato del 2019, condotta da Winenews, si evince come gli inglesi siano disposti a pagare il 38% in più per una bottiglia bio rispetto ad una tradizionale, per lo più vini rossi, circa il 60%, provenienti dal vecchio mondo con un pezzo medio di 13£.

Si stima che nel periodo compreso tra il 2017 e il 2022 i consumi di vino biologico in U.K. andranno in contro ad un incremento del +9,4%.

In termini di qualità percepita la Germania predilige i vini francesi ai vini italiani, i britannici al contrario, hanno una maggiore percezione dei vini italiani rispetto a quelli francesi.

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Negli Stati Uniti il vino biologico rappresenta ancora un prodotto di nicchia, la cui produzione nazionale costituisce il 70% dei consumi di vino.

Si stima però che nel periodo compreso tra il 2017 e il 2022 i consumi di vino bio subiranno un incremento del +14,3%.

3.2.3 PROPOSTA DI UN VINO BIOLOGICO

In conclusione il biologico è un fenomeno che sta prendendo piede a fronte di un interesse crescente da parte dei consumatori nei confronti di vini più salutari, naturali e sostenibili.

Il marchio biologico è un elemento di distinzione che sta orientando il mercato del vino verso logiche di consumo, consumatori e regole diverse rispetto alla vendita di vini standard.

Visti i trend di mercato, l’esponenziale incremento della richiesta da parte del consumatore italiano ed estero e la vasta gamma di prodotti bio offerti dai competitors, Cantina di Soave ha sentito la necessita di introdurre un nuovo vino che possa soddisfare la domanda sempre più crescente dei bio wine consumer.

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3.3 ANALISI DI MERCATO DEGLI SPARKLING WINE

Negli ultimi anni i consumi di sparkling wines sono andati in contro ad un notevole incremento. Come si può evincere dal grafico (fig. 14), tratto da una ricerca di mercato di Wine Monitor Nomisma, mentre il trend dell’export mondiale del totale del vino è stabile, con qualche leggero incremento, il trend dell’export mondiale di spumanti ha subito una rapida ascesa dal 2007 al 2017, raggiungendo 8,6 mln di hl di vino esportato (+74% rispetto al 2007) e un valore di circa 5,8 mld di €.

In Italia è il prosecco a trainare le esportazioni, ma sono stati riscontrati trend positivi anche per quanto riguarda altre categorie tra cui altri spumanti, varietali e Asti D.O.P.

Figura 13: trend dell'export mondiale spumanti vs totale del vino.

Il mercato americano e quello britannico rappresentano due mercati di riferimento per quanto riguarda l’export del Prosecco.

In U.S.A. i brand italiani di Prosecco più cliccati sul web del 2018, in ordine decrescente di ricerche sono: La Marca, Mionetto, Zonin, Valdo e Riondo. Il posizionamento delle prime 4 aziende non subisce significative variazioni negli anni; La Marca domina per numero complessivo di ricerche e per incremento rispetto al 2013.

In U.K. invece sono: Bottega, Mionetto, Martini, Valdo e Zonin. Tra i brand che hanno maggiormente attratto il consumatore troviamo Bottega che passa dalla terza posizione nel 2013 alla prima nel 2018 e Mionetto che passa dalla nona posizione nel 2013 alla seconda nel 2018.

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Tra i fattori che maggiormente influenzano la scelta del consumatore emergono il gusto e la piacevolezza, il rapporto qualità/prezzo, l’origine, la bottiglia e il packaging.

Le occasioni di consumo sono costituite dal 40% per quanto riguarda l’aperitivo, dal 30% per il dopo cena e dal 25% per i cocktail.

3.3.1 PROPOSTA DI UN VINO SPUMATE

A seguito di un’attenta analisi dei competitors abbiamo osservato come emerga un unico brand declinato in varie versioni (DOC, DOCG) e in diverse collezioni/linee.

Si evince inoltre l’utilizzo di etichette con colori vivaci e bottiglie mediamente rifinite.

Siamo giunti a conclusione che il nuovo marchio di spumante dovesse avere un nome italiano, riconoscibile, distintivo e coerente, di facile pronuncia, proteggibile ed evocativo.

Alla luce di questi concetti abbiamo proposto tre papabili nomi: - Viama (italiano e innovativo)

- Icona (italiano e evocativo)

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3.4 INAUGURAZIONE CANTINA DI SOAVE

Venerdì 20 settembre 2019 ha avuto luogo l’inaugurazione del rinnovato Quartier Generale di Cantina di Soave, in viale della Vittoria. Un’opera imponente estesa su una superficie di oltre 11 ettari.

In occasione di tale evento ho avuto il piacere e l’onore di contribuire, in collaborazione con l’ufficio marketing, all’organizzazione e all’accoglienza degli ospiti nella nuova sede.

L’ampliamento di Cantina di Soave è durato circa 20 anni e ha visto l’incorporamento di altre cantine cooperative del territorio. Negli ultimi 20 anni Cantina di Soave, infatti, è passata da 1.000 soci a circa 2.300 e da 2.000 ettari vitati a circa 6.500.

Il nuovo stabilimento è sviluppato trasversalmente, dal conferimento all’affinamento, fino ad arrivare all’imbottigliamento. La cantina è stata arricchita di 88 nuovi serbatoi, di cui 32 del tutto automatizzati, per la vinificazione di vini fermi e 33 autoclavi per la vinificazione di spumanti e vini frizzanti. La nuova cantina ha raggiunto una capacità di stoccaggio massima di circa 125.000 hl. Inoltre è stato introdotto un impianto di imbottigliamento interamente automatizzato costituito da due nuove linee di imbottigliamento: la prima dedicata ai vini fermi, la seconda ai vini spumanti. In tutto, entrambe le linee possono vantare una capacità massima di 28.000 bottiglie l’ora.

Grazie all’ausilio delle nuove attrezzature sarà possibile realizzare circa 80 milioni di bottiglie l’anno. All’avanguardia è anche l’area logistica, impreziosita da un nuovo magazzino del tutto automatizzato con una capienza massima di 17.000 pallet, circa 8 milioni di bottiglie.

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3.5 ORGANIZZAZIONE EVENTO IN PARTNERSHIP CON HUGO BOSS

Ho avuto inoltre il privilegio di collaborare all’organizzazione di un evento esclusivo in partnership con Hugo Boss, in occasione della “Vendemmia di Roma”; l’appuntamento ha celebrato il connubio tra il vino e l’alta moda, pilastri imprescindibili del Made in Italy, coinvolgendo i grandi marchi del lusso e le più prestigiose cantine nazionali ed internazionali.

In occasione di tale manifestazione, la boutique romana di via Frattina si è riempita di ospiti che hanno avuto l’opportunità di degustare Equipe5 e altri vini Rocca Sveva.

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4. CONCLUSIONI

In conclusione, l’esperienza di tirocinio a Cantina di Soave è stata positiva sotto tutti gli aspetti. La disponibilità del tutor, oltre ad aver aiutato molto da un punto di vista strettamente tecnico, è stata fondamentale per conoscere e approfondire le dinamiche aziendali e i meccanismi che regolano il mercato del vino, per imparare un domani a muoversi nell’ambiente lavorativo.

Ritengo che, anche da punto di vista strettamente tecnico di un enologo, conoscenze nel settore del marketing siano imprescindibili per comprendere le dinamiche di alcune scelte legate allo sviluppo dei prodotti.

Ultimo elemento di grande interesse è la possibilità di un confronto “sul campo” per la ricerca di soluzioni a problemi concreti, con elementi di grande esperienza e professionalità nello specifico settore, circostanza non frequente nell’ambito dei corsi di laurea universitari.

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5. BIBLIOGRAFIA

- Slawka G. Scarso. Marketing del vino. Edizioni LSVR

- Roger A. Kerin, Steven W. Hartley, William Rudelius, Luca Pellegrini. Marketing. McGrawHill

- Philp Kotler, Gary Amstrong, Fabio Ancarani, Michele Costabile. Principi di marketing. Pearson

6. SITOGRAFIA

- https://www.roccasveva.it - https://www.winemonitor.it/ - https://winenews.it/it/ - https://www.ilsole24ore.com - https://www.hugoboss.com/it/

Figura

Figura 1: Mercati di riferimento di Cantina di Soave.
Figura 2: Areale di produzione dei vini Soave, Valpolicella, Lessini Durello.
Figura 4: Areale di produzione dei vini Valpolicella D.O.C.
Figura 5: Areale di produzione dei vini Durello D.O.C.
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