Le popolazioni sono le unità su cui agisce l’evoluzione
• La popolazione (un gruppo di individui
della stessa specie che vivono nello stesso posto nello stesso momento) rappresenta l’insieme più piccolo di organismi
soggetto all’evoluzione.
• Una specie è un gruppo di individui,
generalmente concentrati in popolazioni, che sono in grado di incrociarsi tra loro e produrre prole fertile.
• La genetica delle popolazioni, nata intorno al 1920,
è la scienza che si occupa dei cambiamenti genetici delle popolazioni.
• La sintesi moderna (o teoria sintetica
dell’evoluzione), sviluppatasi all’inizio degli anni
Quaranta, è una teoria evolutiva che considera le popolazioni come le unità dell’evoluzione e tiene conto di gran parte dei concetti espressi da Darwin.
• L’insieme di tutti gli alleli di tutti gli individui che compongono una popolazione, presenti in
qualsiasi momento, costituisce il pool genico della popolazione.
• La microevoluzione è un cambiamento nella
frequenza relativa degli alleli nel pool genico di una popolazione.
Le basi della teoria sintetica
-Tutti gli organismi discendono da un unico capostipite - Nascono più individui di quanti ne possano sopravvivere
-La variabilità individuale è frutto delle mutazioni che, attraverso ricombinazioni alleliche, interazioni geniche e crossing-over,
arricchiscono le diverse forme che ogni carattere può assumere -L’evoluzione è un fenomeno di popolazione e non opera su un genotipo ma sull’intero patrimonio genetico (pool genico)
- La selezione naturale preserva le mutazioni vantaggiose, i cui
portatori aumenteranno di frequenza da una generazione all’altra, ed
In una popolazione che non si evolve il pool genico rimane immutato nel corso delle generazioni
In una popolazione che non si evolve il mescolamento di geni che accompagna la riproduzione sessuata non altera la composizione genetica della popolazione.
Zampa con membrana
Zampa senza membrana
Fenotipi Genotipi WW Ww ww Numero di animali (totale 500) 320 160 20 320 500 Frequenze genotipiche 0,64 160500 0,32 50020 0,04 Numero di alleli
del pool genetico (totale 1000) Frequenze alleliche 800 1000 0,8 W 0,2 w 640 W 160 W 160 w 40 w 200 1000
Questo principio è chiamato equilibrio di
Hardy-Weinberg e stabilisce che il mescolamento dei geni
durante la riproduzione sessuata non altera le frequenze dei diversi alleli in un pool genico.
Equilibrio di Hardy-Weinberg
Ricombinazione degli alleli
della prima generazione (genitori) Gameti femminili Frequenze genotipiche Frequenze alleliche 0,64 WW 0,32 Ww 0,04 ww 0,8 W 0,2 w Seconda generazione: W femminile p 0,8 w femminile q 0,2 W maschile p 0,8 w maschileq 0,2 Gameti maschili WW p2 0,64 Ww pq 0,16 wW qp 0,16 ww q2 0,04
Per verificare l’equilibrio di Hardy-Weinberg si possono seguire gli alleli in una popolazione.
Perché una popolazione si mantenga all’interno dell’equilibrio di Hardy-Weinberg devono essere soddisfatte le seguenti cinque condizioni:
• la popolazione deve essere molto vasta; • la popolazione deve essere isolata;
• non devono avvenire mutazioni che alterino il pool
genico;
• l’accoppiamento tra gli individui deve essere casuale; • tutti gli individui devono avere pari successo
riproduttivo;
L’equazione di Hardy-Weinberg è utile nello studio delle malattie genetiche
• I consultori genetici utilizzano l’equazione di
Hardy-Weinberg per stimare la percentuale dei soggetti portatori di alleli responsabili di alcune malattie ereditarie.
• Conoscere la frequenza di un allele dannoso è utile per qualunque programma di sanità
pubblica che si occupi di malattie genetiche.
• La deriva genetica è un cambiamento nel pool
genico di una piccola popolazione.
• Può alterare le frequenze alleliche in una
popolazione.
• È un esempio di microevoluzione in cui non è
coinvolta la selezione naturale.
Deriva genetica significa che c’è una componente casuale nel successo riproduttivo
Riproduzione asessuata; N costante; ogni individuo lascia 1 discendente
Riproduzione asessuata; N costante; numero variabile di discendenti
Popolazione iniziale Effetto collo di bottiglia Popolazione sopravvisuta
Esistono due modi in cui la deriva genetica può avere un effetto sulle frequenze alleliche:
• l’effetto collo di bottiglia;
• l’effetto del fondatore.
Simulazione di deriva genetica in popolazioni diploidi di 10000 e di 4 individui
La deriva riduce la variabilità entro popolazioni e aumenta quella fra popolazioni
Perché è importante la deriva genetica?
Importanza evolutiva:
cambiamento non
adattativo, specie in piccole popolazioni
Importanza per la conservazione:
perdita di
diversità genetica, specie in piccole popolazioni
Importanza biomedica:
alleli patologici altrove rari
possono essere comuni in piccole popolazioni
Il flusso genico è un altro fattore che può determinare microevoluzione:
• si verifica quando individui fertili entrano a fare parte
di una popolazione o se ne allontanano, oppure quando si verifica un trasferimento di geni;
• tende a ridurre le differenze genetiche tra le
popolazioni.
Quand’è che una popolazione può dirsi variabile?
A
B
N alleli = 5 N alleli = 2 Quando il genotipo individuale è difficile da prevedere
Il flusso genico
introduce nuovi alleli nelle sottopopolazioni e riduce le differenze fra sottopopolazioni
Flusso genico
deriva
• Anche le mutazioni (cambiamenti casuali nel DNA di
un organismo che possono dare origine a un nuovo allele) possono determinare microevoluzione.
• Le mutazioni sono la causa principale della
variabilità genetica e rappresentano il punto di partenza dei processi evolutivi.
• All’interno delle popolazioni che si riproducono per via
sessuata, alcuni individui (genotipi che presentano caratteristiche più efficienti) generano più figli di altri.
• In questo modo, la selezione naturale dà luogo al
mantenimento dei caratteri che permettono l’adattamento di una popolazione al proprio ambiente.
Gran parte delle popolazioni è caratterizzata da una notevole variabilità
Il polimorfismo
Molte popolazioni mostrano polimorfismo, diverse varianti di una caratteristica fenotipica.
• Oltre alle variazioni all’interno delle popolazioni, nella maggior
parte delle specie esistono variazioni tra le popolazioni.
• Le popolazioni possono mostrare anche variazioni geografiche.
• Talvolta un cambiamento geografico progressivo dà origine a un
cline, cioè a una variazione graduale di una caratteristica
ereditaria.
Variazioni clinali
Esempi di variazioni clinali note sono:
la legge di Bergmann: nelle specie omeoterme, la dimensione degli individui aumenta all'aumentare della latitudine o del rigore del
clima (caratteristica favorita dal miglior rapporto volume/superficie, che riduce in proporzione la dispersione termica)
la legge di Allen: nelle specie omeoterme la dimensione delle
appendici (orecchie, coda, naso...) diminuisce all'aumentare della latitudine o del rigore del clima
la legge di Gloger: la pigmentazione degli individui di una specie tende ad aumentare negli ambienti dove la radiazione solare è più intensa e il clima più umido.
Per misurare la variabilità genetica, i genetisti prendono in considerazione:
• la variabilità a livello di geni (media percentuale di
loci genici eterozigoti in una popolazione);
• la variabilità nei nucleotidi (confronto delle
sequenze nucleotidiche in campioni di DNA).
Le mutazioni e la ricombinazione sessuale sono alla base della variabilità genetica
• Le mutazioni possono creare nuovi alleli.
• Una mutazione genica puntiforme può essere innocua se avviene in un tratto di DNA che non influenza la funzione della proteina codificata.
• Le (mutazioni) anomalie cromosomiche si originano nel corso della meiosi, coinvolgono tratti di DNA abbastanza lunghi e sono quasi certamente dannose.
A1 A1 A2 A3 A1 A1 A2 A3 A2 A1 A3 e X Genitori Meiosi Gameti Fecondazione Prole con nuove combinazioni di alleli
La ricombinazione sessuale produce variazioni mescolando gli alleli durante la meiosi.
La selezione naturale influenza la variabilità genetica
• La presenza di due corredi di cromosomi negli
eucarioti diploidi impedisce che le popolazioni diventino geneticamente uniformi.
• Negli eterozigoti l’allele recessivo è mascherato
dall’allele dominante e protetto dalla selezione naturale.
• L’«oscuramento» da parte degli alleli dominanti
permette a un gran numero di alleli recessivi di rimanere in un pool genico.
• Negli organismi diploidi la variabilità genetica può
essere preservata proprio dalla selezione naturale.
• Quando la selezione naturale mantiene stabile per
lunghi periodi di tempo la frequenza di due o più fenotipi in una popolazione si parla di selezione
bilanciante.
• Questi poliformismi bilanciati possono essere il
risultato della cosiddetta superiorità
dell’eterozigote o della selezione frequenza-dipendente.
Correlazione fra la frequenza di HbS e la malaria
Esistono variazioni neutrali, cioè variazioni di una caratteristica ereditaria che non favorisce
selettivamente alcuni individui rispetto ad altri.
Le variazioni neutrali
Le specie a rischio di estinzione presentano spesso una scarsa variabilità
• Le specie in pericolo d’estinzione sono caratterizzate da una
bassa variabilità genetica.
• La bassa variabilità genetica può ridurre la capacità di alcune
specie (come il ghepardo) di sopravvivere ai cambiamenti che
gli esseri umani causano nel loro ambiente.
Il successo riproduttivo dipende dalla trasmissione dei geni
• Il successo riproduttivo, o fitness, è il contributo di
un individuo al pool genetico della generazione successiva rispetto a quello di altri individui.
• Gli individui più avvantaggiati in un determinato
contesto evolutivo sono quelli che contribuiscono maggiormente con i loro geni alla generazione
seguente.