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ITALIA FISICA

L’Italia è una penisola a forma di stivale che si protende da nord verso sud nel bacino del mar Mediterraneo.

Confina:

a Nord con la Svizzera e con l’Austria, a Nord-Est con la Slovenia,

a Nord-Ovest con la Francia, a Est con il Mare Adriatico,

a Ovest con il ligure e il Mar Tirreno, a Sud Est con il Mar Ionio

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La regione geografica italiana, suddivisa in Italia continentale ( Nord), peninsulare (Centro e Sud) ed insulare ( Sicilia Sardegna e altre isole), è unita al continente europeo dalla catena delle Alpi. Grazie alla sua posizione, costituisce idealmente un ponte di passaggio verso l'Asia e l'Africa.

Il territorio fisico italiano è di gran lunga montuoso. Infatti circa l’ottanta percento della superficie è costituito da colline e montagne ed il venti percento da pianure.

I rilievi

I rilievi superiori ai 600 m si definiscono montagne e occupano il 35% del territorio italiano. Le Alpi e gli Appennini sono le due catene montuose principali.

Le Alpi si estendono per una lunghezza di circa 1.000 km. da ovest ad est. dal passo

di Cadibona in Liguria al passo di Vrata, in Slovenia Si dividono in Alpi

Occidentali, Alpi Centrali e Alpi Orientali. Le Alpi Occidentali si dividono in Marittime, Cozie, Graie e Pennine; le Alpi Centrali in Lepontine e Retiche, le Alpi Orientali in Carniche e Giulie. Le vette più elevate si trovano nelle Alpi

Occidentali, dove sono numerose le cime che superano i 4.000 m tra cui il Cervino (4.478 m), il Monte Rosa (4.634 m), Gran Paradiso (4061) e il Monte Bianco (4.810 m), la montagna più alta d'Europa; da ricordare anche il Monviso (3841). Nelle Alpi Centrali troviamo il Bernina (3996) e l’Ortles (3889). Nelle Alpi Orientali troviamo le Dolomiti tra cui spicca la Marmolada (3342).

La catena degli Appennini percorre tutta la penisola per circa 1350 km, dalla Liguria alla Sicilia, concludendosi nelle Madonìe. Si divide in Appennino Settentrionale,

Appennino Centrale, Appennino Meridionale, Monti Peloritani, Nebrodi e Madonie. Il Gran Sasso (2.912 m), situato in Abruzzo, è la sua vetta più alta. Da

ricordare, sempre in Abruzzo la Maiella (2793); il Monte Cimone (2165) in Emilia Romagna; il Monte Vettore (2476) nelle Marche; il Monte Terminillo (2267) nel Lazio; il Monte Miletto (2050) tra la Campania e il Molise; il Monte Pollino (2267) tra la Basilicata e la Calabria; la Sila (1955) in Calabria; l’Etna (3343) (che però è un Vulcano) in Sicilia; il Massiccio del Gennargentu, tra cui spicca Punta La

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L'Italia è nota anche per la presenza di numerosi vulcani: i più famosi sono il

Vesuvio vicino a Napoli, l'Etna vicino a Catania che con i suoi 3.343 m è il vulcano

più alto d'Europa, lo Stromboli e Vulcano in provincia di Messina. La nostra penisola possiede anche molti vulcani spenti, cioè che hanno cessato la loro attività eruttiva, come i Colli Euganei in provincia di Padova e le Colline Metallifere in Toscana.

Le colline sono rilievi compresi tra i 200 e i 600 metri di altitudine. Le colline,

generalmente, hanno forme arrotondate e sono meno ripide delle montagne. In Italia occupano il 42% del territorio.

I sistemi collinari si trovano su tutto il territorio italiano, soprattutto ai piedi dei rilievi montuosi.

Nell’Italia centrale e meridionale il territorio è prevalentemente collinare. Le colline si sono formate in modi diversi:

COLLINE SEDIMENTARIE: formate da materiali trasportati dai fiumi (colline delle Langhe e del Monferrato in Piemonte)

COLLINE MORENICHE: formate dai depositi trasportati dai ghiacciai (colline intorno al lago di Garda)

COLLINE STRUTTURALI: vecchie montagne arrotondate ed erose dagli agenti atmosferici (colline dell’Italia centrale)

COLLINE VULCANICHE: formate da antichi vulcani spenti (Colli Euganei e i Monti Berici in Veneto, le colline laziali)

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Le pianure

La pianura è un territorio quasi completamente piatto, senza rilievi. Le pianure costituiscono solamente il 23,2% del territorio nazionale.

La pianura principale è la Pianura Padana che, da sola, costituisce più di due terzi della superficie pianeggiante italiana. Percorsa dal maggiore fiume italiano, il Po, e dai suoi numerosi affluenti, la Pianura Padana si distingue in due fasce: l'alta pianura, che borda i rilievi collinari alpini e appenninici, e la bassa pianura posta al centro ed estesa fino al delta del Po.

Nella parte peninsulare e nelle isole sono presenti solo delle piccole pianure spesso situate lungo le coste e alla foce dei fiumi maggiori. Le principali pianure, dopo quella Padana, sono: il Tavoliere delle Puglie e la Piana Salentina in Puglia, la

Maremma in Toscana, l’Agro Pontino nel Lazio, la Pianura Campana e la Piana del Sele in Campania, La Piana del Metaponto in Basilicata, la Piana di Sibari in

Calabria e la Piana di Catania in Sicilia, il Campidano in Sardegna

Idrografia

L'Italia, per la presenza di diversi rilievi montuosi, con nevai e ghiacciai, di laghi e di acque sorgive, è ricca di corsi d'acqua. In genere, data la disposizione e l'altitudine dei rilievi, i fiumi più lunghi e di maggiore portata appartengono alla regione alpina mentre i fiumi appenninici, ad eccezione di Tevere ed Arno, hanno generalmente corso breve e regime torrentizio.

Il più lungo fiume italiano è il Po (652 km), che sgorga dal Monviso, percorre tutta la Pianura Padana da ovest ad est, per poi sfociare, con un delta, nel Mar Adriatico. Oltre ad essere il più lungo, è anche il fiume con il bacino più esteso e con la più grande portata alla foce. Il secondo fiume italiano più lungo è l'Adige (410 km), che nasce nei pressi del Lago di Resia e sfocia, dopo aver fatto un percorso nord-sud, nei pressi di Chioggia, nel Mar Adriatico. Il terzo fiume più lungo in Italia è il Tevere (405 km), secondo fiume italiano per ampiezza di bacino idrografico; nasce sul Monte Fumaiolo (in Emilia Romagna) e sfocia nel Mar Tirreno. Dopo il Tevere, in ordine di lunghezza vengono i fiumi Adda (313 km) e Oglio (280 km). Bisogna, poi, ricordare il Tanaro ( Piemonte e Liguria); il Ticino ( Svizzera, Piemonte e Lombardia); l’Arno (Toscana); il Reno (Toscana ed Emilia Romagna); il Volturno (Molise e Campania).

In Italia sono presenti più di 1000 laghi, in gran parte artificiali, creati cioè dallo sbarramento di valli fluviali. I laghi italiani più estesi, nell'ordine il lago di Garda, il

lago Maggiore e il lago di Como, che è anche il più profondo (410 m), sono situati

nella fascia prealpina. Altri laghi importanti si trovano nella zona peninsulare, il lago

di Bolsena , il lago di Bracciano e il lago di Albano nel Lazio, il lago Trasimeno in

Umbria, il più esteso dell'Italia peninsulare e i laghi costieri, come il lago di Lesina e il lago di Varano in Puglia.

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Le

isole

L’Italia ha numerose isole e arcipelaghi. Le isole più grandi sono Sicilia e Sardegna. MAR TIRRENO:

_ Arcipelago Toscano ( isola D’Elba, isola del Giglio, isola di Montecristo, Capraia, Pianosa)

_ Isole Ponziane o Pontine (Ponza, Ventotene, santo Stefano) _ Ischia e Capri

_ Arcipelago delle Eolie (Stromboli, Vulcano, Lipari, Panarea ) _ Arcipelago delle Egadi (Favignana, Marettimo)

MAR di SICILIA: _ Isola di Pantelleria

_ Isole Pelagie ( Lampedusa, Linosa) MARE ADRIATICO:

_ Isole Tremiti (Pianosa, San Nicola)

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Le coste rappresentano un elemento importantissimo per l'Italia, poiché si sviluppano per circa 8.500 km offrendo una varietà di tipi di notevole interesse. Sono alte e

rocciose le coste liguri, appena interrotte da qualche insenatura che ospita brevi tratti

di spiaggia. Sabbiose si presentano in genere le spiagge toscane e laziali, Più a sud, lungo gli arcuati golfi di Gaeta, di Napoli, di Salerno e di Policastro, iniziano di nuovo le coste alte e frastagliate, che si estendono fino all'estrema punta della penisola, a eccezione di piccoli tratti in prossimità della foce dei fiumi (in particolare del Volturno). Le coste ioniche sono diverse nelle varie sezioni, ma vi prevalgono le spiagge, se pur ristrette. Decisamente meno articolate sono le coste adriatiche che si presentano con lunghe spiagge sabbiose. La loro uniformità è interrotta solo dal promontorio del Gargano. In generale possiamo dire che:

Il mar Ligure ha coste alte e ripide.

Il mar Tirreno, il più profondo, ha coste sabbiose al centro e alte a Sud. Il mar Ionio ha coste alte a Ovest e basse e sabbiose a Est.

Il mar Adriatico ha soprattutto coste basse e ci sono molte spiagge.

Il clima

Il clima è l’insieme dei fenomeni ( dei venti, delle precipitazioni, delle temperature dell’umidità) di un luogo in un periodo abbastanza lungo. Il clima di un luogo dipende dalla sua latitudine, dall’altitudine, dalla forma del territorio, dalla sua distanza dal mare, dall’azione dell’uomo.

La regione italiana (compresa tra il 47º ed il 35º parallelo nord) si trova quasi al centro della zona temperata dell'emisfero boreale.

Il clima è fortemente influenzato dai mari che la circondano quasi da ogni lato e che costituiscono un benefico serbatoio di calore e di umidità.

Secondo la classificazione di Köppen, l'Italia è suddivisa in tre tipi di clima

(temperato, temperato freddo e freddo), a loro volta suddivisi in microclimi: si

passa dal "clima temperato subtropicale" (presente nelle aree costiere della Sicilia, della Sardegna meridionale e della Calabria centrale e meridionale) al "clima glaciale" (tipico delle vette più elevate delle Alpi ricoperte da nevi perenni, a quote generalmente superiori ai 3.500 metri s.l.m.).

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L’Italia ha un territorio molto vario e anche il clima è molto diverso da regione a regione.

Le sei regioni climatiche in Italia sono:

1) Regione Alpina,(clima di montagna): inverno lungo con temperature basse e con nevicate abbondanti, estate breve, fresca e molto piovosa;

2) Regione Padana, (clima continentale): inverno freddo e nebbioso, estate calda e afosa, precipitazioni abbondanti in autunno e primavera;

3) Regione Ligure-Tirrenica: temperature miti in inverno, estate non troppo calda, ventilata e asciutta;

4) Regione Adriatica: inverno freddo, estate calda con frequenti temporali;

5) Regione Appenninica:inverno freddo,estate piuttosto fresca, piogge abbondanti in primavera e autunno;

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ITALIA POLITICA

L’Italia è uno Stato dell'Europa mediterranea, membro dell’Unione Europea. Ha una

superficie di 301.337 km 2 ed una popolazione di 61.016.804 abitanti con una densità di 190 abitanti per km2, (un valore molto alto, quasi il triplo della media del continente di

68 abitanti per km2). La capitale è Roma ; la lingua ufficiale è l'italiano (altre lingue parlate sono il ladino in Trentino Alto Adige e Veneto, il tedesco in Alto Adige, il franco-provenzale in Valle d'Aosta, l’albanese e il greco in alcune zone della Puglia, della Calabria e della Sicilia, il catalano in Sardegna); la religione più praticata è la cattolica (esistono minoranze di protestanti, ortodossi, musulmani e una comunità ebraica); l’unità monetaria è l’euro.

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Ordinamento costituzionale

Lo Stato italiano nasce come monarchia nel 1861 grazie all’unificazione degli Stati che occupavano il territorio corrispondente alla Regione Italiana.

Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1946, con un referendum gli italiani decisero di modificare l’ordinamento dello Stato da monarchia a repubblica. Per organizzare la nascente repubblica fu necessario scrivere una nuova Costituzione, al posto dello Statuto Albertino del 1848.

Secondo la Costituzione repubblicana, promulgata il 27 dicembre 1947 ed entrata in vigore il 1° gennaio 1948, l'Italia è "una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione" (art. 1).

Massimo soggetto costituzionale è lo Stato, i cui organi sono: il Parlamento, il presidente della Repubblica, il governo.

Suddivisione amministrativa

Per quanto riguarda la divisione amministrativa,gli enti territoriali che, in base all'articolo 114 della Costituzione costituiscono, assieme allo Stato, la Repubblica italiana sono:

le regioni (15 a statuto ordinario e 5 a statuto speciale);

le province e i comuni (rispettivamente 110 e 8092, dati ISTAT dell'anno

2011).

le città metropolitane (non ancora istituite);

Queste sono le regioni, con lo stemma ufficiale e il nome del capoluogo.

Regione Capoluogo Regione Capoluogo

Valle d'Aosta[RSS] Aosta Piemonte Torino

Liguria Genova Lombardia Milano Trentino-Alto Adige[RSS] Trento Veneto Venezia

Friuli-Venezia Giulia[RSS] Trieste Emilia-Romagna Bologna

Toscana Firenze Umbria Perugia Marche Ancona Lazio Roma Abruzzo L'Aquila Molise Campobasso Campania Napoli Puglia Bari

Basilicata Potenza Calabria Catanzaro Sicilia[RSS] Palermo Sardegna[RSS] Cagliari

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La Regione più estesa:

Sicilia 25.707 Km²

La Regione meno estesa:

Valle d'Aosta 3.264 Km²

Le regioni più popolate sono quattro:

1) la Lombardia, che ha 9 milioni di abitanti 2) la Campania, che ha 5,7 milioni di abitanti 3) il Lazio, che ha 5,1 milioni di abitanti 4) la Sicilia, che ha 4,9 milioni di abitanti Le due regioni meno abitate sono:

1) la Valle d’Aosta, che ha 120.000 abitanti 2) il Molise, che ha 320.000 abitanti

La regione con maggior densità:

Campania 425 ab/Km²

La r egione con minor densità : Valle d'Aosta 37 ab/Km²

Queste sono le prime dieci città italiane per abitanti

1 Roma 2.772.752 2 Milano 1.336.157 3 Napoli 957.220 4 Torino 908.653 5 Palermo 655.273 6 Genova 608.468 7 Bologna 382.989 8 Firenze 373.492 9 Bari 319.992 10 Catania 292.693 Stati interni

Nei confini politici sono inclusi due piccoli stati indipendenti: lo stato della Città del Vaticano e la Repubblica di San Marino

Repubblica di San Marino: è situata in territorio italiano, esattamente tra la

provincia di Rimini a nord e quella di Pesaro-Urbino a sud. Dominata dal monte Titano, si estende per circa 60 kmq e comprende, oltre alla capitale San Marino, le colline che scendono verso il litorale adriatico e i piccoli centri di Serravalle e Borgo Maggiore. È considerata la più antica repubblica d'Europa; secondo la tradizione la sua fondazione risale al IV secolo d.C.. Riconosciuta indipendente dal papa nel 1855, nel 1862 in seguito a un trattato ottenne la protezione dello stato italiano con il quale siglò l'unione doganale.

Attualmente nella Repubblica vivono circa 22 800 abitanti, dei quali 4600 nella capitale San Marino. Si parla la lingua italiana e la moneta circolante è l’euro, sebbene vengano coniate anche monete con la scritta e i simboli di San Marino.

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L'economia si basa principalmente sul turismo e sulle attività a esso collegate, come l'artigianato di souvenir. Si conta anche un piccolo numero di industrie e una discreta attività bancaria e finanziaria.

Città del Vaticano : rappresenta il più piccolo stato sovrano e indipendente del

mondo. Il suo territorio, completamente inserito in quello della Repubblica italiana, si estende per 0,44 kmq e comprende i palazzi e i giardini situati all'interno delle mura vaticane, le basiliche di Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano e San Paolo, il Palazzo Vaticano propriamente detto e la Basilica di San Pietro.

La piazza che si apre davanti a questa basilica, pur appartenendo allo stato vaticano, è soggetta ai poteri della polizia italiana.

Dal punto di vista giuridico la città del Vaticano fu creata l'11 febbraio 1929 con i Patti Lateranensi, intercorsi tra lo Stato italiano e la Santa Sede.

Con tali accordi, che misero fine alla cosiddetta questione romana apertasi nel 1870 con la proclamazione di Roma a capitale d'Italia, il governo italiano riconosceva allo stato nascente la piena proprietà e l'esclusiva potestà, nonché la giurisdizione sovrana sul Vaticano. L'importanza dello stato consiste nel fatto che vi risiede il papa, capo religioso di tutta la cristianità cattolica e autorità morale riconosciuta in tutto il mondo. Attualmente in territorio vaticano vivono circa 1000 persone e vi lavorano 3000 dipendenti. La lingua parlata è l'italiano, ma gli atti ufficiali vengono redatti unicamente in latino. La moneta è l’euro vaticano.

Origini del nome Italia

La consapevolezza di una precisa identità geografica della penisola italiana è molto antica; essa risale ai greci che la chiamarono “Espería”, ovvero "Terra dell'Occidente", per la sua posizione rispetto alla Grecia. Col tempo a questo nome si sovrappose quello attuale di "Italia" (forse dal latino vitulus, cioè "vitello"), termine che in origine riguardava peraltro solo la Calabria (o, al massimo, le regioni meridionali, quelle meglio conosciute dai greci) e indicava una "terra che ha dei vitelli" o, più probabilmente, una "terra in cui si adorano i vitelli". Con l'espansione di Roma il nome si estese a tutto il territorio italiano.

ITALIA ECONOMICA

Le varie forme di attività umana generalmente sono raggruppati in tre settori

economici, che in Italia vengono denominati: primario, secondario e terziario.

Il settore primario include l’agricoltura, l’allevamento e la pesca. L’agricoltura può

essere di sussistenza, quando la famiglia contadina consuma quasi tutti i prodotti ricavati dalla propria terra; oppure di mercato, quando la maggior parte della produzione viene venduta.

Al settore secondario appartengono le industrie. Queste si distinguono in industrie di base, che sono quelle che trasformano le materie prime in prodotti intermediari (semilavorati) che non possono essere utilizzati per il consumo diretto; industrie manifatturiere, che sono quelle che trasformano i prodotti intermediari (semilavorati) in oggetti finiti, pronti per l’uso e il consumo. Le industrie manifatturiere a loro volta

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si dividono in industrie di beni strumentali, che fabbricano macchinari e strumenti utilizzati da altre attività industriali; industrie di beni di consumo, che producono oggetti destinati a soddisfare i bisogni diretti dell’uomo.

Rientra nel settore secondario anche l’artigianato.

Il settore terziario include tutte le attività che non producono beni materiali, ma forniscono servizi (commercio, trasporti, pubblico impiego,banche, turismo, libere professioni…… ).

Negli ultimi tempi ha avuto un forte incremento il cosiddetto terziario superiore o

quaternario, che comprende il cuore direttivo delle imprese, università e centri

informatici, di progettazione e di ricerca scientifica.

A partire dalla fine della Seconda guerra mondiale, l'Italia ha conosciuto profondi

cambiamenti economici, che da Paese ancora per molti versi arretrato, con il 43%

della popolazione occupata nell’agricoltura, l'hanno portata a diventare una delle maggiori potenze industriali.

Il progressivo ridimensionamento del settore primario (agricoltura, allevamento e pesca) a vantaggio di quello industriale e terziario è stato accompagnato da massicce migrazioni interne, dal Meridione del Paese verso le aree industriali del centro-nord ed anche dall'estero. La fase di industrializzazione è arrivata a compimento negli anni ottanta del XIX secolo, quando è cominciata la terziarizzazione dell'economia italiana, con lo sviluppo dei servizi bancari, assicurativi, commerciali, finanziari e della comunicazione.

Dove lavorano gli italiani

In Italia ci sono circa 30 milioni di persone che lavorano o cercano un lavoro Più della metà degli italiani lavora nel settore terziario (o settore dei servizi). Quasi il 30% degli italiani lavora nell’industria (settore secondario).

Il 5% lavora nell’agricoltura (settore primario) il 10% cerca lavoro.

Settore primario

In relazione al settore agricolo, possiamo dividere le colture in erbacee e legnose: le colture erbacee possono dividersi in tre categorie: cereali, piante industriali e ortaggi; le colture legnose, invece, sono costituite da arbusti ed alberi. L'Italia produce grandi quantitativi di cereali, come frumento, mais e riso, soia e barbabietola da

zucchero, tutti coltivati principalmente nelle regioni del nord.

L'Italia contende alla Francia il primato mondiale della produzione di vino, sviluppata in tutta l’Italia, ed è seconda solo alla Spagna per la produzione di olio

d'oliva, diffusa principalmente al Sud. Il meridione è specializzato anche nella

coltura degli ortaggi (pomodori, insalata, finocchi, peperoni, cavolfiori, sedano). La Puglia fornisce oltre il 10% della produzione agricola nazionale e il 31,4% della produzione olearia nazionale. Per quanto concerne gli alberi da frutto il Trentino-Alto Adige è specializzato nella produzione di mele, la Sicilia e la Calabria di

agrumi, l'Emilia-Romagna di pere e pesche, la Campania di albicocche e fichi, la

Puglia di ciliegie.

L'allevamento, soprattutto suino, ovino e bovino, è praticato in tutta Italia, anche se in quantità e modalità differenti da zona a zona. Tuttavia questa attività non riesce a

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soddisfare il fabbisogno interno. Esistono vari tipi di allevamento: stabulato, quando gli animali sono tenuti tutto l’anno nelle stalle; transumante, quando gli animali in inverno vivono in pianura e in estate si trasferiscono in montagna;

nomade, quando gli animali si spostano continuamente da un luogo all’altro in cerca

di pascoli freschi; brado, quando gli animali vivono tutto l’anno all’aperto pascolando liberamente.

Per quanto riguarda la pesca, oltre il 20% della produzione complessiva viene dalla Sicilia, seguita da Puglia, Veneto e Marche. Oggi questa attività è complessivamente povera soprattutto in relazione alla limitata pescosità dei mari italiani, se si escludono l'alto Adriatico per i molluschi, il mar di Sicilia per tonni e pesce spada e in qualche caso il tirreno per il pesce azzurro (sardine, alici, sgombri)

Settore secondario

L’industria ha visto il sorgere delle prime e importanti fabbriche dopo la seconda metà del 1800. Esse erano concentrate nella parte nord- occidentale della penisola, e hanno rappresentato la base del successivo sviluppo industriale.

Alla fine del XIX secolo, l’Italia era un Paese in cui le attività del settore primario erano quelle principali. Il cambiamento, da Paese agricolo a industriale, avvenne negli anni successivi alla seconda guerra mondiale (in particolare fra il 1955 e il 1963), ma la distribuzione delle fabbriche non fu però equilibrata su tutto il territorio italiano; infatti, solo in alcune regioni come Lombardia, Piemonte e Liguria, si concentrarono gli impianti industriali mentre nelle altre, soprattutto nel Sud Italia, lo sviluppo industriale fu molto limitato se non del tutto assente. Questo fatto determinò un importante spostamento di popolazione dalle aree meridionali verso il Nord.

In tempi più recenti, la distribuzione geografica dell’apparato produttivo si è in parte modificata grazie all’intervento dello Stato, che ha promosso la nascita di impianti industriali nel Sud, e allo sviluppo di nuove industrie nel Nord - Est e Centro Italia, soprattutto in Veneto, Friuli - Venezia - Giulia, Emilia - Romagna e Marche.

Ad oggi, le maggiori produzioni industriali sono situate nelle regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna.

L'Italia differisce rispetto agli altri paesi industrializzati per una vasta diffusione di

piccole e medie imprese di proprietà familiare.

I principali settori industriali presenti in Italia sono:  Manifatturiera (tessile, abbigliamento, alimentare)  Metallurgica, siderurgica, petrol-chimica, cantieristica  Meccanica (automobilistica, elettrodomestici)

 Elettronica e informatica  Delle telecomunicazioni

La nostra Italia possiede una grande tradizione e un vasto patrimonio di validi

artigiani distribuiti nei più disparati settori e lavorazioni, che derivano spesso da

antiche espressioni artistiche popolari tramandate nei secoli. Da sempre ammirate nel mondo, le lavorazioni artigianali italiane sono ancora oggi segni di distinzione che ci valorizzano e rendono l'Italia unica. Lavorazione del legno e della ceramica, tessuti

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e ricami, vetro e metalli preziosi sono solo alcuni dei settori in cui si possono trovare prodotti unici e ottima qualità, per non parlare della nostra gastronomia, anche essa una vera e propria forma di arte.

Settore terziario

In Italia il terziario rappresenta il settore più importante dell'economia, con un numero di occupati pari al 67% del totale (dati al 2009).

Nel nostro paese le componenti del terziario più sviluppate sono:  Turismo

 Commercio

 Pubblica amministrazione  Credito e assicurazioni

In Italia il turismo è sviluppatissimo ed è la maggiore fonte di ricchezza per il paese. L'Italia è al sesto posto tra i paesi più visitati al mondo.

Molti sono i fattori favorevoli all'affermazione del turismo: la straordinaria varietà di paesaggi e le condizioni climatiche (turismo balneare e montano), il patrimonio artistico (turismo culturale), i richiami religiosi (turismo religioso).

L'altro settore del terziario che raggruppa la più alta percentuale di addetti è

il commercio: ben 4 milioni, rappresentati per il 40% circa da lavoratori dipendenti,

per il 60% da lavoratori autonomi. La maggior parte delle attività commerciali è rappresentata da piccoli negozi a conduzione familiare, ma oggi è in fortissimo aumento la presenza di supermercati, ipermercati e centri commerciali.

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LE REGIONI ITALIANE

ABRUZZO

Province - Regione formata da 4 province: Chieti, L'Aquila, Pescara, Teramo Capoluogo - L'Aquila

Superficie - kmq 10.794

Parchi Nazionali - Parco Nazionale d'Abruzzo (1923), Parco Nazionale del Gran

Sasso e monti della Laga (1991), Parco Nazionale della Maiella (1991)

Posizione e Confine:

L’Abruzzo è situato tra l’Appennino e la costa adriatica. I confini sono così composti: a nord dalle Marche e un tratto di Lazio, a est dal Mare Adriatico, a sud dal Molise e a ovest dal Lazio.

Paesaggio:

Tra le regioni dell’Italia centro-meridionale, l’Abruzzo è la più montuosa ed è

anche quella in cui si trovano le cime appenniniche più alte. Il territorio si può dividere in tre zone: una sottile fascia costiera, sabbiosa e uniforme; alle sue spalle una fascia di colline argillose disposte «a pettine», incise da fiumi e torrenti; a ovest e a sud le montagne dell’Appennino.

Rilievi - Valichi - Coste - Isole:

Questa Regione comprende l’Appennino Abruzzese, formato da una serie di gruppi montuosi quasi paralleli alla costa. I rilievi più alti sono i più prossimi al mare: il

Gran Sasso (con la vetta più alta dell’Appennino, il Corno Grande, 2912 m) e la Maiella ( Monte Amaro, 2795 m). Più spostati nel centro ci sono il Monte Velino e Monti della Meta. Nella parte più a ovest sono compresi i Monti Simbruini e il

gruppo del Monte Cornacchia. Tra un massiccio e l’altro si stendono ampie conche, come quella dell’Aquila o quella del Fùcino: furono tutte dei laghi nel tempo scomparsi. Vi sono anche diversi altipiani, chiamati campi (ad esempio Campo

Imperatore, nel Gran Sasso) o piani (ad esempio il piano delle Cinquemiglia, a

sud della Maiella). Nell’alta valle del Sangro si stende per circa 500 km2 il Parco

nazionale d’Abruzzo, il secondo parco nazionale istituito in Italia (nel 1922, subito

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paesaggi inconsueti, la flora e la fauna (orso bruno marsicano, lupo, cervo, camoscio).

Per circa 120 km il litorale costiero si estende con una pianura lineare, fermata per un solo tratto dal promontorio della Punta della Penna, dove ci sono delle alte costiere rocciose che spiovono sul mare. La costa è molto fertile e ben coltivata

Fiumi - Laghi:

I fiumi abruzzesi hanno portata modesta ma regime abbastanza regolare (grazie anche alle sorgenti da cui sono originati). I principali sono l’Aterno (che nel tratto finale del suo corso prende il nome di Pescara), il Sangro, il Tronto e il Vomano, che sfociano nell’Adriatico.

Clima:

Il clima è caldo e secco sulla costa, continentale nell’interno, con inverni rigidi ed estati calde.La pioggia e le nevi cadono in abbondanza dal periodo invernale fino alla primavera. Una costante siccità caratterizza l’estate.

Agricoltura - Allevamento - Pesca:

L’agricoltura produce grano, patate, barbabietola da zucchero, uva (soprattutto da tavola), ortaggi. Vi sono poi due produzioni tipiche dell’Abruzzo: lo zafferano (polvere aromatica, molto usata in cucina, che si ricava dai fiori della pianta del croco) e la liquirizia. Le zone più produttive sono la conca del Fùcino e la fascia collinare. Per secoli l’attività principale è stata la pastorizia. L’allevamento, soprattutto ovino, era praticato con il metodo della transumanza (il continuo spostamento delle greggi alla ricerca di pascoli nuovi). È poi diventato stanziale (cioè fisso in uno stesso luogo), ma la sua importanza è molto diminuita. L’allevamento dei

bovini sta crescendo gradatamente La pesca è poco importante.

Industria - Turismo:

L’industria è ancora poco sviluppata. Accanto ad alcuni grandi insediamenti industriali (impianti chimici, stabilimenti FIAT) sono sorte piccole e medie industrie (alimentari, chimiche, del legno e altre) nelle province di Pescara e di Chieti. Notevole la produzione di energia idroelettrica. Ben sfruttati i giacimenti di bauxite a Bussi e di metano a Vasto. Numerose sono anche le attività artigianali, tra le quali ricordiamo quella delle ceramiche, dei tappeti, dei merletti e delle coltellerie.

Negli ultimi anni l’Abruzzo si sta riprendendo con il turismo, sia nelle zone montane, soprattutto nel Parco Nazionale, sia in quelle collinari e marittime.

Popolazione:

Nel suo complesso, la regione è poco popolata a causa della natura montuosa e della povertà del suolo; per tali motivi gli abitanti si sono in buona parte spostati verso la costa.Le grandi città mancano e Pescara è l’unica ad avere oltre 100 mila abitanti. Negli anni passati ci fu una forte migrazione verso le regioni industrializzate e verso l’estero. Il rapporto demografico negli Abruzzi rileva una scarsa percentuale di superficie abitata ed è sotto la media italiana. In una frazione di Rosciano (Pescara) risiede una minoranza linguistica albanese, oggi in via di estinzione, che risale a un’antica migrazione (1744).

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BASILICATA

Province - Regione formata da 2 province: Matera e Potenza Capoluogo - Potenza

Superficie - kmq 9.992

Parchi Nazionali - Parco Nazionale del Pollino (1923)

Posizione e Confine:

La Basilicata trova i suoi confini a nord con la Puglia, a est sempre con la Puglia e il Mar Ionio, a sud con la Calabria e a ovest con il Mar Tirreno e la Campania.

Paesaggio:

La Basilicata è una delle regioni meridionali meno estese. Stretta tra la Campania, la Calabria e la Puglia, si affaccia sul mar Ionio e, per un tratto brevissimo, sul Tirreno.Gran parte del territorio è montuoso e collinare, scavato da spaziose e sinuose vallate fino a scendere nella breve fascia di pianura costiera, la Piana di Metaponto. La zona montuosa si presenta arida e priva di vegetazione. Anticamente la Basilicata era coperta di boschi. Poi, nel corso dei secoli, i boschi furono via via abbattuti e ormai solo in poche zone ne resta qualche traccia. Gli agglomerati urbani sono costruiti molto distanti l’uno dall’altro, spesso sopra alle grandi colline. Anche se la Regione è bagnata da due mari, non esistono porti molto grandi, come del resto neanche grossi centri urbani.

Rilievi - Valichi - Coste - Isole:

Le montagne più alte sono a sud: il Pollino (2248 m), al confine con la Calabria, e il Sirino (2005 m). A nord vi è un vulcano spento, il Vulture ( 1326 m). A ridosso della

Campania, troviamo la fascia montuosa dell’Appennino Campano. Verso est i rilievi digradano in colline aride, argillose, fino a un ampio solco, la fossa Premurgiana, che corre lungo il confine con la Puglia.

La larghezza della pianura della Basilicata si aggira attorno a i 20-30 km dalla costa, ed è meno della decima parte del territorio. Le coste sono lungo il Mar Ionio, basse e uniformi, i tratti sabbiosi si alternano a foci di fiumi, a zone acquitrinose e a paludi. Il versante costiero occidentale, al contrario, è alto e spesso si presenta con profondi dirupi.

Fiumi - Laghi:

I principali corsi d’acqua sono il Bradano, il Basento , l’Agri e il Sinni , che nascono

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poverissimi di acqua in estate, più impetuosi in autunno e inverno.Ci sono alcuni

laghi di tipo vulcanico che sono quelli di Monticchio e i bacini artificiali costruiti

per poter regolare la acque dei fiumi, usate nell’irrigazione e nella produzione di energia elettrica. I bacini più importanti sono quello di Bradano, e del Pertusillo.

Clima:

Il clima è mediterraneo lungo le coste (inverni miti, estati calde), continentale nell’interno (inverni freddi, con pioggia e neve; estati calde).

Agricoltura - Allevamento - Pesca:

L’agricoltura è la principale fonte economica, ma produce redditi bassi. Le colture principali sono i cereali, le barbabietole da zucchero, l’ulivo, la vite, gli agrumi e il tabacco. Notevole è la produzione di pomodori, mandorle, fragole, noci e fichi. L’allevamento è costituito nella maggior parte dalla pastorizia ovina e caprina, delle quali si produce una considerevole quantità di lana e formaggio. Abbastanza numerosi sono i suini, mentre più scarsi sono i bovini.

Industria - Turismo:

L’industria regionale è molto scarsa. Ci sono impianti per la lavorazione dei prodotti locali, agricoli e dell’allevamento. Negli ultimi tempi si stanno sviluppando gli impianti petrolchimici, dopo il ritrovamento di alcuni giacimenti di metano nel territorio e il settore automobilistico, da quando nel 1994 la FIAT ha inaugurato un grande stabilimento a Melfi. Numerose sono le attività artigianali come quelle della ceramica, degli utensili del legno, alimentare, vinicola, tessile. Nel settore terziario il turismo è in via di sviluppo nelle due fasce costiere (Maratea, Lido di Metaponto e Policoro) e presso i Laghi di Monticchio situati in crateri di vulcani spenti nel Monte Vulture.

Popolazione:

La Basilicata è una delle regioni meno popolate d’Italia in quanto il suo territorio montuoso non facilita l’insediamento dell’uomo. Il territorio secco e improduttivo ha favorito l’abbandono della Regione, dapprima all’estero e poi nelle grandi città dell’Italia settentrionale. Intensa è l’emigrazione e si dice che ci sono più Lucani nel Mondo che nella propria patria. Gran parte della popolazione è concentrata nei capoluoghi e nei maggiori centri agricoli; la parte più spopolata è quella centro-orientale.

CALABRIA

Province - Regione formata da 5 province: Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio di

Calabria, Vibo Valentia

Capoluogo - Catanzaro Superficie - kmq 15080

Parchi Nazionali - Parco Nazionale della Calabria (1968)

Parco Nazionale del Pollino (1990) Parco Nazionale dell'Aspromonte (1991)

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Posizione e Confine:

La Calabria è la regione più meridionale della penisola italiana. Saldata a nord con la Basilicata, è contesa nei suoi due versanti dal Mar Ionio a est e il Mar Tirreno a ovest.

Paesaggio:

La Calabria occupa la parte più meridionale della penisola italiana, la punta dello «stivale». È a sua volta una penisola: lunga e stretta, si protende nel Mediterraneo, separando il mar Tirreno dallo Ionio. Lo stretto di Messina la separa dalla Sicilia. Il territorio calabrese è prevalentemente montuoso e collinare, lasciando qualche tratto pianeggiante nelle zone dove sfociano i fiumi. Una notevole parte del territorio della Calabria è compreso entro tre parchi nazionali: il Parco della Calabria, istituito nel 1968, il Parco del Monte Pollino (in parte in Basilicata) e quello dell’ Aspromonte ,

istituiti nel 1988.

Rilievi - Valichi - Coste - Isole:

I rilievi appenninici coprono quasi tutto il territorio. L’ Appennino Calabrese non

costituisce un insieme unitario, ma si divide in diversi gruppi. I tre più importanti sono, da nord a sud: – il massiccio del monte Pollino , con la vetta più alta della

Calabria, la Serra Dolcedorme (2267 m); – la Sila , un vasto massiccio boscoso,

ricco di corsi d’acqua e di laghi (la vetta più alta è il monte Botte Donato, 1928 m); sono distinte tre parti: la Sila Grande nel centro, la Sila Greca a nord e la Sila

Piccola a sud; – l’ Aspromonte ( culminante nel Montalto, 1955 m). In qualche

punto, tra la montagna e il mare, si aprono piccole pianure alluvionali,come la

piana di Sant’Eufemia e la piana di Gioia Tauro sul Tirreno, la piana di Sibari e

quella di Crotone sullo Ionio.

Le coste sono alte e dirupate nel versante tirrenico, mentre sono basse e sabbiose sul

versante ionico. Tra le regioni della penisola meridionale, la Calabria è quella con il più grosso sviluppo costiero. Sul Mar Ionio si aprono i golfi di Taranto e il Golfo di Squillace, mentre nella parte Tirrenica si trovano quello di Sant’Eufemia e di Gioia.

Fiumi - Laghi:

I corsi d’acqua sono numerosi ma brevi (in quanto le montagne sono vicino alla

costa)e molti di essi sono chiamati fiumare: hanno un largo letto ghiaioso, in estate sono asciutte, o quasi, ma in autunno e in inverno si gonfiano paurosamente d’acqua, provocando talvolta inondazioni e frane disastrose. Pochi sono i corsi d’acqua a regime più regolare: il Crati , il Neto , il Tacina , che nascono dalla Sila e si gettano

nello Ionio, mentre altri di minor importanza sono il Savuto e il Massina che sfociano nel Tirreno. Sulla Sila vi sono anche laghi abbastanza estesi, come il Cecita , l’

Arvo , l’ Ampollino , tutti formati artificialmente con varie costruzioni di canali e

dighe Questa ricchezza di acque è sfruttata per produrre energia idroelettrica

Clima:

In Calabria nessun punto dista dal mare più di 50 km: ciò nonostante, l’influenza

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a clima alpino, con inverni rigidissimi e forti sbalzi di temperatura tra inverno ed estate; a pochi chilometri, sulla costa, il clima è mediterraneo, con inverni miti ed estati calde ma ventilate. In autunno e inverno vi sono piogge abbastanza abbondanti, soprattutto sul versante tirrenico, dove si scaricano i venti carichi di umidità provenienti dall’Atlantico.

Agricoltura - Allevamento - Pesca:

Nonostante le caratteristiche sfavorevoli del territorio (poche pianure, molti rilievi, frequenti inondazioni e frane), l’agricoltura è il settore principale. Viene praticata nelle piane costiere, irrigate e sistemate grazie a imponenti lavori. Le colture principali sono ulivi, aranci, barbabietole da zucchero, tabacco, ortaggi . Tipica

coltura di questa regione è il cedro e il bergamotto il quale viene esportato in tutto il mondo. Notevoli le coltivazioni di fiori, specie di gelsomini .Altre produzioni caratteristiche sono fichi, mandorle, alcuni vini pregiati (come i vini di Cirò). Notevoli le risorse forestali: dai boschi della Sila proviene circa un decimo del legname prodotto annualmente in Italia. Importante è l’allevamento di ovini e

caprini.

Sebbene la Calabria sia circondata dal mare, la pesca non è molto sviluppata. Tipica è la pesca del pescespada nelle zone vicino allo Stretto di Messina, Bagnara Calabra e Scilla.

Industria - Turismo:

L’industria ha un peso modesto. Il settore più attivo è quello dell’edilizia e dei cantieri per la costruzione di opere pubbliche. I centri più industrializzati sono Crotone (chimica e metallurgia), Vibo Valentia (meccanica), Reggio di Calabria e Lamezia Terme. Molte le piccole imprese familiari per la trasformazione dei prodotti agricoli. L’artigianato ha un’importanza maggiore che nelle altre regioni italiane, specialmente nei settori tessile e della ceramica.

Nel settore terziario ha notevole importanza il turismo, soprattutto balneare ma anche montano. Il territorio è ricco di bellezze naturali ancora non rovinate dalla speculazione e di vestigia storico-artistiche, tra cui i celebri Bronzi di Riace, due statue di guerrieri risalenti al V secolo a. C., rinvenute casualmente a circa 300 m dalla costa calabra di Riace nel 1972 e ora custoditi nel Museo archeologico nazionale di Reggio di Calabria.

Popolazione:

La densità della popolazione calabrese è inferiore alla media nazionale. Infatti i paesi (soprattutto quelli dell’interno) si sono spopolati, fino alla fine degli anni Settanta del XX secolo, a causa dell’emigrazione: si calcola che nel secondo dopoguerra abbiano lasciato la Calabria per recarsi altrove in Italia o all’estero almeno 750 000 persone. Oggi comunque la popolazione è di nuovo in aumento. Molti centri calabri sono tipicamente divisi in due parti: una, più vecchia, su un colle e l’altra, moderna, sulla costa. Delle città sul mare, solo due, Reggio di Calabria e Crotone, contano più di 40 000 abitanti. Esistono numerose minoranze linguistiche. Si parla albanese in provincia di Cosenza: gli abitanti provengono infatti dalla penisola balcanica e si insediarono in Calabria tra il XV e il XVII secolo. A Bova (Reggio di Calabria) c’è una comunità di lingua greca, forse immigrati giunti qui nel Medioevo. In provincia di Cosenza, a Guardia Piemontese, infine, abita una comunità di circa 3000 persone che parlano il dialetto occitano (tipico di alcune zone di confine

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tra Francia e Piemonte): sono discendenti di un gruppo di valdesi qui trasferitisi nel XV secolo per sfuggire alle persecuzioni religiose.

CAMPANIA

Province - Regione formata da 5 province:

Avellino,Benevento,Caserta,Napoli,Salerno

Capoluogo - Napoli Superficie - kmq 13596

Parchi Nazionali - Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano (1991)

Parco Nazionale del Vesuvio (1991)

Posizione e Confine:

Il territorio campano è situato tra l’Appennino Campano e il Mar Tirreno. A nord la Campania confina con il Lazio e il Molise, a est con la Puglia e la Basilicata e sia a sud che a est con il Mar Tirreno.

Paesaggio:

La Campania è una delle regioni più rigogliose di vegetazione, dal clima sempre mite e dai territori bellissimi. Il mare è un elemento molto importante nei panorami del territorio. Nella costa si trovano numerose insenature, golfi, ripide scogliere, penisole e delle tranquille baie. Le isole situate di fronte alla costa si contrastano con le rocce e con i colori particolari della natura. Una particolarità delle Regione è la presenza di vulcani. Uno di essi è il Vesuvio, che anche se inattivo, non è spento e domina tutto il Golfo di Napoli. Ai vulcani si deve la fertilità della pianura sottostante. L’altro aspetto della Campania è dato dalla zona montuosa composta da cime aride e spoglie, dove le coltivazioni e le comunicazioni sono scarse, spesso rese inagibili dalle nevicate invernali. Molto spesso la Regione mostra la sua straordinaria forza che tiene rinchiusa in sé, con i terremoti; le eruzioni vulcaniche anche se tenute sotto controllo sono un pericolo sempre costante.

Rilievi - Valichi - Coste - Isole:

Le montagne più importanti sono: i monti del Matese , al confine con il Molise, ai

quali appartiene la cima più alta della Regione con i suoi 2050 metri.; l’ Appennino Campano ; i monti Picentini , che raggiungono la quota di 1809 m; i monti Lattari,

che formano la penisola sorrentina; i Monti del Sannio; i Monti dell’Irpinia; i

monti Alburni ; il massiccio del Cilento . La Campania è una terra instabile, spesso

interessata da fenomeni sismici. La zona campana più a rischio è quella appenninica. Al confine con il Lazio c’è il vulcano spento di Roccamonfina ; attorno al golfo di

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Napoli vi sono, a nord, i Campi Flegrei (cioè «ardenti »), rilievi vulcanici da cui escono gas e vapori; a sud il ben noto Vesuvio. Pozzuoli è interessata da un fenomeno di lento abbassamento e innalzamento del suolo (bradisismo negativo e

positivo). Da ricordare, poi, i vulcani sottomarini Marsili, il più esteso d’Europa con

i suoi 70 Km di lunghezza e 30 Km di larghezza, e Palinuro. La parte pianeggiante è costiera ed è di natura alluvionale. Si possono distinguere le piane del Garigliano , del

Volturno , del Sarno , del Sele .

Le coste (360 km circa) si aprono in quattro golfi: di Gaeta , ampio, poco profondo e

dal litorale sabbioso che per metà è territorio laziale,; di Napoli, delimitato dai Campi Flegrei a nord e dalla penisola sorrentina a sud. Qui la costa si presenta con alte scogliere rocciose molto spioventi nelle estremità del Golfo, fino a scendere con ampie distese pianeggianti nella parte centrale; di Salerno , dal panorama mutevole e

suggestivo, tra i più famosi d’Italia, che si presenta con alte coste rocciose e spioventi nelle estremità fino a chiudersi verso il centro della Piana del Sele; di Policastro, diviso anche con la Basilicata e la Calabria, con una costa molto frastagliata, alta e rocciosa. Appartengono alla Campania le belle isole di Ischia , Procida e Capri .

Fiumi - Laghi:

I fiumi principali della Campania sono il Volturno (175 km, il maggior fiume

dell’Italia meridionale); i l Garigliano , che scorre al confine con il Lazio; il Sele , che

alimenta il grande acquedotto pugliese e riceve le acque del Tanagro. Tra i laghi: il

lago d’Averno, che occupa il cratere di un antico vulcano; il Matese , il più grande

lago carsico della penisola; il Fusaro , lungo la costa.

Clima:

Il clima nella fascia costiera, nelle pianure e nelle isole è incredibilmente mite. Nelle zone di montagna nonostante le abbondanti nevicate invernali, il clima è piuttosto dolce.

Agricoltura - Allevamento - Pesca:

Gran parte del territorio campano è montuoso e scarso d’acqua, quindi le uniche zone agricole sfruttate per la coltivazione sono quelle pianeggianti a ridosso delle zone costiere, come Napoli Caserta e Salerno che favorite dai terreni vulcanici molto fertili, dall’abbondanza di acqua e dal clima ottimale, hanno una grossa produttività. La Campania si pone ai vertici per la qualità e la produttività dei prodotti

agricoli. Detiene i primati nella produzione di pomodoro, patate, melanzane, peperoni e piselli, oltre alla frutta con fichi, albicocche, susine e ciliegie. Molto

importante è anche la produzione di agrumi, di vino e di olio; oltre che canapa e

tabacco. Dalla Campania viene distribuita quasi tutta la canapa del mercato italiano.

L’allevamento è costituito in buona parte da bovini e bufali, caratteristici delle Regione. Nelle zone montane si trovano gli allevamenti di ovini, specialmente capre. Il mare non offre una ricca pesca e di conseguenza viene poco praticata. Le uniche zone sfruttate sono quelle adiacenti alle coste dove pescano molluschi e crostacei, componenti primari della cucina campana.

Industria - Turismo:

Il settore industriale è il più sviluppato di tutto il Mezzogiorno, ma è spesso

limitato a imprese di grandi dimensioni, mentre sono rare le piccole e medie industrie. I complessi industriali sono concentrati nel Napoletano, a Pomigliano d’Arco (stabilimenti della FIAT); e poi cantieri navali, raffinerie di petrolio, industrie

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conserviere e pastifici. La lavorazione, spesso ancora artigianale, del cuoio e delle pelli, del corallo, della madreperla, del legno (intarsio) e della ceramica sono le attività più diffuse nelle province di Avellino e Benevento, le meno sviluppate economicamente, e nel Salernitano.

Il turismo rappresenta un’importante voce nell’economia della Campania. Il clima mite, il fascino dei paesaggi come Capri e Ischia e le bellezze artistiche delle zone archeologiche di Pompei e Paestum, attirano moltissimi turisti da tutto il mondo. Le zone interne, da sempre escluse dai flussi turistici, stanno superando il tradizionale isolamento e si propongono come realtà alternative alle zone costiere.

Popolazione:

La Campania è la regione italiana con la maggior densità di popolazione e il numero di abitanti è in continuo aumento. Nonostante le dimensioni ridotte del territorio la Campania è al secondo posto dopo la Lombardia per il numero di abitanti. La distribuzione della popolazione è molto diseguale. Lungo la costa troviamo dei grandissimi agglomerati urbani, che si fondono quasi con quelli vicini, mentre nelle zone montane tipo quella del Matese e del Cilento, troviamo una scarsa presenza di abitanti. Nel solo territorio della provincia di Napoli troviamo oltre la metà della popolazione complessiva. Esiste una minoranza linguistica albanese a Greci (Avellino), abitata da genti originarie della penisola balcanica.

La provincia di Salerno

La provincia di Salerno è una delle 5 province della Campania. Si estende per 4918 kmq; comprende 158 comuni ed ha una popolazione che supera il milione di abitanti con una densità di 218 ab./km². E’ la più estesa fra le province campane e la seconda, dopo quella di Napoli, per numero di abitanti. Confina con le province di Napoli a nord-ovest, Avellino a nord e Potenza a sud-est. E’ bagnata a ovest dal Mar Tirreno.

Le coste sono articolate a nord e a sud, rispettivamente con la costa amalfitana e del Cilento, mentre sono basse e lineari nel tratto centrale.

Il territorio è in prevalenza collinare e montano. Troviamo i Monti Picentini, i Monti

Lattari, il Monte Marzano, i Monti Alburni e il Monte Cervati, che con i suoi

1900 metri di altezza è il monte più alto della provincia. Tra le zone pianeggianti sono da ricordare l’agro nocerino-sarnese e la piana del Sele, fino al Novecento terra malsana e paludosa, oggi zona ad elevata produttività agricola e di forte richiamo turistico

Il fiume principale è il Sele, che nasce in provincia di Avellino e sfocia dopo 64 km nei pressi di Paestum, ma sono da ricordare anche il Tanagro, il Calore, il Sarno, l’Alento (da cui prende il nome la regione cilentana: cis-alento cioè al di qua dell’Alento), il Mingardo e il Bussento.

Il clima è tipicamente mediterraneo nelle fasce costiere, con estati calde, asciutte e ventilate e inverni miti e piovosi; verso l’interno, però, il clima si fa più rigido e le piogge sono più abbondanti.

L’agricoltura resta la principale risorsa economica della provincia: si producono in prevalenza pomodori, patate, carciofi, tabacco, mele, pere, pesche, uva, olive,

agrumi e cereali. Ottima la produzione di olio di oliva e di vino. Per quanto

riguarda l’industria, recentemente si è assistito ad un discreto sviluppo, soprattutto nei settori alimentare, meccanico, chimico, tessile, dell’abbigliamento, del

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costante espansione è il commercio portuale e il turismo estivo, soprattutto nei centri della costiera amalfitana e in quelli della costa del Cilento dove è stato istituito il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.

EMILIA ROMAGNA

Province - Regione formata da 9 province: Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena,

Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio nell'Emilia, Rimini

Capoluogo - Bologna Superficie - kmq 22123

Parchi Nazionali - Parco Nazionale del Monte Falterona, Campigna e delle Foreste Casentinesi (1990)

Posizione e Confine:

La regione è situata tra il Mare Adriatico, il Po e l’Appennino. L’Emilia Romagna confina a nord con il Veneto e la Lombarda, a est con il Mare Adriatico, a sud con le Marche, la Toscana, il piccolo Stato di S.Marino e un breve tratto di Liguria. A ovest confina con la Liguria, la Lombardia e un piccolo tratto di Piemonte.

Paesaggio:

L’Emilia-Romagna occupa un territorio «cerniera» tra il Nord e il Centro dell’Italia. La sua forma ricorda quella di un triangolo, delimitato ai tre lati da

importanti elementi naturali: il corso del Po a nord, l’Appennino a sud, il mare Adriatico a est. Il doppio nome, Emilia-Romagna, ha ragioni storiche: Emilia deriva dall’antica via romana che attraversa l’intera regione e indica il territorio a ovest di Bologna. Romagna , o terra dei romani, indica invece il territorio a est; fu chiamata

così perché resistette all’invasione dei Longobardi agli inizi del Medioevo.

La conformazione della Regione si presenta divisa in due sezioni completamente differenti l’una dall’altra: la prima, situata nella parte meridionale della Regione, è

tutta montuosa e collinosa; la seconda, quella settentrionale, è tutta pianeggiante.

Anche sul litorale adriatico troviamo due aspetti contrastanti: quello selvaggio e silenzioso delle valli e delle lagune e quello delle spiagge sovraffollate con moltissime strutture turistiche lungo il litorale costiero. Nel territorio dell’Emilia-Romagna, al confine con le Marche, sorge la Repubblica di San Marino.

Rilievi - Valichi - Coste - Isole:

I rilievi appartengono all’ Appennino Tosco-Emiliano . Sono montagne di forma

tondeggiante, piuttosto spoglie. Tre le cime maggiori: il monte Cimone (2165 m, la vetta più elevata dell’Appennino settentrionale); il monte Falterona (1654 m), da cui scende l’Arno; il monte Fumaiolo (1407 m), presso cui si trovano le sorgenti del Tevere. Numerosi valichi mettono in comunicazione i due versanti appenninici, quello padano-adriatico e quello tirrenico. I più importanti sono: il Passo della Cisa ,

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dei

Mandrioli , il Passo della Citerna . L’assenza della copertura vegetale favorisce

lo slittamento di masse di terra, con formazione di solchi stretti e profondi chiamati

calanchi; altre formazioni naturali tipiche sono le salse, piccoli coni di fango riempiti

di acqua salata. L’estesa pianura è di origine alluvionale. La pianura, è formata dalla parte meridionale della Pianura Padana. Da ovest verso est la pianura va allargandosi sempre più, fino ad arrivare alla costa adriatica con una larghezza maggiore di quella lombardo-veneta. Le terre di questa pianura sono molto fertili. Il litorale adriatico è basso, sabbioso e rettilineo.

Fiumi - Laghi:

La regione è ricca di fiumi, per lo più a carattere torrentizio, vale a dire asciutti d’estate e soggetti a piene d’inverno. Il fiume principale è il Po, che corre lungo il confine settentrionale per circa 265 km. Alcuni dei corsi d’acqua che scendono dall’Appennino sono suoi affluenti di destra: tra essi Trebbia , Nure , Taro , Secchia , Panaro . Un altro bacino importante è quello del Reno , che nasce in Toscana e

attraversa la regione per oltre 200 km, sfociando nell’Adriatico dopo aver fiancheggiato il corso del Po. Anche altri corsi d’acqua, come il Lamone e il Savio, si gettano direttamente in mare.

Clima:

Il clima è in prevalenza continentale, caratterizzato da estati calde, afose e umide e

inverni rigidi con abbondanti precipitazioni e frequenti giornate di nebbia e gelo. Lungo il litorale Adriatico il clima è più mite; sulle montagne cadono abbondanti piogge.

Agricoltura - Allevamento - Pesca:

L’agricoltura è la più ricca d’Italia. Le campagne sono fertili, irrigue, coltivate con

tecniche avanzate. Tra le coltivazioni di maggior rilievo: il grano tenero e la

barbabietola da zucchero, dei quali la regione è la prima produttrice nazionale; riso,e orzo; la frutta (pere, pesche, susine, mele) e gli ortaggi (cipolle, piselli,

pomodori). Nel settore vinicolo, ci sono alcuni vini pregiatissimi come il Lambrusco, il San Giovese, l’Albana. Notevole anche l’allevamento di suini e bovini, che è alla base di due produzioni tipiche: insaccati (prosciutti, zamponi, mortadelle) e formaggi pregiati (parmigiano reggiano). Significativa è la pesca, nelle aree di Comacchio (dove si allevano e si pescano le anguille) e di Cesenatico (pesce azzurro).

Industria - Turismo:

Nel settore dell’industria, sono particolarmente fiorenti le industrie alimentari, sorte per la lavorazione dei prodotti agricoli e dell’allevamento del bestiame. Celebri stabilimenti automobilistici si trovano sull’asse Bologna-Parma (Ferrari, Lamborghini, Maserati); ricordiamo poi le industrie meccaniche (Reggio Emilia, Modena, Bologna, Imola), tessili (Carpi, Bologna), elettrotecniche e chimiche, come ENI e Montedison (Ferrara, Ravenna), di abbigliamento, di ceramica per l’edilizia (Sassuolo, Faenza), le case editrici (Bologna).

Il settore terziario, principalmente il commercio, è fiorente grazie all’efficienza delle reti di comunicazione e di trasporto. La regione offre anche molte attrattive

turistiche: tesori dell’arte bizantina a Ravenna, monumenti del periodo delle

Signorie a Ferrara, il bellissimo centro storico di Bologna e quello di Parma, il duomo di Modena (uno dei massimi capolavori artistici italiani). Il turismo termale è fiorente a Salsomaggiore e quello invernale è praticato in alcuni centri dell’Appennino

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Tosco-Emiliano. La maggior frequenza turistica (tedeschi e italiani) si registra nelle spiagge romagnole (Cervia, Cesenatico, Rimini, Riccione, Cattolica…), che offrono soggiorni a prezzi anche convenienti, divertimenti, locali notturni. Tutto questo favorisce il turismo di massa, grazie al quale è garantita l’occupazione a quasi tutta la popolazione attiva nel settore.

Popolazione:

Un dato fondamentale: la popolazione è distribuita in modo abbastanza

omogeneo. In Emilia-Romagna mancano grandi concentrazioni in singole città e i

diversi capoluoghi manifestano un certo equilibrio; i centri minori e le campagne sono densamente abitati. Bologna, il capoluogo regionale, è più popolosa delle altre città (400 mila abitanti) ma non ne ha limitato lo sviluppo; nella sua provincia non vive nemmeno un quarto degli abitanti della regione. La provincia di Rimini, istituita nel 1992, è quella più densamente popolata. Un fenomeno comune ad altre regioni è invece lo spopolamento delle montagne, dove oggi vivono appena 6 emiliani su 100.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Province - Regione formata da 4 province: Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine Capoluogo - Trieste

Superficie - kmq 7846 Parchi Nazionali - Nessuno

Posizione e Confine:

Il Friuli Venezia Giulia è la regione più nord-orientale del territorio italiano. La superficie va dalle Alpi al Mare Adriatico. A nord il Friuli Venezia Giulia confina con l’Austria, a est con la Slovenia (ex-Iugoslavia), a sud con il Mare Adriatico e a ovest troviamo il Tagliamento e la Livenza che la dividono dal Veneto.

Paesaggio:

Il Friuli-Venezia Giulia è una delle più piccole regioni d’Italia. Il doppio nome si riferisce a due zone diverse per caratteristiche fisiche e per motivi storici: – il Friuli è la più estesa e comprende le province di Udine e Pordenone; – la Venezia Giulia, a sud-est, è a ridosso della Slovenia (province di Gorizia e Trieste). Pur non essendo una regione molto grande, il Friuli Venezia Giulia presenta notevoli aspetti nel suo

territorio. Scendendo da nord troviamo le montagne, che esaltano le loro vette con

grandissimi boschi di abeti; la parte pianeggiante ben curata nelle sue colture agricole data anche l’abbondanza d’acqua dei fiumi e, per finire, il mare delle tranquille acque lagunari. Nella parte della costa orientale troviamo un ampio golfo e una zona collinare ricca di vigneti, la quale chiude la regione nel territorio italiano di confine.

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La sezione occidentale della costa, compresa tra la foce del Tagliamento e l’Isonzo, si presenta bassa e sabbiosa.

Rilievi - Valichi - Coste - Isole:

Le montagne appartengono al settore alpino orientale. A nord si innalzano le Alpi Carniche : la cima principale è il monte Coglians (2780 m); i due valichi maggiori,

il P asso di Monte Croce Carnico e il P asso di Tarvisio o sella di Camporosso ,

pongono in comunicazione con l’Austria. Più a est si trova un tratto delle Alpi

Giulie , che per la maggior parte rientrano in territorio sloveno: la cima più alta è il Jôf di Montasio. Il Passo di Fusine e il Passo di Predil collegano l’Italia alla

Slovenia. All’estrema propaggine sud-orientale, nell’entroterra triestino, c’è il Carso, un altopiano dall’aspetto arido, con rara e bassa vegetazione: il terreno calcareo, permeabile e le numerosissime fessure e cavità del suolo (doline) inghiottono l’acqua piovana, che scava nelle rocce gallerie e grotte sotterranee. La pianura di questa regione è la parte finale naturale della Pianura Padana. Presenta le stesse caratteristiche e si divide in parte alta, poco fertile e parte bassa molto fertile e irrigata dalle risorgive. Le coste sono basse e sabbiose. Si frastagliano nelle lagune di Marano e di Grado e si aprono nell’ampio golfo di Trieste.

Fiumi - Laghi:

Il principali fiumi di questa Regione sono: il Tagliamento, che sfocia nell’Adriatico dopo un percorso di 172 km, l’Isonzo, che ha sorgente, alto e medio corso in Slovenia, e basso corso e foce in Italia, e il Livenza, che scorre lungo il confine con il Veneto. Ricordiamo inoltre il più curioso dei fiumi di questa Regione, vale a dire il

Timavo, fenomeno tipico del Carso, che già le popolazioni più antiche ebbero modo

di studiare. Il Timavo nasce in Slovenia, scorre sottoterra per 38 km. e riaffiora vicino a Monfalcone, a poca distanza dal mare.

Clima:

Il dato fondamentale riguardo al clima è la piovosità, in media una delle più elevate d’Italia. In montagna il clima è tipicamente alpino, con inverni rigidi ed estati fresche; pianura e fascia costiera risentono dell’azione mitigatrice del mare, con temperature non molto elevate.

Tipico è il fenomeno della bora, un vento freddo e gelido, ma che porta il bel tempo: riesce a raggiungere i 100 km/h, con raffiche che toccano i 150 km/h. A Trieste troviamo la bora, mediamente dieci volte l’anno, che si presenta anche come un vento moderato, comunemente chiamato ‘borin’.

Agricoltura - Allevamento - Pesca:

Le coltivazioni presenti sono: granoturco, barbabietole da zucchero, tabacco e frutta. Le piantagioni più diffuse sono quelle dei vigneti, sparse un po' dappertutto in

pianura e in collina. In Friuli Venezia Giulia vengono prodotti molti vini pregiati esportati in tutto il mondo, di cui ricordiamo il Tocai e il Merlot. La produzione più caratteristica è quella della grappa.

L’allevamento dei bovini da carne e da latte è molto intenso, oltre a quelli dei suini dei quali troviamo dei prodotto di ottima qualità. Dopo il Veneto, la Regione tiene il secondo posto per l’allevamento del baco da seta, che sta comunque perdendo d’importanza con l’avvento delle fibre artificiali.

La pesca sta diventando sempre meno redditizia, perché il mare è sempre più povero di pesce.

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Industria - Turismo:

Le industrie più importanti sono concentrate nelle aree vicine ai capoluoghi. Il punto di forza è costituito dalla meccanica: accanto a grandi complessi, come i cantieri

navali di Monfalcone, la FIAT Grandi Motori, l’Italsider e gli impianti petrolchimici di Trieste, gli stabilimenti di elettrodomestici di Pordenone, ci sono numerosissime piccole e medie aziende che, insieme con quelle venete e trentine,

hanno contribuito a creare la ricca area del Nord-Est; molte producono macchine

agricole, tessili, per il caffè, oltre che orologi, alimentari, carta, mobili e sedie. Il terziario è presente con un certo rilievo a Gorizia e soprattutto a Trieste, che ospita compagnie di navigazione statali e private, società d’assicurazioni, banche. Il turismo si incentra soprattutto su frequentate stazioni balneari, tra cui Grado e

Lignano Sabbiadoro. Vaste aree di territorio sono occupate da installazioni

dell’esercito: il Friuli- Venezia Giulia è, con la Sardegna, la regione in cui si trovano

le maggiori basi militari (tra cui quella di Aviano).

Popolazione:

Dal 1964 Il Friuli Venezia Giulia è una regione a statuto speciale.

Nel complesso la densità è inferiore alla media nazionale, ma con variazioni considerevoli da zona a zona: infatti la densità nella provincia di Trieste è altissima (nella sola Trieste vive circa il 20% della popolazione regionale), mentre le zone di pianura sono in una situazione intermedia e i territori alpini sono stati spopolati dall’emigrazione verso altre regioni italiane più industrializzate e verso stati stranieri. La Venezia Giulia, essendo una terra di frontiera, è sempre stata terra di

mescolanza di genti diverse, in primo luogo italiane e slovene (gli sloveni sono

circa 50 000). Altra minoranza di rilievo è quella di lingua tedesca stanziata al confine settentrionale. In Friuli quasi tutta la popolazione parla friulano, riconosciuto come lingua nel 1996 e insegnato a livello sperimentale nelle scuole dell’obbligo situate sul territorio regionale. A Trieste e a Pordenone si parlano dialetti veneti.

LAZIO

Province - Regione formata da 5 province: Frosinone, Latina, Rieti, Roma, viterbo Capoluogo - Roma

Superficie - kmq 17203

Parchi Nazionali - Parco Nazionale d'Abruzzo (1923)

Riferimenti

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