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Norbert Elias: lo sguardo clinico

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Academic year: 2021

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DONATELLA SIMON

NORBERT ELIAS :

LO SGUARDO CLINICO

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INTRODUZIONE

Erede della grande cultura tedesca, Norbert Elias – nel tratteggio delle sue “figurazioni” e relativi “nessi di interconnessione” – richiama quel divenire dell’Umano nel dispiegarsi delle relazioni sociali a cui si riferiva Goethe nella sua “dotttrina del carattere”.

Il grande Poeta riteneva infatti indispensabile lo sviluppo dei doni custoditi dagli uomini sia attraverso l’attività autonoma [Selbsttätigkeit] sia attraverso l’acquisizione di un atteggiamento [Haltung] nelle relazioni sociali.

Dopo che Goethe nella prima strofa di Urworte [Parole primordiali] esprime la necessità dell’ “essere così” degli individui, nella seconda strofa pone l’accento sulla mutevolezza di questa condizione in relazione ai rapporti che sussistono tra uomo e uomo :

“Nicht einsam bleibst du, bildest du gesellig Und handelst wohl so, wie ein andrer handelt „ [Non rimanere solitario, ma diventa socievole e comportati come ogni altro].

Per raggiungere in se stessi un certo equilibrio, un essere personale ha bisogno di raggiungere un equilibrio con altri individui. Alla singola persona appartiene in maniera inseparabile la persona ‘altra’, all’io appartiene l’altro, all’uomo appartiene il prossimo, in una socievolezza perfettamente impressa.

Questa normatività degli individui (la “legge individuale” di Simmel) sintetizza un poco il concetto goethiano di “carattere”, il quale si dispiega nella connessione individuale delle strutture soggette a un principio di trasformazione.

Tutto ciò richiama l’affermazione o la tesi di Elias per il quale i nessi di interconnessione sono mobili, sono plasmati dagli individui e li plasmano a loro volta, mutando nel tempo sociale e storico la loro configurazione in modo sovente implicito o non immediatamente apparente.

In ciò è il fondamento ultimo di come le società mutano e il “processo di civilizzazione” si dispiega nel tempo storico.

Lettore e interprete di Goethe fu del resto Georg Simmel, di cui Norbert Elias è certo un diretto erede.

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Sono noti i simmeliani “effetti di reciprocità” – il gioco delle interazioni mobili tra uomo e uomo di cui Simmel discorre nella Sociologia (1908) – dai fili più sottili e quanto mai tenaci della fedeltà e della gratitudine che muovono l’uomo verso l’altro uomo, ai mutevoli giochi interattivi che si legano al e dipendono dal numero dei partecipanti ad un gruppo sociale, con tutte le risonanze emotive ad essi legati.

Norbert Elias in più di un’occasione rimarca l’importanza delle “valenze affettive” nel legame sociale tra uomo e uomo e sottolinea tutta la complessità di una “sociologia delle emozioni” che leghi il loro “apparente effimero accadere” a più profonde trasformazioni strutturali dell’ordito storico-sociale.

Non senza un’attenzione per le componenti neuro-fisiologiche della costituzione umana, che già non sfuggirono a un altro grande epigono – in terra statunitense – di Simmel : lo psicologo sociale George Herbert Mead.

Non a caso Questi – come Elias – rilevò le conseguenze delle strutture gruppali e delle loro modificazioni sull’equilibrio psico-fisico degli individui.

Nei saggi che seguono di Elias viene colto quello che definisco appunto : lo “sguardo clinico”, cioè lo sguardo attento alle conseguenze dei nessi configurazionali sull’ habitus psico-sociale dell’uomo, in un discorso che trapassa dal confronto con le pulsioni innate descritte da Freud a quello con i medici che trattano di malattie psicosomatiche, sino al tratteggio degli effetti sul vivere e morire in una società sempre più differenziata e individualizzata, in cui si esasperano i tratti evidenziati dal Simmel della Philosophie des Geldes (1900).

In tutto questo si uniscono due rilevanti connotazioni del lavoro sociologico di Norbert Elias : una profonda sollecitudine per l’Umano (che lo accomuna alla domanda di Marcel Mauss sul Destino dell’Uomo) insieme al tentativo di inseguire e invitare a costruire una Scienza Unificata dell’Uomo, senza deleterie separatezze disciplinari che ne impediscono una piena comprensione.

In tutto questo, allora, Norbert Elias appartiene al pensiero “classico” e ai più genuini tratti dell’Umanesimo moderno, parlando ancora e sempre al nuovo millennio che si è aperto.

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INDICE

Norbert Elias sociologo della psiche

Norbert Elias : per una sociologia delle malattie psicosomatiche Norbert Elias : la società dell’abbandono

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