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Analisi e riorganizzazione dei flussi progettuali per la corretta gestione della commessa

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Academic year: 2021

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Scuola di Architettura Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria dei Sistemi Edilizi

Tesi di Laure Magistrale

ANALISI E RIORGANIZZAZIONE DEI FLUSSI PROGETTUALI PER LA CORRETTA GESTIONE DELLA COMMESSA

Relatore: Prof. Arch. Alberto Pavan Correlatore: Ing. Claudio Mirarchi

Luigi Celeste 861169 Davide Messina 856216

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Desideriamo ringraziare il professor Pavan, senza il quale questo lavoro di tesi non esisterebbe, in quanto ci ha permesso di approfondire la materia in campo pratico; ringraziamo anche il correlatore Mirarchi per essere stato disponibile e una guida per lo sviluppo del lavoro.

Dedico questo lavoro ai miei genitori, Giuseppe e Grazia, per il costante sostegno e per non essersi mai arresi con me; hanno saputo consigliarmi nelle scelte più delicate ed indicarmi sempre la strada giusta. Se sono qui oggi è anche grazie a loro.

Ringrazio Sara per il sostegno, l’incoraggiamento e per essere stata al mio fianco; l’affetto ed i sacrifici fatti in questi anni ci hanno permesso di superare molte difficoltà così da festeggiare insieme questo traguardo oggi.

Ringrazio Giulia e Giovanni per i consigli e il supporto, così come gli amici, che mi hanno aiutato durante i periodi più duri del percorso di studi; in particolare Alessandro, Ciro, Davide, Matteo, Paolo, Raffaele e Valeria.

Desidero citare i miei amici e compagni del Politecnico, che mi sono venuti incontro nei momenti di difficoltà e mi hanno permesso di migliorare sotto il profilo professionale; In particolare: Anna, Andrea, Andrea, Davide, Elia, Francesco, Matteo, Martina, Mattia, Nicola e Salvatore.

Ai miei zii Luigi, Nicla, Carmela e Benito, per l’affetto che non mi hanno fatto mancare e nella speranza che siano orgogliosi di me.

Desidero ringraziare i professori che nel percorso di crescita più delicato del liceo hanno saputo mantenere vivo il mio interesse per lo studio: Eugenia, Giorgio, Liliana e Pietro.

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dimenticherò mai il costante sostegno datomi durante gli studi, fin da quando ero bambino; desidero citare anche mia nonna Giovanna, della quale non ho memoria ma dalla quale spero di aver ereditato l’interesse per la materia. I loro insegnamenti mi hanno permesso di diventare la persona che sono adesso. Senza la loro guida oggi non sarei qui.

Luigi

Colgo l'occasione per ringraziare Andrea Vaglio, Emanuele, Gabriele e Lina, Patrizia, Andrea Cervini e Massimo, Andrea Viola, Elia e Luigi assieme a tutti gli altri compagni universitari che mi hanno supportato lungo questo complicato cammino comune.

Ci tengo a ricordare anche Alessandro ed Elisa con il loro esempio di impegno quotidiano, oltre ai Padri Domenicani e agli altri religiosi e religiose che mi hanno spinto a terminare gli studi anche quando non ne ero interessato.

Ringrazio volentieri anche gli altri amici e il professor Macchi, che ha voluto seguire la mia carriera anche dopo il mio diploma.

Ringrazio infine il supporto della mia famiglia, che da sempre desidera vedermi ingegnere e con un lavoro sicuro, in modo che io segua la mia strada senza condizionamenti esterni. Includo qui anche mia nonna Paola, che chiedeva infinite volte quando mi sarei laureato.

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Sommario

Introduzione ... 22

1. IL BIM ... 22

1.1 Crisi nel settore delle costruzioni ... 27

1.2 Vantaggi della gestione della commessa tramite BIM e strumenti moderni ... 30

1.3 Differenze computazionali tra CAD e BIM ... 32

1.4 Software Utilizzati ... 37

2. Analisi del modello tridimensionale ... 42

2.1 Inserimento dei parametri mancanti con i relativi valori nelle proprietà 43 2.2 Gestione degli abachi ... 47

2.3 Misurazione di voci specifiche mediante il disegno di oggetti bidimensionali ... 48

2.4 Individuazione dei problemi ... 50

3. Trasferimento dei dati su fogli elettronici ... 52

3.1 Esportazione e copia dei dati ... 52

3.2 Funzionalità delle tabelle Pivot ... 53

3.3 Inserimento dei dati nel computo ... 54

3.4 Individuazione dei problemi ... 56

3.5 Ricerca di una soluzione: formule alternative ... 58

4. Esempio di applicazione di un software per il trasferimento dei dati .... 58

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5.1 Individuazione dei problemi del software ... 64

5.2 Confronto del risultato ottenuto con il computo dell’impresa ... 66

5.3 Individuazione dei problemi ... 67

6. Trasferimento dei dati sul software di gestione dell’impresa ... 78

6.1 Associazione delle lavorazioni ... 79

6.2 Importazione di risorse e costi dell’impresa reale ... 83

6.3 Individuazione dei problemi ... 84

7 Generazione dell’offerta ... 87

7.1 Individuazione dei problemi ... 90

7.2 Analisi dei prezzi delle singole lavorazioni con valori reali ... 92

7.3 Confronto tra preventivo e offerta ... 93

8 Modifiche quantitative in fase di progettazione ... 95

8.1 Individuazione dei problemi ... 97

8.2 Vantaggi e Svantaggi della soluzione trovata ... 97

9 Work Breakdown Structure (WBS) ... 99

10 Programmazione Lavori - Gantt ... 101

10.1 Individuazione dei problemi ... 103

10.2 Gestione del Fabbisogno di Cantiere ... 110

10.3 Modifica Risorse Master ... 113

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10.5 Simulazione, in un determinato periodo di tempo, di una serie di

lavorazioni per gestire la corretta allocazione delle risorse e i relativi ordini ai

fornitori ... 118

11 Analisi della sicurezza con apposito software ... 119

11.1 Stima dei costi della sicurezza ... 121

12 Importazione del risultato sul software di gestione dell’impresa ... 126

13 Conclusioni ... 128

14 Bibliografia ... 132

15 Allegati ... 137

Indice delle figure

Figura 1: Applicazioni del BIM ... 23

Figura 2: Dimensioni del BIM ... 25

Figura 3: Triangolo PCM ... 25

Figura 4: LOD ... 26

Figura 5: La modellazione in CAD ... 32

Figura 6:La Modellazione BIM... 33

Figura 7: Livelli del BIM ... 35

Figura 8: Gestione Commessa ... 39

Figura 9: Flusso dei dati ... 41

Figura 10: Modello tridimensionale ... 42

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Figura 13: Gestione degli abachi ... 47

Figura 14: Inserimento delle formule ... 48

Figura 15: Flusso dei dati ... 51

Figura 16: Conversione dei dati sul foglio elettronico ... 53

Figura 17: Impostazione delle tabelle ... 54

Figura 18: Computo sul foglio elettronico ... 55

Figura 19: Tabella excel ... 57

Figura 20: Funzioni di ricerca sul foglio elettronico ... 58

Figura 21: Inserimento dei valori nei relativi parametri ... 59

Figura 22: Esportazione automatica del computo ... 60

Figura 23: Flusso dei dati ... 61

Figura 24: Super categorie ... 62

Figura 25: Categorie ... 63

Figura 26: Sub categorie ... 63

Figura 27: Livelli ... 64

Figura 28: Prolissità del listino ... 65

Figura 29 ... 66

Figura 30: Importo totale ... 67

Figura 31: Importo totale ... 67

Figura 32: dal nostro computo ... 68

Figura 33: dal computo dell’impresa ... 68

Figura 34: dal nostro computo ... 69

Figura 35: dal computo dell’impresa ... 69

Figura 36: Costo totale dei cavedi del pluviale, dal nostro computo ... 70

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Figura 39: Confronto tra i computi del primo livello ... 72

Figura 40: Confronto tra i computi del secondo livello ... 73

Figura 41: Confronto tra i computi del terzo livello... 73

Figura 42: Confronto tra i computi del quarto livello ... 74

Figura 43: Confronto tra i computi del quinto livello ... 74

Figura 44: Confronto tra i computi del sesto livello ... 76

Figura 45: Schermata iniziale del software ... 78

Figura 46: Flusso dei dati ... 79

Figura 47: Voci di computo e lavorazioni ... 80

Figura 48: Lavorazioni e risorse... 81

Figura 49: Computo importato ... 83

Figura 50: Rrisorse dell’impresa reale ... 84

Figura 51: Noli dell’impresa reale ... 84

Figura 52: Personale ... 85

Figura 53: Materiali dell’impresa reale ... 85

Figura 54: Fornitori dell’impresa reale ... 86

Figura 55: Offerta ... 87

Figura 56: Inserimento delle risorse reali ... 88

Figura 57: Associazione proposta dal software, con le risorse standard ... 89

Figura 58: Ricerca delle nuove risorse ... 90

Figura 59: Associazione alle nuove risorse ... 91

Figura 60: Analisi Prezzi ... 92

Figura 61: Offerta ... 94

Figura 62: Confronto tra il computo e l’offerta ... 95

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Figura 65: Esportazione dell’offerta ... 98

Figura 66: Suddivisione importata ... 99

Figura 67: Quantità e costi ... 100

Figura 68: Cronoprogramma ... 101

Figura 69: Cronoprogramma ... 103

Figura 70: Cronoprogramma ... 105

Figura 71: Quantità ... 106

Figura 72: Cronoprogramma ... 107

Figura 73: Importo lavori ... 108

Figura 74: Piano finanziario ... 109

Figura 75: Cronoprogramma ... 111

Figura 76: Fabbisogno di cantiere ... 112

Figura 77: Risorse Master ... 113

Figura 78: Risorse Master ... 114

Figura 79: Flusso dei dati ... 116

Figura 80: Creazione del PSC ... 121

Figura 81: Voci di computo e lavorazioni ... 122

Figura 82: Caratteristiche del cantiere ... 123

Figura 83: Caratteristiche del cantiere ... 124

Figura 84: Computo della sicurezza ... 125

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Indice delle tabelle

Tabella 1: Investimenti nelle costruzioni ... 28

Tabella 2: Imprese edili presenti in Italia ... 29

Tabella 3: Crisi del lavoro ... 29

Tabella 4: Statistiche ... 30

Tabella 5: Sicurezza sul lavoro ... 31

Tabella 6: Curva MacLeamy ... 34

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Abstract

L’obiettivo del lavoro è garantire il corretto trasferimento di informazioni computazionali necessarie per la corretta gestione della commessa, partendo dal Building Information Modeling (BIM) e sfruttando questo strumento per generare un flusso completo in grado di dialogare con i software computazionali e gestionali della ACCA. Lo scambio di dati e la corretta computazione di un’opera sono alla base per il successo della commessa; i metodi tradizionali che prevedono un controllo analitico tramite disegno CAD e trascrizione manuale su Excel sono, infatti, macchinosi e possono quindi incidere negativamente sulla durata del lavoro, portando inevitabilmente il progettista a commettere degli errori di lettura e trascrizione. Nel campo delle costruzioni, tali errori si traducono nell’ aumento di costi, tempi e mancato conseguimento degli obiettivi, con relativo abbassamento della qualità dei lavori e rischi per la sicurezza dei lavoratori, portando inesorabilmente al fallimento della commessa.

I software che saranno impiegati durante questa tesi si pongono come un modello attraverso il quale il progettista e l’impresa possono ottenere un flusso ed uno scambio di informazioni tale da garantire una corretta visione d’insieme della commessa.

La tesi sarà suddivisa in due fasi: nella prima saranno analizzate le problematiche relative alla computazione eseguita con il metodo BIM, studiando vantaggi e svantaggi che questo strumento ci fornisce, proponendo le dovute soluzioni. Nella seconda, invece, sarà eseguita, come caso pratico, la gestione della commessa sulla base dei dati elaborati nella Fase I.

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Nello specifico i punti critici che saranno analizzati sono i seguenti:

• analisi delle voci e dei parametri mancanti o comunque non esplicitati all’interno del modello Revit;

• creazione di regole computazionali in grado di ridurre al minimo gli errori presenti nel software Revit;

• esportazione e riordino del computo da Revit a Primus, riducendo al minimo le imputazioni da parte del professionista per evitare errori di digitazione;

• analisi, gestione e soluzione delle criticità dovute alle modifiche in fase di progettazione sulla computazione dell’opera;

• gestione della commessa di un’impresa realmente esistente, tramite il software Impresus, analizzando le criticità che possono sorgere nell’arco dell’intero iter progettuale, proponendo delle soluzioni che possano semplificare l’organizzazione dell’impresa.

L’intento è quello di verificare se con la metodologia BIM e l’automatizzazione della commessa con i software ACCA, è possibile per un’impresa di costruzioni perseguire un più corretto completamento dei lavori nel rispetto di tempi, costi e obiettivi.

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Abstract

The aim of this work is to ensure the correct transfer of computational information necessary for the correct management of the contract, starting from the Building Information Modeling (BIM) and using this tool to generate a complete data flow able to deal with computational and management software of the ACCA. The exchange of data and the correct computation of a work are the basis for the success of the project; traditional methods involving analytical control with CAD drawing and manual transcription to Excel are cumbersome and may therefore have a negative effect on efficiency, leading inevitably the designer to errors in reading and transcription.

In the field of construction, such errors result in an increase in costs, time and failure to achieve the objectives, with a relative reduction in the quality of works and risks for workers’ safety, leading inexorably to the failure of the project.

The software that will be used during this thesis is used as a model through which the designer and the enterprise can obtain a flow and an exchange of information to guarantee a correct vision of the whole work.

The thesis will be divided into two phases: in the first one, the problems related to the computation performed with the BIM method will be analyzed, studying the advantages and disadvantages that this tool provides, proposing the appropriate solutions. In the second one, as a practical case, the contract management will be performed on the basis of the data elaborated in Phase I.

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Specifically, the following critical points will be analyzed:

• analysis of missing or otherwise not explicit parameters within the Revit model;

• creation of computational rules to minimize errors in the software Revit;

• export and reorder of data from Revit to Primus, minimizing the imputations to avoid typing errors;

• analysis, management and resolution of critical issues due to changes in work design;

• management of the contract of an existing enterprise, through the Impresus software, analyzing criticalities that can arise during the planning process, proposing solutions that can simplify the organization of the enterprise.

The aim is to verify whether with BIM methodology and order automation with ACCA software, it is possible for a construction company to pursue the correct achievement of the works, in compliance with timeframe, costs and objectives.

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Introduzione

Prima di analizzare sotto il profilo pratico la fase progettuale, riteniamo importante effettuare un excursus sulle tecniche di computazione utilizzate in Italia, analizzando la loro evoluzione, in relazione ad un’analisi della situazione economica delle imprese, quale chiave di lettura per il lavoro da svolgere. Gli strumenti moderni nel campo delle costruzioni possono rappresentare, infatti, una via d’uscita per l’attuale declino del settore.

1. IL BIM

L’acronimo del Bim è: Building Information Modeling. È evidente come, già dal nome, è possibile individuare la nuova filosofia progettuale da adottare, che sulla base di un linguaggio parametrico informatizzato ci può fornire un’innovativa gestione dei processi.

Sulla base di un modello parametrico ed interoperabile dell’opera edilizia, è possibile garantire il corretto scambio di informazioni tra le parti, ed evitare di perdere dati/informazioni grafiche relative all’opera da realizzare. La congruenza delle tavole sarà garantita in quanto in mancanza di elementi chiave, il modello non potrà essere completato. Un secondo vantaggio che scaturisce da questa nuova filosofia progettuale consiste nella progettazione integrata, con il collegamento dei modelli strutturali, architettonici ed impiantistici al fine di ottenere una corretta gestione della manutenzione futura.

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È inoltre possibile andare a simulare le varie fasi di cantiere, andando a toccare anche gli aspetti riguardanti la manutenzione ed il ciclo di vita dell’edificio.

È importante che il modello abbia le seguenti caratteristiche:

- informazioni su tutti i livelli della progettazione; - congruenza assoluta.

Figura 1: Applicazioni del BIM

L’interoperabilità del BIM sta alla base del processo edilizio, che come sappiamo è costituito dalle seguenti fasi:

• Programmazione: in base alla disponibilità economica del committente viene proposta una programmazione preliminare al fine di soddisfare le richieste.

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• Progettazione: vengono forniti dettagli sulla strutturazione dell’opera, ovvero i materiali e le tecniche da utilizzare per la sua realizzazione con un computo metrico estimativo ed il cronoprogramma.

• Realizzazione: esecuzione dei lavori, effettuata da un’impresa appaltatrice, che dovrà portare a compimento l’opera nel rispetto del progetto e del contratto.

• Gestione: fase delicata e spesso sottovalutata, che riguarda la manutenzione dell’opera nel tempo; è importante garantire la sua funzionalità fisica e qualitativa; questa fase termina con il naturale smaltimento della struttura o con il possibile recupero.

Il BIM entra in gioco al fine di semplificare la complessità del processo edilizio, sia per quanto riguarda la realizzazione che per la gestione della commessa; Queste attività rientrano infatti nelle potenzialità del processo BIM, suddiviso per dimensioni:

• 3D > Modellazione tridimensionale; • 4D > Pianificazione e gestione dei tempi; • 5D > Gestione dei costi;

• 6D > Sostenibilità;

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Figura 2: Dimensioni del BIM

Le prime tre dimensioni sono i punti cardine del Construction Management (CM), disciplina fondamentale per la programmazione e gestione del processo costruttivo dell’opera. Le finalità di tale disciplina possono essere racchiuse in 3 punti, che rappresentano il triangolo del Project e Construction Management.

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La normativa italiana UNI 113337:2017, prima norma tecnica nel nostro paese sul BIM, introduce il concetto di LOD; Questo acronimo ha due significati:

• Level of Detail;

• Level of Development.

Il primo esprime il livello di dettaglio che l’elemento raggiunge nel modello, mentre il secondo esprime il livello di sviluppo che l’oggetto raggiungerà durante le diverse fasi della progettazione. Risulta evidente come il LOD sia fondamentale per la definizione degli obiettivi da raggiungere all’interno delle discipline BIM.

La norma ci propone una classificazione nella seguente scala: • LOD A: oggetto simbolico;

• LOD B: oggetto generico; • LOD C: oggetto definito: • LOD D: oggetto dettagliato; • LOD E: oggetto specifico; • LOD F: oggetto eseguito; • LOD G: oggetto aggiornato.

Figura 4: LOD

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Il vantaggio che un’impresa può trarre da questo strumento è la possibilità di essere più appetibile sul mercato. Sfruttando le capacità gestionali dei nuovi software dell’edilizia, sarà in grado anche di avere una maggiore efficienza produttiva, nonché di garantire la massima qualità al prodotto. Negli ultimi anni, infatti, la competitività sul mercato è diventata di vitale importanza a causa dell’attuale andamento del settore delle costruzioni. A tal proposito, risulta importante fare uno studio al riguardo.

1.1 Crisi nel settore delle costruzioni

Nel 2008, con lo scoppio della crisi economica, il mondo dell’edilizia ha subito una trasformazione senza precedenti, colpendo direttamente tutti i soggetti interessati dalle grandi imprese agli studi di progettazione fino ad arrivare a colpire il singolo lavoratore. Uno dei pericoli principali che nasce da questo triste evento è l’aumento del lavoro a nero, ormai male diffuso in Italia, che influisce negativamente sulle casse dello stato nonché sulla gestione della sicurezza dei lavoratori.

Secondo l’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) i piccoli miglioramenti economici attualmente visibili sul paese non riguardano il settore delle costruzioni, che ha subito, dal 2008 ad oggi, una perdita del 35%.

Nella seguente tabella viene rappresentato l’andamento relativo agli investimenti nel settore delle costruzioni in Italia.

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Tabella 1: Investimenti nelle costruzioni

Questi dati, a dir poco drammatici, hanno influenzato il cuore pulsante del ramo delle costruzioni, ossia le imprese; dal 2008 infatti, le imprese che sono state chiuse ammontano ad una cifra pari a 114.000, ovvero circa il 17% del settore. Le seguenti tabelle elaborate dall’ANCE, rappresentano il danno economico subito dalle aziende.

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Tabella 2: Imprese edili presenti in Italia

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Tabella 4: Statistiche

Una particolarità di questi dati è che, contrariamente a quanto si possa ipotizzare, la maggior parte delle imprese che stanno chiudendo sono proprio le più grandi ossia quelle con un maggior numero di operatori. Questo dato è molto preoccupante.

1.2 Vantaggi della gestione della commessa tramite BIM

e strumenti moderni

Diventa allora chiaro come l’impiego e la padronanza di questo strumento possa favorire una maggiore efficienza per la gestione della commessa; è importante infatti che la programmazione sia estremamente precisa, così da

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impiegare le risorse nel rispetto della massima sicurezza. Solo nel 2018, ad esempio, sono 1133 le morti sul lavoro, senza contare gli infortuni.

Negli ultimi anni, invece di conseguire un miglioramento rispetto al numero degli infortuni nei luoghi di lavoro, una cattiva programmazione delle interferenze durante la realizzazione dell’opera nonché un’errata programmazione della sicurezza, stanno determinando un rapido aumento degli infortuni. Secondo L’INAIL, tale problematica deriva dalla diminuzione della manodopera scaturita dalla crisi del 2008.

Tabella 5: Sicurezza sul lavoro

Tutto questo si traduce in un aumento dei costi relativi alla sicurezza, che non è sinonimo di migliore risultato. I nuovi strumenti di gestione della commessa e il BIM vengono introdotti in questo momento così delicato e, se padroneggiati con sapienza, potranno permettere una corretta programmazione, evitando perdite economiche e salvaguardando la salute dei lavoratori.

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Il cantiere deve evolversi nel tempo e, grazie ai nuovi strumenti, saremo in grado di gestire contemporaneamente la programmazione e la gestione dei lavori in modo più efficiente.

1.3 Differenze computazionali tra CAD e BIM

La vecchia tecnologia CAD permette di riprodurre in maniera informatica il disegno manuale, generando delle semplici figure sottoforma di linee che non contengono informazioni relative alla costruzione; inoltre ogni singolo disegno è indipendente e ogni modifica dovrà essere effettuata su tutte le tavole. Ciò, come sappiamo, comporta molto spesso ad una grave perdita di tempo con conseguente generazione di errori da parte del progettista, causati anche dalla possibile scarsa comunicazione tra i protagonisti della progettazione.

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Il problema non riguarda la sola parte grafica. Infatti un errore del genere porterà gravi complicazioni anche nella fase di computazione e nella realizzazione del cronoprogramma.

Per tutte le ragioni esplicitate sopra, risulta evidente come il BIM rappresenti il futuro del settore. Nella figura seguente viene rappresentato l’approccio alla progettazione tramite metodologia BIM:

Figura 6:La Modellazione BIM

Nella figura seguente con la “curva MacLeamy” viene rappresentato l’impatto che il BIM può avere nel mondo delle costruzioni.

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Tabella 6: Curva MacLeamy

Gli standard NIBS (National BIM Standard) ci permettono di individuare i 4 livelli di maturità del BIM:

• livello 0; • livello 1; • livello 2; • livello 4.

Livello 0: Non rappresenta alcun tipo di collaborazione; il trasferimento dei

dati avviene in formato cartaceo o non supera le due dimensioni, essendo basato su software CAD.

Livello 1: In questo livello troviamo un’integrazione di modelli 3D, utilizzati

solo per la rappresentazione esemplificativa del lavoro; i modelli non sono infatti condivisi tra i soggetti della progettazione.

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Livello 2: È il primo livello che può considerarsi come una tecnologia BIM; vi

è una collaborazione tra i soggetti della progettazione ed una vera condivisione dei dati. L’intero modello, nonché le informazioni progettuali, sono condivisi da un formato file collettivo.

Livello 3: Rappresenta la vera e propria progettazione integrata ovvero

l’”Integrated BIM”; vi è la collaborazione completa tra i vari partecipanti che sviluppano un unico modello condiviso da un server centralizzato e accessibile a tutti. Diventa, quindi, possibile agire su tutto il ciclo di vita di un edificio.

Figura 7: Livelli del BIM

L’interoperabilità assume un ruolo chiave, poiché permette lo scambio di dati per la corretta gestione dell’opera.

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Tabella 7: CAD e BIM

Risulta evidente che la strumentazione CAD opera su un piano differente rispetto alla filosofia BIM.

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1.4 Software Utilizzati

È ora possibile individuare i software che i professionisti, e ancor più l’impresa, dovranno utilizzare per la gestione della commessa, indipendentemente dalla complessità del progetto.

Essi sono:

Autodesk Revit 2020

Prodotto Autodesk funzionale per l’iter della pianificazione, progettazione e processo di costruzione in BIM. Questo software consente la collaborazione tra diversi utenti, definendo ruoli e responsabilità all’interno di un team attraverso la creazione di modelli multidisciplinari (architettonico, strutturale, MEP).

ACCA Software

Acca è la software house italiana specializzata per le opere edilizie e infrastrutturali in ambiente BIM che possiede una gamma di prodotti e soluzioni per tutte le figure che prendono parte a un progetto, ovvero:

• ingegneri; • architetti; • geometri;

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ACCA Primus

Primus è il software utilizzato per la stesura dei computi metrici. Nello specifico, il file generato dal software sarà fondamentale per lo scambio dei dati con il programma Impresus.

ACCA Certus

Software per la redazione del Piano Operativo della Sicurezza (POS) e del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC). Permette l’importazione dal software Primus per acquisire le quantità computazionali e una stima delle interferenze durante le lavorazioni.

Microsoft Excel

È il Prodotto Microsoft per la gestione di fogli elettronici ed è utilizzato per l’interoperabilità con Revit nell’esportazione, lettura e conseguente aggiornamento di abachi.

ACCA Impresus

Il software Impresus ci permetterà di effettuare la gestione della commessa per l’impresa. Nella figura seguente vengono rappresentate infatti le operazioni che verranno trattare nella tesi.

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Figura 8: Gestione Commessa

ACCA Certus

In ultimo, viene utilizzato il software Certus per la gestione dei costi della sicurezza.

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FASE I

Creazione di regole computazionali

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In questa prima fase sulla base del modello di progetto su Revit, l’obiettivo è riuscire a ricavare un computo metrico estimativo il più possibile vicino alla realtà e renderlo in grado di essere importabile sui software della ACCA.

Nella seguente immagine viene schematizzato il flusso delle operazioni che sono state necessario per portare a termine questo obiettivo.

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2. Analisi del modello tridimensionale

Figura 10: Modello tridimensionale

L’edificio preso in esame si presenta così costituito: • sei livelli fuori terra senza piano interrato;

• due corpi scala che servono tre appartamenti a piano;

• locali ad uso residenziale con autorimesse e locali condominiali al piano terra.

Informazioni architettoniche e strutturali: • struttura in c.a. con pilastri pareti; • solaio in c.a. (Piastra);

• chiusure in muratura con isolamento a cappotto; • tramezzature in muratura;

• copertura piana del tipo tetto caldo.

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Località: Calabria.

2.1 Inserimento dei parametri mancanti con i relativi

valori nelle proprietà

A un primo esame dei file originali è emerso come in alcuni abachi, dove sono tabellate le informazioni legate alle quantità del modello, non apparissero tutti i parametri utili. Il primo passaggio consisteva nell’esplicitarli.

Dal momento che Revit ragiona per “tipi”, l’inserimento di un parametro in un oggetto si estende automaticamente a tutti gli oggetti analoghi. Un esempio pratico è l’inserimento del valore dei lati di base dei pilastri: tali parametri sono necessari, ad esempio, per il computo delle superfici bagnate e quindi dei casseri. Anziché selezionare un pilastro per volta, per ogni tipo di pilastro (ad esempio tutti quelli di base 30 x 70 cm) è sufficiente selezionarne uno solo.

Vengono quindi inseriti nel progetto i parametri desiderati con la funzione “Parametri progetti”.

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Figura 11:Iinserimento dei parametri

Se si conferma la scelta, il nuovo parametro viene già associato a ogni istanza del tipo, ed in questo caso a ogni pilastro di base 30 x 70 cm. Una volta ripetuta l’operazione per gli altri tipi di pilastro e per gli altri parametri, associando i valori a ciascun parametro:

• selezionando ancora una volta un unico pilastro per tipo; • associando al singolo pilastro i parametri ai valori desiderati; • ripetendo la digitazione dei valori per un solo pilastro di ogni tipo. Il software consente di rintracciare i nuovi parametri attraverso l’opzione “Modifica tipo”. Inoltre, è possibile notare che i valori inseriti possono essere anche delle formule, come, ad esempio, un’area “=0.3*0.7”. La corretta gestione degli abachi risulta fondamentale in questa fase, in quanto permette di ridurre al minimo gli errori computazionali.

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nessuna cella appartenente alla colonna dei nuovi parametri sia rimasta vuota.

L’abaco, in questo esempio, si comporta come un grande database che contiene come oggetti tutti gli elementi modellati sotto la categoria “Pilastri”, pertanto saranno elencati tutti gli elementi presenti nel modello, indifferentemente dalla loro geometria. Un errore che può capitare spesso nella computazione tramite disegno CAD è appunto quello di perdere nel corso del lavoro il controllo di alcuni elementi disegnati in pianta, ad esempio a causa di modifiche effettuate da progettisti diversi o di perdita di dati nella rappresentazione di piani differenti dell’edificio. Sarà possibile quindi, all’interno dell’abaco, andare ad inserire le informazioni necessarie per una corretta gestione della computazione, quali ad esempio:

• dimensioni;

• codice prezziario regionale; • unità di misura;

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Figura 12:Aabaco dei dati

L’intera procedura potrà essere applicata ad ogni elemento presente nel modello privo di tali parametri.

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2.2 Gestione degli abachi

Il passaggio successivo alla definizione dei parametri è l’apertura degli abachi, già inseriti in Revit dai progettisti e accessibili dal browser di progetto. Dal momento che non tutti gli elementi di progetto risultavano presenti negli abachi, è stato necessario aggiungerne altri.

In molti casi l’abaco non riporta immediatamente le informazioni già parametrizzate in precedenza e quindi già presenti nel progetto: Esse vengono visualizzate nelle nuove colonne che il computatore deve aver cura di inserire.

Figura 13: Gestione degli abachi

Nel caso in esame il codice di tariffa EP, visibile nella prima colonna a sinistra, è nascosto nella quasi totalità degli abachi. Tale parametro definisce univocamente la voce del prezzario desiderata dal progettista ed è stato quindi sempre conveniente inserire la relativa colonna. Si nota che il

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parametro “01a Codice di tariffa EP” può essere gestito in maniera analoga ad altri parametri come lunghezza e area.

Altri parametri, come il volume e il perimetro di base dei pilastri, non erano presenti nel progetto ma sono stati ricavati impostando una formula al momento dell’inserimento di una nuova colonna, come si vede nella seguente figura.

Figura 14: Inserimento delle formule

2.3 Misurazione di voci specifiche mediante il disegno di

oggetti bidimensionali

Si evidenzia come il software non consente la lettura automatica delle proprietà geometriche di figure complesse, quali, nel caso in esame:

• fondazioni; • scale;

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Queste voci eccezionalmente sono state misurate in maniera tradizionale. In quattro casi è stato disegnato un elemento coincidente alle strutture, di altezza non rilevante, per leggerne le proprietà; ad esempio, dal perimetro delle fondazioni si ricavano le superfici bagnate dei relativi casseri.

Travi rovesce Scala singola

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Lato esterno dei plinti Lati interni dei plinti

Per il magrone, il volume degli scavi e i bordi di solette e scale si è preferita una misurazione manuale. Il progetto originale forniva come base di partenza una campitura corrispondente all’impronta dell’edificio.

Da essa, moltiplicando l’area per l’offset di altezza (la profondità), si ottiene uno sbancamento di 498 m³ e la sua recinzione coincidente al perimetro di 113,6 m (fondamentale per la successiva computazione dei costi relativi alla sicurezza).

2.4 Individuazione dei problemi

Un problema del software è la frequente restituzione di valori nulli dagli abachi originali e dalle colonne contenenti formule di calcolo, da risolvere nelle impostazioni dell’arrotondamento decimale.

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In ogni caso, si è ritenuto meno complicato deferire ad Excel le formule più complesse: per ovviare alla compenetrazione tra pilastri e telaio strutturale, ad esempio, è stata creata direttamente sul foglio Excel una colonna che detraesse:

• 0,2 m * lato minore * lato maggiore dal volume dei pilastri generato in Revit.

Un problema reale è stato la carenza di informazioni riguardanti il contesto: non conoscendo fin dove estendere lo scavo, abbiamo potuto ipotizzare che quest’ultimo venisse realizzato a sezione obbligata. L’assenza di una modellazione degli spazi esterni ha portato delle problematiche per quanto concerne la stima dei costi relativi all’allestimenti di cantiere, ponteggi e disallestimento finale.

Figura 15: Flusso dei dati

Nell’immagine precente viene schematizzato il flusso dei dati dal modello Revit ai fogli di lavoro Excel.

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3. Trasferimento dei dati su fogli elettronici

3.1 Esportazione e copia dei dati

Tra le tante modalità di passaggio dagli abachi di Revit ai software di computazione Acca, si analizza ora una procedura accessibile senza installare ulteriori pacchetti a pagamento. Il primo passaggio è l’esportazione di ogni abaco in file di testo, che a sua volta viene copiato su un foglio Excel. Quest’ultimo foglio:

• riconosce la formattazione originale delle celle di Revit; • non riconosce il formato del contenuto numerico delle celle.

Per superare questo problema sono state inserite alcune “colonne non esportate dal modello”, la cui funzione è quella di:

• ricopiare le colonne eliminando la porzione di testo (le unità di misura), sostituendo il punto decimale con la virgola;

• moltiplicare il contenuto per 1 in modo da renderlo riconoscibile come numero.

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I passaggi successivi si collegheranno solo a tali colonne “riconoscibili da Pivot”.

Figura 16: Conversione dei dati sul foglio elettronico

Il vantaggio di questa procedura consiste nel dover impostare la tabella Excel una sola volta: in caso di modifiche il professionista non ha bisogno di digitare nuovi parametri o formule, col rischio di errori, ma gli basta copiare nuovamente gli abachi da Revit a Excel e le “colonne non esportate dal modello” si aggiornano automaticamente.

3.2 Funzionalità delle tabelle Pivot

Le tabelle Pivot consistono in una funzione di Excel che consente di sommare e ordinare i valori importati in base a qualunque parametro, ad esempio il codice di tariffa o il livello. Quest’ultimo è particolarmente importante nella logica di un’impresa edile che suddivide i lavori piano per piano.

(54)

Ogni tabella pivot va creata a partire dal corrispondente foglio Excel. Nella nuova tabella creata il professionista deve:

• selezionare i parametri desiderati;

• ripartire i parametri descrittivi, come il codice di tariffa, a parte dai parametri quantitativi, come l’area.

Come si vede nell’esempio seguente, per ogni voce è riportata la quantità presente su ogni piano, mentre il riepilogo riporta il numero totale

(“conteggio”) e l’area complessiva in metri quadri (“somma”) di quel tipo di porta.

Figura 17: Impostazione delle tabelle

3.3 Inserimento dei dati nel computo

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una ricerca univoca. Una volta individuate nel listino, le voci sono state trascinate direttamente nel file di computo. È stato seguito l’ordine di tempo che si prevede abbiano i lavori, divisi per piani, dalle fondazioni al sesto livello.

Fin qui nulla di diverso dal solito, ma la differenza importante consiste nell’assenza delle quantità che verranno importate successivamente. A tal fine, il computo è stato esportato da Primus a Excel: qui le celle delle quantità, finora vuote, sono state collegate ai valori già presenti nelle tabelle Pivot.

Figura 18: Computo sul foglio elettronico

Si nota che la formula, visualizzata automaticamente dopo aver selezionato, tra le tabelle Pivot, la cella a cui collegarsi, consente di verificare l’assenza di errori.

Il professionista può, quindi, controllare la corrispondenza tra il codice di tariffa importato a sinistra e quello ottenuto dalla tabella Pivot, oltre a controllare il livello (nel caso di esempio, il termine “P5” in alto). Tutto questo non sarebbe stato possibile senza le tabelle Pivot.

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Definite queste operazioni, si ottiene un computo definitivo, completo di quantità e prezzi; l’unico accorgimento ancora necessario è di modificarne il formato, così da essere riconoscibile da Primus.

Si deve porre attenzione a non ripetere una stessa voce presente su più abachi, ad esempio sul “Computo dei materiali Muri” già presente nel file originale ma incompleto e sull’abaco dei muri creato per colmarne le voci assenti. D’altra parte, se il professionista si collegasse inavvertitamente a una voce doppia, dovrebbe essere allertato dall’anomala coincidenza del codice di tariffa e delle quantità misurate.

3.4 Individuazione dei problemi

Un problema reale è l’assenza di informazioni sulla casseratura nel modello. Da ciò sono dipese alcune differenze tra l’importo totale della tesi e dell’impresa reale. In particolare, non è stato possibile ricavare direttamente dagli abachi il volume e la superficie bagnata delle scale, a eccezione dei pianerottoli, che sono stati estrapolati con formule approssimate.

Un altro problema è che il software Revit riuniva, nell’abaco del telaio strutturale, le informazioni delle travi fuori terra con altre strutture non omogenee. Per evitare confusione, non è stato assegnato un valore ai parametri delle scale e delle fondazioni: queste ultime vengono infatti misurate tradizionalmente, come visto in precedenza. Si è preferito sacrificare la leggibilità di un foglio dove comunque il professionista non deve digitare nuovi dati.

(57)

Figura 19: Tabella excel

Ed ancora, le misurazioni del telaio strutturale rimanevano inalterate anche eliminando i pilastri dal modello originale, nonostante questi ultimi penetrassero le travi: come spiegato in precedenza, dai volumi dei pilastri è stata detratta una fascia di 20 centimetri, corrispondente all’altezza delle travi.

Infatti, il professionista, che volesse modificare il modello, deve ricordare, importando gli abachi modificati da Revit, di aggiornare anche le tabelle Pivot. Nel caso in cui non solo apportasse qualche modifica, ma caricasse nuovi oggetti sul modello Revit, dovrebbe soprattutto verificare che le tabelle Pivot siano collegate a tutte le nuove celle. Ne consegue che, se si prevedono grandi modifiche in Revit, è preferibile seguire strade alternative a quella approfondita nel presente elaborato.

(58)

Non è un problema aggiungere al modello Revit nuove istanze analoghe a quelle precedenti. Le ultime celle di Excel, nelle colonne di conversione del formato degli abachi, si aggiornerebbero automaticamente. Rimane però il problema dell’inserimento di voci diverse da quelle precedentemente computate.

3.5 Ricerca di una soluzione: formule alternative

In un primo momento è stata valutata la possibilità di importare l’intero listino da Primus in Excel, per rintracciarvi le nuove voci attraverso le formule di “ricerca e riferimento”, di cui si riporta un esempio.

Figura 20: Funzioni di ricerca sul foglio elettronico

Sebbene questa funzione consenta di aggiornare l’importo e il codice di tariffa anche solo imputando parzialmente (nella colonna G) una voce presente nel listino di sinistra, risulta complicato assicurare l’univocità della ricerca. Se nel listino di esempio ci fossero più voci “maniglia”, Excel non saprebbe a quale riferirsi. Scartata questa strada, abbiamo preso in esame a titolo di esempio un modulo aggiuntivo di Revit.

4. Esempio di applicazione di un software per il

trasferimento dei dati

L’obiettivo del software a pagamento Archvision RP è il trasferimento diretto di informazioni da Revit a Primus. Ne esemplifichiamo l’utilizzo attraverso la

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Come esempio è stata analizzata la scala B: è emerso che la porta di caposcala, passaggio obbligato di tutti gli inquilini, affaccia immediatamente sul percorso dedicato ai veicoli dell'autorimessa; inoltre tale delicato passaggio rimarrebbe ostruito da un eventuale incendio dell'autorimessa e da ogni manovra di un veicolo. Si è dunque ipotizzato che i progettisti, a computo già redatto, aggiungano un passaggio alternativo.

Figura 21: Inserimento dei valori nei relativi parametri

Per ogni nuova voce, dopo aver aggiunto i codici di tariffa alle proprietà si avvii il listino di Primus. A questo punto è possibile trascinare manualmente le voci di listino alla funzione “Associa famiglia”. Ripetuta l’associazione per tutte le nuove voci, è possibile esportare immediatamente il computo.

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Figura 22: Esportazione automatica del computo

Si noti per inciso che un’altra perplessità che emerge riguarda la ridotta altezza dei parapetti, inferiore a 110 cm.

Nella seguente immagine è possibile comprendere lo schema che sta alla base delle operazioni svolte fino ad ora, fondamentali per evitare la perdita di dati.

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5. Trasferimento dei dati sul software di computazione

Una volta importato da Excel, il computo in Primus è completo1 ma deve essere preparato al trasferimento sul software Impresus di Acca, che consente di tradurre le richieste del modello BIM nella gestione della commessa dell’impresa edile.

Dal momento che l’impresa edile gestisce i lavori un piano alla volta, è essenziale suddividere il foglio di lavoro in:

- super categorie; - categorie;

- sub categorie.

Figura 24: Super categorie

1con l’esclusione delle voci impiantistiche, dei parapetti [correlabili alla voce

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Figura 25: Categorie

Figura 26: Sub categorie

L’operazione successiva consisterà nell’associare le singole voci alle sub categorie e categorie di riferimento, permettendo quindi la strutturazione del cantiere in ordine cronologico.

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Figura 27: Livelli

Una volta assegnate alle categorie, tutte le voci sono state trascinate dalla versione educational alla versione BIM ONE di Primus, riconoscibile da Impresus.

Il file generato, associato al formato .DCF, sarà in grado di essere importato nel software Impresus, garantendo il completo scambio di informazioni contenute al suo interno.

5.1 Individuazione dei problemi del software

Il primo problema è che la ricerca delle voci dall’apposita tendina di Primus può risultare difficoltosa in quanto lo zoom non funziona per tale tendina. Per questo si è preferito, come descritto in precedenza, cercare le voci direttamente dal listino per poi trascinarle sul file del computo. La ricerca

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sarebbe più snella se rimanessero salvate le ricerche recenti. La scelta della voce di listino sarebbe poi più snella se, anziché ripetere descrizioni identiche, si evidenziassero i termini differenti.

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In particolare, queste due voci sembrano uguali per errore:

Figura 29

5.2 Confronto del risultato ottenuto con il computo

dell’impresa

Arrivati a questo punto, è stato possibile mettere a confronto il nostro computo, realizzato tramite formule correttive negli abachi di Revit, ed il computo dell’impresa esportato direttamente dal software.

Un’eccezione è stata fatta per la computazione delle armature, poiché le quantità sono state estrapolate direttamente dal software di modellazione strutturale invece di essere inserite nel modello Revit.

Nello specifico, per quanto riguarda l’impresa, viene riportato l’ammontare delle lavorazioni, suddiviso in categorie, per un totale di 1.010.491,06 €.

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Figura 30: Importo totale

In seguito, invece, viene riportato il preventivo ottenuto in seguito alle analisi precedentemente descritte, per un totale di 1.212.660,21 €.

Figura 31: Importo totale

Risulta evidente come la differenza di 111.021,69 € sia tutt’altro che trascurabile. Questo risultato ci insegna come il BIM sia uno strumento vantaggioso nel momento in cui riesce a fornire le informazioni computazionali in maniera chiara ed estremamente rapida, ma è chiaro che questo strumento non sia ancora totalmente affidabile e necessita di una serie di correzione da parte del progettista, al fine di evitare pericolose conseguenze future.

5.3 Individuazione dei problemi

Sulla base di un’analisi dei due computi nel dettaglio, è stato constatato come le maggiori anomalie riguardassero l’isolamento acustico e il sistema a cappotto. Le incongruenze tra le misure dell’isolamento acustico sono dovute solo a una differente ripartizione tra i livelli, mentre le misurazioni totali confermano la correttezza dei computi.

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Figura 32: dal nostro computo

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D’altra parte il costo del nostro cappotto risulta maggiore, in quanto si è inizialmente ipotizzato che la stratigrafia perimetrale proseguisse inalterata fino alla balaustra compresa in copertura.

Figura 34: dal nostro computo

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I dati delle casseformi sono stati forniti direttamente dall’impresa, in quanto non sarebbe stato possibile ricavarne un valore attendibile in assenza di informazioni di cantiere. Inoltre l’impresa riportava a parte, non nel computo fornitoci, le voci relative al cavedio del pluviale e al manto impermeabile bituminoso.

Figura 36: Costo totale dei cavedi del pluviale, dal nostro computo

Figura 37: Costo totale del manto impermeabile dal nostro computo

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Una volta considerate le differenze presenti a ogni piano, abbiamo esaminato i livelli inferiori e di copertura.

Figura 38: Confronto tra i computi delle fondazioni

In questo caso l’impresa ha accorpato le nostre due voci relative al conglomerato. L’assenza del magrone nel nostro computo è dovuta al modello Revit che lo inglobava nelle travi di fondazione.

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Figura 39: Confronto tra i computi del primo livello

Il nostro computo riporta anche la porta basculante, che evidentemente l’impresa ha computato a parte. L’altra anomalia riguarda la muratura monostrato in laterizio.

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Figura 40: Confronto tra i computi del secondo livello

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Figura 42: Confronto tra i computi del quarto livello

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Figura 44: Confronto tra i computi del sesto livello

All’ultimo livello l’impresa ha ulteriormente suddiviso le nostre due voci relative all’intonaco, mentre ha misurato a parte la barriera al vapore, già modellata nel Revit fornitoci.

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FASE 2

Gestione della commessa

(78)

6. Trasferimento dei dati sul software di gestione

dell’impresa

Dopo il completamento del lavoro su Primus, è possibile importare il computo.dcf all’interno del software Impresus, ottenendo così un preventivo riguardante l’importo dei lavori ed una strutturazione del cantiere (WBS) che corrisponde alla suddivisione precedentemente creata in Primus.

Figura 45: Schermata iniziale del software

La funzioni di Impresus permettono di agire su tutti i livelli di gestione della commessa:

- offerta: generata a seguito del confronto tra il preventivo e l’analisi

prezzi dell’impresa;

- WBS: generata dalla strutturazione del cantiere effettuata su Primus;

- Gantt: generato automaticamente una volta completate le attività

soprastanti;

- importi lavori: permette di mantenere aggiornata la contabilità dei

lavori tramite i Sal;

- grafici e raffronti: è possibile generare grafici relativi alla comparazione

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In questa immagine vengono indicate le operazioni che saranno necessarie per rendere ottimale la gestione della commessa all’impresa.

Figura 46: Flusso dei dati

In questa fase l’obiettivo è quello di definire concretamente ogni costo che l’impresa dovrà affrontare ed eliminare le criticità.

6.1 Associazione delle lavorazioni

La prima operazione, consiste nell’associazione delle voci di computo, evidenziate nel rettangolo blu, con le voci delle lavorazioni presenti nel

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Figura 47: Voci di computo e lavorazioni

È possibile notare come il software riconosca la tariffa del listino, ma non sia in grado di associare automaticamente le voci presenti; queste infatti andranno associate manualmente alla loro attività corrispondente presente nel database generale di Impresus.

L’operazione può risultare estremamente macchinosa e lenta poiché non è possibile effettuare una ricerca per contenuto; per velocizzare questo processo, siamo stati costretti ad esportare il database in un file Excel così da poter eseguire la ricerca in maniera automatica e selezionando con una maggiore rapidità i codici delle lavorazioni alle attività corrispondenti senza margine di errore.

(81)

- tappetino acustico per anticalpestio; - pannello Isolante per pareti divisorie; - canale di gronda per lo scarico delle acque.

Possono verificarsi dei casi in cui una lavorazione di Impresus vada a coprire due voci di computo; nello specifico questo si è verificato per le voci relative ai sovraprezzi sullo spessore di un determinato materiale, come ad esempio:

- isolamento termico a cappotto; - massetto Impiantistico;

- massetto delle Pendenze;

Queste lavorazioni erano già impostate per eseguire la quantità desiderata dell’attività; quindi, è bastato riportare correttamente il prezzo per evitare una perdita di dati.

Nella seguente immagine, viene rappresentato come il software proponga l’assegnazione della “Risorsa Master” all’interno della lavorazione. Tale risorsa viene indicata come imprescindibile per lo svolgimento dell’attività e potrà essere modificata in seguito in base alle risorse dell’impresa in esame.

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Sarà fondamentale, in questa fase, evidenziare la giusta “risorsa master”, così da ottenere un corretto calcolo della durata della lavorazione.

Terminata questa operazione, il programma apprenderà la corretta associazione delle voci e sarà in grado di riproporla per tutte le commesse attive e future. Questa operazione, che può sembrare banale, permette all’impresa di standardizzare le operazioni su più cantieri contemporaneamente, aumentando l’efficienza gestionale delle commesse; qualora dovessero esserci nuove attività da svolgere in una nuova commessa, il software le evidenzierà subito permettendo la relativa associazione.

Arrivati a questo punto, verrà creata automaticamente la struttura del cantiere dove è possibile visualizzare le attività precedentemente importate all’interno della corretta categoria di riferimento.

Viene riportata in seguito un’immagine esemplificativa che fa riferimento alla supercategoria fondazioni, all’interno della quali sono presenti le voci:

- movimento terra; - struttura;

- muratura; - rifinitura.

Si noti come il software ha identificato tale classificazione, generata dal file Primus, ed è stato in grado di importare le relative quantità.

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Figura 49: Computo importato

6.2 Importazione di risorse e costi dell’impresa reale

Abbiamo visto che questa procedura ci permette di organizzare il cantiere partendo da un listino Primus; a questo punto il software elabora un’analisi delle lavorazioni standard, andando a caricare all’interno di ogni attività i materiali, le attrezzature, i macchinari e la manodopera necessaria per portare a compimento la quantità di progetto.

Il database del programma è estremamente ricco e non necessita di grandi modifiche; tuttavia bisogna ricordare che i dati presenti sono generali e vanno quindi arricchiti con le informazioni reali dell’impresa di costruzioni.

Sotto la voce “Gestione Commessa” del software è infatti possibile andare ad inserire i costi reali che deve affrontare l’impresa durante l’intera commessa.

Le informazioni inserite sono le seguenti:

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- macchinari; - materiali.

Ad ogni voce corrisponde il costo reale lordo che l’impresa deve sostenere, espresso nella relativa unità di misura in base alla risorsa; il software permette inoltre di gestire le attrezzature ed i materiali a noleggio.

6.3 Individuazione dei problemi

Si segnalano le seguenti criticità: avendo il software una limitazione nella funzione “cerca” relativa al contenuto del testo, per velocizzare le successive operazioni di importazione risorse relative alla creazione delle lavorazioni reali si è optato per la creazione di una codificazione che permettesse una di elencare in funzione della tipologia e di averle sempre in cima al database.

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Figura 52: Personale

Il software permette di creare anche una serie di squadre operative, qualora si preferisca gestire in fase di esecuzione il team e non i singoli lavoratori; sarà inoltre possibile inserire nella descrizione interna i nominativi e le qualifiche degli operai, così da avere il pieno controllo della fase esecutiva.

Nella figura seguente viene riportato uno stralcio dell’elenco dei materiali che verranno utilizzati dall’impresa per la realizzazione dell’opera.

(86)

Da ultimo è stato creato un database dei fornitori da associare ai relativi materiali, fondamentale per la successiva gestione dei magazzini e per la preparazione degli ordini in fase di realizzazione.

Figura 54: Fornitori dell’impresa reale

Nel riquadro rosso è possibile identificare l’albero fornitori generato dal software, associati rispettivamente alle risorse che andranno a garantire in fase di esecuzione.

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7

Generazione dell’offerta

Terminata la fase relativa alla creazione del database personalizzato, si procede alla generazione dell’offerta.

Figura 55: Offerta

Questa funzione ha il vantaggio di confrontare immediatamente la differenza tra il preventivo e l’offerta sia in termini di prezzo che in termini percentuali; tuttavia, in questa fase l’analisi della lavorazione è calcolata ancora tramite i parametri standard del software Impresus. È quindi necessario che venga modificata ogni attività presente nell’elenco in figura con le risorse reali inserite precedentemente.

Nelle seguenti immagini, vengono rappresentati i passaggi che sono stati necessari per arrivare a ottenere i dati corretti:

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Figura 56: Inserimento delle risorse reali

La prima operazione prevede di tornare indietro nella home del software e spostarsi dalla voce “Gestione Commessa” nella sezione “Dati Generali e tabelle”. Successivamente è necessario inserire il codice lavorazione o la descrizione per entrare nella modifica dell’attività desiderata.

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Figura 57: Associazione proposta dal software, con le risorse standard

Trovata la lavorazione di riferimento, è necessario importare le risorse reali dell’impresa per ottenere una corretta analisi.

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Figura 58: Ricerca delle nuove risorse

In questa fase la creazione di una codificazione personalizzata è stata fondamentale per velocizzare le operazioni di associazione.

7.1 Individuazione dei problemi

Si segnalano le criticità riscontrate in questa fase:

I passaggi esplicitati in precedenza, sarebbero stati evitati qualora la funzione interna nella sezione “Offerta” relativa alla modifica della lavorazione avesse funzionato senza fornire errori. Utilizzando questa funzione sono state

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nonché ricalcoli di prezzi casuali ad ogni apertura del software. Viene riportata in seguito la schermata relativa a tale funzione:

Figura 59: Associazione alle nuove risorse

Viene evidenziato in rosso il collegamento diretto alle attività del database, che avrebbe semplificato e velocizzato le operazioni descritte precedentemente.

Si può verificare un “errore” grafico relativo alle unità di misura nel momento in cui il computo eseguito con Primus ed il database di Impresus lavorino con scale differenti; le soluzioni in questo caso possono essere due:

• modifica U.M. sul listino Primus • modifica U.M. sul database Impresus

In ogni caso non verrà effettuato nessun errore computazionale, in quanto le risorse reali inserite precedentemente saranno associate alla corretta scala di misurazione che farà riferimento alla lavorazione di Impresus.

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In un primo momento la differenza tra i prezzi delle singole attività può risultare “esagerata”, in quanto sul computo eseguito con Primus sono presenti i relativi utili e le spese generali. Su Impresus sarà possibile inserirle manualmente in questa fase ed il totale si andrà a sommare al prezzo di offerta finale.

7.2 Analisi dei prezzi delle singole lavorazioni con valori

reali

Figura 60: Analisi Prezzi

Sotto la voce “Descrizione” abbiamo le voci che sono state modificate manualmente nella lavorazione; sotto la voce “Descrizione Risorsa” invece troviamo le risorse che il software importa da:

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• Noli: dove sono presenti le attrezzature noleggiate dall’impresa; • Dipendenti: dove sono presenti tutti gli operatori dell’impresa; • Materiali: dove sono presenti tutte le risorse necessarie alla

costruzione dell’opera.

Nonostante sia stata effettuata una codifica univoca al fine di associare la risorsa alla reale alla sua descrizione, l’operazione dovrà essere comunque svolta manualmente per tutte le voci. In questa schermata le modifiche effettuabili al costo della risorsa sono temporanee, in quanto per la modifica totale bisognerà entrare nel database di Impresa. Questa funzione, che può sembrare poco pratica, permette invece di fare una stima del costo della singola attività in base ai diversi costi che possono proporre fornitori diversi con la finalità di favorire all’impresa la migliore scelta qualitativa ed economica.

7.3 Confronto tra preventivo e offerta

Si arriva quindi alla generazione finale dell’offerta, dove abbiamo la possibilità di confrontare realmente il preventivo proposto con Primus con la vera proposta progettuale effettuata dall’impresa, completa di:

• spese generali; • utili.

Sarà inoltre possibile inserire in questa fase l’ammontare relativo ai costi della sicurezza ed allestimento/smantellamento di cantiere. La stima dei costi della sicurezza verrà effettuata in seguito alla stesura del Gantt, in quanto l’elaborato che ne verrà fuori potrà essere importato nel software Certus che,

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riconoscendo le relazioni tra le attività, sarà in grado di analizzare le interferenze presenti e stimare i costi in maniera precisa.

Come per gli utili e le spese generali, il software permette l’inserimento dei costi manualmente, andandoli a sommare al totale dell’opera, nonché la loro espressione in percentuale.

Figura 61: Offerta

La variazione percentuale generata permette, quindi, di analizzare le lavorazioni in maniera diretta, così da intervenire qualora dovessero esserci delle divergenze di prezzo sia al ribasso che al rialzo.

Nell’immagine seguente è possibile individuare l’errore grafico precedentemente citato relativo alla differenza percentuale di prezzo per la

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si può notare come in Primus questa risorsa venga computata al m², mentre in Impresus l’unità di misura sarà “cadauno”.

Figura 62: Confronto tra il computo e l’offerta

La differenza tra i due prezzi può sembrare eccessiva, ma non vi è comunque nessun errore computazionale. Modificando l’unità di misura di uno o dell’altro software è possibile correggere questa divergenza.

8 Modifiche quantitative in fase di progettazione

Qualora dovessero verificarsi delle modifiche quantitative in fase di progettazione, vi è il rischio che si possano verificare degli errori di computazione dovuti alla perdita di informazioni o alla scarsa comunicazione tra impresa e progettista; Nella seguente immagine viene riportato come il flusso di informazioni dovrebbe essere al fine di evitare dimenticanze:

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Figura 63: Flusso dei dati

Il normale iter prevede la modifica del modello Revit secondo le nuove indicazioni di progetto con la conseguente modifica dell’abaco delle quantità.

La creazione delle tabelle Pivot citate in precedenza permette di importare i nuovi abachi su Excel garantendo una modifica delle quantità automatica, poiché la relazione univoca del codice tariffa inserito su entrambi i software impedisce la perdita di dati. Essa si può invece verificare con i metodi di computazione manuale, in quanto soggetta ad imprecisione o dimenticanza del progettista.

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